di Ennio Fiocco

Willem Schellinks e lo Stromboli

Avevo precedentemente scritto sull'artista olandese Willem Schellinks (1623–1678) nell'articolo pubblicato il 28 dicembre 2023. Le sue opere, sia come pittore che disegnatore di paesaggi ed incisore di scene di marina, sono custoditi in molteplici musei. Intraprese viaggi e scrisse diari, oggi conservati presso la Biblioteca Reale di Copenaghen. L'artista vide la città di Messina il 10 agosto del 1664 descrivendola in modo dettagliato con le sue fortificazioni.

L'articolo di cui sopra si riferiva in particolare a tre delle sue opere, tra cui un olio su tela che si trova custodito in Francia presso il Museo delle Arti di Caen, nonché due disegni realizzati su carta, inchiostro e lavaggio marrone, facenti parte dell'Atlas Maio di Blaeu (acquistato all'asta dal principe Eugenio di Savoia ad un'asta nel 1730) esposti nella Biblioteca Nazionale di Vienna.

Trattasi di a) di edifici del castello su un promontorio visto dal mare del castello di Capo d'Orlando (di cui oggi però esiste solo una chiesa); b) Tropea con vista dello Stromboli fumante in lontananza. L'olandese, indubbiamente, “con le sue vedute marine, aveva certamente anche una missione di spionaggio militare, per informare i servizi segreti olandesi dei punti fortificati delle città straniere ritenute strategiche e lo fa con una precisione disarmante. Dopo una breve parentesi palermitana e qualche gita sulla sponda calabrese, il 10 dicembre Schellinks lascia definitivamente Messina per ripartire alla volta di Napoli”.

Quindi lo Schellinks non solo come artista, ma anche collaboratore della potenza olandese.

Vi è da dire che sia il cinquecento che il seicento sono stati secoli in cui lo spionaggio ha vissuto un’età dell’oro per la raccolta di informazioni sul nemico e tutto quanto viene posto al centro di una riflessione profonda per l’attività di intelligence.

In particolare, l'Olanda del seicento stupì i contemporanei producendo una profonda impressione sia sugli Europei che sui non Europei, che vennero direttamente o indirettamente in contatto con questo “nuovo sistema sociale” essenzialmente attraverso i commerci, ma anche attraverso i libri, le opere pittoriche e le realizzazioni cartografiche.

Gli Olandesi, indubbiamente, esercitarono una generale supremazia mondiale nel commercio e nelle spedizioni (particolarmente marittime) e furono non solo il centro di stoccaggio internazionale di ogni merce, ma anche i maggiori detentori di informazioni e di tecniche per conservare e stoccare i beni.

Il successo finale di questi “Mendicanti del mare” definiti in questo modo sprezzante dagli spagnoli, può essere spiegato da diversi fattori tra cui il valore degli olandesi come marinai perché le loro flotte commerciali e pescherecce erano le più attive in Europa, nonché l'appoggio di Francia e Inghilterra, bramosi di contrastare la potenza spagnola.

Ritornando allo Stromboli vi è da evidenziare che il gesuita tedesco Athanasius Kircher, alla fine del mese di marzo del 1638, aveva sfidato lo Stromboli visitandolo e descrivendolo nella sua “monumentale opera scientifica del “Mundus Subterraneus”, pubblicata di ritorno da Malta e “fu testimone diretto dell'eruzione contemporanea di due vulcani, lo Stromboli e l'Etna”, come evidenziato in un mio articolo pubblicato il 9 novembre 2019.

Da una ricerca recentissima presento ai lettori una ulteriore “Veduta di Stromboli” realizzata in gesso, penna e inchiostro, lavaggio, sicuramente del 1664. Si vedono diverse imbarcazioni a vela (almeno sei) e in fondo un isolotto dell'arcipelago.

Naturalmente il vulcano ci appare nella sua bellezza in eruzione con i fumi che lo sovrastano.

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