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Gentile direttore,

Cambiano i vertici aziendali ma la condizione dell'ospedale di Lipari resta invariata. O forse sarebbe più giusto dire peggiorata. Da quando il dottore Mario Paino, direttore della medicina di Lipari, è andato a dirigere l'ospedale Papardo diminuendo di una unità l'organico di reparto, è stata trasferita anche la dottoressa Fuga' portando così da 5 a 3 i medici in servizio presso la medicina eliminando di fatto l'unico organico a norma con i Lea del nosocomio, infatti tutti gli altri organi ci sono sottodimensionati col risultato che turni orari e soprattutto i turni di reperibilità sono abbondantemente fuori dalle regole contrattuali o addirittura irrealizzabili come avviene per i servizi di cardiologia ed ortopedia dove i medici sono rimasti figure uniche.

I cardiologi, apparentemente tre assunti per Lipari come previsto dalla pianta organica, sono in realtà uno soltanto e non sempre presente, col risultato che non solo parecchie ore della giornata sono scoperte per l'assistenza ad urgenze cardiologiche ma spesso non si possono effettuare neanche le urgenze chirurgiche perché mancando chi effettua la visita cardiologica preoperatoria i pazienti non possono essere operati. E questo si aggiunge al fatto che essendo rimasti soltanto in tre gli anestesisti spesso si trovano in turno da soli ed anche così è impossibile, oltre che illegale, portare un paziente in sala operatoria.

Vi immaginate che cosa succederebbe se durante un intervento chirurgico con un solo anestesista sull'isola questi avesse un malore? I rischi per la vita dell'operato sarebbero enormi, per non dire che sarebbe spacciato. Questo porta ad un continuo trasferimento di pazienti che altrimenti potrebbero essere trattati sull'isola. Trasferimento che spesso si trasforma in una Odissea per le difficoltà che incontrano i medici del pronto soccorso a trovare una struttura disposta ad accettare il malato, col risultato che come è successo pochi giorni orsono, i medici del p.s. si vedono costretti a dover allertare la Prefettura per trovare un posto negli ospedali della terraferma. Gira voce che sarebbe intenzione dell'azienda utilizzare 4 dei 6 posti letto bella chirurgia per creare la lungodegenza.

Ma questo cosa vuol dire che in chirurgia resterebbe soltanto una stanza con due posti letto? E nel caso succedesse si metterebbe un uomo e una donna nella stessa stanza? Era stata promessa la fornitura delle attrezzature necessarie a creare due posti letto di terapia subintensiva, per evitare i trasferimenti inutili di pazienti che hanno bisogno di essere stabilizzati per periodi di tempo breve. Cosa è stato realizzato? Nulla, assolutamente nulla. Basterebbe poco per risolvere buona parte dei problemi dell'ospedale, molto poco rispetto agli adeguamenti di personale e attrezzature che abitualmente vengono fatte per tutti gli ospedali, ma si continua a non capire perché l'ospedale di Lipari continui ad essere abbandonato alla deriva.

Il nuovo direttore generale pare sia stato in visita in tutti gli ospedali dell'azienda, perché non viene anche a Lipari a parlare col personale che quotidianamente vive queste difficoltà ed a rendersi conto di persona quali sono le reali condizioni del nosocomio? Confidiamo che questo possa essere uno stimolo a farlo e che in tempi brevi lo vedremo sulla nostra isola.

Grazie per l'ospitalità e speriamo bene... Cordialmente

Lettera firmata

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