sal2di Salvatore Leone
 
Le amate isole Eolie sono terre di tutto e per tutti. Sono state sapientemente definite le isole di fuoco. Scogli riscaldati perennemente. Questa é la migliore definizione suggerita. L'ultimo incendio scoppiato a Lipari, per cause ancora da chiarire, mi riporta indietro negli anni quando mi venne bruciata l'automobile dentro casa o quando venne bruciata una casa di Quattropani di mio padre.
 
Adesso il fuoco notturno ha bruciato la mia più felice ricchezza: un serbatoio pieno d'acqua trasportata quasi a mano da Canneto a Tivoli. E' bruciata anche la terra trasformata con quell'acqua in giardino aperto a tutti per far raccogliere i frutti di stagione.
 
Adesso che restano le ceneri ed i muri della casa anneriti, respiro anche le lacrime dei vicini, il sacrificio dei volontari e delle forze dell'ordine. Ascolto le imprecazioni che parlano di vandalismo. Ma vandali perché mi chiedono mentre scrivo. Saranno i volontari dell' accendino sempre acceso, chiamato "usa&getta". Nuovi Nerone che vanno perdonati prima e capiti dopo aver spento il fuoco prodotto delle loro arroventate nottate di passione. 

IL VIDEO DEGLI INCENDI DI QUATTROPANI

 

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Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino 

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L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica 

Eol Mare
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Proposte per gusti raffinati che tuttavia non tradiscono le tradizioni della cucina Eoliana

PIANOCONTE - LIPARI

 
Spiaggeoliane
Anche le spiagge eoliane si dividono in 2 modelli. Libere ed a pagamento. Quelle libere prevedono ombrelloni e sdraio da casa, lettini gonfiabili, frigo bar, cani al seguito e bambini chiassosi. Le pallonate arrivano a completamento del risparmio. Naturalmente la sera si può notare il passaggio delle varie armate perché ci sono resti per tutti con pulizia a "quannu capita". Le spiagge a pagamento sono invece il punto d'arrivo di chi si sente arrivato nella vita. Sdraio e ombrelloni prontamente aperti da bellissimi bagnini che riveriscono a colpi di "buongiorno dottore" allungando anche la mano, servizio bar a domicilio, wc puliti e profumati con dotazione di carta igienica di lusso. Morbidezza inclusa. Obbligatoria la prima fila riservata dall'anno precedente. Fra i due tipi di "spiaggiatori" cambia anche l'abbigliamento degli utilizzatori del mare "francu" e quello "pagatu". Povertà e lusso si notano dall'abbigliamento dei rispettivi bagnanti. Righe e quadretti, canotte, occhiali, infradito e asciugamani. Rozzi per gli uni e firmati per gli altri. C'é una sola cosa che li accomuna. Lo smartphone da 800 euro per tutti. Il pronto é la vera uguaglianza del mare di tutti i ricchi e i poveri.
 
Flessibilità eoliana
L'estate eoliana é classica e forse pure monotona. Sempre le stesse cose: turisti, mancanza d'acqua, spazzatura per le strade, barconi pendolari, chiasso notturno, traffico intenso, caldo, spiagge affollate, bar pieni in movida perpetua, incendi, tubi che scoppiano, ristoranti affollati ed alberghi esauriti per il lavoro ma con posti letto disponibili, mentre l'ospedale é abbandonato agli uomini di buona volontà, società miste che navigano a vista e panchine pubbliche trasformate in zone di "scriticchiata" con bottiglie di birra e scatole da piazza abbandonati sul suolo pubblico come abbuffata del buon ricordo e poi ancora gruppi di cani in giro pericolosamente. Meno male che c'é la politica che si sostituisce ai tecnici e meno male che i tecnici si sostituiscono alla politica. Questa é l'arte della flessibilità. Le ultime tracce, di flessibilità nazionale, portano ad un certo Giuliano Amato. Un politico per tutte le stagioni e tecnico per le 4 stagioni. L'uomo che meritò il titolo: "pizza per tutti". Riusciva a mettere una pezza a tutto, fino a far sponsorizzare anche il suo tennis club dal Monte dei Paschi di Siena. La banca che ha preso tutti i risparmiatori a racchettate lasciandogli la pallina in mano. Però!
 
Abbaiate liparote
 
L'ultima comparsata, quasi in contemporanea di cani affamati che si muovono numerosamente in compagnia, dimostra che in giro c'é fame. In barba alle numerose imbarcazioni, da 80 e più metri, che si fermano in rada. Proprio di fronte alle zone dove due gruppi di cani hanno colpito: Pignataro e Monte Rosa. Molti di noi che amiamo questi amici dell'uomo, ci rifiutiamo di chiamarli branchi. L'esistenza di circa trecento cani di tutti i tipi che girano per l'intera isola in cerca d amicizia mai trovata, col tempo è diventata odio verso chi avrebbe dovuto politicamente interessarsi del loro tenore di vita. Invece a furia di dire "passla" stiamo arrivando a pronunciare la parola pericolo. Adesso, anche gli uomini iniziano ad abbaiare. Sperano di uscire dagli abbaini, ascoltando questa esigenza anche quando si sente parlare del rilancio dei sentieri che ormai sono le strade che portano alle tane dove si rifugiano gli abbandonati e abbondanti amici nostri per modo di dire.
 
Eolie, Marcon e il capo villaggio
In Francia dicono Macron. Alle Eolie si dice Marcon. La sottile differenza fra i due non è il fisico o l'età diversa delle consorti. La differenza sostanziale è che è più facile amministrare l'unica Francia che sei isole diverse per gente e per conformazione del territorio. Spesso i francesi ci invidiano una parte di questo. Ecco come si spiega il motivo per il quale il Club Mediterranée, meglio noto col nome di Club Med, fuggì a gambe levate da Lipari lasciando capanni vuoti e un capo villaggio.
A Lipari si vive bene dice quel capo villaggio Med e della Francia, club compreso, non gli frega niente. Apparentemente. Indimenticabili sono rimaste le feste dentro un villaggio a picco sul mare e la grande scuola della lingua francese nelle isole che a stento parlavano il dialetto. Sempre con diletto. Quell'epoca fu l'inizio del turismo a porte aperte, questa potrebbe essere l'inizio del turismo a porte chiuse. L'arcipelago eoliano rischia di scoppiare per il turismo senza limiti e con i numeri troppo elevati non riuscendo a stare dietro alla domanda. Ieri hanno impedito lo sbarco ai sacchi dell'immondizia domani ai portatori di sacchi senza sacchi.
 
Eolie lisciate
Tutti contenti se diciamo che alle Eolie tutto fila liscio? Naturalmente si o assolutamente si. Essere Patrimonio dell'Umanità basta e avanza. Come avanza la proposta per fare avere il riconoscimento Unesco al tradizionale ballo del Liscio. Casadei alla notizia è impazzito.Vuol partire con la sua barca-balera a forma di balena per le Eolie. Portare "Romagna mia" in una delle sette isole, sceglierà uno dei 4 comuni. Se troveranno l'accordo anche musicale. I siti Unesco sono circa 1000 di cui 50 in Italia. Lavoro creativo umano o lavoro creativo della natura. Per l'Unesco possono fondersi. Un modo per stare dietro alla politica dove si vota modernamente la coppia. Magari alle prossime elezioni ci sarà nell'urna la scheda e il filmato con la prova del ballo. Vai col "Lissio" anche se non tutto fila liscio di notte e di giorno. Magari si farà coppia con la tarantella. Per i passi ci penserà la saggia politica ballerina.
 
"Idrisiccità" all'eoliana
Nell'arcipelago eoliano durante l'estate, l' 'idricisiccità" è sempre esistita, indipendentemente dai flussi turistici. E' la moda perenne, quella che non tramonta mai. L'acqua é come il sindaco, di tutti o meglio per i più fessi. Tanti, sono quelli che ricordano che negli anni 60 si riempivano (in ordinata fila) recipienti di ogni tipo e dimensione, alle 4 fontanelle. Poi, si trasportava manualmente a casa. La fontanella di via Tindaris, era la più frequentata anche perché aperta a tutte le ore. Ci si approvvigionava così, nel periodo estivo. Durante la fila e nel tempo di riempimento dei bidon, bagnarole e "vuttareddi", si parlava di tutto. Era quasi una gioia, perché grazie alla mancanza d'acqua, c'era il tempo per parlare proprio di tutto. Spesso bene. Ancora oggi, la carenza d'acqua, più che ad un fattore umano, é una vocazione. Vivere l'isola senz'acqua, indipendentemente dall'epoca, é una grande esperienza di vita con o senza aumento di flussi turistici. Ma, non si dica che c'é una speculazione per favorire acque imbottigliate. Negli anni 60,non si comprava l'acqua minerale, al massimo qualche gazzosa, quella liparota, imbottigliata dai fratelli Monti in via Garibaldi. Altri tempi, altra sete, sempre con l'acquolina in bocca e nessuno si lavava le mani. C'era sempre l'alibi dell'acqua. Compresa quella santa.
 
Eolie politiche, turismo e transumanza
Le idee politiche sono come i partiti. Alla fine. Senza bisogno di vedere in giro le statistiche dei "cambiacasacca" sono in ogni angolo d'Italia, isole comprese. Alle Eolie i terminal politici sono all'ordine del giorno. Ecco perché servono gli ampliamenti dei cimiteri. Anche in quei luoghi sacri la politica ha bisogno dei suoi spazi per sistemare i caduti dell'urna. Oggi si vive l'epoca del turismo politico o della transumanza politica. Nella terra di Eolo, scuola insaziabile di cambiamenti comodi ed egoisti, é viva-viva. Un fenomeno di vita sociale che sfarina facce che non si bruciano neanche con l'olio bollente. Pochissimi quelli che sono rimasti sulle proprie posizioni. I politici non rappresentano più nessuno e presto non rappresenteranno neanche gli elettori. La globalizzazione del voto é arrivata anche alle Eolie. Voti che presto si potranno comprare sull'Amazon di turno. Un ruolo sempre più folcloristico con le trasmigrazioni che determinano fenomeni "paraculistici" che continuano a portar fortuna. Il toccamento in tutti sensi, sempre più necessario.
 
ElettorEoliano
I politici eoliani sono tutti molto educati. Pur se stanchi dei comizi pre elettorali hanno avuto la forza per continuare con i comizi post elettorali. Quelli del sano e sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno dato la preferenza ma anche agli altri che hanno votato la fazione opposta. Io che sono stato, sono e sarò sempre un semplice elettore, mi sento in dovere di ringraziare tutti i politici, senza discriminare chi ha preso più voti da chi ha apparentemente preso meno preferenze.
 
In politica si vince sempre, ma la vera vittoria si saprà alla scadenza del mandato. Voglio ringraziare prima tutte le donne dei 3 comuni delle Eolie, che si sono armate di sacrifici per aiutare le isole Eolie, ringrazio tutti gli uomini che, senza esclusione, sono i capi famiglia dei Comuni. La quantità dei voti raccolti non da valore di vita, ma rende la donna o l'uomo proprietari di quei gradini per alzare le pretese per la vita di tutti. Grazie quindi e ricordatevi che sono stato, sono e sarò l'elettore di tutti con la croce sempre pronta sulla punta della matita che stringo sempre fra le punte delle dita.
 
Scogliate liparote
Gli eoliani sono un popolo senza semplificazione. La complicazione é il mestiere di tutti, ma anche la magia. Spesso basta un lenzuolo bianco per far scomparire o far ricomparire quello che si vuole. Diversi anni addietro, vennero eseguiti lavori nell'altura montagnosa sulla Bagnamare-Tunnel-Pignataro. Non si ricorda se venne usato esplosivo per fare cadere massi, scogli e pietrame vario. Operazione sicurezza per dare tranquillità al doppio senso di circolazione. La strada si riempì di grossi massi. che svanirono magicamente nel nulla. Scomparsi.
 
Forse il capitolato d'appalto prevedeva le spese del prelievo e del relativo trasporto. Invece si poteva economizzare e ottenere un doppio beneficio. Bastava buttarli nel sottostante mare, facendoli cadere sopra gli ultimi massi esistenti a protezione della costa. Sarebbe stato troppo semplice. Meglio complicare tutto. C'é l'alibi che le rocce a quei tempi erano considerate rifiuti speciali. Viceversa, una protezione semplice del litorale di Canneto con i massi, al di fuori della spiaggia, sui semi affondati tetrapoli, avrebbe, con bassi costi, risolto i problemi delle mareggiate.
 
Oggi ci sono i famosi studi di fattibilità realizzati a computer con programmi specifici che complicano la vita a chi appalta. Nel mezzo di questo ragionamento popolare si risparmia prelevando il materiale (non pericoloso) dal torrente per imbonire la spiaggia di Unci. Resta da stabilire se il torrente é un torrente oppure una via chiamata scandalosamente via Torrente. Il famoso trucco c'é ma non si vede. Basta togliere il lenzuolo ed il gioco é fatto, i risparmi pure e per gli eventuali danni si vedrà. Intanto si guarda al presente con certi occhi assenti da scoglionati di nome e di fatto.
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Rifiuto anche eoliano
Ufficialmente si chiama raccolta rifiuti. Il tempo passa ma della raccolta restano i rifiuti. Sono il primo incontro del mattino e l'ultimo della sera. La differenziata sta strangolando l'Italia. Non Funziona e non funzionerà mai. Ha i suoi nemici. Quando si butta il rifiuto il primo pensiero va alla politica, il secondo alla stampa spazzatura, il terzo a far presto prima che ci veda qualcuno che ha più premura di noi. Così l'Italia intera perde la sua civiltà che sicuramente non può passare dalla spazzatura. Anche perché il rifiuto é una risorsa. Solo politica. I fatti lo dimostrano. Più aumenta il caldo e più aumentano i rifiuti. Carta, umido, plastica, vetro, indifferenziata sono un gioco a perdere per il popolo e a vincere per altri, visto le cifre che girano. Gli spiccioli sono milioni di euro. Come funziona la raccolta alle Eolie? In qualche isola girano foto di politici che girano con il camion dei rifiuti. Foto montaggio? Mi rifiuto di crederci!
 
 
Terminal o inizial eoliano
Finirà che alla fine la colpa delle disfunzionalità sono gli eoliani che pretendono di vivere in tante piccole Montecarlo senza averne diritto. La presunzione eoliana illude la comunità a titolarsi come i migliori isolani del mondo. Perché ci sono panorami impagabili che prima o poi lo stato o gli enti locali tasseranno. Una tantum a foto o a commento. I panorami sono una ricchezza a carico della comunità. Fortunatamente c'é chi riesce a metterci qualche pezza, buttando immondizia di ogni tipo fuori orario e fuori luogo, di posteggiare dove non si può, di spingerci a vicenda per farci largo nel terminal o inizial di Milazzo che dimostra di non essere in grado di gestire il flusso del traffico eoliano, di lamentarsi della tonalità della politica vincitrice e di quella perdente. Mai una volta che il cuore che tutti hanno per le Eolie venga messo in piazza dove passano e spassano tutti quelli che non vedono l'ora di arrivare e quella di partire.
 
Eolie, scogli vincolati
Prima o poi saranno premiati gli eoliani che fino ad oggi sono riusciti ad avere terra e terreni che appartengono alla preziosità delle isole Eolie, motivo per il quale oggi queste isole sono Patrimonio dell'Umanità. Che bella fortuna. Questo pezzo di fortuna é toccato anche a me, quando ho ereditato proprietà piene di vincoli del tipo zip, zap e...zappa! Terra utilissima alla mia passione "contadinara".
 
I vincoli paesaggistici mi hanno reso libero dal cemento e chi é costretto a cementificare spesso mi invidia. Ma che colpa abbiamo noi vincolati? Aver partecipato, pur se in minima percentuale, a salvaguardare le Eolie. Il solito amico gemello di fortuna vuol fare una cooperativa per far arrivare dall'Europa anche i prestiti vincolati per allevare proprietari terrieri naturali e vincolati.
 
Tutta terra uscita dalla produzione che non si riesce più a trovare anche perché in tanti sono riusciti a svincolarsi avendo trovato la giusta strada e non il vicolo cieco.
 
Dai fumi di Sesto San Giovanni a quelli di Stromboli
Le analisi che giustificano la sconfitta elettorale del Pd a Sesto San Giovanni, definita da sempre la Stalingrado italiana, trovano conferme solo in una considerazione. A Sesto San Giovanni non ci sono più gli operai. Quelli che votavano un solo partito. Gli operai non ci sono più perché non ci sono più le acciaierie. Quelle che avevano un solo nome. Falck, l'industria fondata nel 1906 che arrivò a contare fino a 16 mila dipendenti. L'area ex acciaieria, confinante con Milano, ormai produce solo inchieste. Nel 1996 la superficie di 1,3 milioni di metri quadrati fu acquistata per 400 miliardi di vecchie lire. Un affare per tutti. Politici in testa. Oggi si spera nella creazione del più grande progetto europeo di riqualificazione urbana di ex aree industriali che puntano a ridisegnare l'intero territorio di Sesto. Intanto i Falck hanno goduto la villa a Stromboli, costruita in cemento e acciaio di cui non si conosce la provenienza. Fu costruita nel 2008 su progetto dell'arch. Luciano Giorgi. Questo magnifico pezzo é in località Piscità. Rappresenta lo spaccato elettorale di oggi, secondo molti punti di vista, con e senza cratere eruttante nel ricordo delle vecchie ciminiere fumanti.
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Lipari-Genova, i sindaci di tutti
Lipari e Genova possono sindacalmente gemellarsi. Dopo il sindaco di Lipari anche il sindaco di Genova ha detto: "voglio essere il sindaco di tutti". Questa é la frase 10 e lode che non esiste in nessun supermercato dei dizionari politici. Un modo completo per sprigionare felicità e dare speranze oltre i limiti imposti dalla seria vita politica. Io e i miei parenti di Genova avremmo voluto dire: "noi vogliamo essere gli elettori di tutti. Ma non ci siamo riusciti. Altri invece si. Ma come hanno fatto? I misteri della politica che non é per tutti. In tempi non sospetti, un politico nazionale, aveva deciso di collegare via mare le isole Eolie con Genova. Era stato già scelto il motto: "La nuova linea per tutti".
 
Eolie sull'unghia
Il mondo eoliano é costretto a guardare alle innovazioni. Comprese le ruote quadrate per le biciclette. La tecnologia é sbarcata alle Eolie non solo con gli attuali mezzi di trasporto. La velocità e la lentezza fanno parte del bagaglio visivo che ciascuno vuole ammirare e godere. Ma anche dalla capacità di assorbimento. Una sveltina é una sveltina mentre la lungaggine, è godimento burocratico. Quindi tutto il resto non é altro che la preferenza che si vuol dare per risolvere il quotidiano con invenzioni personali. Per gli esami scolastici gli appunti scritti sulle mani sono superate dalle unghie finte su cui leggere le formule matematiche o ricordarsi per chi votare quando si è soli dentro l'urna.
 
Maneggio eoliano
Il maneggio eoliano vive senza cavalli. Alle Eolie la politica si maneggia. Pochissime volte democraticamente, spesso con una funzione specifica. Gli anni riducono il maneggio ma l'impronta resta. Anche perché non va mai in pensione. Dura fin quando dura il politico che resta una linea guida. Il bello é che ancora oggi c'é un sottile desiderio della voglia di comunicazione spesso provato in tutte le salse, ma non si riesce a distinguere una testata giornalistica dal resto del mondo che comunica in altro modo. Per questo si attinge lo spunto maneggiandolo con cura nel nome di una cultura che non si rade e cerca di corrodere senza successo. Cavalcando onde marine e non i cavalli di razza della nuova generazione politica che con le mani in tasca promette di non maneggiare. Mannaggia!
 
Lipari, 2 mani e 4 scarpe
Al Comune di Lipari gira voce che dopo le cornici d'argento del duo politico Giorgianni-Orto, spuntano le cornici d'oro D'Alia-Giorgianni. Lipari sarà il Comune delle cornici perché si avvia ad essere un Comune da incorniciare. Spariranno le cornici con i panorami, sostituite da quelle con uomini di buone azioni. Ai lettori del Notiziario non é sfuggito il particolare che mentre sono affettuosamente vicini (D'Alia-Giorgianni) mettono in evidenza una mano a testa mentre le altre due non vengono mostrate. Ci sarà un motivo. Una mano lava l'altra in politica suona bene, ma una (ovvero l'altra) é meglio tenerla di riserva. Visto che calzano simil-scarpe col rialzo che li mettono alla stessa altezza.
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Eolie 5+5
C'é una parte di eoliani che conta gli anni mancanti per andare in pensione. L'altra parte conta gli anni trascorsi sul lavoro. Personalmente contando ad occhi chiusi, matematicamente mi restano ancora cinque anni di lavoro per la pensione più o meno meritata. Sempre se lo Stato non penserà di regalarmi l'opportunità di lavorare ancora per 10 anni. Anche Lui deve farsi i conti. Quelli che tornano. Allungando di altri 5 anni il periodo lavorativo, raddoppierei le mie soddisfazioni con tutti i piaceri del lavorare.
 
Le isole Eolie sono in un continuo cambiamento o "scambiamento". Cercano un volto nuovo per cambiare il volto dell'arcipelago usato sempre ad immagine e somiglianza. Partendo subito da Canneto. Da Unci a Calandra. I camion in movimento sono i tamburi dell'inizio lavori, sono la pubblicità per la politica indipendentemente dal polverone che sono costretti a sollevare. La prova che finalmente si muove più di qualcosa, anzi di più. Il cambio programmato 10 anni fa e che andrà avanti per altri 10 anni. I famosi 5+5 di tutti noi che dipenderemo sempre dalla matematica. Questa é la politica per tutti a 360 gradi con le somme e le sommità.
 
Per...denti
Berlusconi ha sempre avuto un problema con i denti, poi dopo aver beccato il "duomometto" di zinco in faccia, il pensiero é volato sugli anziani che non si possono permettere la dentiera. Quella della mutua con l'illusione dell'odontotecnico a domicilio. Da 15 anni batte proprio dove il dente duole nelle tasche di pensionati sottocosto. Quelli con l'assegno minimo che in qualche modo si mordono le mani per non aver fatto la rivoluzione della dentiera. Ma secondo i politici più ragionevoli e ragionati, per non aver idee per...denti, bisogna pensare che se la mutua passa la dentiera poi bisogna trovare chi passerà il mangiare o i buoni pasto. Almeno per il collaudo semestrale. L'ideale per lo Stato é avere un popolo sdentato, giusto per l'orzo col latte per la zuppa di pane duro di ogni sera per tutte le sere.
Accoppiata eoliana
La coppia Marco Giorgianni-Gaetano Orto, felicemente politica, é il quadretto d'argento che dovrà essere posizionato sulle scrivanie del Comune di Lipari. Entrambi, a braccetto, sono in grado del andare ovunque. Per le Eolie e fuori dalle Eolie. Nella foto dell'11 raggruppato hanno il sorriso della forza per oscurare tutti. Lealmente. Sono la luce. Ieri fluorescente oggi a led. Senza aver conosciuto le lampade a petrolio. Ma uno dei 2 é più leale dell'altro. Perché? Il motivo per esserlo é sotto gli occhi di tutti. Basta camminare a piedi e si capisce chi fa quadretto e chi fa quadrato. Una coppia da coppa.
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La pubblicità é l'anima delle Eolie
Presi dalla campagna elettorale, ai politici eoliani di turno é sfuggita la pubblicità sotto il naso della quasi...casa. Nel porto di Milazzo alcuni cartelloni invitano all'acquisto di case a Favignana e Ustica. Una specie di concorrenza sleale e inopportuna oppure provocatoria o meglio ancora una fine operazione di marketing che per vendere non guarda in faccia a nessuno.
 
Qualche turista, guardando questa messaggistica, ride. Altri prendono nota. Quindi funziona. Adesso le Eolie dovrebbero rispondere allo stesso modo promuovendo qualche proprio prodotto alle biglietterie per Ustica e Favignana. Questo mentre si prende nota che il "Porto delle Eolie" é a Capo d'Orlando. Giungono notizie di capperi eoliani che crescono come funghi a Pechino e la Malvasia di Lipari prodotta a Mosca in una fabbrica di vodka. Eolie di tutti, come lo scopino per wc chiamato Lipari.
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Lipari, soldi insabbiati

A Canneto é durato pochissimo il materiale riversato per imbonire il tratto di spiaggia di Calandra. I marosi e i marosetti hanno inghiottito con un solo boccone l'illusione che il mare non porta via niente. Mai. E' stato come aver scritto t'amo sulla sabbia. Un atto dovuto per il mare e non per chi ha riversato. Intanto continuano i lavori imponenti e unici a Unci. Il fai e rifai é la politica di oggi mentre il Fai é altrove. Perché è solo Fondo Ambiente Italiano.
 
Le Eolie sono isole ricche di esperti, sia politici che tecnici. Da persona normale di legge, in compagnia di chi ci legge, abbiamo pensato che forse, spendendo di meno, bastavano pochi viaggi del pontone per sistemare o risistemare i tetrapoli e poi calarci sopra gli scogli naturali ricoprendolo il tutto di sabbia incastrata. Lavoro eseguibile sia in orizzontale che in verticale allungando nel doppio senso la passeggiata a mare e le zone per ombrelloni e sdraio. Bastava prendere la sabbia dove abbonda (zona bar Mezzapica) e distribuirla dove manca. Un bilanciamento sabbioso.
 
Certo l'effetto politico di spendere milioni di euro supera l'effetto dello spendere poco. Il risultato non conta anche se presenta il conto. Ho ricevuto un foto che sembra scattata alla Canneto dei sogni. Invece é una parte diversa del mondo dove i soldi che si spendono si vedono e non finiscono sotto la sabbia che il mare porta via. Sempre!
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Lipari, segnale cannetaro

Tutti sanno che di mestiere faccio l'avvocato. Ho il mio studio legale insieme a due colleghi di famiglia. Ho tantissimi amici avvocati e molti clienti affezionati. Ho un problema. Credo che solo qualche cittadino mi potrà difendere. Vivo in una casa di proprietà. Accedo da un cancello che mi porta al mio box auto. Tutto perfettamente in regola.
 
Posteggio per rispetto alle norme della civiltà dentro il box per non togliere un posto auto ai vicini. Tutto questo (apparentemente) mi rende un violatore delle norme del codice della strada usate in contrapposizione alla legge. La colpa é di un odioso segnale stradale (divieto d'accesso) esposto frettolosamente a Canneto, all'inizio di via Risorgimento. Non posso ne uscire ne entrare in casa dalle 8 alle 9.30 e dalle 12 alle 13,30, festivi compresi.
 
Questo perché esiste una scuola che si affaccia sulla stessa via. Eppure é finito l'anno scolastico ma il segnale stradale non va in vacanza. Rispettando le regole, della fantasia e della libertà dei diritti, ho chiesto di essere verbalizzato per definire in sede giudiziaria i diritti del segnale stradale e quelli miei e degli abitanti della via. Inutilmente! Guardando il segnale del divieto di accesso, dovrei pensare di contrappore un segnale con la scritta: "diritto d'ingresso e d'uscita". Inizio a sognare il segnale del divieto sorretto da un angelo e da un diavolo.
 
Prima o poi mi ammanetteranno per violenza al segnale. La legge dice: "non si può mai imporre ad un cittadino di non uscire di casa e di osservare un determinato orario, specialmente se la la propria abitazione ha un parcheggio privato. Ogni riduzione e rispetto dell'orario configura una privazione della libertà". Il buon senso, senza bisogno di essere titolati con la divisa e non, dovrebbe aggiungere "escluso residenti" al cartello segnalatore. Questo dice la legge della Repubblica Italiana. Oppure siamo nella Repubblica delle banane dove la mancata applicazione della legge inizia a diventare provocazione continua per segnalazione.
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Eolie senza meloni ma con totani

Fascisti, comunisti e democristiani sono simboli della storia che oggi sono superati ed accantonati. La politica cerca nuove ideologie, nuovi marchi, anche casarecci. Per andare avanti. Però, però. Si guarda al paesino italiano dei meloni che é composto da due comuni fusi. Il comune di Sermide e il comune di Felonica.
 
Qui, una giovane candidata che chiamandosi Fiammetta di nome, Negrini di cognome ed essendo figlia di un contoterzista agricolo, che tipo di partito politico poteva scegliersi? Semplice: "Fasci italiani del lavoro". E' stata eletta. Adesso all'economia basata sui meloni si é aggiunto il flusso turistico per conoscere la nuova consigliera comunale che ha scatenato le ire del Presidente della Camera, attivando l'intervento del Ministro dell' Interno.
 
La Prefettura di Mantova ha sciolto la commissione elettorale locale. Tutto è bloccato! Errore istituzionale? Ricorsi e controricorsi, ma non storici. Ma se una Fiamma o Fiammetta presentava alle Eolie lo stesso programma che dice: "Riorganizzazione della macchina comunale. Ridare slancio all' agricoltura. Uso degli autovelox a fine educativo e non vessatorio chi avrebbe avuto modo di protestare? Salvo che per gli 80 anni dalla scomparsa dei fratelli Rosselli continua a contare più il simbolo che il programma. Alle Eolie non crescono i meloni ma sicuramente abbondano i totani.

Eolie, sentenze col ticket. L'intervento

Si legge sovente,che alcune somme incassate dai ticket, sono devolute per il protocollo d'intesa con la Procura della Repubblica di Barcellona. Dette somme, sono destinate all'esecuzione delle sentenze penali, divenute esecutive e contenenti l'ordine di demolizione dei fabbricati abusivi, di coloro che hanno subito la relativa condanna.
 
Approfondire tale questione giuridica é necessario per comprendere l'ingerenza della P.A. in poteri che spettano al P.M.. Il vero succo della questione è che il giudicato penale, dev 'essere eseguito dalla Procura della Repubblica e non dai Comuni. Un eventuale protocollo d'intesa tra P.A. e P.M., non è assolutamente possibile, configurandosi un abuso. Infatti, la giurisprudenza penale della Corte di Cassazione ha costantemente chiarito che l'ordine di demolizione delle opere abusive impartito dal giudice penale, in sentenza di condanna per violazioni alla normativa urbanistico-edilizia non deve essere eseguito dalla pubblica amministrazione.
 
La giurisprudenza penale della Corte di Cassazione ha affermato la natura autonoma dell'ordine di demolizione contenuto nella sentenza penale di condanna, rilevando l'assenza di norme specifiche che riconducano, all'autorità amministrativa, l'esecuzione del predetto ordine emesso dal giudice penale. Questi principi, sono stati sanciti anche dal Consiglio di Stato.
 
L´organo promotore dell'esecuzione, va identificato infatti nel Pubblico Ministero, con connessa parallela funzione del giudice dell'esecuzione per quanto di specifica competenza. L'iniziativa assunta dall'Amministrazione di Lipari con il protocollo d'intesa con la Procura della Repubblica di Barcellona, rappresenta un ipotesi di sconfinamento ed indebito esercizio di competenze riservate alla giurisdizione penale. I provvedimenti amministrativi eseguiti in forza di sentenze penali esecutive, vengono pertanto adottati in carenza di potere da parte del Comune e sono suscettibili di annullamento, con le relative conseguenze.
 
L'INTERVENTO
 
di Annunziata Pajno
 
E se trattasi di costruzioni dichiarate abusive dalla Procura con provvedimenti notificati all'Ente ma rimasti ineseguiti o comunque sotterati nei meandri degli Uffici di competenza a .... come la mettiamo? A che serve od a chi serve il protocollo d'intesa ammesso che esso fosse stilabile? Ah già, dimenticavo: le Eolie sono o fanno parte della Repubblica delle banane!!

 Eolie, zappa di pesce

I miei genitori non hanno mai pescato un pesce. Lo stesso posso dire per me e i miei fratelli. In famiglia abbiamo sempre sentito del mare eoliano dove il pesce vive in abbondanza. Ancora oggi si vedono foto di bambini che mostrano trofei di pescato di ogni tipo e specie. Poi vedo cosa é stato sequestrato, l’altro giorno, nel mare di Alicudi fra reti, tonni e pesce spada. Il pesce c’é. Ma c’é anche una immagine che rende tristi molti eoliani nel vedere il manifesto della protesta dei pescatori dove un pesce spada trafigge il cuore dell’uomo di mare.
 
Per favore cambiatelo. Per carità ciascuno difende il pane come può. Ma bisogna farlo ad armi pari. Nessun pesce ha mai fatto la guerra agli eoliani e fra chi vuole l’aria marina protetta e chi non gradisce, oggi in tanti si sentono anche animalisti marini e vogliono difendere i pesci con un democratico cartello. Vietato pescare e andiamo insieme a zappare. Senza offesa per quelli come me che si sentono utilizzatori felici di questo attrezzo terrestre soprattutto nei terreni abbandonati, naturalmente proteggendo i pescatori.
Porta a porta eoliano
Mentre tutta la classe politica eoliana dovrebbe andare in vacanza per il meritato riposo, indipendentemente dal risultato, i loro personali contatori di voti cercano i giusti parametri per capire gli esiti in base al rapporto qualità/comizi. L'occasione é buona anche per la famosa differenziata porta a porta. Se ha funzionato per la raccolta dei voti perché non deve funzionare per la raccolta dei rifiuti? Il paragone é puramente tecnico, magari in funzione del dare e avere. Questa strategia andrebbe applicata anche per il rifiuto differenziato. La politica va sempre copiata anche per non restare con l'umido in mano e la carta in tasca.

 

Sgarbata liparota

In tanti ritengono Vittorio Sgarbi un patrimonio italiano e anche un mancato benefattore delle Eolie. Ritirando le camicie d'assessore per il Comune di Lipari, ha strappato anche il progetto dei bagni con bidet siamese e doppio wc. Il nuovo concetto culturale dei vasi comunicanti. Il mancato assessore liparoto ha bisogno di andare in bagno almeno 8-9 volte al giorno. La sosta di Sgarbi nei wc é andata in tv grazie alle Iene. Eccetto gli odori, sono stati trasmessi anche i rumori. L'irrealizzato progetto del doppio wc comunicante doveva servire (visti gli impegni di Sgarbi) per fare sedute, meditare, recuperare tempo e per misurarsi su chi avrebbe rumoreggiato in modo più signorile, in compagnia del candidato sindaco che però é arrivato terzo. Per la collaborazione questo e altro, anche se ciascuno avrebbe evacuato per proprio conto. In...comune ci sarebbe stato il rotolo della carta igienica. In tema di risparmi si voleva tornare all'uso antico dei fogli di giornale di cui il lussuoso proposto assessore è ghiotto. Ma purché stampa patinata. Al tiro allo sciacquone, l'occasione é finita come era iniziata, con la scritta occupato sulla porta che non é stata mai chiusa.

Sfilata politica eoliana

Adesso che le auto storiche hanno finito la sfilata, visto il successo di pubblico, bisogna trovare l'alternativa. Adesso che sono finite le campagne elettorali si può dire che l'alternativa c'é. Si può organizzare la sfilata di tutti i politici dei 3 comuni eoliani che hanno partecipato alle elezioni. la sfilata odorante di raduneria ha un nome: "Eolezioni". Basta mischiare i più votati con i meno votati, gli eletti con i non eletti creando la comunità politica locale con lo spirito del popolo-territorio. L'ordine dell'intruppamento per la sfilata dovrebbe essere non per numero di voti ricevuti ma per numero di soldi ricevuti per pagare la campagna elettorale ed é proprio in campagna, dove si coltiva la terra, che bisognerebbe sfilare. Altrimenti che campagna é.

Eolie a millimetro zero

Finalmente é finito lo sciupio della carta usata per stampare materiale elettorale. Ne guadagna l’ambiente e soprattutto si evita di far lavorare la fantasia per trovare il posto migliore di visione e fregare gli altri candidati compresi quelli della propria cordata. Quasi un gioco del “futti cumpagnu”. Chi dice che non é vero? Addirittura alcuni candidi candidati per non far finire i manifesti nella spazzatura hanno deciso di farli incollare nella facciata dei cassonetti della spazzatura. Pensando alla differenziata a millimetro zero. Dall’elettore all’urna. Non una cassata ma una cassonata a cascata. A portata di bocca. La politica stampata sempre più usa e getta.

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