di Ennio Fiocco

Edward Boid un viaggiatore inglese alle Eolie nel 1824 (prima parte).

Edward Boid visita la Sicilia e pubblica il resoconto di questo viaggio qualche anno dopo, nel 1827 in forma anonima, dal titolo “Viaggio in Sicilia e nelle isole Eolie nel mese di dicembre del 1824 di un ufficiale di marina”. Dell'autore inglese si hanno scarne notizie; si sa che era un ufficiale della marina portoghese. Di lui scrive S. Di Matteo precisando che è il “tipico rappresentante della nutrita corte di inglesi venuti nei primi decenni dell'Ottocento a visitare quella Sicilia che le vicende diplomatico-militari del tempo avevano reso familiare ai circoli politici e intellettuali britannici” e che con i “contenuti del proprio resoconto testimonia quella maturazione di interessi che fra i suoi connazionali era avvenuta avverandosi all'indomani della cessazione della presenza inglese in Sicilia”.

Il Boid è stato accompagnato nel suo itinerario - sia per mare che a dorso di mulo - da un amico di cui non si conosce il nome, e parte da Napoli per Palermo e poi visita le città e i paesi della Sicilia. Con questa prima parte della mia ricerca, che ho tradotto in italiano, riporto alcuni passi che ritengo importanti sulla visita allo Stromboli. “Una bella mattina luminosa, inaugurata dai raggi dorati della gloriosa sfera del giorno e dai rilassanti zefiri del un clima meridionale, ne annunciava gli auspici più promettenti un passaggio favorevole alle splendide coste della Sicilia, dove il mio amico ed io aspettavamo da molto tempo sentimenti segreti di entusiasmo e sensazioni peculiari di delizia, da esplorare...

tutto ciò indicava l'avvicinarsi di una tremenda confusione di elementi; lo scivolo e le rocce erano gremiti di spettatori, pronunciando preghiere per la sicurezza dei loro amici o dei loro simili, e rimproveri ai marinai inglesi per la loro temerarietà nel tentare di contrastare tale apparentemente pericolo. Il capitano esitò anche per un momento, finché non ho rivolto l'attenzione ad un bagliore luminoso di luce da nord-ovest, che annunciava il ritorno del bel tempo... Il nostro arrivo a Milazzo cambiò completamente il piano operativo; decidemmo quindi di visitare le isole Eolie ed presi una nave speronara...

Il vento si era trasformato in una deliziosa brezza dal sud-ovest...Dopo una piacevole navigazione di cinque ore, sbarcammo sul versante est di Stromboli, presso San Vincenzo, che essendo unita a San Bartolo, forma la principale città del luogo...le case sono misere, abitazioni basse, con i tetti piani... disseminati di diversi piccoli assembramenti, che contengono quasi millecento abitanti... Metà dell'isola presenta un territorio sterile, incolto fatto di lava, ceneri e scorie, mentre il restante è coperto con arbusti rigogliosi e riccamente coltivato di ogni specie di frutta, cotone e mais; abbonda di ottimi fichi e uva, in particolare quella specie chiamata uva corinzia... Il fico d'india cresce ovunque spontaneo in grande abbondanza, così come la canna da zucchero, che si sviluppa in modo considerevole...

Stromboli è importante per le sue numerose caverne e celebre per le pregiate produzioni di minerali, formazioni stalattitiche, crisoliti, e geodi trasparenti...Mi sono procurato alcuni esemplari (di rocce), contenenti singolarmente lamine brillanti e grandi, che si sono rivelate preziose acquisizioni alla piccola collezione che ho fatto da allora. Avvolti nei nostri mantelli dormimmo fino alle due, quando il nostro cicerone ci annunciò l'ora della partenza, e noi cominciammo la salita al cratere, che è una marcia noiosa di due ore e mezza. La strada conduce su un'ondulazione di terreno coltivato, al termine del quale entrammo nella casa di un contadino, riposammo un po', e rinfrescati con di frutta, pane e vino...

Da qui la salita è bruscamente ripida e precipitosa... Grossi volumi di fumo escono incessantemente dalla bocca, che rendono difficile ottenere una visione distinta...la materia può essere vista salire e scendere come in un calderone bollente, fino a scoppiare con violente esplosioni e sibili, emettendo piogge di ceneri, pietre roventi, e materia fusa; che (sebbene ricadano invariabilmente in uno in direzione verso il mare), devo confessare che mi ha causato a volte alcune sensazioni involontarie di trepidazione...C'è un flusso costante di lava rossa e ardente che scorre verso il basso...

Che spettacolo splendido, anche se spaventoso, per il novizio di stare sull'orlo di un simile abisso, mentre lancia immense pietre avvolte da fiamme, ceneri e liquidi di lava...Ci siamo divertiti nell'ammirare questo meraviglioso fenomeno fino a quando l'alba spuntò dall'orizzonte orientale, quando abbiamo iniziato la discesa e siamo scivolati...con una rapidità davvero incredibile, giù per il precipizio di ceneri...e dopo aver ripreso di nuovo un bicchiere di vino con il nostro amico al rifugio, siamo arrivati verso le otto a San Vincenzo, dove, dopo aver fatto colazione, ci siamo imbarcati per Lipari...”. Ammaliante il resoconto stromboliano di due secoli fa di Edward Boid.

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