efiocvf.jpg

di Ennio Fiocco

Denis-Dominique Farjasse e le osservazioni sul carattere degli abitanti delle isole Eolie degli anni trenta del 1800.

Nell’Ottocento il consolidarsi della società borghese e l’affermarsi della cultura romantica generano un’importante trasformazione del viaggio. In particolare, il viaggiatore si avvicina alle bellezze naturali, artistiche e paesaggistiche dei luoghi, privilegiando l’aspetto ludico. È più esatto parlare di “viaggio di diporto” che serve non solo per conoscere i posti visitati, le abitudini, le ricchezze naturali, ma anche per “frequentare i luoghi nei quali si vanno elaborando le specifiche culture nazionali (e per cogliere) ogni occasione per porre a confronto popoli, culture, politiche e istituzioni”. Quindi, nei primi decenni del XIX secolo si afferma il viaggio di diporto e il progressivo declino del Grand Tour settecentesco, senza modifiche nell’elaborazione degli itinerari. Infatti, si seguono quasi sempre i percorsi già conosciuti nel secolo precedente e le principali differenze vanno imputate al miglioramento dei servizi di trasporto e di ospitalità.

1gh.jpg

Uno dei tanti viaggiatori attratti dal nostro Paese in tale contesto è Denis-Dominique Farjasse (Parigi 1801 + 1889). Era un avvocato e un politico francese, oltre a svolgere le funzioni di prefetto nella regione dell'Aube e consigliere generale di Seine-et-Oise. Era un repubblicano e membro dell'Associazione per la riforma e la codificazione del diritto delle nazioni. Ha composto diverse opere, tra cui una traduzione della “Vita di Benvenuto Cellini” nel 1833 ed ha viaggiato moltissimo. Nella lettura in francese della sua opera “L'Italia, la Sicilia, le isole Eolie, isola d'Elba...ecc”, pubblicata nel 1835 a Parigi - edizioni Audot - la mia attenzione si è concentrata sulla parte relativa alle isole Eolie e, nel tradurla, la propongo ai lettori.

“Il viaggiatore che si reca da Napoli in Sicilia compie normalmente questa traversata a bordo di navi a vapore incaricati del servizio di questa città a Palermo e Messina. È senza dubbio il modo migliore per trasportare che possa essere scegli oggi stesso...possiamo vedere il fumo sbiancante del vulcano di Stromboli, i cui fuochi servono durante la notte come lanterna per i marinai. Quest'isola, situata a cinquanta miglia a nord-est della Sicilia, è la prima delle sorelle eoliane che si incontrano provenendo da Napoli. Formano un arcipelago di undici isole, l'insieme delle quali ha una sorprendente analogia con la Sicilia, non solo per la configurazione, ma anche per la sua posizione geografica. Stromboli e Vulcano rappresentano i promontori di Faro e Passaro, e l'isola di Alicudi, Capo Boè”. Nel descrivere Stromboli afferma che “È un vulcano la cui altezza può essere di ottocento piedi...

2r456d.jpg

Il vecchio cratere occupava la parte culminante. Quello nuovo è oggi sul versante occidentale, a cinquecento metri dal livello del mare. La parte dell'isola che è coltivata si trova sul versante orientale. Al riparo dal vento e dalle espulsioni vulcaniche, nutre millecinquecento-milleottocento persone con il prodotto delle sue viti, giustamente ribattezzate. La frutta e la verdura sono buone, anche se di qualità inferiore rispetto a quelle della Sicilia e di Malta. La coltivazione del cotone è stata completamente abbandonata...Il suolo di quest'isola è una miscela di prodotti di vulcani, come lava, scorie, pietre pomice, vetro speculare, cristallizzazione flegrea, pozzolana e tufo, che si ritiene sia il risultato di espulsioni...”. Il Farjasse, all'epoca più che trentenne, descrive l'isola di Panarea “Poco sollevata a picco sul mare, è ricoperta da uno strato di terra composto da detriti vulcanici molto favorevoli agli ulivi che sono anche belli come si può immaginare. Sono circa duecento gli abitanti che si prendono cura di questa cultura”.

Descrive Basiluzzo che“offre un approdo abbastanza comodo per l'ancoraggio delle speronare, molto usate in queste zone. Un altopiano che corona l'isola è l'unico luogo dove l'uomo si contende le numerose truppe di conigli che la riempiono con il poco grano e le verdure che vi si coltivano. Vediamo un residuo piuttosto insignificante di antica manifattura... Bottero, Lisca nera, Lisca bianca, cono degli isolotti senza importanza...”. Accenna anche agli isolotti Le Formiche e poi a Filicudi, le cui terre nutrono “duecento famiglie”. L'isola di Alicudi viene descritta senza approdo ed è difficile l'attracco dove “Niente di ciò che avevo visto mi sembrava paragonabile all'immagine spaventosa offerta da questo soggiorno di distruzione. Non ci sono colori abbastanza neri per dipingere l'orrore di queste coste dove il tempo, le onde del mare e i fuochi dei vulcani hanno cospirato per accumulare rovine su rovine. Paese triste che il Creatore sembra aver dimenticato o meglio che ha toccato nella sua rabbia!...Duecento persone, tuttavia, vivono su questi detriti; La pesca, prodotto dei campi di sfuggito alla distruzione generale dell'aiuto per combattere la miseria...”. Descrive anche Salina e poi passa a Lipari descrivendola in questo modo: “La città di Lipari, posta sul pendio di una collina, ricorda Napoli per la sua posizione, intorno ad un piccolo golfo che funge da porto per altalene, speronare e altre barche che vengono tirate sulla sabbia alla maniera delle galee degli antichi.

3yujk.jpg

La città di Lipari, posta sul pendio di una collina, ricorda Napoli per la sua posizione, intorno ad un piccolo golfo che funge da porto per altalene, speronare e altre barche che vengono tirate sulla sabbia alla maniera delle galee degli antichi. Il castello, posto su un ammasso di rocce laviche, poteva difendere la città in caso di sorpresa...”. Passa poi a descrive Vulcanello e l'isola di Vulcano con le loro peculiarità relative ai fenomeni osservati. Infine, Denis-Dominique Farjasse nel suo libro precisa quanto segue: “Prima di lasciare queste isole di Lipari, permettetemi di spiegare il risultato delle mie osservazioni sul carattere degli abitanti. Il liparoto è buono, grande amico della libertà senza essere turbolento. È ospitale, ma gli manca quell'affabilità che contraddistingue i siciliani; C'è anche nei suoi modi una certa ruvidità che non disordina. Abituato fin dall'infanzia a sfidare i pericoli di un mare in tempesta, e le commozioni cerebrali dei vulcani che bruciano ai suoi piedi o rimbombano sulla sua testa, il coraggio è una delle caratteristiche salienti del suo carattere. È da queste isole che il governo napoletano trae i suoi migliori marinai.

Gli stessi inglesi, così orgogliosi della loro preponderanza marittima, non trascurarono durante il loro soggiorno in Sicilia di attirarli a loro. Allume, zolfo, pomice, pozzolana, vini, uva passa che vengono esportati dalle isole di Lipari, forniscono una certa facilità agli abitanti. È raro lasciare queste brave persone senza rimpianti, e il viaggiatore di ritorno era contento del ricordo dei momenti trascorsi tra loro; ma temo l'impazienza del lettore, farò senza ulteriori indugi per condurlo allo stretto di Messina”. In questo modo vengono descritti gli abitanti delle isole Eolie. Propongo ai lettori anche dei disegni contenuti nell'opera pubblicata nel 1835, tra cui l'isola di Vulcano e lo Stromboli, le piante particolari locali, il modo di viaggiare del tempo e i costumi caratteristici siciliani.

4.jpg

NOTIZIARIOEOLIE.IT

I DOCUMENTI STORICI IN ESCLUSIVA SUL NOTIZIARIO DELL'AVVOCATO ENNIO FIOCCO

31 OTTOBRE 2019

Andreas Achenbach e la visione dello Stromboli del 1844

1 NOVEMBRE 2019

Il viaggio di Lazzaro Spallanzani

9 NOVEMBRE 2019

Athanasius Kircher e lo Stromboli del 1600

16 NOVEMBRE 2019

Filicudi, Don Giovannino Lopes e la storia delle murene

28 DICEMBRE 2019

Cesarina Gualino e il soggiorno a Lipari nel 1931

PER TUTTI GLI ALTRI DOCUMENTI STORICI CLICCARE NEL LINK LEGGI TUTTO

12 MARZO 2020

Vulcano, Elisée Reclus il geografo anarchico

14 MARZO 2020

 Lipari, Elisée Reclus nel 1865

27 MARZO 2020

I Liparoti ritrovati. Il Punto e Virgola

2 APRILE 2020

Gli Eoliani di Ustica

6 APRILE 2020

Pellegro, il pittore genovese del primo seicento barocco e la tavola della Conversione di San Paolo

14 APRILE 2020

Per non dimenticare Irene Kowaliska

18 aprile 2020

La regina Eleonora D'Arborea e il suo falco

22 APRILE 2020

Robert Mertens e la lucertola delle Eolie in estinzione

6 MAGGIO 2020

Marcello Aliprandi e le bellezze di Vulcano

13 MAGGIO 2020

Gli angeli buoni tra cielo e immaginazione

18 maggio 2020

Filicudi, l'isola del naufragio

28 maggio 2020

Panarea, Uniti nella tempesta di Lisca Bianca

7 GIUGNO 2020

Alicudi, l'invidiabile beatitudine degli Isolani negli scritti di Lazzaro Spallanzani

16 giugno 2020

Alicudi vista da Alexandre Dumas nel 1835

22 giugno 2020

I Carabinieri alle isole Eolie

30 GIUGNO 2020

Sulle tracce degli Eoliani nell'America centrale del 1500

9 AGOSTO 2020

Sapori Arabi nella tradizione siciliana

25 AGOSTO 2020

Un grande cuore, una grande anima. Padre Agostino da Giardini (1914 + 1977)

21 SETTEMBRE 2020

Il mare visto da Renato Zero

1 OTTOBRE 2020

Coralli ed onde nel mare eoliano dall'antichità fino al viaggio dello Spallanzani

6 OTTOBRE 2020

Alla ricerca dei sapori perduti del mosto

15 OTTOBRE 2020

Le isole e il vento nella poesia di Bartolo Cattafi.

25 OTTOBRE 2020

I dimenticati. Le anime inquiete in cerca di Patria

3 NOVEMBRE 2020

Panarea, le riflessioni di Paul Thorel nell'amata isola

9 NOVEMBRE 2020

Cloe e la sua bambola di terracotta

28 FEBBRAIO 2021

Lipari, Nicola de Franco ed il suo schiavo nel 1491

2 APRILE 2021

Il mare in tempesta di Jean Epstein

20 APRILE 2021

Mitologia, Eolie e il grande Demis Roussos

16 giugno 2021

Licenze e Corsari

7 ottobre 2021

L'inferno degli Sterrati dell'isola di Vulcano (I figli di nessuno).

28 ottobre 2021

Eolie, Antoine de la Sale nel 1407

8 gennaio 2022

Stromboli, Edesio si "divideva" anche con Venezia

17 marzo 2022

 La signora Maria "la mia cara paesana..."

20 marzo 2022

Giacomo Carduini, il Vescolo di Lipari dal 1489 al 1506, e il sangue di San Gennaro

8 LUGLIO 2022

Lipari, Il "sacco" visto dal pittore Charles Fouqueray (1869 - 1956)

24 luglio 2022

I buoi di Houël nella natura selvaggia delle isole

2 AGOSTO 2022

Charles Gore e le isole nel settecento

29 SETTEMBRE 2022

Lipari, Maria e Giovanni un amore violato

13 OTTOBRE 2022

Vulcano, Ludovico Sicardi tra i fumaroli nel 1922

1 NOVEMBRE 2022

Eolie, Emile Chaix tra l'Etna e le Isole nel 1890

4 NOVEMBRE 2022

Via Paolo Fabbri 43” cantata da Francesco Guccini

14 NOVEMBRE 2022

William Henry Smith e le sue carte

19 NOVEMBRE 2022

Aerei e vulcani futuristi visti dal pittore Giulio D'Anna

30 NOVEMBRE 2022

Le visioni vulcaniche di Hans Falk

7 DICEMBRE 2022

Riccardo Fainardi e la veduta dello Stromboli in eruzione

17 DICEMBRE 2022

Stromboli, l'eruzione del 30 agosto 1842 del pittore Jean-Charles-Joseph Rémond

27 dicembre 2022

Willem Schellinks e le vedute vulcaniche

2 GENNAIO 2023

Panarea, Bruno Munari e il museo immaginario

11 GENNAIO 2023

Lipari, Giovanni Ansaldo e il breve confino

16 gennaio 2023

Eolie, e San Cristoforo

26 GENNAIO 2023

Stromboli, Mura e le 14 anime erranti

17 febbraio 2023

Lipari, Richard Duppa nel resoconto del suo viaggio del primo ottocento

18 aprile 2023

La pittrice di Alidudi

21 MAGGIO 2023

 Alla scoperta del vulcano.

4 GIUGNO 2023

Eolie, Michele Lojacono Pojero e alcuni aspetti delle isole

14 giugno 2023

Il palcoscenico dell'immaginario e il fuoco

30 GIUGNO 2023

Ibn Jubayr, il viaggiatore arabo-andaluso e la meraviglia dei vulcani

14 LUGLIO 2023

Eolie, George Sandys e il viaggio del 1610

2 AGOSTO 2023

Il marchese Marie Joseph de Foresta-Collongue e le Eolie nel 1805

 

22 agosto 2023

Eolie, Strabone il geografo...

 

 

 

 

 

 

 

 

aktea.jpg