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di Aldo Natoli

Ho riscontrato nella libreria storica della casa dell’Ing. Gaetano Martines un librettino “Isole Eolie - Terme di San Calogero- illusioni e delusioni” pubblicato nel 1932 dalla Grafica “La Sicilia” di Messina, che mi piace portare a conoscenza dei lettori del Notiziario delle Isole Eolie online dal titolo ISOLE EOLIE Terme di San Calogero – Illusioni e delusioni!

“IL PAESE DEI VULCANI e LEGGENDE LIPAROTE”

Le isole sono troppo belle, perché io possa descriverle con verità almeno somigliante. La bellezza pura delle cose lontane , della natura non violata,
inaccettabile ad occhi profani, ad anime non vicine al bello che sa del sovrannaturale.

Belle nel sole, belle nel tramonto, nella tempesta, e nel sereno: Salina, orgogliosa delle sue cime gemelle Lipari protendentesi Signora col suo castello turrito, Vulcano col suo cratere che non ha misteri, Alicudi e Filicudi lontane nell’occidente invocanti meno selvaggia solitudine, Stromboli la “reggia di Vulcano” ardua, che “tra i rombi lampeggia dell’ardor che la consuma”, cui teme accostarsi Panarea, mentre Strombolicchio, pigmeo ardito, le si stringe appresso.

Lipari, ove nelle gratte della costa occidentale Eolo teneva incatenati i venti, è la principale isola del gruppo. “Le montagne sono brulle, colorate variamente di “lava bruna”, di pomice candida, di lapillo meravigliosamente rosseggiante, di tufo gialliccio, di ossidiana nerissima splendente, di argilla verdiccia; ma le siepi di “fichi d’India” si affacciano su per le rupi , scendono per i pendii, gli ulivi si nascondono nelle vallette interne, fuggendo il mare per i suoi effluvii salini; i mandorli “mazzi di fiori bianchi lievemente rosati, odorano; mentre i vigneti bassi e preziosi si allineano per le brevi distese pianeggianti; e il grano s’alza ancor giovane sotto le ficaie secolari ancora spoglie; Margheritine bianche, ranuncoli gialli, l’assenzio, le felci e le viole tappezzano qua
e là e valli e i monti.

“Greggi di pecore e capre pascolano arditamente anche sui pendii più derupati, quasi rispecchiandosi nel mare profondo, il quale sbatte, spumeggiando incessantemente, negli scogli che esso stesso ha creato, esternamente intento nella sua opera di distruzione.

Signore dell’isola oggi è sempre: Eolo e Vulcano.

La leggenda incanta il forestiero ardito: nomi di divinità portano ancora le strade più antiche: Diana, Nettuno, Eolo, ecc.

La Bella Diana dorme nel suo tempio d’oro, sotterrato dall’ira di Vulcano, il suo sonno millenario; questo crede ancora oggi il popolo, che a’ il cuore poeta, pieno di nostalgici sogni di bellezza, e negli occhi strane visioni di sole e viole, profumi e colori di ginestre”.

PRIMA PUNTATA (SEGUE) 

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Essendo il mio studio collocato sulla Via Vittorio Emanuele giornalmente i molteplici Turisti che lo percorrono mi chiedono le indicazioni per raggiungere il Castello, il Museo, il Porto aliscafi, Marina Corta, etc.

Per ovviare a queste richieste, tenuto conto che non sempre sono presente, ho collocato una mappa del centro abitato con le varie strade e destinazioni.

Chiaramente non tutti sono a conoscenza dell’ubicazione dell’Azienda Soggiorno e Turismo, che comunque Sabato e Domenica è chiusa!

Mi sorge spontanea una domanda nei confronti dei Responsabili del Comune?

Ma i pannelli della segnaletica turistica disegnati e redatti dal compianto Professore Mimmo Castellano, che come Assessore al Turismo ho acquistato e fatto collocare Sottomonastero, a Marina Corta, sul Corso Vittorio Emanuele, in via Garibaldi, etc. che fine hanno fatto?

Tra le indicazioni vi era anche A.A.S.T.

Sono depositati in qualche magazzino dell’Ente? Non sarebbe il caso di recuperarli, e se deteriorati riacquistarli, magari con gli incassi della tassa di sbarco?

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