Notiziario delle isole Eolie # Eolie News - Notiziario delle isole Eolie # Eolie News
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Eventi e Comunicazioni
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La cultura viene usata sempre per tutto. E' come il prezzemolo. L'Italia vive di modernità, genio e sviluppo ma contemporaneamente é ripiena con incurie inaccettabili e con antiche negligenze. Bisogna sviluppare e, per qualche aspetto, ricostituire una affidabile cultura della sicurezza, di adeguata manutenzione e del controllo che coinvolga e responsabilizzi imprese, enti pubblici, istituzioni locali e nazionali, università e mondo della ricerca. Ricostruire l'Italia é l'occasione per usare anche la cultura dell'onestà.
ISOLA PURA
Gotuti nell'isola
affollata dove ripartono
gli uomini nudi vestiti di birra.
Tutti indossano una croce
e lasciano andare il destino.
Paesi vicini lamentano la fine
con l'inizio del sano piacere.
Si fermano oltre la montagna
gli ultimi arrivati.
Arrivano anche le uova
raccolte in montagna.
Sudano le lavoratrici
e lasciano andare il mare ancora
ricco di plastica pura.
Quella che dura.
CONTROCORRENTEOLIANA: OSCURARE
L'estate eoliana vive di spot, di sogni, di vino artigianale e industriale. Tutto porta ad una scelta virtualmente decisa nelle oscure camere dove le bandiere vengono usate come lenzuola per ammantellare quello che é limpido e previsto. Oscurare é una forza politica che con 4 bottiglie riesce a tappare ogni buco.
VERO&FALSO
-Politico eoliano pensa al Carnevale.
-Elettore eoliano prepara le mascherine.
-Malfa comune intero.
-Vulcano prepara piste pedonali sulla spiaggia nera.
-A Canneto prevista tangenziale.
-Lipari avrà il suo formaggio d'asino.
-A Panarea si serve solo affogato al caffé.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta
Nina Giambona è un’antropologa palermitana che in questo ultimo decennio ha dedicato la propria vita alla ricerca della tradizione siciliana con uno studio approfondito sul carretto siciliano, oggetto che ha attratto la sua attenzione sin dalla più tenera età facendola appassionare ad ogni dettaglio. Adesso, alla passione e allo studio per la tradizione ha aggiunto un altro tassello creando opere pittoriche dedicate all’antico mezzo di trasporto. L’idea è piaciuta moltissimo oltreoceano, tant’è che l’intera collezione delle sue opere verrà esposta per la prima volta al Museo d’Arte Italiana a Los Angeles (la data certa ancora non è stata stabilita a causa del Coronavirus).
Il carretto siciliano è da sempre fonte d’ispirazione per l’artista che l’ha portata a creare una collezione d’opere d’arte dipinte con una tecnica specifica che vuole riprendere l’essenza della tradizione della nostra terra. La visione artistica si è presentata durante i mesi della quarantena che tutta la comunità ha vissuto e che ha permesso all’antropologa di riflettere e studiare maggiormente sulla natura del carretto, un elemento importante questo che le ha dato modo di creare un’intera collezione di quadri di diverse dimensioni e con figure rappresentative a volte stilizzate, a volte storiche contenute nelle varie scene disegnate nei carretti siciliani.
I colori scelti per le sue tele non sono per niente comuni, c’è la predominanza dell’oro. Oro inteso come tesoro, come fonte di luce e come elemento che oggi più che mai, vuole supportare anche cromaticamente le nostre vite. Nina Giambona è profondamente innamorata della Sicilia e della nostra tradizione per questo continua incessantemente a studiarne ogni peculiare elemento traendone spunto per realizzare anche attraverso la pittura una performance artistica.
Nina stessa dichiara «L’ultimo ventennio è stato l’inizio del grande cambiamento globale, il fenomeno interculturale e le migrazioni. La nostra Isola, luogo di dominazioni e contaminazioni ma anche di accoglienza, continua ad evolversi: la Sicilia è terra di Re e imperatori, soprattutto di grandi personaggi storici, che hanno segnato la storia, la letteratura, la scienza, la cultura e l’arte: ed è proprio a questa che ho voluto dedicare tutto ciò che ho ricercato e maturato in tutta la mia vita».
Autrice del testo “Il cambiamento del carretto siciliano, icona della nostra terra”, per Nina, il cambiamento del secolo significa “Glocalizzazione“. L’antropologa ritiene che la globalizzazione ci abbia azzerato, adesso è tempo di un nuovo “Rinascimento”. Dopo i più grandi pittori, che in Sicilia hanno dato colore al mezzo di trasporto tipico della Sicilia, dal Di Mauro, ai Ducato, a Guttuso passando per Caruso, il Carretto Siciliano con Nina perde la policromia e diventa “oro”.
L’america, in particolare la Confederazione dei siciliani del Nord America sposano e patrocinano il progetto artistico, la prima meta d’esposizione delle tele della palermitana Nina sarà dunque proprio Los Angeles, e tanti altri impegni la vedranno in cammino per altre mete sempre senza dimenticare la sua terra, infatti Nina esporrà le sue opere anche al Museo Du Mal a Terrasini e al Museo Gullotti di Bronte. L’arte per Nina non ha limiti con la sua collezione dal titolo simbolico “Car jambo Jet” girerà tutto il mondo inviando un messaggio di trasposizione artistica e di rinascita della tradizione siciliana che accomuna tre generazioni dagli anziani con la tradizione fino ai bambini che cerca di incuriosire nelle sue opere grazie ai personaggi Disney.
Un mondo affascinante quello di Nina di cui gli americani si sono innamorati nel 2017, patrocinando il primo tour dell’antropologa “Il tour del carretto, i colori del sole, il carretto come icona” con diverse tappe in Sicilia, un evento culturale tra memoria, tradizione e innovazione. Sempre l’America continua a supportare il lavoro di Nina e il prossimo passo sarà, appunto, la sua personale a Los Angeles in autunno e a seguire un tour delle sue opere in altre località internazionali.(ilsicilia.it)
L'INTERVISTA ALLA DOTTORESSA NINA GIAMBONA, ANTROPOLOGA E ARTISTA CONTEMPORANEA
Buongiorno direttore, le invio una story di Instagram di Mirco Scarantino campione europeo come categoria sollevatore. Altri traguardi a livello mondiale, adesso il suo obiettivo è Tokyo 2021.
Lipari - Incontro presso l’Hotel Residence La Giara dal titolo “Piano per il Sud e Fiscalità di Vantaggio: quali opportunità per le Isole Minori?”. Sono Intervenuti il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano insieme agli On.li Pietro Navarra e Franco De Domenico. Sono anche intervenuti il sindaco Marco Giorgianni e l'assessore Tiziana De Luca
Le interviste al ministro Provenzano ed al sindaco Giorgianni: sul piano per il sud e sui problemi cronici delle Eolie: sanità, portualità ecc...
A Filicudi si è "isolato" il ministro dei beni culturali Dario Franceschini
Lipari, bambino con forte mal di pancia soccorso dalla motovedetta della guardia costiera VIDEO
Lipari - Ancora un soccorso con la motovedetta della guardia costiera.
Stavolta si è reso nececessario per un bambino che a bordo di una barca a vela con la propria famiglia aveva accusato forti dolori allo stomaco.
Trasferito in ospedale gli è stato diagnosticato un forte colpo di calore.
Niente nuovi dazi sui prodotti agroalimentari Made in Italy con la decisione del presidente Usa ---Donald Trump grazia l'Italia rispetto all'ipotesi iniziale di estendere gli aumenti tariffari anche a vino, olio e pasta. I nuovi dazi avrebbero colpito 3 miliardi di euro di cibo Made in Italy, pari a 2/3 del totale in un momento reso già difficile dall'impatto della pandemia sul commercio globale. Tra l'altro gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori per un valore che nel 2019 è risultato pari a 4,7 miliardi, con un ulteriore aumento del 4,8% nei primi sei mesi del 2020, anche se a giugno le difficoltà causate dal coronavirus hanno fatto segnare una inversione di tendenza. (-0,9%).
Restano, invece, in vigore le tariffe aggiuntive del 25% entrate in vigore lo scorso 18 ottobre 2019 che hanno già colpito specialità italiane come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello. Il vino italiano si salva dal nuovo round dei dazi aggiuntivi Usa è certamente una gran bella notizia per tutto il Belpaese enologico e in particolare per Montalcino.
ISOLA MALINCONICA
Tenere notti senza stelle
passano per gioie e pensieri
lasciando nella strage della terra
l'onda inutile del popolo.
Arrivano disegni e acquarelli
senza pensare ai quadri d'autore.
I bambini corrono spensierati
lasciando gli adulti disederati.
Un mondo contrario indietreggia
fra pernacchie e scorregge.
Ombre d'isola malinconica
riempie di cibo òe grotte
ristrutturate e arredate
con letti di paglia viva e pungente.
I topi della notte cacciano prelibati formaggi
ed il pane resta raffermo.
CONTROCORRENTEOLIANA: SALINA
Salina é l'isola più invidiata da molti eoliani. Però, guardando bene anche le piccole cose, senza guardare agli ultimi due eventi di cronaca nazionale, ci sono foto in circolazione che evidenziano come ogni isola é paese.
VERO&FALSO
-Politico eoliano esclude.
-Elettore eoliano aggiunge.
-Le Eolie sono sotto sforzo.
-Filicudi é un piatto caldo.
-Vulcano aspetta ancora il vero tramonto.
-A Lipari ci saranno misteriosi impasti.
-A Stromboli sciopererò per Ginostra.
ll Notiziario si legge e si ascolta-INFORMAZIONEXINFORMAZIONE
finalmente in data 13/08/2020 viene pubblicata la delibera sugli equilibri finanziari dell’ente del IV Trimestre 2019. Insomma, procedimento concluso, tra pareri e delibere, dopo ben otto mesi dalla chiusura del periodo in esame.
In sintesi, come mio solito, rappresento di seguito i risultati al 31.12.2019 della riscossione del Comune di Lipari:
RIFIUTI: percentuale di incasso 60%
IDRICO: percentuale di incasso 46%
SUOLO PUBBLICO: percentuale di incasso 83%
RIULTATO OTTENUTO: IL COMUNE PER QUESTI TRIBUTI DEVE ANCORA INCASSARE BEN 12 MILIONI!!!
NULLA ancora sappiamo sull’andamento degli incassi e della fatturazione (Idrico) del 2019. ENTRATE stimate di circa 6,5 Milioni. Che facciamo li sommiamo ai precedenti 12 Milioni di mancato incasso anche per effetto Covid-19??
Rammento che l’analisi sugli equilibri finanziari del IV Trimestre 2019 si sofferma sulle somme accertate dal 2014 al 2018.
Inoltre, si riscontra da dichiarazioni del Ragioniere Generale, una inefficienza nel recupero dei crediti affidati ai legali esterni:
“l’amministrazione ha dato incarico a legai esterni ma si rileva che l’azione non ha dato risultati particolarmente soddisfacenti”
Ricordo a tutti che l’area legale ricade nelle deleghe dal Vice Sindaco, il quale invece nelle diverse dichiarazioni rassicura tutti che le cose vanno bene, peccato che i numeri dicono l’esatto contrario.
Nelle prossime settimane mi dedicherò all’analisi dell’idrico (UN VERO DISASTRO per le casse comunali) e del contributo di sbarco.
Su quest’ultima entrata vi anticipo qualche numero:
- Somma riscossa nel 2019 Euro 1.970.330 spesa Euro 1.298.065. Chissà il residuo di Euro 672.264 a cosa è stato destinato;
- Al 30/06/2020 somma riscossa Euro 28mila Euro (pochi spiccioli) e Spesa 620mila. Delta visibilmente NEGATIVO.
Nella splendida cornice dei paesaggi eoliani esistono diversi insediamenti preistorici, risalenti al Neolitico e all’età del Bronzo, che offrono al visitatore un’esperienza unica. Una memoria insieme antichissima e viva, che per essere recuperata necessita solo di occhi aperti e orecchie attente. La spiaggia di Filicudi, l’incantevole Punta Milazzese a Panarea, le pendici del vulcano a Stromboli.
Alcuni dei luoghi in cui è ancora possibile cogliere, nell’instancabile mormorio del mare, le luci, i colori, le voci, le esistenze di un’era lontana e calpestare gli stessi sentieri che altri uomini, prima di noi, hanno percorso per millenni. Per raccontare l’importanza e il fascino di questi siti, abbiamo chiesto la collaborazione di Maria Clara Martinelli, archeologa del museo Bernabò Brea di Lipari.
D: dopo la bellissima chiacchierata sul museo di Lipari, ci incontriamo di nuovo per parlare degli insediamenti più antichi di queste isole. Della memoria quindi, più antica e affascinante di questo arcipelago. Immagino che una simile concentrazione di resti e villaggi, in un territorio così piccolo, sia una rarità.
R: infattile isole Eolie, negli studi archeologici, sono ormai un punto di riferimento, non solo per il numero e la successione cronologica degli insediamenti, ma anche l’ottimo stato di conservazione dei tantissimi reperti.
D: necessario orientamento per chi ci legge. Neolitico ed Età del Bronzo. Di quanti millenni fa stiamo parlando?
R: Le isole vengono abitate stabilmente nella metà del sesto millennio a.C. quindi circa 7500 anni fa. Arriva un piccolo gruppo di persone, probabilmente dalla Sicilia, che fonda i due insediamenti più antichi che si conoscano, a Lipari e Salina. Quello di Lipari, nella piana agricola di Castellaro e l’altro a Salina, nella zona di Leni. Oltre a motivi ovvi, ma generici, come la ricerca di acqua e terre coltivabili, questo arrivo è dovuto principalmente alla presenza dell’ossidiana. Un materiale vulcanico che si trova solo in poche isole nel Mediterraneo,
D: Parliamo un po’ di questa ossidiana. Il “vetro di drago” del Trono di Spade. La “pietra etiope” che Plinio chiamava obsiana, Pietra di Obsius, dal nome del presunto scopritore. Quanto era importante questo materiale, per la tecnica e l’economia del tempo?
R: è una roccia vulcanica composta di silice, vetrosa e molto tagliente, con cui si facevano strumenti di uso quotidiano. Per questo, durante il Neolitico, era molto apprezzato. Il fatto che fosse reperibile solo in alcune località, tutte isole vulcaniche, determina i primi scambi tra comunità. Attenzione, non è ancora un vero e proprio commercio, ma abbiamo prove di contatti tra località anche molto lontane tra loro. L’ossidiana di Lipari la ritroviamo in Francia, nell’Italia settentrionale… Posti che non erano proprio dietro l’angolo, per l’epoca.
D: una curiosità che forse non sai. La chirurgia moderna ha in qualche modo riscoperto l’ossidiana. Si è visto al microscopio elettronico che le lame di ossidiana non rilasciano particolato metallico e consentono incisioni più precise, rispetto ai moderni bisturi in acciaio.
R: Non lo sapevo. Bellissimo! Non a caso, la lavorazione dell’ossidiana era rivolta principalmente alla produzione di lame molto sottili. Si pensa fosse utilizzata per tagliare la barba, conciare le pelli, proprio per sfruttarne le proprietà taglienti.
D: tagliava bene anche i nemici immagino…
R: Può darsi. C’è da dire però che da queste parti abbiamo ritrovato principalmente utensili. IlNeolitico non era il mondo tranquillo che si potrebbe immaginare, ma armi non ne abbiamo mai trovate.
D: È forse un po’ ironico, ma al tempo stesso bellissimo, che gli artigiani della Lipari moderna abbiano riscoperto l’ossidiana per l’oreficeria. Possiamo immaginare gli archeologi, tra migliaia di anni, che troveranno i resti dei loro laboratori e parleranno di ripresa del commercio di ossidiana, alle Eolie.
R: in verità è difficile trasformare l’ossidiana in collane o perle, perché si rompe facilmente. Si può creare una specie di pasta vitrea. Oppure, come fanno qui a Lipari, incastonare dei pezzi all’interno di altri materiali. Con risultati spesso pregevoli.
D: Una mia ignoranza. Ritenevo che i luoghi di produzione e commercio dell’ossidiana fossero vicino al mare, mentre quello di Castellaro si trova abbastanza all’interno. Come mai?
R: perché era più facile raggiungere le zone dove c’era l’ossidiana. La Lipari che vediamo oggi è molto diversa da quella del Neolitico. Tutta la parte nord è frutto di eruzioni molto recenti, di epoca medievale. Quello che c’era prima è stato completamente sommerso da queste eruzioni. Dalla zona di Castellaro, durante il Neolitico, mediante percorsi interni potevano raggiungere facilmente la colata lavica più antica. Stessa cosa per l’insediamento di Salina, che come Castellaro offriva terre coltivabili e da cui era abbastanza facile arrivare a Lipari via mare, per raccogliere l’ossidiana.
D: C’è qualcosa di peculiare, negli insediamenti eoliani, rispetto ai coevi villaggi siciliani e del Mediterraneo?
R: nel Neolitico no. Nell’età del Bronzo invece c’era un sistema di villaggi, costruiti in zone molto arroccate, tra il 1500 e il 1300 a.C. che sono veramente unici. Il villaggio di Capo Graziano a Filicudi, di Punta Milazzese a Panarea, quello di Salina e l’acropoli di Lipari.
D: adesso straparliamo tanto di globalizzazione, ma tanto per fare un esempio, perché ci sia un Età del bronzo, a Lipari, da qualche parte deve arrivare lo stagno, che qui non c’è. Una rete di relazioni e commerci tutt’altro che primitiva, insomma.
R: in quell’epocail vero centro del commercio dei metalli era l’Egeo, la civiltà micenea. Le ricche aristocrazie di Micene, Pilo,Cnosso si spingevano verso il centro del Mediterraneo, alla ricerca di metalli e materiali preziosi. Le Eolie, situate subito all’uscita dallo Stretto di Messina, erano una tappa comoda lungo queste rotte. Un approdo sicuro in cui riparare in caso di tempesta, rifornirsi e scambiare merce.
D: Una caratteristica di questi insediamenti è la grande quantità di ritrovamenti. Potrebbe sembrare strano che civiltà apparentemente povere, se paragonate alla nostra, destinassero così tanti oggetti e quindi tempo ed energia, a usi rituali o sepolcrali.
R: questa in realtà è una falsa supposizione. Il concetto di ricchezza e accumulo di risorse nasce proprio durante il Neolitico e si sviluppa nella successiva Età del Bronzo. Quando la cultura diventa stanziale, con l’agricoltura. Si inizia conservando il cibo, per i periodi in cui non si può coltivare.
D: il capitalismo l’hanno inventato loro, insomma. Il Tycoon era quello che possedeva più conchiglie.
R: esattamente. L’accumulo delle risorse determina il potere. Anche se il mondo antico era molto ben strutturato. Non conchiglie, ma un’organizzazione sociale di tipo piramidale. Poi, a un certo punto, per diversi motivi, il sistema di potere che è alla base di questa organizzazione crolla. Potremmo considerarlo come un monito, per il nostro tempo.
D: un’altra importante caratteristica è che, nella media età del bronzo, i villaggi si spostano in posizioni disagevoli, ma facilmente difendibili. Che cosa succede, di tanto terribile, da costringere a questo spostamento?
R: Inizialmente sorgono in pianura, poi si spostano in luoghi davvero aspri. Penso al villaggio di Portella, a Salina, su una cresta vulcanica. Per uscire e comunicare tra una capanna e l’altra rischiavi di scivolare e morire. Il motivo di questo è sempre l’esercizio del potere. Gli abitanti della media età del Bronzo scelgono luoghi impervi per difendersi da attacchi, il più delle volte, provocati da loro stessi. Perché la pirateria, nel basso Tirreno, in quell’epoca era un mestiere molto diffuso.
D: gli insediamenti di Filicudi, alla cui conoscenza tu hai molto contribuito, sono di tale importanza, da aver dato nome alla cultura di Capo Graziano.
R: Filicudi è un luogo meraviglioso. Un luogo in cui la natura e il paesaggio, la stessa vegetazione, sono perfettamente conservati. Ci sono ben due insediamenti. Uno, il più antico, sulla spiaggia, composto da vere e proprie fattorie. Il secondo, sulla montagnola di Capo Graziano, più tardo, ci riporta al discorso precedente sui luoghi impervi e difendibili. Per arrivarci c’è un percorso in salita di una ventina di minuti, ma tutto sommato agevole e alla portata di tutti. Dalla cima si può apprezzare, oltre a un panorama unico, l’importanza di quel luogo, da cui si domina tutta la baia.
D: a Lipari invece, oltre a quello di Castellaro, c’erano insediamenti in contrada Diana e nell’area dell’attuale Castello.
R: la pianura di contrada Diana è un tesoro archeologico. C’è il villaggio del neolitico che dà proprio il nome a una cultura ben precisa. Poi l’insediamento dell’età del bronzo e infine la necropoli greca e romana. Il villaggio dell’età del bronzo si sposta in seguito sull’acropoli del Castello.
D: c’era un altro insediamento a Salina.
R: A Salina ci sono insediamenti sia del neolitico che dell’età del bronzo. È visitabile quello di Portella, in cui è possibile risalire l’intera cresta. Un’esperienza incredibile. C’erano diverse capanne, che componevano un’unica abitazione con vari ambienti. Un complesso sistema di canalette e grandi giare per la conservazione dell’acqua. Una delle quali, enorme, era completamente interrata.
D: magari, ci mettevano anche l’anguria dentro, per tenerla al fresco.
R: chissà! Perché no? Peccato che non era ancora conosciuta…
D: altro insediamento importante a Panarea. Punta Milazzese.
R: Punta Milazzese è un posto suggestivo. Una penisola a forma di falce, che purtroppo ha subito vaste erosioni e quindi si è conservata solo la parte più vicina al resto dell’isola. Pur essendo un’isola molto turistica, quel luogo non è abitato e conserva una dimensione davvero magica.
D: e a Stromboli
R: l’insediamento di San Vincenzo, scoperto nel 1989. Un villaggio dell’età del bronzo, che ha rapporti principalmente con la Calabria. Sua peculiarità, è scavato nella cenere vulcanica. Quindi presenta dei grandi terrazzamenti a pietroni.
D: a un certo punto, tutti questi insediamenti vengono distrutti e abbandonati. È arrivato il leggendario re Liparo, che dà nome all’isola che ci ospita.
R: è Diodoro Siculo a raccontarci di questo Liparo che avrebbe fondato l’isola. L’archeologia ha dato una spiegazione a questa fonte. Intorno al 1300 a.C. tutti i villaggi dell’arcipelago vengono abbandonati e l’unica zona abitata rimane quella dell’Acropoli. Ma non ci sono tracce di battaglie o scontri. Dai resti archeologici si evince solo un abbandono veloce. A Portella sono stati ritrovati i vasi interi, per esempio. Bisogna ricordare però, che mentre a Lipari vengono abbandonati i villaggi dell’età del bronzo, contemporaneamente crollano i palazzi micenei. Siamo di fronte a eventi che coinvolgono l’intero Mediterraneo. Il declino della civiltà micenea si ripercuote anche qui. Il nuovo insediamento dell’acropoli ha similitudini con i centri dell’Italia peninsulare, quindi testimonia l’arrivo di una popolazione straniera. Non è ben chiaro da dove. Si pensa che arrivino dall’Italia centrale. Vengono chiamati Ausoni da Luigi Bernabò Brea, che collega le fonti storiche ai ritrovamenti archeologici.
D: anche Liparo, o meglio gli Ausoni però un bel giorno scompaiono e le isole restano semideserte fino all’arrivo dei greci.
R: Durano dal 1300 al 900 a.C.Aprono nuove rotte. Non più tramite lo Stretto, ma verso la Sardegna. Scompariranno anche loro. È testimoniato da uno strato di ritrovamenti profondo quasi un metro, colmo di vasellame e utensili rotti, oltre che di cenere di incendi. Non ci sono però tracce di scontri. Molto probabilmente sono gli stessi abitanti a bruciare tutto, prima di darsi alla fuga.
D: senza motivi? C’è la pistola fumante, ma non il colpevole.
R: i motivi possono essere tanti. Sono forse legati a un cambio di relazioni, sia col mondo siciliano, che con quello mediterraneo. Probabilmente, in quel periodo, viene meno l’importanza delle Eolie.
D: un’altra domanda. Quanto erano “siciliane” le Eolie, all’epoca? Hanno ragione, gli odierni eoliani, nel considerarsi una specie di principato indipendente, almeno da un punto di vista culturale?
R: forse hanno ragione. I rapporti con la Sicilia ci sono sempre stati, intendiamoci. I primi abitanti venivano in fondo da Sicilia e Calabria. Queste isole, però, nel tempo, hanno sviluppato una loro identità peculiare. Quando arrivano i Romani, per esempio, qui si continua a utilizzare la lingua greca.
D: doveroso aggiungere che questi primitivi insediamenti, oltre a essere interessanti di per sé, sono ubicati in angoli di incredibile bellezza.
R: sono posti meravigliosi. C’è l’imbarazzo della scelta. La nostra fortuna è che questi luoghi non siano stati deturpati.
D: Si è mai pensato di proporre, magari in collaborazione con qualche compagnia di navigazione, un itinerario di visita che unisca i diversi insediamenti?
R: anche per questo è nato il Parco Archeologico delle Eolie, da meno di due anni, che ha il compito precipuo di promuovere i percorsi archeologici del territorio. È un progetto su cui lavoriamo e lavoreremo ancora. Sia in termini di promozione che di organizzazione.
D: mi confermi che sono comunque tutti visitabili? A Salina, Panarea, Filicudi e Lipari?
R: tutti visitabili. L’accesso è libero. Per ogni informazione i visitatori possono comunque rivolgersi al Museo Luigi Bernabò Brea, che provvede alla manutenzione dei vari percorsi, tramite una convenzione con il Corpo Forestale.
D: ricordiamo che tutti i reperti, molti dei quali unici e bellissimi, ritrovati in questi villaggi, sono ospitati nel museo di Lipari.
R: certamente! Ma oltre al nostro museo al Castello, ricordo che c’è anche il museo Civico di Salina, a Lingua, che espone i reperti del villaggio di Portella.
D: il tuo maestro Bernabò Brea diceva che in Sicilia basta scavare, perché una zona archeologicamente ignota si riveli ricchissima di reperti di ogni epoca. Quanto rimane ancora da scoprire?
R: ah, saperlo! Tutta l’Italia meridionale, direi. Ma restando alla Eolie, c’è ancora tanto da scavare. L’unico insediamento che possiamo considerare completamente studiato è quello di Portella, a Salina.
D: come sempre ti chiedo se c’è una domanda che avresti voluto ascoltare e che non ti ho fatto? Data la vastità dell’argomento, è scontato che io abbia omesso qualcosa.
R: la grande quantità di lavoro che ognuno di noi, del settore, deve fare, per rendere fruibili i ritrovamenti. I siti hanno bisogno di interventi di restauro, pulitura, contestualizzazione, per renderli leggibili al visitatore. A volte si trova solo qualche pietra. Ebbene, anche quelle pietre necessitano di un’enorme fatica. Tutto dev’essere non solo scavato, ma ripulito, restaurato, studiato e calato all’interno di un contesto più ampio. Per permettere ai visitatori la piena comprensione di un sito e del periodo storico corrispondente.
D: l’ultima non è una domanda, ma una via di mezzo tra un’estorsione e una minaccia. Possiamo dire ai lettori che ci saranno altre puntate? In cui parleremo del periodo greco, romano, di tutta la storia delle Eolie insomma, che arriva fino ai giorni nostri?
R: sicuramente. Nessuno immagina che in un territorio così piccolo, noto principalmente per il turismo, ci sia una storia plurimillenaria. Una storia così importante, da far arrivare studiosi di tutto il mondo per approfondimenti e ricerche.(dazebaonews.it)
Se don Luigi Di Maio, bello di suo, ricco di voti e simpatia regionale, ha bisogno del fotografo di Stato, part-time per l'elaborazione digitale delle immagini e web designing compensato con 35.000 euro lordi l'anno, per meglio apparire, tanti italiani si chiedono quanto spendono gli altri politici che così presentabili non sono. Oggi l’immagine deve essere necessariamente ritoccabile in funzione dei momenti e delle dichiarazioni. Soprattutto quando si è ministro degli esteri. Soldi spesi bene nell’interesse dell’Italia che deve saper trasmettere le giuste immagini come nei matrimoni.
EOL MARE servizi marittimi Lipari
Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica.
L'Italia deve permettere ai suoi giovani di non espatriare. Altrimenti rischia di trasformarsi in una nazione senza popolo. I giovani devono fermarsi nella terra nantia. Il Recovery fund europeo é un fornitore di tantissime risorse, da programmare entro il 2023 e spendere entro il 2026.
Non si possono sprecare queste ghiotte occasioni ed é necessario istituire un gruppo di lavoro dedicato con uffici rinforzati anche a Bruxelles e una infrastruttura di assistenza per la progettazione dedicata a Comuni e imprese, che oggi non c’è.
ISOLA ORARIO
Chiamata per nome risponde.
E' l'isola dal cuore d'oro
che rientra dal mondo dei vinti
scacciati come predatori d'acciaio fuso.
Oltre gli scontri fra gli scogli,
mentre la terra trema e piange,
si sente la gioia di chi nasce
mentre la nonna porta le fasce.
Ricordi di fascine di rami e d'erba
buttati sui terrazzi a fine giornata.
A sole calato, l'uomo affamato
si spogliava di natura ed urlava di fame.
Ozi senza vizi e fumo nei polmoni,
nipoti nel girotondo e nel girello
aspettavano i padri ritardatari.
L'orario non era ancora nato.
CONTROCORRENTEOLIANA: SCELTA
Il dubbio eoliano é uno solo mentre si spera che l'estate turistica duri e porti ancora soldi. La mentalità che anche con gli spicci si danno gli incassi é giusta? Si vuol fare razzismo turistico? Questo si per chi ha i soldi e questo no perché ha i soldi contati? A chi la scelta?
VERO&FALSO
-Politico eoliano si promuove.
-Elettore eoliano si boccia.
-La Malvasia eoliana vola a Mosca.
-Ad Alicudi sarà costruita la prima piscina in grotta.
-Stromboli battezzerà lo Strombolicchio.
-Lipari baratta pomice con caolino.
-Panarea sarà a 7 velocità.
ll Notiziario si legge e si ascolta-INFORMAZIONEXINFORMAZIONE
Buon pomeriggio direttore, vorrei pubblicamente denunciare un episodio accaduto ieri a me e alla mia famiglia al porto di Milazzo.
Insieme ai miei bambini di 7 e 4 anni e in compagnia anche di mia madre anziana, mi reco a Milazzo per il disbrigo di alcune faccende.
Ho prenotato anche il rientro da Milazzo per le ore 19.30. Arriviamo puntuali per la partenza. Al momento del check-in mi viene richiesta l'esibizione dei documenti di identità per dimostrare la residenza a Lipari, cosa che prontamente facciamo sia io, sia mia madre.
Rimango molto sorpresa quando la signorina allo sportello mi chiede anche il documento dei miei bambini. Non avendone avuto la necessità non ho mai richiesto i documenti per i bambini che peraltro fino a 14 anni non sono obbligatori, ma si richiedono in genere per affrontare un viaggio all'estero o per prendere l'aereo. Pertanto rispondo con garbo che essendo bambini di 7 e 4 anni non possono che risiedere con i genitori, quindi con me che sono la mamma. Niente, l'impiegata non voleva sentire ragioni e insisteva affinchè comprassi due biglietti non residenti per i miei bambini.
All'imbarco c'era anche una mia conoscenza, isolano di Lipari anche lui, Antonio Casilli al quale spiego il problema in cerca di sostegno. Lui stesso trova la richiesta assurda consigliandomi di non lasciar passare questa cosa.
Ero terribilmente stanca e e desiderosa di arrivare a casa. Mossa da questo (forse la società conta sulla stanchezza della gente) cedo. Torno in biglietteria per cambiare il biglietto da residente a non residente. Un'altra impiegata allo sportello mi dice che non potevo cambiare il biglietto ma avrei dovuto comprarne altri due non residenti e perdere i precedenti. Ma come???
Cominciavo a disperarmi, anche perchè mia figlia di 7 anni cominciava a piangere disperata, perchè aveva paura di dover restare a Milazzo. Inutile per me e mia madre tentare di rassicurarla che mai l'avremmo lasciata lì, lei continuava a piangere disperata. Le impiegate dello sportello assitevano alla scena senza mostrare alcuna sensibilità verso una una bambina spaventata, soprattutto considerato che erano state loro la causa di tutta quella sceneggiata napoletana, resa ancora più squallida e imbarazzante per me dalla presenza di numerosi turisti spettatori del tutto.
Nel frattempo Antonio Casilli alla passerella dell'aliscafo ha fatto chiamare il comandante spiegandogli cosa mi stava succedendo. Il comandante faceva quindi chiamare il personale del check-in per dirgli di farmi imbarcare i bambini da residenti.
Finalmente siamo imbarcate con mio grande sollievo. Quando siamo arrivati a Lipari la bambina, visibilmente ancora molto scossa dall'accaduto, mi ha detto :" mamma io a Milazzo non voglio più venire".
Ora, a mente fredda, mi faccio alcune domande. Ma è possibile fare una sceneggiata del genere per una cosa così scontata come può essere la convivenza con i propri figli minorenni? La cosa resa ancora più evidente dal fatto che si trattasse di bambini piccoli.
E' normale per una cosa del genere fare assistere i turisti a queste scene inqualificabili e che sicuramente non fanno onore a nessuno?
E' possibile per noi Eoliani, che già viviamo i disagi del vivere su un'isola che certamente non offre gli stessi confort di chi vive a terra ferma, essere umiliati per cercare come "favore" un "DIRITTO" che può esserti negato perchè Tizia o Caia quel giorno decidono che non ti spetta anche se sanno che ti spetta? Per sicurezza mi sono informata con mia cugina, che lavora in Polizia e lei mi ha confermato che non avevano nessun diritto di chiedermi i documenti dei bambini per verificare la residenza quando per i minorenni è una presunzione di legge avere la stessa residenza dei genitori, che sono tutori dei propri figli.
In questa brutta avventura, però, voglio ringraziare Antonio Casilli che mi ha aiutata, quando non sapevo come fare, a fare valere il mio diritto di cittadino residente. E voglio ringraziare anche il Comandante dell'Aliscafo che ha mostrato molto più ragionavolezza e sensibilità delle due giovani impiegate della Liberty Lines con cui ho avuto la sfortuna di incrociare la mia vita ieri.
la cosa che più mi preme in questa storia e che vorrei che in tale situazione non si trovasse più nessuna mamma delle isole perchè non è giusto.
Chiedo quindi alla Liberty Lines di istruire e informare meglio le sue dipendenti e a mostrare un pò più di comprensione e umanità quando si trovano davanti a gente delle isole, soprattuto se in difficoltà con bambini o con anziani, costretti a partire col caldo torrido o con la pioggia e il freddo, per poter soddisfare un bisogno o un diritto che sulla terra ferma richiede magari solo pochi minuti o poche ore e che per noi invece rappresenta il calvario di un'intera gionata.
Premetto per chi non mi conosce ancora, che sono un concittadino eoliano, Ingegnere Civile con specializzazione Strutturale . Da circa 25 anni opero in tutta Italia ed ho diretto sia come Direttore Lavori, che come Direttore Tecnico d’Impresa, grandi cantieri finalizzati alla realizzazione di grandi opere ed infrastrutture di Ingegneria Civile e sovrastrutture stradali in tutta Italia. Ho lavorato tanti anni in ambiti autostradali, in particolare su autostrada A4 ed A22 su cantieri T.A.V.
Premetto questo solo allo scopo di chiarire e precisare che il mio non è solo un intervento da libero cittadino, che comunque avrebbe il diritto di esprimersi e di essere ascoltato, essendo il nostro paese ordinato e retto da un’organizzazione democratica, ma è un intervento di natura prettamente tecnica, espresso da professionista specializzato del settore.
Voglio esprimermi in merito al disastroso evento di giorno 15.08.2020 avvenuto sulla ormai purtroppo rinomata “Strada Provinciale S.P. 181 Bagnamare – Pignataro “ nel quale un camion della nettezza urbana si è schiantato sul muretto di recinzione stradale, che dopo averlo facilmente disintegrato , come dimostrano le innumerevoli foto e video ormai presenti sulla rete, è caduto nella zona sottostante zona di mare, facendo un volo di oltre 10 metri , nei pressi del rotonda dei Vigili del Fuoco.
Ho vissuto, insieme alla mia famiglia, questo incidente emotivamente molto intensamente, in quanto ho avuto il modo di osservare l’incidente subito dopo qualche secondo dal suo l’impatto, trovandomi in quel momento nella mia abitazione di via Bagnamare e sentendo un forte frastuono facilmente riconoscibile di un mezzo che ribaltava.
Ho seguito con estrema attenzione i concitati interventi in seguito alla caduta del mezzo direttamente sul luogo dell’incidente, in particolare l’intervento della Guarda Costiera e della Protezione Civile, al quale deve essere fatto a mio avviso un elogio, soprattutto in considerazioni che molti di loro sono volontari. Un elogio soprattutto alla dottoressa che è intervenuta tempestivamente nel rianimare l’autista, e che si trovava solo casualmente in quella zona. Ho apprezzato tanto da “tecnico operativo” quale sono, anche il recupero con la gru del mezzo, operazione che richiedeva una certa esperienza e professionalità.
Ringraziamo la Beata Vergine Maria, che ha voluto regalare il giorno della sua festività la vita all’autista. L’intervento tempestivo di alcune persone competenti e coraggiose ha salvato la vita di questo uomo ! di questo lavoratore !
Valutando oggettivamente l’evolversi dell’evento, solo una serie di pure coincidenze non ha causato più morti, e questo lo affermo senza alcun ragionevole dubbio, in considerazione della traiettoria percorsa dal veicolo prima del suo urto contro il muretto di recinzione, traiettoria che è stata ben documentata dai numerosi video apparsi anche sulla rete.
In quel tratto infatti come risaputo, transitano a piedi sempre moltissimi turisti, famiglie con bambini a seguito, che si sarebbero potuti potenzialmente trovare sulla traiettoria percorsa dal veicolo , ed un mancato incidente mortale, a mio giudizio ripeto e ribadisco è stata solo una pura casualità, o per chi è credente come me, un regalo della B.V. Maria il giorno della sua festività.
La strada SP 181 in questione, difatti, essendo attualmente una strada che consente anche il passaggio pedonale (?!), pur non essendo dotata di marciapiedi e percorsi pedonali dedicati e protetti, non avrebbe escluso purtroppo questa disastrosa e potenziale possibilità.
Non posso esimermi, pertanto, dal fare qualche considerazione trattandosi anche di una strada che osservo in questo periodo ogni mattina. Ribadisco, farò considerazioni di natura tecnica suffragate da riferimenti normativi di validità nazionale ed in questo caso di validità europea.
La Commissione Europea difatti attraverso il recente documento “ L’Europa in movimento “, pubblicato il 17 maggio 2018, ha inteso rinnovare gli obiettivi di forte riduzione di morti e feriti gravi per incidente nelle strade , mettendo contestualmente in atto una serie di strategie per una mobilità più sicura.
Ormai è risaputo da tutti, ed è stato più volte ribadito anche a livello europeo e mondiale che un Piano di Sviluppo serio e sostenibile non può non coinvolgere lo Sviluppo della Viabilità e delle infrastrutture, realizzato attraverso interventi periodici e pianificati attività di manutenzione ordinaria e straordinaria per le strutture esistenti , ed interventi strutturali e progettuali che prevedano migliorie significative alle vecchie strutture esistenti.
Ho sentito spesso parlare in questi giorni di un Piano di Sviluppo e di rilancio delle nostre Isole Eolie! Ma un Piano di sviluppo, come ci suggeriscono anche tutte le Commissioni Europee ed i Paesi Europei più avanzati, non può non considerare un Piano di Interventi sulla viabilità stradale!
Le nostre isole hanno bisogno di uno sviluppo della sua viabilità che ormai ha raggiunto livelli veramente bassi ed umilianti ! Ha bisogno di strade sicure! Dobbiamo garantire a nostri concittadini ed ai tantissimi turisti che ci raggiungono ogni anno una sufficiente garanzia di sicurezza ! E certamente, per quanto ho potuto vedere sulla nostra Isola di Lipari, anche eseguendo il giro dell’isola in auto e non limitandomi ad osservare solo la SP 181, tale sufficienza ancora è molto lontana ! Basta vedere le strade eoliane come sono combinate e gli incidenti che hanno causato!
Ritornando alla S.P. 181 via Bagnamare , persistono problemi tecnici seri da non sottovalutare assolutamente e che richiedono la massima attenzione da parte della Provincia, delle amministrazioni , dei responsabili di settore, e degli enti competenti. Ci devono essere persone all’interno dell’Amministrazione di tecnici competenti e professionali che si interessino di questi aspetti.
Di seguito solo alcuni aspetti tecnici, che non vogliono avere alcuna pretesa di esaustività, ma solo indicativa.
Primo aspetto : per la S.P. 181 è necessario un intervento radicale e profondo dell’attuale sede stradale in termini di sottoservizi , di sottofondo strutturale , di rinnovamento degli strati asfaltici superficiali, ed conseguente segnaletica orizzontale e verticale. Quanto affermo è dimostrato da tutti gli innumerevoli “interventi di rattoppatura” eseguiti su questa strada e su tutte le strade dell’isola, ma che vi garantisco non risolveranno nessun problema se non per un tempo veramente limitato. Cosi intervenendo in futuro ne seguiranno tanti altri e tanti ancora, se non si provvederà radicalmente come suggerito. E’ quanto costano tutte questi interventi provvisori che non portano alcun beneficio effettivo alla sicurezza se non ripeto limitatamente ad un periodo breve??
Secondo aspetto : la S.P. 181 per così come si trova attualmente non è una strada adatta a percorsi pedonali . Non voglio approfondire in questo articolo considerazioni di natura tecnica legati alla geometria della sede stradale. E’ necessario un intervento radicale che preveda un intervento/progetto che preveda una pista pedonale e perché no….. una pista ciclabile ! Una pista ciclabile alle Eolie ! Un valore veramente aggiunto per le nostre Isole !! Una pista ciclabile che in un primo step potrebbe interessare il tratto che và dal Porto di Sotto Monastero sino ad arrivare a Porto Pignataro. Tale opera porterebbe un indotto benefico al turismo, che potrebbe ampiamente superare il 40 % ottenuto quest’anno con il Covid 19 !!! E poi si pensa di strutture come l’aeroporto a Lipari !? Dobbiamo prima intervenire sulla viabilità esistente ! E poi eventualmente a progetti più ambiziosi ! Che senso avrebbe costruire un aeroporto a Lipari, se poi le nostre strade sono combinate cosi ? Facciamo lo stesso discorso utopistico del ponte di Messina ??....
Terzo aspetto : il “ sistema di ritenuta stradale “ attualmente presente sulla stessa strada S.P. 181, sistema rappresentato semplicemente da un muretto in calcestruzzo di altezza circa 50 cm. non risulta idoneo alle attuali normative (altezza minore di circa 10 cm. rispetto i circa 81 cm. previsti da normativa per barriera stradale in calcestruzzo). Tale muretto costruito da decenni è costituito da calcestruzzo ormai degradato e si trova in uno stato di conservazione veramente pessimo. In alcuni tratti è possibile degradarlo solo con l’uso delle mani ! Ma non solo !!! Tale manufatto non risulta ancorato in alcun modo con la sottostante piattaforma stradale ! Pertanto il suo “comportamento resistenziale” è di tipo assolutamente” fragile” e “non plastico” come invece prevede e richiede l’attuale normativa. Nello stesso tratto ed in particolare nei pressi della mia abitazione sono presenti muretti addirittura alti solo 40 cm. !!! Questo non è assolutamente accettabile e sono muretti anch’essi non a norma !!!
In realtà un sistema di ritenuta stradale idoneo ed a norma, avrebbe dovuto trattenere ed assorbire l’urto del camion. Invece ha concesso al mezzo di essere facilmente degradato e distrutto , ed addirittura di permettere al mezzo di cadere da un’altezza di 10 metri !!! Inaccettabile ! Veramente inaccettabile !!
Tale comportamento di tipo “fragile” dei muretti presenti sulla S.P.181 è stato confermato anche da altri incidenti avvenuti anche recentemente ( ad esempio quello avvenuto sulla stessa strada nei pressi fronte acquedotto vicino Porto Pignataro) . Anche in questo caso, solo una casualità, ha evitato che l’autovettura non cadesse sotto in mare !
I sistemi di ritenuta stradali attualmente vengono progettati non solo ai fini di evitare la fuoriuscita di veicoli dalla piattaforma, ma soprattutto devono essere capaci di ridurre le conseguenze dannose dell’urto.
Le caratteristiche dei sistemi di ritenuta veicolari sono regolati dalla norma UNI- EN 131 . Tali sistemi devono essere inoltre “cedevoli e plastici”. Cedevoli pur contenendo il veicolo, plastici, in quanto devono ridurre le azioni d’urto sulle persone.
I sistemi di ritenuta, possono essere di tre tipi (vedi schemi sotto dettagliati) :
Barriere di sicurezza stradale realizzati in acciaio
Barriere in calcestruzzo di opportuna geometria, che possono essere appoggiati od ancorati. Nel caso in cui il sistema di ritenuta deve trattenere l’autoveicolo da un dislivello, devono essere ancorati. A differenza ad esempio di una barriera spartitraffico in cui possono essere non ancorati. Nel nostro caso il sistema di ritenuta deve essere ancorato alla piattaforma stradale !!! a differenza di quanto è presente attualmente nei muretti di contenimento presenti sulla S.P. 181.
Sistemi di ritenuta detti “ ibridi “
La scelta dei dispositivi di ritenuta dipende inoltre da:
Destinazione ed ubicazione del dispositivo
Tipo e caratteristiche della strada
Caratteristiche di traffico
Per la strada S.P. 181 in questione prevederei, in considerazione delle limitate dimensioni geometriche attuali della stessa, ed in considerazione che trattasi di strada a doppio senso di circolazione, una barriera in acciaio ( denominato guard rail) in quanto tra le tre opzioni è quella che meglio prevede l’assorbimento dell’ energia cinetica e quindi, una più ridotta “zona di rimbalzo” (ai fini di ridurre che un veicolo proveniente nell’altro senso possa essere coinvolto in seguito ad un impatto)
Per la strada S.P. 181 la barriera cosiddetta “bordo laterale” da impiegare deve essere scelta del tipo N1 – N2 o H1 e questo dipende dal TGM ossia in funzione dei volumi di traffico che possono essere classificati in tre livelli I , II , o III ( dato che in questo momento non è in mio possesso ) .
Secondo le ultime normative, il comportamento del veicolo durante l’urto deve essere:
Durante e dopo l’urto non più di una ruota del veicolo deve passare completamente sopra o sotto alla barriera di sicurezza.
Il veicolo non deve ribaltarsi durante o dopo l’urto
La traiettoria del veicolo deve essere contenuta all’interno di certe aree denominate “box di uscita”.
Inoltre i sistemi di “ritenuta stradale” devono essere idonei ad assorbire parte dell’energia cinetica di cui il veicolo in movimento è dotato, limitando contemporaneamente gli effetti d’urto sui passeggeri ed il deleterio “fenomeno del rimbalzo detto anche del contraccolpo” , pericolo in particolare in strade a doppio senso di circolazione come la S.P. 181.
In nessun caso il muretto attualmente presente sulla SP. 181 , e per le motivazioni su argomentate, può garantire tali condizioni di sicurezza.
Riassumo e concludo brevemente le mie considerazioni :
La S.P. 181 nello “ stato di conservazione” ( utilizzo lo stesso termine richiamato ed espresso dalla Commissione Europea ) in cui attualmente si trova , necessita urgentemente di interventi ordinari e straordinari.
La S.P. 181 per come è attualmente realizzata non risulta sicura e quindi idonea, in merito ai percorsi pedonali in quanto non esistono zone dedicate e protette al camminamento dei pedoni.
Il muretto di recinzione esistente (chiamato in linguaggio tecnico “bordo laterale”) non è conforme alle attuali normative, sia in merito al suo stato di conservazione, sia in merito al suo evidente comportamento di tipo “fragile” non rispettoso delle attuali normative che invece prevedono un comportamento di tipo plastico ed una capacità di assorbimento tale da assorbire buona parte dell’ energia cinetica generata dal veicolo in movimento.
Rimango a disposizione, qualora lo ritengano opportuno, del Sindaco, dei Responsabili di Settore, di tutta l’Amministrazione Comunale per ulteriori considerazioni tecniche che potranno essere eventualmente condivise con professionisti competenti.
Preciso che non sono un simpatizzante di alcun rampo politico, e non è mia intenzione “sparare a zero” su chi lavora quotidianamente, in quanto le mie tantissime e variegate esperienze maturate in tante aziende in tutta Italia , mi hanno formato profondamente sulla “ cultura del rispetto del lavoro , del sacrifico e del rispetto per chi lavora “ . Questo non toglie che certamente, su tante cose le stesse Amministrazioni dovranno tempestivamente iniziare a lavorare ed intervenire , in quanto la sicurezza dei cittadini non può essere argomento da mettere in secondo ordine . Dovranno essere incrementati i rapporti con la Provincia, che certamente non potrà far fine di non conoscere i problemi attuali esistenti nella nostra isola, ed sulle strade di sua competenza.
Se il mio rapporto tecnico rimarrà invece inascoltato e passerà nell’indifferenza totale, a tutela di tutti i miei concittadini eoliani mi riserverò di intervenire con gli enti competenti con comunicazioni formali ed ufficiali.
Conosco che per un Piano di Sviluppo occorrono fondi e finanziamenti, ma anche su questo dobbiamo intervenire e probabilmente essere più attenti e capaci, e di riuscire a sfruttare meglio i fondi europei.
Dobbiamo essere consapevoli che i sacrifici economici certamente impegnativi, daranno i loro frutti in un prossimo e vicinissimo futuro ! Essere consapevoli che gli investimenti daranno luogo oltre al benessere e sicurezza degli eoliani, anche ad un grandissimo valore aggiunto in ambito turistico e di sviluppo per le nostre meravigliose Isole Eolie !
Tanti posti ho visitato, tanta gente ho conosciuto ed ascoltato in tutta Italia e non solo….. ma credetemi pochi posti al mondo hanno una bellezza ambientale ed un così grande patrimonio culturale racchiuso in così poco spazio !! Tutto ciò rende le nostre Isole Eolie uniche al mondo ! Di questo dobbiamo esserne tutti coscienti ! Parlo da eoliano, e dopo 30 anni vissuti fuori casa, mi sono reso conto del paradiso in cui viviamo !
Dobbiamo lavorare tutti insieme, per la nostra comunità, per noi stessi , per i nostri figli, e per le future generazioni, tutti per un obiettivo comune !!
Al fine di rendere le nostre isole meta turistica europea e non solo concentrata a 20 gg. all’anno ! Quante nuove possibilità di lavoro si aprirebbero per i giovani nelle nostre isole !!! …giovani che sono invece costretti a partire per garantirsi un futuro….come io da eoliano sono stato costretto a fare 30 anni fa !!! Abbiamo la possibilità di migliorare il nostro futuro , se solo ci impegniamo tutti insieme. ! Se solo vediamo e scrutiamo oltre l’orizzonte “.
Gentile Direttore Sono un proprietario, non residente e non siciliano, di immobile situato nel comune di Lipari, frazione di Ginostra. Le scrivo per segnalarle due fatti che io ritengo assurde inadempienze del Comune di Lipari. La prima concerne il fatto che il Comune, da qualche anno, dopo aver compreso il ridicolo taglieggiamento medioevale della tassa di sbarco applicata a persone che si recavano a casa propria ed averla dunque eliminata, pretende che tale esenzione vada rinnovata annualmente quando basterebbe una autocertificazione una volta per tutte da verificare e sanzionare eventualmente a posteriori, valida fino alla perdita di tale diritto.
Non solo ma alla domanda che tutti gli anni regolarmente invio per pec, in cui chiedo esplicitamente di ricevere l’attestato in maniera altrettanto rapida e priva di oneri utilizzando appunto la Pec, fa riscontro l’assoluto silenzio dell’Amministrazione e il ricevimento di tale attestato dopo varie decine di giorni per posta ordinaria (col rischio di smarrimento) in busta affrancata, cancelleria e francobollo a carico delle casse comunali senza alcuna considerazione di elementare economia. Oggi a distanza di quasi un mese dalla mia richiesta ancora niente mi è pervenuto e non per colpa di Covid19, poiché anche gli scorsi anni ho ricevuto tale attestato non prima che trascorresse almeno un mese. Esiste una spiegazione a tutto ciò? Qualche responsabile dell’ufficio preposto non dovrebbe darne conto?
La seconda è questione meno banale ma anche più significativa perché oltre al Comune coinvolge anche la Regione Sicilia. Notoriamente l’isola di Stromboli, come le altre Eolie con l’eccezione di Salina, dipendono amministrativamente dal Comune di Lipari. La frazione di Ginostra in particolare quasi totalmente priva di uffici pubblici, escluso un Ufficio postale saltuariamente aperto, deve necessariamente gravitare su Stromboli per raggiungere la più vicina stazione dei carabinieri e su Lipari per tutte le pratiche amministrative inevitabili per chi è possessore di case o terreni. Risulta dunque assolutamente iniqua la distinzione tariffaria operata da Siremar che distingue solo tra residenti e turisti, quando un proprietario dovrebbe potersi recare nei pubblici uffici a seconda delle necessità (denunce di furto o di danneggiamento, chiarimenti con i responsabili dei diversi uffici comunali, presentazione di documenti per autorizzazioni etc. etc.) dovendo accollarsi una spesa di trasferimento all’interno del Comune, a cui già paga IMU e TASI, equiparata a quella di un turismo voluttuario.
La questione è stata oggetto di una mia pec di interpellanza al Sindaco di Lipari e all’Assessore ai Trasporti inviata il giorno 3 settembre 2019 che a tutt’oggi non ha ricevuto riscontro alcuno. Non penso che la politica di ignorare le legittime richieste dei cittadini, non residenti ma contribuenti, sia la più lungimirante. E’ insensata la distinzione operata dalla Regione, e passivamente recepita dal Comune di Lipari, nell’applicare le facilitazioni ai residenti, a tutti i cittadini siciliani o di orgine siciliana e non anche ai soggetti proprietari di immobili non siciliani ma che, col versamento delle imposte dovute e con gli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, contribuiscono al decoro, alla salvaguardia del territorio e al suo sviluppo economico. Ringrazio per l’attenzione
Ancora investimenti infrastrutturali per la sanità siciliana. E' l'ulteriore misura approvata dal governo Musumeci, che ha reimpiegato oltre 120 milioni di euro, derivanti dalla certificazione del programma europeo 2007-2013, in un Piano che prevede complessivamente 34 interventi su tutto il territorio regionale.
"Questo ulteriore programma - spiega il presidente Nello Musumeci - ci consente di proseguire l'azione di rinnovamento della edilizia e delle tecnologie sanitarie dell'Isola con il preciso obiettivo di far recuperare alla Sicilia il troppo tempo perduto".
Tra le azioni più significative previste dalla nuova riprogrammazione emergono, ad esempio, il piano di rifunzionalizzazione del Cefpas, presentato dal governatore la scorsa settimana a Caltanissetta (28 milioni di euro), la manutenzione straordinaria e l'adeguamento dell'ex Cres di Monreale (5 milioni di euro), che diventerà la sede di Palermo del Cefpas, il completamento del nuovo ospedale di Ragusa (35 milioni di euro) e un finanziamento che consentirà di ultimare e rendere fruibile l'ex Cis di Pergusa.
Nell'area del Palermitano, in particolare, sono stati inseriti una serie di investimenti importanti come la realizzazione di un nuovo padiglione all'Istituto zooprofilattico sperimentale "Mirri" (10 milioni di euro) con i laboratori di biologia molecolare e il centro informatico, la ristrutturazione del padiglione 10 dell'ospedale Civico di Palermo (10 milioni di euro) destinato alle nuove attività comuni dell'Ismett e dell'Arnas e il completamento del finanziamento per la riqualificazione del Cto, sempre nel capoluogo regionale (10 milioni di euro che si sommano agli ulteriori 10 già finanziati), finalizzato alla costituzione dell'Istituto regionale per le malattie infettive.
Il nuovo Piano varato dalla Giunta regionale si inserisce nel più ampio quadro di oltre 1,5 miliardi di euro di investimenti disponibili e in grande parte già programmati sulle diverse linee di finanziamento a disposizione del sistema sanitario regionale che prevede, ad esempio, il nuovo Polo ospedaliero di Palermo, l'Ismett2 a Carini e il nuovo ospedale di Siracusa.
"Mi fa particolarmente piacere - sottolinea il presidente Musumeci - che la deliberazione di questi nuovi investimenti avvenga negli stessi giorni in cui abbiamo trovato l'intesa con il governo centrale sulla nomina del commissario per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Oggi, infatti, sono soprattutto i cittadini delle province non metropolitane a pagare una differenza nei servizi. Attraverso queste misure stiamo provando ad armonizzare l'offerta sanitaria rendendola omogenea su tutto il territorio".
Secondo l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, "si evidenzia come il quadro complessivo degli investimenti tra quelli ordinari, quelli previsti dall'art. 20 della l. 67/88, quelli affidati a fondi extraregionali e comunitari, quelli realizzati con il Psn 2018-2019, non stia tralasciando nessuna provincia, puntando in modo forte su quelle aree che erano sta del tutto abbandonate".
Il piano di lavoro, tuttavia, non è ancora completo: "Entro i prossimi mesi - prosegue Razza - procederemo a ulteriori interventi. Complessivamente l'obiettivo è impegnare integralmente le risorse disponibili, realizzando quei grandi centri di eccellenza che potranno realizzare il più grande cluster sanitario nel meridione d'Italia e d'Europa".
Ciao Bartolino, quest’anno non ci siamo visti mai nonostante abbia passato il luglio da voi.
Per motivi ortopedici (protesi a entrambe le anche ) sono stato solo a Pirrera e in barca.
Comunque ti seguo sempre con piacere tutti i giorni.Ho notato che non c’è più la ricetta quotidiana della signora Pina Mandarano.Era per me grande fonte di ispirazione mangereccia.
Spero che sia una cosa legata al periodo che immagino sarà di grande lavoro per la chef di Panarea. Colgo l’occasione per salutare tutto lo staff del Notiziario e....al prossimo anno con le gambe buone.
Caro Lorenzo, la Signora Pina giustamente ha deciso che è il momento di godersi la vita e di appendere - come si suol dire - la penna al chiodo anche per le ricette.
Visto che sicuramente ti è sufuggito il pezzo di "commiato" insieme alla ricetta riprongo. Un caro saluto e alla prossima (bl)
Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
di Pina Cincotta Mandarano
Cari amici lontani e vicini,
é giunto il momento delle mie vacanze. Le mie ore di serenità le ho vissute dentro il Notiziario delle Eolie. Sempre insieme a Bartolino Leone che ho visto crescere professionalmente con una serietà senza uguali. Asesso lascio lo spazio dei miei pensieri ai giovani che hanno più energie e più conoscenza del territorio. Sappiate che il Notiziario é una famiglia dove tutti sono contemporaneamente madri, padri e figli con un unico cuore.
Grazie e buona fortuna.
Cara Pina, i lettori del Notiziario Ti ringraziano per tutte le verita' che sono venute fuori da Panarea, spesso isola del tesoro. Il vero tesoro sono anche le Tue ricette che fanno leccare i baffi a tutti. Il Notiziario ha sempre meritato una madrina come Te.(bl)
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI
Acqua di mandarini
Ingredienti: 6 mandarini.
Preparazione: togliete la buccia dei mandarini (fatelo con un coltellino per non prendere la parte bianca) e fatela bollire in mezzo litro di acqua.
La Liguria continua a piangere.Nel ponente ligure 5 punti sugli 11 campionati dalla Goletta Verde di Legambiente risultano "inquinati". In tutta la Regione su 23 punti totali nove superano i limiti di legge, il 40%.
La situazione in Regione è diventata cronica, bisogna accelerare con i controlli. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l'inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare.
ISOLA LEGNA
La pianta di lei
che resiste al caldo
svezza le nuove foglie
come pargoli al vento.
L'anima che continua la nascita
con le ali per il volo.
Chissà cosa pensano gli angeli dei diavoli
quando accendono il fuoco
senza legna e senza alcool.
L'isola continua a produrre
il largo mistero di carte bollate
in retromarcia.
Senza parlare di allarmi e neanche di armi.
La vita ripercorre i sentieri per rinascere
nel vuoto di ieri.
CONTROCORRENTEOLIANA: INNOCENTI
Il grido indolore che sbarca per le 7 isole é l'esempio lampante di un lamento che bisognerebbe ascoltare in silenzio. Magari religioso. Solo per gli abitanti e non per i tanto attesi invasori di ogni tipo e razza. Le Eolie alla fine hanno bisogno di tutto. Con una mano chiedono elemosina e con l'altra sperperano. Sperando sempre di avere a disposizione un dito da puntare contro una colpa e non contro i colpevoli.
VERO&FALSO
-Politico eoliano apprezza.
-Elettore eoliano disprezza.
-Salina avrà muri ecologici.
-Stromboli slaverà jeans.
-Filicudi aspetta il silenzio.
-Panarea sfoggia foggiani.
-A Lipari la scuola dei grandi.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta
Continuano le processioni eoliane di turisti per mare e per terra, formate da minorenni, donne e uomini.
Adesso chi avrà il coraggio di dire che la processione di San Bartolomeo non si può fare?
Il vero protettore dovrà essere preparato per i suoi giorni di festa.
Con mascherina e rispettando la religiosa speranza per donare l’esempio di una convivenza felice e fedele.
Risprigionare la forza del ringraziamento per i pericoli che si sono seminati in un territorio tristemente abbandonato, lasciato nelle mani di innocenti invasori che mettono in pericolo i tanti invasi.
Un avere per dare, un segnale forte e preciso, per continuare a credere che nell’arcipelago eoliano si può tutto.
Tanto c’è San Bartolo protettore, ma protetto a disco orario…
Magari per la processione - per fare cassa - si potrebbe anche prevedere un ticket di 5 euro da destinare al Comune, cosi' si risolleva, in attesa della cascata di milioni che arriveranno dall'Ue, e dai governi Conte e Musumeci...
Forse anche San Bartolomeo sarebbe felice...
I COMMENTI
di Aldo Natoli
La mia famiglia è stata particolarmente devota a San Bartolomeo. Mio Padre e mia Mamma organizzavano la festa di Febbraio e di Novembre! Mia mamma quando il giorno della processione il tempo non era clemente, soleva dire: "San Bartulu è stratariu"! La processione si farà!" Ed aveva sempre ragione! Oggi si pone il problema del COVID-19 e sono vietati gli assembramenti. Quindi su disposizione dell'Arcivescovo di Messina Mons. Accolla la Processione non si può effettuare! Sicuramente l'Arcivescovo recepisce quelle che sono le direttive del Governo. Ma la realtà è ben altra! Basta gurdare i pontili degli aliscafi, le discoteche ed i bar con i concertini serali! Suggerisco di far svolgere la processione con i fedeli che seguono la Statua del Santo in fila indiana e quindi distanziati. Lo stesso le Confraternite Religiose. "San Bartolo è stratario"!!!
di Roberto Aliberti
Buongiorno carissimo Bartolo, Chi ti scrive è un tuo assiduo lettore, ho avuto modo in passato di portare alla tua attenzione alcune carenze della nostra Amministrazione Comunale. Come già sai sono emigrato al nord per motivi di lavoro (Sono un Maresciallo della P.S. in congedo). Leggo su quanto riportato sul tuo giornale,.. che, alcune delle nostre splendide isole sono state prese di mira dal cosiddetto turismo mordi e fuggi. Premetto che abito nella provincia di Cuneo e che gli assembramenti, nella nostra Regione, come in tutto il territorio Italiano, sono vietati per il coronavirus. Mi chiedo, e chiedo all’Amministrazione Giorgianni, ma come mai arrivano nelle nostre isole barconi carichi con oltre 300 persone, senza la distanza minima e senza mascherine protettive? Sui nostri treni ad alta velocità vi è la restrizione del metro a persona. Perché sui barconi non è così? E’ doveroso prevenire a monte, alla partenza sia da Milazzo, dalla Calabria e da altri porti non censiti ma noti. Com’è possibile che tutto ciò non sia previsto? Quindi come alternativa al blocco totale del turismo per le nostre isole. Meglio 100 persone a barcone che nulla, in previsione di una maggior controllo sul maledetto virus che incombe nella nostra bella Italia. Ti ringrazio per lo spazio riservatomi ed a presto nella mia bella Lipari.
non voglio sostituire nessun vacanziere ma almeno ci provo per dare un senso di continuità su quanto si percepisce nell’isola di Panarea.
Senza Panarea non ci sarebbe la bella estate. Siamo alla meta o alla metà di questo periodo che va oltre le aspettative e poteva anche essere migliorato.
Chi si accontenta gode. Ma chi sbarca e dopo qualche ora si rimbarca, passa davanti a noi isolani e continua ad avere la faccia triste.
L’ascensore che avrebbe dovuto collegare il centro storico di Lipari con il castello per trasportare amanti del Museo e fedeli di San Bartolo è fermo da tanto tempo mentre i soldi sono usciti velocemente dalle tasche dello Stato. Il miracolo dell’opera non c’è stato.
I soliti soldi spesi e basta. Un fulmine caduto sui binari della funicolare che collega Lourdes ha procurato feriti anche gravi. La famosa funicolare è stata sempre perfettamente funzionante. Forse l’ascensore di Lipari è un miracolo che non sia mai entrato in funzione. Per non andare incontro ad incidenti. L’altro miracolo.
EOL MARE servizi marittimi Lipari
Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica.
La rotta dello sfascio ormai comprende e rilancia località dalla birra e dal virus facile. L'importante é abbassare i prezzi per trovare nuove fasce di clienti disposti a sfasciarsi e sfasciare. Il Covid party per arrivare sfatti alla meta. Corfù, Pag, Malta sono le destinazioni che hanno restituito i ragazzi con il coronavirus. Le nuove mete degli eccessi, dei viaggi della maturità, dei giovani che si lasciano andare tra alcool e incontri ravvicinati senza le mascherine. Lo sballo fuori da Ibiza diventata meta di ricchi e di alberghi a 5 stelle e mascherine obbligatorie. In Italia i giovani hanno puntato su Ponza, sul Salento e il Gargano e alcune isole delle Eolie.
ISOLA DOPO
Birra in mano e pantaloni bagnati.
L'era delle bandiere verdi
che bruciano l'età coi fumi
che non sono dei vulicani.
Piccole realtà per vivere da grandi,
oltre le stragi della strada.
L'isola offre vicoli bui
per scaricare vomito e altro.
Poi faraglioni e scogli
spinti dal mare delle immagini
si fermano sopra il bello della vita
del giorno prima senza guardare il dopo
che non c'é.
CONTROCORRENTEOLIANA: ALLUNGAMENTO
La vita eoliana degli affari turistici ha avuto la sua ripresa. Finalmente i conti iniziano a tornare con la speranza che il pallone della confusione non si sgonfi di colpo e prepari un andamento settembrino costante. Giusto per inseguire il vero sogno che resta quello dell'allungamento della stagione turistica.
VERO&FALSO
-Politico eoliano confessa.
-Elettore eoliano sconfessa .
-Alicudi cerca tavolate.
-A Ginostra arriverà il già fatto.
-Lipari avrà una nuova pista da pasta.
-A Salina si sbarcherà di spalle.
-Panarea asumerà stilisti da cibo.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta
Don Fabrizio sale sulla seduta di calce bianca sul sagrato della chiesa di Panarea trasformata, ai tempi della pandemia, in pulpito. L’immagine ha una sua sacralità. Belen è in prima fila. Belen è una bassottina che malgrado sia azzoppata si sente più bella della soubrette “infarfallata”.
La messa è in memoria di Paul Thorel, recentemente scomparso, a soli 64 anni, ma il Madre, tra i più importanti musei d’arte contemporanea, ha fatto in tempo a dedicargli un’installazione permanente, un mosaico di pixel. La sua casa, la più bella del reame, incastonata sulla spiaggia di Zimmari e frequentata dal meglio dell’”aristocrazia” artistica, diventerà una Fondazione. “Era proprio una brava persona. Ha fatto tanto per l’isola”, dice Giuseppe, il gestore di Cala Beach, e sceglie le parole della semplicità. Ma per il momento, davanti all’ingresso di Paul, oltraggio alla decenza, cumuli, cumuli, cumuli di spazzatura. Mica solo lì, quasi ad ogni angolo delle viuzze, bianche e blu, di Panarea, la perla delle Eolie. Qui si indossano le mascherine, non per il Covid, ma per la puzza, e che puzza, “amplificata” dai 39 gradi.
E pensare che tutto ‘sto schifo poteva aver fine quando l’avvocato Saro Venuto qualche anno fa cercò finanziamenti per una ricerca di un compattatore sotterraneo, hi tech ed ecologico, una nave apriva il portellone e, zac, dal mare scaricava direttamente l’immondizia. Ahimè il progetto costava troppo poco, solo 200mila euro. Una “fetta” troppo piccola da spartire per chi invece pensa solo a rimpinzarsi le tasche di soldi pubblici. Saro è il marito di Giovanna, il suo ristorante gourmet “Oasi”, in mezzo a giacarande e gelsomini, appena inaugurato, è un vero Eden non solo per il palato.
E a Ferragosto, il giorno dell’Ascensione, la salita al cielo della Madonna, vorremmo occuparci di altro, di chi, chenessò, ha reso Panarea una piccola leggenda del Mediterraneo. Vedi Myriam, la donna che inventò il Raya, sospeso tra cielo e mare, davanti alle esplosioni delle sciare di Iddu, Stromboli, il vulcano in mezzo al mare. E Myriam Beltrami (originaria di Bergamo) disse Nooooo a Briatore che lo voleva “bilionarizzare”.
Ci tocca invece puntare l’indice verso un’amministrazione che l’ha sommersa di monnezza. La vox populi dice che il contratto alla ditta appaltatrice, una srl di Capo d’Orlando (Patti NDD), sia stato appena rinnovato per una cifra abnorme, si vocifera di 7 milioni (meno di un milione e mezzo NDD) all’anno, un milione a isola. E lor signori invece d’investire hanno tagliato mano d’opera e attrezzature.
E allora è cominciata una strana processione, quasi votiva, di villeggianti del fai da te che vanno al porto con un carico di bottiglie di plastica da infilare una ad una nella eco/macchina compressore. In Svizzera ti pagano pure per l’incomodo.
Riccardo Villari, ex senatore, medico e infettologo, adesso Presidente della Città della Scienza, si guarda intorno: “Siamo uno strano popolo, dalla clausura forzata al liberi tutti, c’era una via di mezzo, quella della prudenza, l’hanno imboccata in pochi”.
Stesso mare ma si cambia isola, a Lipari c’è la statuaria Veronica Maya, villa con vista strepitosa, una nidiata di bambini, forno a legno e pizza. L’esperimento family in vacatio le riesce sempre bene.
Faccio finta che il mio occhio adesso diventi un drone. Orfani della disco music? Fate come Dario Cusani, che si inventa un mucchio di cose e per la notte di Ferragosto si è fatto il suo “Ballando sotto le stelle” in sinergia con Alberto Angioni, una gara di ballo a coppia. E’ una cosa semiseria con tanto di giuria che selezionano gli improvvisati ballerini di cha-cha-cha, charleston, mazurca, tango, twist, valzer e flamenco. Olè.
A Capri da Anema e’ Core di virale c’è solo lo sculettamento canterino di Anitta, brasilian superstar con i suoi 48 milioni di followers, che sinuosamente, beleneggiando avanza sul palco per una tammurriata con Gianluigi Lembo. A distanza di sicurezza ma non di sguardi ammiccanti lanciati da Jorginho, centrocampista del Chelsea.
Buon Ferragosto alle Belen, alle belenizzate. E pure a noi.
PS: così facendo rendiamo pessimo servizio alle Eolie che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio dell’umanità, non solo per la bellezza naturale, ma anche per la cura e l’attenzione con le quali gli isolani hanno fatto coesistere la natura e l’azione umana sull’ambiente. Caro sindaco di Lipari, si riconosce in questo? (ilfattoquotidiano.it)
Le lacrime degli eoliani hanno colpito. Così le Eolie sono state invase da ogni genere di turismo. Per mare e per terra passano 150 mila turisti e navigano oltre 5000 natanti.
C’è un turismo intensivo h 24. Felicità per le casse degli imprenditori turistici che non sanno più dove mettere i soldi. Un po’ meno felici e tranquilli sono molti isolani, che non vivono di turismo, e hanno paura di doversi nuovamente rinchiudersi in casa.
Non c’è spazio per tutti, dovendo mantenere la distanza fisica e l’uso delle mascherine è considerato un optional!
Alle Eolie convivere con le masse è impossibile. Non si riescono a controllare nonostante le ordinanze e la buona volontà.
Forse serviva l’esercito.
Buon Ferragosto dal Sole sempre Libero delle Eolie
LIPARI - Il boom di turisti alle Eolie fa felici imprenditori e albergatori ma preoccupa per i tanti assembramenti contro cui poco possono fare le forze dell'ordine. Il sindaco di Lipari, Marco Giornanni, parla di un aumento del 40% di presenze nelle isole, 150 mila vacanzieri e oltre 5000 natanti.
"Per ridimensionare lo sbarco selvaggio dei turisti giornalieri (almeno 10 mila a Stromboli e Panarea) occorre un provvedimento del governo nazionale - dice -. In passato aveva tentato l'ex sindaco che era anche commissario per l'emergenza vulcanica rivolgendosi al Tar ma aveva perso il ricorso".
L'invasione di turisti arriva soprattutto con i vaporetti dalla Sicilia e dalla Calabria. Una ordinanza del sindaco vieta il consumo di alcolici nelle vie delle isole. Controlli a tappeto da parte di carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale. A Lipari c'è una doppia vita: di giorno e anche di notte fino all'alba. L'isola continua ad essere invasa anche da minorenni.
"Ancor di più dello scorso anno - dicono gli operatori - anche nel mese di luglio. I porti sono letteralmente invasi in barba all'assembramento vietato. Sia a Lipari che a Stromboli e Panarea, nonostante la nuova ordinanza anti covid del sindaco e i controlli".
Nelle isole gli assembramenti sono un po' ovunque e non tutti indossano la mascherina, tanto che per intensificare i controlli i carabinieri sono giunti anche da Milazzo e con guardia di finanza e polizia municipale attuano blitz continui anche di notte, con denunce e sanzioni ai proprietari dei locali.(ANSA)
LineaBlu - Eolie 1^ parte - Lineablu, il nostro mare e non solo. Innovazione, tradizione, cultura e curiosità dedicate al mare esplorato a 360° Conduce Donatella Bianchi
L'INTERVENTO
di Luca Chiofalo
Non è colpa di nessuno.
Se l’isola si trasforma in agosto in una latrina per orde di ragazzetti e di adulti poco cresciuti, è fatalità, sento dire...
E qualcuno ci crede pure.
D’accordo che l’Italia non è più abitata (in gran parte) da persone “composte”, ma se apparecchi tutto perché il disordine e la caciara sguaiata trionfino, se consenti (in ogni luogo) ogni tipo di “party ricreativo” ed il libero schiamazzo perfino in centro, se non scoraggi la diffusa vendita di alcolici ai minori (reato), non puoi aspettarti altro che il degrado degli ultimi anni.
Abbiamo rinunciato a competere in “alto” e, violentando la natura di queste meravigliose isole, ci siamo svenduti ad un turismo miserello e cafone, che comprime l’attrattiva naturalmente esercitata da luoghi unici come i nostri verso ospiti diversi. Considerato che neanche in tempi di Covid siamo riusciti a dare una raddrizzata, è certo che poco o niente cambierà anche in futuro:
ormai troppi lautamente ci “mangiano” e politicamente ci speculano.
A me fanno un po’ pena, ma hanno vinto...
Passo e chiudo. Buon Ferragosto!
PANAREA, CHE INVASIONE DI ESCURSIONISTI...
di Vincenzo Bonura
Si sapeva che sarebbe stato diverso, soprattutto difficile, infatti questa foto riassume la differenza tra il ferragosto 2019 e ieri. Mai vista una cosa del genere dal 2009 da quando ho messo piede per la prima volta a Panarea. Ma la DIFFERENZA in tempi di pandemia da Covid-19 la fai proprio in questi momenti, quando metti da parte il BUSINESS per il bene comune, per la salute tua e del prossimo, ben sapendo che quando tutto ritornerà alla normalità, ritornerà tutto come la foto del 2019... in sostanza ad non essercene di nuovo per NESSUNO Orgoglio di far parte da anni della Famiglia Raya Panarea Buon Ferragosto 2020
Adesso le Eolie si devono fermare un attimo. Svuotarsi di tutto e meditare. Capire se la scienza politica è un copia e incolla per dire che ogni isola è paese. Dal Ponte sullo Stretto al “megaportoturistico&altro” di Lipari siamo ai 300 mila nuovi turisti per il giro caolino-San Calogero fino al tunnel sullo stretto.
Si chiamano sparate politiche per arraffare finanziamenti oppure ci sono finanziamenti fermi per premiare gli ideatori. La fantasia non ha limiti, non si ferma. Chi la spara più grossa vince e diventa credibile per quasi tutti. L’errore è solo uno. Offrire posti di lavoro. E’ dimostrato che al sud non li vuole e non li cerca nessuno. La vera ricchezza è la povertà assistita.
Panarea - La società “Air Panarea” comandata dal vicentino Lorenzo Vielmo con quattro eleicotteri potenzia la flotta e avvicina le Eolie al resto d’Italia. I velivoli che possono trasportare sei passeggeri hanno la base nell’isola dei vip, Panarea, e organizzano trransfert anche da Roma Ciampino, Napoli, Lamezia Terme e Catania.
La società si è organizzata anche con un elicottero Airbus 135 bimotore con aria condizionata e sistema certificato di separazione tra cabina passeggeri ed equipaggio al fine di garantire la massima tutela delle persone trasportate. Per fornire un servizio ineccepibile relativamente alla sicurezza ci siamo adeguati ai protocolli che regolano il trasporto aereo internazionale: scanner termico, kit da fornire ai clienti prima del volo composti da mascherine e guanti in lattice, sanificazione degli aeromobili prima e dopo i voli, copri cuffia e microfono personali. Verranno pertanto applicati i massimi criteri di sicurezza per le persone trasportate, l’intento è di offrire ai potenziali clienti interessati a visitare le isole un ulteriore elemento rassicurante grazie al transfer aereo”.
Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica.
Molti comuni hann reperito gli euro per finanziare i festival cittadini. Una boccata d’ossigeno per decine di operatori e lavoratori che avevano visto il proprio futuro a rischio sgretolamento.
Nel 2019 le amministrazioni avevano invece stanziamenti, ripartiti attraverso bandi ad hoc. Il taglio netto di quest’anno aveva preoccupato molte realtà, ma molti Comuni si sono messi al lavoro per trovare altri fondi. Con le risorse messe a disposizione. I progetti finanziati spesso sono aumentati in più rispetto alla prima assegnazione. Per non fermare l'allegria nei momenti di tristezza.
ISOLA ALBA
Marinai senza navi
e mare senza sale.
L'acqua alta nasconde il fondo
mentre il vento trasporta l'anima.
Chi fermerà la tempesta
per salvare chi resta?
Si fanno i conti sulla spiaggia
rubata al popolo bianco
mentre gli abbronzati suonano
e cantano i resti dell'alba che fugge.
CONTROCORRENTEOLIANA: CHIUSURA
In alcuni periodi dell'anno le isole Eolie devono chiedere in numero chiuso. Per qualche settimana di super pienone non si può rischiare per mare e per terra. Chi fa i conti mediti cosa fare.
VERO&FALSO
-Politico eoliano colora.
-Elettore eoliano imbianca.
-Vulcano é l'isola ripiena.
-Lipari salta in banco.
-Stromboli diventa confusionaria.
-A Panarea si arresta.
-i totani eoliani dovranno essere cotti al dente.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta
La boccata d’ossigeno per il turismo in ginocchio, tra alberghi vuoti e prenotazioni cancellate nelle case vacanze e nei B&B di molte regioni d'Italia. La botta è stata tale, dicono alcuni presidenti degli albergatori che pensare di compensare le perdite è impossibile, dopo tre mesi di blocco totale e un’estate partita con le presenze al 30%, oggi al 50%.
Bene le misure a sostegno dei lavoratori stagionali e il prolungamento della cassa integrazione, apprezzato l’abbattimento della seconda rata dell’Imu, mentre la proroga del credito d’imposta non è sufficiente. Il decreto non considera adeguatamente le città di mare: «soffrono in questi mesi di un calo delle presenze di turisti stranieri che è in media intorno al 50% ma le imprese lavorano in pratica su una sola stagione, quindi la perdita di quote così rilevanti in estate rappresenta un danno analogo a quello subito dalle 29 città che sono state individuate dal decreto.
ISOLA MALDESTRA
La nave lascia l'isola
col suo carico turistico.
Ammassato oltre la rotta del sole.
Chi scende e chi sale,
chi vuole e chi dona.
Un sentiero di vita maldestra
che somma incassi sottraendo.
L'era del ghiaccio chimico,
del mare senza pressione
del caldo ventilato.
I momenti cercati da venti sbandati
oltre le bandane e i cappelli.
Guanti usati per la terra
e germi usati per fertilizzare
l'anima degli altri.
CONTROCORRENTEOLIANA: AMP
Il grande dubbio sulla creazione dell'aria marina protetta alle Eolie continua a galleggiare. Salina ormai, sistemati i porti turistici, ha preso la sua decisione senza sentire il confratello comune di Lipari. Forse intuendo la biodiversità politica.
Così bisognerà capire chi proteggerà il mare eoliano da questi assembramenti d'imbarcazioni concentrati sempre nei soliti spazi. Sicuramente la natura non ha più tempo per rigenerarsi.
VERO&FALSO
-Politico eoliano incarta.
-Elettore eoliano incanta.
-Leni ha una buona lena.
-Vulcano studia il fuoco.
-A Canneto Dentro si nuota nell'oro nero.
-Lipari crea “ruzzuloneria”.
-Panarea sfoggia faggiani.
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