LIPARI - Tempesta di vento, pioggia e mareggiate e le sette isole dell'arcipelago delle Eolie da due giorni vivono forti difficoltà. Ieri soltanto gli aliscafi hanno garantito qualche collegamento.
Il mare è molto mosso per il forte vento che soffia con raffiche che hanno anche raggiunto i 60 chilometri orari. Le mareggiate hanno invaso porti, strade e piazze raggiungendo in alcuni casi case e negozi. La situazione maggiormente critica si registra a Canneto. A distanza di 24 ore a Calandra è sceso a valle un fiume di pomice. Per la squadra comunale, che ha operato con l'ausilio di ruspe, neanche il tempo di ripulire, che con le abbondanti piogge si registra all'arrivo a valle di detriti e fango.. Il lungomare di Canneto sembrava ammantato di neve, invece è tutto materiale pomicifero. Anche per i vigili del fuoco lavoro no-stop anche per i cedimenti che si sono registrati in varie parti a Lipari. (ANSA)
Lipari – Tempesta di vento, pioggia e mareggiate e le sette isole sono in ginocchio. Le Eolie sono isolate da due giorni. Nella giornata di sabato solo gli aliscafi hanno garantito qualche collegamento, nonostante la precarietà delle strutture portuali e soprattutto di Pignataro che potrebbe essere uno scalo alternativo ma a distanza di decenni è ancora interdetto, cosi' come dichiarato dal tenente di vascello Paolo Margadonna. Il mare è molto mosso per il forte vento che soffia con raffiche che raggiungono anche i 40 chilometri da est-nord-est. Le mareggiate hanno invaso porti, strade e piazze raggiungendo in alcuni casi case e negozi. La situazione piu' critica si registra a Canneto. A distanza di 24 ore a Calandra è sceso a valle un fiume di pomice. Per la squadra comunale con l'ausilio di ruspe, diretta dall'assessore Giovanni Sardella neanche il tempo di ripulire, che con le abbondanti piogge che continuano, a valle è sceso nuovamente di tutto. Il lungomare di Canneto sembrava ammantato di neve, invece è tutto materiale pomicifero. Anche per i vigili del fuoco lavoro no-stop per le continue frane che si sono registrate in varie parti dell'isola.
Foto di Antonio Pesaresi, Gabriele Costanzo, Daniela Praturlon, Luna Rizzo, Rosaria Cincotta di Stromboli e Roberto Favaloro di Filicudi e Vulcano.
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I COMMENTI.
di Salvatore Leone
L'emergenza di Lipari passa anche dai tunnel quelli con la frana davanti e quelli che sono stati smantellati alla chetichella per la voglia di qualche parassita che nell'isola si é vestito di bianco e per le feste scompariva. Intanto l'acqua che una volta era desiderata come il pane oggi é una nemica che invita a dire: "spiramu ca un chiovi". Se piove, scatta l'emergenza e parte subito la squadra comunale ad hoc e così Lipari galleggia e convive con l'emergenza. La sua emergenza personalizzata nell'attesa di creare la squadra di prevenzione all'emergenza. Si sente il bisogno. Nessuno ha mai "tastato" le strade che da Capo Rosso arrivano al "fu tunnel demolito improvvisamente" . Tutte le strade che da Capo Rosso conducono ad Acquacalda, sono sospese in aria. I ponti stanno tracimando sempre di più ad ogni pioggia, La pavimentazione stradale mette in vetrina segni di cedimento. Da una parte si distruggono, ad insaputa di tanti, i tunnel utili e dall'altra parte si disegnano allungamenti degli esistenti. Così a capo chino si accettano i percorsi alternativi, quando con un semplice intervento di manutenzione si poteva sgomberare in un attimo quella frana posta davanti al tunnel per andare o venire da Canneto. Salvo pensare ad un mega sbancamento ed eliminare anche questo tunnel. Come l'altro. Nell'attesa di ridisegnare nuove strade con piloni, rampe e viadotti ad alto scorrimento. Un grande progetto per aprire nuove strade nel periglioso mondo politico locale. La segnaletica é pronta.
di Alfio Ziino
E pensare che qualche anno addietro qualcuno, una sociatà privata, aveva messo i soldi per realizzarlo. Ma NO! Dove la mettiamo la spendida baia di Marina Lunga? E il pontile dell'amicone Turi? E poi. non ci sono appalti pubblici da gestire.! Non c'è dove fare clientela, dove la sistemo la cugina Rosetta? E i progetti? I geometri staranno a guardare? NO e poi NO. D'accordo. Ma innanzi i disastri che la mancanza di un porto come si deve crea, innanzi la pena dei cannetari, qualcuno non pensa esser doveroso informare periodicamente e minuziosamente i cittadini sul quell che si fa, o si sta facendo, o si studia di fare? NO e poi NO, il Sindaco mica risponde alle domande dei cittadini, non ha tempo, ha da coltivar la luna lui.
di Giovanni Tauro
Paura e delirio a Calandra, recita una bagnata locandina letta al mio arrivo a Canneto, sotto la pioggierellina che durante la notte si trasforma in acquazzone che erode una parte della massa di terra pomicifera che ha riempito l'alveo del torrente calandra, venerdì assisto alla prima pulizia, della squadra di operai visionasti dal baffuto Sardella. La liberazione della carreggiata dura pero' meno di 24 ore, infatti ulteriori piogge più la forza del mare provocano il disastro, documentato, dalle numerose foto e filmati presenti in rete, il sindaco si presentava in mattinata ,a capo chino tra i mugugni di chi e' proprietario di immobili e attività sul lungomare di Canneto invaso da terra pomicifera,spazzatura e acqua marina. Qualcuno parla di un divieto di deposito in spiaggia del materiale che per secoli arrivava alla foce naturalmente, da parte dell'ufficiale comandante di porto! Le domande che sgorgano spontanee sono : In quale paese l'autorità civile viene limitata da un 'autorità militare, se non compie illegalità? Non siamo nella Grecia dei colonnelli o nella Spagna di Franco! Comunque viste le difficoltà ad imporsi, da parte del sindaco, si potrebbe trasportare, con minor spesa rispetto alle costose soluzioni tampone attuali, il materiale che ostruisce il torrente Calandra nel sito dell'ex campo di San Vincenzo o a Punta Castagna. Che senso ha costruire un impianto di contenimento costato 800.000 euro senza prevedere la manutenzione e pulitura dello stesso? Canneto non merita questo! L'enfant du pays che veste la fascia tricolore si ricordi che e': " Un posto troppo strano per vivere ma troppo raro per morire! ( frase del film paura e delirio a L.V.).
LE REAZIONI NEL WEB.
Gery Palamara: Se questa non e' una vergogna?! Sara' perche' i liparoti non si sono messi d'accordo sul come fare e gestire il porto?
Baia Unci Giardina: Non vedo l'ora che fanno la stradella a Unci... Sarà bellissima. Con queste condizioni soldi sprecati. Non pagate le tasse... Ecco a che servono....!
Marco Miuccio: Proteggere e curare il territorio, utilizzando le sue potenzialità turistiche in maniera equa e solidale!
Chi presenterà un programma concreto basato su questo avrà il mio appoggio civile incondizionato!
Per tutti gli altri, che credono che quanto sopra non sia di primaria importanza, continuate a pensare di sottrarre spazio alla natura, con le vostre amatissime colate di cemento, sarà lei stessa a determinare il vostro fallimento, riprendendosi gli spazi che le avete tolto!
Un territorio curato e consolidato vale molto di più di 30 giorni scarsi di isolamento all'anno!
Svegliaaaaaaa.. o non ci sarà tempo di rimettere insieme i pezzi!!!
Daniela Russo: Continuate a pensare di sottrarre spazio alla natura, con le vostre amatissime colate di cemento, sarà lei stessa a determinare il vostro fallimento, riprendendosi gli spazi che le avete tolto! Colpito e affondato!!! Bravo!
Salvatore Agrip: Belle parole e ancor più un pensiero fuori dalla mentalità comune che attanaglia disastrosamente il nostro paese. Davanti a queste immagini voglio ricordare che proprio a Canneto a breve devono iniziare due grosse opere che deprederanno ancora una volta il territorio, ovvero la spiaggia, uno con l'allargamento della strada carrabile della Marina Garibaldi e l'altro con un opera stradale in località Unci che sicuramente servirà solo per interessi di qualcuno.
Isabella Libro: E non si vergognano ancora invece di fare una barriera per difendere l'abitato pensano ad allargare la strada. Ma questi progetti da dove gli cadono...