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di Martina Costa

“Il successo di “Belcanto”: un viaggio nel Melodramma Italiano”

"Belcanto" è la nuova serie TV di Rai 1 che sta conquistando il pubblico con la sua trama avvincente.
Ambientata nell'Italia dell'Ottocento, racconta la storia di Maria, interpretata con intensità da Vittoria Puccini, una donna che incarna la forza e la determinazione di chi lotta per i propri sogni. La sua fuga da Napoli con le figlie, Antonia e Carolina, è un atto di coraggio estremo, una ribellione disperata contro le catene di un matrimonio violento e oppressivo, un'affermazione potente del desiderio di libertà e di autodeterminazione.

"Belcanto" esplora l'anima femminile in un'epoca in cui le donne erano spesso relegate a ruoli marginali, mettendo in luce la loro capacità di resilienza e la loro sete di emancipazione.
La musica, e in particolare l'Opera, non è solo lo sfondo della serie, ma un personaggio a sé stante, una metafora della vita stessa. Le arie, le passioni, i drammi che si consumano sul palcoscenico riflettono le vicende dei protagonisti, le loro gioie e i loro dolori.
E Belcanto diviene testimonianza di un patrimonio culturale immenso: l ’Italia è patria dell’Opera.

Per comprendere meglio la storia, bisogna fare qualche passo indietro nel tempo, nella Firenze del Seicento, quando, la Camerata De' Bardi, fece del genere melodrammatico una forma di produzione basata all'origine sul mecenatismo aristocratico.
Il genere si garantì, fin da subito, una salda risonanza. Il pubblico si espanse dalle corti, prima, ai grandi centri urbani, dopo. Ed è proprio grazie ad un maggior pubblico coinvolto, alla diffusione e l’importanza raggiunte da questo genere teatrale che appare sulla scena un edificio che accoglierà la rappresentazione del genere melodrammatico: il teatro d’Opera. Alzato il sipario l’interesse era focalizzato sul cantante, adesso divenuto divo, con i virtuosismi della sua voce rappresentava l’elemento centrale attorno al quale ruotava tutto il sistema produttivo operistico.
L’Opera, via via, assume natura commerciale. L’interesse per la nuova forma di spettacolo e la ventata di novità che portava con sé, fece dell’Opera una, sempre più, fortunata attrattiva per il pubblico.

L’arte del “Recitar cantando”, un linguaggio poetico-musicale che plasma le prime Opere. L’unione armonica delle parole e della musica che si sono accompagnate a vicenda, da sempre. Un linguaggio che evoca, ma non copia, il modello dell’antico teatro greco. Ed è proprio dal popolo greco che proviene quella radice che stimolerà la nascita del genere melodrammatico, attraverso la propria mitologia, i propri riti e le loro filosofie. I greci furono, infatti, il primo popolo che considerò la musica materia di studio nelle scuole: erano convinti che solo studiando la musica, l’animo umano potesse essere addolcito.

Sono i miti del loro passato. I miti greci. Miti che divennero Tragedia e Commedia. Miti dove recitazione, danza, canto e musica erano le sostanze fondamentali. Uno fra tutti, il mito di Orfeo ed Euridice, soprannominato come il mito dell’amore fatale. Questo mito narra di una forte storia d’amore tra due giovanissimi innamorati: Orfeo, un poeta e musicista, ed Euridice, una bellissima ninfa.

«Che farò senza Euridice?» canta un Orfeo affranto alla scomparsa della sua amata che ha perduto perché si è voltato troppo presto mentre la riportava dal regno dei morti a quello dei vivi. Orfeo sprofonda nella disperazione. E mentre annega, intona la famosa aria musicale in Orfeo ed Euridice (1762) di Christoph Willibald Gluck e del librettista livornese Ranieri de’ Calzabigi…

Per molti secoli l’Opera ha traghettato la cultura e la lingua italiana in giro per il mondo, insieme ai suoi più grandi autori e i suoi titoli più celebri. Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Gioacchino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti: uomini che hanno dato voce al sentimento attraverso il canto, conquistando il cuore di tantissime persone, italiane ed europee.
L'opera, in quanto forma d'arte complessa e stratificata, esercita un ruolo fondamentale nell'educazione al sentimento, alla grazia, alla gentilezza, al buon gusto e allo sviluppo di un occhio raffinato.

Durante la mia esperienza universitaria ho avuto modo di apprezzare l’argomento, analizzato e adattato ai giorni nostri all’interno della mia tesi triennale in Lettere, dove ho condotto un'analisi storico-letteraria approfondita del melodramma italiano e, in particolar modo, nel già citato mito di Orfeo ed Euridice. Una storia viva e vibrante, capace di risuonare con le nostre esperienze e le nostre emozioni. Le stesse che ho ritrovato sul piccolo schermo con “Belcanto”.
La serie, dunque, diventa un invito a riflettere sulla bellezza dell'arte, sulla forza delle donne e sull'importanza di continuare a credere in un futuro di libertà ed emancipazione. Un'Opera che stimola il ritorno ai valori culturali che da sempre hanno caratterizzato la nostra storia.

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11 MARZO 2025

Lipari, gli incontri mensili del Circolo di Lettura

Lipari - Il prossimo incontro di lettura sarà il 15 aprile alle ore 16:00 nella saletta della Biblioteca comunale

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