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di Alessio Pracanica

Stupisce, in questi giorni, l’attivismo della Regione Sicilia, che preme per una rapida riapertura e predispone, già da ora, le misure per “la stagione turistica e balneare”.

Vorremo chiederle, presidente Musumeci, per chi dovremmo prepararla, questa benedetta stagione balneare? Per i cinesi che hanno appena fatto segnare il peggior Pil degli ultimi trent’anni? Sperare negli americani, con il più alto tasso di disoccupazione della loro storia? Negli spagnoli, che hanno appena battuto il nostro straordinario record di mortalità? In inglesi e francesi, che si avviano a superarli? Negli italiani disoccupati?

Confidare che qualche mitico oligarca russo affitti ogni ombrellone disponibile, tra Mondello e Capo Passero? Che un fantomatico emiro arabo, colto da vorace e repentina peristalsi, provveda a divorare tutte le granite, i cannoli e le parmigiane di melanzana, sapientemente preparate dai nostri laboriosi esercenti? Che quei paciocconi di tedeschi, scansata la strage in casa, si avventurino da queste parti, fiduciosi nel nostro sistema sanitario?

Crede davvero che, dopo quanto è successo, siano in attesa di calare sulla Sicilia moltitudini di vacanzieri, legioni di turisti, orde barbariche bramose solo di sfrenato divertimento? Spiace deluderla, monsieur le president. Né gli Unni, né gli altri arriveranno. C’è un mondo che si sta leccando le ferite. Rischiamo di avere attività turistiche deserte, ma aperte.

Da cui, in quanto tali, le disastrate amministrazioni locali cominceranno immediatamente a pretendere dazi e gabelle. Suolo pubblico, spazzatura e quanto altro è previsto dall’immaginifica legislazione fiscale di questo meraviglioso paese.

E poi, ammesso e non concesso che le nostre previsioni si rivelino sbagliate, che genere di stagione turistica ipotizza? Con pinne, fucili, guanti e mascherina, parafrasando Edoardo Vianello? Magari dentro uno di quei pittoreschi loculi in plexigas, recentemente proposti? Dove, mercé opportuno procedimento di salatura ed essiccatura, il fortunato villeggiante venga predisposto per la futura vendita al trancio?

Con il virus ancora circolante, che tipo di controlli potremmo mai effettuare, su chi arriva da aree ad alto tasso di contagio? Che misure attuare, per salvaguardare la popolazione? Li mettiamo in quarantena per due settimane, in modo che possano trascorrere, felici e beati, l’ultimo giorno in spiaggia?

Ci è stato ripetuto per mesi, che il sistema sanitario del sud non avrebbe retto, di fronte a situazioni come quella lombarda. Frettolose quanto inopportune fughe in avanti, potrebbero causare quella catastrofe che, grazie al sacrificio di molti, siamo finora riusciti a evitare.

Più saggio sarebbe, a nostro avviso, dialogare con le banche, affinché sospendano quei mutui che rischiano di strangolare le attività commerciali. Predisporre ulteriori rinvii o decurtazioni delle imposte locali, non solo per le imprese, ma anche per chi, pur avendo una casa di villeggiatura, non ha potuto, e difficilmente potrà, mettervi piede. Salvaguardando così, da vendite in massa e crollo dei prezzi, un settore già in difficoltà come quello immobiliare. Estendere nel tempo le misure di cassa integrazione, per tutte le attività del turismo e dello spettacolo, che altrimenti andranno incontro al massacro. Fare pressioni sul governo centrale, insieme alle altre amministrazioni regionali, perché si eroghino alle imprese in difficoltà, non prestiti garantiti, ma stanziamenti a fondo perduto.

Con il realistico fine di perseguire, non l’utopia di una stagione 2020 che si annuncia già morta, ma la sopravvivenza dell’economia siciliana, turistica e non. In modo che, l’estate del 2021, quando si spera avremo finalmente un vaccino, sia quella della riscossa e della ripartenza.(linformazione.eu)

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FASE 2 LA RIAPERTURA, LE PROPOSTE

I NEGOZI

Le decisioni verranno prese sulla base di un protocollo nazionale unico, che sarà poi declinato a livello territoriale, ma nel governo sta maturando la convinzione di dover aprire tutti i negozi al dettaglio che sono in condizioni di garantire la sicurezza di personale e clienti con mascherine e guanti, la distanza di un metro, le file all'esterno, i dispenser per il disinfettante alle casse. Tra le misure allo studio per ridurre l'affluenza è prolungare gli orari ed estendere le aperture 7 giorni su 7, per quei negozianti che saranno in condizione di sostenere le spese.

L’ABBIGLIAMENTO

Chi vende vestiti dovrà occuparsi della sanificazione dei camerini e i vestiti che saranno provati dovranno poi essere sanificati. Ecco perché bisognerà prevedere dei sistemi di sterilizzazione particolari che possano garantire la massima igiene di locali e prodotti.

I CANTIERI

Una parte del settore edile è già stato sbloccato con la riapertura di alcuni cantieri pubblici per riparare le strade, restaurare le scuole e riprendere la prevenzione dei dissesti idrogeologici. Anche i progetti privati potranno ripartire se sarà possibile mantenere la distanza tra gli operai. Una regola che vale anche per le cave e le miniere.

LE AZIENDE

È l' Inail ad evidenziare che «le aziende dove non è già presente il medico competente, in via straordinaria, devono provvedere alla nomina di un medico competente ad hoc per il periodo emergenziale o soluzioni alternative, anche con il coinvolgimento delle strutture territoriali pubbliche (ad esempio, servizi prevenzionali territoriali, Inail, ecc.) che, come per altre attività, possano effettuare le visite, magari anche a richiesta del lavoratore».

In base a questo «il medico competente va a rivestire un ruolo centrale soprattutto per l' identificazione dei soggetti suscettibili e per il reinserimento lavorativo di soggetti con pregressa infezione da Covid-19».

I LAVORATORI A RISCHIO

Gli stessi esperti dell' Inail suggeriscono «la "sorveglianza sanitaria eccezionale" per i lavoratori con età superiore ai 55 anni o al di sotto di tale età ma che ritengano di rientrare, per condizioni patologiche, in questa condizione anche attraverso una visita a richiesta. In assenza di copertura immunitaria adeguata (utilizzando test sierologici di accertata validità), si dovrà valutare con attenzione la possibilità di esprimere un giudizio di "inidoneità temporanea" o limitazioni dell' idoneità per un periodo adeguato, con attenta rivalutazione alla scadenza dello stesso».

I SITI DEL TURISMO

Per sostenere il turismo si stanno studiando percorsi per poter consentire le visite nei siti archeologici come Pompei, i fori romani e in tutti i luoghi dove sia possibile entrare da soli o al massimo in due. Più complicata appare invece la riapertura dei musei, sia per le file agli ingressi, sia soprattutto per i costi che non potrebbero essere sostenuti con una bassa affluenza.

CINEMA E TEATRI

Al momento non è prevista la riapertura dei luoghi di aggregazione, soprattutto al chiuso. Le arene potrebbero subire una deroga ma soltanto se l' indice di contagio R0 fosse davvero basso e comunque con scaglionamento e poltrone distanti. Esclusa almeno fino a settembre la possibilità di organizzare eventi e convegni, presentazioni o manifestazioni pubbliche.

LE PASSEGGIATE

Si potrà passeggiare, andare a correre e fare sport all' aperto lontani da casa, purché da soli. Si potranno incontrare familiari con mascherine e guanti. Quello di tornare liberi di muoversi è il capitolo più delicato, sul quale Conte sa di avere gli occhi del Paese puntati addosso. Ma tante concessioni il governo non potrà farne, per non rischiare che si impenni nuovamente la curva dei contagi. «Si allenterà un po' sulle uscite con i bambini», è l' orientamento in attesa del nuovo dpcm.

Oppure, per dirla con il ministro della Salute: «Per ora riapriamo quello che fa Pil».

PALESTRE E BENESSERE

Al momento non c' è alcuna data sulla riapertura delle palestre e quando arriverà il via libera ci saranno regole severe perché oltre alla distanza di un metro - che al momento esclude la possibilità di lezioni di gruppo - si dovrà provvedere alla sanificazione e alla pulizia delle aree comuni e soprattutto delle attrezzature. Misure strette saranno previste anche per tutti i luoghi della cura del corpo - dai parrucchieri, ai barbieri, fino ai centri di estetica - che dovranno provvedere ai dispositivi di sicurezza, alla sanificazione costante dei luoghi e alla sterilizzazione degli strumenti.

I VIAGGI IN AEREO

Rigide le regole per volare. Proprio ieri Alitalia ha inviato una mail a chi ha già un biglietto e deve effettuare viaggi per lavoro o per esigenze familiari in cui invita i clienti «ove possibile, ad effettuare il web check-in oppure ad utilizzare i chioschi del fast check-in in aeroporto». Ecco le altre disposizioni: «Durante le operazioni effettuate in aeroporto è necessario mantenere sempre la distanza di sicurezza di almeno un metro e consigliato indossare una mascherina protettiva». La Compagnia chiarisce che «l'imbarco sarà effettuato, ove possibile, con il jet-bridge; in caso di utilizzo della navetta, è stato previsto un limite massimo di passeggeri». Bisognerà presentare l'autocertificazione indicando la destinazione, l' indirizzo della destinazione e il tempo di permanenza. A bordo la mascherina è obbligatoria e il posto accanto ad ognuno sarà lasciato vuoto, tranne se si vola con un familiare o con un minore.

GLI STABILIMENTI

Sull'ingresso negli stabilimenti non c' è ancora una decisione definitiva, anche se l' orientamento è quello di tenerli aperti con una distanza molto ampia tra gli ombrelloni, e nei punti di ristoro. Dunque si potrà entrare soltanto fino all' esaurimento dei posti.(corriere.it)

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