di Clara Rametta*
LE REAZIONI
di Giacomo Montecristo*
Egregio Direttore,
in merito alla lettera apparsa in data odierna , sul suo giornale online "Notiziario delle Isole Eolie" dal titolo: "Malfa il sindaco Rametta "sull'area marina protetta indagini non ancora concluse solo allora il coinvolgimento della comunità....." , volevo precisare, in riferimento all'affermazione della collega sindaco di Malfa Dott.ssa Clara Rametta "....sulla intenzione , da parte del sindaco e della giunta di Malfa, di richiedere la convocazione di un tavolo tecnico con il Ministero sul tema AMP Isole Eolie, erano stati precedentemente informati i tre colleghi sindaci dell'arcipelago." che nessuna informazione è mai pervenuta a questa Amministrazione nè tramite pec nè per le vie brevi.
Ho chiesto al collega di Santa Marina Salina il sindaco dott. Domenico Arabia se lui avesse ricevuto qualche informazione precedente a questa convocazione da parte del Ministero, ma anche lui ha ammesso di non aver ricevuto nulla. Forse la dott.ssa Rametta si è confusa o presa da un'attività amministrativa compulsiva non si è resa conto di non aver provveduto precedentemente ad avvisare i sindaci degli altri due Comuni dell'Isola di Salina, dove lei vorrebbe istituire l'AMP.
*Sindaco di Leni
di Angelo Pajno*
IL SINDACO DI MALFA ED IL PINOCCHIO DEL COLLODI
Il lettore magari meno attento si chiederà quale rapporto possa esserci tra la dott.ssa Clara Rametta, Sindaco del Comune malfitano, ed il celeberrimo burattino del Collodi.
Mi permetto pertanto, al fin di far luce sull’arcano, richiamare alla memoria di chi avrà la bontà - e la pazienza - di far proprie queste righe le affermazioni della dott.ssa Rametta contenute in una lettera indirizzata direttamente allo scrivente, attraverso la sempre pregevole ospitalità del “Notiziario” , in data 17 dicembre u.s.
Ho vieppiù apprezzato il tono cordiale ed il taglio istituzionale di tale documento, molto meno il suo contenuto, inesatto ( a tacer d’altro) nelle affermazioni quanto fuorviante nelle premesse.
E proprio dalle premesse val la pena prender le mosse laddove ivi si millanta credito circa la entusiastica condivisione delle malfitane genti al progetto della istituzione della AMP.
Per come infatti causticamente ma inoppugnabilmente illustrato dall’amico Dott. Giancarlo Baldanza – che mi pregio annoverare tra i componenti della associazione “Eolie Mare Libero” – in un suo intervento sulla propria pagina Facebook di qualche giorno addietro, l’unica iniziativa in tal senso avviata dal Sindaco si è concretizzata in una sorta di corale appello urbi et orbi su internet, de facto ignorato dai residenti (basta leggere chi vi ha aderito).
E non coglie nel segno nemmeno l’imbarazzante tentativo , mi consenta dott.ssa Rametta, di mettere in carniere l’adesione dei pescatori locali all’impegno per una pesca responsabile e sostenibile quale segno tangibile del loro sostegno alla istituzione della AMP.
Tale affermazione ha creato infatti profonda indignazione e forte irritazione nella categoria, ulteriormente esasperata dalla (neanche tanto) velata accusa ai “dissidenti” di praticare una pesca illegale tanto da essere stati più volte sanzionati.
Nei fatti va ribadito come tale categoria non abbia avuto remora alcuna ad impegnarsi per una pesca “responsabile e sostenibile” in quanto essa già normalmente praticata in ragione delle caratteristiche delle imbarcazioni utilizzate.
Di Grazia, conosce la S.S. la lunghezza e la stazza media delle imbarcazioni in uso ai pescatori malfitani? La risposta negativa pare d’obbligo in quanto risulta di solare evidenza che una flotta, peraltro numericamente modesta, composta da imbarcazioni di lunghezza media non superiore ai sette metri (ne prenda nota, dott.ssa Rametta) non può imbarcare materialmente, per questioni di peso e di ingombro, attrezzature tali da consentire una pesca…poco sostenibile.
E sarebbe interessante conoscere quante sanzioni sarebbero state irrogate ai pescatori locali. Resto in trepidante attesa sul punto.
Proprio a seguito di tali avventate dichiarazioni non svelo mistero se anticipo alla Prima Cittadina di Malfa che a breve la marineria peschereccia locale comunicherà formale recesso dalle intese in argomento proprio perché non ha gradito la manipolazione che delle stesse si intende fare per corroborare la istituzione di una AMP dagli stessi pescatori (quantomeno dalla loro maggioranza) assolutamente non condivisa.
Mi dice poi, nella sua del 17.12 la dott.ssa Rametta, che la marineria delle Egadi sarebbe invece entusiasta della locale AMP tanto da aver sottoscritto anch’essa, nel 2018, accordi con alcune associazioni ambientaliste.
Ci si è data pena di chiedere come mai tale intesa sia stata siglata solo nel 2018 a fronte di una AMP istituita nel 1991?
Non sarà mica per accedere a qualche modesta provvidenza a fronte delle sempre crescenti difficoltà del comparto peschereccio a causa delle limitazioni imposte dalla AMP?
Ed ancora, ci si è chiesto come mai, e nonostante il vanto di tale istituzione sperticato dal funzionario regionale in occasione della videoconferenza ministeriale del 22 ottobre u.s., la struttura di gestione di tale AMP ha dovuto far ricorso al finanziamento offertogli da una nota azienda di conserve ittiche (la RIO Mare) per posizionare, solo un paio di anni fa, 20 detrattori per le reti derivanti ed altri 20 sono di prossima istituzione sempre sub donatione?
Quale è stato quindi il contributo – istituzionale – alla salvaguardia della Posidonia Oceanica portato in 17 anni dalla AMP delle Egadi visto che, istituita nel 1991, affidata al Comune di Favignana nel 2001, ha dovuto attendere sino al 2010 per vedersi finalmente approvare il regolamento di esecuzione ed organizzazione?
E quale incremento, in termini di posti di lavoro, ha portato tale istituzione? Il solerte funzionario regionale Le ha consegnato dei dati al riguardo? No!
E visto che “chi si loda si imbroda”, Le ha parlato della piaga della pesca di frodo nella AMP del Plemmirio di cui recentemente ho fatto cenno dalle colonne del Notiziario?
E gli alti rappresentanti del Ministero Le hanno spiegato perché l’amministrazione comunale di San Domino (Isole Tremiti) ha invocato – inascoltata – una profonda revisione della perimetrazione della loro AMP, inserita nel Parco nazionale del Gargano, che ne ha minato l’economia?
O Le hanno parlato delle tribolazioni della AMP “Regno di Nettuno” - che comprende le isole di Ischia, Procida e Vivara - che, istituita di fatto nel 2007 con ben 5 diverse zone di tutela (un vero caos), è passata negli anni, tra lotte intestine e ricorsi, da un “Consorzio di gestione” alla CP di Napoli, ed è oggi retta da un direttore “provvisorio”?
Vede, illustre Sig. Sindaco, contrariamente a Lei noi non abbiamo quale punto di riferimento o di riscontro questa o quella associazione ambientalista le quali, parafrasando la terminologia giuridica, si trovano in palese stato di “incapacità a testimoniare avendo un diretto interesse in causa”, ma contattiamo il territorio, la gente comune, chi in quei territori ci vive e ci opera.
La invito a fare altrettanto; ne trarrà certamente beneficio per le sue prossime scelte di amministratore avveduto quale pare Lei sia.
E poi, mi permetta, non Le fa onore l’imbarazzante sbugiardamento da parte dei suoi colleghi salinari sull’argomento !
Cosa penserebbe se fossero stati questi ultimi a riferire di averLa messa a conoscenza di iniziative delle quali Lei era invece all’oscuro?
Di Grazia: chi sarebbe quindi il collodiano Pinocchio della situazione?
Lei mi dice poi non essere rispondente al vero che i rilievi dell’ISPRA consentirebbero già oggi di tracciare una zonazione di massima .
Sig. Sindaco, perché nascondere la polvere sotto il tappeto? Sappiamo benissimo entrambi che insieme al resoconto dell’incontro del 22 ottobre il Ministero Le ha trasmesso l’iter di costituzione di una AMP dal quale è agevole rilevare, in combinato disposto con il contenuto dello stesso verbale dell’incontro, che la prima fase dell’indagine conoscitiva, relativa al contesto ambientale (e quindi alle aree da tutelare), è oramai conclusa, e ciò vuol dire che l’ISPRA è già oggi in grado di delimitare l’area marina nel suo complesso, restando quindi da individuare in seguito, nel caso si dia corso alla individuazione dei profili socio-economici, solo i “compartimenti” in cui essa sarà articolata. E Lei crede davvero che la prima fase istruttoria non abbia pregnante incidenza sulla seconda?
E si è chiesta perché Capri oggi, contrariamente al recente passato, chiede l’istituzione di una AMP? Non sarà che la progressiva chiusura dei tratti di mare più pregiati per il turismo nautico ha, obtorto collo, costretto il diportismo minore (quell’altro, più pregiato, delle grosse imbarcazioni è già migrato in buona parte all’estero) a concentrarsi su aree sempre più ridotte con un risultato (assembramento poco sostenibile) che si pone esattamente all’opposto del fine iniziale?
E non ritiene che in un momento in cui, per come stigmatizzato dal collega avv. Salvatore Leone in un recente suo “Baciamo le mani”, sempre sul Notiziario, la nostra comunità isolana è oggetto di un gravissimo depauperamento di presìdi essenziali addirittura per la pura sopravvivenza, come l’ Ospedale, o per la regolamentazione del vivere civile, come il Tribunale, o per l’insopprimibile necessità di movimento, come i trasporti marittimi e le strutture portuali, risulti prioritaria l’istituzione di una AMP?
Alla luce delle considerazioni che precedono non posso quindi che sostenere con sempre maggior convinzione che inconfessati o inconfessabili appetiti sul nostro mare vadano e debbano essere valutati con rigidissima attenzione. Non da ultimo l’interessamento della ennesima organizzazione ambientalista – stavolta d’oltralpe: “Mission Blue”– che, motu proprio, ha eletto le Eolie a Hot Spot(?) dell’intero Mar Mediterraneo con immediato intervento “ad adiuvandum” della oramai nota Ambra Messina di EPF.
Sia cortese, Egr. Sig. Sindaco, ci rifletta.
Con immutata stima
*Componente associazione “Eolie Mare Libero” (Che non vuol dire privo di tutela)
NOTIZIARIOEOLIE.IT
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Santa Marina Salina, che raccolta di tappi di plastica a scopo benefico...
di Linda Sidoti*
Tappi di plastica in partenza... ma la raccolta continua presso il Comune di Santa Marina Salina.
Un piccolissimo gesto per tre grandi obiettivi.
Con la raccolta di tutti i tappi di plastica l’Associazione Salus D’Agostino sovvenziona l’acquisto di parrucche per pazienti in chemioterapia, navetta gratuita per trasporto dai Nebrodi, dalla fascia Tirrenica e dalle Isole Eolie dei pazienti oncologici che effettuano la chemioterapia c/o ospedale S. Vincenzo di Taormina e donazione di protesi mammarie.
Grazie di cuore a tutti.
*Assessore
Casi di Covid sulla m/n Lampedusa. Caronte & Tourist: “Applicato il protocollo. Siamo in contatto costante con le autorità preposte”.
Dopo che ieri all’alba un ufficiale in servizio sulla nave “Lampedusa” aveva accusato alcuni sintomi riconducibili ad uno stato febbrile in atto, Caronte&Tourist Isole Minori ha immediatamente attivato le procedure previste dal rigidissimo protocollo in materia di prevenzione e contrasto al coronavirus, disponendo per l’interessato un tampone rapido.
Constatato l’esito di positività, la Società ha contattato il laboratorio mobile di riferimento a Trapani in modo da poter sottoporre a tampone anche il resto dell’equipaggio.
La scoperta di ulteriori sei casi di positività ha quindi reso necessario sbarcare l’equipaggio. Vista la situazione in atto la nave non ha potuto effettuare la prevista corsa “a recupero” schedulata per la data odierna, e dovrà presumibilmente restare ferma per qualche giorno per le previste rigide procedure di sanificazione e riarmo.
Caronte & Tourist - si legge in una nota - segue l’evolversi della situazione “in strettissimo costante contatto con le Autorità marittime e sanitarie del territorio”.
Il Gruppo C&T ha insediato già a metà marzo un “Team Covid” che ha definito anche prima della codificazione istituzionale procedure di salvaguardia della salute di passeggeri ed equipaggi.
A maggio C&T ha inoltre affidato a Rina Consulting, il ramo di consulenza ingegneristica di Rina, l'incarico di verificare lo stato dell'arte e di perfezionare le misure di riduzione del rischio di contagio esistenti sui traghetti o di proporne di nuove.
Tutto - si legge in una nota della Compagnia di navigazione - per tentare di contenere e ridurre la diffusione di un virus che sta forse dimostrandosi più pericoloso, subdolo ed aggressivo del previsto.