I Comuni delle piccole isole italiane attraverso l'associazione "Ancim", lanciano unappello rimasto inascoltato, da parte del Parlamento e del Governo, su due temi sui quali non si capisce la loro ipoacusia.
Il primo punto riguarda la richiesta di escludere, dal divieto di innalzamento delle imposte, il "Contributo di Sbarco" che i Comuni delle isole minori possono applicare, in alternativa all'imposta di soggiorno.
La finalità di detto Contributo è quella di fare contribuire i turisti, che producono rifiuti, all'onere finanziario del loro smaltimento che ora grava sui cittadini residenti nelle isole. Quindi, l'onere finanziario viene imputato a soggetti diversi da quelli che hanno prodotto il rifiuto, contravvenendo sia al principio comunitario "chi inquina paga" e sia al principio della correlazione tra costo del servizio e produzione del rifiuto.
Aggiungere al comma 26 della Finanziaria, in discussione alla Camera, l'esclusione del divieto di innalzamento del "Contributo di Sbarco" avrebbe l'effetto di equità, di sgravio contributivo sui cittadini residenti nelle isole e quindi diminuzione della tassazione, di benefici ai bilanci comunali che già sono in difficoltà per il cosiddetto "fondo di solidarietà", che li vede -spesso- pagatori netti invece che fruitori proprio anche a causa di una non adeguata pesatura dei criteri per il riparto.
In ultimo l'emendamento non avrebbe alcun costo per il Governo e graverebbe turisti che spesso sono stranieri e verrebbe correttamente applicato il principio "chi inquina paga".
Stante così le cose, perché l'emendamento presentato da qualche Deputato è stato cassato?
I Comuni non capiscono, ma neanche i cittadini capiscono perché venga rigettato un emendamento che avrebbe l'effetto di ridurre le loro tasse in tema di rifiuti!
L'altro tema che risulta di difficile ed impossibile attuazione è quello della percentuale delle persone che possono essere assunte e cioè il 25% del personale che è andato in pensione e un numero di dipendenti rapportato alla popolazione residente. Se è andato in pensione il solo ed unico dipendente da sostituire quale è la percentuale da applicare?
La percentuale corrisponde ad una parte di una persona?
La norma sul contenimento della spesa non tiene conto di questa fattispecie che nei piccoli Comuni è diffusa. Inoltre, non si tiene conto che, per le isole minori, la popolazione va calcolata su residenti fissi più un X che corrisponde ai turisti. Pertanto, il personale deve essere correlato ai servizi che vanno prestati.
Quindi, la nuova finanziaria dovrebbe correggere anche questa distorsione per non lasciare Comuni senza servizi essenziali.
LA REAZIONE DEL SINDACO DI CAPRI
di Mariano Della Corte
«Ancora una volta maltrattati i comuni delle isole minori». È quanto afferma, in una dura dichiarazione, il sindaco di Capri Gianni De Martino, nel dare notizia che l’Ancim (Associazione Nazionale Comuni Isole Minori), dopo aver lavorato per consentire ai comuni isolani di poter programmare l'aumento del contributo di sbarco, ha constatato e fortemente stigmatizzato la circostanza che la legge finanziaria in itinere non ha preso in considerazione la richiesta di innalzamento dell’imposta avanzata dall’associazione.
«Purtroppo ancora una volta - dichiara il sindaco di Capri - non viene presa coscienza della particolare condizione dei comuni delle piccole isole che soffrono di problematiche organizzative e finanziarie certamente più difficili rispetto ai territori della terraferma. Trasporti, sanità, scuole sono tra i principali problemi delle nostre realtà. La questione del contributo di sbarco sicuramente consentirebbe ai nostri territori di alleviare alcuni aspetti delle citate problematiche, senza incidere sulla pressione fiscale dei cittadini ed, anzi, contribuirebbe alle finanze dei comuni e dello stato. Viene ancora dimenticato che le isole minori italiane rappresentano, per la nazione, una eccellenza sotto il piano turistico, economico, culturale e ambientale senza la quale l'Italia non avrebbe il richiamo internazionale che la contraddistingue».
La richiesta dell’Ancim, avanzata a Governo e Parlamento, è dunque quella di escludere, dal divieto di innalzamento delle imposte, il contributo di sbarco che i comuni delle isole minori possono applicare, in alternativa all’imposta di soggiorno.
---Oltre 700 mila euro si incasseranno dal ticket pagato dai turisti che sbarcano alle Eolie. La previsione è stata fatta dagli uffici ragionieria del Comune di Lipari diretti da Francesco Subba.
Al momento sono stati incassati 480 mila euro. La cifra comprende anche i quattrini versati dalle compagnie di navigazione calabresi e siciliane che trasportano turisti escursionisti. Sul numero dei passeggeri però sarà fatta una verifica presso l'Ufficio Circondario Marittimo di Lipari che - come si sa - è in possesso dei dati ufficiali relativi al numero dei viaggiatori trasportati dai vaporetti.
Da incassare rimangono i quattrini delle società di navigazione (aliscafi e traghetti) che ancora non hanno proceduto a versare all'ente i relativi soldini.
In pratica, la cifra di quest'anno - oltre 700 mila euro - sarà in linea con quella incassata nel 2016.
Dal prossimo anno, però, il Comune e soprattutto i cittadini - supr tartassati - dovrebbero tirare un sospiro di sollivo. Dalla tassa di sbarco si dovrebbero incassare da 2 a 3 milioni di euro, considerato che il ticket da un euro e 50 è lievitato a 2 e 50 fino ad un massimo di 5 euro.
IL PUNTO E VIRGOLA
Chi ha inventato il contributo di sbarco, per le isole minori, si é imbarcato silenziosamente in un viaggio misterioso e lamentoso. I turisti tutti dovrebbero contribuire a smaltire i rifiuti. Ma a Lipari i turisti da diporto oltre a non pagare non fanno la differenziata. Il sindaco di Capri ha una voce bella come la sua isola e affascinante come i suoi faraglioni quando dice: “Ancora una volta maltrattati i comuni delle isole minori”. Noi che siamo altrettanto belli e affascinanti aggiungiamo: invece di lamentarsi i cari politici delle isole minori che possiedono tutti assessori ai bilanci, dirigenti e ragionieri capi, contabili & affini, dovrebbero far vedere quanto incassano e quanto non riescono ad incassare mostrando chiaramente le carte, senza artifizi contabili di come si spendono questi soldi. Poi con i conti in mano potrebbero volare su Roma. A Lipari, l’ultima volta che qualcuno ficcò il naso nei conti, scoprì che alcuni cartelloni per la sentieristica indicante il cratere dell’isola di Vulcano costarono quasi 100 mila euro più iva...