Cesarò – Gli americani di Sigonella, sono stati autori del “miracolo” del Cristo Signore della Montagna.
Sono passati 24 anni da quando avevano provveduto alla sua posa, ma il Cristo Signore della Montagna di Cesarò, una statua bronzea di 7 metri di altezza e 5 metri di apertura alare che sovrasta il paese dall’alto di una roccia, è ancora li, irremovibile, dove, sovente il19 agosto, i militari di Sigonella lo abbracciano e sicuramente hanno provveduto a far proteggere il piccolo paesino dei Nebrodie.
L’immagine ricorda quella di Rio de Janeiro, che noi - tra l'altro - grazie all'invito dell'eolian Peppe Cracolici bbiamo avuto il piacere di visitare.
Ma stavolta siamo sui Nebrodi e lo abbiamo scoperto grazie sempre ad un amico delle Eolie: Italo Toni, lo scrittore piu' proligico del nostro Arcipelago.
La storia. La Giunta Municipale di Cesarò, nel 1986, con l’allora sindaco Calaciura, aveva ideato e deciso: poggiare una statua del Cristo sulla sommità della roccia chiamata ‘Pizzipiturro’ con le braccia aperte e i capelli al vento, affinchè cingesse dall’alto la comunità. L’impresa era assai ardua. La statua del Cristo infatti, scolpita da Mario Termini, venne creata in un sol blocco e il suo peso, quasi 4500 chilogrammi, era impossibile da sostenere per la collocazione sulla roccia.
In attesa di una soluzione, il Cristo sostò per due anni nella parte Nord del paese, in un luogo quasi nascosto, fino a quando, durante l’amministrazione Brancatelli, nel 1996, la base militare di Sigonella N.A.S. 1 non venne in aiuto di Cesarò. Un elicottero militare era l’unico mezzo atto a reggere quell’enorme peso e trasferire la statua presso il luogo della sua ‘innata’ residenza, così gli uomini di stanza a Sigonella provarono e riprovarono, tenendo con il fiato sospeso gli abitanti di Cesarò, che inseguivano ipnotizzati la statua dondolante nel cielo, sorretta al di sotto delle braccia da due corde robuste che la legavano all’elicottero militare.
Tutto avvenne esattamente un 19 agosto. Da quel giorno, ogni anno, tutti gli abitanti di Cesarò, insieme alle autorità militari, civili e religiose locali, a una lunga sfilata di cavalli, majorette, e accompagnati dalla banda musicale, si recano in processione al Pizzipiturro, in onore del Cristo.
Il reportage fotografico del Notiziario delle Eolie
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