Lipari - "Percorso di memoria del dialetto eoliano ...Come in uso nelle case di un tempo" è il titolo del libro scritto da Antonino Costa.
"Oggi - si legge nella prefazione - questo dialetto può essere considerato un prezioso patrimonio culturale da tutelare perchè le nuove generazioni quasi non lo parlano. Retaggi dell'atico parlare si riscontrano nelle ultime generazioni di "Eoliani d'Australia" poichè i loro antenati, emigrando in cerca di lavoro, hanno conservato e trasmesso il dialetto del loro tempo, non la lingua italiana. Si prova quindi emozione quando si ascolta questo arcaico parlare che testimonia un trascorso linguistico prezioso e culturalmente accattivante.
Non c'è da stupirsi, se ancora oggi, nel linguaggio isolano piu' arretrato, aleggiano parole particolari: per esempio "vanniàri" che significa gridare, oppure "chi nicchi e nacca...? per dire che c'entra questo...?".
Cosi' come andando a ritroso rifioriscono alla memoria figure nostrane di soggetti, come Vanni l'uorbu, a Za Macchia a putiara, U zu Peppi, Pascali u imbraucuni, Vartuli Pistaciciri...
foto di Claudio Merlino