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di Tina Squaddara

Non dimenticheremo mai l’unico e ultimo incontro col nostro caro Sindaco, tenutosi il 20 ottobre del 2017 riguardo il problema randagismo a Lipari. Dopo l’ennesima richiesta di un colloquio, finalmente decise di incontrarci, rimproverandoci subito (anziché scusarsi) di aver reso pubblico il suo continuo rimandare, che ..... dovevamo vergognarci, perché lui ..... non aveva avuto tempo di leggere le nostre email! Ma, a noi poco importava dei suoi rimproveri. L’importante era discutere del randagismo col nostro primo cittadino, pronti a trovare un punto d’incontro o possibili soluzioni a riguardo! C’eravamo tutti: chi scrive, Norma Chiarelli, Annalisa Marocchini, Angela Falanga Enrico Nulli e la nostra presidente Eleonora Zagami.

Gli argomenti furono molteplici: censimento canino, microchippatura, sterilizzazioni, eventuali sanzioni per chi abbandona cuccioli e padroni poco responsabili, restauro della piccola degenza invasa da topi, definizione di un’area circostante per un possibile canile o ricovero temporaneo, ecc...ecc... Prima di iniziare, è stato chiesto di poter verbalizzare tutto, in modo che quello che veniva detto non fossero solo promesse vane e parole al vento, ma la cosa venne immediatamente vietata. Egli non avrebbe mai firmato tale verbale, dal momento che, per fare questo, doveva - a suo dire -organizzarsi con un segretario! Le idee furono tante, ma qualsiasi cosa proponessimo, la risposta era sempre la stessa: DOBBIAMO ASPETTARE L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO, da farsi a fine anno!!

Alla domanda di Angela e Annalisa (intanto che aspettiamo questo benedetto bilancio, cosa possiamo fare con i cuccioli segnalati e i randagi in giro?) la risposta fu immediata ed esaustiva... una bella scrollata di spalle e un bel .... niente!!! Ebbene sì, il 2017 si concluse e fra poco anche il 2018!! Da allora nessuna notizia fino a quando leggiamo, con grande stupore, la nuova ordinanza che prevede il trasferimento dei randagi in un canile fuori dal territorio, senza alcuna gara d’appalto (almeno in base alle nostre conoscenze ) e soprattutto senza aver discusso con noi dell’Enpa di eventuali provvedimenti in materia. È evidente, quindi, che gli attuali randagi in giro per l’isola costituiscono l’effetto palese di un disinteresse maturato nel tempo. Sono quei cuccioli “di ieri” che non hanno ricevuto la tutela e le attenzioni per cui noi ogni giorno ci battiamo, ma invano! Tutto questo che scopo ha? Cosa si risolve portando via i randagi? Perché questa manovra perversa e insensata? Farli crescere senza controllo per poi spedirli in un canile!!

Non sarebbe stato più costruttivo trovare una soluzione definitiva con le energie presenti in loco? Giorno per giorno, ci misuriamo con azioni difficili e rischiose (rimuovere carcasse, curare gravi infezioni, raggiungere siti pericolanti, affrontare spese economiche ingenti) e sarebbe stato più onesto e logico consultarci in primis su una questione del genere. Nell’ordinanza, tra l’altro, l’ENPA viene citata (a nostra insaputa) solo per la cattura, ma a conti fatti nessuno mai ha ritenuto opportuno coinvolgerci in un dibattito costruttivo e vitale! Si parla di una spesa di 7.500€ che potevano essere impiegati in maniera diversa!! Tutto in due giorni per una copertura di 180 giorni!! E poi?? Cosa succede?? 80€ euro al giorno per gli operatori (con o senza cattura)!! 30 euro a cane!! Pazzesco!! Che delusione!!! Solo stamattina vengo a sapere che ci sono stati nuovi accordi a favore dei nostri pelosi. Spero che il Nostro Sindaco si ravveda e abbia voglia di ascoltarci in maniera costruttiva e pacifica! Con immensa fiducia...

I COMMENTI

di Antonio Raganato (Porto Cesario)

Caro Direttore,

leggo con immenso piacere dell'impegno di spesa di 7.500 Euro per fronteggiare l'emergenza randagismo a Lipari. Sono stato spinto a scrivere perché la sera prima andando a prendere la macchina nei pressi di un cantiere nautico sotto il Vecchio, per accompagnare un nostro parente, un cane randagio mi ha rincorso tentando di azzannarmi. Non è successo niente. Ma la paura e' stata tanta. Esprimo quindi la mia solidarietà al Sindaco Giorgianni, il quale sostiene che i cani randagi e i loro cuccioli randagi debbono essere presi e portati in un canile fuori dal territorio di Lipari,essendo l'Isola provvisoriamente sprovvista di un canile.La Dog's Town è una Società a cui si sono rivolti altri Comuni del Centro-Sud per lo stesso motivo e che alleva e addestra cani in modo egregio.Una scelta migliore,ritengo,non si potesse fare.Un componente dell'Ente si chiede che cosa si risolve portando via i randagi.Si risolve tutto,egregia signora.L'importante è che l'impegno di spesa per l'emergenza randagismo,venga reiterato anno per anno.I cani randagi e i loro cuccioli non possono essere portati nei terreni di proprietà altrui,di nascosto dei proprietari degli stessi terreni,con un furgone,ed essere rifoccillati,sempre di nascosto.I cani randagi e i loro cuccioli lasciati soli H.24 guaiscono e abbaiano tutto il giorno,portando forte disagio agli abitanti vicinori e ai turisti.Certamente questo comportamento non è esempio di civiltà,ed è un finto amore verso gli animali.A me sembra,invece,tutt'altra cosa.Mi chiedo:l'Enpa a Lipari ha un registro in cui riporta gli interventi effettuati nel territorio,nel corso dell'anno,in modo dettagliato e con testimonianze vere? Tiene una contabilità in cui riporta le entrate e le uscite sostenute nel corso dell'anno?I volontari dell'Ente percepiscono compensi dall'Enpa,anche se sono volontari.?I volontari dall'Enpa svolgono i loro lavoro in conflitto di interessi? Alla fine dell'anno Enpa di Lipari redige un bilancio come previsto dalla Legge?Se così non fosse non ho capito di cosa si lamentano.L'impegno che dobbiamo prendere,tutti,invece è quello di sensibilizzare sempre ,al riguardo,il Sindaco e la Giunta a riproporre annualmente questo tipo di "impegno di spesa". Le porgo ,caro Direttore,i miei saluti con cordialità.

NB LA LETTERA E' STATA INVIATA DAL CUGINO GIOVANNI DE PAOLIS

di Giovanni De Paolis

Mio cugino Antonio Raganato di Porto Cesario è stato mio ospite per 10 giorni e ha rilevato alcune cose.Essendo uno dei componenti di un movimento politico pugliese ed essendo sprovvisto del telefonino perché caduto in acqua il giorno prima. In attesa di farlo controllare, presso un tecnico di fiducia,a Torino dove temporaneamente lavora, ha scritto con il mio. Con viva e affettuosa cordialità.

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di Eleonora Zagami*

Gentilissimo Sig.Antonio Raganato,
Non è mia abitudine rispondere alle provocazioni, ma le sue parole meritano una dettagliata ed approfondita risposta.Svilire il nostro operato con tono allusivo e insinuante, offende non solo noi ma tutta la categoria dei volontari, che agiscono in silenzio senza mai apparire. Enpa, acronimo di Ente Nazionale Protezione Animali, presente sul territorio italiano dal 1871, è la più grande associazione animalista in Italia e opera solo ed esclusivamente attraverso beneficienza, donazioni, raccolte fondi, basandosi, dunque, sul volontariato. Tutte le sezioni presenti sul territorio sono disciplinate dallo stesso statuto. La nostra sezione non fa eccezione. Le scrivo proprio nella qualità di presidente della stessa. Il volontariato è qualcosa che nasce dal desiderio di prestare aiuto spontaneo e gratuito a tutte quelle fasce che ne necessitino , di prestare il proprio tempo, le proprie braccia e spesso anche il portafogli, a chi non ha voce, ai più deboli e indifesi. Noi ci occupiamo di Animali, ma ci troverà laddove esistano bisogno di attenzioni e cuore. Non è raro che vicino ad un animale ci siano persone indigenti, costrette a vivere in case fatiscenti , con la sola compagnia del proprio animale. E non è nemmeno raro che ce ne occupiamo accudendoli e facendoci carico delle spese veterinarie. A questo proposito, vanno obbligatoriamente spese due parole, solo per una questione di spazio, per le nostre socie veterinarie,Dott.ssa Gulotta e Dott.ssa Berhart, che prestano il loro servizio con dedizione e amore, a volte non percependo nemmeno un rimborso spese. Non chiediamo nulla per questo, è grave ciò che ha scritto.Siamo tutti professionisti, impiegati, dipendenti, disoccupati, ma non stipendiati ne’ da ENPA ne’ dal Comune. I volontari non conoscono orari, festività, condizioni meteo, fanno tutto armati solo dalla volontà di essere utili. Consideriamo la nostra una vera e propria missione. Non percepiamo nulla nemmeno quando trasferiamo a nostre spese decine di cuccioli nei vari rifugi sparsi per l'Italia. Adempiano, puntualmente, alla presentazione della contabilità alla sede centrale, relazionando tutti gli interventi compiuti nel corso dell'anno. Potrei fornire dei numeri ma non credo sia questa la sede, ne lei l'interlocutore. Quanto al canile non è stato scelto dal Sindaco, che ha accolto con fiducia le nostre indicazioni e con il quale abbiamo intrapreso un percorso, difficile e non privo di scontri, ma frutto di una collaborazione con il Dott.Ferrara che già in passato si è reso disponibile ad accogliere un considerevole numero di cuccioli abbandonati e non lasciati “Da un furgone nelle proprietà altrui" A questo proposito la inviterei a correggere quanto scritto, potrebbe costare caro affermare tali falsità. Li nutriamo , certamente ,è il nostro compito.Il furgone cui lei allude ci è stato donato perché la nostra sede ha mostrato, in più occasioni, dedizione e serietà.Posso assicurarle che ,spesso ,sono proprio i turisti che segnalano animali sofferenti e abbandonati, per quel senso di civiltà che loro possiedono e di cui , spesso, noi siamo sprovvisti. Ha mai visto veterinari ASP in giro per l’isola? La civiltà che lei decanta,è la stessa che adottano i cittadini quando rifiutano di sterilizzare i propri cani per poi abbandonarne i cuccioli partoriti ? O peggio ancora chiuderli nei sacchi della spazzatura dopo averli uccisi ? Arginare il fenomeno del randagismo non è semplice, è necessario lavorare in sinergia con il Comune e l'Asp, ciò che chiediamo è solo quello previsto dalla legge e dal buon senso, nulla di più. Sterilizzare, combattere gli abbandoni , solo così sarà possibile raggiungere l'obiettivo. Questa è civiltà. “La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”.

*Presidente Enpa Eolie 

di Antonio Raganato

Gentile Signora Zagami, lo scritto che ho inviato al gentile Direttore Leone e' scaturito da due motivi:
- il primo è stato il tentativo di un cane randagio,in localita' "sotto il vecchio" , che di sera, in modo inaspettato, mentre andavo a prendere la macchina presso un cantiere nautico, mi ha aggredito cercando di azzannarmi.Da codesta località,durante la notte,partono alcuni cani randagi e arrivano nei pressi dell'Osservatorio.Durante il loro tragitto abbaiano moltissimo,disturbano la quiete pubblica perché al loro abbaiare, c'è la risposta di altri cani.
- il secondo motivo è stato lo scetticismo della Signora Squaddara sul provvedimento predisposto dal Sindaco Giorgianni al riguardo,definendolo come una manovra perversa e insensata che non avrebbe risolto il problema.
La questione randagismo a Iipari è diventata un caso di particolare gravità tanto da indurre numerosi cittadini a far sentire la loro voce sul Notiziario delle Eolie online.Ritengo sia stato questo il motivo perché il Sindaco Giorgianni abbia emanato un provvedimento necessario e urgente.La Dog's Town è una Società apprezzata che alleva e addestra cani e a cui si sono rivolti anche alcuni Comuni del Centro-Sud.L'Enpa di Lipari ha svolto e svolge tutt'ora , in certo qual modo il suo ruolo con impegno.Ma sotto l'aspetto organizzativo, a mio parere, deve ancora crescere.E tanto pure.Ecco perché ,in attesa di codesta crescita, è importante affidarsi ad una Società che ha molta esperienza nel settore , avendo un profilo organizzativo egregio.
La saluto con cordialità perché sono in partenza per Torino. Il prossimo anno, quando ritornerò a Lipari,spero di poterla conoscere per approfondire la questione,con dovizia di particolari, su tutti gli argomenti trattati.Grazie per l'ospitalità al Direttore Leone e un cordiale saluto.

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di Gianluca Veneroso

BASTA DISCUTERNE Che tristezza constatare l'effetto distorsione/incomprensione creato dai social! Risposte che diventano nuove e irrisolte domande...opinioni che sconfinano in giudizi...ansie personali che spurgano in toni inutilmente inquisitori e soprattutto interventi su contenuti che si mutano in pesanti picconate sulle persone! Le "valanghe facebookiane" ci trascinano sempre troppo lontano dal quid delle cose, rendendo gonfie e bitorzolute anche le più lineari delle questioni. Mi riferisco alla querelle sul randagismo e alla nefasta guerra mediatica che ne è scaturita. Paradossalmente la battaglia sui cari amici a 4 zampe ha reso più feroci e aggressivi NOI UOMINI delle stesse bestioline coinvolte. Mettiamo guinzaglio e museruole a questa smania di "colpire" e recuperiamo una costruttiva forma di dialogo. A mio avviso, la faccenda del CANILE può essere riassunta in appena due frasi. 1)I soci ENPA (anch'io risulto iscritto ma vi opero, putroppo, poco) si battono da anni per una causa e ne fanno oggetto di incontri con l'Amministrazione. 2)Improvvisamente, l'Interlocutore Istituzionale raggiunge un "suo" (opinabile ma pur legittimo) punto fermo sulla questione, senza però coinvolgere il Soggetto Associativo che da tempo ne fa ragione di vita, lotta, scontro, ricerca, rinunce, sacrifici ... A mio avviso, il problema/errore è di forma più che di sostanza. Non conosco le motivazioni burocratiche o pecuniarie che avranno spinto l'Amministrazione a dirottare i randagi "extra Lipari" nè possiedo la benché minima competenza per sindacare in merito. Esiste, tuttavia, una bonaria attenzione, esente da meccanismi burocratici e tutta affidata alle logiche del buonsenso, che imporrebbe un coinvolgimento, "UMANO" e non decisionale, di quegli attori sociali ( indi i volontari animalisti in primis) che sono " nel" problema! Lo sono a livello operativo e informativo. Motivazionale ed etico. Lo sono per coraggio e passione! Perché non discuterne con cognizione di causa e fuori dai perversi spazi virtuali? Perché non avere la spicciola franchezza di dire : "Alla luce di....non è possibile...si deve necessariamente!"? Sono proprio questi silenzi e tali omissioni che rischiano di trasformare lo spirito associativo pro in un atteggiamento civico contro! Caliamo la faccenda nel quotidiano. Fingiamo che io, da docente quale sono, faccia ripetizioni a titolo gratuito a X e Y, attendendo da tempo una tutela pubblica dei miei "beneficiati". Come volete che si senta questo povero volontario, che ha investito tempo e cuore in una causa, nel momento in cui apprendo da terzi che X e Y verranno trasferiti a Calapipi ? Magari avranno la migliore delle scuole e opportunità che in precedenza erano loro precluse....ma A MIA CU MU DISSI? È più che logico che io - perennemente alla tua porta e in attesa di risposte sui miei due adorati alunni - possa avercela con "quel tu" che sistema dall'alto la cosa, ma non ha mai condiviso una lezione, sedato un litigio tra i miei bimbi, pulito X dopo la merenda o procurato penne o quaderni all'indigente Y ! Ci tenevo a scrivere questo per sottolineare che l'enfasi degli aggettivi usati dai nostri soci non è dettata da gratuito disfattismo, ma da disorientamento. Se taluni passaggi possono esser apparsi "su di tono" è perché a fronte di tante azioni (esporsi a rischi, usare la propria abitazione per ospitare animali in difficoltà, organizzare raccolte alimentari...) sono seguiti "vuoti" poco confortanti. Ribadisco! Non polemiche ma dialogo e condivisione. L'esistenza è già di per sè segnata da mali oggettivi per crearne altri imputabili a scivoloni "a nostro carico"! Con affetto

di Eleonora Zagami

Gentilissimo Sig. Antonio, sarò ben lieta di poterla conoscere personalmente e ascoltare i suoi consigli. Lungi da me, e da tutti i membri dell'associazione, pensare di aver raggiunto la meta. Dobbiamo crescere ,certamente, ma solo se coadiuvati dall'amministrazione. Conosciamo bene la struttura ed il Dott. Ferrara, per questo motivo l'abbiamo suggerita al Sindaco. Colgo l'occasione per rendere noto, a chi ci legge, che a fine mese verrà consegnata la degenza, frutto di un progetto avviato, da anni, con il Sindaco Giorgianni, che ha subito ritardi causando notevoli disagi a noi tutti. Il primo passo verso una migliore organizzazione ...cordiali saluti

di Tina Squaddara

Gentile signor Raganato, ci tenevo davvero tanto (fuor di polemica), a rispondere come dovuto, a tutti i punti da Lei sollevati, puntualizzando alcuni aspetti: Lei asserisce che il trasferimento fuori-isola dei randagi risolve tutto..... Se così fosse, il problema dovrebbe essere già superato da anni, dal momento che, anche in passato e con altre AMMINISTRAZIONI, i randagi sono stati spediti altrove, in diversi canili. Erano sempre interventi occasionali, ad intermittenza, commisurati alla disponibilità momentanea di fondi e non piuttosto alla natura o gravità del problema. Riguardo poi l’esigenza di “REITERARE” annualmente l’impegno di spesa, a favore della faccenda, non ci risulta assolta e affrontata come dovrebbe essere. Le azioni amministrative appaiono piuttosto a chiazze di leopardo, cioè disomogenee nel tempo. Azioni che dovrebbero essere preventive, ma che di fatto risultano “cautelative” e riparatrici, soprattutto nel periodo estivo, quando incrementa il turismo e molti si lamentano! Per i possibili terreni pubblici, Lipari dispone di ampie aree-zone demaniali e comunali, anche a una distanza“ debitamente consentita”, che potrebbero risultare “a norma“, poiché lontani dalle abitazioni cittadine. L’ipotesi di un canile non è il frutto della sola ed esclusiva fantasia ENPA, ma un progetto che ha radici profonde e sensate, radicate nella stessa Amministrazione, dettato dall’esigenza, tutta insulare, di far fronte a difficoltà logistiche serie e complesse che, spesso, impediscono, bloccano, ritardano gli spostamenti, spingendo gli Eoliani a risolvere in loco servizi che altrove vengono demandati a terzi. L’obiettivo “dog town in Lipari” è la risposta, anche, alle terribili denunce di maltrattamenti sugli animali perpetrati nei canili suggeriti proprio da quelle “serie Società” a cui Lei faceva riferimento. Siamo pertanto convinti che, investire sulle energie interne, sia sempre meglio che “delegare”. La proposta di un canile nostro, inoltre, nasce dalla considerazione della leggerezza amministrativa su tante questioni collaterali ( gattile~degenza) dove il “poco che serviva” finora, ha ceduto il passo a un insensibile “nulla di fatto”. In merito alla “manovra” da me definita “ASSURDA e INSENSATA”, non ho usato tali aggettivi solo per il trasferimento presso un canile esterno, ma soprattutto perché, su quest’isola manca l’intero ABC di COME AFFRONTARE LE EMERGENZE legate al problema: non esistono censimenti canini, niente microchippature controllate nè sterilizzazione a carico del COMUNE e dell’ASL. Non vi è, inoltre, la benché minima sensibilizzazione pubblica o ordinanza in materia, che sanzioni chi abbandona o maltratta gli animali, nè alcun riconoscimento delle guardie zoofile del luogo ( completamente ignorate)! Insomma, si è passati improvvisamente dal “NON FARE” nulla, all’inaspettata decisione di un trasferimento canino in massa. Lei che dice? Non manca qualche tassello? Soprattutto di dialogo e comunicazione?!Quando altri cani torneranno in strada, in mancanza di fondi da affidare alle suddette “serie” Società, noi che faremo? Li lasceremo ringhiare famelici a due passi dai pedoni, in mancanza di una degenza agibile? O forse, sarebbe auspicabile ( come spesso succede), portarceli a casa, sostenendone spese e fatiche? Infine, va chiarito che, se qualche volontario, ha violato terreni privati per sfamare i randagi, è sempre stato solo a fin di bene, con l’intento di avvicinarli, stabilire un rapporto di fiducia, al fine di sterilizzarli, curarli (finora tutto a nostre spese) e magari, spostarli in terreni più convenienti!! È ovvio che se non si crea un attivismo funzionale in loco, basato sulla fiducia e sulla collaborazione, proficua e costante, il problema resterà comunque irrisolto, nonostante la famosa “manovra” da Lei tanto elogiata. Se non cambia qualcosa, anche il prossimo anno potremmo essere punto e a capo: chiunque potrà imbattersi ancora, contro randagi ringhiosi, affamati e arrabbiati..... stanchi e diffidenti nei confronti di quegli umani incapaci di dare cure, amore e attenzioni, che sanno solo tradire e abbandonare!!

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