Eventi e Comunicazioni
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Il terzo bronzo
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di Salvatore Leone
Il ponte di Messina non si è mai costruito perché non si è mai trovato il terzo bronzo di Riace. Questa è la verità che da 40 anni si racconta sui traghetti dello Stretto di Messina.
Già nei tempi ancora più lontani, le contrabbandiere del sale parlavano di questo mistero venduto per circa 500 milioni al solito americanoche non riuscì a comprare la fontana di Trevi.
I Bronzi erano 3 perché a loro si sono poi ispirati i 3 moschettieri. Adesso il terzo bronzo potrebbe rientrare in Italia per il futuro nuovo governo.
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Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica

Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
Gli stilisti hanno sempre amato Panarea. Iniziò Valentino quando ancora l’isola era sconosciuta. La bomba giornalistica del Notiziario informa felicemente come la famiglia Bertelli (Prada) ha comprato un lodevole immobile a Panarea.
La notizia di avere dei vicini di casa di prestigio e di tendenza fa molto onore all’isola e agli isolani. Intanto si recupera una bellissima costruzione tipica delle Eolie e poi al pensiero di avere la signora Miuccia, sull’isola che sorride, è un trofeo.
Ci aiuteranno ad avere Panarea più alla moda anche con la loro barca a vela personale “Ulisse” e magari anche con la tecnologica, da coppa America, Luna Rossa. Qui il vento non mancherà per loro e non sarà un lusso.
Il Notiziario si legge e si ascolta
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI:

Eolie, NotiziariOggi del 20-11-2019
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- Categoria: Opinioni Cultura Satira
PRIMA PAGINA: "PANCIANDO”
L’indice di massa corporea è il peso di una persona in chilogrammi diviso per il quadrato della sua altezza in metri. Serve per stabilire le categorie relative al peso: normopeso, sovrappeso e obeso.
L’intervallo di peso normale è compreso tra 18,5 e 24,9; 25-29,9 è considerato sovrappeso e 30 e oltre è considerato obeso. La circonferenza della vita è considerata normale se inferiore o uguale a 88 centimetri e alta se è maggiore. Dopo aver controllato fattori come l’istruzione, il reddito, il fumo e l’uso di ormoni, si è scoperto che le donne con peso normale e grasso addominale in eccesso avevano un rischio maggiore del 31% per tutte le cause di morte.
Le principali cause di morte sono state le malattie cardiache e il cancro correlato all’obesità. Il rischio era quasi uguale al gruppo degli obesi, che faceva registrare un aumento del 30% del rischio di morte precoce. Il grasso addominale più profondo, che è il grasso viscerale che si accumula attorno agli organi addominali come pancreas, fegato e intestino tenue e crasso, è un tessuto metabolico attivo e rilascia ormoni e acidi grassi liberi che sono stati collegati a malattie cardiache, diabete e ipertensione.
ISOLA CRETISTA
Un segnale marino
indica dove c’è il mare più bello
come un figlio da crescere
e da vivere mentre c’è
la donna che coltiva il giardino del niente,
ma con la musica ed un caffè in mano.
In silenzio.
Il cretista, che pensa alla forma prima
ed al colore dopo, compone una vita prima di dedicarsi al canto
come via di scampo
che è il male minore
prima di addormentarsi
col sogno di salvare il mondo.
CONTROCORRENTEOLIANA: ARTIGIANATO
ll meglio del vero artigianato eoliano in mostra. Un giorno da artigiani bisogna assolutamente dedicarlo ai maestri famosi e nell’ombra che vivono, lavorano, creano e difendono il loro mestiere e la loro arte nell’arcipelago.
Una selezione leale che eviti intromissione dei falsari dell’artigianato eoliano che se non certificato è un grande imbroglio. Bisogna mostrare la vera attività senza falsità. Magari mandando questi professionisti su un palco teatrale, con i loro costumi, luci e scenografie.
Una manifestazione per mostrare cosa esiste e resta nell’artigianato eoliano. Marchiando il tutto come “ArtEolie”.
VERO&FALSO
-Politico eoliano impasta.
-Elettore eoliano condisce.
-Panarea sempre più Luna Rossa.
-Le mucche eoliane cresciute in Svizzera.
-I sandali da tempesta inventati a Stromboli.
-“Voci d’estate” è il libro letto in silenzio ad Alicudi.
-Rotolo di totano eoliano premiato a Nizza.
Quotidiano associato all'Unione Stampa Periodica Italiana
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L'Istituto "Cot" del prof Marco Ferlazzo ha donato alla chiesa S.Caterina di Messina un modernissimo organo
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- Categoria: Notizie
UNA TARGA E UN ORGANO RICORDERANNO PER SEMPRE FULVIO FERLAZZO, PARTITO DA LIPARI E DIVENTATO DA RAGAZZO STAFFETTA PARTIGIANA E DA ADULTO MEDICO E IMPRENDITORE DI SUCCESSO, E LA MOGLIE MARIA.
“Le persone che lavorarono, lavorano e lavoreranno alla C.O.T. S.P.A di Messina Cure Ortopediche traumatologiche in ricordo dei fondatori prof. Fulvio Ferlazzo e la moglie Maria posero”. E’ il testo della targa commemorativa che da sabato scorso accoglie coloro che fanno il loro ingresso nella chiesa di Santa Caterina Valverde di Messina.
L’istituto polispecialistico C.O.T. ha voluto ricordare i suoi fondatori e lo ha fatto lasciando all’interno della chiesa e quindi alla città, oltre alla targa, un gioiello elettronico di spiritualità, il nuovo organo Hauptwerk, un originale strumento (unico esemplare in Sicilia e fra i pochissimi esistenti in Italia) montato su una consolle artigianale. E’ capace di riprodurre con straordinaria fedeltà il suono di organi a canne di varie epoche.
I motivi per ricordare il professore Fulvio Ferlazzo e la moglia Maria, dando un’occhiata alla biografia del medico ci sono tutti: Fulvio Ferlazzo nasce a Canneto di Lipari il 18 agosto del 1930, dove trascorre i primi anni della sua vita. Nella seconda metà degli anni trenta la sua famiglia si sposta a Messina e qui prosegue gli studi sino al 1943, anno nel quale il padre decide di trasferirsi a Molinella in Emilia a seguito dello sbarco americano in Sicilia. A soli 14 anni, Fulvio Ferlazzo, con il fratello maggiore, aderisce alle brigate partigiane durante la guerra di liberazione contro il nazifascimo e, vista la giovane età, diventa staffetta partigiana. Alla fine del 1944, durante un rastrellamento, viene fatto prigioniero dalle SS e tradotto nel carcere di Ferrara. Successivamente, durante un trasferimento di prigionieri, venne liberato dalle brigate partigiane e rimase con queste fino alla liberazione. Per la sua partecipazione alla guerra di liberazione fu insignito della Croce al Merito di Guerra. Tornato a Messina conseguì la licenza liceale al Seguenza e si iscrisse alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina l’anno accademico 1950-¬‐51. Nel Luglio del 1957 si è laureato discutendo la tesi “Su di una particolare forma di polmonite protozoaria. Osservazioni sperimentali sulla polmonite toxoplasmatica”, ricevendo il plauso della commissione d’esame. Dopo un periodo quale Assistente Volontario presso la Cattedra di Patologia Speciale Chirurgica e Propedeutica Clinica dell’Università di Messina dall’anno accademico 1959-¬‐60 all’anno accademico 1963-¬‐64, consegue la Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Apparato Motore con 70 su 70 presso l’Universita di Roma diretta da Prof. Marino Zugo e si perfeziona nella disciplina Ortopedica presso l’istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna diretto dal Prof Zanoli.
Nella sessione 1969 consegue la Libera Docenza in Patologia Speciale Chirurgica e Propedeutica Clinica sotto la guida del Prof. Salvatore Navarra. Autore di numerose pubblicazioni nel campo della Chirurgia Sperimentale applicata alla specialità Ortopedica tra le quali si segnalano quelle sul metilmetacrilato nella sintesi delle fratture. Nella pratica traumatologica fu tra i primi ad utilizzare la tecnica svizzera della AO nella riduzione e sintesi delle fratture. Per questo ideò un lettino per la riduzione e sintesi delle fratture di anca con placca e vite sotto controllo scopico. La sua attività Ortopedica si svolse presso la struttura da lui stesso creata: il C.O.T. situata inizialmente in via Risorgimento a Messina e, a partire dall’agosto del 1973, presso la nuova e più ampia sede da lui realizzata in via Ducezio dove tutt’ora permane. In quegli anni si interessò per alcune stagioni alla squadra di calcio di Messina il cui allenatore era un altro eoliano: Franco Scoglio, anche lui di Canneto.
Ebbe inizio così l’attività medico sportiva rivolta principalmente ai giocatori della squadra che ricorrevano alle sue cure anche a causa dei traumi sportivi. Tale attività si trasformò nel tempo in uno dei primi centri di medicina sportiva pluridisciplinare.Il suo legame con Lipari fu sempre fortissimo. Nonostante la sua vita si svolgesse a Messina non mancava mai, appena possibile, di trascorrere dei periodi a Lipari durante i quali andava alla ricerca dei luoghi della sua infanzia e manteneva vivissimi i rapporti di amicizia con la comunità eoliana, alla quale rimase sempre legato da un solido reciproco vincolo di sincera amicizia ed affetto. La sua attività di chirurgo ortopedico traumatologo lo ha impegnato sino al 1985 anno nel quale improvvisamente si ammalò di una patologia neoplastica. Nonostante la determinazione con la quale affrontò la malattia e le terapie impegnative subite, dopo solo un anno morì il 27 dicembre del 1986.
Riposa nel cimitero della sua Canneto di Lipari. L’inaugurazione dell’organo, preceduta da un saluto dell’arcivescovo monsignor Giovanni Accolla portato da don Fosco Nicoletti e da una breve introduzione affidata a Marco Ferlazzo, figlio del prof. Fulvio e presidente del consiglio di amministrazione di C.O.T. Spa e al parroco della chiesa padre Giò Tavilla, è stata salutata da uno straordinario concerto tenuto dal maestro Stefania La Manna. “Un sogno divenuto realtà- ha detto Marco Ferlazzo- grazie alla lungimiranza della Cot che assieme al Management dell’istituto ha sempre posto al centro del proprio modus operandi la persona”. Presenti al concerto inaugurale numerosi rappresentanti delle istituzioni: dal sindaco metropolitano Cateno De Luca, al presidente dell’Ente teatro Vittorio Emanuele Orazio Miloro, al capo di Gabinetto del prefetto Caterina Minutoli, al vicecomandante della Brigata Aosta Luigi Lisciandro, al direttore della Filarmonica Laudamo Luciano Troja. L’inaugurazione dell’organo Hauptwerk, con il concerto del maestro Stefania La Manna che ha raccolto scroscianti applausi, anticipa di qualche settimana il primo Festival di musica sacra “Quaerere Deum” promosso dalla parrocchia Santa Caterina che partirà il 30 novembre. Commosso, durante la scopertura della targa, l’applauso rivolto dai dipendenti dell’Istituto e da coloro che hanno partecipato al concerto inaugurale.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
Il sodalizio tra Istituto clinico polispecialistico C.O.T. S.p.A. e parrocchia di Santa Caterina, ancora una volta ha funzionato portando ad un risultato eccezionale la Chiesa di Santa Caterina e la città, hanno un nuovo, importante e modernissimo organo.
Con la partecipazione all’acquisto del nuovo organo elettronico con il sistema Hauptwerk, la C.O.T. dota la chiesa di Santa Caterina, di uno dei pochi esemplari esistenti in Italia e vuole partecipare al rilancio civile e culturale della città, che passa attraverso l’innovazione anche nell’arte, nelle sue forme musica, pittura e poesia.
Questo particolarissimo organo, già benedetto lo scorso luglio da S.E.R. Monsignor Giovanni Accolla, sarà lo strumento musicale predominante nel Festival di Musica Sacra che verrà inaugurato sabato 16 novembre alle ore 18 con il suo primo concerto diretto dal M. Stefania La Manna.
La C.O.T. da sempre ha avuto attenzioni per la città nella quale opera ed è ben lieta in questa occasione di ricordare i suoi fondatori, il Prof. Fulvio e la moglie Maria Ferlazzo, che crearono e fondarono una struttura sanitaria all’avanguardia già nel lontano 1973, per dotare Messina di una moderna e efficiente Casa di Cura.
Nel solco della tradizione, la C.O.T. S.p.A., il management della clinica e i suoi dipendenti hanno sempre posto al centro del loro modus operandi la persona nella totalità del suo essere e guardato allo sviluppo e al benessere della città di Messina, intravedendo oggi con la realizzazione del nuovo organo elettronico la possibilità di essere ancora motore di sviluppo e innovazione per avvicinare soprattutto i giovani alla musica anche nelle chiese.
L’organo vuole rappresentare il primo passo di un lungo percorso civile e culturale che può cominciare dalla chiesa di Santa Caterina e coinvolgere Messina. Nella scheda tecnica elaborata dai progettisti si capisce il valore di uno strumento che resterà patrimonio della comunità e che potrà dar vita a concerti di grande livello tecnico. Il nuovo organo della chiesa di S. Caterina, è stato progettato dal M° Stefania La Manna che ha programmato e curato l’istallazione. La consolle è stata realizzata, su disegno dell’architetto Sergio la Spina, dall’artigiano messinese Matteo Accetta.
La ditta che ha curato la parte tecnica è dell’ingegnere Ferruccio Platoni di Perugia. Il sistema di diffusione audio è stato curato dall’ingegnere Gianni Ravesi. ll sistema Hauptwerk è basato su un software che è stato ideato nel 2002 da Martin Dyde, che ne predispose una versione che allora "girava" solo su sistemi Windows. Venduti i diritti dapprima (nel 2006) alla ditta Crumhorn Labs, nel 2008 tutto fu rilevato dalla ditta Milan Digital Audio di Brett Milan; da questo momento Hauptwerk iniziò quel cammino di evoluzione tecnologica che lo ha portato ai livelli odierni. I punti di forza che questo software oggi presenta sono l'accuratissima selezione dei samples, che vengono gestiti separatamente nelle tre fasi di riproduzione (attacco, mantenimento e facxilme conclusione) mediante algoritmi molto sofisticati; un altro aspetto molto curato è l'espressività, cioè la gestione dell'aumento e diminuzione del suono a seguito dell'azionamento della cassa espressiva.

Corruzione, Rosario Crocetta rinviato a giudizio
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- Categoria: Giudiziaria
Il gup di Palermo ha rinviato a giudizio con l’accusa di corruzione l’ex governatore siciliano Rosario Crocetta. Il procedimento nasce dall’inchiesta sull'armatore trapanese Ettore Morace. Il giudice si è dichiarato incompetente per territorio per tutti gli altri imputati tra cui l'ex sottosegretario Simona Vicari, anche lei indagata per corruzione.
Il presidente della Regione sarebbe indagato in un filone d’indagine che riguarda un finanziamento di circa 5 mila euro fatto da Morace al movimento Ripartesicilia di Crocetta. Inoltre, il nome di Crocetta, viene fatto pure quando, secondo Morace che parla con un altra persona al telefono, avrebbe avuto pagati dagli armatori un viaggio e un soggiorno in una isole delle Eolie. Circostanza sempre smentita da Crocetta.
Crocetta ha nahce sempre smentito di aver procurato vantaggi a Morace. L'ex presidente della Regione in passato si è sempre chiesto quale potesse essere l’atto amministrativo che avrebbe garantito un vantaggio a Morace, se dai 91 milioni e 500 mila euro del 2013 si è passati ai 66 milioni e 500 mila euro del 2017, facendo risparmiare alle casse regionali circa 78 milioni in cinque anni.
Nel giugno del 2014, fu lo stesso Crocetta, insieme con l’assessore alle Infrastrutture dell’epoca, Nico Torrisi, a presentare un esposto alla procura della Repubblica di Palermo a proposito del sovradimensionamento delle gare sui collegamenti marittimi.
Il gip di Palermo ha rimandato gli atti alla Procura perché li trasmetta a Trapani, sede, secondo il magistrato, competente sulla vicenda. Il processo si sposta per: l’ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio, Marianna Caronia, Giuseppe Montalto, Salvatrice Severino, Simona Vicari, Massimo Finocchiaro, Sergio Bagarella, Lucio Cipolla, Elisabetta Miceli, Ettore Morace, Giacomo Monteleone e la Liberty Lines. Crocetta comparirà a febbraio davanti al tribunale di Palermo insieme a Ettore Morace, che è stato rinviato a giudizio per questa vicenda mentre per le altre accuse si troverà davanti al gip di Trapani, e all’ex segretario Massimo Finocchiaro. E' stata stralciata invece per motivi di salute la posizione di Vittorio Morace.
Il procedimento a suo carico è stato sospeso: l’11 dicembre si deciderà se l’imputato è in grado di partecipare al giudizio. L'inchiesta che ha portato all’udienza preliminare di oggi portò all’arresto dell’armatore Ettore Morace, dell’allora candidato a sindaco di Trapani Girolamo Fazio e del consulente della Regione Giuseppe Montalto. I magistrati ipotizzarono un vero e proprio sistema corruttivo che ruotava attorno agli armatori Morace proprietari della più grande compagnia marittima di aliscafi d’Europa, la trapanese Ustica Lines, poi ribattezzata Liberty Lines. Per gli investigatori Morace, grazie ai suoi rapporti con politici come Vicari e Fazio e alla connivenza di consulenti e funzionari della Regione, avrebbe consolidato il suo impero. Intascando, attraverso le stime gonfiate delle compensazioni regionali, fondi che non avrebbe dovuto avere. O risparmiando milioni di euro grazie a un emendamento alla Legge di Stabilità voluto dalla Vicari, che abbassava l’Iva sui trasporti marittimi dal 10 al 4%: operazione che avrebbe portato un ammanco di 7 milioni nelle casse dello Stato. La politica, che si dimise dopo l'avviso di garanzia, in cambio avrebbe ricevuto un Rolex. Crocetta, invece, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto 10mila euro in due tranche per il suo movimento politico «Riparte Sicilia». In cambio Crocetta avrebbe fatto pressioni sulla Regione per favorire la Ustica Lines aumentato le corse per le isole.(lasicilia.it)
LA SICILIA.IT 3 GIUGNO 2017
Crocetta e le inchieste: «Nulla da temere». E poi la vita privata: «Io sono un gay credente non praticante»
di Mario Barresi
Sessanta metri quadrati. Che l’inquilino - dimagrito dentro la polo a strisce orizzontali e i jeans - dice di vivere «come un bohémien». Qui è un suk. Suggestioni d’Oriente. Souvenir di vita, pezzi d’anima. Tessuti sgargianti. Ovunque quadri, fiori, colori. Fuori lo sciabordio delle onde. Più intenso, nel silenzio della solitudine pensosa. E lì in mezzo un tavolo sommerso di carte. Giudiziarie.
Castel di Tusa, ieri mattina. A casa di Rosario Crocetta.
Presidente, come sta?
«Bene, ho la coscienza a posto. E la verità dalla mia parte».
Martedì sarà sentito dai pm come indagato per concorso in corruzione nell’inchiesta di Trapani. Una macchia sul presidente della legalità. Come si difenderà?
«Nessuna macchia, sono sereno. Ho letto e studiato le carte. Contro di me non c’è niente. Sul finanziamento al mio movimento solo un bonifico, trasparente e tracciabile».
E i suoi rapporti con l’armatore Morace?
«Ho visto Morace tre volte, anzi quattro, in quattro anni. Sempre in veste ufficiale».
E mai durante viaggi o vacanze?
«Tranne una volta, quando mi accolse, un normale gesto di cortesia istituzionale, come armatore della nave che mi portava alle Eolie».
Lei, raccontano le carte, convocò la dirigente Piazza e le fece trovare Morace per aumentargli i fondi.
«Io ho tagliato i fondi alle sue navi, sin dal 2012. Allora il contratto di servizio aveva un costo di 92 milioni per la Regione, oggi è di 66 milioni. Ho tagliato quasi 30 milioni. E sarei uno che ha favorito Morace?»
Resta il fatto che c’è un’indagine delicata a suo carico.
«È evidente che la pista su di me è stata ovviamente abbandonata. Mi resta l’amarezza che l’abbiano perseguita. Comunque non è giusto entrare nel merito delle indagini. Martedì chiarirò tutto, ora non è giusto parlarne».
Allora possiamo parlare della sua vita privata?
«Non mi va proprio. Io ho deciso che la mia vita non dovesse essere oggetto di scandalo. E non perché io sia scandaloso, ma perché qui fuori c’è un mondo bigotto».
Ma lei è un personaggio pubblico che ha dichiarato la propria omosessualità. E la sua vita privata è finita nelle indagini. Nelle intercettazioni dicono che allungare la stagione dei collegamenti con le Eolie sia un suo «capriccio». Con allusioni alla sua vita sentimentale e sessuale...
«Se dobbiamo parlarne, facciamo un po’ d’ordine».
Appunto: cominciamo dalle intercettazioni sul caso Filicudi. Ha sofferto per come parlano di lei?
«Sì, ma con la serenità di chi sa che dicevano un mucchio di bugie. Non mi feriscono, perché non è vero ciò che dicono. La rabbia, semmai, è che in quelle intercettazioni parlano un mio assessore, un sindaco e un dirigente regionale. Tutte persone che avevano la mia fiducia. E che invece si sono lasciate andare a volgarissimi pettegolezzi. A pensarci bene, non parlano di me. Ma dello squallore di loro stessi. È la spocchia maschilista di uomini che debbono esorcizzare la paura della loro omosessualità latente. Se invece ci si atteggia da macho, tutto è concesso. Debolezze maschili...».
Cosa intende dire? Sia più esplicito...
«Se l’assessore Pistorio si fa dare il motoscafo per andare a prendere una donna, allora è macho, è femminaro. Se io vado ad Filicudi per trascorrere una vacanza morigerata in mezzo alla natura, in un’isola dove l’ultimo presidente che c’è andato è Rino Nicolosi che gli portò la corrente elettrica, allora io sono una checca ossessionata dal sesso. Questa è omofobia, è sessismo. Lo stesso succede alle donne: se hanno successo non è perché magari sono davvero brave, ma perché sono zoccole e saltano da un letto all’altro».
Pistorio l’ha chiamata per chiederle scusa?
«No. È troppo forte il suo imbarazzo. Ma non me ne frega niente. Le loro parole si commentano da sole».
Eppure c’è chi chiede le sue dimissioni per il Filicudi-gate. Il leghista Attaguile dice che lei ha utilizzato risorse regionali «con l’intento di coltivare il suo amore», Cancelleri parla di «affari di cuore» a spese dei siciliani.
«Questo mi addolora, ma tutelerò la mia immagine contro chi mi infanga, crocifiggendomi sul nulla. Come un esponente di Salvini, il movimento più razzista, elementi che evidentemente lo accomunano ai nostri cari grillini».
Il tutto nel silenzio del Pd, degli alleati, degli assessori. Ma anche dei movimenti gay. Si sente abbandonato?
«No. Il segretario del Pd, Raciti, mi aveva annunciato una nota di solidarietà, ma gli ho chiesto di non farla perché i pettegolezzi omofobi erano fondati sul nulla. I movimenti gay? Non lo so, forse non hanno avuto percezione della gravità. Io non sono un’icona, non ho mai speculato, né ho fatto carriera politica in nome della mia omosessualità. Per molto meno, il sindaco di Parigi avrebbe avuto migliaia di persone in piazza a manifestare in difesa dei diritti omosessuali violati. Il problema vero, voglio dire, è che siamo davanti a una caccia alle streghe. Altro che Olanda o Belgio, in questa terra omofoba sembra di essere a Kabul. O meglio: a Raqqa. Dove io, senza aver fatto nulla, vengo tacciato di stregoneria e per questo vogliono tagliarmi la testa».
In campagna elettorale annunciò la sua castità. L’ha rispettata o era la trovata di un guru della comunicazione?
«Io lo dissi parafrasando la frase “niente sesso, siamo inglesi”, trasformata in “niente sesso, sarò presidente”. Dal 2003 sono blindato: telecamere, scorta, controllo su chi entra e chi esce da casa mia. Ho sempre vissuto una vita morigerata: niente ville, barche, ristoranti di lusso, orge, discoteche o salotti. Non sono un radical chic, ma un uomo del popolo, perciò la gente mi vuole bene. Posseggo solo una casa in cooperativa, pagata in 22 anni anziché in 20 perché saltai qualche rata del mutuo. Vado in hotel da 60 euro a notte e in trattorie da 20 euro, solo con i collaboratori più stretti».
Non ci ha risposto. Da presidente ha vissuto la sua sessualità come aveva annunciato nel 2012?
«Come un monaco. Non l’ho vissuta! Ho scelto la rinuncia e il sacrificio, per non dare vergogna né a me né ai siciliani. Anche per questa scelta di castità mi addolorano le frasi meschine e vergognose uscite in questi giorni».
Eppure le hanno attribuito diversi flirt, anche da governatore in carica.
«Sì, lo so. Con i miei collaboratori, con il consulente Sami perché vado con lui al G7, con chissà quale amante in Tunisia. Persino con Tutino, il mio ex medico personale. Sua moglie era gelosissima, non di me. Ma delle donne che ammiravano Matteo, un bell’uomo...».
A proposito: che differenza c’è fra la finta telefonata sull’assessore Borsellino e le intercettazioni della storia di Filicudi? Un incubo che ritorna?
«Per quella bufala ero impazzito. Annichilito per tre mesi. Stavolta è diverso, anche perché sono stato fortificato da quella vicenda. Certo, a pensarci bene ci sono personaggi, di certi ambienti, che ricorrono in entrambe le vicende. Sarà solo un caso?».
In un’intervista a “Un giorno da pecora”, lei disse: «Io sono gay, poi perché non mi dovrebbero piacere le donne me lo dovete spiegare, qualcuna che ti arrapa c’è sempre».
«Parlavo del passato. Ed è vero. Anche perché secondo me non esiste l’omosessuale in quanto tale. Ci sono tante sfumature... Ma oggi a me queste cose non interessano più. Sono casto, la mia unica amante è la Sicilia. Diciamo che sono diventato un gay... credente ma non praticante».(lasicilia.it)

Il turismo archeologico attira quasi 11 mln di persone: i dati a Paestum
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In Italia sono quasi 5 mila i luoghi della cultura aperti al pubblico, tra cui 282 parchi e aree archeologiche, 613 musei archeologici e 38 monumenti d’archeologia. Quasi la metà (41%) si trova al Sud, dove l’offerta archeologica ha attirato nel 2018 quasi 11 milioni di persone, circa la metà dei visitatori dei siti culturali dell’Italia meridionale.
I visitatori sono in crescita, anche al sud, con incrementi a Pompei (da 2,4 a 3,6 milioni) al Man di Napoli (da 308 mila a 617 mila) a Paestum (da 242 mila del 2013 a 427 mila del 2018) all’archeologico di Taranto (da 27 mia a 73 mila) alla Valle dei Templi di Agrigento (da 544 mila a 935 mila ).
I dati sono stati presentati a Paestum alla Borsa del turismo archeologico dal presidente del Touring Club Franco Iseppi, secondo cui si è però ridotto il numero dei visitatori che si muovono per una sola motivazione, fosse anche quella culturale. All’estero, ha detto Iseppi, l’Italia viene percepita prima di tutto per le grandi città d’arte (35% degli arrivi), poi per i monumenti e le opere d’arte, infine per il cibo e il vino.

Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano (4)
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- Categoria: Opinioni
di Pina Cincotta Mandarano
Panarea ancora non riesce a capire perché i Carabinieri devono lasciare l’isola per alcuni mesi.
Costringerli a spezzare il filo della sicurezza che lega Panarea per poi riapparire. Tutto per risparmiare qualche mese di stipendio? Non è possibile credere a questo.
Bisogna che lo Stato capisca che Panarea è un tesoro alla portata di tutti. In estate ed in inverno. Per questo, come ogni tesoro, va tenuto sotto controllo. Sempre.
Il Notiziario si legge e si ascolta
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI:

E' morta l'attrice Maria Baxa. Giro' a Lipari il film "Un amore cosi' fragile cosi' violento" e si innamorò di un giovane architetto eolian...
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- Categoria: Notizie
E' morta a 76 anni l'attrice Maria Baxa. Giro' a Lipari il film "Un amore cosi' fragile cosi' violento" con Paola Pitagora e Fabio Testi.
Durante le riprese s'innamoro' di un giovane architetto "eolian-romano".

Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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- Categoria: Opinioni
di Pina Cincotta Mandarano
Guardo i miei pomodorini appesi al soffitto di casa e resto attratta da quel colore rosso. Un arredo da cucina che mi riempie il cuore e che mi porta a costruirlo tutti gli anni per tanti motivi.
Affetto, tradizione, ricordi, passione e manualità. Una bellezza di lavoro da gustare nel tempo, una metodologia di conservazione dei sapori delle nostre isole. Oggi la praticità ci allontana, non c’è tempo di preparare i “piennuli” ed allora non si fanno.
Ma io perché questo tempo lo trovo sempre?
Il Notiziario si legge e si ascolta
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI

Filicudi, Don Giovannino Lopes e la storia delle murene
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di Ennio Fiocco
Il blu del mare, il bianco della pomice, il nero d’ossidiana e il profumo marino sono momenti indimenticabili per chi visita le isole Eolie dove regnava un tempo il Dio dei venti e, soprattutto per chi ci vive. La bella isola di Filicudi aveva una economia essenzialmente agricola, come emerge in modo pacifico sia dagli atti che dal vissuto tramandato dalla popolazione locale. La pesca su quest'isola era soltanto “integrativa”. Il pescato sulle isole, sicuramente gustoso ai nostri palati, era in gran numero inferiore al quello del passato raccontate nel XIX secolo dal Dumas in un suo di viaggio eoliano.
La cucina popolare ha esaltato le delizie dei mari nelle sue innumerevoli specie dalle più pregiate a quelle meno ambite. L’utilizzo alimentare di pesci, molluschi e crostacei affonda le sue origini nella notte dei tempi per il loro elevato potere nutritivo e il facile utilizzo,inoltre ben presto ne vennero apprezzate anche le eccellenti caratteristiche organolettiche e le differenze di pregio tra una specie e l’altra. Nell’antica Roma i pesci erano sempre stati una parte importante dell’alimentazione, venivano consumati da tutto il popolo e con le uova e i formaggi apportavano proteine animali tra le classi sociali più povere. Nella Roma delle origini l’alimentazione era quasi la stessa per tutte le classi sociali ma, quando Roma divenne la capitale di un impero immenso e l’unica padrona del Mediterraneo, l’afflusso di enormi quantità di prodotti sui mercati romani creò le premesse per un cambiamento di usi e abitudini anche alimentari.
Nell’impero romano tra il I e il III secolo d. C. l’allevamento dei pesci si rese indispensabile quando la raffinatezza gastronomica delle mense dei patrizi che imponeva l’utilizzo dei pesci più pregiati portò ad un notevole impoverimento dei banchi selvatici di pesce. Secondo Plinio il Vecchio il primo allevatore di murene fu Caio Irro che, in occasione dei trionfi di Cesare, mise a disposizione 6.000 murene. Licinio Murena fece scavare molte piscine per l’allevamento dei pesci e il suo esempio fu seguito da Filippo, Ortensio e Lucullo che fece addirittura scavare un tunnel in una montagna per mettere i suoi vivaria (allevamenti) in diretta comunicazione con il mare. Il pesce veniva allevato dai ricchi patrizi perché, oltre a simboleggiare uno status simbol, difficilmente poteva essere acquistato fresco nei mercati romani; se ne trovava, certo, ma spesso veniva pescato nelle lontane aree marine di Gibilterra e fatto essiccare.
Di sicuro gli approvvigionamenti non riuscivano a coprire i bisogni della capitale, i pescatori erano pochi e le barche da pesca erano in genere di ridotte dimensioni; pare anche che il prodotto non fosse sempre di buona qualità dato il tempo occorrente per risalire il Tevere ed infatti documenti storici riportano che il pescato era mantenuto umido usando alghe bagnate di frequente in modo che non si seccasse. Era inevitabile quindi che il pesce, a partire dal I sec. A.C. divenisse l’alimento dei ricchi e di chi era in grado di permettersi lunghe permanenze nelle lussuose ville costiere. Si parla ovviamente di pesce marino perché quello d’acqua dolce era apprezzato ed usato dalle classi povere. La murena, detta anche murena mediterranea o in inglese “roman eel”, è il nome di un pesce osseo tradizionalmente utilizzato a scopo alimentare, tuttavia divenuto quasi obsoleto sulle tavole degli italiani.
Va detto che il sangue della murena è tossico, ma questa tossicità scompare dopo la cottura.Di murene ne esistono molte specie differenti ed è forse il pesce povero per eccellenza. Non è un pesce azzurro e nemmeno un pesce bianco, nonostante il colore candido delle sue carni. Va tuttavia sottolineato che le ricette tradizionali a base di murena tendono a snaturarne non poco le proprietà nutrizionali. La murena è tradizionalmente mangiata infarinata e fritta, oppure nella zuppa di pesce. La murena è famosa soprattutto per il suo aspetto caratteristico ed è un vorace predatore. Si nutre di pesci, crostacei e molluschi, soprattutto di polpi.
Per quanto concerne l'isola di Filicudi, come anzidetto, un vivo ricordo merita don Giovannino Lopes, nato nel 1928 e deceduto nel 2017. Uomo schivo, equilibrato e gran lavoratore, dedito alla famiglia e alla moglie, che ha arricchito il conoscere e il tramandare dei vissuti dell'isola. Tra i suoi ricordi di un tempo vi era la pesca della murena con i caratteristici contenitori. Le murene venivano catturate e poi riposte in spazi marini custoditi per breve periodo per poi essere vendute in quantità, soprattutto nel periodo natalizio, per le delizie del palato.

Da Filicudi in linea Graziella Bonica "si intitoli la scuola a John Bonica il padre del dolore che curò anche John Kennedy". Papa Giovanni "lavoro immensamente importante per l'umanità"
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di Graziella Bonica
Qualche giorno fa, ci accingevamo a scrivere un racconto in italiano con la classe 4° di Filicudi, quando una delle alunne, sedutasi accanto a me, chiede:
- Maestra, ma come si chiama la nostra Scuola? - 'Noi' non abbiamo un nome?
Rispondo: - Purtroppo la scuola non ha ancora un nome, ma vorremmo l'avesse da tempo .
Lo chiederemo presto.
Vorremmo poterla chiamare 'Scuola J. Bonica' in onore di quello scienziato medico nato a Costa Liscio..molti anni fa.
In quella casa dove c'è la Targa vicino al cancello'..hai presente?
Ah, si maestra.
Lo so.
Che bello, risponde l'alunna!
Cosi anche la nostra scuola avrebbe un nome!
- È brutto non chiamarsi in nessun modo! -
Ecco Direttore. Faccia arrivare, per favore, questo messaggio 'urgente' alle Istituzioni che senza sforzo, potranno certamente esaudire il desiderio di una studentessa della Scuola di Filicudi.
Lo chiediamo da un po'. Forse è arrivato il momento. Qui non occorrono risorse economiche.
Solo un po' di buona volontà. Cordiali saluti.
JOHN BONICA, IL "PADRE MONDIALE DELLA TERAPIA CONTRO IL DOLORE". CURO' ANCHE JOHN KENNEDY. PAPA GIOVANNI "LAVORO IMMENSAMENTE IMPORTANTE PER L'UMANITA'"
IL PAPA. Il lavoro che stai compiendo è immensamente importante per il bene dell'umanità, perché cerchi il sempre più importante contenimento del dolore fisico, dell'oppressione mentale e spirituale che spesso il dolore fisico porta con sé (Papa Giovanni Paolo II- 26 luglio 1987)
John Joseph Bonica (Filicudi, 16 febbraio 1917 – Rochester, 15 agosto 1994) è stato un medico, algologo, anestesiologo e wrestler statunitense, di origine italiana, conosciuto come uno dei più importanti promotori dello studio sulla terapia del dolore.
Suo padre, Antonio Bonica, durante il periodo della prima guerra mondiale, venne eletto vice sindaco e, in seguito, direttore del servizio postale. La madre, Angela Zagame Bonica, era ostetrica e infermiera, dunque, per i 2600 abitanti dell'isola, anche uno dei pochi punti di riferimento nelle questioni riguardanti la salute.
John Bonica iniziò a scoprirsi affascinato dalla medicina quando proprio a Filicudi, all’età di otto anni, assistette all’operazione di un ascesso al seno realizzata dal medico locale con la collaborazione della madre. Anche se di primo impatto svenne alla vista dell’incisione, questa esperienza lasciò in lui un ricordo indelebile.
Nel 1925, il padre, consapevole dei limiti che l'isola rischiava di imporre al futuro dei figli, lasciò l'Italia; la moglie, Angela, nel 1928, insieme al figlio John e alle figlie Maria ed Elisabetta, dopo aver completato le pratiche per l’immigrazione e la naturalizzazione, seguì il marito e lasciò Filicudi per Brooklyn, New York City. Tuttavia, a causa delle restrizioni sulla valuta, la famiglia non poté trasferire il suo capitale in America. Ma nonostante questo, e nonostante la crisi del 1929, Antonio Bonica riuscì a mantenere la famiglia, lavorando prima come bracciante e, due anni dopo, come supervisore in un'agenzia telefonica.
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Eolie, soffia lo scirocco ed è quasi isolamento. Alle 9,30 parte aliscafo VIDEO
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Lipari - E' ancora semi isolamento a causa dello scirocco.
Alle 9,30 da Milazzo e Lipari partono aliscafi.
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Bartolino Leone era in diretta
METEO EOLIE
Sereno. Temperatura: 17°C. Umidità: 80%. Vento: forte - SSE 33 km/h, Situazione alle ore 6:30
NOTIZIARIOEOLIE.IT 16 NOVEMBRE 2019
VIDEO
Bartolino Leone era in diretta
METEO EOLIE
Coperto Temperatura: 21°C Umidità: 63% Vento: forte - SSE 31 km/h Situazione alle ore 12:00

L'evasione é uguale per tutti?
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di Salvatore Leone
Sicuramente con il carcere agli evasori, lo Stato Italiano ha imbroccato la giusta strada per pagare il debito pubblico creato “voragiosamente” dai politici di tutte le epoche.
Ma chi sono gli evasori italiani? Gli spacciatori di droga o gli idraulici, chi fornirà il contante agli utilizzatori della droga? Magari si vuole organizzare lo spacciatore col pos? Oppure si daranno delle licenze per ambulanti agli spacciatori? E i grossisti come muoveranno i loro capitale per comprare la materia prima?
Le stazioni italiani saranno frequentate da finanzieri in cerca di scontrini mentre funzionari degli uffici imposte e tasse convocheranno nei loro uffici tutti questi evasori prima di passare le pratiche ai Tribunali che emetteranno dopo anni di dibattiti sentenze di condanne con le manette.
Ma mancano i posti nelle carceri dove mancano spesso anche le guardie carcerarie. Allora è meglio beccare l’evasore onesto, quello piccolo perché i grandi evasori ormai hanno cambiato aria andando a vivere dove le tasse non si pagano e se si pagano…costano poco. Talmente poco che è un piacere pagarle. Un vero affare.
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Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
Anche a Panarea la televisione riempie la giornata insieme alla lettura o all’ascolto del nostro caro Notiziario che dalle Eolie parte ed invade il mondo dove c’è tanta gente che ha fame delle nostre isole.
Un patrimonio unico ma purtroppo gestito male da improvvisati che pensano di risolvere tutto a parole partendo per Roma o per Palermo da dove riescono ad avere anche dei finanziamenti per poi spenderli male per mancanza di seri progetti per quello che necessita fare.
Il porto di Alicudi è l’ultima nota negativa e ci sentiamo fra qualche mese per la spiaggia di Unci e Calandra tanto per non andare lontani dalla casa del sindaco.
Il Notiziario si legge e si ascolta
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI

Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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- Categoria: Opinioni
di Pina Cincotta Mandarano
Il desiderio per noi, che ormai abbiamo la nostra giusta età, è poter dare un contributo per scuotere il piattismo che si è ultimamente impossessato prepotentemente delle nostre amate isole Eolie che non sono quelle del colpo e via.
Purtroppo ci sono voci solitarie che gridano mentre tutti sono in processione dietro ai colpevoli di questa situazione che è sfuggita di mano. Io dico che la natura non può durare in eterno continuando di questo passo e ancora peggio gli umani urlatori andranno a finire.
L’impressione è che anche gli eoliani sono a fine percorso. Sono negativa?
Il Notiziario si legge e si ascolta
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI

Auguri a... Buon compleanno Federico Lo Schiavo
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- Categoria: Auguri
Oggi si festeggia il compleanno di Federico Lo Schiavo,
giovane collaboratore del Notiziario delle Eolie, nonchè prezioso e valente collaboratore delle manifestazioni organizzate dal nostro giornale online.
A Federico auguri dallo staff e dai lettori del "Notiziario"

Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
In questi momenti dell’anno Panarea è come una modella. Si veste d’azzurro e aspetta il suo momento di scendere in passarella senza luci scenografiche e senza bisogno di musica moderna.
Tutto al naturale compresi i rumori dell’isola che sono sempre suoni per quanto qualche motorino rompe il magico momento. Ma i motorini servono. Non possiamo tornare agli asini.
Ma c’è chi mi ha detto: perché no? Abbiamo forse paura di avere più asini che persone o ci creiamo imbarazzo quando dobbiamo pulire i loro escrementi o ci può dar fastidio il loro ragliare? Sicuramente avremo l’isola più green come si dice oggi. Ma indietro non si torna ed allora possiamo solo sognare.
Il Notiziario si legge e si ascolta
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI:
Gnocchi di melenzane
Ingredienti: Kg. 1,200 di patate, kg. 1,200 di melanzane, gr. 500 di farina, sale quanto basta.
Preparazione: lessate le melanzane a vapore senza la buccia e mettetele a scolare per togliere l’eccesso di acqua; lessate le patate, pelatele e passatele al setaccio. Unite alla purea le melanzane, la farina e il sale (non aggiungete acqua).
Lavorate bene l’impasto e fatelo riposare per trenta minuti. Trascorso il tempo, potete ricavare gli gnocchi della misura e forma desiderata, che farete lessare in acqua lessata. Condite a piacere, con salsa di pomodoro o burro fuso, foglie di salvia e abbondante parmigiano.

Isole di Sicilia, "3 anni di Siremar". Franza "nuova nave..." Falcone "puntiamo anche sugli elicotteri". VIDEO
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Tre anni di Siremar, bilancio tracciato in un convegno a Palermo. Il Presidente Franza: “Dopo vent’anni si realizza una nuova nave nel servizio pubblico”
“Avevamo da tempo in corso contatti con diversi cantieri. Adesso siamo alla stretta finale, nel senso che abbiamo deciso di appaltare la costruzione della prima delle due nuove navi che metteremo in linea nei collegamenti a corto raggio con le isole. E’ la prima volta negli ultimi vent’anni di storia del servizio pubblico marittimo locale che una nuova nave entra in servizio”.
L’annuncio è di Vincenzo Franza, presidente di Caronte & Tourist Isole Minori S.p.A. la società costituita per gestire navi e personale della Siremar acquisita tre anni fa.
Proprio per fare un bilancio di questi primi anni ma soprattutto per parlare di progetti e di rilancio, la compagnia di navigazione messinese ha organizzato un convegno a Palermo, al Loggiato di San Bartolomeo.
La Siremar dispone in atto di una flotta di 11 navi, impegnate a collegare 14 isole utilizzando 21 scali.
Si tratta soprattutto di linee a corto raggio ma la compagnia collega anche Napoli, Pantelleria, Lampedusa. 400.000 i passeggeri trasportati ogni anno; 80.000 le auto. 350 i marittimi impegnati (35 gli amministrativi).
“Ricostruire, potenziare, rilanciare - ha detto Franza - sono le tre direttrici lungo le quali ci siamo mossi. Abbiamo avviato un dialogo con lo Stato e la Regione perché non possiamo più permetterci sovrapposizioni, duplicazioni o inutile concorrenza. I soldi pubblici - insomma - devono essere spesi meglio. Noi siamo qui a fare la nostra parte. Pensiamo di arrivare a scadenza di Convenzione con una flotta rinnovata per l’80% e con una organizzazione efficientata anche nella prospettiva di proporre tariffe più favorevoli per i passeggeri”.
“Noi andiamo avanti - scandisce il Presidente di Caronte & Tourist - ma certo ci aspettiamo passi in avanti anche dai nostri interlocutori nella politica e nella burocrazia. Perché è indubbio – tanto per fare un esempio – che esista anche un problema di interconnessione tra navi, treni e bus che noi da soli non possiamo risolvere”.
Una delle eredità meno gradite della vecchia gestione Siremar è una flotta anziana (31 anni l’età media delle navi) che comporta dunque sforzi notevoli per la manutenzione ordinaria (13,5 mln l’anno).
“Il rinnovamento della flotta – ha detto a questo proposito Edoardo Bonanno, AD di Caronte & Tourist Isole Minori - è il nostro primo e più ambizioso obiettivo. E’ un programma da 250 milioni di euro. Ma questa è la strada che abbiamo deciso di percorrere”.
Caronte & Tourist è stata la prima Compagnia nel Mediterraneo a mettere in linea una nave a Gnl, cioè gas naturale liquefatto, ed anche le due nuove utilizzeranno questo combustibile pulito, che permette - ad esempio - una riduzione delle emissioni di C02 del 40%. Ma non solo. Le due nuove navi potranno utilizzare anche la propulsione elettrica e dunque tenere in porto i motori termici spenti.
Al convegno di Palermo, moderato dal responsabile di personale e comunicazione di C&T Tiziano Minuti, sono intervenuti il Sindaco di Favignana, quello di Lipari e quello di Pantelleria.
Impossibilitati a raggiungere Palermo altri rappresentanti istituzionali delle Isole minori a causa di un convitato di pietra chiamato maltempo.
Le avverse condizioni meteo sono Il nemico numero uno e la causa dell’80% delle corse che Siremar è costretta a saltare.
“Molti porti - ha detto Luigi Genghi - che di Caronte & Tourist è il Group CTO - non sono in condizioni ottimali dal punto di vista delle infrastrutture e ciò limita la possibilità di ormeggiare in sicurezza. Le due nuove unità da noi commissionate potranno certamente risolvere il problema in certe realtà isolane addirittura dotate di un semplice molo. Ciò perché queste navi hanno dalla loro una straordinaria manovrabilità e saranno in grado di ormeggiare anche con vento a 45 nodi”.
Roberto Zucchetti, esperto di infrastrutture di trasporto e docente della Bocconi di Milano, ha ricordato l'indispensabile ruolo che l'imprenditoria privata deve continuare a recitare, dal momento che “la Pubblica Amministrazione non solo non ha mai avuto il know-how necessario a far funzionare tutto il mondo ma adesso non ha più neanche i soldi per provarci”. E dunque - dice Zucchetti - il pubblico fornisca l'indispensabile cornice di regole e il privato investa.
Da Natale Colombo, segretario nazionale della Filt Cgil, sono giunte parole di grande apprezzamento per le prospettive di crescita del Gruppo, per la politica di stabilizzazione dei lavoratori precari ereditati dalla precedente gestione, per il clima complessivo - in tema di relazioni sindacali- improntato al rispetto e alla considerazione dei diversi ruoli.
Pasqualino Monti, presidente dell'Autorità Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, ha illustrato i progetti che l'Autorità ha in cantiere per il rilancio (e in qualche caso per la bonifica e ricostruzione) delle infrastrutture nei poli portuali di competenza.
Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, ha infine parlato dei programmi e degli investimenti della Regione per nuove navi e nuove infrastrutture, rivendicando il forte e decisivo intervento a livello di Governo centrale, per sbloccare un importante finanziamento la cui mancata erogazione avrebbe ingiustamente penalizzato la Sicilia, in questo caso regione virtuosa.
Falcone ha dunque accennato al progetto di tre nuovi depositi costieri per combustibili puliti e anticipato alcune importanti novità del prossimo bando regionale per l'affidamento in convenzione dei collegamenti con le isole minori, che si pensa di allargare ad altri vettori come gli elicotteri.
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Bartolino Leone era in diretta

LE NOTIZIE DEL NOSTRO GIORNALE ONLINE FANNO IL GIRO D'ITALIA. Isole minori, dopo 4 giorni nuovamente collegate. Ma da domani è scirocco...
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STROMBOLI - Dopo quattro giorni di isolamento anche Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi sono state collegate da navi e aliscafi. Docenti, medici, generi di prima necessità e medicine cosi' finalmente hanno potuto raggiungere le isole più piccole delle Eolie. Regolari i collegamenti anche da Lipari, Salina, Vulcano, Milazzo e ritorno, anche se già da ieri vi era stata qualche corsa di nave e aliscafo, nonostante il mare ancora agitato. Il bel tempo però è solo per oggi. Domani e dopodomani prevista una nuova ondata di scirocco e le Eolie saranno nuovamente a rischio isolamento.
STROMBOLI - Dopo quattro giorni di isolamento anche Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi sono state collegate da navi e aliscafi. Docenti, medici, generi di prima necessità e medicine cosi' finalmente hanno potuto raggiungere le isole più piccole delle Eolie. Regolari i collegamenti anche da Lipari, Salina, Vulcano, Milazzo e ritorno, anche se già da ieri vi era stata qualche corsa di nave e aliscafo, nonostante il mare ancora agitato. Il bel tempo però è solo per oggi. Domani e dopodomani prevista una nuova ondata di scirocco e le Eolie saranno nuovamente a rischio isolamento.(ANSA)

Da Ischia in linea Francesco Fonti
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di Francesco Fonti
Buongiorno Direttore, un saluto da Ischia dove per due giorni la cucina eoliana ha fatto da padrone.
Sono stato ospite alla "Cantina sul Mare" un ristorante molto quotato...

Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
La plastica dovrebbe diminuire nel mondo e anche a Panarea. Tutti usano il parolone di Plastic Free che fa “rizzare carni e pilu”. Io personalmente vedo tanta pubblicità e pochi risultati.
Non c’è tratto di mare senza plastica, spiaggia senza plastica, rifiuti differenziati e non senza plastica. La plastica comanda il commercio e regna sovrana. Le associazioni ambientaliste del territorio sono giornalmente impegnate a ripetere le stesse cose: sensibilizzazione e pulizia.
Io dico che la plastica va fermata a monte. Questo è il vero messaggio. L’educazione ambientale finalizzata alla lotta alla dispersione di micro-plastiche nell’ambiente marino e costiero non basta.
Il Notiziario si legge e si ascolta
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI:
Moscardini in insalata
Ingredienti (per 4 persone): moscardini, olio, aceto, prezzemolo, aglio, limone, capperi, olive nere, sale e pepe
Lasciate cuocere i moscardini in acqua con erbe aromatiche e mezzo cucchiaio di aceto. Preparate una marinata con olio d’oliva, prezzemolo ed aglio tritati, succo di limone quanto basta, un pizzico di capperi, alcune olive nere snocciolate, sale e pepe. Immergetevi per alcune ore i moscardini cotti e quindi servite in tavola.

LE NOTIZIE DEL NOSTRO GIORNALE ONLINE FANNO IL GIRO D'ITALIA. Eolie, è semi isolamento. Preoccupa la situazione di Calandra. Da Milazzo traghetto parte in ritardo. Turista finisce in ospedale VIDEO
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ULTIME NOTIZIE. Il traghetto è partito con oltre un'ora di ritardo. Una giovane turista appena salita a bordo, con la nave ancora ormeggiata, si é sentita male ed è svenuta. Si è dovuto attendere l’intervento del 118 per il ricovero in ospedale.
2° LANCIO. LIPARI - Dopo tre giorni il traghetto "Laurana" della Caronte & Tourist è partito da Milazzo per le isole Eolie, vessate dal maltempo. La nave dopo due ore di navigazione con mare ancora mosso, collegherà Vulcano, Lipari, Salina. Oltre 200 gli isolani e qualche turista in attesa di raggiungere le isole. A bordo anche una cinquantina di mezzi tra auto e camion carichi di derrate alimentari. Ancora isolate da tre giorni Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi(ANSA).
---Da Milazzo alle 12,30 è partito il traghetto "Laurana" della Caronte &Tourist.
di Davide Merenda*
Si comunica che, sentita la compagnia Caronte & Tourist – Siremar, sarà effettuata una corsa straordinaria della nave Laurana con partenza da Milazzo alle ore 12:30 e il seguente itinerario
- Milazzo partenza ore 12:30
- Vulcano arrivo ore 14.00 partenza ore 14:10
- Lipari arrivo ore 14:30 partenza ore 14:40
- S.M. Salina arrivo ore 15.40 partenza ore 16:00
- Lipari arrivo ore 17:00 partenza ore 17:10
- Milazzo arrivo ore 18:50
Si evidenza che la nave non farà scalo a Vulcano nel tragitto di ritorno, dirigendo da Lipari direttamente a Milazzo, per cui i passeggeri e automezzi diretti da Vulcano a Milazzo dovranno imbarcare alle ore 14:10.
*Assessore ai Trasporti
LIPARI - Le Eolie isolate da tre giorni. Da lunedi' pomeriggio i traghetti e gli aliscafi di linea sono fermi nei porti per il mare molto mosso (forza 6-7) per le raffiche di vento che da questa notte soffiano da ovest-sud-ovest.
A Milazzo sono bloccati pendolari (docenti, medici e impiegati) e i camions carichi di derrate alimentari. Le scuole soprattutto nelle isole minori funzionano a mezzo servizio e già scarseggiano generi di prima necessità e medicine. Le mareggiate hanno investitito i litorali di Marina Lunga, Marina Corta, Canneto, Acquacalda e delle isole minori, mentre a Lipari, in località Canneto, è sempre piu' preoccupante la situazione a Calandra.
Secondo gli esperti la discesa di tutto quel materiale pomicifero che finisce lungo la strada é un segnale da non sottovalutare. "Alle prossime violente pioggie - dicono i tecnici - si corre seriamente il rischio che anche la montagna possa essere intaccata. Ormai, non ha piú consistenza. Urgono seri interventi nella zona ove si scatena il fenomeno, per eliminare definitivamente il pericolo nella via Calandra".
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Bartolino Leone era in diretta
1° LANCIO. LIPARI - Le Eolie sono isolate da tre giorni. Da lunedì pomeriggio i traghetti e gli aliscafi di linea sono fermi nei porti per il mare molto mosso (forza 6-7) e per le raffiche di vento che da questa notte soffiano da ovest-sud-ovest. A Milazzo sono bloccati pendolari (docenti, medici e impiegati) e i camion carichi di derrate alimentari. Le scuole soprattutto nelle isole minori funzionano a mezzo servizio e già scarseggiano generi di prima necessità e medicine. Le mareggiate hanno investo i litorali di Marina Lunga, Marina Corta, Canneto, Acquacalda e delle isole minori, mentre a Lipari, in località Canneto, è sempre più preoccupante la situazione a Calandra. Secondo gli esperti la discesa del materiale pomicifero che finisce lungo la strada è un segnale da non sottovalutare.(ANSA).
METEO EOLIE
Nubi sparse Temperatura: 19°C Umidità: 63% Vento: forte - W 32 km/h Situazione alle ore 12:30
Pioggia e schiarite Temperatura: 17°C Umidità: 85% Vento: forte - WSW 34 km/h Situazione alle ore 8:00

Giochi on line: perché le persone li amano così tanto
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Giochi on line: perché le persone li amano così tanto
Negli ultimi anni, i giochi on line hanno conosciuto un successo sempre più ampio, dovuto a diversi fattori: semplicità di utilizzo, ampia scelta di passatempi e possibilità di giocare in qualsiasi luogo semplicemente connettendosi al proprio PC o a un dispositivo mobile, rappresentano solo alcuni dei motivi per cui il gaming on line è così amato.
Fonte: Pexels >>> Autore: Daniel Moises Magulado >>> Licenza: Uso gratuito
Divertirsi giocando: una passione atavica
Se il gioco on line è così tanto amato e apprezzato da utenti di qualsiasi nazione ed estrazione sociale, una delle prime ragioni è da ricollegare alla nostra atavica passione per questo tipo di divertimento. A prescindere dalla tipologia di gioco, infatti, l'uomo è naturalmente portato a ricercare momenti di relax ed evasione in passatempi di vario genere, in grado di fungere da valvola di sfogo e strumento per riequilibrare il proprio stato psico-fisico.
È per questo motivo che anche da adulti continuiamo a dedicarci ad attività ludiche che ci consentano di tenere impegnati mente e corpo allontanandoci dalle pressioni quotidiane. Basti pensare a come, dopo una pesante giornata lavorativa, possa essere rigenerante tuffarsi in un cruciverba, in un gioco da tavolo o, perché no, in un videogame.
Non solo, giocare è anche uno stimolo per la nostra fantasia e la nostra creatività, poiché in tali attività possiamo ricreare delle dimensioni parallele che ci aiutano a mantenere la mente attiva, a prescindere da quelli che sono i compiti che svolgiamo quotidianamente nel mondo reale. Mantenendo ovviamente il giusto equilibrio tra realtà e virtuale, il gioco si pone dunque come un importante momento per favorire la generazione di nuove idee e rendere più elastica e flessibile la nostra mente.
A cosa è dovuto il successo dei giochi on line
Se, come visto, il gioco è un'attività che piace anche per i suoi risvolti positivi a livello di equilibrio psico-fisico a prescindere dall'attività ludica scelta, molte di queste caratteristiche risultano amplificate nel caso dei giochi on line. L'utilizzo di tecnologie sempre più avanzate ha consentito negli ultimi anni di sviluppare giochi sempre più completi e di creare un'offerta così ampia da soddisfare davvero qualsiasi gusto ed esigenza.
Basta navigare un po' in rete per rendersi conto di quanto sia variegata oggi la proposta del settore del gaming: si va dai giochi di sport a quelli di simulazione, dai cosiddetti giochi di piattaforma ai moderni battle royale, dai grandi classici da tavolo riproposti in chiave digitale ai casinò on line, insomma una scelta ampia e diversificata capace di accontentare davvero tutti.
Proprio la possibilità di avere a portata di mano così tanti giochi dalle caratteristiche diverse invoglia molti utenti a tuffarsi nel mondo del gaming on line, potendo scegliere con un semplice click il titolo che maggiormente li incuriosisce. In questo modo diventa molto più semplice anche variare più spesso il tipo di passatempo praticato, aumentando stimoli e motivazioni.
Facilità di utilizzo delle piattaforme on line
La semplicità di utilizzo dei giochi on line, che si tratti di portali web o di app per dispositivi mobili, rende il settore particolarmente appetibile. Anche chi non è molto avvezzo alla tecnologia, infatti, riesce a giocare on line senza grosse difficoltà, grazie al fatto che tali software vengono oggi sviluppati in maniera da essere molto intuitivi.
Chi sceglie il gaming on line lo fa non soltanto perché attratto dal prodotto in sé, ma anche perché molto spesso risulta più facile creare un account in pochi minuti e iniziare a giocare rispetto a cercare la versione fisica dello stesso passatempo, se esistente. Uno dei casi più eclatanti in tal senso è proprio quello dei casinò on line, che sono riusciti a portare in ogni casa slot machines, roulette, blackjack e molti altri svaghi altrimenti difficilmente accessibili a chiunque.
Velocità di accesso
Il tema della velocità è oggi di fondamentale importanza: presi come siamo da tante attività diverse, lavorative e non, cerchiamo sempre più spesso di usufruire di servizi quanto più rapidi e comodi possibili. Così come una pagina web che impiega più di qualche secondo ad aprirsi ci invoglia ad abbandonare un sito, allo stesso modo desideriamo avere a disposizione un accesso rapido al mondo del divertimento.
In questo senso, il gaming on line ha ridotto al minimo i tempi per usufruire dei propri passatempi preferiti, grazie alla creazione di piattaforme immediatamente accessibili ma, al tempo stesso, sicure. Oltre alla semplicità di creazione degli account, come descritto in precedenza, i fornitori di giochi on line garantiscono velocità anche nella fruizione dei cataloghi e nell'utilizzo dei giochi stessi, che poggiano ormai su software ad altissima tecnologia.
Giocare ovunque, senza limitazioni
Una delle ragioni per cui le persone amano così tanto i giochi on line è legata alla possibilità di giocare ovunque ci si trovi, a casa o in ufficio, in attesa del treno o in fila dal dottore, prendendo parte a veri e propri tornei con altri utenti collegati da ogni parte del mondo. Per esempio, i tornei poker live oggi coinvolgono quotidianamente migliaia di persone connese da tutti e cinque i continenti, così come i tanto amati battle royale hanno creato community mondiali di appassionati, che si sfidano senza esclusione di colpi.
Sicurezza e privacy per gli utenti
Un ultimo aspetto da non sottovalutare è quello della sicurezza e della privacy dei dati personali. Uno dei vantaggi del gaming on line è proprio quello di avere a disposizione dei sistemi avanzati da questo punto di vista, che permettono di giocare senza rischi in fatto di protezione dei dati: unica accortezza è quella di affidarsi, però, a operatori certificati in grado di assicurare l'utilizzo delle migliori tecnologie per salvaguardare non solo i dati degli utenti ma anche le eventuali transazioni monetarie.

Da Panarea in linea Pina Cincotta Mandarano
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di Pina Cincotta Mandarano
Noi di Panarea non dovremmo preoccuparci delle cose che i politici romani fanno per il bene (si fa per dire) della nazione e della sua popolazione.
Però questi signori che sanno solo tagliare e tassare adesso hanno scoperto che è meglio aggiungere uno stipendio a chi non lavora. Ma non sarebbe più facile trovargli un lavoro dentro le fabbriche che giornalmente scappano dall’Italia? Fate voi che sapete vien voglia di dire...
Il Notiziario si legge e si ascolta
LE RICETTE DI PINA CHE FANNO LECCARE I BAFFI:
Tartara di pesce spada all'arancio
Ingredienti (per 4 persone): 700 gr di pesce spada, due arance, due finocchi, un limone, un cucchiaio di pepe rosa, un rametto di aneto, mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva, sale, pepe nero.
Emulsionata il succo del limone filtrato con il sale, il pepe nero e l’olio d’oliva. Mondate e lavate i finocchi, eliminando le guaine più dure; tagliateli a spicchi sottili. Pelate le arance al vivo, tagliate anch’esse a spicchi, mescolate ai finocchi in un’insalatiera e condite con metà della citronnette. Aggiungete alla citronnette rimasta l’aneto tagliuzzato con le forbici e il pepe rosa parzialmente pestato.
Private il pesce spada della pelle e tritatelo con il coltello, non troppo finemente. Formate dei mucchietti di pesce spada che poggerete su un letto di finocchi e arance alternati e disposti a girandola. Condite con la citronnette all’aneto e servite subito.
