Lipari - Dopo 24 ore di isolamento un aliscafo della Compagnia delle Isole - Siremar garantisce i collegamenti. L'"Antioco" è partito da Rinella al comando di Andrea Tesoriero e dopo Lipari ha raggiunto Vulcano e Milazzo e poi è partito altro aliscafo. Da e per Milazzo viaggia anche il monocarena dell'Ustica Lines. Dalla Città del Capo per un'avaria è saltata la corsa della nave della Cdi. Prossima partenza alle 18,30. A Lipari il mare ha spaccato in due il pontile in ferro della Pumex. Porto a pezzi a anche a Filicudi. Danneggiato anche il pontile di Stromboli. Sottomonastero fuori uso l'approdo degli aliscafi. Si attracca solo a Punta Scaliddi. Interdetta anche la parte centrale della banchina di Sottomonastero e traffico di auto e camions, a doppio senso nell'altro lato del porto. Saltati i respingenti che entro la mattinata saranno sistemati per permettere l'attracco del traghetto. Danni anche nell'area portuale di Marina Corta. Stamane sopralluogo dell'assessore Giovanni Sardella e del tenente di vascello Paolo Margadonna che tra poco emanerà ordinanza.

IL VIDEO DELLA SISTEMAZIONE DEI RESPINGENTI NELLA BANCHINA DI SOTTOMONASTERO DI BARTOLO DE VITA.

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Foto di Carlo Portelli e Marco Lo Schiavo

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foto di Nicolas Rando e Carlo Lanza

I VIDEO.

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ansa2LIPARI - A causa dell'ondata di maltempo le Eolie sono isolate. Il mare è molto mosso per il vento da est e l'unico mezzo che garantisce i collegamenti è l'aliscafo "Atioco" della Compagnia delle Isole partito da Rinella-Salina per Lipari, Vulcano e Milazzo.

Restano ormeggiati ai porti tutti gli altri mezzi, traghetti ed aliscafi. Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi, sono prive di collegamenti da tre giorni. Dopo i nubifragi di questi ultimi giorni, si contano i danni, che sono ingenti, anche alle strutture portuali.

A Lipari la giunta Giorgianni, dopo la valutazione dei tecnici, potrebbe richiedere lo stato di calamità naturale al governo.(ANSA).

---Continua l'ondata di maltempo e le Eolie ancora isolate. Anche per ora fermi ai porti traghetti ed aliscafi. Dopo la grande tempesta di questi ultimi giorni, mentre si sontinua a ripulire strade  e piazze, si contano i danni che sono ingentissimi anche alle strutture portuali.

A Porticello il mare ha portato via un pezzo di pontile. La giunta Giorgianni dopo la valutazione dei tecnici richiederà lo stato di calamità naturale al governo Renzi e alla Regione. Le Eolie, dopo questa botta di tempesta, mostrano gli zaini inzuppati e pieni di danni mentre i telefoni sono pieni di foto e di video per i posteri.

La libera tempesta che si é abbattuta su isole deboli, ha visto il mare scavalcare tutti i porti, i torrenti ammucchiare gli scarti della società moderna, e le frane colpire la debolezza scema del territorio. Il rumore metallico delle ruspe che schiacciano la pavimentazione sono il lamento meccanico della lotta per aprire varchi su strade mitragliate e colpite con una naturalezza che sa di tiro a segno.

Ogni località delle isole ha i suoi punti più deboli, ha vecchie ferite che ritornano a sanguinare appena il bel tempo va via. La natura vuole destagionalizzare ma non é più tempo. Questo forse é stato l'ultimo segnale di preallarme, tutto quello che verrà dopo sarà solo un atto dovuto dalla natura.

LE OPINIONI.

di Francesco Valastro

Un paio di anni fa ebbi a dire a pochi intimi che, se non vi foste affrettati a ripristinare la spiaggia di Portinenti, San Bartolo vi avrebbe affogato tutti. Ovviamente scherzavo, ma, guardando le foto e leggendo gli articoli dei notiziari online di oggi, mi è venuto subito in mente il detto:

"Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi".
Non è mio intendimento intimorire nessuno ma penso che forse al nostro Santo Protettore sarebbe più gradito il ripristino della spiaggia dove sono approdati i suoi resti mortali che i vari festeggiamenti in suo onore che potrebbero essere più sobri e risparmiare diverse decine di migliaia di euro spesi in fuochi d'artificio.

Queste decine di migliaia di euro potrebbero essere impiegate meglio, per fare un esempio a caso, nel ripascimento della suddetta spiaggia. Ritengo, però, che non ce ne sarebbe nemmeno bisogno perché sono convinto che tutti i proprietari di automezzi, adatti al trasporto d'inerti, sarebbero felici di prestare gratuitamente la loro opera a tale fine, come pure i ruspisti.

Allora rivolgo il mio ennesimo appello al Sig. Sindaco: invece di fare scaricare questo materiale dove capita, lo faccia versare, a costo zero, a Portinenti e vediamo cosa succede in attesa che siano realizzati i, più volte annunciati, lavori di ripascimento.

Mi perdoni, il desiderio di vedere rinascere questa spiaggia è così grande che mi ha fatto dimenticare che occorrono diecine di analisi e di autorizzazioni per fare questo tipo d'intervento. Infatti, per questi motivi, essendo i detriti di via Roma inquinati da liquami, non sono stati utilizzati per Portinenti ma depositati altrove. Non mi risulta che siano stati portati nel cuore del deserto del Sahara, pertanto, essendo rimasti sull'isola e magari nelle vicinanze di Portinenti, tutti gli inquinanti sono finiti in mare.

Ergo ci siamo presi tutti gli inquinanti e abbiamo la spiaggia sempre più piccola.
Mi è venuta un'idea: per ovviare alle varie disposizioni facciamo una catena umana di 4 km con ca. 4.000 persone e con dei secchielli trasferiamo i detriti in eccesso da Calandra a Portinenti.
Ridiamoci su, altrimenti non ci resta che piangere.

A chi caldeggia le barriere in mare per proteggere le spiagge ripeto, per l'ennesima volta, che non servono a nulla; se vogliamo mantenere le nostre spiagge non rimane che il ripascimento duraturo (vedi studio Prof. Ortolani su spiaggia di Vietri sul Mare). 

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di Aldo Natoli

In questi giorni, a causa della mareggiata che ha investito la nostra isola si è tornato a parlare della spiaggia di Porto delle Genti. L'amico Valastro, che ha sempre avuto a cuore le sorti di questa spiaggia, ha chiesto all'Amministrazione di versare il materiale sabbioso e pomicifero che ha invaso Canneto proprio nella spiaggia di Porto delle Genti, ovvero di Portinenti.

Dallo studio delle rade di particolare interesse delle isole del Comune di Lipari, redatto per l'Ente dallo Studio Volta di Savona (Ing. Giorgio Sirito ed Ing. Giorgio Berriolo) si legge a pagina 123, a proposito della spiaggia: "Trattasi di una spiaggia a regime trasversale, racchiusa fra due punte roccioso. L'alimentazione naturale è imputabile all'erosione costiera ed allo sfocio di un rio.

E' molto scarsa, ma altrettanto scarso è il fabbisogno di sabbia per il mantenimento di questa spiaggia, soggetta al solo consumo dei granuli. Si è previsto per questa spiaggia un avanzamento di circa 10 metri, con versamento diretto di materiale da ripascimento. Il fabbisogno geometrico del materiale di ripascimento risulta di 12.000 mc."

Quindi invece di prevedere costosissime opere a mare che deturperanno inevitabilmente le caratteristiche della zona, con il rischio di buttare del denaro prezioso a mare (mio Padre da vecchio uomo di mare mi diceva sempre "ricordati che quello che si toglie al mare, il mare se lo riprende") basterebbe invece depositare sulla spiaggia del materiale di risulta, ovviamente idoneo.

Non a caso nel passato l'Amministrazione della quale facevo parte provvedeva a far depositare del materiale che Umberto Mirabito (chiamato amichevolmente "Croscheta" con la ruspa del Comune spalmava sulla spiaggia, meta di tanti bagnanti locali e non.
Quindi trovo la proposta di Valastro attinente con quanto evidenziato nel citato Studio.

Vedi anche
Lipari, nuovo appello per il ripascimento della spiaggia di Porto delle Genti. Intervista a Francesco Valastro

foto di Fabio Famularo, Daniel D'Ambra e Luca Zaia

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