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di Salvatore Leone
Il colonnello Walter Villadei sempre in linea dalla Stazione Spaziale Internazionale é un astronauta di buona conversazione ma non un chiacchierone. Dopo il collegamento con l’eoliano Pino Orto che da Gioiosa Marea ha fatto parlare la scuola “Sidoti” collegata col Notiziario, in un secondo tempo ha dovuto collegarsi col il Tg1 e parlare con il ministro Francesco Lollobrigida, conosciuto anche come “il cognato”.
Il ministro, senza emozioni, ha chiesto un pensiero per gli agricoltori italiani e della pasta italiana nello spazio. Qualche giorno prima il ministro Salvini replicava ai contestatori sulla visita al pastificio campano che produce anche in Piemonte. Il buon Orto la prossima volta farà chiedere dei "maccarruni i casa".
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La sicurezza non é mai troppa. In questi giorni la popolazione triplica e parte la caccia al posto letto con i prezzi che salgono. C'é ’esplosione del mercato dei B&B con case vacanze per affitti brevi con sommerso. Il comando della Polizia Locale non lascia terreno fertile ai soliti furbetti del lettino. Mentre Fiorello annuncia Sinner sul palco dell'Ariston.
Lipari - La scuola calcio della Ludica va avanti da circa 30 anni grazie al presidente Peppe Cirino ed al suo team composto da ex grandi calciatori del glorioso Cs Lipari e non solo.
Bartolo Monte, Franco Li Castro, Annibale Marturano, Fulvio Caruso, Fabio Currò, Bartolo Giunta... che con passione ed abnegazione due volte la settimana si dedicano a seguire i "campioncini eoliani".
L’ultimo - in ordine di tempo - e’ arrivato dal Marocco ed e’ "sponsorizzato" dal Notiziario delle Eolie…
L’intervista all’ex grande portiere del Lipari Fulvio Caruso e nella foto c'è in evidenza anche il "neo ingaggiato" giunto dal Marocco, esattamente da Fquih Ben Salah: Marouane Karim, 11 anni...con tanta voglia di essere uno dei nuovi protagonisti del calcio eoliano.
L'intervista VIDEO
Calendario2024.pdf - Calendario 2024-bartolino leone.pdf
L’ultimo censimento dice che i Comuni in Italia scenderanno a 7.896. Un calo che parte dagli anni Duemila quando il numero era 8.101. Un processo lento che mostra l'Italia al quarto posto in Europa Paese per numero di Enti municipali, dietro a Francia, Germania e Spagna. L'Italia resta un Paese di piccoli Comuni.
Infatti, gli Enti con meno di 5.000 abitanti sono ancora 5.521 (il 70% del totale), mentre 2.012 Municipi hanno meno di 1.000 abitanti (il 25,5%). I Comuni con meno di 5 mila abitanti mettono insieme complessivamente 9,7 milioni di abitanti (il 16,5% del totale nazionale). Invece, nei Municipi con meno di 1.000 abitanti risiede poco più di un milione di persone, meno del 2% della popolazione italiana. In Lombardia e in Piemonte ci sono più di 1.000 Enti con meno di 5 mila abitanti.
Orsi di mare
e morsi di terra
si trovano insieme
fuori dall’isola
dove il polo non è mai nord.
Coppe polverose restano
nei ripostigli creati
come nascondigli
anche per i figli
che con i fogli in mano
cercano ricevute di vita
con i timbri di stato
firmati da papà.
Il turismo alle Eolie é un bene da gestire e non da da subire. Il dubbio può arrivare nel momento in cui si cercano le percentuali. Solitamente sono 50% e 50% soltanto che non si sa quale 50% proviene dali sforzi fatti per la gestione e quanto quelli che invece bisogna subire.
VERO&FALSO
-Politico eoliano spazza.
-Elettore eoliano spezza.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta con il lettore automatico
di Carlo D'Arrigo*
Ventisette gennaio, si commemorano le vittime della Shoah
Il ventisette gennaio 1945 i Sovietici liberavano il campo di sterminio di Auschwitz, il più grande campo di concentramento partorito dalla perversa mente nazista. Il ventisette gennaio 1945 è una data da insegnare alle future generazioni perché questi fatti non accadano più. Ma, come si dice, non sembra che le generazioni successive al 1945 abbiano capito la lezione. Siamo circondati da guerre, da continue violenze che, con maggiore o minore intensità, richiamano la disumanità nazista.
Entrando nel campo, i Sovietici si sono trovati a fronte di scene apocalittiche con centinaia di cadaveri deformati e, persino, in fase di decomposizione. Di questa realtà si ebbe contezza solo a seconda guerra conclusa e, ancor oggi, il nome Auschwitz è sinonimo di barbarie e di depravazione della mente umana. Il campo di Auschwitz fu il più grande realizzato dal nazismo e svolse un ruolo fondamentale nel progetto di “soluzione finale del problema ebraico”, un eufemismo col quale i nazisti indicarono lo sterminio degli Ebrei.
Nell'immaginario collettivo Auschwitz è diventato il simbolo universale della "fabbrica della morte". Primo Levi, scrittore dell’olocausto e già prigioniero ad Auschwitz, nel suo libro “Se questo è un uomo” definì il campo di Auschwitz “l’industrializzazione della morte su scala inimmaginabile”. La vita umana non significava altro che un numero tatuato sul braccio di una persona indifesa che aspettava solo di essere inviata alla "doccia", dove le vittime erano investite da gas velenosi e poi portate ai forni crematori e da lì alle fosse comuni.
Ma la Shoah non può essere raccontata solo dai numeri. È una storia fatta di nomi. Molti gli italiani ebrei arrivati dalla Capitale, Roma. Oltre mille Ebrei vennero portati via dalle loro case durante il rastrellamento nel ghetto di Roma del 16 ottobre del 1943, partendo dalla Stazione Termini per la morte. Solo 16 sono tornati vivi dopo la guerra. L’Italia, con una legge del 2000, ha condiviso la data internazionale del 27 gennaio per ricordare la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz. In effetti altri Ebrei, d’Italia e d’Europa, vennero uccisi nelle settimane seguenti. Sul cancello del campo capeggiava la scritta “Arbeit macht frei” che in italiano significa “Il lavoro rende liberi”.
La scritta assunse nel tempo grande significato simbolico sottolineando in modo beffardo le menzogne dei misfatti che un branco di criminali, asserviti all’immondo regime nazista, conduceva nel campo. La data della Liberazione di quel campo è stata scelta a simboleggiare la Shoah e la sua fine. Sono ancora di Primo Levi le parole “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perché, oscurando le coscienze, ciò che è accaduto può tornare”. Senza accorgercene.
*Già docente di Fisica Acustica – Univ. di Messina
di Salvatore Iacono
GIORNATA DELLA MEMORIA. Questa foto ritrae Marco qualche anno fa nel Viale dei Giusti a Gerusalemme. L’albero, come dice la targhetta a fianco a Marco, è dedicato al prozio di mia moglie, padre Rufino Nicacci, francescano. Padre Rufino fu uno dei primi italiani a ricevere nel 1974 dallo stato d’Israele l’alta onorificenza di Giusto tra le Nazioni per aver salvato dai campi di sterminio migliaia di ebrei.
Nel periodo dell’occupazione tedesca, padre Rufino era il Guardiano del convento di San Damiano ad Assisi. Con l’aiuto di altri frati ed alcuni laici, tra cui Gino Bartali (ch’era anch’egli terziario francescano laico, come lo erano stati Alessandro Volta e Alessandro Manzoni), e con il beneplacito del Vaticano, nascose nei conventi della provincia francescana di Assisi, compresi i monasteri di clausura femminile (e questo sa dell’incredibile!) quanti più ebrei poteva.
Sospettato dalle SS, venne condannato a morte ma fu salvato da un colonnello dell’esercito tedesco della cui amicizia si serviva per i suoi scopi. Quando i tedeschi si ritirarono d’Assisi, il colonnello tedesco, in segno d’amicizia, gli regalò l’ospedale da campo militare!
La sua storia ha ispirato il romanzo “Assisi clandestina”, edito nel 1978, ed il film “Assisi Underground” nel 1985.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
28 LUGLIO 2015
Leggi tutto: Ventisette gennaio, si commemorano le vittime della Shoah. L'intervento da Roma
Il laboratorio di cucina dell'Istituto di Formazione Professionale C.I.R.S. di Lipari, potrà usufruire di un nuovo forno SIRMAN di ultima generazione, donato dalla DIMATEC S.N.C. di Antonio Marino e Domenico Iacono.
Il macchinario consentirà alle classi di: "operatore della produzione alimentare", di ampliare le conoscenze sulle varie forme di cottura, da quella statica a quella ventilata e a vapore, per ottenere cotture graduali e uniformi.
Consapevoli che nessun obiettivo si raggiunge da soli, siamo grati alla DIMATEC S.N.C. per il sostegno donatoci; ci rende orgogliosi sapere che gli imprenditori delle nostre isole credono nella nostra scuola e ci aiutano a portare avanti questo nostro progetto di crescita che non è solo professionale ma è anche e soprattutto sociale.
Faremo dunque tesoro di questo dono, con la consapevolezza di plasmare nuovi cuochi, contribuendo alla crescita dei nostri ragazzi che rappresentano il futuro delle nostre splendide isole.
La Direzione C.I.R.S Lipari
Sabato 27 gennaio, a Patti, nella sala comunale di piazza Mario Sciacca, sarà ospite della rassegna Scrusciu il giornalista e inviato della trasmissione tv "Le Iene" Antonino Monteleone. Intervistato dalla giornalista Cristina Marra, Monteleone presenterà il libro "Erba" Piemme), scritto
con Francesco Priano, nel quale viene ripercorsa l'inchiesta giornalistica da lui condotta negli ultimo cinque anni sulla strage di Erba, inchiesta che ha portato alla riapertura del caso e all'avvio del procedimento di revisione a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all'ergastolo dalla Cassazione nel maggio 2011.
Quella di Patti è la prima presentazione in Sicilia del libro di Monteleone e rappresenta un'occasione unica per scoprire tutti i dettagli dell'inchiesta e confrontarsi con il giornalista su uno dei casi più scottanti della cronaca nera italiana.
Il Governo ha annunciato anche attraverso un Comunicato in Gazzetta ufficiale, l’Avviso pubblico predisposto dal Dipartimento Casa Italia relativo al finanziamento di interventi di prevenzione del rischio sismico su edifici ed infrastrutture pubblici insistenti sui territori delle “isole minori”.
Si tratta di una delle iniziative del Dipartimento Casa Italia, su indicazione del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare per la mitigazione del rischio sismico nelle Isole minori italiane che stanzia per questo 100 milioni di euro.
Avviso pubblico sicurezza sismica per Isole minori: termine al 29 febbraio 2024
Rischio sismico: le proposte ammesse
Rischio sismico: la valutazione del rischio e la gestione dell’emergenza
Geofisica e indagini del suolo: l’informazione per i professionisti edili
Vulnerabilità sismica e sicurezza delle costruzioni: l’informazione per la sicurezza di EPC Editore
Avviso pubblico sicurezza sismica per Isole minori: termine al 29 febbraio 2024
Gli enti interessati potranno partecipare entro il termine perentorio delle ore 23:59 del giorno 29 febbraio 2024.
Le manifestazioni di interesse valutate positivamente saranno ammesse ad una successiva procedura di valutazione indetta con apposito Avviso pubblico che definirà i termini e le modalità per la presentazione dei relativi progetti al fine di accedere al finanziamento.
Rischio sismico: le proposte ammesse
Le proposte progettuali devono avere come obiettivo:
il rafforzamento, il miglioramento e l’adeguamento a fini antisismici nonché, se meno oneroso, l’abbattimento e la ricostruzione dei seguenti edifici (categoria A): strutture sanitarie e ospedaliere, edifici scolastici, edifici sede di Amministrazioni comunali, edifici sede di uffici pubblici degli Enti di cui all’articolo 5;
la realizzazione, il rafforzamento, il miglioramento o l’adeguamento a fini antisismici delle seguenti infrastrutture (categoria B): approdi ed elisuperfici.
La dotazione finanziaria complessiva è pari ad euro 100 milioni, di cui 60 milioni da destinare a interventi di categoria A e i restanti 40 milioni ad interventi di categoria B.
Avviso Isole minori: contenuto della proposta
La proposta per l’Avviso deve contenere
relazione illustrativa dettagliata della proposta progettuale, con indicazione dei benefici attesi in termini di impatto economico e sociale;
descrizione dell’edificio o dell’infrastruttura oggetto degli interventi di cui alla proposta progettuale, con indicazione della finalità d’uso;
nel caso di edifici, indicazione dell’anno di costruzione, del materiale di costruzione e della presenza di carenze strutturali, così come risultanti dall’applicazione dei criteri di cui all’Allegato 2, denominato “Carenze strutturali ai fini della valutazione speditiva di vulnerabilità”, nonché descrizione di eventuali precedenti interventi di consolidamento effettuati;
indicazione della durata attesa dell’intervento (cronoprogramma) e del relativo quadro economico presuntivo che dia atto dell’eventuale cofinanziamento; e) descrizione di eventuali sinergie funzionali con altri progetti già in corso nell’area di intervento e della coerenza e complementarità del progetto con eventuali altre iniziative programmatiche finanziate da risorse europee, nazionali o regionali.
Leggi tutto: Le interviste di Cristina Marra in lizza c'è anche Antonino Monteleone de "Le Iene"
A Vino in-dipendente a Calvisano (Bs) per degustare e mangiare prodotti artigianali.
C'è anche l'onnipresente produttore eoliano Francesco Fenech.
"Sono a Calvisano vino indipendente come noi eoliani..." ha commentato.
Vino in-dipendente raggruppa vignaioli che difendono l’integrità del proprio territorio, attraverso una forte etica ambientale, per produrre vino che prevede il minor numero possibile di interventi in vigna e in cantina, attraverso l’assenza di additivi chimici e di manipolazioni innaturali da parte dell’uomo, che portano i vignaioli a correre molti rischi, che solo la grande conoscenza in vigna e in cantina può far superare.
Produrre vino naturale significa agire nel pieno rispetto del territorio, della vite e dei cicli naturali, limitando l’utilizzo di chimica e tecnologica in genere, dapprima in vigna e successivamente in cantina, conservando l’unicità del vino dall’omologazione che chimica, tecnologia e industrializzazione hanno portato nelle aziende vitivinicole. Scopo della manifestazione è promuovere il lavoro dei vignaioli che quotidianamente faticano a farsi sentire.
"Sarò lunedì mattina in Francia - ha commentato il commenfatore Francesco Fenech - a San Vincenzo d'Amarone borgogna per questa manifestazione dei vini Francia - Italia con grande rilevanaza per la Sicilia e le nostre Eolie. E' il secondo anno che avviene tale manifestazione".
VIDEO
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=386289640539819&id=100068442668093&sfnsn=scwspwa
e non solo, ricerca applicata attraverso istituto di scienze polari CNR di studio di batteri e/o forme aliene primordiali, in particolare su campionamento in territorio antartico, comunque giù un breve sunto delle esperienze fin qui.
Dice la dottoressa: In realtà questo progetto si basa sulla valutazione degli effetti delle microplastiche presenti nell'area marina protetta del Mare di Ross sui teleostei antartici, che sono dei pesciolini bellini bellini.... In poche parole analizzo il contenuto intestinale relevando sia le microplastiche ingerite sia il microbioma.
In pochissime parole, nonostante sia un posto incontaminato, l'inquinamento è arrivato anche lì e guardo lo stato di salute dell'animale in funzione a quante plastiche hanno ingerito.
Marturano Laura Laureata in Biologia Sperimentale e Applicata, curriculum Biologia Ambientale e Biodiversità, presso l’Università degli studi di Pavia con la tesi Biodegradazione di polietilene (PET) e acido polilattico (PLA) mediante Fusarium sp. e valutazione dell’attività enzimatica. Durante il ciclo di studi triennale ha effettuato un breve periodo di mobilità ai fini di studio e ricerca sull’ecologia marina e la salvaguardia dei sistemi biologici associati alla barriera corallina, presso il MaRHE center (The Marine Research and High Education Center) sull'isola di Magoodhoo, nell’Arcipelago delle Maldive.
Durante la laurea specialistica ha preso parte al progetto di monitoraggio di specie aliene nell’Area di Tutela Marina del Parco Regionale di Porto Venere presso ENEA, implementando le conoscenze e tecniche pregresse di campionamento, trattamento e analisi dei campioni marini. Attraverso i tirocini effettuati nei laboratori di microbiologia, in triennale, e micologia, in magistrale, ha potuto apprendere tecniche di analisi microbiologica associata a materiali recalcitranti in ambiente, approfondendo la tematica associata alle plastiche. Attualmente, svolge l’attività di ricerca per l’identificazione e caratterizzazione di vettori ambientali antibiotico resistenti e virulenti in aree marine costiere e ambienti profondi presso l’Istituto di Scienze Polari (CNR-ISPRI) di Messina e Venezia
di Tommasa Basile*
Giornata dell'orientamento in ingresso per i Genitori Martedì 30 Gennaio 2024.
Si invitano i genitori degli studenti frequentanti le classi III secondaria 1^ grado degli Istituti Comprensivi “Isole Eolie e Santa Lucia” di Lipari, all'evento Open day che avrà luogo presso l'IIS “Conti — Vainicher” Lipari, il giorno 30 gennaio 2024 secondo il seguente programma:
1) PRESENTAZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO DIDATTICO 2024/2025
• ore 10,30: in Aula Magna: auditorium per i genitori con il D.S. e la F.S. per l'orientamento
2) GLI INDIRIZZI DI STUDIO E L'OFFERTA FORMATIVA
• ore 11,00 — 12,30: Illustrazione delle proposte formative e degli indirizzi di studio attivati nell'istituto.
3) LA SEGRETERIA SCOLASTICA IN SUPPORTO ALLE RICHIESTE DELLE FAMIGLIE
*Direttore Scolastico
NOTIZIARIOEOLIE.IT
22 GENNAIO 2024
Lipari, per l'Istituto alberghiero autorizzato anche il quadriennale
di Pippo Cafarella
Il 13-09-2002 protocollo n.2348, l’allora sindaco del Comune di Malfa mi scriveva la lettera allegata che farà sempre parte della storia della mia famiglia e del mio libero attaccamento a Salina e a tutte le Eolie. L'impegno già nel 2002 di porre il vincolo con l'iniziativa "Apertura del cancello alla Casa del Postino".
Come può non essere in regola? Come mai in tanto tempo non c'è stato il vincolo nonostante le mie insistenze ed incontri, anche fra il mio legale e le varie amministrazioni comunali che continuavano ad assicurare l'interesse per il vincolo.
5-9-23
25-4-23
L’intervista del Notiziario a Roberta Denti e Pippo Cafarella, artisti del teatro erotico eoliano
20-6-22
e tante altre...
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di Salvatore Leone
Prima fu la riflessione del suono contro un ostacolo a chiamarsi eco. Oggi l’eco va avanti contro ogni ostacolo. Tutto è eco, niente però è più sostenibile. Anche se qualche parassita della pace ci parlerà dell’eco guerra. Le Eolie diventano sempre più interessate all’ecoturismo come tendenza dominante tra i giovani viaggiatori che usufruiscono del rispetto dell'ambiente e sull'immersione culturale.
L'ecoturismo per un minore impatto ambientale é una maggiore consapevolezza per lasciare la propria impronta ecologica. Partendo dai viaggi sostenibili alle strutture ricettive certificate per il loro impegno verso la sostenibilità. Le EE come “EcoEolie” potranno avere un futuro più verde e naturalmente con la propria ecopolitica.
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Vittorio Feltri con i suoi pesanti anni di libertà e tabacco è ormai il padre del giornalismo italiano. Con il suo feltrismo e uscito all’impanatura fritta delle veline di servizio. Feltri è una verità del suo pensiero senza censure. “Con le parole si può giocare, ma non si scherza” dice don Vittorio da grande star televisiva con il buon bicchiere di vino che ad una certa età solleva.
Ci sono momenti
che chiamano i sentimenti,
si spogliano di tormenti
e fanno la sudata nei torrenti
dove le correnti
danno il politicamente corretto.
L’isola gode al buio
senza pagare la luce dell’amore
dove si lascia l’ardore
per ricordare le lacrime attese
con la gioia dei vivi e il ricordo
di chi ha lasciato la vita agli eredi
ancora nascosti oltre le siepi.
Il più piccolo comune delle Eolie aspetta con impazienza il 28 aprile per capire quale discepolo del sindaco di Lipari sarà il futuro sindaco di Leni già battezzata “Lenin”. Il professore o l’avvocato, attuale sindaco e ex vicesindaco dell'attuale sindaco. Una competizione che metterà allo scoperto l’appoggio del loro maestro politico oggi sindaco di Lipari.
Il ruolo di Leni, all’interno dell’arcipelago eoliano, riveste fondamentale importanza per la corsa al nuovo porto turistico di Rinella che prevede una trasformazione del borgo con oltre 60 milioni di euro mentre a Val di Chiesa esiste da sempre la struttura caritatevole della casa di riposo. Ma silenziosamente si parla di un terzo candidato che cerca appoggi nel vicino comune di Malfa che con Leni hanno vissuto ore calde in tribunale.
VERO&FALSO
-Politico eoliano annaspa.
-Elettore eoliano raspa.
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di Salvatore Leone*
Il famoso detto “nenti sacciu e nenti vogghiu sapiri” ha trasformato Lipari, e a rimorchio le sue sorelle, nel niente trovato nel tempo per tutto quello che si è perso, si perde e si perderà. Il pessimismo avanza col realismo. L’uno e l’altro pari sono. Eolie sempre ma anche sempre più perse. Da tempo la mancanza del Catasto ha giustificato il disastro catastale. Eolie isole dell'usucapione anche notarile. Eolie, isole dei Notai laureati in legge. Eolie, isole dei ricorsi possessori e del codice eoliano, con le cause d'usucapione. Eolie, isole della pomice e del caolino. Di tutto questo non è rimasto più niente.
Eolie, isole del fuori tutto. Anche per una semplice informazione all'Agenzia delle Entrate, bisogna prendere l'appuntamento prenotarsi e prenotare l'aliscafo e con il taxi arrivare alla sede di Barcellona P.G.. E non dimentichiamo l'ospedale con l’ossigeno dove per un intervento interviene l'elicottero. Via il buon funzionamento del Tribunale Liparoto che ha processato se stesso, perdendo la principale causa per una giustizia sul luogo, condannando avvocati, attori, convenuti, testi, ai viaggi forzati, via mare con il bello e cattivo tempo. Via la “via” sul ponte di Porticello riservata solo ai residenti del borgo di Acquacalda. Niente San Calogero e pozza dei fanghi di Vulcano, perché davano troppi benefici alla salute. Le Eolie famose nel mondo piene di niente. Restano solo le antenne ricche di “radio…azioni”.
*Avvocato
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La Corte di Appello di Messina (presidente Bruno Sagone), ha rigettato l’appello proposto dall'imprenditore di Quattropani R. E., accusato dei reati di omicidio colposo e di violazione di numerose normative sulla sicurezza nel lavoro
Il datore di lavoro, si era appellato, avverso la sentenza del Tribunale di Barcellona P.G. che lo aveva già condannato ad anni due e mesi nove di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali ed al risarcimento del danno in favore delle costituite parti civili: Caterina Pace e Tiziana e Marino, moglie e figli di Bartolomeo Todaro, a suo tempo deceduto, da liquidarsi in separata sede e che in via provvisionale sono state liquidate nella misura di € 75.000,00.
La Corte di Appello rigettando tutti i motivi di appello, ha confermato la sentenza barcellonese e ha ulteriormente condannato l'isolano al pagamento delle spese processuali e di quelle della costituite parti civili. Entro novanta vi sarà il deposito delle motivazioni.
La vicenda risale al 28.09.2013, allorquando il Todaro intento a lavorare alle dipendenze dell'imprenditore edile, in un cantiere di proprietà dello stesso abitante, fu travolto da un muro. Lo schiacciamento causato dal peso dei materiali determinò il decesso.
L’imputato è stato difeso dall’avvocato Giovan Battista Freni, le parti civili dall’avvocato Rosario Venuto.
di Bartolino Ferlazzo
UTOBEATIFICAZIONE DEI SEMIDEI (ma quando mai)
Nella vita molte volte non avendo niente da fare, ci si diverte ad auto beatificarsi ad autoincensarsi, e dato che tali prerogative non arrivano da nessun'altra parte, lo si fa in prima persona o per altri; potrebbe anche essere giusto se, a fronte di tanta divinità, ci fossero delle argomentazioni che non diano quel senso di, sono il depositario della verità.
Pestare la coda al cane che dorme, il più delle volte non è igienico, non è redditizio e, spesso, molto controproducente; il cane si potrebbe arrabbiare e mordere, potrebbe fare male ? si potrebbe, anche se l'indole mansueta della totalità di loro è pacifica e, sapendo che l'azione è stata messa in atto da una persona umana, allora ci passano sopra perché capiscono che tanto non vale la pena nemmeno, di perdere tempo a mordere.-
Fortunatamente siamo in democrazia, dove ognuno può esprimere la propria idea, il proprio pensiero, proporre soluzioni, condivisibili o meno, non giuste o sbagliate, perché nessuno su questa terrà ha l'onnipotenza di stabilire, cosa sia giusto o sbagliato, a parte naturalmente i semidei, i depositari assoluti della verità, i veri beati dell'onniscenza.-
Ma nessuno di questi semidei, o presunti tali, parla di buon senso, di correttezza , desideriamo capirli insieme a Voi; buon senso ovvero - la capacità naturale dell'individuo di valutare e distinguere il logico dall'illogico, l'opportuno dall'inopportuno e di comportarsi in modo saggio equilibrato, il tutto in funzione dei risultati pratici da conseguire; correttezza ovvero -
comportamento secondo le buone regole della morale e dell'educazione anche civica; scrupolo, onestà, rettitudine, irreprensibilità, precisione, delicatezza, garbo, urbanità, cortesia - ma principalmente educazione, educazione dote che sicuramente non si può comprare al supermercato, come l'onestà che serve ad agire in base a principi morali ritenuti universalmente validi, lasciano da parte favori e nepotismo.-
Siamo qui per una lezione di morale ? Assolutamente no, non siamo nessuno per imporre, come i semidei, tale lezione e la nostra verità assoluta, siamo qui invece per ricordare, loro, queste doti che forse in molti non hanno. La democrazia è un bene essenziale, è un bene incommensurabile, difficile da conquistare, ma molto più difficile metterla in atto, la linea che
divide, il noi dall'io, è così sottile che per infrangerla basta poco, volutamente o accidentalmente; beatificare il proprio ego o la persona che ci sta accanto è un atto di rispetto, certamente, ma che va fatto di presenza, nel chiuso di quattro mura non in pubblico, sembrerebbe un accondiscendere per non inimicarsi, prostrarsi per rimanere, abbassare la testa per non essere additato, è così ?
Non siamo ne i depositari della verità, ne i difensori del santo gral, siamo delle persone che agiscono, sia professionalmente sia per diletto, a far conoscere a proporre a cercare di contribuire in modo fattivo, come accade ormai da ben cinquanta anni, non temiamo smentite, perché i fatti parlano da soli, e guarda casa sempre a nostro favore, non temiamo adesso la risposta di qualche semidio, che dall'alto della sua traboccante cultura ci vorrà infliggere punizioni di comportamenti, sproloquiate dal pulpito dove arringa, certamente le ascolteremo,
come in uso in democrazia, ma certamente non le condivideremo, abbiamo una impostazione mentale diversa, non ci schieriamo da nessuna parte, se non quella a difesa dei diritti dei liparoti, per noi esiste solo quello di schieramento, siamo dalla parte di chi, desidera avere un bagliore di futuro migliore, un futuro per i proprio figli affinché non lascino queste terre, un futuro dove si possa dire che Lipari non è bella ma Grande, come nel passato.-
L'imposizione genera discordia l'arroganza genera disprezzo, tutto a discapito della gente liparota, ci avete mai pensato, semidei o presunti tali ?
E poi desideriamo concludere con un'affermazione di Mikhail Bakunin " ... l'idealismo è il despota del pensiero come la politica lo è del diritto... "
Аугури Липари.-
Fabrizio Bertè ha 33 anni ed è un giornalista precario de la Repubblica. Tra ottobre e dicembre 2023 lui e il suo editore hanno ricevuto, dai legali delle persone citate in due articoli, l’annuncio di querele per diffamazione e due diffide a versare entro un mese 1,5 milioni di euro a titolo di risarcimento danni.
Le diffide intimano al giornalista di rivelare le fonti dei suoi articoli, pubblicati sull’edizione siciliana del quotidiano.
“Io sono un giornalista precario. E’ facile immaginare che queste diffide ti travolgono. Non schiacciano solo la tua vita lavorativa, ma anche quella personale. Sono un vero e proprio freno alla libertà di stampa. Peccato che non si parli di questi bavagli come e quanto si dovrebbe. Ringrazio Ossigeno per la vicinanza in questa vicenda”.
A Fabrizio Bertè la solidarietà del Notiziario delle Eolie
La voce dallo spazio, la squadra, il pool di amici, l’emozione continua, le competenze dell’Are, i fantastici ragazzi della scuola “Anna Rita Sidoti” della bellissima Gioiosa Marea, i professori, gli ingegneri, i tecnici e…
L’intervista del Notiziario a Pino Orto. Una voce eoliana per lo spazio . La diretta VIDEO
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Il Coordinamento Eolie Sanità è vicino al Dott. Sergio Crosca per la gravissima perdita della moglie Maria Grazia e del cognato Paolo Mollica Nardo.
SEQUESTRO DI 1,5 MILIONI DI EURO AD UN IMPRENDITORE OPERANTE NELLA ZONA IONICA DELLE PROVINCE DI MESSINA E
CATANIA, RITENUTO SOCIALMENTE PERICOLOSO.
I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina hanno eseguito un
decreto di sequestro emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di
Messina, su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, nei confronti di un
imprenditore di Santa Teresa di Riva (ME), attivo nel settore imprenditoriale della
commercializzazione di animali vivi e della macellazione, nel versante ionico delle
province di Messina e Catania.
L’odierno provvedimento scaturisce dalla ricostruzione del profilo di pericolosità
economico-finanziaria del soggetto proposto, sviluppata attraverso le risultanze di
molteplici iniziative investigative avviate, nel tempo, dalla Procura peloritana e dalla
Guardia di Finanza di Messina.
Più in particolare, gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di
Messina hanno documentato, nell’arco temporale che va dalla fine degli anni novanta fino
all’anno 2021, plurime condotte integranti reati di falso, di ricettazione e di bancarotta
fraudolenta.
Si è pertanto ritenuta una sistematica attività organizzata in forma associativa di
distrazione di capitali per mero arricchimento personale e reimpiego nella costituzione di
altre società di comodo, con ingente danno per l’Erario oltrechè pregiudizio per i fornitori.
Gli approfondimenti economici-patrimoniali condotti dalle Fiamme Gialle, estesi a tutto il
nucleo familiare, hanno poi consentito di disvelare la disponibilità di beni in misura
sproporzionata rispetto ai redditi leciti dichiarati, dimostrando una stretta correlazione
temporale tra i comportamenti antisociali documentati e l’illecito arricchimento.
La misura irrogata prevede il sequestro di n. 5 compendi aziendali, comprensivi dei relativi
beni patrimoniali, nr. 6 immobili, nr. 2 autoveicoli e nr. 26 rapporti finanziari, nella
disponibilità diretta e indiretta del proposto, per un valore di stima pari a circa 1,5 milioni di
euro.
Il provvedimento eseguito non ha carattere di definitività, rimangono pertanto salve
eventuali diverse valutazioni nelle successive fasi di giudizio sul profilo della pericolosità
sociale.
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Dalla vendemmia alla cantina passando quindi dalle uve raccolte trasformate in mosto, con il processo di fermentazione alcolica come forma di metabolismo energetico che avviene in alcuni lieviti, in assenza di ossigeno e la trasformazione del mosto in vino. Il tutto gestito da una particolare classe di microrganismi, i Saccharomyces, dei quali il più comune è senz’altro il S.cerevisiae, presente sulla buccia dell’uva come nel lievito di birra.
In particolare i Saccharomyces cerevisiae sono dei funghi, invisibili a occhio nudo, che si nutrono degli stessi zuccheri (glucosio e fruttosio) presenti nel mosto. In pochi giorni tutto lo zucchero presente sparisce, lasciando il posto a un interessante prodotto di scarto: l’alcol etilico o etanolo. Un altro prodotto di scarto secondario è l’anidride carbonica. La fermentazione dura circa dai 6 ai 10 giorni secondo vari fattori. La fermentazione è solo la prima fase di un più ampio processo, detto vinificazione, cioè la trasformazione biochimica dell’uva in vino e il suo affinamento.
Salti nel vuoto
per toccare l’aria
degli altri.
L’imbuto da stagnino col filtro
Crea la direttiva falsata e intestata
Mentre la bella addormentata
Sogna i tacchi 12 e la gonna bassa.
L’isola al risveglio in mezzo al mare
ama fermarsi lungo il tragitto
ed osservare i luoghi mai nati
e consumati dal cattivo momento.
Fermate i veloci centauri
e lasciate le bici al posteggio
come ostaggio di vita smarrita.
Il successo delle Eolie si basa sempre sull'anonimato. Più si nascondono i fatti e le realtà e più le Eolie acquistano meriti anche di lealtà sportiva. Il dire e l'ascoltare oltre che il vedere riescono a far fiorire le famose leggende eoliane che superano quelle metropolittane.
VERO&FALSO
-Politico eoliano suona.
-Elettore eoliano canta.
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CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE: DISPOSTO IL SEQUESTRO DI CIRCA 3.8 MLN DI EURO NEI CONFRONTI DI UN PROFESSIONISTA DI ORIGINI MESSINESI.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, a conclusione di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria un soggetto originario di un piccolo paese della fascia tirrenica messinese, residente solo formalmente a Cipro, ritenuto responsabile della sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, procedendo, in data odierna, all’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo del valore di circa 3,8 milioni di euro.
In particolare, nel corso di accertamenti di polizia economico-finanziaria, finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, emergeva come un soggetto da tempo emigrato all’estero, ora deceduto, risultasse titolare di ingenti disponibilità finanziarie, ammontanti a quasi 9 milioni di euro, detenute all’estero.
Più in dettaglio, al termine di una lunga attività imprenditoriale svolta in Nuova Zelanda, aveva fatto rientrare in Italia l’importo complessivo dei nominati 9 milioni di Euro, profitto della cessione di immobili, per i quali alcun tributo era stato corrisposto in quello Stato, determinando, conseguentemente, un reddito di capitale, soggetto a tassazione in Italia, con un’imposta quantificabile in 3,8 milioni di Euro.
Dopo il decesso, gli eredi accettavano senza riserve l’eredità così entrando in possesso dell’intera somma ed uno di essi, odierno indagato ed esercente l’attività degli studi legali, in virtù di specifica delega conferitagli dai coeredi, secondo ipotesi d’accusa e che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, disponeva strumentalmente il trasferimento della nominata somma su conti esteri accesi ad hoc in Gran Bretagna, Germania, Lussemburgo, Bulgaria e Lituania, di fatto sottraendo l’importo di Euro 3,8 milioni corrispondente all’imposta da versare all’Erario.
Gli specialisti delle Fiamme Gialle della Tenenza di Patti, quindi, ricostruivano un convergente quando indiziario circa la condotta decettiva posta in essere dal professionista che, al fine di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva da parte degli uffici dell’Amministrazione Finanziaria, con tale comportamento, si assicurava un indebito vantaggio patrimoniale altrimenti non spettante.
Di qui l’odierno provvedimento cautelare emesso dall’Autorità Giudiziaria del Longano, diretto al sequestro preventivo finalizzato alla confisca delle somme di denaro e dei beni immobili, anche nella forma “per equivalente”, nella disponibilità dell’autore dell’illecito, per un valore complessivo ammontante al profitto del reato.
La misura cautelare reale di natura ablativa interviene nella fase delle indagini preliminari ed è basata su imputazioni provvisorie che, si ribadisce, dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva stabilito dall’art. 27 della Costituzione.
Gli esiti del compendio investigativo edificato, ad ogni modo, costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante e determinato presidio economico-finanziario esercitato dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, in stretta sinergia con la Guardia di Finanza, per il continuo ed efficace monitoraggio di ogni forma di evasione fiscale costituente reato, a tutela dei tantissimi cittadini onesti e dei contribuenti rispettosi delle regole.
L’evasione fiscale, infatti, costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico del territorio, distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli ed indigenti.
Da qui l’importanza delle puntuali investigazioni svolta dalla Guardia di Finanza contro gli evasori fiscali, anche con l’impiego degli efficaci strumenti di cooperazione tributaria internazionale che costituiscono un indiscutibile punto di riferimento per l’intera Amministrazione finanziaria.
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di Dafne Musolino*
C’è voluta costanza e molta pazienza, ma alla fine una prima vittoria l’abbiamo portata a casa. La Rai stoppa la fiction che scatenò l’incendio a Stromboli e la produzione offre un risarcimento. Di fatto riconoscono il danno che l’isola ha subito.
In commissione di vigilanza avevo chiesto all’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio chiarimenti in merito alla posizione dell’azienda e il dottor Sergio aveva detto che “Protezione Civile” non sarebbe andata in onda fino a quando non si fosse conclusa l’indagine giudiziaria.
Nessuno si è voluto occupare di questa vicenda, forse perché l’isola, troppo piccola, non è appetibile dal punto di vista elettorale, ma io ritengo che tutti abbiano sempre uguali diritti di fronte a un danno subito e poi Stromboli è un’isola meravigliosa e non si meritava di certo quello che le è successo.
Ora si tratterà di fare i dovuti accertamenti e quantificare l’entità del danno, fino a quel momento la fiction rimarrà nei cassetti di Viale Mazzini.
*Componente della commissione di Vigilanza Rai
NOTIZIARIOEOLIE.IT
6 DICEMBRE 2023
di Franco Nicastro*
C’è una foto di Mario Francese, scelta dall’Assostampa e dall’Ordine dei giornalisti per alcuni momenti di memoria, che ha una grande forza simbolica. Riprende Francese con il taccuino in mano mentre annota le parole di un testimone. Questa foto evoca una pratica del giornalismo che ci riporta a un tempo in cui i giovani cronisti svolgevano, svolgevamo, nelle redazioni un apprendistato fondamentale e le redazioni erano assimilabili a una bottega artigianale. Dove ogni cosa era organizzata con cura e secondo criteri gerarchici sì, a volte molto rigidi, ma dove le regole fondanti del mestiere erano seriamente e rigorosamente interpretate.
E quando si parla di regole si fa riferimento a quelle che insegnavano i buoni maestri: indipendenza, libertà di giudizio, autonomia dalle fonti, ricerca metodica e verifica delle notizie. Aggiungerei, senza che questo sia considerato un sovrappiù, cura della buona scrittura. E siccome a quei tempi, ai tempi di Francese, non era stato ancora inventato il copia-incolla e non esistevano gli smartphone, il taccuino era lo strumento e il compagno inseparabile di un vero cronista. Ecco che quella foto ci parla anche visivamente del buon giornalismo.
In Sicilia otto cronisti uccisi perché facevano bene il loro mestiere
Oggi potrà apparire come un’immagine di antiquariato. Vintage. Non ho del mestiere una concezione passatista. Meno che mai nostalgica. So bene che i tempi sono cambiati e che il giornalismo si può declinare anche fuori dalle redazioni, con le nuove tecnologie, anche con i processi di velocizzazione dell’informazione. Ma su una cosa non credo si possa stare tanto a discutere: che possono cambiare i mezzi e le piattaforme, e magari può essere ridimensionato il peso e il ruolo della carta stampata.
E magari la crisi ci lancia la sfida a cercare nuove strade. Ma il giornalismo sempre quello rimane: il giornalismo che in Sicilia, terra di frontiera, e non è solo uno stereotipo, va associato a Mario Francese e agli altri otto cronisti uccisi semplicemente perché svolgevano questa professione con rigore etico e con una forte tensione civile. L’orizzonte di questo modello di informazione è stato tracciato da Pippo Fava nel modo più illuminante: “Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società.
Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza, la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”.
Il giornalismo ha un ruolo nevralgico nella democrazia
Ecco il patrimonio morale che questi colleghi ci hanno lasciato: un metodo che si pone come contraltare di una tendenza pericolosa. Quella che mira a sottrarre al giornalismo lo spazio dell’intermediazione, l’esercizio critico della ragione direbbe Sciascia, il ruolo nevralgico per la democrazia.
Quelli che di noi lo hanno conosciuto, serbiamo di Francese il ricordo di un cronista sempre presente nelle aule dove si celebravano i processi. E prendeva posto vicino al pm, quasi a marcare una posizione che in realtà era quella di un testimone attento e preciso, un testimone partecipante. Il mio ricordo si colloca nello spazio degli anni Settanta quando si verificò una convergenza, per nulla casuale, tra una ripresa delle iniziative per opera di alcuni investigatori di prim’ordine – Carlo Alberto Dalla Chiesa, Boris Giuliano, Bruno Contrada – e cresceva una nuova sensibilità a palazzo giustizia dove si faceva avanti una nuova generazione di magistrati preparati e motivati (Falcone non era ancora diventato Falcone).
C’era, va anche ricordato, una commissione antimafia che stava mettendo a nudo il nuovo volto di una mafia pervasiva e spietata con i suoi intrecci con la politica e la pubblica amministrazione. E c’era un’informazione che con le sue cronache e soprattutto con le sue inchieste era diventata il cane da guardia del vecchio sistema di potere, in cui mafia e politica componevano un blocco omogeneo. E contribuiva così, in modo direi determinante, alla maturazione di un nuovo clima civile.
L’Ora, dove svolgevo il mio apprendistato ai tempi della direzione di Vittorio Nisticò, era il posto in cui il tema della mafia era quotidianamente indagato e lo aveva fatto entrare nell’agenda politica del paese portandolo in prima pagina con la prima grande inchiesta del 1958. Il senso di quella coraggiosa scelta giornalistica era quello – lo spiegò Nisticò in un editoriale – di spogliare la mafia dell’alone romantico che la proteggeva e di mostrarne il vero volto, che è l’avidità di denaro e di potere. La mafia lo capì così bene che reagì piazzando una bomba nella tipografia del giornale.
L'assalto della mafia e la svolta nelle redazioni
Per un po’ di tempo L’Ora rappresentò nel panorama della stampa siciliana una voce isolata. Quella esperienza influenzò però le scelte di altre testate e soprattutto il Giornale di Sicilia che cominciava ad allontanarsi dal suo registro tradizionale e moderato. Di Michele Navarra, tanto per fare un esempio, la cui uccisione spianò la strada alla scalata dei corleonesi di Luciano Liggio, Totò Riina e Bernardo Provenzano si parlava come di un uomo di grande prestigio sociale. Era vero anche questo ma la sua vera collocazione era al centro di un sistema di potere fondato sull’alleanza tra Cosa nostra e la politica.
Ma da allora nulla fu più come prima. Il Giornale di Sicilia fu protagonista di una svolta con la direzione di Delio Mariotti a partire dal 1964. La discontinuità stilistica, giornalistica culturale è testimoniata dalla crescita di un nucleo di giovani che diedero un volto nuovo al giornale. C’era Mario Francese, c’erano Roberto Ciuni e Nicola Volpes che venivano dall’esperienza dell’Ora, c’erano Ettore Serio, Marina Pino, Armando Vaccarella, Giuseppe Quatriglio che si confrontavano con temi civili e politici magari con maggiore affinità con il centro sinistra e con il Concilio Vaticano II.
Con Francese il tema della mafia non venne più trattato con le cautele e lo stile notarile del passato. C’era un piglio rigoroso, un’ansia di approfondimento ma anche un impegno civile. Francese si occupava ogni giorno di traffici e delitti di mafia, descriveva i nuovi scenari criminali, intervistava la moglie di Riina. Ninetta Bagarella, ma sosteneva anche i testimoni scomodi nei processi di mafia come Serafina Battaglia e Maddalena Gambino, si impegnava a trovare un legale alle parti civili. E la mafia ricambiava con disprezzo livoroso.
Questo era il lavoro di un testimone animato da grande tensione professionale, che si trovava nei posti dove la cronaca si svolgeva – triplice omicidio in una bettola della Vucciria – e che cercava la notizia sul nascere come avrebbe ricordato l’avvocato Nino Sorgi.
Se questo è vero allora si comprende meglio perché, nella strategia di Cosa nostra dominata dai corleonesi, l’informazione era uno dei bersagli da colpire e una delle voci scomode da spegnere. Un segnale era già arrivato nel 1970 con la scomparsa di Mauro De Mauro e con gli attacchi al giornale L’Ora. La stessa offensiva diversificò poi i suoi itinerari e si indirizzò verso il Giornale di Sicilia. Dove Francese era una punta avanzata ma non era né un cavaliere solitario né una voce nel deserto. Nel complesso c’era una redazione che teneva lo sguardo vigile e un livello alto. Francese scriveva quei pezzi che un direttore accoglieva e un capo cronista passava. E sono il direttore Lino Rizzi a cui venne bruciata l’auto e il capo cronista Lucio Galluzzo a cui venne incendiata la casa a mare.
Il messaggio di intimidazione a tutta la stampa
Ricordare tutto questo serve ad avere del giornalismo siciliano di quella stagione la visione reale di un’esperienza collettiva, una storia originale e complessa che serve a comprendere il senso del caso siciliano. Francese, De Mauro e dopo di loro tutti gli altri come Cosimo Cristina, Giovanni Spampinato, Peppino Impastato, Mauro Rostagno, Pippo Fava, Beppe Alfano furono individuati come obiettivi da colpire perché erano portatori di un valore simbolico e perché erano gli interpreti più autentici, e quindi più pericolosi, di un’informazione con la schiena dritta che veniva esercitata dentro le regole classiche del giornalismo ma fuori da quelle che il sistema di potere mafioso aveva concepito per mettere sabbia negli ingranaggi della democrazia.
È qui, nel sistema democratico, che si annidavano i nemici di Cosa nostra: i giornalisti, gli uomini politici, i magistrati, i poliziotti che a partire dagli anni Settanta cercavano, ognuno nella propria sfera, di portare un’aria nuova e una spinta rinnovatrice nella vita pubblica e sociale. L’informazione venne così percepita dalla mafia come un pericolo concreto. E bisognava quindi spazzarla via, intimidirla, fermarla. Oggi si ricorre alle querele temerarie e all’assedio intimidatorio in carta bollata. Ai tempi di Francese lo strumento più impugnato era quello della violenza.
Lo spiegano molto bene i giudici del primo processo per l’omicidio Francese “volto non soltanto a fare tacere per sempre un cronista che, per il suo coraggioso impegno professionale e per il suo eccezionale patrimonio conoscitivo, costituiva una sicura fonte di pericolo per Cosa nostra, ma anche a dissuadere gli altri giornalisti dal lanciare attacchi contro l’organizzazione mafiosa”.
Proprio questo è ancora il grande tema con cui il giornalismo deve fare i conti.
*Già presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia
Assostampa e Gruppo cronisti siciliani il 26 gennaio in viale Campania per ricordare Mario Francese
Gentile direttore,
abbiamo il piacere di presentare una nostra novità editoriale: "CENTO GRANELLI DI STORIA" è l'ultimo lavoro di Lelio Finocchiaro che con questa opera, promette un viaggio avvincente attraverso i misteri e le leggende della storia.
Una varietà di curiosità che catturano l'interessare del lettore sia per i temi toccati e sia per leggerezza con cui sono stati trattati. Scritto con uno stile coinvolgente e ricco di dettagli, questo libro è una raccolta di cento temi storici che spaziano dai misteri irrisolti alle curiosità meno note del nostro passato. Il libro, pensato sia per gli appassionati di storia che per i lettori generalisti, esplora argomenti intriganti come il significato nascosto dietro il numero "666", le verità e i miti che circondano la Torre di Babele, e le storie enigmatiche dei Faraoni Neri.
Inoltre, pone una nuova luce sulla simbologia e sull'importanza storica della Croce, un simbolo che ha attraversato secoli di storia. Un viaggio attraverso il tempo, una finestra su un differente aspetto del nostro passato, offrendo nuove prospettive su eventi e figure che hanno plasmato il mondo in cui viviamo.
Lelio Finocchiaro è nato a Messina ma vive da molti anni a Lipari. Sposato e ha due figli che lavorano con lui nella sua farmacia. Ha due Lauree, in Chimica e in Farmacia. Da sempre un curioso appassionato di storia antica e medioevale, ha curato per anni una rubrica di pagine storiche nel “Notiziario delle isole Eolie” per poi riunire il materiale in una trilogia dove questo ultimo, pubblicato con Epigraphia, rappresenta l'apice del suo sforzo.
Leggi tutto: Lipari, il prof Lelio Finocchiaro sforna "Cento granelli di storia"