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“Sulla prossima chiusura del Tribunale di Lipari, ritengo che ancora una volta il Decreto ‘Mille proroghe’ manifesta un dispregio nei confronti di alcune realtà territoriali e in particolare, alcune di esse, anche “vittime” di una insularità che costringe i propri a vivere da cittadini di serie B”. Come eoliano e responsabile provinciale per le infrastrutture e i collegamenti per le isole Eolie di una forza politica, dico: ”Ingiusto il Governo centrale, che dietro la scusa della razionalizzazione della spesa, continua a togliere servizi ai cittadini, riuscendo però, come certifica lo stesso governo, ad aumentare la spesa dell’apparato dello Stato.
Incapace la nostra rappresentanza politica nazionale, peraltro parte delle forze che sostengono il governo, che non riesce a incidere sulle scelte governative, ma solo a vendere ai cittadini una falsa o improduttiva attività che comunque non porta buoni frutti. Da eoliano, e oggi anche da soggetto che, in rappresentanza di una nuova forza politica, la Democrazia Cristiana, pone la propria attenzione sulle infrastrutture di questo nostro territorio, osservando la vicenda della gestione della giustizia in quest’area non posso che indignarmi”. “Ugualmente sui collegamenti tra le isole Eolie e la terra ferma, devo dire che tutto sembra ruotare tra gli interessi e gli utili che gli operatori vogliono trarre e la Regione che, subendo il ricatto della sospensione di servizi, certo non apre un dialogo forte.
In tutto questo, la collettività, che deve quotidianamente affrontare disagi e spese, per la giustizia come per la sanità e per tanti altri servizi dello Stato, è posta in coda, nella migliore delle ipotesi. Mi auguro che qualcosa di positivo succeda, che i momenti elettorali si succedano ogni mese, perché solo in tali occasioni i nostri rappresentanti politici si risvegliano, incrementano le passerelle e forse, chissà, riescono anche a fare qualcosa di positivo per noi Eoliani”.
Delmastro: «Il governo chiude i tribunali delle isole». Avvocati in allarme
L'attacco del deputato di Fratelli d’Italia sulla soppressione degli uffici giudiziari di Lipari, Ischia e Isola d’Elba che non hanno ottenuto la proroga di Gennaro Grimolizzi
«Una tempesta di tramontana mi impedisce di raggiungere il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. I collegamenti sono interrotti da un giorno e occorre armarsi di pazienza». Luca Zaìa, avvocato di Lipari e presidente dell’associazione forense Isole Eolie, offre subito la dimensione delle condizioni in cui operano i legali dell’arcipelago siciliano. Zaìa e i suoi colleghi sono molto amareggiati per la scarsa attenzione ancora una volta dimostrata dalla politica e dal governo nei confronti delle sedi distaccate di Tribunale (Lipari compresa), che non hanno ottenuto la proroga dell’apertura.
Gli uffici giudiziari di Lipari, Ischia e Isola d’Elba saranno chiusi, salvo colpi di scena, il prossimo 31 dicembre. Uno smacco per chi ogni giorno garantisce la difesa dei diritti in territori con caratteristiche ben precise e che non possono essere ignorate. A Lipari sono presenti una trentina di avvocati e nella sezione distaccata del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto operano solo magistrati onorari (uno per il civile e due per il penale).
«La ghigliottina della mancata proroga dell’apertura – spiega al Dubbio l’avvocato Zaìa – è il frutto di una mancanza di sensibilità da parte di chi i problemi li dovrebbe risolvere e non acuire. È stato eretto ancora una volta un muro di gomma a fronte di richieste ben precise. Il vero problema è che non si affronta il problema delle sezioni distaccate di Tribunale, compresa quella della nostra isola. La soluzione più logica sarebbe sensibilizzare chi governa sul fatto che le sezioni distaccate andrebbero stabilizzate una volta per tutte».
Lipari testimonia un pezzo della storia del nostro Paese. La sezione distaccata risale all’Unità d’Italia. «Chiudere i nostri uffici giudiziari – afferma il presidente degli avvocati delle Eolie – significherebbe creare una serie di disagi. Pensiamo ad un dipendente del Comune o ad un carabiniere o ancora ad un vigile urbano che deve spostarsi a Barcellona Pozzo di Gotto. Inevitabilmente, per molte ore si priverebbero gli uffici di personale con problemi legati pure alla sicurezza dei cittadini».
Le preoccupazioni salpano da una parte all’altra del Tirreno. L’avvocato Paolo Di Tursi, presidente dell’Associazione forense Isola d’Elba, sottolinea gli innumerevoli disagi che affronteranno i cittadini una volta chiusa la sezione distaccata del Tribunale di Livorno a Portoferraio. «Mancano – spiega – mezzi pubblici la mattina presto per raggiungere Livorno. Ma arrivare in Tribunale non è affatto semplice. Si dovrebbe partire da Portoferraio, raggiungere dopo più di un’ora di navigazione Piombino, percorrere circa cento chilometri per arrivare finalmente a Livorno, dopo un’altra ora e mezza di viaggio.
Non si potrebbe mai essere in Tribunale alle nove del mattino». A questa situazione oggettiva si aggiungono dei paradossi tutti italiani. Si pensi al caso dei trasferimenti dei detenuti dal carcere di Porto Azzurro per Livorno. «Gli agenti della polizia penitenziaria – evidenzia Di Tursi – partono da Livorno, raggiungono Porto Azzurro e ripartono per Livorno. Successivamente devono riaccompagnare i detenuti a Porto Azzurro per fare ritorno definitivamente a Livorno. Tempi lunghissimi, per non parlare delle spese che si sostengono».
La chiusura delle sezioni distaccate insulari di Tribunali sembra essere stata progettata nel tempo con uno svuotamento – per non dire spogliamento – del lavoro nelle sedi periferiche ed un pretesto per intervenire a colpi di mannaia nella rivisitazione della geografia giudiziaria. «Se nel corso degli anni – commenta l’avvocato Di Tursi – i procedimenti li sposti dalle sezioni distaccate, è ovvio che potrai dire che lì manca il lavoro e giustifichi la chiusura degli uffici giudiziari. Occorre avere la stessa sensibilità che si ha in altri settori. Dovremmo garantire il servizio giustizia, così come ci si impegna per la sanità, invece assistiamo al contrario».
Di Tursi esprime rammarico per alcune scelte fatte dalla Regione Toscana. «Nella scorsa estate – evidenzia – si è occupata degli uffici giudiziari soppressi, presentando un disegno di legge, comunicato alla Presidenza del Senato nell’agosto 2021, attualmente in corso di approvazione alla Camera, con il quale chiedeva, tra l’altro, di dare alle Regioni la possibilità di fare riaprire alcune delle sedi soppresse nel 2012, che hanno creato le maggiori problematiche alla cittadinanza. Ovviamente, avranno pensato i cittadini, l’Elba per prima, anche perché solo a guardare la carta geografica si scopre che è un’isola. Abbiamo spulciato il disegno di legge, ma l’Elba non c’è. C’è, però, Empoli. Chissà, come mai gli elbani hanno questa fissa di non essere mai nei pensieri di Firenze, salvo quando si tratta di venire al mare. Ovviamente aspettiamo le poderose iniziative che la politica locale e regionale metteranno in atto per la nostra isola».
Sulla questione interviene il deputato toscano della Lega, Manfredi Potenti, componente della Commissione Giustizia. «Il governo – riferisce – ha dato parere favorevole al mio ordine del giorno al dl Milleproroghe con il quale chiedevo l’impegno a mantenere permanentemente le attuali sezioni distaccate dei tribunali sulle isole di Lipari, Ischia e Isola d’Elba. Trattasi di un impegno a valutare da parte del governo, ma ho ribadito nella sede parlamentare che la chiusura di queste sedi comporterebbe ulteriori disagi a popolazioni già alle prese con le difficoltà di chi vive su un’isola. Non si può rinunciare al mantenimento di queste sezioni perché si metterebbe a rischio l’effettiva accessibilità dei cittadini di quelle comunità isolane al servizio della giustizia. Il via libera al mio ordine del giorno è un segnale positivo che ci fa sperare per la continuazione di questo importante servizio per i cittadini isolani».
Il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro, da anni sta ponendo all’attenzione del Parlamento e del governo l’esigenza di conservare le sezioni distaccate di Ischia, Lipari e Portoferraio. «Abbiamo constatato – afferma – negli ultimi giorni una scarsa attenzione. Lo dimostra il mio emendamento non accolto nel quale, prima di ogni cosa, si evidenziava l’indispensabilità degli uffici giudiziari nelle isole. Si pensi ad Ischia, dove per dimensioni e numero di avvocati, 70mila abitanti e 400 legali, non si può immaginare che la giustizia chiuda i battenti».
Le iniziative politiche intraprese da Delmastro partono da lontano. «Da sempre – prosegue – Fratelli d’Italia ha posto l’accento sugli squilibri provocati dalla rivisitazione della geografia giudiziaria. Interi territori sono stati privati dei presidii di legalità con la soppressione di molti Tribunali in tutta Italia. Con quali risultati? Si sono aggiunti disagi. Tra l’altro io l’onorevole Meloni abbiamo sensibilizzato direttamente la ministra della Giustizia, Cartabia, sulle scelte del passato per chiedere maggiore attenzione per i territori che hanno subito la chiusura dei Tribunali e che ora fanno i conti con l’imminente chiusura delle sezioni distaccate». Secondo Delmastro, la convinzione che la digitalizzazione sia la soluzione dei mali della giustizia rischia di far perdere il contatto con la realtà. «La nostra battaglia», conclude, «non si ferma e porremo in essere ogni azione per far comprendere che la giustizia è un servizio che non può essere mortificato».(ildubbio.news.it)
E FINALMENTE GOVERNO DA PARERE FAVOREVOLE AD ODG DI DEPUTATO DELLA LEGA
“Ieri in Aula il Governo ha dato parere favorevole al mio Odg sul Dl Milleproroghe con il quale chiedevo l’impegno a mantenere permanentemente le attuali sezioni distaccate dei tribunali sulle isole di Lipari, Ischia ed Isola d’Elba".
Lo dichiara in una nota Manfredi Potenti, deputato toscano della Lega e membro della Commissione Giustizia.
"Trattasi di impegno a valutare da parte del Governo ma, ho ribadito nella sede parlamentare che la chiusura di queste sedi comporterebbe ulteriori disagi a popolazioni già alle prese con le difficoltà di chi vive su un’isola. Non si può rinunciare al mantenimento di queste sezioni perché si metterebbe a rischio l'effettiva accessibilità dei cittadini di quelle comunità isolane al servizio della Giustizia. - conclude Potenti - Il via libera al mio odg è un segnale positivo che ci fa sperare per la continuazione di questo importante servizio per i cittadini isolani”.(quinewselba.it)
Spett.le Sindaco del Comune di Lipari Marco Giorgianni Oggetto: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - PNRR – Pianificazione strategica
Lo scrivente Comitato Eolie 2030 sottopone all’attenzione del Sig. Sindaco del Comune di Lipari la necessità del tessuto socio-economico Eoliano di ricorrere alle risorse del PNRR affinché venga colmato quel gap che inevitabilmente la pandemia da Covid19 ci lascia.
Siamo molto preoccupati del fatto che sino a questo momento nessuna attività di animazione territoriale è stata promossa dall’Ente, nè tantomeno nessun processo, almeno di evidenza pubblica, è stato portato avanti.
Non comprendendo questo silenzio assordante proveniente dal palazzo municipale vogliamo mostrarle piena consapevolezza sull’argomento mettendo in evidenza il fatto che la carente presenza di risorse umane difficilmente consentirà al nostro comune di aderire agli avvisi provenienti dai 142 progetti previsti dal PNRR a titolarità ministeriale, e non immaginiamo come si possa affrontare in queste condizioni la progettualità diretta e indiretta necessaria per la nostra quota di spesa su circa il 35% dei 191,5 miliardi del Recovery Plan gestiti direttamente da Regioni e Comuni.
Siamo convinti di essere ancora in tempo mettendo in modo tutti quei processi di programmazione negoziata e di democrazia diretta che mirano ad una sperimentata e collaudata collaborazione pubblico-privato che insieme potranno forgiare la visione di questo paese progettando nelle missioni del PNRR
Ovvero: 1: trasformazione della pubblica amministrazione locale, turismo e cultura; 2: rivoluzione verde e transizione ecologica, piste ciclabili; 3: infrastrutture e mobilità; 4: istruzione e ricerca, piano per asili nido e scuole dell’infanzia; 5: inclusione e coesione, sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione anziani non autosufficienti, percorsi di autonomia; 6: Case della Comunità, non semplici poliambulatori ma più servizi con nuova mission di presa in carico della persona.
Stante quanto sopra chiediamo a codesta spettabile Amministrazione comunale di Lipari se intende nominare (o se l’ha già fatto) la formazione di tavoli intersettoriali per le sei Missioni previste dal PNRR e la creazione di una struttura interna per la gestione operativa; Se ha previsto o ha intercettato le risorse necessarie all’assunzione di tecnici competenti da impegnare nella predisposizione della progettualità. Se ha previsto di organizzare un’assemblea pubblica nella quale il Sig. Sindaco e gli assessori spieghino la strategia e il piano per intende intervenire sull’argomento PNRR; Se nell’ambito delle procedure amministrative deputate alle istruttorie delle risorse provenienti dal PNRR ha previsto misure specifiche per contrastare eventuali infiltrazioni mafiose.
Infine se l’Amministrazione ha pensato di organizzare al palazzo municipale uno sportello deputato ad accogliere gli imprenditori interessati al rinnovamento delle imprese con i fondi del PNRR. Confida in una celere riposta e porge distinti saluti.
*Vice Presidente e associati Comitato Eolie 203
Giusi Lo Rizio "territorio all'oscuro di tutto..."
di Giusi Lo Rizio*
Imminenti sono le scadenze (28 febbraio) di consegna della programmazione relativa alle misure del PNRR. Ad oggi questo consigliere e da quanto leggo, il territorio tutto, non è al corrente di nessuna delle idee progettuali programmate per le Isole Eolie.
1)Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, 2) Rivoluzione verde e transazione ecologica, 3) Infrastrutture per una mobilità sostenibile, 4) istruzione e ricerca, 5) inclusione e coesione, 6) salute.
Queste le 6 Misure che rivoluzioneranno l’aspetto del Paese Italia nei prossimi anni, rivoluzione che di rimando si ripercuoterà anche al nostro territorio. Una pianificazione coerente ed efficace prevede una “mission” ed una “vision” univoca, la valutazione delle risorse disponibili ed uno sguardo al territorio con il coinvolgimento degli stakeholder locali che sono determinanti in quanto parte attiva in una organizzazione che guarda al paese.
Nulla!! Nonostante varie richieste da parte di molti, nulla!!! Nessuna di queste misure che immagino, per la parte di competenza dei Comuni, sia in fase di completamento, ha ricevuto il coinvolgimento territoriale rimanendo vincolata dentro le mura di un Palazzo sempre più isolato e monarchico.
Comprendo ma non giustifico le esigenze pre-elettorali, invece non comprendo assolutamente il voler tenere stretta la titolarità di possibili azioni migliorative che si sperano e si immaginano per le nostre isole, soprattutto perchè l’importanza di questo momento strategico non può concedersi il lusso di essere gestito da pochi ma necessita della collaborazione fattiva delle diverse professionalità e competenze che, se non ci sono all’interno del Palazzo Comunale (personale dipendente quasi del tutto assente) potrebbero essere sfruttate dal territorio che a guardar bene magari, è più amico di quel che si lascia intendere.
*Consigliere comunale di minoranza
Sanità. De Luca (M5S): «A Salina un centro periferico della casa di comunità di Lipari grazie ai fondi del PNRR». E’ la proposta lanciata in commissione Sanità dal deputato regionale del Movimento Cinque Stelle Antonio De Luca
«Grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), l’isola di Salina potrebbe vedere sorgere un centro periferico della Casa di Comunità che, unitamente a una Centrale Operativa Territoriale, è già stata prevista nell’Isola di Lipari. Parte del personale impiegato in questa struttura verrebbe così dedicato e collocato stabilmente nella struttura di Santa Marina Salina e potrebbe servire i 3 comuni dell'isola. Stamattina ho lanciato questa proposta in commissione Sanità dell’Ars alla presenza dell’assessore competente, il quale ha confermato la fattibilità e l’opportunità della proposta. Il mio obiettivo è che si possa finalmente dare una risposta efficace e concreta alla domanda di sanità che arriva dalle isole minori». E’ quanto afferma in un comunicato stampa il deputato regionale del Movimento Cinque Stelle , Antonio De Luca.
«La scorsa settimana – spiega l’on. Antonio De Luca - si era già concordato di realizzare, sempre con i fondi del Pnrr sanitario, una centrale operativa territoriale ed una casa di comunità nell’isola di Lipari , da far sorgere in un terreno di proprietà dell'Asp di Messina. Stamattina ho integrato quella proposta chiedendo di dar vita anche ad un centro periferico (anche detto “centro spoke”) della casa di comunità di Lipari a Santa Marina di Salina , trovando massima apertura da parte dell’assessore. Mi auguro che presto si passi dalle parole ai fatti, visto che le risorse non mancano e che in passato molti attori della sanità siciliana e messinese hanno promesso ingenti investimenti a Lipari e su quel terreno, ma nulla di tutto ciò che era stato assicurato è stato mai realizzato».
« Il Pnrr sanitario – continua il parlamentare regionale – se attuato integralmente consentirà nella provincia di Messina di realizzare 6 Ospedali di Comunità, 7 Centrali Operative Territoriali e 20 Case di Comunità. Queste ultime, in particolare, sono strutture che prevedono un approccio sanitario multidisciplinare coordinato con azioni di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. In queste strutture sarà possibile fornire tutti i servizi sanitari di base, con la presenza del medico di Medicina Generale e del pediatra, coadiuvati da infermieri di famiglia, specialisti ambulatoriali e altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altre figure . Nelle Case della Comunità è inoltre prevista la presenza degli assistenti sociali, che rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali».
«Continuerò a lavorare incessantemente – conclude il deputato pentastellato – per dare il prima possibile alla popolazione eoliana, che da decenni vive un vero e proprio isolamento sanitario, un modello di sanità pubblica credibile ed efficiente a cui affidarsi, atteso che i governi regionali che si sono succeduti sino ad oggi non hanno fatto praticamente nulla».
LA REPLICA DI GIUSI LORIZIO
di Giusi Lorizio
Leggo con vivo interesse i vari proclami, non ultimo quello del Deputato De Luca, (Movimento cinque stelle) relativi all’attuazione di quanto previsto nel territorio siciliano rispetto alla misura 6 del PNRR. Abbiamo avuto notizie da parte Dell’Asp, dell’attivazione di una Casa di Comunità sull’isola di Lipari e della richiesta di attivazione di una Centrale operativa territoriale ( Cot). Oggi leggo della Richiesta di una casa di comunità Spock sull’isola di Salina. Da Eoliana non posso essere che lusingata dall’interesse che le nostre isole parrebbe abbiano dal punto di vista sanitario da parte dei rappresentanti politici regionali, ma, sommessamente rammento a me stessa e a chi deve organizzare questi “servizi territoriali” che il pnrr non prevede fondi per il personale.
Se l’incremento del fondo sanitario nazionale (Fsn) nonché l’innalzamento del tetto di spesa proclamato più volte dal Ministro Speranza per le assunzioni, sono misure economiche allettanti previste dal Governo nazionale, è sotto gli occhi di tutti la grossa difficoltà che si ha nel reperire personale sanitario (medico-infermieri) che venga a prestare servizio presso l’ospedale di Lipari. A parte la “legge speciale sulle isole minori” che se mai verrà considerata da parte del Governo nazionale, a mio avviso poco servirà alla gestione sanitaria del territorio Eoliano, chi sarà in grado di far uscire il coniglio dal cappello e magicamente riuscire a coprire il fabbisogno di personale che queste isole da tempo anelano e richiedono?
Importanti sono gli investimenti previsti sempre dalla stessa misura 6, relativi alla telemedicina che se usata con coerenza e professionalità potrebbe essere un elemento indefettibile per tutte le isole minori. Mi chiedo: perché di questo non se ne parla quasi per niente?
S.Agata, è deceduto Salvatore Borgia già allenatore del Cs Lipari
L' ACD Città di S.Agata, in tutte le sue componenti, si stringe attorno al dolore della famiglia Borgia, per la scomparsa del caro "Turuzzo", grande uomo di sport e immenso trascinatore. Con lui alla guida tecnica, per la prima volta Sant'Agata conobbe il campionato di Serie D, denominato allora "Interregionale". Ciao Mister R. I. P.
Mister Salvatore Borgia allenò anche il Cs Lipari.
Quando alle Eolie si vedono belle barche battenti bandiere straniere e non, la prima domanda è “cusapi i cué?”. In Campania sono stati scoperti casualmente 27 yacht di lusso di proprietari italiani non dichiarati al fisco. Quasi dei senza padroni. Ma dopo accurate indagini su 27 barche sono spuntati 29 proprietari che fanno parte del fenomeno elusivo denominato ‘’flagging out’’. ovvero quella manovra con la quale i possessori di imbarcazioni da diporto ‘’emigrano’’, solo sulla carta, verso registri navali esteri, dismettendo la bandiera nazionale al fine di ridurre notevolmente i costi di gestione e omettendo la compilazione obbligatoria del modello unico della dichiarazione dei redditi. Poi magari li affittano durante l’estate creando ancora del sommerso e lucrando pure sul carburante. Le Eolie sono piene di questi visitatori speculatori.
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EOL MARE servizi marittimi Lipari
Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica.
Traghetti elettrici per bypassare il traffico urbano con la linea del mare. Nei piani urbani di molte città marinare italiane avanza questa idea che potrebbe essere una chiave di svolta per evitare intasamenti e inquinamenti. Sempre nell'attesa che tunnel potenziamenti autostradali, reti ferroviaria e metropolitana arrivino al traguardo. Impostare il rilancio del proprio sistema infrastrutturale, magari con processi avviati ma in forte ritardo per la cui realizzazione serviranno diversi anni.
ISOLA CODA
Quando si pesca l'anima
si cucina la vita.
Fuori o dentro il mare
che bolle
c'é la speranza di vivere
per guarire quel mondo
senza spine seminate
da chi cercava sfuriate.
Oltre le barche con le reti
ci sono i delfini gemelli,
senza anelli ma in cerca di bordelli.
Navi senza bandiere
incrociano vecchi missili libici
con ancora la ruggine in coda
come pesci smerigliati
che sanno di sapori grigliati.
CONTROCORRENTEOLIANA: ACQUA
Adoperare l’acqua di mare per preparare il cibo sta diventando un vezzo in molti ristoranti d’alta cucina ed è considerata come prova tecnica. Tutto poeticamente romantico. Sicuramente non é una moda ma una riscoperta. Almeno per le Eolie dove il mare luccica e si è sempre fatto. “U pani caliatu” si ammorbidisce ancora direttamente in mare per poi essere opportunamente mangiato con l'aggiunta di pomodori, acciughe e con una spruzzata di origano.
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LIPARI, VENDESI RUDERE DI CIRCA 100 MQ CON 20 MILA METRI QUADRI DI TERRENO IN LOCALITA' PANORAMICA E SPETTACOLARE. IN UNA VERA E PROPRIA OASI NATURALE DI VERDE. SI AMMIRANO IL MARE, I FARAGLIONI E IL CENTRO ABITATO DELL'ISOLA. IL TUTTO DOVE IL SILENZIO REGNA SOVRANO INFO 3939718272
Un contenzioso durato anni si è concluso con una clamorosa sentenza, emessa dalla Camera Arbitrale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione di Roma, che ha condannato il Comune di Messina a corrispondere all’ingegner Beppe Rodriquez poco più di un milione di euro. Si tratta del compenso riconosciuto al professionista messinese, nella qualità di progettista del 1° e 2° Lotto dello svincolo di Giostra, per la realizzazione di una variante migliorativa ai sensi dell’art. 11 del D.M. 145/2000, che prevedeva la l’esecuzione di tutti gli impalcati di entrambi i lotti in acciaio Corten in sostituzione di quelli di contratto, in cemento armato.
Tali migliorie, progettate tra fine 2006 e inizio 2007, sono state effettivamente adottate ed oggi utilizzate.
Il Comune, però, varie amministrazioni succedutesi, non ha mai pagato il compenso richiesto dall’ingegnere Rodriguez. Da qui l’azione giudiziaria avviata dal creditore, che assistito dall’avvocato Maurizio Parisi, ha finalmente ottenuto una sentenza che gli riconosce il compenso di 1 milione 56mila euro.
Ad accogliere il neo commissario Santoro, c’è già una grana da un milione di euro. Oltre tutto il resto.(lecodelsud.it)
Riprogettare, indipendenza& autonomia, l’economia eoliana arretra, recuperare subito 300 posti di lavoro, le approvazioni in termini di legge, aumentare il valore delle isole, il piano triennale, elipista e aviopista, il “debitificio” eoliano, il lavoro sporco per la buona politica, “Italia Nostra”, la candidatura, gli appelli e…
NON FACCIAMO GUERRE TRA POVERI Altro Pensiero sulla protesta degli autotrasportatori siciliani che penalizza quasi esclusivamente gli agricoltori.
Con Giuseppe Li Rosi e Luca Serafini "Ma ancora più disastrosa è la richiesta di prodotti da paesi come la Spagna, che realizza il capolavoro di arrecare oltre al danno la beffa."
I venti di guerra non riguardano soltanto la disputa tra Russia e Ucraina, focolai di tensione si registrano anche in terra sicula tra autotrasportatori e produttori agricoli.
Uno sciopero iniziato alla mezzanotte di domenica scorsa vede protagonisti i trasportatori dell’Isola, che protestano contro il caro carburanti, che sta penalizzando il loro settore, ma non solo.
Lo sciopero ha già avuto l’effetto di rallentare le merci e l’ortofrutta isolani, che registrano incertezze sui tempi di consegna ed anche le prime disdette.
A essere fuori discussione sono le legittime ragioni degli autotrasportatori, gravati da costi decisamente esorbitanti e per certi versi ingiustificati, che si aggiungono al pessimo stato della viabilità siciliana che registra standard da quarto mondo.
Ma il caro carburanti non riguarda soltanto il settore dei trasporti, anche l’agricoltura è fortemente condizionata dall’utilizzo del gasolio per quanto riguarda l’utilizzo dei mezzi meccanici.
Ma il rincaro dell’energia coinvolge anche il costo di concimi, agrofarmaci, packaging, etc. a causa della loro stretta dipendenza tra la loro industria e le forniture di gas.
L’assoluta dipendenza del trasporto su gomma delle merci isolane è amplificata dalla miopia politico-strategica che non ha considerato la necessità di incrementare le infrastrutture siciliane a favore del trasporto intermodale, una tipologia di di unità di carico (es: container) che combina diversi mezzi (navi, camion e treni) per raggiungere la destinazione programmata.
La protesta dei trasportatori, ripetiamo legittima nella sostanza, è molto meno giustificabile nella forma, che rischia di generare una guerra tra poveri di cui non si sente affatto il bisogno.
Manifestare non deve rappresentare un danno per altre categorie, specie per quella agricola.
Bloccare il trasporto su gomma equivale a impedire la vendita dei prodotti agricoli siciliani e di conseguenza l’unica fonte di guadagno del settore agricolo.
E l’ortofrutta non può giacere indefinitamente sui bancali di un deposito o sulle piante; le consegne sono indifferibili.
I primi effetti della protesta si stanno rivelando devastanti.
Il Consorzio di tutela Arancia di Ribera Dop con una nota riporta che “Centinaia di bancali di arance di Ribera Dop pronti per la destinazione delle piattaforme della Gdo e dei mercati ortofrutticoli sono rimasti nei magazzini di lavorazione con notevoli danni all’intero settore agricolo del territorio”
Ma il danno non si limita soltanto a un mancato reddito.
Molti distributori stanno aumentando gli ordinativi da chi riesce a garantire la consegna della fornitura, soprattutto da regioni non ancora coinvolte in maniera così pesante dalle proteste per il caro carburante: Basilicata, Calabria, Campania e Lazio.
Ma ancora più disastrosa è la richiesta di prodotti da paesi come la Spagna, che realizza il capolavoro di arrecare oltre al danno la beffa.
Ci chiediamo se sia necessario colpire proprio l’agricoltura per far rivalere i propri, legittimi e giustificati diritti.
Sapevate, ad esempio, che i prodotti più esportati dell’economia siciliana sono quelli petroliferi?
Nel terzo trimestre del 2021 dalla Sicilia sono stati esportati 3 miliardi 931 milioni 352mila euro di prodotti petroliferi raffinati, pari al 53,89% del totale delle esportazioni dell’Isola (dati Unioncamere).
Il settore agricolo pesa sull’export siciliano per il 6.14% (circa 448milioni di euro).
Chiunque capirebbe che non è l’agricoltura il settore da penalizzare per far sentire le proprie ragioni.
Oggi i siciliani si trovano nella situazione, pirandelliana, di essere trasformatori di petrolio e derivati, di non trarre alcun beneficio economico da questa situazione, ma in compenso gravati da deturpazioni e disastri ambientali causati dai tre poli petrolchimici presenti nell’Isola (Gela, Augusta e Milazzo).
Ripetiamo: protesta legittima, quella dei camionisti, ma con obiettivo e danni collaterali assolutamente errati.
D’altronde il fallimento registrato una decina di anni fa dal movimento dei “Forconi” avrebbe potuto insegnare qualcosa, ma così non è stato.
Ha ragione Corrado Guzzanti: “Solo ripetendo sempre gli stessi errori si impara a eseguirli alla perfezione”.(altropensiero.net)
“Le isole sono mal collegate e spesso sono realmente irraggiungibili se non per elicottero. Ma le crisi respiratorie, legate alla patologie rare, non sempre aspettano. Ecco perché la legge quadro sulle Malattie rare ha previsto anche un fondo per affrontare non solo gli aspetti sanitari, ma anche gli aspetti sociali di queste patologie, ma non può certamente supplire al bisogno di attivare l’ospedale, o per lo meno un adeguato presidio ospedaliero nelle piccole isole delle Eolie. La storia dei fratelli Biviano sotto questo profilo continua a essere emblematica. Quattro fratelli, due maschi e due femmine, tutti affetti da distrofia muscolare progressiva di tipo facio-scapolo-omerale. Un padre e uno zio morti per la stessa malattia e una madre che si prende cura di tutti e quattro”. Lo afferma in una nota Paola Binetti, senatrice dell’Udc e presidente dell’Intergruppo parlamentare per le Malattie rare.
Una famiglia unica in Europa. Sandro e Marco, sono venuti dalla lontana Lipari a Roma nel corso della precedente legislatura e hanno piantato per oltre venti mesi una tenda in Piazza Montecitorio per ricordare a tutti, ma in particolare al Parlamento e al vicino governo, i diritti di malati come loro. Se ne sono andati solo dopo aver ottenuto alcune promesse concrete, ma nel tempo queste stesse promesse si sono rivelate più labili del previsto – prosegue -. Sandro, Marco, Elena e Palmina, hanno una malattia rara, che in casa loro è tutt’altro che rara, ma sono soli davanti alla carenza di risorse socio-sanitarie ed economico-finanziarie. Il tutto inquadrato in una isola come Lipari che ha un ospedale che non funziona per mancanza di personale. Rarità non può diventare sinonimo di solitudine. Per questo è urgente rendere operativo il Testo unico sulle Malattie rare, varando i decreti attuativi e aggiornando un Piano nazionale fermo a quasi dieci anni fa. Attivare la legge a tutto tondo significa anche che la medicina telematica funzioni in tempo reale, che i trasporti siano attivi H24 e che presto nessun malato che vive su di una isola, che non è deserta, rimanga senza assistenza. Questa è la settimana giusta per ricordarsene. Il 28 febbraio ricorre infatti la Giornata mondiale delle Malattie rare. La gente vuole vivere e la richiesta eutanasica è il fallimento del Sistema sanitario nazionale”.
Sanità: Binetti, rendere operativo testo sulle malattie rare
“Lipari ha un ospedale che non funziona per mancanza di personale. Rarità non può diventare sinonimo di solitudine. Per questo è urgente rendere operativo il testo unico sulle malattie rare, varando i decreti attuativi e aggiornando un piano nazionale fermo a quasi dieci anni fa”. Lo dice Paola Binetti, senatrice dell’Udc e presidente dell’Intergruppo parlamentare per le Malattie rare. “Attivare la legge a tutto tondo – spiega - significa anche che la medicina telematica funzioni in tempo reale, che i trasporti siano attivi H24 e che presto nessun malato che vive su di una isola, che non è deserta, rimanga senza assistenza. Questa è la settimana giusta per ricordarsene. Il 28 febbraio ricorre infatti la Giornata mondiale delle malattie rare. La gente vuole vivere e la richiesta eutanasica è il fallimento del sistema sanitario nazionale”.
“Le isole sono mal collegate e spesso sono realmente irraggiungibili se non per elicottero. Ma le crisi respiratorie, legate alle patologie rare, non sempre aspettano – prosegue la parlamentare - ecco perché la legge quadro sulle malattie rare ha previsto anche un fondo per affrontare non solo gli aspetti sanitari, ma anche gli aspetti sociali di queste patologie, ma non può certamente supplire al bisogno di attivare l’ospedale, o per lo meno un adeguato presidio ospedaliero nelle piccole isole delle Eolie. La storia dei fratelli Biviano sotto questo profilo continua a essere emblematica. Quattro fratelli, due maschi e due femmine, tutti affetti da distrofia muscolare progressiva di tipo facio-scapolo-omerale. Un padre e uno zio morti per la stessa malattia e una madre che si prende cura di tutti e quattro”.(ANSA)
Le spettacolari foto di ieri sono della nostra collaboratrice Elizabeth Lush che scrive
di Elizabeth Lush
Pioggia, grandine o sole, la bellissima isola di Salina (Isole Eolie, Sicilia, Italia) è sempre meravigliosa da fotografare. Oggi, 22 febbraio 2022, abbiamo avuto tutte queste condizioni meteorologiche più un'enorme mareggiata di 4,5 metri che ha reso utile alzarsi alle 6.30 del mattino! Queste foto sono state scattate presso il nostro porto locale di Malfa e poi siamo andati verso la scenografica cittadina di Pollara per un'altra spettacolare esposizione dei mari selvaggi.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
foto di Rosaria Cincotta
Eolie - Tempesta di vento a 60 km orari ed è isolamento.
METEO EOLIE
Temporale e schiarite Temperatura: 12°C Umidità: 85% Vento: molto forte - WNW 58 km/h Situazione alle ore 7:30
Andrea Licciardo sempre piu' lanciato anche da "Max"...
In indonesia hanno sfilato un pneumatico dal collo di un coccodrillo. Visto che le corde adoperate per catturarlo non avevano abbastanza resistenza sono state utilizzate cime di nylon e non di…rapa. Una povera e innocente gallina è diventata esca e così il coccodrillo è stato catturato prima e liberato dopo anche dalla corona di gomma. I no-coccodrilli si sono infuriati. L'operazione non era diretta al bene del coccodrillo ma a recuperare il pneumatico che era nuovo e doveva essere rimontato nell’auto o moto di uno dei liberatori. In tutto questo gesto, apparentemente ad alto contenuto…umano, c'era uno scopo. Adesso si aspetta il commento di qualche ambientalista-animalista che è sempre la ruota di scorta del mondo. Mentre cresce il dilemma se sarà il coccodrillo ad essere riconoscente all'uomo per il collare scomparso o l'uomo riconoscente al coccodrillo per aver conservato come nuova la gomma cercata per tanti lunghi anni.
Lipari zona centrale, vendesi magnifico alloggio panoramico di circa mq 140 oltre terrazza godibile della stessa superficie dell’alloggio. Ottimo stato. Tel. 335-8331174
EOL MARE servizi marittimi Lipari
Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica.
Sarà che sono gestori di bagni e diffidenti per definizione. Sarà che sono sedici anni che si sentono propinare soluzioni salvifiche per mantenere vive le concessioni e le loro imprese. Sarà che negli anni si sono sentiti presi in giro dalla politica, tutti nessuno escluso. Sarà per tutto questo e per molto altro ancora, ma dalle fibrillazioni delle ultime ore i gestori degli stabilimenti balneari non si aspettano nulla di buono.
ISOLA UOVA
Le uova in tasca
e la mente in mano
senza rompere
ma ragionando.
Una giustizia di bellezza
che avanza
in cerca di carezza.
Gli anni dell'isola pura
osservano doni spaziali
forse anche speciali
per il mondo che assorbe
malinconicamente idee
e funzioni di vita.
CONTROCORRENTEOLIANA: SALINA
Il nuovo porto turistico di Malfa è un sospiro di sollievo per salinari e diportisti turistici. Sapere di avere a disposizione un approdo sicuro e senza pagare attirerà barche di ogni genere. Difficilmente in Italia si trovano luoghi dove non si paga. Malfa é l'esempio. D'altronde il porto é stato finanziato con soldi pubblici già pagati dai cittadini onesti che pagano. Salina ha Leni che non fa pagare la tassa di sbarco, Malfa l'approdo e Santa Marina offre, d'estate, l'ombrellone giornaliero in omaggio. Si fa quello che si può.
VERO&FALSO
-Politico eoliano malfatizza.
-Elettore eoliano mafiatizza.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta con il lettore automatico
LIPARI, VENDESI RUDERE DI CIRCA 100 MQ CON 20 MILA METRI QUADRI DI TERRENO IN LOCALITA' PANORAMICA E SPETTACOLARE. IN UNA VERA E PROPRIA OASI NATURALE DI VERDE. SI AMMIRANO IL MARE, I FARAGLIONI E IL CENTRO ABITATO DELL'ISOLA. IL TUTTO DOVE IL SILENZIO REGNA SOVRANO INFO 3939718272
Nel corso della notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione, in Sicilia e Calabria, a ordinanze di custodia cautelare, collegate tra loro, emesse, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Messina, dal G.I.P. presso il locale Tribunale, nei confronti di 86 persone – di cui 53 destinatari del carcere, 28 degli arresti domiciliari e 5 dell’obbligo di presentazione alla p.g. – sul cui conto il GIP ha riscontrato gravi indizi di colpevolezza dei delitti – a vario titolo – di associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso.
Il procedimento si trova nella fase delle “indagini preliminari” e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.
L’attività investigativa è il risultato di una più ampia, progressiva e strutturata manovra - condotta dal 2018 ad oggi e coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina e finalizzata a disarticolare l’attuale operatività della famiglia mafiosa “dei barcellonesi”, storicamente radicata nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) e sul versante tirrenico della provincia di Messina, capace di esercitare un costante tentativo di infiltrazione anche in attività imprenditoriali e di economia lecita, sia nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli - nel cui ambito la consorteria si è inserita attraverso imprese fittiziamente intestate, non mancando di imporre, con metodo mafioso, forniture dei prodotti e prezzi di mercato da applicare sulla merce, sia nella conduzione del business dei locali notturni e ricreativi del litorale tirrenico nell’area di Milazzo, in cui, oltre a imporre i servizi di sicurezza mediante l’utilizzo di metodi coercitivi e intimidatori - tra cui l’incendio doloso di una sala ricevimenti riconducibile a imprenditori concorrenti - l’associazione mafiosa è sovente intervenuta per condizionare i titolari nell’attività gestionale.
Gli esiti delle odierne attività investigative hanno consentito di fare luce sull’ulteriore e rinnovata operatività della consorteria mafiosa, la cui esistenza è stata accertata negli anni con varie sentenze, all’esito di numerosi procedimenti penali (Mare Nostrum, Icaro, Vivaio, Pozzo, Gotha, Dinastia), che ne hanno decimato le fila con l’arresto e la condanna di capi storici e gregari, documentandone la struttura associativa, il modus operandi e gli efferati delitti, nei vari periodi di riorganizzazione interna ed assestamento del sodalizio conseguenti ai numerosi interventi repressivi subiti.
Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Messina hanno consentito di evidenziare la spregiudicatezza e la piena operatività della compagine mafiosa, mediante una continuità garantita dai sodali di maggiore spessore criminale liberi sul territorio ovvero ristretti agli arresti domiciliari, i quali, sovente - appena scarcerati - in spregio ai provvedimenti restrittivi a cui erano sottoposti, si sono resi protagonisti di incontri e di interlocuzioni volte alla definizione di strategie condivise e dei nuovi assetti ed equilibri organizzativi – resisi necessari in seguito alle numerose operazioni di polizia giudiziaria che negli ultimi anni hanno interessato numerosi sodali di vertice – concordando di ricostruire un’Alleanza tra i vertici della citata famiglia mafiosa, in passato allontanatisi, per imporre una regia unica alle sistematiche attività delittuose e ripristinare una cassa comune (denominata “paniere” o “bacinella”) dove far confluire i proventi delle attività illecite, in parte destinati al sostentamento degli affiliati ristretti in carcere.
La riorganizzazione ha riguardato non solo la riscossione sistematica e programmata delle estorsioni in danno di imprese ed esercizi commerciali, da prelevare nelle festività di Pasqua, Natale e Ferragosto, ma anche la pianificazione ed esecuzione di azioni intimidatorie quali incendi e violenze fisiche che hanno certamente sortito l’esito voluto, come dimostrato dalla mancanza di collaborazione da parte delle vittime che, in taluni casi, non hanno denunciato il rinvenimento di bottiglie incendiarie.
Le investigazioni hanno inoltre permesso di rilevare come l’associazione investigata, di cui è stata accertata la disponibilità di armi, anche da guerra, si sia prodigata al fine di monopolizzare le attività delittuose nel territorio, non solo attraverso il taglieggiamento degli imprenditori locali, ma anche mediante:
- il controllo del business della prostituzione, esercitato nell’area milazzese da un’associazione promossa da individuo contiguo alla “famiglia mafiosa”, a cui garantiva periodiche dazioni di denaro in cambio di “protezione”;
- l’approvvigionamento di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, destinata alle piazze di spaccio Barcellonesi, Milazzesi e di altri comuni della provincia;
- la gestione di bische clandestine ove promuovere il gioco d’azzardo;
- la capacità di stabili interlocuzioni con altre consorterie mafiose radicate in Sicilia e in Calabria.
Sono state inoltre riscontrate, in occasione delle elezioni amministrative tenutesi a Barcellona Pozzo di Gotto il 4 e il 5 ottobre 2020, interlocuzioni tra un uomo di vertice dell’associazione mafiosa e soggetti appartenenti al mondo della politica, indicative di una promessa, in cambio di posti di lavoro e altre utilità, di supporto elettorale a un candidato.
Contestualmente all’operazione, sono stati sottoposti a sequestro preventivo 3 società – di cui 1 operativa nel settore immobiliare ed utilizzata per agevolare, con appartamenti dati in affitto, lo svolgimento dell’attività di meretricio, e le restanti nella vendita all’ingrosso di ortofrutta, riconducibile agli odierni indagati, 4 immobili – di cui due impiegati come case di prostituzione e due fittiziamente intestati – nonché 1 locale e 1 veicolo, per un valore complessivo di circa 1 mln. di Euro.
Un secondo collegato filone investigativo condotto dai Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), coordinato sempre dalla Procura Distrettuale peloritana, avviate in seguito alla scarcerazione di un sodale di spicco della “famiglia barcellonese” deputato alla gestione del traffico di stupefacenti e finalizzate ad approfondire e contrastare lo specifico settore illecito, ha consentito di individuare due associazioni che alimentavano a vario titolo le piazze di spaccio non solo di Barcellona Pozzo di Gotto, ma anche di altri comuni dell’area tirrenica, tra cui Rodì Milici, Terme Vigliatore e Milazzo, spingendosi finanche – nello spaccio al dettaglio - a Messina e a centri situati sulla fascia ionica della provincia, nello specifico Letojanni e Giardini di Naxos. A riscontro delle attività, sono stati sequestrati durante l’indagine circa 19 kg. di sostanza stupefacente tra cocaina, hashish e marijuana.
Il terzo filone investigativo è stato sviluppato dai Carabinieri della Compagnia di Milazzo ed ha ulteriormente consentito di documentare la filiera al dettaglio dello spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, hashish, LSD e cocaina, approvvigionate ad opera di due distinti gruppi criminali e distribuite nell’area di Milazzo, della Valle del Mela, del barcellonese e nelle Isole Eolie. È stata inoltre accertata, in capo ad alcuni indagati, la disponibilità di armi da fuoco, nonché il ricorso a minacce, percosse e danneggiamenti (in una circostanza alcuni degli indagati hanno sequestrato e rapinato un giovane, condotto in un luogo isolato, percosso violentemente e derubato) al fine di riscuotere i proventi di cessioni ancora non onorate, nonché la commissione svariati furti in danno di abitazioni, un istituto scolastico e diversi esercizi pubblici (lidi balneari, un cantiere nautico e un’autorimessa), commessi per assicurarsi il danaro per l’acquisto di partite di sostanza stupefacente. Nel corso delle investigazioni, i militari operanti hanno - tra l’altro - arrestato in flagranza 5 persone e deferite altre 10 in stato di libertà, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma comune, furto, ricettazione ed altro.
Complessivamente nei richiamati provvedimenti cautelari, il Giudice per le Indagini Preliminari ha riconosciuto i gravi indizi comprovanti la sussistenza del reato di associazione di tipo mafioso per 13 persone e del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti per 22 indagati, con la rubricazione dell’aggravante del metodo mafioso nei confronti di 42 indagati.
L’odierna operazione si inquadra in una precisa manovra di contrasto pianificata e condotta, nel triennio 2018/2021, dai Carabinieri della provincia di Messina – coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina - verso la criminalità organizzata e comune del territorio barcellonese con l'intento di colpire, contemporaneamente e su più livelli operativi, mediante l'azione sincrona dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Messina e delle Compagnie di Barcellona P.G. e Milazzo, i leader dell'associazione mafiosa, i suoi appartenenti, i suoi sodali e sostenitori nonché, simultaneamente, uno dei più redditizi e antisociali reati, quello del traffico e spaccio di stupefacenti, sempre condotto nel medesimo territorio barcellonese, perseguendone gli organizzatori e gli spacciatori di strada.
Messina&Provincia, operazione dei Cc per Mafia-droga-prostituzione tra gli arrestati anche 3 eoliani
IN CARCERE
Alesci Andrea, Barcellona Pozzo di Gotto, 1972; Alesci Lo Presti Antonino Santo, Barcellona Pozzo di Gotto, 1968; Biondo Giovanni, Barcellona Pozzo di Gotto, 1940; Bonaffini Antonino, Messina, 1974; Brunini Jordan, Barcellona Pozzo di Gotto, 1988; Campo Gianluca, Barcellona Pozzo di Gotto, 1997; Catalfamo Alessio, Milazzo, 1987; Chiofalo Angela, Barcellona Pozzo di Gotto, 1973; Costantino Bartolo, Barcellona Pozzo di Gotto, 1985; Crea Antonino, Barcellona Pozzo di Gotto, 1964; De Pasquale Felice, Barcellona Pozzo di Gotto, 1970; De Pasquale Angelo Tindaro, Barcellona Pozzo di Gotto, 1973; Di Natale Carmine, Barcellona Pozzo di Gotto, 1975; Falcone Antonino, Scilla, 1969; Foti Carlemo Vito, Barcellona Pozzo di Gotto, 1967; Foti Francesco Salvatore, Barcellona Pozzo di Gotto, 1978; Foti Mariano, Barcellona Pozzo di Gotto, 1970; Garofalo Fabrizio, Barcellona Pozzo di Gotto, 1969; Gatto Salvatore, Messina, 1975; Giardina Giusy, Milazzo, 1980; Iannello Filippo, Barcellona Pozzo di Gotto, 1956; Iannello Maurizio, Barcellona Pozzo di Gotto, 1988; Imbesi Giovanni, Barcellona Pozzo di Gotto, 2002; Mara Enrico, Barcellona Pozzo di Gotto, 2001; Mazzeo Antonino, Barcellona Pozzo di Gotto, 1964; Mazzeo Vincenzo, Barcellona Pozzo di Gotto, 1983; Meo Steven, Barcellona Pozzo di Gotto, 1955; Merlino Roberto, Messina, 1979; Milici Roul Antonio, Milazzo, 1997; Milone Agostino, Barcellona Pozzo di Gotto, 1969; Munafò Giampiero Barcellona Pozzo di Gotto, 1985; Nucera Vincenzo, Reggio Calabria, 1979; Perdichizzi Ottavio, Barcellona Pozzo di Gotto, 1970; Porcino Angelo, Barcellona Pozzo di Gotto, 1956; Santos Cardoso Aldenice, Brasile, 1976; Scordino Carmelo Tindaro, Barcellona Pozzo di Gotto, 1963; Sottile Maurizio Giacomo, Barcellona Pozzo di Gotto, 1975; Torre Filippo, Barcellona Pozzo di Gotto, 1966; Triolo Salvatore Antonino, Barcellona Pozzo di Gotto, 1975; Aiello Francesco, Messina, 1992; Alessi Giovanni, Messina, 1963; Bernava Stellario, Messina, 1966; Campo Alfio, Barcellona Pozzo di Gotto, 1984; Chiofalo Giuseppe, Furnari, 1971; Cutroneo Giovanni, Messina, 1963; Donato Carmelo, Furnari, 1984; Giardina Tindaro, Barcellona Pozzo di Gotto, 1986; Pirri Antonino, Barcellona Pozzo di Gotto, 1987; Salvo Piero, Milazzo, 1986; Zocca Antonio, Messina, 1964; Pantè Tommaso, Milazzo, 1970; Abbas Gabriele Antonino, Messina, 1995; Abbas Alessandro, Messina, 1991
Il commissario dell'Asp di Messina Barnardo Alagna ha già assunto l'impegno che dal 1 marzo 2022 l'ospedale di Lipari dovrebbe fare un passo avanti in termini di prestazioni e disponibilità professionali.
In particolare è atteso il cardiologo che dovrebbe finalmente assumere il ruolo di competenza in una delle più importanti discipline dell'area medica.
Ma non è ancora tempo di cantare vittoria se non prima si vedranno i risultati attesi.
Da indiscrezioni trapelate pare che il percorso amministrativo sia ancora in alto mare. Tenendo conto che si è ormai alla fine del mese di febbraio e che le procedure per la pubblicazione del bando e per l'assegnazione dell'incarico necessitano dei "tempi tecnici" da rispettare, con molta probabilità gli Eoliani rimarranno ancora svantaggiati nel diritto alla salute.
Ciò comporterebbe il prolungarsi di una situazione insostenibile e ad alto rischio non solo per le emergenze ma anche per le problematiche specialistiche che riguardano i controlli, le consulenze e tutto ciò che potrebbe essere risolto in sede evitando spese e disagi.
Ma, da quanto risulta dalla voce popolare, i cittadini di Lipari non abbasseranno la guardia e ciò che è stato garantito dovrà trovare conferma.
È stato richiesto l’intervento del CNF - è il consiglio Nazionale Forense, il massimo organismo di rappresentanza dell’Avvocatura - che in seduta straordinaria, già venerdì sera, ha approvato un deliberato inviato al Ministro con cui si sollecitava la concessione della proroga e la definitiva stabilizzazione delle sezioni insulari próprio in ragione della specificità territoriale.
Ne è stato richiesto l’intervento in considerazione che l’ultima proroga fu concessa anche a seguito di un percorso istituzionale che aveva coinvolto il massimo organismo di rappresentanza dell’Avvocatura.
Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori interventi che affronteranno le specifiche problematiche di ciascuna sezione.
a Marina Lunga oltre alla "buca profonda" che ha già segnalato, nei pressi dell'Eolian Bunker c'è anche un tombino spaccato.
Si potrebbe rompere del tutto e qualcuno farsi male. Se si passa sopra si infossa e una macchina ci rimane dentro. Il tombini è semi coperto da asfalto
LE REAZIONI NEL WEB
Sergio Marino Incredibile!!!
Giovanni Martello Peccato come può essere tutto così abbandonato? Ma un assessore alla viabilità c’è? Gente Non ne veniamo più fuori.
Comprendo gli affanni di trovare una soluzione che possa portare ad un immediata inversione della condizione economica e sociale delle Eolie ma, un aeroporto per quanto piccolo non lo sarebbe mai, ancor di più se piccolo come necessariamente non potrebbe essere ove mai possibile da realizzare.
C’é Chi ne parla da “tifoso” e chi lo sostiene evocando altre realtà o altri contesti, o interpellando “esperti interessati”, o ne parla per ignoranza o, peggio, per interesse (personale) speculativamente politico elettorale giocando sulle necessità di tanti…
Alle nostre isole manca ed é sempre mancata una visione di sistema ed all’altezza del rango universale che queste meravigliose isole hanno non solo per gli eoliani e che, paradossalmente, (non tutti per fortuna) sembrano non capire.
Se le Eolie hanno fatto “vivere” gli eoliani e non solo, di turismo é perché non hanno mai avuto un aereo porto che ne avesse devastato l’aspetto, la vivibilità, la sostenibilità già abbastanza compromessa.
Sostenibilità, che é connessa sempre alla presenza antropica e al suo benessere altrimenti non sarebbe tale.
Io non riesco proprio a capire come si possa essere così ciechi (in malafede?) di fronte a quello che si deve fare per le nostre isole, abbandonando manie di grandezza e di cementificazione selvaggia.
Natura, percorsi incontaminati, silenzi, tramonti, albe meravigliose, tranquillità, autenticità e identità sono questi i nostri prodotti e valori e che sono il motivo per cui tutti “vengono” e potranno continuare a venire da noi.
E ci devono venire capendo il valore di questo patrimonio e il rispetto che devono avere nei suoi confronti; il rispetto che dobbiamo portargli.
Non é e non dovrà mai essere come un prodotto da supermercato (logica distruttrice della microeconomia), ma un gioiello prezioso da scoprire un po’ per volta, da desiderare e ambire: venire alle Eolie deve essere un desiderio e non un prodotto; bisogna giungerci con passo leggero e attento.
Sarebbe, invece, da analizzare perché le Eolie oggi non “decollano” in maniera sostenibile e negli ultimi 50 anni, al di là dei mc di cemento, non hanno trovato una via per dare lavoro “turistico” in continuità e non hanno mai adottato, nessuna amministrazione, un piano di sviluppo turistico sostenibile…
Pensateci, ma pensateci bene e attenti a “cu ti iunci”, perché ognuno di noi può fare la differenza per i prossimi 50 anni.
Oggetto: Proroga Concessioni Demaniali. Visto le ultime notizie a dir poco sconcertanti, che coinvolgono tutti i titolari di Concessione Demaniale sul rispetto della direttiva Bolkestein, ci preme precisare che buona parte del turismo transitante in Italia, passa attraverso gli operatori turistici del settore balneare egregiamente esercitato da imprenditori indigeni che bene conoscono il territorio le sue peculiarità e bellezze, oserei dire uniche al mondo.
La Bolkestein cosi come disposta dal nostro Governo Nazionale che (dovrebbe essere garante del nostro diritto al lavoro, svende il nostro territorio a chissà quale probabile e fantomatica società venuta dall’estero che senza alcuno scrupolo non esiterebbe a portare la sua forza lavoro le sue regole “ se vuoi lavorare è cosi altrimenti……) senza conoscenza delle peculiarità delle zone e perché no anche del lavoro da svolgere, rischiando di stravolgere quanto di buono, non solo a livello lavorativo, ma anche ambientale è stato fatto fino ad oggi dai Concessionari.- Mandando così allo sfracello un intero comparto che comprende circa Trentamila aziende per lo più a conduzione familiare ed i relativi dipendenti, PADRI DI FAMIGLIA che con il loro lavoro oltre a garantire sicurezza sulle spiagge Italiane, portano serenità e stabilità all’interno del loro nucleo familiare…
Ricordiamo che i concessionari delle Eolie hanno già affrontato aste ed evidenze pubbliche in quanto gli stessi hanno ottenuto le aree in concessione DELIBERATE DAL PIANO SPIAGGE e non con affidamento diretto. Entrando nello specifico i concessionari oggi si sentono abbandonati da quelle istituzione che dovrebbero garantirle, soprattutto in questo periodo pandemico che ha minato sensibilmente a livello economico l’intera popolazione ed oggi che si ricominciava a vedere uno spiraglio di luce infondo al tunnel LO STATO SBATTE IN FACCIA LA PORTA DELLA POSSIBILE RIPRESA i lavoratori delle Isole Eolie iscritti alla nostra associazione si sentono offesi dal trattamento riservato, vogliamo ricordare che se oggi le isole Eolie meta turistica riconosciuta in tutto il mondo è visitata da milioni di persone, può vantare la Bandiera Blu è anche grazie ai nostri sforzi portati avanti con grossi sacrifici anche economici.-
Se oggi sulle nostre coste è assicurato un servizio di vigilanza, tale da rendere sicura la balneazione anche al di fuori delle Concessione Demaniali, è grazie ai CONCESSIONARI. Possiamo vantare di avere spiagge pulite, anche grazie ai titolari delle concessioni che provvedono alla loro pulizia anche oltre i limiti prescritti nelle Concessioni Demaniali. Garantiamo la possibilità anche a chi è meno fortunato di noi (vedi diversamente abili) di potere usufruire di adeguate strutture. Assicuriamo approdi sicuri (quali possono essere pontili galleggianti e campi boe) fornendo tutti i sevizi necessari atti a garantire la sicurezza, la tranquillità e la possibilità di godere delle isole anche a chi viene a visitarci in barca.
Ma cosa ancora più importante garantiamo la massima educazione, rispetto, e disponibilità, verso tutti indistintamente, Mettendoci la faccia, abituati come giusto che sia da quel senso di famiglia che distingue ancora le piccole aziende oggi a conduzione familiare (la grande maggioranza).-
Noi chiediamo solo rispetto per le categorie dei concessionari e di poter lavorare onestamente come di fatto regolarmente facciamo, con la certezza di poter continuare il nostro lavoro senza avere la paura che domani si svegli il “politologo europeista” di turno cambiando e ricambiando le leggi in base a “come cambia il vento”. Chiediamo a tutti di sostenere, aiutare e prendere le difese dei propri cittadini che onestamente e solo con le proprie forze hanno creato strutture organizzate, oggi riconosciute come una delle eccellenze Italiane.
*Presidente Assobalneari Provinciale e del comprensorio Isole Eolie *Presidente dell’Associazione Balneare Isole Eolie
Anche Angela Finocchiaro aderisce alla campagna in difesa dell'OspedalediLipari!
E' incredibile il sostegno che abbiamo ricevuto in questi mesi! Nonostante avessimo annunciato la chiusura della campagna, continuano a arrivarci messaggi e contributi, segno evidente che non siamo soli e che la drammatica realtà che le Eolie vivono coinvolge e indigna.
Continua così la sfida per emergere sempre più sul piano regionale e nazionale, per scongiuare lo smantellamento del nostro ospedale e ottenere l'approvazione di una #LeggeSpecialePerLeIsoleMinori.
Nello Musumeci, Ruggero Razza: non potete far finta di non sapere, non avete scuse per non intervenire.
PS: ringraziamo lo strombolano Vincenzo Cusolito per essersi fatto ambasciatore della causa! E solo grazie all'unità di tutti i cittadini eoliani, di tutte le isole, che potremo vincere questa battaglia
"Raccogliere un fiore” può rappresentare un modo gentile di prendere possesso di qualcosa, di rapportarsi in modo naturale e con leggerezza con il mondo circostante. Ed in effetti lo è: si raccoglie un fiore per i suoi colori, per il suo profumo, per offrirlo ad altri o poterlo ammirare in solitudine. Difficilmente lo si accosta ad un altro termine: Antologia. Anche se il gesto di raccogliere un fiore ne costituisce l’etimologia. Ed in effetti un’antologia è una raccolta di ciò che si ritiene più interessante, più prezioso, più significativo, in altri termini ciò che più ci piace. Queste considerazioni, a primo acchito astratte, sono invece quanto di più concreto e pertinente si può dire dopo avere visto un film particolare, no anzi un docufilm. Sì perché anche se viene proposto come film in realtà è un documentario intervallato da spezzoni di film.
La pellicola emoziona e seduce, emoziona per i riferimenti a vecchi film e seduce per la personalità del protagonista principale: il musicista e compositore Ennio Morricone. Il film è un collage della migliore musica che va dagli anni sessanta del secolo scorso al primo ventennio di questo Duemila. Il titolo è Ennio, il regista Giuseppe Tornatore. Questo film risulta la silloge della mia vita o meglio di tutta una generazione che attraverso le prime esperienze adolescenziali negli anni Sessanta è maturata negli anni Settanta ed ha continuato a curiosare nei misteriosi meandri che la vita ci ha continuamente proposto ed imposto.
C’era negli anni Sessanta a Racalmuto, il mio paese, un cinema. Per la verità non era una vera e propria sala cinematografica come siamo abituati a vederne oggi, in effetti era stato un teatro, un vero e proprio teatro, dove famose compagnie ne avevano calcato le scene con rappresentazioni di opere sia in prosa che liriche. Il teatro era stato battezzato Regina Margherita (nome proprio ma diventato comune in omaggio alla prima Regina d’Italia), con il mutare dei tempi, come era avvenuto per la maggior parte dei teatri negli anni sessanta, era stato trasformato in cinematografo.
Proprio come era avvenuto nella sala cinematografica che troviamo nel film Nuovo cinema paradiso, film di Giuseppe Tornatore, girato negli anni Ottanta, in più paesi della Sicilia: un vero e proprio tour isolano: dall’interno montuoso alle coste marine. La maggior parte delle scene ha visto coinvolto un piccolo paese dei Monti Sicani, nel cuore dell’Isola, un antico paese fondato da milizie albanesi fuoriusciti nel XV secolo a causa dell’invasione turca proprio il paese arbereshe Palazzo Adriano. Ebbene nei primi anni Ottanta proprio in quel paese, per casuali coincidenze parentali, nasceva mio figlio.
Al cinema, ex teatro Regina Margherita di Racalmuto, ho visto i primi film della mia vita. La domenica mio padre mi dava quanto bastava per andare al cinema e poter comprare qualche leccornia, di solito datteri o noccioline. I primi film sono stati i western di Sergio Leone: Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono il brutto ed il cattivo. Di questi film, non si ricorderanno le trame e le frasi celebri, ma l’accompagnamento musicale, o meglio la musica soltanto. Un solo motivo di poche note che si ripetono ma con strumenti diversi: un flauto per il buono, un’ocarina per il cattivo, la voce per il brutto. E l’ululato del coyote ed i fischi.
E così di film in film, da colonna sonora a colonna sonora, è successo per i tanti film visti successivamente. Fino a C’era una volta in America, l’ultimo film da regista di Sergio Leone, dove Morricone, suo compagno di scuola, amico da sempre, compone la sua migliore colonna sonora: un patchwork musicale irripetibile, dove inserisce brani come Yesterday di Paul McCartney dei Beatles, sinfonie come La Gazza ladra di Rossini o Summertime di George Gershwin.
E poi da non tralasciare la capacità della sua musica di rendere trascendentali semplici canzonette, ricreando nostalgici momenti della nostra vita. Gino Paoli ha composto Sapore di sale in Sicilia, a Capo D’Orlando nel messinese, dove ci si imbarca per le Eolie. Morricone ne ha fatto la colonna sonora di intere generazioni: il discreto sottofondo per un sogno che si ripete ogni estate quando la pelle viene a contatto col sapore del sale. Sapore di mare è il desiderio che suscita ogni nuovo incontro sul bagnasciuga, il piacere del primo bacio che sogna ogni adolescente. Tornatore è un regista da Oscar, conseguito nel 1989, Morricone è stato un compositore da Oscar, da sempre, anche se lo ha conseguito alla carriera solo nel 2007.
Tornatore è un regista onesto e bravo che rende omaggio ad un compositore altrettanto bravo ed onesto, il che oggi non è facile e così scontato. Ho solo accennato a qualche film, in realtà questo film è un intreccio di dichiarazioni di personaggi, italiani e stranieri, di primo piano che hanno fatto la storia del cinema, ce ne sono veramente tanti, attori, registi e musicisti che hanno avuto familiarità con gli Oscar.
Potrebbe sembrare un film biografico, ed in parte lo è, visto che c’è tutta la storia della vita di Morricone. Era stato Il padre suonatore di tromba, strumento che gli aveva consentito di mantenere la famiglia, che lo aveva avviato agli studi musicali. Negli anni Sessanta aveva scritto la musica delle canzoni più popolari, Gianni Morandi ne è stato un esempio. A seguire l’incontro con il cinema e con il suo compagno di scuola Sergio Leone l’avevano portato a diventare il più richiesto compositore ed arrangiatore musicale. Negli anni Settanta, due film: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri e Novecento di Bernardo Bertolucci stimoleranno maggiormente il mio personale impegno politico.
La musica cadenzata di Ennio con i suoi intervalli regolari, s’inserisce anche il marranzano, renderà oltre che visiva, palpabile l’arroganza del potere espressa dal Commissario dell’Ufficio Politico Gian Maria Volonté, che sappiamo purtroppo quanto essere vera per la presenza dei poteri deviati dello Stato: “Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano” anche se un assassino! Chi non ricorda in quegli anni la voce da sirena che accendeva gli animi di Joan Baez: Here’s to You, colonna sonora del film Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo. Volevo parlare solo di un film Ennio (una confessione autobiografica di Ennio Morricone) e di un regista (Giuseppe Tornatore), mi accorgo invece di scrivere di un periodo della storia d’Italia e di una parte importante della mia formazione politica e culturale.
Una formazione cui ha contribuito notevolmente il cinema e con esso la musica di Morricone che, malgrado le sue stesse convinzioni di cattolico moderato, ha ispirato storie e vicende rivoluzionarie. Mi piace concludere con un suo pensiero sulla Sicilia che ha conosciuto bene in primis perché la moglie Maria era dalle parti di Messina, in secundis attraverso l’arte di Tornatore: “Quello siciliano è un popolo eletto nei migliori casi e nei peggiori. E credo che a prevalere sia certamente il suo lato positivo". Speriamo… si possano raccogliere bei fiori tanto da poter fare delle buone antologie, come questo film!(ilpiacenza.it)
Quando arrivano le elezioni arrivano anche le idee. Le più belle, le più sane, le più entusiasmanti per portare le Eolie oltre il paradiso e superare apparentemente il momento di fermo politico, che oltre ad essere logico e pure fisiologico e biologico. Le elezioni servono per dare speranza alle ripartenze con il nuovo o l’usato. Senza venti di guerra e segnali pace. La sedia o poltrona o sgabello o “bisuolu” si trova sempre. Un posto per sedersi con un bicchiere e un piatto in mano. Poi gli altri resteranno in doveroso silenzio in piedi o al limite inginocchiati. Giusto per dare ragione agli sconfitti, magari ex vincitori, che usano le stesse parole di chi é stato perdente prima: “l’avia dittu chi su chiacchiri pi chianari”.
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Ogni giorno si apprende di un nuovo attacco ransomware. Il danno causato da questi attacchi è sempre complesso. Le aziende conoscono l’economia dietro questa pratica criminale e per quale motivo è lecito ritenere che il peggio sia ancora da venire. Intanto nel 2021 sono stati pagati oltre 600 milioni di dollari in riscatti.
ISOLA SALE
Quando il mare risale
si sente proprio il sale.
Gente senza fiato e senza Fiat
cercano i tramonti dall'alto
ed il sorgere del sole dal basso.
Nella modernità delle parole
si sciupa il tempo della ricerca
mentre i posti diventano avamposto
di vita per l'isola incinta.
L'attesa per il dove
dove il volo é una risorsa
per inseguire uccelli e bordelli.
CONTROCORRENTEOLIANA: VERDE
Oggi e fino alla fine dell'inverno ci dovrebbero essere in agenda le potature degli alberi e delle siepi. Ma il pensiero vola già al primo taglio dell'erba. Metri quadri di prati, quattro volte all'anno. Questione di settimane. Quanti giardinieri lavorano per la manutenzione del verde pubblico alle Eolie? Quante notifiche sugli interventi necessari a piante ed alberi arrivano ai 4 comuni eoliani? Perché non organizzarsi con una piattaforma digitale che incrocia i dati satellitari con le informazioni sui singoli alberi per suggerire la manutenzione nel modo più efficace?
-Politico eoliano spera.
-Elettore eoliano spara.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta con il lettore automatico
LIPARI, VENDESI RUDERE DI CIRCA 100 MQ CON 20 MILA METRI QUADRI DI TERRENO IN LOCALITA' PANORAMICA E SPETTACOLARE. IN UNA VERA E PROPRIA OASI NATURALE DI VERDE. SI AMMIRANO IL MARE, I FARAGLIONI E IL CENTRO ABITATO DELL'ISOLA. IL TUTTO DOVE IL SILENZIO REGNA SOVRANO INFO 3939718272
Questa è una vergogna nazionale! E’ uno schiaffo alle comunità isolane, quello che ha confezionato con tanto di fiocco il Ministero della Giustizia, facendo fuoco e fiamme in Commissione Giustizia per evitare che i parlamentari approvassero un emendamento per la proroga per altri due anni per le sezioni distaccate di Ischia, Elba e Lipari.
Con la motivazione del capo Gabinetto assai ridicola. Incomprensibile. Riferendo che il Ministero ha spiegato che sborsa per queste tre realtà ben 100.000 euro all’anno. Una bazzecola. Nessuno gli poteva ricordare che il Comune d’Ischia e tutta la comunità isolana ha concesso gratuitamente la sede dell’ufficio giudiziario. Senza pagare un centesimo. E molte altre spese ricadono sulle casse del Comune d’Ischia: telefoni, luce, acqua, eccetera. Senza dimenticare ancora che molte altre spese vengono sostenute direttamente dalla classe forense. Ma cosa spende Ministero inutile? Certo mica poteva pretendere che i dipendenti fossero a carico delle comunità isolane e dei cittadini.
I parlamentari, che non sono più quelli di una volta, quando erano veri e propri politici con tanto di spessore culturale e capaci di farsi rispettare, dinanzi a queste obiezioni si sono ammutoliti. Qualcuno un po’ più esperto ha cercato di iniziare un confronto anche vivace, ma a quanto pare è rimasto in qualche modo isolato. E sapete cosa è accaduto nell’aula della Commissione Giustizia della Camera? E’ stata approvata, invece, una proroga per un altro anno per gli uffici giudiziari della regione Abruzzo. Sui quali, però, il grande Ministero di via Arenula ha mostrato particolare accondiscendenza imponendosi un silenzio. Perché tale disparità? Forse i cittadini delle isole sono classificati di serie B e non hanno diritto di avere ciò che spetta loro, in virtù anche delle difficoltà di collegamento con la terraferma.
Alla fine l’emendamento riguardante le tre sezioni isolane è stato messo in una sorta di quarantena, accantonato. Il che in termini pratici sta a significare che tutta quella massa di carte rimarrà in qualche scaffale e lì morirà. Perché nel frattempo questa discussione dell’emendamento sarebbe dovuta poi confluire nella legge “Milleproroghe”. Il governo, nel frattempo, sta preparando un maxiemendamento dove verranno confluiti tutti quei singoli emendamenti che sono stati licenziati dalle varie commissioni parlamentari. E siccome tra questi non c’è quello inerente la proroga per le sezioni isolane, è facile intuire che il 1 gennaio 2023 molto probabilmente (all’ottanta per cento) tutto verrà trasferito a Napoli, rimanendo solo aperto l’ufficio del Giudice di Pace.
POLITICI “MESCHINIELLI”
E’ mai possibile che tutto questo avvenga per questioni di lana caprina? Ma in realtà vi era un disegno che è partito da lontano e che ha visto il confezionamento di tante piccole situazioni, da rendere questi uffici periferici sulle isole come delle vere e proprie palle al piede. Strutture che non funzionavano, mancanza di personale, situazioni al limite dello scandalo. Puntando soprattutto nel colpire inesorabilmente quella di Ischia, che era la più rappresentativa, la più complessa per numero di processi pendenti ancora da definirsi, uguali e forse superiori a quelli dei tribunali di Vasto e Lanciano che hanno ricevuto la proroga di un altro anno. Le voci di corridoio confermano che a volere innanzitutto e con forza determinata che Ischia cessi di esistere, siano stati i magistrati, coloro che hanno il potere di intervento e in qualche caso la capacità di convincere burocrati e politici di mezza tacca. Politici che, come abbiamo detto all’inizio, si sono dimostrati dei “meschinielli”, gente che non ha la forza delle proprie idee e del ruolo rappresentativo che è stato loro conferito da una legge elettorale che certamente non premia i più bravi. Ma solo perché sono stati dai partiti ai primissimi posti della lista. Il territorio, dunque, non può esprimere dei propri rappresentanti scelti con la preferenza, come avveniva una volta, e questo è il risultato che ne è venuto.
Il governo quindi si accinge alla estrema unzione per le tre realtà isolane. Perché abbiamo un ministro della Giustizia che ancora una volta ha dimostrato di non essere all’altezza di gestire un dicastero così delicato e che è nelle mani inesorabili dei vari capi Dipartimento, che guarda caso nella stragrande maggioranza sono diretti da un magistrato fuori ruolo. Questa Cartabia fa rimpiangere amaramente il suo predecessore, il 5 Stelle Alfonso Bonafede, che durante una riunione al dicastero alla presenza dei presidenti del tribunale di Napoli e della Corte di Appello con i rappresentanti delle Assoforensi isolane e del Consiglio nazionale dell’avvocatura italiana, tenne testa alle obiezioni degli alti magistrati promettendo che i tre uffici isolani sarebbero diventati sedi permanenti. La stabilizzazione, una parola che fa incazzare di brutto qualche buontempone del Ministero e i magistrati che hanno la responsabilità di gestire gli uffici giudiziari di queste tre realtà.
AMARA SORPRESA
La giornata di ieri è iniziata con un’amara sorpresa. Il giudice coordinatore della sezione distaccata di Ischia, Guglielmo Manera, ha stabilito che per i prossimi 45 giorni i processi da trattarsi esclusivamente con giudice togato dovranno essere trasferiti alla sede centrale per essere poi smistati ai vari togati delle sette sezioni dibattimentali. Una scelta che ha creato molta tensione nell’avvocatura. Questa scelta è dettata dalla necessità di sostituire il giudice togato titolare Ragosta, che ha chiesto di usufruire di un congedo parentale per un periodo di 45 giorni. Partendo dal 16 febbraio. Nell’ordine di servizio si scrive: «Rilevato che il Presidente del Tribunale, con provvedimento del 14.2.2021, ha invitato lo scrivente a predisporre un piano di sostituzione della medesima con i G.O.P. tabellarmente assegnati alla Sezione; viste le vigenti tabelle di organizzazione dell’ufficio, le quali prevedono che, “per i processi che il magistrato onorario non possa trattare si provvederà a disporre la trattazione presso la sede centrale dinanzi al magistrato che sarà individuato con il sistema automatico di assegnazione dei processi (GIADA)”».
Mentre tutti gli altri provvedimenti che possono essere trattati dai Gop le udienze rimangono quelle già fissate: il lunedì, mercoledì e venerdì. E aggiunge il coordinatore: «Invita altresì i suindicati magistrati onorari a rinviare i procedimenti per legge sottratti alla loro cognizione dinanzi al magistrato togato previamente individuato con il sistema automatico di assegnazione dei processi».
VIA VAI DI FASCICOLI
Questa decisione non semplice provoca delle situazioni assai particolari e lo evidenzia lo stesso magistrato quando dispone: «Infine che la cancelleria della Sezione, a tal fine, rediga e invii sollecitamente, all’ufficio di Presidenza e al sottoscritto, elenco dei procedimenti pendenti, sottratti alla cognizione dei G.O.P. e fissati per la trattazione in data di udienza rientrante nel periodo di congedo della dott.ssa Ragosta, corredandolo, per ciascun dibattimento, di copia del decreto che dispone il giudizio e dell’indicazione di eventuali imputati soggetti a misura cautelare».
Significa che i dipendenti della Cancelleria penale dovranno analizzare i fascicoli ad uno ad uno per capire quali sono di competenza del giudice togato e quali no. Redigere un elenco. Con tutte le segnalazioni possibili ed immaginabili e utili per il magistrato. Chiamare un bel camion, caricare questi fascicoli, trasportarli al centro direzionale per essere smistati alla Cancelleria centralizzata. Una volta giunti in questo particolare ufficio registrarli tramite i computer o programma Giada e una volta assegnati alle varie sezioni scaricare i fascicoli ai commessi per la distribuzione. Una volta arrivati nelle varie sezioni, viene fissato il giorno dell’udienza. Cosa potrà mai fare un giudice nel tempo massimo di tre settimane in cui ha la voglia di trattenere questo fascicolo ischitano? Quasi niente. Una volta rientrata la Ragosta, quei fascicoli ritorneranno con la stessa dinamica ad Ischia. Tutto questo per sostituire un giudice per dei semplici rinvii, visto che nessuna sentenza verrà mai emanata. A quale costo di forze umane e finanziarie? E il Ministero se ne viene adducendo che è meglio chiudere queste tre sezioni perché così si risparmiano 100.000 euro.
L’ACCORDO TRA IL GIUDICE E IL PRESIDENTE
Secondo indiscrezioni c’è un qualcosa che ha scatenato questa situazione. Era stato concordato, si sussurra, tra il giudice Ragosta e il presidente Garzo che lei sarebbe giunta ad Ischia solo una volta a settimana per trattare esclusivamente i processi che provengono da udienza preliminare. Di questa situazione ne è venuto a conoscenza il Consiglio giudiziario, che ha bocciato questa scelta ricordando che la dott.ssa Rosamaria Ragosta è titolare della sezione distaccata di Ischia ed è stata assegnata per le udienze del mercoledì, giovedì e venerdì di ogni settimana. Di fronte a questo input la presidenza del tribunale ha dovuto prendere atto e a quanto pare si è innescata questa presa di posizione del giudice assegnato ad Ischia. Che prima di essere trasferito ad Ischia ricopriva un incarico importante alla sezione fallimentare. Se questa è la verità e se questa situazione si fosse verificata in un’altra struttura verticistica dello Stato cosa sarebbe accaduto? E’ come dire: se un ufficiale trasferito ad Ischia, ad un certo punto chiede di essere presente sull’isola una volta a settimana, così come pure il primario di un reparto dell’ospedale “Rizzoli”, un insegnante di qualche scuola dell’isola, il direttore dell’Agenzia delle Entrate o il direttore delle Poste Italiane? Di sicuro i diretti superiori avrebbero preso dei provvedimenti perché una struttura operativa non può rimanere senza una guida. Non sarebbe accaduto mai che per mancanza del responsabile una parte della struttura sarebbe stata prelevata e trasferita a Napoli.
Ed in ultimo l’Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori ha spedito al ministro Cartabia una lettera di fuoco per contestare la volontà del governo di chiudere le tre realtà isolane e stigmatizzando l’orientamento di salvare altre realtà che hanno meno difficoltà di collegamenti e per numero di processi ancora pendenti. La lettera è a firma del presidente Francesco Del Deo.
LA REAZIONE DELL’AVVOCATURA
A fronte di questa situazione è stata fissata per quest’oggi l’assemblea straordinaria della classe forense dell’intera isola, perché si ritiene che vi siano delle responsabilità ben precise di chi ha preso questa decisione: «Ritenuto che tale provvedimento viola il principio del “Giudice Naturale” precostituito per legge, nonché il D.Lgs. 14\2014 e succ. modd. ed int.ni, che prevede il mantenimento della Sezione Distaccata di Ischia con tutte le relative competenze sino al 31.12.2022, oltre a rappresentare un grave vulnus per il diritto di difesa costituzionalmente garantito ed a causare enormi difficoltà alla utenza dell’isola d’Ischia costretta ad un esodo di massa in terraferma».
Quando questa situazione si sarebbe potuta risolvere dando incarico temporaneo al giudice Orso, da poco nominato ad Ischia per i procedimenti civili. Ed essendo stato magistrato che si è occupato per diversi anni di processi penali, la soluzione è a portata di mano. Ma forse quel disegno di mettere in campo tutta una serie di situazioni tali da dire esplicitamente: non è possibile gestire quest’ufficio giudiziario e per una più gestibile attività è meglio trasferire tutto presso la sede centrale. Con buona pace degli oltre 60.000 cittadini (che d’estate diventano 300.000) che avevano diritto di avere una sede giudiziaria che era ininterrottamente aperta da secoli.(ildispariquotidiano.it)
LE REAZIONI
di Luca Zaia*
Si è appreso con sommo stupore che gli emendamenti di proroga delle Sedi di Tribunale di Lipari, Ischia ed Elba siano stati bocciati, mentre sarebbe stata approvata la proroga dei Tribunali Abruzzesi. Si ribadisce che le ragioni che giustificavano per le sezioni isolane un’eccezione alla regola ed alla revisione della Geografia Giudiziaria ex D.Lgs. 155\2012, sussistono tuttora e non cesseranno certo alla data del 31.12.2022 (termine fissato da ultimo nel decreto mille proroghe del 2020). Si chiede, pertanto, che sia emendato il Decreto Milleproroghe, istituendo la nuova proroga della scadenza di tali Sezioni Distaccate quanto meno di ulteriori 2 anni, come per i Tribunali Abruzzesi. L’imminente chiusura al 31.12.2022 di tali sedi comporterà ulteriore danno, ulteriori disagi alle popolazioni, già disagiate, delle Isole Minori.
*Presidente A.F.I.E.
DEMOCRAZIA LBERALE E TRIBUNALI SEZIONI DISTACCATE LIPARI, ISCHIA ED ELBA.
di Filippo Cavaliere*
“La Gazzetta del Sud riporta la notizia della soppressione delle sezioni distaccate di alcuni Tribunali, in particolare per le isole di Lipari, Ischia ed Elba, che dovrebbero essere chiuse alla fine del 2022. Democrazia Liberale ritiene che l’opportuna razionalizzazione dei costi della Giustizia non possa essere realizzata eliminando i presidi di legalità anche nei territori dove sarebbe difficile assicurare altrimenti il normale esercizio della Giurisdizione, come avverrebbe inevitabilmente nelle Isole densamente popolate come quelle in questione, la cui specificità è resa evidente dalle difficoltà dei collegamenti marittimi, che spesso non possono essere assicurati nella cattiva stagione. Democrazia Liberale, evidenzia che la soppressione di quei presi di legalità determinerebbe di fatto la negazione del diritto alla Giustizia per le comunità di riferimento, sostiene la lotta delle popolazioni locali per il mantenimento di quelle Sezioni Distaccate e chiede che vengano stabilizzate definitivamente con un provvedimento legislativo che eviti il periodico riproporsi del problema.”
*Responsabile Legalità di Democrazia Liberale per al Provincia di Messina
La colpa non e' del potere giudiziario e neanche del potere politico. Lo smantellamento del Tribunale di Lipari e' colpa della storia che ha dichiarato l'arcipelago eoliano territorio senza popolo. Gli eoliani che dovranno cercare giustizia faranno i pendolari. Come gli avvocati e come le partorienti. Forse, con qualche insistenza potrebbero ricevere un contributo alle spese ed in caso di necessita' un passaggio gratuito in elicottero. Il percorso parallelo fra l'ospedale delle Eolie ed il Tribunale delle Eolie, entrambi con sede a Lipari, sono una malattia per causa persa.
Lipari - Impresa Edile cerca ragioniere/a. Dovrà occuparsi di contabilità, gestione prima nota e scadenziario. Conoscenza ed utilizzo pacchetto office. Automunito/a Per info inviare WhatsApp al 3387919780
In questo nuovissimo episodio di "Eolie, le usanze" ho intervistato Fulvio Caruso, allenatore UEFA B. Insieme abbiamo parlato della C.S.D Ludica Lipari, dell'importanza dello sport e di tanto altro... BUONA VISIONE
Stromboli - E' vivo il giovane napoletano di 28 anni che risultava disperso a Stromboli da venerdì pomeriggio. Era finito in una scarpata profonda circa 30 metri. Stefano Petra, è dipendente di una società che si occupa di pale eoliche.
Aveva scalato la montagna andando oltre i 400 metri d'altezza autorizzati per il rischio vulcanico.
Nell'isola delle Eolie vi era stata una vera e propria mobilitazione. Impegnati il Soccorso Alpino e Speleologico, i carabinieri al comando del maresciallo Giuseppe Carlà, i militari della guardia di finanza arrivati con la motovedetta, i vigili del fuoco, la Protezione civile, le guide vulcanologiche e volontari isolani. Alle 12,30 finalmente si sono udite le voci del giovane e si è proceduto al recupero. Le unità del Soccorso Alpino si sono calate con una fune e tra non poche difficoltà sono riuscite a riportarlo in superficie.
Sano e salvo e tutto sommato in buone condizioni anche se per prcauzione una volta riportato nel centro abitato, è stato visitato dalla guardia medica. Il giovane era sbarcato da solo nell'isola eoliana.
IL COMUNICATO DEL SOCCORSO ALPINO
Ritrovato a Stromboli da una squadra di ricerca del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano, S.P. il giovane di origini napoletane di cui non si avevano notizie da giovedì pomeriggio. Il ragazzo, ritrovato nella zona impervia di Vallonazzo, si presentava in difficoltà, ma in discrete condizioni di salute. Recuperato dai nostri tecnici, è stato accompagnato presso la locale guardia medica per una visita di controllo. Il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano ringrazia in particolar modo, per il supporto logistico e operativo, il Maresciallo Giuseppe Carlà, comandante della stazione locale dei Carabinieri, e la Guardia di Finanza. Sul posto per le operazioni di ricerca sono stati presenti il SAGF della Guardia di Finanza, insieme ad un loro elicottero, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, i Volontari della Protezione Civile.
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico in caso di incidenti in montagna, su pareti di roccia, sentieri, grotte, gole fluviali, ambienti innevati, o in caso di dispersi in ambiente impervio, è allertabile mediante il Numero Unico di Emergenza (NUE) 112, specificando che si richiede un intervento di soccorso sanitario in ambiente impervio o a rischio evolutivo sanitario.
IL COMUNICATO DEI VIGILI DEL FUOCO
È stato finalmente ritrovato il ragazzo disperso da due giorni, sull'isola di Stromboli (Me). La macchina del soccorso, coordinata dai Vigili del fuoco, dopo la procedura per ricerca a persona attivata dal piano Provinciale della Prefettura, ha dato buoni risultati oggi alle ore 12:50, momento in cui è stato ritrovato il ragazzo, in zona Vallonazzo, fortunatamente in vita, anche se in uno stato confusionale e disidratato. I primi a trovarlo sono stati gli uomini del soccorso alpino. Il giovane, 29 anni, è stato affidato al personale della guardia medica per accertarne le condizioni di salute che sembrano, almeno da un punto di vista fisico, buone.
Il dispositivo messo in campo dai Vigili del fuoco comprende esperti in topografia applicata al soccorso, cinofili, droni, l'elicottero del reparto volo di Catania. Alla ricerca erano presenti anche Carabinieri, 118 e i militari del Sagf della Guardia di finanza.
IL PLAUSO DELLA GIUNTA GIORGIANNI
Apprendiamo con sollievo la notizia del ritrovamento del giovane che da ieri mattina risultava disperso sull’isola di Stromboli e che, dopo circa 48 ore di ricerche incessanti, è stato rinvenuto vivo nel dirupo in cui era precipitato e le cui condizioni di salute sono alla verifica della guardia medica locale, dove è stato immediatamente trasferito dopo le operazioni di recupero.
L’encomio e il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale vanno a tutte le Istituzioni, alle Forze dell’Ordine, alle Associazioni, ai volontari, a tutti coloro che con competenza, coraggio, fermezza e grande slancio umano hanno permesso che questa spiacevole vicenda, vissuta con grande apprensione da tutta la comunità, si concludesse nel migliore dei modi.
L ’attivazione delle procedure di emergenza e delle strutture soccorso da parte della Prefettura di Messina, sotto il coordinamento delle operazioni dei Vigili del Fuoco, hanno dato luogo a una azione massiccia e tempestiva, grazie anche all’impiego di mezzi terrestri, navali e aerei, droni, unità cinofile e strumenti e apparecchiature tecniche specialistiche. Ma come spesso accade in situazioni emergenziali a fare la differenza è sempre la professionalità e l’abnegazione degli uomini in campo.
Ringraziamo dunque, a nome della cittadinanza tutta, i già citati Vigili del Fuoco che sono intervenuti con personale di varie specializzazioni, i volontari del corpo del Soccorso Alpino e Speleologico siciliano, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, la Guardia di Finanza, l’Arma dei Carabinieri e in particolare gli uomini e il comando della stazione di Stromboli dove è stato attivato il centro di coordinamento avanzato, la Capitaneria di Porto, il corpo Forestale regionale, il gruppo di Protezione Civile VIS – Volontari Isola di Stromboli attivato dal Sindaco come da procedura, le Guide Alpine e Vulcanologiche e tutti i cittadini che hanno preso parte volontariamente alle ricerche.
L’Amministrazione Comunale
(2° lancio) Ritrovato a Stromboli il giovane che risultava disperso
E' vivo il giovane napoletano di 28 anni che risultava disperso a Stromboli da venerdì pomeriggio. Era finito in una scarpata profonda circa 30 metri. Aveva scalato la montagna andando oltre i 400 metri d'altezza autorizzati per il rischio vulcanico.
Nell'isola delle Eolie vi era stata una vera e propria mobilitazione. Impegnati il Soccorso Alpino e Speleologico, i carabinieri al comando del maresciallo Giuseppe Carlà, i militari della guardia di finanza arrivati con la motovedetta, i vigili del fuoco, la Protezione civile, le guide vulcanologiche e volontari isolani. Alle 12,30 si sono udite le voci del giovane e si è proceduto al recupero.
Le unità del Soccorso Alpino si sono calate con una fune e tra non poche difficoltà sono riuscite a riportarlo in superficie. Sano e salvo e tutto sommato in buone condizioni anche se per precauzione una volta riportato nel centro abitato, è stato visitato dalla guardia medica. Il giovane era sbarcato da solo nell'isola eoliana.(ANSA)
---Stamane riprese le ricerche del giovane che risulta ancora disperso.
Da ieri pomeriggio un giovane - si ritiene campano - risulta disperso a Stromboli.
Da ieri pomeriggio non si hanno piu' sue notizie. Scattato l'allarme sull'isola c'è stata una vera e propria mobilitazione.
Sono giunti una squadra del soccorso alpino e speleologico, militari della guardia di finanza arrivati con la motovedetta, e ancora i locali carabinieri e i viigli del fucoo.
Stromboli è stata setacciata in lungo me in largo sia sul cratere ma fino a 400 metri perchè oltre non si può andare per i divieti e anche a mare. Le ricerche anche dalla prefettura di Messina fino ad ora hanno dato esito negativo.
(1° lancio ANSA) Giovane da ieri disperso a Stromboli, ricerche
Da ieri pomeriggio un giovane, di origini campane, risulta disperso a Stromboli e per la ricerca si sono mobilitate squadre del soccorso alpino e speleologico, militari della guardia di finanza arrivati nell'isola delle Eolie con la motovedetta, carabinieri e i vigili del fuoco
Setacciata la terraferma, lo specchio d'acqua e anche l'area del vulcano, fino a 400 metri di quota perché oltre non si può andare per via dei divieti. Le ricerche coordinate dalla prefettura di Messina fino ad ora hanno dato esito negativo.(ANSA)
Salina, la filossera, il rapporto vino-malvasia Bartolo Cattafi Isole lontane Pirelli. Rivista d'informazione e di tecnica 1955 n. 3, Università degli Studi di Catania “L’isola di Salina” Studio Geografico Economico di Francesco Speranza Tip. Zuccarello&Izzi 1953 e…