Fra l’isola del Giglio e l’isola d’Ischia ci sono delle affinità che affondano su un nome. Concordia, la nave di capitan Schettino. Concordia, la cooperativa del presidente Cesari. Cambiando il nome delle isole e i ferri del mestiere, l’unica certezza era l’impossibilità di colare a picco. La politica del mare e la politica degli appalti hanno navigato alla ricerca degli utili con le emozioni. Erano entrambi garanti di un sistema di protezione affidato però ad equipaggi sbagliati. Le innocenti isole si sono intanto guadagnate l’onore della cronaca e si sono accorte che la Concordia...costa sempre ai normali cittadini che increduli leggono e soffrono. Così si assiste ad una rottamazione che sventola sotto la bandiera pirata. Per completare l’opera si poteva affidare l’appalto dello smantellamento della bianca nave Concordia alla cooperativa rossa Concordia. Avrebbero facilmente concordato sul prezzo fra un’isola e l’altra.