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di Marco Moretti

Il 29 agosto 1982, 40 anni fa moriva Ingrid Bergman, una delle dive che più contribuì al mito di Hollywood recitando a fianco di Cary Grant, Cary Cooper e Hunphrey Borgart: indimenticabile la sua interpretazione in Casablanca. Ma anche attrice del neorealismo italiano sotto la direzione del suo amato Roberto Rossellini. Nacque a Stoccolma il 29 agosto 1915, figlia unica del pittore e fotografo svedese Justus Samuel Bergman e della tedesca Frieda Henriette Auguste Louise Adler. La chiamarono Ingrid in onore della principessa Ingrid di Svezia. Fin da bambina fu abituata a posare per le foto del padre. A undici anni, dopo aver visto il primo spettacolo teatrale, decise che sarebbe diventata un'attrice. Il padre la assecondò iscrivendola al Kungliga Dramatiska Teatern or Dramaten, il Reale Teatro Drammatico di Stoccolma dove studiò fino e a diciannove anni.

Il Teatro, situato in Nybroplan, è un capolavoro architettonico: fu progettato nel 1908 da Fredrik Lijekvist in jugendstil (il liberty viennese) con la facciata in marmo bianco ornata di statue in bronzo che raffigurano il Dramma e la Poesia, mentre altre due sculture nel foyer rappresentano la Commedia e la Tragedia. Ristrutturato nel 1988, ospita l'omonima compagnia teatrale fondata nel 1788, nonché la principale stagione svedese. Ingrid ottiene una piccola parte in un film svedese nel 1935.

Si sposta a Hollywood dove nel 1939 interpreta Intermezzo. Nel 1942 arriva il successo con Casablanca al fianco di Hunphrey Borgart: il film diretto da Michael Curtiz diventato il cult assoluto del cinema. Per tutti gli anni Quaranta seguono un film più famoso dell'altro: tre sono diretti da Alfred Hitchcock, tra cui Angoscia che le vale il primo Oscar come migliore attrice. Per il suo contributo all'industria cinematografica, Ingrid Bergman ha una stella nella Walk of fame al 6759 di Hollywood Boulevard. Si naturalizza americana, ma la proiezione di Roma città aperta e di Paisà la convince che il cinema più interessante è il neorealismo italiano.

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Scrive una lettera a Roberto Rossellini: «se avesse bisogno di un'attrice svedese che parla molto bene l'inglese e un po' di tedesco, che si fa comprendere in francese e che in italiano sa dire solo “ti amo”, verrò in Italia per fare un film con lei». Il regista accetta la proposta, nel 1950 gira con lei il film Stromboli. Sul set nasce una relazione amorosa che in quegli anni puritani desta scandalo perché entrambi sono sposati: Rossellini con la costumista Marcella De Marchis - anche se in realtà sta con Anna Magnani - e la Bergman con il neurochirurgo svedese-americano Aron Lindström, da cui chiede subito il divorzio. La Bergman durante le riprese del film resta incinta e l'isola delle Eolie diventa il teatro di una delle più romantiche storia d’amore del dopoguerra. Si incontra la casa in cui vissero nell'isola tra vicoli e case bianche di San Vincenzo: sulla facciata rossa reca una targa in ricordo del loro amore.

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San Vincenzo è un borgo con le terrazze fiorite trasformate in ristoranti, da cui si vedono le barche colorate adagiate sui ciottoli e si guarda il tramonto arrossare Strombolicchio, il faraglione al largo dell’isola. Si sposano e Rossellini la monopolizza come attrice girando insieme quattro film. Nel 1956 torna a Hollywood per girare Anastasia con cui vince il secondo Oscar. Nel 1957 divorzia da Rossellini e torna in Svezia dove sposa l'impresario teatrale Lars Schmidt. Il loro amore ha come scenario Fjallbacka, un porto di pesca sul Mare del Nord tra Götemborg e il confine norvegese. Un paese di 850 abitanti formato da stradine, casette arroccate, chiesa e un cimitero nel verde sotto il massiccio di Vetteberget. Lars Schmidt, amante del mare, aveva comprato l'isolotto di Dannholmen nell’arcipelago del Bohuslan e ci aveva portato la nuova compagna.

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Fjallbacka, che al soggiorno dell'attrice deve la sua notorietà, le ha dedicato una statua, una piazza e una piccola mostra fotografica che ripercorre i giorni trascorsi lì da Ingrid Bergman. Fjallbacka è tra l'altro il set in cui la scrittrice svedese Camilla Läckberg ha ambientato molti dei suoi gialli. Nel 1975 Assassinio sull'Orient Express diretto da Sidney Lumet le frutta il terzo Oscar. L'insorgere di un tumore non le toglie la voglia di recitare. Dopo una mastectomia lavora con il grande Ingmar Bergman in Sinfonia d'autunno. Nel 1980 pubblica la sua autobiografia Ingrid Bergman “La mia storia”. Nel 1981 interpreta Golda Meier in “Una donna di nome Golda".

Dal 1978 si è trasferita a Londra, dove ha comprato una casa a Cheyne Garden, Chelsea, con tre grandi camere da letto, un ampio salotto, camera da pranzo e cucina: nel 2015 è stata venduta per 3.950.000 sterline. Qui muore il 29 agosto 1982, il giorno del suo sessantasettesimo compleanno. Per sua volontà viene cremata in Svezia e sue le ceneri sono sparse in mare insieme a dei fiori. L'urna che le conteneva è conservata al Norra Begravningsplatsen, il cimitero settentrionale di Stoccolma.(lastampa.it)

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