di Tony Zermo

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Come va?
Michela Stancheris, che ha già portato via gli scatoloni dall’assessoato al Turismo, risponde: «Come vuoi che vada, sono nullafacente e disoccupata».
 
Ma sei stata per due anni assessore regionale.
«Ma secondo te io ho il carattere per accettare nuovi incarichi che siano in diminutio?
».
 
Pensavo come minimo alla direzione della struttura regionale di Bruxelles.
«Eh, ma non posso perché la legge nazionale di Monti blocca ogni incarico che non sia politico. Quindi o Rosario si mette d’accordo con Roma, altrimenti io alla Regione posso fare poco. Ma io con lui, con Crocetta, ho rotto».
 
Ah, sì?
«Anche politicamente lo sto mollando. Pure la gente che mi ha votato alle europee non lo riconosce più. Perciò io continuo il mio percorso in maniera libera».
 
Ti senti abbandonata, la sindrome della figlia abbandonata dal padre?
«Più che abbandonata dal padre, lui mi ha deluso. A questo punto penso di avere sbagliato ad essermi sacrificata per lui alle europee.
Sono arrabbiata, ma nello stesso tempo mi sono liberata di un peso».
 
Che programmi lasci?
«Abbiamo fatto una buona politica dei trasporti e finalmente è arrivata la quadra. Ho cercato di costruire un assessorato che costituisse un punto di riferimento per l’imprenditoria. Volevo portare alcune grosse imprese che ci mettessero dei soldi sul turismo in Sicilia, noi potevamo usare anche i contributi del Fondo nazionale, e c’era anche Etihad. Insomma, ho lavorato bene. Tanto per dirti, è venuto il nuovo console americano, ha incrociato Crocetta, ma gli ha detto: “Sono venuto qui solo per salutare Michela”».
 
Perché hai accennato a Etihad, che volerà da Abu Dhabi a Catania?
«Sì, del volo con Catania lo so, ma c’è anche da usare circa un milione e mezzo per il co-marketing delle compagnie aeree per aiutare gli altri aeroporti, perché a Palermo non ci sarà più la Provincia, a Trapani non ci sarà più la Regione, anche Comiso è da tutelare. Il discorso con Etihad è stato aperto perché non possiamo avere solo Ryanair».
 
Dicevi di investimenti.
«Ma sì, c’è un discorso aperto per i campi da golf, uno ad esempio sarebbe a Noto, Casal di Noto, iniziativa splendida, poi c’è da pensare a quello palermitano di Collesano, al campo da golf di Taormina, per questo avevo programmato con il mio staff una serie di appuntamenti».
 
Peccato perdere queste esperienze.
«Ma io resto qui, ormai sono attaccata alla Sicilia, ho un carattere molto forte. Può darsi che mi occupi di qualche iniziativa privata nel settore, poi potrei anche rientrare tra qualche tempo in Regione per un progetto serio perché persone brave ce ne sono».
 
Però la rottura con Crocetta sembra fatta quasi per gelosia.
«Non è per quello, è l’aspetto umano. Il motivo non è politico, ma di natura personale. Rosario non può pensare che la gente prenda pesci in faccia per sempre. Non sono l’unica.
Mi dispiace per il modo. A Rosario ho dato tanto, l’ho portato in palmo di mano da Bruxelles alla presidenza della Regione».
 
Ma anche lui ti ha portato da Bruxelles a Palermo.
«D’accordo, ma con il tempo le cose sono cambiate. Io ci ho messo tutto in favore di Rosario, anche economicamente, le europee mi sono costate 100 mila euro, debbo dire che Rosario mi ha dato una mano e anche la povera Nelli. Sono stata forse l’unica candidata che ha regolato tutto anche con la Corte dei conti. Ho preso da sola 72 mila voti, mi sono mancati ventimila voti perché a Catania ho preso zero voti. Non sapevo come si uscisse dalla politica, ora lo so, ma siccome ho 33 anni ho davanti ancora tanto tempo. Nel frattempo faccio un blog in inglese perché all’estero c’è molta curiosità sulla Sicilia. Comunque non scappo».(LaSicilia.it)

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