di Ettore Resta
"Ho trovato! Quel vento tanto cattivo sarà il mio più grande amico, purché non adoperi contro di me tutta la sua forza. Come le barche a vela, sarò costretta a volare solo nei giorni da lui scelti...Pazienza!...Sarà una fatica. Servirà come esperienza...La volontà mi sarà d'aiuto". Messami in opera, iniziai a progettare quello che doveva servirmi come mezzo di trasporto. Tutto fu in un certo qual modo semplice. Quel che mi diede tanto da pensare fu come fare per imbrigliare il vento. Certo non sarebbe stato facile. Mettergli le briglie, domarlo, piegarlo al mio volere sarebbe stata un'impresa molto dura, se non impossibile. Allora pensa che ti pensa, tirai giù lo schizzo del progetto che desidero proprio mostrarvi. Un bell'aquilone di carta trainato da un fungo dal berretto molto ampio. Certo non sarà il massimo, ma spero andare in giro per il mondo manovrando le due briglie poste ai lati del berretto...come usano fare i grandi con i cavalli.
Così ponendomi a sedere sul largo foglio recuperato tra quelli imbrattati di colore non più adoperati da mia madre: " Op, op...’’ avrei esclamato ed esso, con me in groppa, si sarebbe portato in volo. "Lo so, voi ridete per questa mia idea. E' vero, non potrò mai girare il mondo con questo volatile, ma state pur tranquilli, le isole del vento riuscirò a raggiungerle. Mia madre ne ha parlato tanto che solo l'idea mi porterà ad esse rimanendomi compagna. Certo un fungo così grande non sarà facile trovarlo, crescono d'inverno e sono tanto rari. D'altra parte uno vero non saprei proprio come costruirlo. Questo mamma non me l'ha proprio detto. Le briglie potrei ricavarle intrecciando i fili di cotone da lei adoperati per ricamare, ma il fungo...". (continua)
L’Intervista del Notiziario al comandante Ettore Resta, l’artista sulle ali
Da Milazzo in linea Ettore Resta. I racconti del Pasticcino. 2°puntata

