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I Consiglieri comunali di minoranza al Comune di Santa Marina Salina hanno rassegnato le dimissioni dalla carica, comunicando la propria irrevocabile decisione al Presidente del Consiglio Comunale ed alla Segreteria dell'Ente. La decisione, non facile, è stata presa dopo un'attenta valutazione di carattere esclusivamente politico sulle ben note vicende legate all'inchiesta giudiziaria “Isola Verde” che ha coinvolto a vario titolo anche amministratori e dipendenti del Comune.
“ Le dimissioni non sono scaturite da una scelta d'impulso e dispiace se qualcuno non le comprenderà fino in fondo. Non è una fuga la nostra, ma l'ultimo campanello d'allarme che ci sentiamo di lanciare ad un contesto sociale e politico dove al momento è l'inerzia a farla da padrona, ad ogni livello”.
Sono questi i primi commenti di Domenico Giuffrè, Mariagiulia Romagnolo e Giuseppe Capasso, eletti in Consiglio Comunale nel giugno 2017 con il gruppo “Per Santa Marina”, all'indomani della scelta di rinunciare al seggio in Consiglio.
“ La posizione giudiziaria del Primo Cittadino – spiegano gli ex Consiglieri – non ha avuto alcuna rilevanza nella nostra decisione di rimettere il mandato; spetterà alla Magistratura valutare quegli aspetti e ci auguriamo sinceramente che il Sindaco possa chiarire al più presto la propria posizione.
Da un punto di vista politico invece abbiamo atteso e sperato che fosse lui stesso, che è sulla scena politica del paese e con ruoli apicali da oltre un decennio, a regalare alla Comunità un gesto non dovuto, a dimettersi ed a lanciare un segnale forte e deciso di dignità e di discontinuità a tutti noi ed a chi ci guarda da fuori. Che fosse il Sindaco a fare autocritica politica, a dire basta!
Come non fece ad esempio da Vice Sindaco nel 2015, quando fummo travolti tutti da un'altra rumorosa inchiesta giudiziaria; anche in quel caso – sottolineano gli ex Consiglieri – la scelta fu di andare avanti nonostante tutto, di dimenticare, di evitare l'autocritica, di fingere che nulla fosse accaduto e che quel nulla, comunque, non riguardasse la comunità ed il suo stesso futuro. Oggi che si ritrova davanti ad una scelta analoga ma con un bagaglio d'esperienza in più sulle spalle, sceglie di perseverare nell'errore politico e di rinunciare, una volta ancora, a lanciare un messaggio forte e chiaro di discontinuità, ad emanciparsi una volta per tutte da un metodo, che non prevede né critica né autocritica e che è definitivamente fallito.
La scelta di dimetterci nasce anche dalla volontà di non rappresentare la stampella di un Consiglio Comunale che quando è stato chiamato ad esprimere idee proprie ed a mostrare indipendenza dall’Amministrazione, non ha mai trovato il coraggio di esprimersi chiaramente, concedendo sempre al Sindaco l'ultima o addirittura l'unica parola, anche in occasione della riunione convocata su nostra precisa richiesta per avviare un confronto sui risvolti politici dell'inchiesta giudiziaria “Isola Verde”.
In quella circostanza – chiariscono gli ex consiglieri - auspicavamo almeno un confronto tra opinioni, le nostre minoritarie in termini di consensi elettorali ma forse oggi non minoritarie in termini di sentimento popolare, con quelle dei colleghi di maggioranza.
Ci siamo ritrovati invece a dibattere, una volta di più, con il Sindaco che impassibile ha confermato da solo la compattezza della sua compagine consiliare. Quale chiave di lettura abbiano dato i colleghi di maggioranza ai fatti emersi nelle ultime settimane non ci è ancora noto; ed è un silenzio che alimenta in noi tanti dubbi circa la solidità e l'unità di pensiero e di intenti del gruppo di maggioranza. Ed accresce la certezza che in Consiglio si seguano esclusivamente le linee guida dettate dall'Amministrazione, senza che si intraveda la possibilità che emergano spunti, idee e posizioni autonome. Non ci è noto neppure con quale stato d'animo gli stessi colleghi si approcceranno ai futuri provvedimenti che si troveranno a dover votare.
La nostra esperienza in Consiglio Comunale è sempre stata dinamica, costruttiva e caratterizzata dalla continua ricerca della collaborazione – spiegano gli ormai ex Consiglieri – allo scopo di restituire unità ad un tessuto sociale sfilacciato oltre che fortemente e pericolosamente litigioso. Siamo andati avanti fin'ora nonostante quella sensazione costante di andare a sbattere contro un muro di gomma e l'ultima riunione ci ha dato un'emblematica conferma in tal senso!
Ai colleghi auguriamo che questa nostra scelta possa rappresentare uno spunto di riflessione ulteriore sul ruolo ricoperto, sulle loro competenze, sulla loro indipendenza rispetto all’Amministrazione; gli auguriamo inoltre un buono e più che mai attento lavoro nell’interesse della comunità”.
L'inchiesta giudiziaria, com'è noto, si è anche abbattuta su uno degli uffici comunali.
“ E' un tema delicato – spiegano gli ex Consiglieri – e non ci permettiamo di entrare nel merito dei profili giudiziari, come già detto di stretta competenza della Magistratura. A noi interessa analizzare i possibili contraccolpi che la vicenda potrà avere sull'operatività dell'intera macchina comunale, in cui lavorano uomini e donne dei quali è necessario considerare il coinvolgimento emotivo in relazione al clima che si è venuto a creare. Quanta serenità riuscirà a trasmettere loro un'Amministrazione che, in due anni, non è riuscita né ad apportare gli annunciati cambiamenti operativi né tanto meno a creare un dialogo costruttivo con parte della struttura?
Il nostro impegno – concludono Giuffrè, Romagnolo e Capasso - non si esaurisce comunque con le dimissioni: ci sforzeremo, da cittadini attivi, a stimolare quella parte del nostro paese, che riteniamo maggioritaria, che ha a cuore la pacificazione sociale, l'armonia della comunità e che vorrà contribuire a scrivere, su una pagina bianca, il futuro di ciascuno di noi”.

ENTRO 10 GIORNI IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ALESSANDRO LOPES CONVOCHERA' IL CIVICO CONSESSO PER LA SURROGA DEI 3 DIMISSIONARI

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COSA PREVEDE LA LEGGE. Finché permane il numero minimo dei consiglieri previsto dalla legge il Consiglio Comunale continua ad operare anche senza rappresentanti della minoranza.

ll consiglio cessa per dimissioni contestuali della maggioranza assoluta dei componenti.
Il consiglio comunale di Santa Marina ha assegnato 10 consiglieri. 7 di maggioranza e 3 di minoranza.

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SANTA MARINA SALINA  - I tre consiglieri comunali di minoranza al Comune di Santa Marina Salina hanno rassegnato le dimissioni dopo l'inchiesta "Isola verde" che vede indagate 84 persone tra le quali l'attuale sindaco Domenico Arabia.
   "La decisione, non facile - dice il capo gruppo Domenico Giuffrè, che con Maria Giulia Romagnolo e Peppino Capasso ha lasciato la carica -, è stata presa dopo una valutazione di carattere politico sulle note vicende legate all'inchiesta 'Isola verde' che ha coinvolto a vario titolo anche amministratori e dipendenti del Comune. Non è una fuga, ma l'ultimo campanello d'allarme che ci sentiamo di lanciare a un contesto sociale e politico dove al momento è l'inerzia a farla da padrona".
   La giunta Arabia e la maggioranza consiliare, invece, hanno già comunicato che rimarranno in carica. Il presidente del consiglio Alessandro Lopes entro 10 giorni convocherà l'aula per la surroga. Il consiglio di Santa Marina ha 10 consiglieri e la legge ne prevede lo scioglimento soltanto in caso di contestuale dimissioni della maggioranza dei membri. (ANSA).

 

IL PUNTO E VIRGOLA

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Se i tre decimi del Comune di S. Marina Salina hanno deciso di abbandonare la gestione non é per indigestione. Ma solo per dare un percorso d'indirizzo amministrativo a chi da tanto ha amministrato senza accorgersi dei paletti e dei confini che secondo la Procura di Barcellona si sono abbondantemente superati. I sette decimi che sono rimasti al loro posto ragionano da maggioranza unita e hanno deciso di andare avanti. Per il bene del Comune dicono i primi e per il bene del Comune dicono i secondi. Quello che non compare é il bene dei terzi.

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