di Salvatore Merlino
“Sulla prossima chiusura del Tribunale di Lipari, ritengo che ancora una volta il Decreto ‘Mille proroghe’ manifesta un dispregio nei confronti di alcune realtà territoriali e in particolare, alcune di esse, anche “vittime” di una insularità che costringe i propri a vivere da cittadini di serie B”. Come eoliano e responsabile provinciale per le infrastrutture e i collegamenti per le isole Eolie di una forza politica, dico:
”Ingiusto il Governo centrale, che dietro la scusa della razionalizzazione della spesa, continua a togliere servizi ai cittadini, riuscendo però, come certifica lo stesso governo, ad aumentare la spesa dell’apparato dello Stato.
Incapace la nostra rappresentanza politica nazionale, peraltro parte delle forze che sostengono il governo, che non riesce a incidere sulle scelte governative, ma solo a vendere ai cittadini una falsa o improduttiva attività che comunque non porta buoni frutti.
Da eoliano, e oggi anche da soggetto che, in rappresentanza di una nuova forza politica, la Democrazia Cristiana, pone la propria attenzione sulle infrastrutture di questo nostro territorio, osservando la vicenda della gestione della giustizia in quest’area non posso che indignarmi”.
“Ugualmente sui collegamenti tra le isole Eolie e la terra ferma, devo dire che tutto sembra ruotare tra gli interessi e gli utili che gli operatori vogliono trarre e la Regione che, subendo il ricatto della sospensione di servizi, certo non apre un dialogo forte.
In tutto questo, la collettività, che deve quotidianamente affrontare disagi e spese, per la giustizia come per la sanità e per tanti altri servizi dello Stato, è posta in coda, nella migliore delle ipotesi.
Mi auguro che qualcosa di positivo succeda, che i momenti elettorali si succedano ogni mese, perché solo in tali occasioni i nostri rappresentanti politici si risvegliano, incrementano le passerelle e forse, chissà, riescono anche a fare qualcosa di positivo per noi Eoliani”.
Delmastro: «Il governo chiude i tribunali delle isole». Avvocati in allarme
L'attacco del deputato di Fratelli d’Italia sulla soppressione degli uffici giudiziari di Lipari, Ischia e Isola d’Elba che non hanno ottenuto la proroga
di Gennaro Grimolizzi
«Una tempesta di tramontana mi impedisce di raggiungere il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. I collegamenti sono interrotti da un giorno e occorre armarsi di pazienza». Luca Zaìa, avvocato di Lipari e presidente dell’associazione forense Isole Eolie, offre subito la dimensione delle condizioni in cui operano i legali dell’arcipelago siciliano. Zaìa e i suoi colleghi sono molto amareggiati per la scarsa attenzione ancora una volta dimostrata dalla politica e dal governo nei confronti delle sedi distaccate di Tribunale (Lipari compresa), che non hanno ottenuto la proroga dell’apertura.
Gli uffici giudiziari di Lipari, Ischia e Isola d’Elba saranno chiusi, salvo colpi di scena, il prossimo 31 dicembre. Uno smacco per chi ogni giorno garantisce la difesa dei diritti in territori con caratteristiche ben precise e che non possono essere ignorate. A Lipari sono presenti una trentina di avvocati e nella sezione distaccata del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto operano solo magistrati onorari (uno per il civile e due per il penale).
«La ghigliottina della mancata proroga dell’apertura – spiega al Dubbio l’avvocato Zaìa – è il frutto di una mancanza di sensibilità da parte di chi i problemi li dovrebbe risolvere e non acuire. È stato eretto ancora una volta un muro di gomma a fronte di richieste ben precise. Il vero problema è che non si affronta il problema delle sezioni distaccate di Tribunale, compresa quella della nostra isola. La soluzione più logica sarebbe sensibilizzare chi governa sul fatto che le sezioni distaccate andrebbero stabilizzate una volta per tutte».
Lipari testimonia un pezzo della storia del nostro Paese. La sezione distaccata risale all’Unità d’Italia. «Chiudere i nostri uffici giudiziari – afferma il presidente degli avvocati delle Eolie – significherebbe creare una serie di disagi. Pensiamo ad un dipendente del Comune o ad un carabiniere o ancora ad un vigile urbano che deve spostarsi a Barcellona Pozzo di Gotto. Inevitabilmente, per molte ore si priverebbero gli uffici di personale con problemi legati pure alla sicurezza dei cittadini».
Le preoccupazioni salpano da una parte all’altra del Tirreno. L’avvocato Paolo Di Tursi, presidente dell’Associazione forense Isola d’Elba, sottolinea gli innumerevoli disagi che affronteranno i cittadini una volta chiusa la sezione distaccata del Tribunale di Livorno a Portoferraio. «Mancano – spiega – mezzi pubblici la mattina presto per raggiungere Livorno. Ma arrivare in Tribunale non è affatto semplice. Si dovrebbe partire da Portoferraio, raggiungere dopo più di un’ora di navigazione Piombino, percorrere circa cento chilometri per arrivare finalmente a Livorno, dopo un’altra ora e mezza di viaggio.
Non si potrebbe mai essere in Tribunale alle nove del mattino». A questa situazione oggettiva si aggiungono dei paradossi tutti italiani. Si pensi al caso dei trasferimenti dei detenuti dal carcere di Porto Azzurro per Livorno. «Gli agenti della polizia penitenziaria – evidenzia Di Tursi – partono da Livorno, raggiungono Porto Azzurro e ripartono per Livorno. Successivamente devono riaccompagnare i detenuti a Porto Azzurro per fare ritorno definitivamente a Livorno. Tempi lunghissimi, per non parlare delle spese che si sostengono».
La chiusura delle sezioni distaccate insulari di Tribunali sembra essere stata progettata nel tempo con uno svuotamento – per non dire spogliamento – del lavoro nelle sedi periferiche ed un pretesto per intervenire a colpi di mannaia nella rivisitazione della geografia giudiziaria. «Se nel corso degli anni – commenta l’avvocato Di Tursi – i procedimenti li sposti dalle sezioni distaccate, è ovvio che potrai dire che lì manca il lavoro e giustifichi la chiusura degli uffici giudiziari. Occorre avere la stessa sensibilità che si ha in altri settori. Dovremmo garantire il servizio giustizia, così come ci si impegna per la sanità, invece assistiamo al contrario».
Di Tursi esprime rammarico per alcune scelte fatte dalla Regione Toscana. «Nella scorsa estate – evidenzia – si è occupata degli uffici giudiziari soppressi, presentando un disegno di legge, comunicato alla Presidenza del Senato nell’agosto 2021, attualmente in corso di approvazione alla Camera, con il quale chiedeva, tra l’altro, di dare alle Regioni la possibilità di fare riaprire alcune delle sedi soppresse nel 2012, che hanno creato le maggiori problematiche alla cittadinanza. Ovviamente, avranno pensato i cittadini, l’Elba per prima, anche perché solo a guardare la carta geografica si scopre che è un’isola. Abbiamo spulciato il disegno di legge, ma l’Elba non c’è. C’è, però, Empoli. Chissà, come mai gli elbani hanno questa fissa di non essere mai nei pensieri di Firenze, salvo quando si tratta di venire al mare. Ovviamente aspettiamo le poderose iniziative che la politica locale e regionale metteranno in atto per la nostra isola».
Sulla questione interviene il deputato toscano della Lega, Manfredi Potenti, componente della Commissione Giustizia. «Il governo – riferisce – ha dato parere favorevole al mio ordine del giorno al dl Milleproroghe con il quale chiedevo l’impegno a mantenere permanentemente le attuali sezioni distaccate dei tribunali sulle isole di Lipari, Ischia e Isola d’Elba. Trattasi di un impegno a valutare da parte del governo, ma ho ribadito nella sede parlamentare che la chiusura di queste sedi comporterebbe ulteriori disagi a popolazioni già alle prese con le difficoltà di chi vive su un’isola. Non si può rinunciare al mantenimento di queste sezioni perché si metterebbe a rischio l’effettiva accessibilità dei cittadini di quelle comunità isolane al servizio della giustizia. Il via libera al mio ordine del giorno è un segnale positivo che ci fa sperare per la continuazione di questo importante servizio per i cittadini isolani».
Il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro, da anni sta ponendo all’attenzione del Parlamento e del governo l’esigenza di conservare le sezioni distaccate di Ischia, Lipari e Portoferraio. «Abbiamo constatato – afferma – negli ultimi giorni una scarsa attenzione. Lo dimostra il mio emendamento non accolto nel quale, prima di ogni cosa, si evidenziava l’indispensabilità degli uffici giudiziari nelle isole. Si pensi ad Ischia, dove per dimensioni e numero di avvocati, 70mila abitanti e 400 legali, non si può immaginare che la giustizia chiuda i battenti».
Le iniziative politiche intraprese da Delmastro partono da lontano. «Da sempre – prosegue – Fratelli d’Italia ha posto l’accento sugli squilibri provocati dalla rivisitazione della geografia giudiziaria. Interi territori sono stati privati dei presidii di legalità con la soppressione di molti Tribunali in tutta Italia. Con quali risultati? Si sono aggiunti disagi. Tra l’altro io l’onorevole Meloni abbiamo sensibilizzato direttamente la ministra della Giustizia, Cartabia, sulle scelte del passato per chiedere maggiore attenzione per i territori che hanno subito la chiusura dei Tribunali e che ora fanno i conti con l’imminente chiusura delle sezioni distaccate». Secondo Delmastro, la convinzione che la digitalizzazione sia la soluzione dei mali della giustizia rischia di far perdere il contatto con la realtà. «La nostra battaglia», conclude, «non si ferma e porremo in essere ogni azione per far comprendere che la giustizia è un servizio che non può essere mortificato».(ildubbio.news.it)
E FINALMENTE GOVERNO DA PARERE FAVOREVOLE AD ODG DI DEPUTATO DELLA LEGA
“Ieri in Aula il Governo ha dato parere favorevole al mio Odg sul Dl Milleproroghe con il quale chiedevo l’impegno a mantenere permanentemente le attuali sezioni distaccate dei tribunali sulle isole di Lipari, Ischia ed Isola d’Elba".
Lo dichiara in una nota Manfredi Potenti, deputato toscano della Lega e membro della Commissione Giustizia.
"Trattasi di impegno a valutare da parte del Governo ma, ho ribadito nella sede parlamentare che la chiusura di queste sedi comporterebbe ulteriori disagi a popolazioni già alle prese con le difficoltà di chi vive su un’isola. Non si può rinunciare al mantenimento di queste sezioni perché si metterebbe a rischio l'effettiva accessibilità dei cittadini di quelle comunità isolane al servizio della Giustizia. - conclude Potenti - Il via libera al mio odg è un segnale positivo che ci fa sperare per la continuazione di questo importante servizio per i cittadini isolani”.(quinewselba.it)
IL NOTIZIARIOEOLIE.IT
15 FEBBRAIO 2022