di Saverio Merlino*
L'assemblea regionale siciliana ha approvato poco fa un fondo speciale per assegnare un contributo alle partorienti che vivono nelle isole minori. La giunta Crocetta - come già anticipato a Lipari - ha previsto di concedere 3 mila euro a parto a partire dalla data di approvazione della Finanziaria ter.
Non faccio salti di gioia. Non penso sia una vittoria per noi eoliani ma un pannolino caldo per calmare il rossore...poi bisogna vedere se potrà beneficiare chi ha già partorito nel 2016.
*Segretario Pd Eolie
L'INTERVENTO
di Aldo Natoli
Caro Saverio, grazie al tuo impegno è stato riconosciuto un contributo alle nostre donne che debbono partorire fuori casa (ogni acqua leva siti!). Ma mentre il Presidente Crocetta, in giro per la Sicilia a distribuire soldi, ha dato una boccata d'ossigeno alle partorienti, l'Assessore alla Sanità ha soppresso l'Ospedale di Lipari! Tu, che come il sottoscritto, sei stato un Amministratore del Comune sai benissimo il danno economico che la mancata crescita della popolazione produce all'Ente! Quindi al danno anche la beffa!
Ritengo che dovresti chiedere al Presidente Crocetta se si è preoccupato di contabilizzare quanto spende la Regione per ogni viaggio della speranza e magari a chi fa capo all'elisoccorso? Probabilmente con la stessa spesa si potrebbero pagare i medici e gli infermieri che necessitano per mantenere attivo l'Ospedale con i vari reparti, limitando così l'arrivo dell'elicottero in casi particolari!
Sarebbe pertanto opportuno chiedere al parsimonioso Crocetta un contributo anche per le famiglie che debbono spostarsi dalle isole per soccorrere i propri cari a Messina, Catania, Patti, etc.
Sono certo che lo farai! "SI" o "NO"!!!
SI MUOVONO I GRILLINI DI LIPARI
Desideriamo fare qualche considerazione in merito alla nota del responsabile sanità di Forza Italia di qualche giorno fa, a proposito dell’ospedale, che così conclude le sue argomentazioni: “Quindi, rinunciando ad inutili lotte anti-leggi non attuabili, propongo all’attenzione di tutte le forze sul campo di pretendere ospedale ad evoluzione emergenziale rinunciando alla sterile lotta per il punto nascite perché non si può ottenere, perché contro legge attuale.”
Ma questo non è del tutto condivisibile… Andiamo con ordine: il Ministro della salute Lorenzin ha firmato l'11 novembre 2015 un decreto che affida al Comitato percorso nascita nazionale (un comitato composto da tecnici) il compito di esprimere un parere sulle richieste di deroghe avanzate dalle regioni o dalle province di Trento e Bolzano; il citato Comitato avrà novanta giorni per esprimersi; con questa modalità si potrebbero mantenere attivi i punti nascita inferiori a 500 parti annui, in deroga a quanto previsto dall'Accordo Stato-regioni del 16 dicembre 2010. Esiste un “Protocollo Metodologico per la valutazione delle richieste di mantenere in attività punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti/annui e in condizioni oro-geografiche difficili” (art. 1 D.M. 11/11/2015). Pantelleria ha ottenuto la deroga, Ischia ha ottenuto la deroga. In Lombardia, senza avere alcuna isola, hanno 9 punti nascita in deroga ed il presidente Maroni ha chiaramente detto di volersi battere per mantenerne aperti almeno 8 anche oltre il 2017. Dichiara Baldo Gucciardi (PD) assessore regionale: “La competenza sulla deroga dei Punti nascita il cui numero di parti è inferiore a 500 l’anno, appartiene al ministero della Salute; alle Regioni ed alle rispettive Aziende sanitarie spetta il compito di mettere in sicurezza i Punti nascita per i quali dicastero ha concesso la deroga”. Cosa non del tutto esatta. La Regione non solo può dire la sua sulla chiusura dei Punti nascita , ma deve fornire studi e documentazioni che supportino la richiesta presso il Ministero, e naturalmente per metterli in sicurezza non ha bisogno di aspettare nulla. E da noi dunque cosa succede? Noi non solo non abbiamo il punto nascita, in realtà per adesso non abbiamo neanche il personale che sulla carta ci spetterebbe. Noi abbiamo un Presidente della Regione che fino a poco tempo fa, proprio nella nostra isola, dichiarava al microfono di un esterrefatto Bartolino Leone che a Lipari ci sono 5 parti l’anno e che lui non poteva fare niente per noi. E costui dovrebbe perorare la nostra causa presso il Ministero? Non vogliamo affermare che ottenere una deroga sia cosa facile e automatica, ma onestamente il presidio di Lipari ha tutte le caratteristiche per averla, anche e soprattutto per il ruolo di riferimento che svolge per le altre isole più piccole . Non riuscire ad ottenerla significa non volerla, e se poi guardiamo chi sono gli attori coinvolti è difficile non capire che il problema del nostro punto nascita non è meramente legislativo. Il “non averne diritto” non c’entra, pare piuttosto di assistere ad un triste giochetto politico delle parti. Il governo nazionale a guida PD decide di sbaraccare un pò di Punti nascita in Sicilia. Il governo regionale, a guida PD, fa finta di opporsi, ma nella realtà dei fatti non fa nulla di concreto, ci mancherebbe, è sempre PD… La stessa cosa avviene poi ovviamente nei comuni a guida PD. A protestare contro la chiusura del Punto nascita delle Madonie è Magda Culotta, sindaco di Pollina e parlamentare nazionale del PD. Ma il Punto nascita è stato chiuso lo stesso. La stessa scena si verifica a Santo Stefano di Quisquina, in provincia di Agrigento. Da mesi, in prima fila, a difendere il Punto nascita di Santo Stefano ci sono i parlamentari e gli amministratori locali, tutti del PD. Tutti contro la Ministra Lorenzin. Ma il Punto nascita è stato chiuso lo stesso, e anche le vicende eoliane non fanno eccezione. Insomma lo sanno tutti che ci stanno prendendo in giro, vi pare che se avessero realmente voluto tenerli aperti non lo avrebbero già fatto? Ma il teatrino serve (secondo loro) a conservarsi i nostri voti. Così quando vi chiederanno il voto e voi direte: “ma non è il PD che mi ha chiuso l’ospedale?”, loro potranno rispondervi: “sì, ma è anche il PD che ha protestato contro questa chiusura.” E lo spettacolo può continuare. Noi pensiamo solo che come Eoliani, a prescindere da qualunque appartenenza politica, non dovremmo mai rassegnarci alla perdita dei nostri diritti.
Anche il mare è pieno di Stelle....
Per chi usa Facebook questo il link dell'intervento in aula all'Ars del nostro portavoce Francesco Cappello, in merito al tema punti nascita:
https://www.facebook.com/fcappello5stelle/videos/1165497650171835/
GIUFFRIDA (PD): ACCELERARE SU SPESA FONDI UE PER LA CRESCITA DELLA SICILIA E LA SUA CREDIBILITA’ IN EUROPA
“A due anni dall’avvio della programmazione comunitaria 2014-2020, nonostante il sostegno dell’Agenzia per la Coesione e persino l’intervento di una task force messa in piedi da Bruxelles per aiutare le regioni in difficoltà, ancora oggi il Fondo europeo di sviluppo regionale per la Sicilia - un fondo da 4,5 miliardi di euro - definisce solo macro priorità, quasi come se in Sicilia mancassero idee o necessità per interventi specifici e progettualità da realizzare con urgenza”. Lo dichiara Michela Giuffrida, membro della Commissione per lo Sviluppo regionale del Parlamento europeo.
“Conosciamo le difficoltà legate all’uso dei fondi strutturali europei, dalla burocrazia alle procedure, passando per il cofinanziamento e l’anticipo delle somme - aggiunge Giuffrida - ma ora la fase attuativa del Fesr e i piani di settore vitali per lo sviluppo della Sicilia, non possono più attendere. Dubbi, ritardi, difficoltà, lascino il passo all’attuazione della programmazione comunitaria, attraverso la riconosciuta capacità amministrativa del Dipartimento programmazione e, soprattutto, con una precisa e chiara volontà politica.
La Commissaria Corina Cretu, che lo scorso anno ho invitato in Sicilia e che proprio dalla nostra isola la lanciato la task force sui fondi per salvare in extremis la vecchia programmazione 2007-2013, in questi giorni è tornata a parlare di Italia e di Sicilia mostrando preoccupazione per i ritardi di alcune Regioni a fronte di accelerazioni di altre che pure osservano le stesse regole europee. E’ sempre il Commissario che sottolinea inoltre che la capacità amministrativa delle Regioni è importante tanto quanto i fondi che l’Ue mette a disposizione, come a dire «l’Europa ha fatto la sua parte adesso tocca a voi».
Perciò - conclude Giuffrida - se servono “rinforzi”, peraltro invocati proprio in pubbliche occasioni dalla stessa Autorità di gestione siciliana, si provveda immediatamente perché, ultimata la fase dei criteri di selezione, ora è il momento di pubblicare i bandi e finanziare i progetti. Si dia priorità - chiede Giuffrida - agli aiuti alle imprese, che sono sempre più in sofferenza, al settore della innovazione, che ancora vede la nostra isola fanalino di coda, all'edilizia scolastica, che soffre ancora un gap intollerabile, all’efficienza energetica, che è priorità nelle altre regioni europee. Sono solo alcuni esempi di interventi non più differibili - conclude Giuffrida - perché una volta ottenuta una mole imponente di stanziamenti europei, e conclusa la fase di negoziazione e selezione con l’Ue, sarebbe davvero difficile spiegare che cosa ancora manchi in Sicilia per l’attuazione di un percorso di sviluppo possibile proprio grazie all’Europa”.
--GIUFFRIDA (PD): PROGRAMMAZIONE REGIONALE STRATEGICA E INTEGRATA PER LA CRESCITA DELLA SICILIA
“Non c'è tempo da perdere e lo dico senza retorica. Le cose devono necessariamente cambiare, ne va della credibilità di questa classe dirigente, di questa amministrazione, di questa classe politica. Molto è stato fatto nell’ultimo anno, ma oggi dobbiamo accelerare”. Così Michela Giuffrida eurodeputato Pd membro della Commissione per lo Sviluppo Regionale parlando di fondi strutturali e programmazione regionale all’incontro organizzato dalla Presidente della Commissione Ue dell’ARS Concetta Raia oggi a Catania.
“Gli ambiti su cui incidere sono, da un lato, la capacità progettuale della nostra Regione e, dell'altro, la lentezza dei nostri territori nell'attuazione della programmazione. I fondi europei, di cui la nostra Regione dispone in abbondanza, sono una chiave di volta per interventi non più differibili: dalla infrastrutturazione con la banda larga, al sostegno al ricollocamento dei lavoratori, a interventi per la tenuta del territorio, al sostegno alle piccole e medie imprese. Ed è necessario accelerare nell’attuazione: dotare le autorità di gestione di risorse umane, organizzative, informatiche efficienti in grado di velocizzare e gestire questi labirinti burocratici, continua l’eurodeputato.
Il timing è quello giusto per far cambiare le cose operando prima di tutto uno sforzo di “programmazione strategica e integrata”. I fondi strutturali e la stessa programmazione regionale devono essere integrati in una strategia di spesa di tutte quelle che sono le risorse disponibili o a cui fare riferimento inclusi i fondi diretti, fondamentali per la nostra base produttiva, per la società, per le organizzazioni, per gli istituti di ricerca. Quello di cui parlo e insisto - conclude Michela Giuffrida - è l’interconnessione tra le politiche e i fondi, per una strategia, una politica di ampio respiro. L’unica strada e l’unica ricetta è quella della crescita, lo dobbiamo alla Sicilia”.
GIUFFRIDA (PD): APPROVATO OLIO IGP SICILIA. GRANDE VITTORIA PER L´OLIVICULTURA SICILIANA
"La Commissione europea ha appena approvato l´Indicazione Geografica Protetta Olio Extravergine d'Oliva Sicilia". Lo annuncia Michela Giuffrida, eurodeputato Pd, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo. "E´ la grande vittoria di una battaglia in cui sono stata personalmente impegnata sin dall´inizio del mio mandato seguendone ogni passaggio fino a ieri, quando si è concluso l´iter con il parere positivo delle tre ultime direzioni generali.
L´identificazione unica delle produzioni olivicole dell’intero territorio siciliano è una straordinaria opportunità per tutti gli olivicoltori dell'Isola che beneficeranno dei vantaggi del sistema di qualità europeo.
Con il via libera ufficiale della Commissione europea - prosegue Michela Giuffrida - gli olivicoltori siciliani potranno finalmente scrivere in etichetta che è un olio proveniente solo ed esclusivamente da olive coltivate e molite in Sicilia con parametri di qualità superiori all'olio extravergine d'oliva convenzionale.
Il riconoscimento arriva - dopo lunghe e serrate negoziazioni - in un momento cruciale per l'agricoltura siciliana, di grande crisi, ma grazie all'IGP gli agricoltori potranno beneficiare in primis della misura 3 del PSR Sicilia per coprire i costi di certificazione del prodotto fino a 3.000 euro per azienda e dell'aiuto accoppiato per gli oliveti certificati DOP e IGP (di cui all'art.52 del Reg 1307/2013).
L'IGP Sicilia permetterà alle Organizzazioni di Produzioni Siciliane di accedere ai programmi di promozione nei paesi terzi e alle misure per la valorizzazione delle filiere regionali.
E' la riscossa della Sicilia e del nostro comparto agricolo che oggi, finalmente, vede e riconosce nell'Europa un'alleata fondamentaleper la crescita del settore agroalimentare".
Nuova segnaletica per Lami Penninella da Canneto e viceversa denominata la via del vino.
----Siamo arrivati a destinazione: missione compiuta. Terminata la pulizia e il diserbamento della "via del vino". Una bella fatica ma ne è valsa la pena. Ora si continua preparando la terza area pic nic della Borgata.Grazie, grazie, grazie, grazie a tutti. Siete stati fantastici come al solito ed è solo grazie al vostro lavoro che si riesce a concrettizzare il nostro impegno nella Borgata Lami.
---Stanchi ma molto soddisfatti. Si sta facendo un buon lavoro. Si continua Venerdì con la parte alta dell'Antico Cammino.
---Canneto/Calandra - Lami/Penninella - 3° Giorno di Pulizia di un meraviglioso antico cammino in Borgata Lami. E siamo quasi al traguardo. Grazie a tutti per l'impegno.
*Presidente associazione "BorgataLami".
---Cartellonistica de "La Via del Vino": Antico cammino Canneto\Calandra - Lami\Penninella a cura dell'associazione "BorgataLami".
*Presidente
Ho visto questi dati relativi all'Area Marina Protetta delle Egadi ed ho chiamato qualche abitante di quelle isole, che sicuramente non sono molto dissimili dagli abitanti eoliani, e mi sono reso conto che tanto male in questa Area Marina Protetta non ci stanno...anzi. Con enfasi, mi raccontavano delle loro esperienze e di cosa ha portato l'AMP delle Egadi e dei tanti commenti entusiastici dei turisti che hanno goduto delle bellezze naturalistiche di quelle isole. In questi anni (2011-2014), in ordine sparso hanno realizzato: · Creazione di 2 cooperative di giovani delle isole, per un totale di 25 ragazzi, precedentemente formati dall'AMP. Queste coop operano per conto dell'AMP da giugno a settembre, e svolgono anche altri incarichi integrativi nei mesi invernali; · Ricadute occupazionali dirette per 35 persone; · Progetto Vedette del Mare con il coinvolgimento delle 40 barche da pesca residenti, per 2 anni; · Installazione di 14 Campi ormeggio nelle 3 isole, per 150 gavitelli totali, eccezionalmente gradite ai diportisti (vedere siti e blog di nautica, bolina, fare vela); · Installazione di dissuasori antistrascico ecocompatibili e ripopolanti. Dimezzamento in 2 anni dello strascico illegale sotto costa (dati ufficiali blue-box) a beneficio della piccola pesca locale; · Centro primo soccorso per tartarughe marine in allestimento a Favignana; · "Osservatorio Foca monaca" al Castello di Punta troia a Marettimo; · Censimento di 76 siti di immersione, con pubblicazione di volumi con gli itinerari sommersi; · Marchio di qualità ambientale dei servizi turistici, con già 56 operatori certificati; · Gemellaggio tra l'AMP Egadi e il Santuario Marino della Baia di Monterey (California); · Studio con ISPRA che conferma presenza invernale della foca Monaca; · Decine di Progetti di ricerca e monitoraggio con ENEA, Università di Palermo, ISPRA, CNR, Conisma; · Approvazione progetto Life Plus TartaLife; · Aggiudicazione bando di Fondazione Telecom per progetti nelle AMP; · Partecipazione al Progetto Jellyrisk, con posizionamento di reti antimeduse; · Realizzazione di una app per smartphone android con le news dell'AMP; · Educazione ambientale nelle scuole, corsi di formazione per la patente nautica e moduli formativi per accompagnatore nautico per le visite guidate nell'AMP; · Partecipazioni a fiere e eventi (BIT di Milano, Cous Cous Fest, Extreme Sailing Series); · Eventi e giornate di volontariato ambientale (Liberazioni di tartarughe marine, Giornata nazionale della bicicletta, Giornate del Mare, Spiagge e fondali puliti, Puliamo il Mondo, Sagra del Pescato e del Purpo ugghiutu); · Pubblicazioni e pubblicità, Realizzazione di clips e documentari; · Nuovo Sito web bilingue e pagina Facebook dell'AMP; · Autofinanziamento: 250 mila euro di proventi, nel 2014 (erano 185mila nel 2013, 160mila nel 2012, 40 mila nel 2011 e 29mila nel 2010) frutto di diritti di segreteria per autorizzazioni, ticket di ingresso e sanzioni, reinvestiti nelle attività dell'AMP (soprattutto il personale); · Sponsorizzazione tecniche da Canon, Prada, IKEA; · Nel 2013 migliore valutazione di gestione da parte del Ministero Ambiente; · ottenimento del premio "Green Coast Award" rilasciato in occasione di Coast-Expo 2013, per il progetto GERIN con l'ENEA; · La multivisione "Colapesce" vince nel 2013 il premio speciale al Festival Internazionale di Hajange; · Nuovo spot della Toshiba girato a Cala Rossa; · Primo sito marino ripreso da Google Street View; · Realizzazione a Levanzo del film svizzero "Seven Days"; · 3° posto nel sondaggio di Tripadvisor sulle isole preferite dai turisti europei; · 1°comprensorio turistico della Sicilia secondo la Guida Blu di Legambiente e Touring Club; · Cala Rossa eletta 1° spiaggia d'Italia dagli utenti di SkyScanner; · 4 vele al Comune di Favignana; · Incremento del 60% degli operatori diving; · Incremento dei turisti del 5% nel 2013, e del 10% nel 2014 (in controtendenza con tutta Italia). Se vi pare poco..........
LE REAZIONI.
di Angelo Pajno
Caro Saverio, è come chiedere all'oste se il suo vino è buono! Quanto da Te riferito sulla AMP delle isole Egadi non solo proviene da chi con quella AMP ci campa (qualche decina di persone) ma conferma come tutto quanto Tu ritieni una grande conquista (ad es. i campi boa, l'ennesimo punto di assistenza alle tartarughe, la partecipazione al Cous Cous festival(!) la sponsorizzazione da parte di marchi prestigiosi, far da location a questa o quella produzione cinematografica, ecc.) si possa tranquillamente realizzare senza precludere il godimento del mare in maniera così massiva e penalizzante ( si veda l'attuale regolamentazione della AMP nonchè la voce, preoccupante: ticket e sanzioni) e senza la necessità, quindi, di istituire una AMP a beneficio esclusivo dei soliti noti. Inoltre, vorrei sommessamente ricordarti che, senza alcuna AMP, le isole Eolie sono oramai da anni destinatarie dei più alti riconoscimenti nazionali quali l'assegnazione della bandiera Blu. A conferma poi dei dati oggettivi che ho più volte richiamato nei miei precedenti interventi, nella "favolosa" elencazione da Te riportata non ho letto una sola riga riguardante la "effettiva " tutela del mare (raccolta olii esausti, prescrizione antivegetative particolari, impianti di aspirazione e svuotamento casse nere, conferimenti batterie al piombo e/o al gel esauste, sversamento liquami, ecc.). Ed infine: hai avuto modo di mettere a confronto le presenze nautiche alle Eolie con quelle alle Egadi? Come mai da noi tali presenze surclassano quelle dell'arcipelago del trapanese e quali ricadute avrebbe la istituzione di una AMP su tali presenze? Certo, si potrebbe puntare ad un paradiso per pochi (hai letto le presenze nella AMP dell'Asinara ?) ma siamo proprio convinti che così facendo daremmo un contributo positivo allo sviluppo della nostra economia piuttosto che una spinta definitiva all'interno del baratro? Vedi, caro Saverio, il bello della democrazia è la possibilità di confrontarsi liberamente e scambiarsi le rispettive opinioni per cui io ti dico in tutta franchezza: si vuole, ancora una volta (Vds. Piano Paesistico), delegare a terzi la gestione del nostro territorio (conoscerai senz'altro cosa prevede al riguardo la legge - quadro)? Si vuole divenire sudditi ossequianti di chi si andrà ad arricchire con le nostre isole passando da "padroni a garzoni"? Lo si faccia pure, si spalanchino le porte a questa o quella organizzazione pseudo ambientalista, si dia la possibilità di reiterare gli scandali dei quali hanno più volte riferito le cronache nazionali, in fondo non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Ma poi, per cortesia, non andiamo a piangere sul latte versato! Con rinnovata stima
di Ruben Piemonte
Gent.mo Direttore, non mi posso esimere dal complimentarmi pubblicamente con l' avvocato Angelo Pajno per la puntuale replica a fatti che letti da chi non conosce la verità potrebbero indurre a credere che la AMP sia la soluzione a tutti i problemi delle isole. Non so con chi ha parlato Saverio Merlino ma vivendo io per lavoro le isole Egadi posso senza dubbio portare esperienze e testimonianze ben diverse. Le voci dell'elenco possono sembrare fari accesi sulle grandi opportunità ed attività della riserva, ma è come quando si va in un ristorante di lusso dove ti presentano un piatto di spaghetti al pomodoro chiamandolo trionfo di pasta di grano duro trafilata al bronzo nella tradizione dei maestri pastai con pomodoro coltivato in purezza sulle pendici della collina esaltato da basilico e olio di oliva spremuto a freddo da olive biologiche durante le notti di plenilunio. Ha detto bene Angelo: stiamo parlando di fare gestire ad altri il patrimonio di tutti e ce ne saranno pochi che ne approfitteranno ( amici degli amici) e tutti pagheremo i debiti che la AMP inevitabilmente farà per statuto ( basta andare a guardare i bilanci di quelle esistenti). I traumi al mare vengono dalla pesca intensiva professionale, dall'inquinamento e dalla totale assenza di controllo degli enti preposti. Già sono in essere tutte le leggi necessarie a tutelare le nostre isole , ma sfortunatamente lo stato non può farle rispettare per mancanza di fondi o di capacità. Veramente abbiamo bisogno dell'ennesimo ente che sperpera soldi e impedisce di fruire il nostro mare senza fare niente di veramente serio per la tutela? Per fare guadagnare qualche noleggiatore di barchette o dare un mensile di qualche centinaio di euro a qualche precario che rimarrà precario siamo disposti a cedere ad altri il controllo su cosa si può o non si può fare? I campi boa si possono fare anche senza la riserva e impedire ai pescatori di violentare il mare si può fare anche con le norme che già ci sono; perché non cominciamo da questo invece di chiudere tratti di mare e di spiaggia? Perché non mettiamo in condizione i diportisti di conferire la spazzatura o gli olii e le batterie esauste in modo civile prima di vietare loro di ancorare per fare il bagno ai faraglioni? Quest'anno sono andato a bordo di una nave da crociera proveniente da Lipari sentendomi dire dal Comandante che avevano il locale spazzatura pieno perché a Lipari è impossibile per una nave scaricare rifiuti già differenziati, a qualunque prezzo. Quindi non siamo capaci di creare lavoro con le cose serie ed utili però parliamo sempre di fare il museo della foca e l'ospedale per le tartarughe.... E' vero che c'è qualche eccezione ma le eccezioni sono tali perché sono rare. Se proprio il buon senso mancasse e tutti gli isolani fortissimamente scegliessero di fare la AMP allora essa si dovrebbe realizzare senza nemmeno un euro di contributo pubblico, così vedremmo bene se economicamente funziona e porta lavoro o sono tutte scuse per mungere sempre la stessa mucca. Ringraziando per per lo spazio che sempre mi concede saluto con stima.
DA FAVIGNANA IN LINEA GIOVANNI AIELLO.
Gent.mo Direttore, chi Le scrive è un favignanese nato su quell'isola nel dicembre del 1950. Conosco molto bene la realtà isolana per forza di cose e, leggendo l'articolo che esalta le qualità(?) conservazionistiche della cosidetta AMP delle isole Egadi, mi si storce alquanto il naso, ciò perché non è tutto oro ciò che vorrebbero far brillare. Non mi voglio dilungare più di tanto in merito, anche perché ho visto che sia l'Avv Pajino, che Ruben Piemonte che conosce la realtà isolana, hanno scritto già molto.
Voglio solo farLe presente: 1) Non è affatto vero, come Le hanno detto, che il turismo a Favignana è cresciuto grazie alla Amp.
Anzi Le posso garantire che vigendo il divieto assoluto di pesca subacquea, parecchi disertano le nostre isole. 2) Chi lavora con la pesca, ossia vendendo canne, ami e quanto serva allo scopo, ha subito dei danni economici non indifferenti. E lo sa perché? Semplice, la licenza di pesca imposta dalla amp è un tantino salata e chi viene nell'isola per poco tempo non la paga per ovvi motivi.
3) Non è affatto vero che i pescatori sono stati eletti sentinelle del mare, ma come tutti gli altri che in quei luoghi esercitano la pesca, subiscono le restrizioni imposte in nome di una protezione che risulta essere a senso unico. Vede Egregio Direttore, ci sarebbe parecchio da dire in proposito, come per es. i vari gommoni e/o i mezzi in dotazione ai volontari della amp. Ebbene questi ragazzi vengono mandati in mare per, a dire di qualcuno, fare i controlli. A mio modesto avviso le loro uscite in mare servono solo per far si che venga consumato del carburante. Infatti unico potere nelle loro mani è di segnalare alle Forze di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria o alla Polizia municipale, ciò che durante le loro uscite vedono, non avendo nessun potere sanzionatorio, quindi di chiedere a degli eventuali trasgressori, le loro generalità. Tutto quello che viene presentato in pompa magna come la salvezza del mare grazie alla Amp, è solo cosa astratta in quanto di concreto ci sono solo i balzelli da pagare per il mantenimento di un apparato che non serve per nulla. Concludendo, posso dirLe che qualsiasi parco o riserva, per come è concepita o per come vengono concepite in codesta Italia, servono a nulla e a nessuno. Anzi a mio modesto avviso e, per quanto ne so, chiuderei tutte quelle esistenti. Quindi lasciate che almeno le Eolie si salvino da certe Aree. Con ciò cordialmente la saluto.
Giovanni Aiello.