In Italia sono quasi 5 mila i luoghi della cultura aperti al pubblico, tra cui 282 parchi e aree archeologiche, 613 musei archeologici e 38 monumenti d’archeologia. Quasi la metà (41%) si trova al Sud, dove l’offerta archeologica ha attirato nel 2018 quasi 11 milioni di persone, circa la metà dei visitatori dei siti culturali dell’Italia meridionale.

I visitatori sono in crescita, anche al sud, con incrementi a Pompei (da 2,4 a 3,6 milioni) al Man di Napoli (da 308 mila a 617 mila) a Paestum (da 242 mila del 2013 a 427 mila del 2018) all’archeologico di Taranto (da 27 mia a 73 mila) alla Valle dei Templi di Agrigento (da 544 mila a 935 mila ).

I dati sono stati presentati a Paestum  alla Borsa del turismo archeologico dal presidente del Touring Club Franco Iseppi, secondo cui si è però ridotto il numero dei visitatori che si muovono per una sola motivazione, fosse anche quella culturale. All’estero, ha detto Iseppi, l’Italia viene percepita prima di tutto per le grandi città d’arte (35% degli arrivi), poi per i monumenti e le opere d’arte, infine per il cibo e il vino.

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