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Dettagli...

Si è svolta a Santa Marina Salina la commemorazione delle vittime dell'affondamento del piroscafo Santa Marina, avvenuto a largo di Vulcano il 9 maggio del 1943 ad opera di un sottomarino inglese, nella cui tragedia persero la vita 62 passeggeri.
Stamane il parroco Alessandro Lo Nardo ha celebrato la funzione religiosa presso la Chiesa di Santa Marina, nella principale piazza e a seguire è stata deposta una corona di alloro ai piedi del monumento celebrativo, donato alla Comunità dalla Professoressa Leanza , in occasione del 70° anniversario dell'affondamento, il cui padre, maresciallo dei Carabinieri, risulta essere tra le vittime.
Alla cerimonia hanno anche partecipato le autorità civili e militari, con in testa la signora Leanza, cittadina onoraria del Comune di Santa Marina Salina dallo scorso anno.
"Giorno dopo giorno sentiamo, come Comunità, l'esigenza di ricordare tutto ciò che è avvenuto nel nostro territorio, nel bene e nel male" spiega il Sindaco Massimo Lo Schiavo " e l'affondamento del Santa Marina rappresenta una delle pagine più tristi della nostra Storia. Proprio per tenere vivo il ricordo, dopo la celebrazione eucaristica e i dovuti onori militari alle vittime, nella Sala Consiliare Comunale è stata allestita una piccola mostra fotografica, con quadri e proiezione di diapositive, relative alla vita del piroscafo Santa Marina".

piroscafosantamarina

LE TESTIMONIANZE.

mristuccia3di Massimo Ristuccia

Considerazioni personali da appassionato di storia della II guerra mondiale, in occasione dell'anniversario dell'affondamento del piroscafo Santamarina. Errore o Orrore della guerra, voler affondare a tutti i costi pur consapevole che non era una nave militare. Rimane un atto sconsiderato sia se ordinato o discrezionale del comandante. Si tratta di un sommergibile di classe "U", facili da costruire, basate su una propulsione diesel-elettrica in superficie. Furono impiegati con successo nelle basse acque del Mediterraneo con compiti offensivi a corto raggio. Quindi unità minore che nel mediterraneo non partecipa a nessuna missione "importante" (es. attacchi a convogli italiani per rifornire le truppe in africa) o ingaggi combattimento con grosse unità militari navali italiane, tranne rari casi. Sia prima che dopo l'affondamento del " Santamarina" affonda diverse unità minori militari e non es. il 16.02.1943 affonda il piroscafo da carico "PASUBIO" a largo di Roccella Ionica. Leggendo le possibili cause mi viene di pensare: 1) Ma a Lipari quale base navale c'era!!Quali navi militari c'erano!! 2) Anche se si era in vista dello sbarco alleato in Sicilia si vedeva che non era una nave militare!!! 3) Quali forze terrestri erano presenti a Lipari che potesse trasportare!!!

4) Dove sono le prove, le fonti dell'idrovolante ammarato a Salina, gli Ufficiali tedeschi, lo spionaggio ed il contro spionaggio!!!! Le fonti, le prove, riferimenti precisi ci sono? NO!!

Il Tenente "Turner" è morto nel 1945 il sommergibile dismesso nel 1946, vi sono prove certe, documenti dell'archivio storico della Royal Navy?Ho letto da qualche parte: ""La Santa Marina fu colata a picco perché si credette che a bordo, tra i passeggeri, ci fossero anche degli ufficiali del Reich in possesso di alcuni documenti segreti. Lo rivela una ricerca compiuta negli archivi del Royal Navy Submarine Musem di Londra e voluta da alcuni parenti delle vittime"". Sarei curioso di sapere i nomi e cognomi di questi parenti delle vittime?, forse non si poteva avere una copia di questo documento dell'archivio della Royal Navy Submarine Musem, ma citare una fonte, un responsabile che fornì i documenti che era presente alla visione di essi!!!! Trovo altrettanto strano che in un archivio storico, come esiste per qualsiasi forza armata, venga riportata la causa dell'affondamento a maggior ragione se c'era qualcosa di segreto, di riservato. In guerra avvengono tante brutte cose, la guerra è una brutta cosa, l'errore o la crudeltà commesso/a anche da chi stava dalla "parte giusta", dai vincitori va comunque almeno citato visto che altro non si è potuto fare, in particolare quando a perdere la vita sono tanti "civili". Vi è una similitudine con l'affondamento del traghetto "S.Lucia" partito dall'isola di Ponza il 24 luglio 1943 attaccato da tre aerei inglesi, morirono 105 persone, ""dalla consultazione degli Archivi Storici Nazionali Inglesi di Kew, l'evento è riportato come una normale operazione di guerra, volta a fiaccare il morale l'Italia per farla uscire dalla guerra"". Errori e/o Orrori della Guerra!!

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Nostra intervista per la Cerimonia Monumento Santamarina del 09 05 2013

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9 maggio 1943, l’affondamento del piroscafo “Santamarina" con 62 morti. Una tragedia da non dimenticare…

 

BFERLAZZO.JPGdi Bartolino Ferlazzo

Sono passati ben 71 anni da quel tragico 9 maggio 1943, una data, purtroppo, destinata a rimanere impressa, in amostra11.JPGmodo indelebile nella storia delle Isole Eolie, impressa come una macchia che mai il tempo potrà cancellare.
Il tempo, non solo non riesce a far dimenticare, ma ogni anno, questa data, fa rivivere in tutta la sua ampiezza catastrofica il crudele affondamento del prioscafo di linea il Santamarina.
In quell’ assurdo ed incredibile pomeriggio, Lipari e le sue sorelle, toccarono con mano, quelli che furono gli orrori della guerra stessa, oltre a subire la crudeltà di un conflitto, certamente non voluto dalle popolazioni, ma loro malgrado costrette a subirne l’ offesa, la disperazione, i lutti, le privazioni, la ripugnanza  e l’ inutilità .-
Tante vittime innocenti perirono, ben 62 su 97 persone che erano a bordo, per colpe che certamente non avevano, ma immolate solamente sull’ altare della Patria, una Patria che probabilmente ancora oggi non si ricorda più di loro.
Quel giorno, domenica, a Lipari si era svolta nella mattinata la festa dell ‘ impero, con grande partecipazione di folla, come succedeva spesso in quegli anni, nel pomeriggio intorno alle ore 15,10 il piroscafo di linea Santamarina, salpava gli ormeggi da Marina Corta per far rotta su amostra10.JPGVulcano-Milazzo, seguendo la rotta 102/C; il mare era particolarmente mosso, ma certamente non metteva in crisi un’ imbarcazione che, per quei tempi era considerata d’ avanguardia; così, lasciato lo scalo di Vulcano, il Santamarina proseguiva felicemente la sua rotta, quando a nove miglia da Lipari ed a non più di tre- quattrocento metri da Punta Bandiera  nella frazione di Gelso, un siluro lanciato intorno alle ore 15,48, dal sommergibile inglese Unrivalled, comandato dal tenente H. B. Turner, partito il primo maggio dalla base navale di Malta, per un’ operazione di pattugliamento delle coste nord/orientali della Sicilia, lo colpiva al centro ed esattamente all’ altezza della sala macchine, spaccandolo in due tronconi e facendolo colare a picco in pochissimi minuti, portandosi dietro il suo immane carico di morte e di disperazione.
Rimbombano ancora oggi, per chi allora era presente, nelle orecchie, fanno triste eco al cuore, le grida strazianti, le implorazioni disperate di aiuto da parte della marea di gente che immediatamente affollò Marina Corta; erano lagrime di madri, di spose, di figli, di amici, di parenti e conoscenti dell’ equipaggio e dei passeggeri che ignari e innocenti, in quel giorno primaverile, incontrarono la morte tra i flutti di questo nostro mare.
Ma non fu un solo siluro ad essere lanciato dallo scafo inglese, perchè all’ accorrere di una motovedetta tedesca, ne veniva lanciato un amostra9.JPGsecondo che non centrava lo scafo, solo perchè non veniva considerata la poca chiglia di cui era dotata l’ imbracazione.
Che tragedia più immane sarebbe stata, ci chiediamo ancora oggi, se quell’ attacco fosse stato portato nella mattina di quella terribile domenica, quando a bordo del Santamarina, si trovavano circa duecento giovani in partenza per la visita di leva del giorno successivo.-
A Marina Corta era invasa da una folla enorme, atterrita, convulsa che correva che cercava di aiutare i volenterosi a varare le barche, a preparare coperte, medicinali, perchè il tempo era poco e bisognava far presto.
Solo qualche barca a motore poi tutti a remi per coprire una distanza, dal luogo dell’ affondamento, che sembra interminabile, ma bisognava agire di fretta potevano esserci dei naufraghi dei superstiti, correva notizia del siluramento di un’ imbarcazione che si era recata per prestare soccorso, in pochi si salvarono, e cominciarono a serpeggiare i primi nomi di coloro che si erano visti partire, di coloro che fino all’ ultimo momento si sperava di poter salvare, di coloro che si sono visti trascinare giù nei gorghi di una mare amico ma in quel momento terribilmente crudo e famelico,  ” allora Lipari capì davvero tutta l’ atrocità della guerra, fu un trauma, una presa di coscienza sulla tremeda realtà “.
A bordo di quell’ ultimo viaggio avevano preso posto un centinaio di passeggeri, dei quali quarantotto si salvarono gli altri non avrebbero più amostra8.JPGvisto la loro terra, le loro isole, i loro cari.
Ma quali furono, le probabili cause che portarono all’affondamento del Santamarina; la prima sarebbe quella che l’ alto comando alleato in vista dello sbarco in Sicilia denominato ” Husky ” aveva previsto come primo obiettivo di neutralizzare e distruggere tutti i mezzi e le basi navali ed aeree del nemico in Sicilia;  la seconda, sarebbe quella dovuta al fatto che qualche giorno prima un idrovolante tedesco attaccato da aerei alleati, di ritorno dall’ Africa, fu costretto ad ammarare nel laghetto di Lingua nell’ isola di Salina e siccome a bordo, circolò notizia, ci fossero alti ufficiali tedeschi che avrebbero dovuto raggiungere Milazzo con la nave di linea, il comando alleato, ne venne a conoscenza ed invio sul posto il sommergibile Unrivalled con l’ intento di affondare la nave, ma questo fatto su scoperto dal comando tedesco, che prelevò con un aereo gli ufficiali a Salina, lascianndo così al suo destino il Santamarina, carico d’ inermi passeggeri.
Con il Santamarina, è affondata, pure, una parte di queste isole, una parte della nostra coscienza, certamente mortificata ed umiliata da una guerra assurda, dichiarata solo per una sventata mania di grandezza e cagionata dalla mania omicida che aveva pervaso irrimediabilmente, in quegli anni l’ Italia, una mania che distrusse il paese, che annientò una buona fetta di italiani, una mania che mise in ginocchio un’ intera nazione.
Commemorare questi nostri fratelli non deve essere una ricorrenza ma un dovere verso chi ignaro, andò incontro alla morte non conoscendone la ragione, è un dovere morale e civico dare risalto a questi fratelli, è un dovere morale e civico posizionare un monumento che amostra7.JPGpossa ricordare a tutti il terrore della guerra ed il sacrificio di nostri parenti, amici, conoscenti, è un dovere morale e civico ricordare coloro che hanno dato la vita per la nostra libertà, non farlo sarebbe aver dimenticato, non farlo significa non avere ricordi, non farlo significa non avere rispetto per i nostri morti e chi non ha rispetto per i morti amostra6.JPGnon può avere rispetto e coscienza per i vivi;  e vorremmo concludere riportando le parole di Charles Peguy  ” … dopo tanta lotta, una pace eterna; dopo tanta guerra , una vittoria eterna; dopo tanta miseria una gloria eterna; dopo tanta bassezza un’ elevazione eterna; dopo tanta contestazione un regno incontestato …”
Proponiamo da questo giornale che il 9 maggio sia per le popolazioni eoliane il giorno del ” ricordo ” per non dimenticare i nostri morti e gli orrori della guerra.
Lipari, reagisci anche a queste tristi memorie, ricordando quanti non ci sono più e, se questo non avverrà, Voi da lassù abbiate solo pietà di chi per futili motivi e per interessi privi di ogni significato si è dimenticato del vostro sacrificio e del vostro martirio.
Lipari Auguri.

ELENCO DELLE VITTIME DELL'AFFONDAMENTO DEL PIROSCAFO SANTAMARINA IL 09 MAGGIO 1943. EQUIPAGGIO MERCANTILE

1 BASILE ONOFRIO MESSINA 1888, 2 ORTESE EMILIO MESSINA 1888,  3 DI MEGLIO GENNARO TORRE DEL GRECO 1893, 4 MILANI VINCENZO, 5 CUZZOCREA PAOLO MOTTA S. GIOVANNI 1897, 6 CALVO DOMENICO MESSINA 1890, 7 SACCHETTINO GIUSEPPE NAPOLI 1885, 8 FORMICA GIUSEPPE MESSINA 1908, 9 FLORIO PASQUALE TORRE FARO 1909, 10 ALFONSETTI MICHELANGELO SCILLA 1888, 11 FOTI VINCENZO MILAZZO 06-12- 1884, 12 ANDALORO GIUSEPPE MILAZZO 12-10-1895, 13 BITTO VINCENZO MESSINA 1885.

EQUIPAGGIO MILITARE: 14 PORRETTO GIUSEPPE PALERMO 27-05-1891, 15 GALLAZZI ARNALDO MILANO 14-06-1912, 16 FIORENTINO NATALE GIOVINAZZO 19-01-1917.

PASSEGGERI MILITARI: 17 D'ALESSANDRO ALFONSO NAPOLI 20-01-1918, 18 STRAMANDINO ANTONIO S.FILIPPO DEL MELA 02-02-1916, 19 BENINATI GIOVANNI LIPARI 09-01-1919, 20 BARCA DOMENICO LIPARI ( PIANOCONTE) 01-11-1915, 21 CURRO' ANTONINO LIPARI DI ANNI 22, 22 SCUDERI ANTONINO ACICASTELLO 20-09-1905, 23 MANTELLO FRANCESCO GRAMMICHELE 14-03-1909, 24 CASELLA SALVATORE S.ANGELO DI BROLO 20-06-1912, 25 PAVONE SEBASTIANO ACIREALE 02-02-1896, 26 PORTELLI GIUSEPPE LIPARI (CANNETO) 24-11-1899, 27 LEANZA EDOARDO CESARO' 18-04-1898, 28 COSTA GIUSEPPE LIPARI 17-01-1900, 29 D'ANIERI ANTONINO LIPARI 10-01-1908, 30 MARTINIS ANTONINO CROTONE 23-06-1902, 31 NATOLI FELICE SANTA MARINA SALINA 25-04-1919, 32 MIANO NICOLA CASTROREALE 01-02 1912.

PASSEGGERI CIVILI: 33 PICONE ANTONINO LIPARI (PIANOCONTE) 09-06-1926, 34 ACUNTO STEFANO LIPARI 16-05-1909, 35 MARTURANO GIUSEPPE LIPARI (PIANOCONTE) 09-10-1910, 36 RUSSO GRAZIA LIPARI 1878, 37 BONINO BARTOLOMEO QUATTROPANI 23-05-1903, 38 BASILE GIOVANNI LIPARI 25-01-1915, 39 MOLLICA ROSARIO LIPARI (CANNETO) 08-10-1917, 40 BIVIANO ROSINA NEW YORK 20-07-1922, 41 RUSSO FRANCESCO CARINI 09-01-1891, 42 TAURO GIUSEPPE LIPARI 19-06-1930, 43 CURRO' IOLANDA LIPARI (ACQUACALDA) 15-01-1930, 44 MAGGIORE GIACOMO LIPARI 19-04-1874, 45 MANNELLO TOMMASO LIPARI 24-05-1914, 46 SPANO' ANTONINO LIPARI ( CANNETO) 01-08-1924, 47 BONGIORNO MARINO SANTA MARINA SALINA 14-07-1884, 48 SGRO' SALVATORE S.LUCIA DEL MELA 20-12-1896, 49 GERMANO EDEL ROMA 29-10-1909, 50 GERMANO CLARA PALERMO 08-05-1907, 51 PISTORESI GIULIA LIPARI 15-06-1891, 52 DI MENTO GIUSEPPE SPADAFORA 04-09-1891, 53 GRECO GIUSEPPE MILAZZO 28-08-1897, 54 CASELLA MICHELE S.ANGELO DI BROLO 05-08-1926, 55 ROMAGNOLO ROSARIO MILAZZO 24-02-1923, 56 GITTO LORENZO MILAZZO 13-05-1890, 57 PENTOLA ANTONINO S.AGATA MILITELLO 07-11-1919, 58 VINCENTI LUIGI MESSINA 06-09-1921, 59 CASSATA LUIGI MONTALBANO ELICONA 12-05-1915, 60 IMBESE FRANCESCO S.LUCIA DEL MELA 01-10-1880, 61 MAIURANA GIUSEPPE LIPARI 07-10-1901, 62 LIBERATORE ANGELA LIPARI 08-09-1905.

TOTALE 62 DI CUI 13 EQUIPAGGIO MERCANTILE, 3 EQUIPAGGIO CIVILE, 16 MILITARI PASS.E 30 CIVILI PASS.

afamularo11di Antonio Famularo*

Mi ha fatto tanto piacere che il Comune di Santa Marina abbia dato continuità alla indimenticabile manifestazione dello scorso anno. E mi piace pensare che ogni anno avvenire la data del 9 Maggio verrà sempre commemorata quale 'giorno per ricordare', preservandone la memoria storica.
Nell'immaginario collettivo, ma soprattutto per coloro che furono 'toccati' da vicino e personalmente, fu davvero una tragedia. E sicuramente, a distanza di tantissimi anni, vi sono alcuni che si pongono degli interrogativi sul perchè di una inutile crudeltà, come ogni atto di guerra del resto.
Su quella tragedia, come autentici autori di 'sciacallaggio', son state dette e scritte un cumulo di fandonie che non onorano la verità storica (che non ha nulla a che fare con quella scritta dai 'vincitori') né tanto meno le vittime stesse! Evidentemente quegli 'sciacalli' scrivono solo per dimostrare a sé stessi di essere 'vivi', ma sono già morti senza avere mai 'combattuto' per una giusta causa (quella per la 'Verità', ad esempio), forse anche non ritenuti 'idonei' alla visita militare di leva e quindi 'riformati'.
Che siano in malafede lo dimostrano mantenendosi nel vago, senza citare alcuna fonte, facendo riferimento ai 'si dice', anziché fornire dati attendibili e documentabili.
Cominciamo dunque a chiarire una volta per sempre le dinamiche reali e inconfutabili dei fatti.
Punto 1) Il Royal Navy Submarine Museum non è situato a Londra! Esso si trova a Gosport -
Hampshire - U K.
Chi asserisce di averlo 'consultato' per delle ricerche inerenti al 'Santa Marina' mente
spudoratamente e... meschinamente!
Punto 2) Le informazioni storiche inerenti a quella tragedia 'eoliana' in mio possesso mi sono state trasmesse, durante la prima settimama di Maggio dell'anno scorso, direttamente da George Malcomson, archivista, e Debbie Corner, service, del Royal Navy Submarine
Museum. Tra le varie informazioni (scarne, per loro stessa ammissione) mi furono inviate anche una foto del comandante Turner e una foto dell'intero equipaggio ritratto sul sottomarino 'Unrivalled'. Col permesso dei due funzionari di quel Museo quelle due foto l'anno scorso le inviai a Bartolino Leone, che le pubblicò sul suo 'Notiziario', e che poi rimosse per onorare l'impegno, da me assunto con i due funzionari, di non divulgarle.
Punto 3) Sulle motivazioni per arrivare alla decisione di silurare un Piroscafo civile, l'Archivista mi spiegò che sarebbe stato impossibile conoscerle con precisione, aggiungendo:
" La storia delle Operazioni Sottomarine Britanniche nella Seconda Guerra Mondiale fu scritta negli Anni '50. Una storia riveduta fu pubblicata nel 2001 dall'ultimo Vice Ammiraglio Sir Arthur Hezlet. Nel suo libro lui non menziona l'attacco ma poco prima del siluramento Hezlet afferma, a pag. 213, "che Tunisi e Biserta erano cadute il 7 Maggio 1943 e la resa finale ebbe luogo il 13 Maggio 1943; nell'intervallo le operazioni sottomarine continuarono contro la navigazione nemica rimanendo invariate. In altre parole non furono sospese dai nostri sottomarini fino alla data attuale della resa. Posso dire che dal rapporto di perlustramento l'Ufficiale Comandante del Sottomarino HMS Unrivalled, Tenente H. B.
Turner, pensò che stesse (N.B. - Pag. 123) attaccando una "nave ausiliaria" quando lui silurò la Santa Marina.
Punto 4) Dal "Rapporto di Pattugliamento" dell'Ufficiale Comandante del Sottomarino HMS Unrivalled, Tenente Hugh Bentley Turner: - 9 Maggio 1943 - 07:00 - Avvistata piccola ausiliaria di 800 tonnellate. Avvicinati e pronti ad attaccare. Non sparati siluri in quanto sembrava improbabile che essi andassero diritti a 6 o 8 piedi a causa della corrente e dell'onda lunga. Il sottomarino era a 90 barra di timone, sulla fiancata più
larga della nave, a 11 nodi nel raggio di 1200 yards, in navigazione verso Lipari. La nave nemica aveva due alberi, una bassa ciminiera e un'arma da fuoco situata a prua ed era chiaramente una nave mercantile o uno yacht. Essa non era diversa da alcune navi del gruppo di scorta britannico. La nave era mimetizzata. Si tentò di fare una fotografia col periscopio ma l'onda avrebbe potuto rovinarla. Il bersaglio non fu considerato un bersaglio giustificabile quando le possibilità della corretta traiettoria sembravano remote.
Ci si propose di prendere in considerazione l'ancoraggio e il porto di Milazzo, nel caso che al riparo della penisola vi fossero presenti bersagli più proficui e, vanificato ciò, si procedette verso l'ancoraggio di Lipari nella speranza di intercettare l'Ausiliaria. L'ancoraggio di Lipari avrebbe anche formato un eccellente riparo e sembrava possibile che la nave stesse lì per 4 ore.
15:24 - Udito l'Effetto (sonoro) dell'Idrofono quando si stava facendo una veloce ricognizione a 70 piedi. Venuti a profondità di periscopio e avvistata Ausiliaria Navale incontrata durante la mattinata. Le condizioni meteorologiche erano migliorate e rimanevano solo delle onde
trascurabili. Il nemico era diretto a Milazzo.
15:40 - Sparati 3 siluri alla nave nemica. Due la colpirono; la nave affondò. Il terzo siluro fu udito esplodere sull'isola di Vulcano. Avvicinati con l'intenzione di raccogliere i superstiti ma vi erano 5 scialuppe a galla e tanta gente in acqua. Dato che vi era calma di mare e di vento e solo circa 2 miglia da terra, fu deciso di non emergere per soccorrere i superstiti.

Quella del Comandante Turner è la descrizione di un testimone oculare privilegiato. E se viene letta con
obiettività si possono capire le dinamiche che portarono a quel tragico avvenimento.

Punto 5) Voci relative a Idrovolanti, ammaraggi, spie tedesche e quant'altro sono assolutamente false!

Conclusioni: E' la guerra (purtroppo, di cui la Verità è sempre la prima vittima) con l'irrazionalità, stupidità e frustrazione che da sempre l'accompagna, e per comprendere quanto sia inutile e devastante, quanto siano dispendiosi i costi e ingenti i prezzi da pagare, bisogna sempre...farne un'altra, come le più recenti!
L'onore delle armi ai vincitori di turno, ma ancor più al sangue dei vinti.
Vergogna e disonore agli 'sciacalli' che con le loro menzogne mostrano di non avere niente di positivo da dire e di saperlo dire molto bene, e che non avendo nient'altro di meglio da fare sarebbe buono che lo andassero a fare da qualche altra parte.
I fatti esposti relativi a quella tragedia in mare del 9 Maggio 1943 sono ciò che fu... se vi pare. E così sia!

*Insegnante e Scrittore

gcirino1di Peppe Cirino

Allego il link con il video che avevo realizzato per il 70° anniversario dall'affondamento del Santamarina, è un modo semplice per ricordare degli eoliani inghiottiti dall'immane tragedia che rappresentò per il mondo intero la II Guerra Mondiale.

Il ricordo delle vittime dell'affondamento del piroscafo civile "Santamarina" vive a Santa Marina Salina dove, il prossimo 9 Maggio, in occasione del 71° anniversario della tragedia consumatasi a largo dell'isola di Vulcano nello stesso giorno del 1943, si terrà una commemorazione del tragico fatto. Alle ore 10.30, nella chiesa di Santa Marina, sarà celebrata una messa a suffragio delle 62 vittime del siluramento operato da un sommergibile militare inglese a cui seguirà un momento di raccoglimento davanti al monumento collocato solennemente lo scorso anno sulla piazza principale del paese. Alle previste cerimonie, a cui prenderanno parte le autorità civili e militari, parteciperà anche la signora Maria Rosa Leanza, figlia di un maresciallo dei carabinieri che perse la vita sul piroscafo, donatrice del monumento e, dallo scorso anno, cittadina onoraria del Comune di Santa Marina Salina.
"Alimentare la memoria – spiega l'Assessore alla cultura di Santa Marina Salina Linda Sidoti – è fondamentale e l'affondamento del 1943 rappresenta un capitolo tragico della nostra storia ed un ricordo che è doveroso non far sfumare ma che va, al contrario, ben impresso nei ricordi di tutti e specialmente in quelli dei più giovani tra noi. Mi piace ripetere – conclude l' Assessore Sidoti - la frase di Maria Rosa Leanza impressa sul monumento del Santamarina e che recita: "il vento turbina, increspa le onde, trasportando le voci dei nostri cari, che ci infondono coraggio, esempio per le generazioni future. Affinchè il loro sacrificio non sia stato vano, lanciano moniti di pace e di amore". Parole di coraggio, da memorizzare e dalle quali vanno tratti spunti positivi che ci aiutino tutti ad operare al meglio nel quotidiano ed a guardare al futuro dalla migliore delle angolazioni".

---Inizierà giovedì 10 aprile a Santa Marina Salina il corso di formazione dei cittadini all'autosoccorso denominato "Progetto Ustica". Il percorso formativo, promosso dall'Assessorato Regionale alla Salute, in collaborazione con l'ASP di Messina e con le Centrali operative del 118 di Messina e Caltanissetta, prevede la formazione di volontari delle isole minori in campo sanitario e di prima emergenza. Lo scopo, infatti, è formare chi vive nelle isole affinché possano fornire supporto logistico ed umano, correttamente inquadrato, durante le numerose operazioni di soccorso o di emergenza che possono verificarsi nei nostri territori, alla luce soprattutto della insularità e della distanza dalla terra ferma.
"Siamo riusciti a far partire questo progetto anche nel nostro Comune" spiega il Sindaco Massimo Lo Schiavo "con lo scopo preciso di formare sul territorio numerosi volontari che possano coadiuvare il personale medico e paramedico durante qualunque tipo di emergenza che si può verificare nelle isole. Ovviamente questo corso rappresenta un importante momento di specializzazione dei partecipanti, anche in un'ottica di opportunità di lavoro nel campo parasanitario".
Il corso, della durata di 80 ore e con frequenza obbligatoria, prevede sia lezioni teoriche sia attività pratica, sotto la sapiente guida del personale medico delle Centrali Operative del 118 che, ormai da qualche mese, sta formando numerosi volontari in tutto l'arcipelago. Alla fine del corso, dopo il superamento dell'esame finale, sarà rilasciato ai corsisti il diploma OVAS (Operatore Volontario Ausiliario del Soccorso) e BLSD (Basic Live Support Defibrillation).
"Naturalmente ciò che noi ci auguriamo" continua il Sindaco Lo Schiavo " è che i partecipanti a questo importante corso di formazione possano nell'immediato futuro entrare a far parte dei gruppi di protezione civile che il Comune intende promuovere sul territorio, alla luce anche del piano di protezione civile recentemente approvato dal Consiglio Comunale".

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