di Angelo Pajno
Il Tafano Bicornuto, La Piattola Linguiforme, Salina bye bye e varie amenità.
In disparte considerata la pantomima delle dimissioni del Sindaco Gullo, frutto evidente di una implosione della maggioranza che ha vinto – senz’altro con merito ma con risicato consenso – le ultime elezioni nel Comune di Lipari, e preso atto che dopo esser volati gli stracci il malanimo è stato – parzialmente – riassorbito, ciò che ha colpito più nell’immediato la pur svogliata attenzione di chi scrive riguarda il pruriginoso interesse di “color che son sospesi” (buona parte: “forestieri”) al benessere delle nostre isole con ciò intendendosi le autoctone genti e le specie animali che con queste vi convivono.
Sotto il primo profilo apprendo, con un filo di umana tristezza, che l’Isola di Salina ha deciso di privarsi del mare che la circonda delegandone la gestione ad un soggetto terzo nel quale si illude di poter mantenere una posizione attiva circa le relative scelte.
Mi chiedo (ma ne conosco già la risposta) se le amministrazioni salinare, Comune di Malfa in testa, abbiano effettivamente coinvolto i propri abitanti in tali scelte rappresentando loro come effettivamente funziona ed è strutturata la gestione di una AMP, quale sarà il peso effettivo delle amministrazioni locali coinvolte, chi effettivamente assumerà le decisioni, come sarà gestito l’accesso alle varie zonazioni, cosa sarà concesso di svolgere, ad esempio, nelle zone “A” (esattamente nulla), o nelle zone “B” ( e Dio non voglia che le si frammenti in sottozone b1-b2 e via cantando, magari con il divieto di….toccare gli scogli, attività letale per questi ultimi) o nelle zone C (generalmente solo le aree portuali ove già oggi vi sono specifiche ordinanze dell’Autorità marittima che, ovviamente, ne limitano l’utilizzo), dove il turista che giunge dal mare a bordo della propria imbarcazione potrà “calare il ferro” e per quanto tempo ed in quali giorni e zone ?
E, di grazia, quali mirabilie sono state prospettate a supporto di un ipotetico incremento del turismo su un’isola…senza mare?
Quali esempi sono stati portati, salvo l’AMP di Capo Milazzo ( che peraltro sorge a poca distanza da una enorme discarica abusiva di rifiuti casualmente venuta alla luce da sotto la sabbia del litorale mamertino) che riguarda una realtà turistica di tutto rispetto ma che certamente non può essere posta a confronto con quella delle Isole Eolie ?
In sintesi: aldilà degli incontri a tema chiuso organizzati dai fautori di tale stupidaggine, sono state sottoposte alla gente comune, ad esempio, le regolamentazioni in vigore nelle altre AA.MM.PP. in giro per l’Italia ?
E la ricaduta sull’occupazione locale? Quale e quanta forza lavoro assorbirà una tale meraviglia? E soprattutto, saranno impegni a tempo indeterminato o solo stagionali e magari di mera manovalanza?
Gli amici di Salina hanno avuto il tempo di riflettere, dato per scontato(?) che ne siano stati resi edotti, su tali argomenti?
E perché non indire una consultazione popolare visto che si tratta di una decisione epocale che andrà irreversibilmente ad incidere sul presente e, soprattutto, sul futuro delle popolazioni locali come avvenuto nelle isole del Comune di Lipari qualche anno addietro riguardo alla paventata istituzione di un parco terrestre?
Perché aver paura del sentire popolare, se si tratta effettivamente di un enorme vantaggio le cui ragioni sono state ampiamente illustrate nell’ambito di un sano e costruttivo dibattito (?) non vi è motivo di temere il giudizio di chi è chiamato a sopportarne onori (?) ed oneri, non si tratta mica di soggetti incapaci di intendere e di volere! O forse….. li si ritiene effettivamente tali?
Lascio a chi legge trarre le conclusioni.
E veniamo ad un altro argomento, pur astrattamente connesso al primo.
Per grazia ricevuta c’è infatti, ed in ogni caso, chi pensa alle nostre isole.
E’ notizia di questi giorni che i servizi di trasporto con la terraferma hanno subito un taglio e qualche tempo addietro abbiamo subito una bella sventola dall’aumento del costo del traghettamento, dell’Ospedale non ci resta che raccogliere le ceneri, del Tribunale ne vegliamo lo stato di coma (formalmente attivo, di fatto chiuso; W l’Italia!), dei vari servizi alla collettività ne possiamo fare volentieri a meno: noi viviamo in una Repubblica a parte stante i nostri privilegi.
Così si esprimeva qualche anno addietro un magistrato con funzioni apicali ironizzando sulle sacrosante istanze degli eoliani in ambito giudiziario.
Ciò nonostante, “colà ove si puote” qualcuno pensa alle nostre isole lasciandosi sciogliere in sbrodolante adorazione di sé stessi al pensiero di aver ottenuto a livello europeo un congruo finanziamento per salvare dalla estinzione la celeberrima – quanto indispensabile per la sopravvivenza della specie umana – Podarcis raffonei.
Il distratto lettore di fatti e misfatti eoliani puntualmente pubblicati dal Notiziario si chiederà affranto:…chi ca……è? Beata ignoranza!
Si tratta infatti della …… Lucertola delle Eolie, altresì intesa, appunto, Podarcis raffonei, entrata a far parte del progetto LIFE Eolizard (?) che si ripromette, entro il 2028, udite udite, di “migliorare lo stato di conservazione di tale rettile attraverso importanti azioni di gestione”.
E sapete in cosa consistono tali “azioni” ?
Nel dare libero sfogo alle pulsioni sessuali del rettile confinandolo, di fatto, in appositi …postriboli ubicati l’uno presso la Fondazione Bioparco di Roma l’altro, udite udite ancora, presso l’onnipresente Comune di Malfa.
Una volta fatto il loro dovere, sia i genitori che i…figli saranno trasferiti presso gli isolotti di Bottaro e Lisca Bianca, a Panarea, con la conseguente, inevitabile quanto necessaria (?), istituzione del “Santuario per la lucertola delle Eolie”. Meglio che niente!
Per dirla alla Cetto la Qualunque....”Coseeee daa paazziiii”!
Un pensiero cattivo mi attanaglia a questo punto la mente: non sarà che per migliorare le nostre oramai disastrate condizioni di vita sui nostri sette scogli sia opportuno un intervento europeo del progetto “Save homo eolianus” sottoponendoci – magari per qualcuno con malcelata soddisfazione – ad un periodo di vita in cattività – vitto ed alloggio pagato – con l’unica sollazzante prospettiva di …”perpetuare la specie” a spese dell’Europa?
Pensate solo, al di là della goduria, a quanto risparmierebbe la Regione siciliana in rimborsi alle partorienti eoliane “fuori sede”, a quanti altri punti nascita potrebbero essere chiusi, tanto si partorirebbe al Bioparco di Roma o a …Malfa!
E perché, a questo punto, non pensare anche ad evitare, sempre a spese dell’Europa, l’estinzione di altre specie a rischio come il Tafano Bicornuto e la Piattola Linguiforme?
Tutto, salvo il darsi da fare per risolvere i problemi degli eoliani, per quelli i quattrini mancano sempre, dalla sanità ai servizi ai trasporti, ecc.
Ma questa è un’altra storia!
Nulla comunque da mettere a confronto con il manifestato disappunto di certe frange ambientaliste folgorate, sulla via di Damasco, dal sacro fuoco per la “trasferta” di qualche centinaio di capre selvatiche da Alicudi verso altri lidi.
Poverine! Loro sono le autentiche abitanti della conica isoletta, vigliacco chi le vuole caricare sui carri ed avviarle ad un crudele destino.
Ci vadano invece,….a quel paese, quelle poche decine di sfrontati soggetti appartenenti – guarda che sfiga – alla specie umana che hanno la sfacciata pretesa di abitare l’isola e, soprattutto, di voler continuare a farlo.
Del resto, non c’è partita: vincono le capre 600 a 100; e senza…. calci… di rigore!
Adesso vi lascio, non senza aver speso prima un sincero consiglio per il Tafano Bicornuto: nelle more, dia un occhio più attento alla….Tafana.
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Lo sciopero è stato proclamato dalle Confederazioni Nazionali CGIL - UIL.
ALISCAFI, l'unica linea potenzialmente interessata dallo sciopero sarebbe la seguente: 10:30 da Milazzo 11:25 da Vulcano 11:45 da Lipari 12:15 da S.M. Salina per Rinella 12:50 da Rinella 13:05 da S.M. Salina 13:40 da Lipari 13:55 da Vucano per Milazzo. TUTTE le restanti partenze non sono interessate dallo sciopero, o perché ricadono fuori dagli orari dello sciopero o perché rientrano nelle linee garantite.
Per quanto riguarda le NAVI invece, le linee Siremar Caronte&Tourist non saranno interessate dallo sciopero
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