referendum lipari

Scrutinio finale.pdf

referendum comune di lipari

Votanti definitivi.pdf

 

images/banners/immagini_random/filippino2.gif

SI 1.453 (29%) NO 3.563 (71%)

images/banners/immagini_random/da-marisa-banner.gif
 
COMUNI DI SALINA
Leni
  SI 85 (28%) NO 224 (72%)
 MALFA SI 116 (31%) NO 258 (69%)

SANTA MARINA SALINA

SI 120 (33%) NO 249 (67%)

IL PUNTO E VIRGOLA

L’esercito degli elettori, pigri per una vita, si é risvegliato per una prima avvisaglia di rivoluzione democratica. L’Italia ricorderà la data del 5 c.m. come la sconfitta della politica compresa quella che si é nascosta dietro il no. Ha vinto il popolo libero che ha spezzato l’equilibrio fra i Si e i No di Renzi, D’Alema&C. Oggi insieme a Renzi ci dovrebbero essere le dimissioni di tutti i politici italiani. Indistintamente dai loro ruoli, perché tutti colpevoli in questa nazione appesantita, malata e agonizzante. Il promettere é stato sconfitto, i voti ai politici sono stati gli ultimi spiccioli che Roma ha raccolto. Il resto é stato il segreto dell’urna. Sparato con le matite senza silenziatore ma con le punte ben affilate.

I COMMENTI

di Luca Chiofalo

Buttiamola sul ridere... mi fa sbellicare vedere ex fascisti contenti e fieri di aver difeso una costituzione antifascista ... ma ancor di più vedere ex comunisti e persone di sinistra esultare per aver abbattuto Renzi, "puri" senza compromessi e allegramente ignari di aver probabilmente spianato la strada ad una vittoria alle politiche dei grillini o del centrodestra... ahahah l'Italia è un paese fantastico, w l'Italia!

----Ha vinto il no, tutto resta com'è, anzi no...! Renzi, che ha legato alle riforme il "senso" e la permanenza del suo governo e forse della sua avventura politica, si dimette. Senza entrare nel merito di ciò che abbiamo, in modo improvvido, bocciato (anche perché pochi hanno capito di che si trattava) la conseguenza più evidente è la seguente. Berlusconi, Grillo e Salvini, vincitori, rappresentano il "radioso" orizzonte politico verso cui ha rivolto (forse non in piena lucidità) sguardo e speranze la maggioranza del paese. Auguri!

di Sandro Biviano

Vince il No! Vincono gli italiani stanchi delle parole al vento... delle prese in giro di un governo che promette e non mantiene, di politici manipolati con un telecomando dalle grandi lobby e banche, delle leggi a favore dei loro privilegi e dei loro interessi. Del popolo che paga, che soffre come abbiamo sofferto noi in quella piazza a Roma, per dei sacrosanti diritti per la vità e la dignità. Ancora oggi vogliono toglierci tutto e per giunta volevano far vincere un referendum dove attraverso una "falsa pubblicità" volevano convincere il popolo italiano a prendersi a "coltellate" da solo... La scuola non è piu' un diritto per tutti, vedete il caso della piccola Federica, una ragazzina diversamente abile della Regione Sicilia dove il padre ha dovuto lottare per il diritto della figlia, la Regione poi un esempio concreto di come le Regioni prendono a carico le persone con impegni e invece fanno saparire i soldi ed i malati stanno a casa con le loro famiglie ed un governo che non riesce a fare chiarezza forse perchè è propro lui il primo che non vuole. Ma noi popolo di ribelli per il giusto vi diciamo No! No e poi no! Siamo stanchi di voi, delle vostre promesse. Il vostro lavoro è di amministrare l'Italia senza rubare, fare il bene del popolo e tutelare gli italiani, non di distruggerli! Vergogna! Uno schiaffo in faccia dal popolo italiano per tutti i vostri malfatti. Come giudici abbiamo ritenuto colpevoli voi e non la nostra costituzione. Invece di modificare la Costituzione piu' bella del mondo la dovete rispettare! Vergogna!

Riceviamo da Angelo Ferlazzo e pubblichiamo

Alla luce del risultato eclatante che traccia una linea netta ben definita da Nord a Sud, di fatto chiedendo a questo Governo ed a questa classe politica di lasciare nuovamente alla gente, agli italiani la libertà di scegliere, noi del club Forza Silvio sostenitori del NO e di un cambiamento netto con schemi e personaggi di cui conosciamo il passato ed anche il recente presente condividiamo l'esigenza di rispettare questa sete di libertà della gente che si sente vessata ed abbandonata da pseudo politici alla riscossa, stanca di arroganza, pressapochismo e abbandono. Così come siamo stati uniti nel NO, al referendum su proposte ingannevoli e poco chiare del Governo centrale, uniti gli eoliani si presenteranno alle urne a primavera, per rinnovare finalmente il Consiglio Comunale ed il Sindaco, in maniera netta ed inequivocabile, dando voce a quei giovani e cinquantenni che decisamente vogliono voltare pagina, desiderosi di riappropriarsi del loro futuro, propositivi più che mai, gettando le basi per una nova ed innovativa ma lungimirante classe politica al servizio delle nostre Isole scalzando intere generazioni di politicanti che pretendono ancora, ed ancora di mortificare le esigenze ed i bisogni di una generazione che ha il bisogno di crescere economicamente e socialmente.

Club Forza Silvio Lipari

images/banners/immagini_random/tarnav.gif

MESSINA E PROVINCIA

Comune

 SezioniNo
Acquedolci 5 di 5 678 (26%) 1.951 (74%)
Alcara Li Fusi 3 di 3 364 (41%) 531 (59%)
Alì 1 di 1 49 (15%) 269 (84%)
Alì Terme 2 di 2 359 (30%) 857 (70%)
Antillo 1 di 1 115 (31%) 258 (69%)
Barcellona Pozzo Di Gotto 48 di 48 5.639 (28%) 14.347 (72%)
Basicò 1 di 1 70 (31%) 159 (69%)
Brolo 6 di 6 1.133 (38%) 1.887 (62%)
Capizzi 4 di 4 252 (20%) 981 (80%)
Capo D'Orlando 13 di 13 2.447 (35%) 4.576 (65%)
Capri Leone 5 di 5 641 (28%) 1.685 (72%)
Caronia 5 di 5 536 (39%) 830 (61%)
Casalvecchio Siculo 3 di 3 127 (35%) 239 (65%)
Castel Di Lucio 2 di 2 282 (42%) 392 (58%)
Castell'Umberto 4 di 4 400 (27%) 1.081 (73%)
Castelmola 1 di 1 110 (21%) 411 (79%)
Castroreale 5 di 5 431 (37%) 731 (62%)
Cesarò 3 di 3 373 (36%) 673 (64%)
Condrò 1 di 1 74 (28%) 190 (72%)
Falcone 4 di 4 370 (28%) 941 (72%)
Ficarra 3 di 3 353 (45%) 435 (55%)
Fiumedinisi 2 di 2 140 (26%) 390 (74%)
Floresta 1 di 1 60 (29,56%) 143 (70,44%)
Fondachelli-Fantina 2 di 2 128 (28%) 334 (72%)
Forza D'Agrò 2 di 2 129 (34%) 246 (66%)
Francavilla Di Sicilia 5 di 5 505 (29%) 1.220 (71%)
Frazzanò 1 di 1 154 (49,68%) 156 (50,32%)
Furci Siculo 4 di 4 417 (25%) 1.229 (75%)
Furnari 5 di 5 417 (25%) 1.262 (75%)
Gaggi 3 di 3 328 (24%) 1.024 (76%)
Galati Mamertino 3 di 3 467 (37%) 802 (63%)
Gallodoro 1 di 1 46 (26,90%) 125 (73,10%)
Giardini Naxos 13 di 13 1.012 (24%) 3.285 (76%)
Gioiosa Marea 8 di 8 1.173 (33%) 2.334 (67%)
Graniti 2 di 2 197 (29%) 489 (71%)
Gualtieri Sicaminò 3 di 3 491 (47%) 563 (53%)
Itala 2 di 2 202 (26%) 583 (74%)
Leni 1 di 1 85 (28%) 224 (72%)
Letojanni 2 di 2 421 (32%) 876 (67%)
Librizzi 4 di 4 193 (24%) 607 (76%)
Limina 2 di 2 156 (43%) 201 (56%)
Lipari 17 di 17 1.453 (29%) 3.563 (71%)
Longi 3 di 3 330 (44%) 421 (56%)
Malfa 1 di 1 116 (31%) 258 (69%)
Malvagna 1 di 1 121 (36%) 218 (64%)
Mandanici 1 di 1 118 (41%) 167 (59%)
Mazzarrà Sant'Andrea 2 di 2 145 (22%) 526 (78%)
Merì 2 di 2 264 (24,47%) 815 (75,53%)
Messina 254 di 254 31.222 (29,46%) 74.750 (70,54%)
Milazzo 37 di 37 4.828 (30%) 11.032 (70%)
Militello Rosmarino 2 di 2 123 (21%) 459 (79%)
Mirto 2 di 2 197 (38%) 217 (61%)
Mistretta 6 di 6 668 (33%) 1.372 (67%)
Moio Alcantara 1 di 1 106 (35%) 200 (65%)
Monforte San Giorgio 4 di 4 497 (36%) 866 (64%)
Mongiuffi Melia 2 di 2 62 (23%) 212 (77%)
Montagnareale 3 di 3 179 (23%) 614 (77%)
Montalbano Elicona 6 di 6 313 (35%) 583 (65%)
Motta Camastra 3 di 3 134 (33%) 269 (67%)
Motta D'Affermo 2 di 2 152 (41%) 218 (59%)
Naso 7 di 7 672 (37%) 1.129 (63%)
Nizza Di Sicilia 3 di 3 547 (30%) 1.306 (70%)
Novara Di Sicilia 4 di 4 158 (29%) 391 (71%)
Oliveri 2 di 2 369 (35%) 677 (65%)
Pace Del Mela 7 di 7 872 (27%) 2.326 (73%)
Pagliara 2 di 2 151 (26,31%) 423 (73,69%)
Patti 15 di 15 2.119 (31,66%) 4.573 (68,34%)
Pettineo 2 di 2 281 (39,80%) 425 (60,20%)
Piraino 8 di 8 696 (32,24%) 1.279 (64,76%)
Raccuja 2 di 2 180 (40,54%) 264 (59,46%)
Reitano 2 di 2 115 (36,51%) 200 (63,49%)
Roccafiorita 1 di 1 43 (47%) 47 (52%)
Roccalumera 4 di 4 544 (27,60%) 1.427 (72,40%)
Roccavaldina 3 di 3 192 (32,93%) 391 (67,07%)
Roccella Valdemone 1 di 1 76 (29,57%) 181 (70,43%)
Rodì Milici 3 di 3 310 (30%) 711 (70%)
Rometta 9 di 9 1.051 (31%) 2.358 (69%)
San Filippo Del Mela 7 di 7 1.004 (27%) 2.699 (73%)
San Fratello 5 di 5 425 (35%) 780 (65%)
San Marco D'Alunzio 2 di 2 529 (53,17%) 466 (46,83%)
San Pier Niceto 4 di 4 363 (26%) 1.010 (74%)
San Piero Patti 6 di 6 478 (39%) 739 (61%)
San Salvatore Di Fitalia 2 di 2 264 (46%) 314 (54%)
Santa Domenica Vittoria 1 di 1 169 (40%) 249 (60%)
Sant'Agata Di Militello 15 di 15 1.970 (32%) 4.210 (68%)
Sant'Alessio Siculo 2 di 2 223 (29%) 536 (71%)
Santa Lucia Del Mela 5 di 5 758 (32%) 1.620 (68%)
Santa Marina Salina 2 di 2 120 (33%) 249 (67%)
Sant'Angelo Di Brolo 6 di 6 625 (43%) 836 (57%)
Santa Teresa Di Riva 10 di 10 1.150 (25%) 3.408 (75%)
San Teodoro 2 di 2 232 (34%) 447 (66%)
Santo Stefano Di Camastra 5 di 5 712 (34%) 1.368 (66%)
Saponara 6 di 6 758 (37%) 1.310 (63%)
Savoca 3 di 3 220 (30%) 520 (70%)
Scaletta Zanclea 4 di 4 285 (27%) 781 (73%)
Sinagra 3 di 3 589 (45,07%) 718 (54,93%)
Spadafora 7 di 7 693 (27%) 1.882 (73%)
Taormina 14 di 14 1.489 (29%) 3.732 (71%)
Terme Vigliatore 8 di 8 1.093 (32%) 2.370 (68%)
Torregrotta 8 di 8 1.108 (29%) 2.695 (71%)
Torrenova 4 di 4 781 (33%) 1.558 (67%)
Tortorici 14 di 14 818 (28%) 2.073 (72%)
Tripi 3 di 3 128 (32%) 278 (68%)
Tusa 5 di 5 558 (39%) 870 (61%)
Ucria 2 di 2 153 (34%) 300 (66%)
Valdina 3 di 3 204 (32%) 436 (68%)
Venetico 4 di 4 567 (29%) 1.418 (71%)
Villafranca Tirrena 10 di 10 1.427 (31%) 3.117 (69%)
Totale 782 di 782 90.821 (30,45%) 207.484 (69,55%)

Gli italiani hanno deciso: la riforma costituzionale del governo non diventerà legge. Con il di No attestato attorno 60% (GUARDA i risultati comune per comune), il referendum confermativo della legge Boschi si è concluso nel peggiore dei modi per il premier Matteo Renzi, che subisce una sconfitta pesantissima e che a poco più di un'ora dalla chiusura dei seggi annuncia le proprie dimissioni: «Non sono riuscito a portare il Sì alla vittoria.

L'esperienza di questo governo finisce qui, ce ne andiamo senza rimorsi. Domani pomeriggio (oggi per chi legge) riunirò i ministri, poi salirò dal presidente della Repubblica e rimetterò il mandato». Renzi, in quello che potrebbe essere il suo ultimo intervento nella sala stampa di Palazzo Chigi da premier pienamente in carica, ha espresso soddisfazione per la grande affluenza alle urne, ha parlato di «festa della democrazia» e ha riconosciuto il successo alle forze politiche che compongono il variegato fronte del No lanciando loro la palla della nuova legge elettorale che si renderà necessaria per il Senato, dato che l'Italicum è stato concepito per la sola elezione della Camera: «Tocca a chi ha vinto avanzare proposte serie». ]

Gli italiani hanno deciso: la riforma costituzionale del governo non diventerà legge. Con il di No attestato attorno 60% (GUARDA i risultati comune per comune), il referendum confermativo della legge Boschi si è concluso nel peggiore dei modi per il premier Matteo Renzi, che subisce una sconfitta pesantissima e che a poco più di un'ora dalla chiusura dei seggi annuncia le proprie dimissioni: «Non sono riuscito a portare il Sì alla vittoria.

L'esperienza di questo governo finisce qui, ce ne andiamo senza rimorsi. Domani pomeriggio (oggi per chi legge) riunirò i ministri, poi salirò dal presidente della Repubblica e rimetterò il mandato». Renzi, in quello che potrebbe essere il suo ultimo intervento nella sala stampa di Palazzo Chigi da premier pienamente in carica, ha espresso soddisfazione per la grande affluenza alle urne, ha parlato di «festa della democrazia» e ha riconosciuto il successo alle forze politiche che compongono il variegato fronte del No lanciando loro la palla della nuova legge elettorale che si renderà necessaria per il Senato, dato che l'Italicum è stato concepito per la sola elezione della Camera: «Tocca a chi ha vinto avanzare proposte serie».

Le mosse di Renzi e del Pd

Prima di prendere la parola davanti alle telecamere, il premier aveva affidato ad un tweet il suo primo pensiero a caldo: «Grazie a tutti, comunque». Non ha rinunciato a un pizzico di ironia, aggiungendo un «Arrivo, arrivo» con tanto di faccina sorridente, autocitazione del tweet postato il 21 febbraio 2014, giorno dell'insediamento al governo, poco prima di recarsi al Quirinale per il giuramento.

Ora al Quirinale dovrà tornare, ma in un clima decisamente diverso. «Abbiamo dato agli italiani una chance di cambiamento - ha sottolineato ancora Renzi - ma non ce l'abbiamo fatta. Abbiamo ottenuto milioni di voti ma non sono sufficienti: volevamo vincere, non partecipare.

Mi assumo ogni responsabilità della sconfitta». Il vicesegretario Lorenzo Guarini ha già annunciato la convocazione per martedì dei massimi organismi del partito al Nazareno per una valutazione politica del risultato e delle strategie da adottare per il prosieguo della legislatura. Il timone passa in ogni caso nelle mani del presidente Mattarella che dovrà trovare un nome in grado di raccogliere una maggioranza per un governo che traghetti la legislatura al suo termine. In pole position il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

Le reazioni

Intanto gioiscono gli avversari del premier. Grande la soddisfazione del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, tra i principali sostenitori del No: «Noi siamo pronti a votare il prima possibile con qualunque legge elettorale» perché «se gli italiani vogliono scelgono un governo.

Noi siamo pronti e pensiamo di poter vincere». Secondo il capogruppo dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, «il Pd ha la maggioranza ed ha il dovere di fare un altro governo visto che in Parlamento ha la maggioranza ma senza Renzi». Silvio Berlusconi non ha commentato davanti alle telecamere ma una sua dichiarazione è stata riportata da fonti parlamentari: «Renzi per una volta ha mantenuto la parola, aveva detto che si sarebbe dimesso e lo ha fatto».

Per Luigi Di Maio del M5S «ha perso l'arroganza al potere. Noi al governo ci andiamo in un solo modo: con il voto dei cittadini. È finita l'epoca del governo dei tweet». Ha parlato anche Massimo D'Alema, che ha condotto la battaglia per il No dall'interno dello stesso Pd: «Capisco l'amarezza per la sconfitta e anche la dignità con la quale il presidente del Consiglio ha tratto le conclusioni».

E Roberto Speranza, sempre della minoranza Pd: «C'è gioia e soddisfazione, c'è stato un confronto vero, ora c'è bisogno di riunire l'Italia, nessuno di noi ha mai chiesto le dimissioni a Matteo Renzi, lui sbagliando ha personalizzato il referendum, prendiamo atto che il presidente del Consiglio ha preso una strada, ora c'è massima fiducia nel lavoro del presidente della Repubblica». Rassegnato Angelino Alfano, leader del Nuovo Centrodestra: «Insieme a milioni di italiani, abbiamo giocato una bella partita e l'abbiamo persa. È stato bello e giusto giocarla: per l'Italia».(corriere.it)

IN SICILIA STRAVINCE IL NO

In Sicilia stravince il No, ben al di sopra della media nazionale. Subito conseguenze anche a livello regionale, a rischio due assessori. Crocetta: «Adesso non possono aprirsi crisi di governo in ogni Regione».

MESSINA E PROVINCIA STRAVINCE IL NO

Nel capoluogo il no è al 70,65% ed il sì al 29,35% Percentuale simile a quella di Messina e provincia con il 69,8% di No e 30,1 di sì.

Affluenza registrata alle 12 in Sicilia: il 12,97%. La percentuale media registrata tra Messina e provincia è 13,28% dei votanti. Il Comune dove si sono recati alle urne entro le 12 più elettori è Taormina con il 18,79%, il Comune con affluenza minima San Fratello con il 4,76%.

Prossima rilevazione alle 19.00.

Referendum costituzionale, “matita usata per votare era cancellabile”: da nord a sud segnalate presunte irregolarità

“La matita usata per votare era cancellabile“. Da nord a sud arrivano denunce di presunte irregolarità ai seggi durante il voto per il referendum costituzionale. Il primo a sollevare il caso è stato Piero Pelù, che dopo aver votato nel suo seggio di Firenze ha scritto un post sulla sua pagina Facebook: “La matita che ho usato per votare era cancellabile. Dopo aver provato su un foglio e averlo constatato ho denunciato la cosa al presidente del mio seggio”. Il cantante dei Litfiba ha anche postato la foto della sua denuncia e quella delle matite usate nel seggio. Proprio su Facebook comincia a circolare con sempre più insistenza l’allarme sulle presunte matite non indelebili. Anche se Su Facebook comincia a circolare con sempre più insistenza l’allarme sulle matite non indelebili. Ma in molti spiegano che è normale che il tratto si cancelli sulla carta comune, mentre sulla scheda resta comunque evidente l’intenzione di voto. Le presunte irregolarità sul voto, però, vengono segnalate in molte città. “Questa mattina sono andato a votare nel seggio n. 1831 della scuola Garrone di Ostia. Ci hanno dato una matita non copiativa, che si poteva cancellare con una classica gomma“, ha dichiarato all’Adnkronos Francesco Paola, un elettore che questa mattina si è recato al seggio a votare. “Siccome ci erano arrivati messaggi su whatsapp che mettevano in guardia dal pericolo di matite cancellabili, ho portato con me un pezzetto di carta per fare una prova: ho utilizzato la matita che mi è stata consegnata al seggio e ho verificato che effettivamente si poteva cancellare con la gomma – ha aggiunto Paola – Ho segnalato il fatto al presidente del seggio, mi è stato risposto che le matite sono quelle consegnate dal Viminale e anche se sono cancellabili la carta della scheda elettorale è indelebile. Ho quindi fatto la stessa prova sulla scheda ma anche in quel caso si poteva cancellare”. “Ora ci troviamo con le rappresentanti del sindaco, che stanno chiamando l’ufficio centrale elettorale”, ha aggiunto l’elettore. “Io sono un insegnate e fino a ieri ho spiegato la Costituzione ai ragazzi, questa cosa non va bene. So che problemi simili si sono verificati anche in altri seggi. Abbiamo già fatto mettere tutto a verbale, faremo anche un esposto“.

“In molti seggi si sta votando con semplici matite. Mi chiedo il perché. Abbiamo già registrato due episodi in seggi in cui i presidenti avevano accantonato le matite indelebili distribuendo semplici matite. Chiediamo a tutti i ‘difensori del voto’ di controllare quanto sta avvenendo”, ha dichiarato l’europarlamentare Fulvio Martusciello (FI), responsabile nazionale dei ‘difensori del voto’.

 Anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini mette in guardia: “Cominciano ad arrivare segnalazioni (le prime da Roma e Mantova) di matite elettorali che si possono cancellare con una semplice gomma! Irregolarità che sono state verbalizzate, e in vari casi denunciate a polizia e carabinieri. Se anche nel vostro seggio verificaste irregolarità (potete chiedere una prova al presidente di seggio prima di entrare in cabina), segnalatecelo! Occhi aperti e massima vigilanza! Non facciamoci fregare!” Lo scrive in un post su Facebook il leader della Lega nord, Matteo Salvini. “Non usate matite portate da casa – precisa – biro, pennarelli o altri materiali, ovviamente (invalidereste la scheda!), ma semplicemente verificate la regolarità delle matite del seggio (che dovrebbero, in teoria, essere copiative e dunque non cancellabili)”.

A Salerno una sessantenne è entrata nella cabina elettorale con una gomma per accertarsi se il voto sulla scheda potesse essere eliminato. Dopo aver espresso il voto, si è rivolta al presidente del seggio sostenendo che il tratto lasciato dalla matita poteva essere cancellato. Ne è nata una piccola discussione che si è conclusa solo quando la signora è andata via. Secondo quanto si è appreso non è stata presentata denuncia. Un episodio simile è accaduto nella zona orientale del capoluogo campano dove al seggio 124 una signora aveva chiesto di votare con la propria matita temendo che quelle fornite dal ministero potessero essere facilmente cancellate. Ma la presidente del seggio glielo ha vietato.(ilfattoquotidiano.it)

 
IL VIMINALE
Il Viminale nel pomeriggio di domenica ha precisato: «Le matite cosiddette "copiative" sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale».
 
Affluenza altissima Referendum Costituzionale del 4 dicembre. Alle 19 ha votato circa il 56% dei 46,7 milioni di italiani chiamati alle urne. Il dato non è ancora definitivo, ma è comunque più alto dei votanti definitivi al referendum costituzionale del 2006. Si vota fino alle 23.
 
Alta l'affluenza anche in Sicilia, pari al 44, 82%. Messina e provincia hanno fatto registrare il 47,52%, mentre Messina capoluogo ha avuto un'affluenza del 47,02%.Il Comune con affluenza più bassa resta San Fratello, 28,44%, mentre la percentuale più alta alle 19 si  è registrata a Torrenova, 53,73%.
 
L'INTERVENTO
di Luca Chiofalo

La polemica del giorno ha un nome e un cognome: matita copiativa. Il cantante Piero Pelù, che ha fatto campagna per il No al referendum costituzionale, ha pubblicato su Facebook un post per denunciare il fatto che la matita con cui ha votato al suo seggio non era indelebile. Come fa a saperlo? Semplice: prima di votare, il cantante ha tracciato un segno su un foglietto e ha provato a cancellarlo con una normale gomma, scoprendo che la croce spariva. Ne nasce l’allarme rimbalzato sui social: le matite non sono indelebili. Peccato che Piero Pelù non sappia come funziona una matita copiativa. 

La matita copiativa è utilizzata per legge in tutte le elezioni che si svolgono in Italia (articolo 16 della legge 6 febbraio 1948, n.29). Le matite copiative non sono indelebili nel senso che intendiamo comunemente: il tratto può essere rimosso da un foglio ma solo per abrasione, data la composizione della matita (un impasto di coloranti sintetici basici con talco, gomma adragante e aggiunta di stereati e oleati). La gomma, quindi, è normale che funzioni e funzionerebbe anche cancellando il tratto sulla scheda elettorale. La matita copiativa, però, è fatta per far sì che il segno, anche se parzialmente rimosso, rimanga visibile comunque a occhio nudo (e la cosa divertente è che si può vedere anche nella foto diffusa da Piero Pelù ). Cancellando il segno con una gomma, però, la carta della scheda elettorale si rovina, rendendo nullo il voto.  

Dove nasce, quindi, il problema? Dal fatto che comunemente la matita copiativa viene anche detta indelebile. Questo perché, sempre a causa della sua composizione, è fatta per resistere ai solventi che, invece, riescono a rimuovere l’inchiostro. È il motivo per cui, in passato, si usavano le matite copiative per firmare i documenti ufficiali. Qualcuno potrebbe chiedersi, però, perché non si vota con una penna. Oltre a poter essere cancellato (come appena spiegato, l’inchiostro può essere rimosso con un solvente), il tratto di una penna non può essere apposto sulle schede elettorali perché visibile sul retro di queste. Il segno tracciato con una matita copiativa, invece, non si trasferisce sul retro del foglio su cui scriviamo. Per saperne di più su come funzionano le matite copiative, sulla loro storia e perché si chiamano così, c’è un interessante articolo del The American Institute for Conservation.  

PER TRANQUILLIZZARE CHI "ABBOCCA" SUBITO...

Segui il viaggio del cuoco Filippo La Mantia
Braun MultiQuick9

abiddikkia2.jpg