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di Daniele Sequenzia

Caro Direttore,
il prossimo 5 novembre il popolo americano deve scegliere da che parte stare. Tutto è ancora in divenire.

Molti sostengono l´ex presidente Donald Trump, repubblicano , mentre i democratici si sono affidati a Kamala Harris , democratica , la prima donna di origini indiane e la seconda donna black eletta al Senato degli Stati Uniti.

Tutto dipende dal voto degli elettori , i dubbiosi, i non schierati, gli “indipendenti”.
Negli ultimi sondaggi diminuisce il vantaggio di Kamala Harris su Donald Trump. Gli Stati di Michigan, Pennsylvania e Wisconsin sono in bilico, continua il testa a testa tra Harris e Trump. Tutta la politica mondiale attende con il fiato sospeso il risultato finale delle elezioni del 5 novembre.

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Caro Direttore,
il mare Mediterraneo annega nella plastica.
Senza il mare non si vive. L’acqua è vita. Gli oceani , i mari sono ricchi di vita, fonti di energia, danno vita al commercio e alla occupazione . Coprono tre quarti della superficie terrestre e ospitano la più eccezionale biodiversità di specie animali, vegetali ed interi ecosistemi. Regolano la temperatura terrestre rendendo possibile la vita sulla Terra. La nostra salute, la sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici sono indissolubilmente legati ai mari.

Pauroso e´ il peso dei rifiuti di plastica accumulati ovunque nel mare che in Italia si stima in 1,178 milioni di tonnellate/anno. Governo assente. È questa la stima del report “The Mediterranean: Mare Plasticum” pubblicato dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN) . Siamo circondati da un mare di velenose plastiche, ci nuotiamo dentro, davanti agli stabilimenti, sulle spiagge, sulla superficie, mentre si fa il bagno.
A rischio di estinzione il mondo marino, la vita di miliardi di “esseri viventi” di molte specie che per causa nostra hanno ingerito plastica. Tra questi, sardine, triglie, orate, merluzzi, acciughe, tonni, scampi e gamberi rossi. Sono spesso invenduti , con tremendi effetti economici.

Caro Bartolino,
sono più di trenta anni che si continua parlare, senza soluzione, di “ Riforma della Pubblica Amministrazione”.
Il governo tace. Tutto è fermo, sono iniziate le grandi manovre dei partiti, in attesa di andare alle elezioni Europee, a giugno.

Burocrazia: una enorme montagna di carta: il cittadino si trova di fronte a ‪160.000‬ norme, di cui 71.000 promulgate, riviste, ristrutturate, ridefinite, modificate ed abrogate, a livello centrale e le rimanenti a livello regionale e locale.‬

Ogni governo ne “ pasticcia” sempre di nuove. Ogni Comune fa di testa sua.
Una confusione permanente.
Leggi che valgono dal “ Monte Bianco” , ma poi non “ funzionano”, via via si modificano arrivando a Siracusa.
L’Italia resta isolata, frantumata da infinite leggi e regolamenti.
Nord e Sud, mai d’accordo, odiosamente a confronto. Sempre “ disuniti”.

In Francia, invece, sono 7.000, in Germania 5.500 e nel Regno Unito 3.000.
Un enorme quiz per chi deve “ giudicare”.
Se vogliamo sopravvivere, occorrono forti investimenti in nuova efficiente connettività , con piattaforme di facile utilizzo da parte dei cittadini; aggiornamento continuo delle competenze dei dipendenti pubblici, selezionando nelle assunzioni le migliori capacità e attitudini in modo rapido, efficiente e sicuro, senza costringere a lunghissime attese.
Bisogna svegliarsi.

Siamo messi molto male: la nostra Pubblica Amministrazione è tra le peggiori tra i Paesi OCSE.
Con un super costo di 60 miliardi di euro / anno, tra sprechi ed inefficienze.
Famiglie ed imprese sono alla fame, pagano di tasca loro. Perdiamo ogni anno 11 punti di PIL, pari a 225 miliardi di euro, buttati “ a mare”.

*Dottore commercialista in Torino

Caro Direttore,
mi sembra molto stimolante un tema che coinvolgerà sempre più il mondo delle aziende : il problema di adeguarsi alle nuove regole di compliance fiscale.
Nuove regole che però rischiano di trovare impreparate molte aziende.
Allora come dovrebbero adeguarsi ? La soluzione consiste nella progressiva adozione di tecnologie digitali.
Vediamo in sintesi quali fattori spingono verso questa soluzione :
• il progressivo adeguamento al nuovo fisco digitale, quale ad esempio, dopo la fattura elettronica, l’arrivo dello scontrino telematico, degli ISA (gli indicatori di affidabilità appena entrati in vigore con diverse criticità) e il primo debutto dell’ordine elettronico (NSO che diventerà operativo dal mese di febbraio, ma che poi progressivamente interesserà tutta la PA e poi forse anche il mondo del B2B);
• le nuove regole della Unione Europea, quali ad es. la regolamentazione delle prove che dovranno fornire le imprese per ottenere la non imponibilità per le cessioni intra UE ovvero per gestire in modo adeguato il commercio elettronico;
• il Decreto fiscale di fine anno (oggi in itinere) che richiede per la lotta all’evasione un nuovo obbligo e un utilizzo multiplo del POS; una tracciabilità della circolazione e gestione dei carburanti per autotrazione, una corretta gestione delle ritenute degli appalti e subappalti da parte del committente/appaltatore e la gestione della lotteria degli scontrini.

A questi input che derivano dal fisco si aggiungono tutte le nuove regole in materia di Privacy e gestione della tesoreria di impresa.
Quello che è maggiormente preoccupante è la generale impreparazione del sistema imprenditoriale e professionale nazionale.
L’impegno nel digitale ad oggi è stato rivolto più al mercato, alla gestione del cliente, che alla creazione di sistemi digitali interni di gestione dell’informazione d’impresa.
Occorre sviluppare l ' automazione del processo attraverso l’adozione di una piattaforma digitale condivisa tra gli operatori.
Se non si fa questa scelta la soluzione al problema, o meglio la corretta risposta al vincolo di legge, non è possibile ottenerla dagli attuali sistemi che sono inadeguati a gestire la complessità delle informazioni nei tempi e nelle modalità richiesti dal legislatore fiscale.

Caro Bartolino,

spesso penso a Te , mi manca il tempo, il lavoro mi assorbe, spesso mio padre mi manda i tuoi commenti, mi segnala tante notizie...

Mi auguro che il Notiziario delle Isole Eolie, che tanto opera per la libertà di opinione, combattendo il conformismo, la politica del “non mi interessa”... lasciando sempre aperta la porta a chi “non ha voce”, di cui tutti noi sentiamo il bisogno, continui su questa linea.

Che tu possa proseguire a dialogare con tutti i tuoi lettori, lontani e vicini. Il Notiziario vive, cresce assieme ai suoi lettori. E allora facciamolo sempre più vicino a noi. Contro ogni tentativo di sopprimere, censurare chi soffre, chi denuncia, chi anela ad un mondo migliore.

Un forte abbraccio

 

---Rottamazione e saldo e stralcio verso la riapertura. Domande entro il 31 luglio 2019
Caro Direttore,
è con un emendamento al Decreto Crescita, depositato dalla Lega, che viene fissata al 31 luglio 2019 la nuova scadenza per l’adesione alla definizione agevolata dei ruoli. Una proroga tardiva che riguarderà tutte e due le misure, ovvero la rottamazione con lo stralcio di sanzioni ed interessi ed il saldo e stralcio per i contribuenti in difficoltà economica.
Erano state le associazioni di categoria, tra cui l’ANC e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, a richiedere una proroga della pace fiscale.
Una richiesta che potrebbe presto essere soddisfatta e che consentirebbe anche ai contribuenti ritardatari di fare domanda per accedere alla rottamazione ter delle cartelle e al più conveniente saldo e stralcio, rivolto ai casi di oggettiva difficoltà economica.
Nel caso di approvazione, sarebbero considerate valide le domande presentate anche dopo il 30 aprile 2019 ed entro il termine ultimo del 31 luglio 2019. È questa la nuova scadenza proposta attualmente dal Governo.
A non subire modifiche è, attualmente, il perimetro delle cartelle per le quali si potrebbe aderire alla rottamazione e al saldo e stralcio. Si tratta dei ruoli relativi al periodo tra il 2000 ed il 31 dicembre 2017.
In attesa di ulteriori novità non resta che attendere. Così è anche per chi ha fatto domanda entro la scadenza stabilita.
Bisognerà aspettare in primis la risposta dell’Agenzia delle Entrate- Riscossione in merito all’ammissione o meno alle due definizioni agevolate.
La prima scadenza da ricordare è quella del 30 giugno 2019, che riguarderà i contribuenti che hanno fatto domanda di adesione alla rottamazione ter, che prevede esclusivamente lo stralcio di sanzioni ed interessi maturati sul debito.
Entro tale data l’AdER dovrà inviare una comunicazione di accoglimento, con la scadenza delle rate, o diniego della domanda di adesione.
L’attesa si protrarrà più a lungo per chi ha fatto domanda di saldo e stralcio delle cartelle, cioè per i contribuenti con ISEE inferiore a 20.000 euro che potranno contare sullo stralcio parziale del debito maturato. 
In tal caso, la risposta dell’AdER arriverà entro il 31 ottobre 2019, e conterrà l’ammontare complessivo della somma dovuta, con le scadenze e l’importo delle rate. Nel caso di diniego, e salvo altre specifiche cause d’esclusione, la domanda di saldo e stralcio si trasformerà automaticamente in istanza di adesione alla rottamazione ter.
Bisognerà attendere ancora e, probabilmente, arriveranno prima ulteriori novità sulla possibile riapertura dei termini per fare domanda di adesione alla pace fiscale. Il termine per la conversione in legge del Decreto Crescita è fissato al 30 giugno 2019 e già si annunciano importanti modifiche rispetto al testo originario.

Caro Direttore, il Governo ha varato il decreto “Crescita “ (D.L. n. 34/2019), in vigore dal 1° maggio 2019 introducendo una serie di novità in ambito fiscale: la progressiva riduzione della aliquota IRES (dal 22,5% per l’anno di imposta 2019 al 20,5% dal 2022), l 'incremento (dal 40 al 50% nel 2019, fino al 70% dal 2022) della deducibilità dalle imposte sui redditi dell’IMU sugli immobili strumentali e la facoltà per gli enti territoriali di disporre la definizione agevolata delle proprie entrate, anche tributarie, con stralcio della sanzione. 
Vengono inoltre rafforzate le misure agevolative per i soggetti che trasferiscono la residenza in Italia a partire dall’anno 2020 nonché al regime del rientro dall’estero di ricercatori e docenti. Si ripropone inoltre il bonus per le aggregazioni tra imprese da operazioni di fusione, scissione e conferimento di azienda. 
Il governo e gli investimenti : sI reintroduce il super ammortamento al 130% per gli investimenti in beni materiali strumentali nuovi, diversi da veicoli e mezzi di trasporto, con la previsione di un tetto massimo di spesa. 
Viene modificata la disciplina del Patent box, consentendo ai contribuenti - in alternativa, nei casi di utilizzo diretto del bene intangibile, alla definizione di un preventivo accordo con l’Amministrazione finanziaria - di accedere all’agevolazione mediante la determinazione diretta del beneficio, rimandando il relativo confronto alla successiva fase di controllo. 
Il decreto prevede inoltre: il potenziamento della Sabatini ter, che supporterà anche la capitalizzazione delle imprese; incentivi per la trasformazione digitale; agevolazioni a sostegno della piccola e media impresa e dei progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare. 
Per il settore immobiliare, il decreto Crescita prevede l’estensione del sisma bonus per l’acquisto di case antisismiche alle zone classificate a rischio sismico 2 e 3 (beneficio finora riconosciuto solo per le zone a rischio sismico 1). 
Introdotto poi, in via temporanea fino al 31 dicembre 2021, un regime di tassazione agevolata ai trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e alla loro successiva vendita. Viene prevista inoltre la possibilità per il contribuente che sostiene le spese per gli interventi legati all’efficienza energetica e di prevenzione di rischio sismico, di optare, in luogo dell’utilizzo diretto del bonus, per un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, e recuperato dallo stesso fornitore a titolo di credito di imposta. 
Tutela del Made in Italy: viene introdotta la definizione di marchio storico di interesse nazionale e viene previsto un credito d’imposta, del 50% e fino a 30.000 euro, a favore dei consorzi nazionali che operano all’estero. Istituito anche un credito di imposta, nella misura del 30% e fino ad un massimo di 60.000 euro, a favore delle PMI per la partecipazione a fiere internazionali.

Caro Direttore, 
il 31 gennaio si è tenuto “Telefisco 2019” con la partecipazione di un vasto pubblico di esperti, rappresentanti del governo, autorità. Tante le novità che sono state affrontate nelle 14 relazioni: dalla pace fiscale alla fatturazione elettronica, dall'estensione del regime forfettario alle modifiche al reddito di impresa (riporto delle perdite, eliminazione dell'Ace, ammortamenti maggiorati).
Le relazioni sono state precedute da interventi del direttore del Sole 24 ore, Fabio Tamburini, dal direttore dell'Agenzia delle entrate, Antonino Maggiore, e dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Massimo Miani.
Ecco il programma delle 14 relazioni principali in calendario. 
01 | La fattura elettronica: regole, obblighi, esoneri - Raffaele Rizzardi 
02 | La fattura elettronica: l'effetto sulla detrazione. L'invio dei corrispettivi e le altre novità Iva - Benedetto Santacroce 
03 | Il passaggio generazionale in azienda, il patto di famiglia e i risvolti fiscali - Angelo Busani 
04 | La nuova legge fallimentare e il ruolo dei professionisti - Nicola Cavalluzzo 
05 | Le novità sul bilancio e la contabilità - Franco Roscini Vitali 
06 | La nuova disciplina dei forfettari - Gian Paolo Tosoni 
07 | Perdite, rivalutazioni, dichiarazioni 2019 - Gianpaolo Ranocchi 
08 | La chiusura degli accertamenti, dei verbali e degli errori formali - Dario Deotto 
09 | La definizione delle liti pendenti e le novità in materia di controllo - Antonio Iorio 
10 | La rottamazione delle cartelle e il saldo e stralcio - Luigi Lovecchio 
11 | Reddito di impresa: nuove regole per gli interessi passivi, spunti dalle interpretazioni e dalla giurisprudenza - Primo Ceppellini 
12 | Iperammortamento, mini Ires e agevolazioni sugli investimenti - Luca Gaiani 
13 | La fiscalità internazionale per le imprese: prezzi di trasferimento, normativa Cfc, exit tax - Marco Piazza 
14 | Le operazioni straordinarie e l'abuso del diritto nelle interpretazioni più recenti - Roberto Lugano.

 

 Caro Direttore, 
presso il Centro Congressi Torino Incontra si è tenuto lo scorso 15 gennaio un incontro di studio e di approfondimento organizzato da Eutekne, sulle principali novità fiscali delle Leggi 136 e 145 (Legge di Bilancio 2019) dopo un lungo processo di contenzioso con l’Unione Europea. Novità fiscali faticosamente discusse, ridiscusse, bocciate, rimescolate, e alla fine approvate.
Tecnicamente sono state illustrate, da un lato, l'estensione del regime forfetario con aliquota del 15% già dal 2019 a tutti gli imprenditori individuali e professionisti con la soglia massima di fatturato pari a 65.000 euro, con criticità emerse in relazione al concreto vantaggio "fiscale" in quanto sostanzialmente proporzionale al livello complessivo dei ricavi raggiunti e, dall' altro, è stato fornito un quadro di sintesi alla complessa disciplina degli iper ammortamenti e delle agevolazioni per gli utili reinvestiti. 
Sono state analizzate le agevolazioni governative in termini di disapplicazione delle sanzioni nella procedura di fatturazione elettronica fino al mese di giugno 2019 evidenziando le criticità che sono emerse nella fase di prima applicazione. 
Infine, sono state focalizzate le misure in cui si articola la "pace fiscale" concepita dal Governo e incentrata su tre strumenti: la rottamazione-ter delle cartelle, la chiusura delle liti pendenti e il saldo e stralcio dei ruoli.
Il cosiddetto saldo e stralcio delle cartelle esattoriali, cioè la possibilità di eliminare tutti i debiti col fisco, entra a far parte degli interventi della nuova pace fiscale. Nonostante fosse stata inizialmente cancellata dal decreto fiscale collegato, la misura è stata reintrodotta con la legge di Bilancio 2019. L’intervento è stato rimodulato rispetto alle prime proposte di saldo e stralcio: in particolare, possono fruire del beneficio soltanto i contribuenti che si trovano in difficoltà economica, per le cartelle relative ai debiti fiscali e contributivi. La misura, fortemente voluta dal Governo, consente ai contribuenti gravati da ingenti debiti e con un’oggettiva situazione di crisi economica di ripartire da zero, praticamente senza avere debiti, pagando il 16% o il 20% o il 35% del debito (a seconda delle loro condizioni reddituali) chiudendo la partita debitoria con Agenzia Entrate Riscossione. Chi, poi, ha in corso la liquidazione del patrimonio per crisi da sovraindebitamento paga solo il 10% del dovuto, a prescindere dall’Isee.

Caro Direttore, 
cosa cambia dal 1° gennaio 2019? Scatta l’obbligo di fare fattura elettronica per tutti i soggetti passivi Iva. Non sono previsti rinvii, anche perché mancherebbe il tempo tecnico per emanare un provvedimento legislativo di simile importanza, e perché il regime sanzionatorio, eliminato totalmente o ridotto dell’80%, consentirà un avvio soft che darà la possibilità ai contribuenti di avere elasticità nel rispetto dei termini di legge per l’emissione e la trasmissione delle fatture elettroniche.
Sono allo studio delle nuove semplificazioni reali e concrete, che difficilmente partiranno dall’inizio del 2019, probabilmente in occasione dell’avvio della fattura elettronica europea, lo standard EN16931-1 e EN16931-2, ci saranno delle novità che conterranno anche semplificazioni.
A Torino, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha presentato la piattaforma HUB B2B a disposizione dei professionisti con un evento streaming. Presenti anche gli account manager di Unimatica, la società che ha prodotto e gestirà la piattaforma. 
Dal 18 dicembre p.v. il software sarà pronto all’uso, e l’evento online è stato pensato per dare le prime indicazioni su come attivare l’account, come gestire le fatture attive e passive, e passare in rassegna le funzioni che lo caratterizzano. 
A) Fattura elettronica: come funziona il software dei commercialisti 
HUB B2B online dal 18 dicembre: tutti i professionisti riceveranno via pec le indicazioni per l’abilitazione al servizio: tramite un percorso guidato si potrà fare il primo accesso. Solo dopo essersi registrati, i commercialisti riceveranno il codice univoco, fondamentale per la fatturazione elettronica. 
Il sistema è responsive: si può utilizzare anche da smartphone e tablet. 
Si tratta di uno strumento pensato per i professionisti e dedicato a loro, in prima battuta. I clienti possono utilizzarlo, ma solo se abilitati dal commercialista di riferimento che creerà delle utenze per i suoi clienti, questi ultimi non hanno la possibilità di acquisirlo autonomamente. Il professionista sulla piattaforma ha una sorta di super utente con la possibilità di gestire i sotto utenti, ovvero i clienti. 
Con l’attivazione del profilo sulla piattaforma, ogni professionista ha diritto a 50 fatture gratuite, conteggiate tra quelle attive e passive. Dalla cinquantunesima fattura in poi pagherà, a consuntivo, alla società Unimatica mezzo centesimo per ogni fattura: 1.000 fatture costeranno 5 euro. 
B) Fattura elettronica: le differenze con il software dell’Agenzia delle Entrate 
La piattaforma è pensata per semplificare il lavoro del commercialista e agevolare il cliente. Come sottolineano i consiglieri del CNDCEC, sono proprio le funzioni progettate con questi scopi che fanno la differenza con il software dell’Agenzia delle Entrate. 
Il salvataggio degli articoli è il primo esempio. Il software dei commercialisti permette di registrare i prodotti e di trovarli in memoria ogni volta che bisogna emettere una fattura. Questo non è possibile nel portale dell’Agenzia delle Entrate. 
Un’altra differenza riguarda la fattura differita: il software HUB B2B permette di generare Documenti di Trasporto senza particolari limiti, mentre nel portale AdE se ne possono fare solo quattro. 
E infine, un’altra funzione che differenzia le due piattaforme, pensata per facilitare in primis i piccoli studi, è la possibilità di effettuare un download massivo del ciclo attivo e passivo delle fatture.
E' stato sottolineato che all'introduzione di questo nuovo adempimento non ha fatto seguito l’eliminazione di una serie di altri obblighi amministrativi a carico delle aziende. 
Ciò accade anche se l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti, che non risultano però ancora sufficienti. Sussistono infatti ancora dubbi operativi ed interpretativi che non sono ancora stati del tutto risolti e determinano una diffusa incertezza tra le imprese.

*Dottore commercialista - Revisore contabile in Torino

Caro Direttore,
tutta l'impresa italiana a Torino lunedì 3 dicembre per dire no alla manovra e sì alle grandi opere: qual è l’obiettivo della manifestazione?
"Se undici organizzazioni che rappresentano oltre 3 milioni d’imprenditori, più di 13 milioni di addetti e il 65% del valore aggiunto prodotto nel Paese riuniscono i loro vertici per firmare un documento congiunto a favore delle Tav, delle grandi opere, delle infrastrutture e della crescita, è un messaggio che deve far riflettere e che viene da tutti i protagonisti dell’economia".
Vincenzo Boccia, numero uno di Confindustria e regista dell’iniziativa, non usa mezzi termini. 
Che significato dà a questo appuntamento?
"Il giudizio sulla politica economica del governo è unanime: grandi e piccole imprese, commercianti, artigiani, agricoltori, cooperative suonano la sveglia a un esecutivo che non può ignorare le ragioni economiche nell’interesse del Paese, puntando a maggiore occupazione e maggiore crescita".
Una risposta, insomma, alla manovra e alla riduzione del Pil certificata dall’Istat?
"Manifestazione di Torino e flessione del Pil sono entrambe una risposta alla manovra".
È possibile cambiare la manovra in corsa: come e in che direzione?
"È possibile e doveroso cambiarla puntando sulla crescita, unico modo per raggiungere gli obiettivi dichiarati. Le nostre proposte sono note: intanto aprire cantieri e non chiuderli – motivo principale dell’iniziativa di lunedì – e poi pagare alle imprese i 65 miliardi dovuti dalla pubblica amministrazione, raddoppiare l’importo previsto dal fondo di garanzia per venire incontro alle esigenze di credito delle aziende, azzerare tasse e contributi sui premi di produzione per favorire lo scambio salario-produttività, abbassare il cuneo fiscale, avviare una grande stagione d’inclusione dei giovani nel mondo del lavoro".
E rispetto al precedente governo?
"Non vanno depotenziati strumenti che hanno avuto un impatto positivo come Industria 4.0 e il credito d’imposta nel Mezzogiorno. Ciò significa avere una visione di medio termine della manovra e un equilibrio tra il contratto di governo, ossia promesse agli elettori, e la crescita che è questione di interesse nazionale".
Perché la procedura d’infrazione sarebbe un boomerang per imprese e famiglie?
"È evidente che l’Europa avvierà la procedura d’infrazione e che il governo l’abbia già messo nel conto. Ma se l’esecutivo vuol provare che, nonostante lo sforamento, si crea crescita e occupazione non può non intervenire su quanto detto, anche perché gli effetti negativi sull’economia reale e gli eccessi verbali comporterebbero un aumento dello spread che significa un aumento del costo del credito per imprese e famiglie e per lo stesso governo, quando dovrà rifinanziare il suo debito".
Grandi e piccole opere: quale può essere l’impatto positivo dello sblocco?
"Per restare sul caso della Tav l’investimento dell’Italia, circa 3 miliardi a cui se ne aggiungono circa altri 6 divisi tra Francia e Ue, attiverebbe 50mila posti di lavoro per un ammontare annuo di 900 milioni. Inoltre, ridurrebbe una quantità di smog pari a quella prodotta da una città di 300mila abitanti. Reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni, i provvedimenti bandiera del governo, quotano 18 miliardi. Basterebbe rinviarne l’attuazione di due mesi per trovare le risorse che servono a completare l’opera, dotando il Paese di un capitale per le generazioni future. Senza contare che eviteremmo di pagare risarcimenti ai partner francesi per i fondi già investiti nell’opera".
Che cosa c’è oltre Torino?
"Il numero e la qualità delle organizzazioni presenti testimonia che non si tratta di difendere interessi di categoria ma di agire per il bene del Paese, che può essere felice solo se in grado di crescere e di usare la crescita per ridurre le disuguaglianze e combattere la povertà, includendo giovani al lavoro e incrementando l’occupazione perché la politica del governo del Paese si misura dai risultati e non dagli obiettivi. Oltre Torino c’è l’aspettativa che prevalgano buon senso e pragmatismo e una maggiore coerenza nelle decisioni di politica economica". 

 Caro Direttore, 
Ma di quale “Pace fiscale “ parliamo? 
Sempre piu’ arduo districarsi tra la fitta congerie dei vari adempimenti . In tema di pace fiscale recentemente i commercialisti hanno avanzato la proposta di ampliamento dell’ambito applicativo della definizione agevolata in materia di dichiarazione integrativa speciale. 
Si tratta della possibilità di regolarizzare la propria posizione col Fisco tramite dichiarazione integrativa speciale anche ai contribuenti che alla data di entrata in vigore del DL n. 119/2018 collegato alla Legge di Bilancio 2019 “avevano in corso verifiche fiscali non ancora concluse” tramite la consegna del processo verbale di constatazione o mediante la notifica dell’avviso di accertamento. 
La proposta dei commercialisti tende a far chiarezza per non lasciare spazio a “incertezze interpretative” che impediscano ai contribuenti di accedere alla pace fiscale e mettersi in regola col Fisco. Ecco che l’ordine dei commercialisti ha proposto al Governo di stabilire la possibilità, per i contribuenti in debito col Fisco ma che vantano crediti d’imposta nei confronti dell’Erario, di avvalersi dell’utilizzo in compensazione per il pagamento delle somme dovute. 
Se la “pace fiscale” si applicasse solo a favore di chi non ha pagato, ma ha dichiarato fedelmente il proprio debito di imposta all’Erario, gli importi iscritti a ruolo nelle cartelle esattoriali interessate non supererebbero il15% del totale. E quanto già affermava in una nota il Consiglio nazionale dei commercialisti. 
La Relazione sull’evasione fiscale e contributiva evidenzia che “nella media del periodo 2011-2016 solo il 15,3% dell’evasione è di chi “dichiara e poi non paga”, mentre il restante 84,7% deriva dalla stragrande maggioranza di milioni di dichiarazioni infedeli o peggio omesse.

----L'angoscia di chi oggi investe è: mi conviene o no investire il mio denaro,assumere personale, creare lavoro? Quale è lo scopo dell’evoluzione fiscale in atto ? 
Di tutti questi temi si è discusso a Torino, nel Convegno « Fisco & Futuro », lo scorso 20 settembre. Come contrastare efficacemente l’ evasione fiscale ? Problema che continua a non turbare il sonno del ministro dell’economia. Evasione che si aggiunge al pesante debito pubblico,macigno che taglia le gambe alla ripresa economica. Forse che le nuove tecnologie digitali possono dar vita ad una « fiscalità di sviluppo », piu’ equa per tutti ? E ‘ possibile migliorare il rapporto cittadino-impresa- stato, far crescere finalmente anche il gettito fiscale con la flat tax ? Puo’ lo Stato reggersi senza coperture ? Ci sono altre strade? 
La grande evasione non è fatta solo dai grandi contribuenti , ma è generalizzata. Come si può evitare questa diffusa evasione ? Forse che la fattura elettronica verrà in aiuto ?
Ovviamente le nuove tecnologie fiscali, possono assumere un ruolo centrale per attrarre nuove professionalità e rafforzare il sistema economico anzichè desertificarlo. 
Occorre ricordare che i vari governi negli ultimi 10 anni hanno varato una serie di manovre fiscali , spesso in aperta contraddizione le une con le altre. Cruciale resta il pesante debito pubblico. 
Ci si domanda : con le nuove tecnologie, cosa succede domani agli studi dei commercialisti davanti a tanti dubbi ? Come possiamo intervenire per migliorare le cose ? Come muoverci ? Ancora oggi siamo preoccupati per l’introduzione della fatturazione elettronica, come lo dimostra l’esperienza negativa dello spesometro.
L’introduzione della fattura elettronica prevede un periodo di transizione senza sanzioni e con maggiori semplificazioni per i contribuenti. 
Per contro, si evidenzia che il fisco italiano tende ad involversi piuttosto che evolversi verso il futuro , occorra comprendere in che direzione deve muoversi tutta l’amministrazione finanziaria. Quale è la nuova strada che intende percorrere il governo ? Ovviamente la globalizzazione ieri e la digitalizzazione oggi impongono delle urgenti risposte. Ogni ritardo pesa sullo sviluppo. In ritardo, l’Italia di fine anni ’90 aveva deciso di non intervenire , attendendo che lo facesse l’Unione Europea .Oggi stiamo assistendo alla fuga dei nostri migliori cervelli.
In conclusione : ad oggi dal governo non sono emerse precise indicazioni. I contrasti in tema di tenuta dei conti dimostrano la nube di incertezza del sistema Italia. Tutto cio’ penalizza e ritarda. Mancano ingenti risorse per i nuovi progetti, di cui si stenta a capirne l’utilità. Di certo per attrarre nuovi investimenti occorrono regole fiscali ben certe. E’ l’eterno dibattito : come produrre ricchezza, sviluppo , occupazione, in equilibrio con una fiscalità 
« buona», operativa ma non oppressiva, onesta e distributiva, valida per essere accettata spontaneamente da tutti i contribuenti ? Evidentemente non bastano le nuove tecnologie digitali. Molte domande restano sul tappeto. Spetta al governo indicarne le concrete soluzioni.

FISCO & FUTURO : 
Convegno su Fatturazione elettronica-Web Tax-New Economy 
IL 20 SETTEMBRE A TORINO UNO SGUARDO AL FUTURO DEL FISCO

Il prossimo 20 settembre al Teatro Carignano di Torino si terrà uno stimolante convegno incentrato sul tema del rapporto tra fisco e nuove tecnologie.

Da un lato, ciò che lo sviluppo tecnologico può fare per il fisco nel processo di semplificazione del rapporto con il cittadino e nel contrasto all' evasione fiscale, dall'altro, ciò che il fisco deve fare per "attrezzarsi" a fronte di un sistema socio-economico, che vede mutare sempre più vorticosamente i rapporti di forza tra economia tradizionale ed economia digitale e tra fattore lavoro e fattore robotico.

Per quanto riguarda il primo aspetto, la fatturazione elettronica è al tempo stesso il punto di arrivo dell' ormai ultraventennale processo di telematizzazione del fisco italiano e il punto di partenza nella transizione dal fisco analogico a quello digitale.
La irreversibile diffusione dell’innovazione tecnologica sta producendo profondi mutamenti a livello socio-economico, ma anche giuridico e culturale in un mondo sempre più globalizzato e interconnesso.
Come la nostra categoria di Commercialisti si deve attrezzare per affrontare la nuova sfida ? Come si adeguerà la nostra professione ? Quale sarà il nuovo nostro ruolo "sociale" ? Come saremo rivalutati ? Noi tutti ci aspettiamo un innovativo miglioramento, maggiore « trasparenza » e piu’ attenzione, sostegno e salvaguardia per la nostra « immagine di serietà professionale e di garanti dell'equità fiscale ». 
Equità fiscale sempre più necessaria non solo a livello interno, ma anche internazionale per evitare che i profitti dell' economia digitale siano tassati in Paesi a fiscalità privilegiata come Irlanda, Lussemburgo e Olanda: con la "digital tax" i giganti del web come Apple, Google, Amazon, pagherebbero le imposte nei Paesi dove realizzano realmente i loro enormi margini di guadagno.

Dalle stime degli economisti l'introduzione di una "web tax" a livello Ue porterebbe nelle casse degli Stati membri ingenti risorse che potrebbero essere utilizzate per migliorare l'efficienza della Pubblica amministrazione, riequilibrare la pressione fiscale per cittadini e imprese, sostenere un più equo sistema pensionistico.
Tema prioritario è mettere in ordine quanto attiene alla vasta palude della patologia delle norme astratte, di tante discordanti sentenze, degli intrecci tra politica e gruppi di potere, del vasto mare della «non- equità fiscale anche internazionale », per far emergere tutte le contraddizioni degli « infiniti profitti generati « là dove il fisco è amico », dove nei « paradisi fiscali » si annidano le piu’ colossali disparità, dei miliardi di euro-dollari che sfuggono ad ogni controllo. Un mondo « sotterraneo », sistema patologico che fa aumentare le ingiustizie, di cui è impellente far emergere tutte le profonde contraddizioni. Di tutti questi temi, il Convegno dovrebbe dare opportune indicazioni.

Per ogni informazione: fiscoefuturo@eutekne.it

Caro Direttore,

quanti meno danni, processi, indagini, ricorsi, etc… se esistesse una “ amministrazione trasparente”! Lo vediamo oggi con il tragico crollo di Genova : quanta confusione ! E quanti pareri, contrasti, accuse reciproche, stanno esplodendo per mancanza di « trasparenza » !

Scrive il dr. Sidoti : » Che bella cosa sarebbe … conoscere l’ammontare complessivo dei discarichi e/o sgravi concessi dal nostro Comune a nostri concittadini privati e/o aziende come anche tutte le spese legali sostenute dallo stesso Ente per difendersi in eventuali giudizi. »

Trasparenza deriva, lo sappiamo dal latino, da trans parere, di cui ognuno di noi sente impellente bisogno, ovvero togliere oscurità, nebulosità, fare venire alla luce, apparire, lasciare vedere, permettere di conoscere.

Il progresso delle nuove tecnologie, che stanno letteralmente trasformando l’intera amministrazione, una immensa rete di dati, sta traslando le nostre vite in una dimensione digitale. Questa metamorfosi sta interessando tutti gli Amministatori, come noi operatori, con rilevanti costi, e comporta lo studio dell’evoluzione delle prerogative e delle tutele che un ordinamento democratico deve riconoscere ai suoi cittadini.

Il dr. Sidoti osserva come, nell’ azione amministrativa, da una parte la responsabilità e dall’altra la trasparenza , sono due elementi che dovrebbero integrarsi e completarsi reciprocamente. Cosa sta facendo il governo ? Noi operatori come dobbiamo comportarci ? Spesso siamo lasciati soli.

L' Amministrazione stessa è sempre più chiamata a compiere un delicato bilanciamento tra due interessi, la riconoscibilità dei suoi atti e il diritto alla riservatezza dei dati personali.

Il problema di ogni saggia Amministrazione sta nel trovare un punto di equilibrio tra la “finalità di rilevante interesse pubblico” della trasparenza, con il rispetto della finalità pubblica, di certezza del diritto, di pari rilevanza. Si tratta, in definitiva, di una maggiore protezione dei dati personali degli individui, di cui se ne parla da decenni. Oggi come stiamo ?

---Giovedi'15 marzo a Torino , presso l'Aula Magna del Dipartimento di Management dell'Università di Torino –Corso Unione Sovietica 218, si terrà un interessante, quanto stimolante convegno sul tema:
« Come migliorare la propria gestione finanziaria e nello stesso tempo saper gestire al meglio il rapporto con il sistema creditizio? »
Il Convegno è stato organizzato dal dr. Angelo Sidoti, presidente della sezione Andaf (Associazione nazionale dei direttori amministrativi e finanziari) per il Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria, in collaborazione con il CDAF di Torino, assieme a Valter Cantino, professore ordinario di Economia Aziendale dell'uniiversità di Torino, assieme a 4 Planning, e Acris.
Rivolgimenti sociali, crisi delle istituzioni, tensioni monetarie, mettono a forte repentaglio le imprese. I rischi sono sempre presenti.
Come saper organizzarsi, preparasi alle sfide dei mercati ? Come il nuovo governo rilancerà e darà nuovo sostegno alle attività imprenditoriali ?

Gli Istituti di credito sono sempre più attenti a selezionare le aziende non solo sulla base delle loro performance economiche ma anche delle loro prospettive di sviluppo futuro e della loro capacità di generare cassa nel breve e medio termine per ripagare i debiti.
In questo contesto, il miglioramento del processo di pianificazione e controllo assume un ruolo fondamentale ed, in particolare, il "Financial Planning & Reporting" è sempre più importante per comunicare al sistema bancario i propri risultati, obiettivi e piani.

Ecco che lo scambio di informazioni tra Imprese e Banche rappresenta quindi un tema sempre più di fondamentale importanza ed è la premessa per la costruzione di un dialogo trasparente e costruttivo, volto a creare e far crescere un percorso comune e a ridurre sempre più le asimmetrie informative. L'obiettivo del convegno è, da un lato, far emergere e condividere le informazioni che sono a disposizione degli istituti bancari per decidere circa la possibilità o meno di finanziare un'impresa nonché determinare il suo rating, in particolare la "centrale rischi", dall'altro fornire all'impresa utili suggerimenti e strumenti che possono migliorare la propria capacità di accedere al credito e migliorare l'informativa non solo quantitativa ma anche qualitativa verso gli Istituti stessi.

Partecipano al Convegno : la prof.ssa Francesca Culasso, vice direttrice del Dipartimento di Managerment, la Dott.ssa Laura Filippi, Presidente CDAF Torino, dott. Roberto Spaccini, Partner 4 Planning, dott.Leonardo Frigiolini , che tratterà di « Minibond ed equity crowdfunding tra realtä e utopia », Piergiacomo Drapero , partner Acris, Rosanna Chiesa ( Odcec), Giancarlo Somà ( Unione Industriale Torino), Luigi Fasciano ( Aritma) , Luca Calo' ( Responsabile Coordinamento Territorio Prodotti e segmenti Direzione regionale Pioemonte, Valle d'Aosta e Liguria Intesa San Paolo).
Per informazioni e iscrizioni :

Link : https://4planning.it/convegno-15-marzo-208-andaf-acris-cdaftorino/

m.turani@4plannig.it

Dove va il Piemonte?
Il Piemonte vuole rinnovarsi. Ecco quanto emerge dalla Conferenza stampa di fine anno 2017 . Il Presidente del Consiglio Regionale Mauro Laus è stato molto chiaro: "Partecipazione, trasparenza e produttività", sono le nuove linee guida che hanno caratterizzato il lavoro del Consiglio regionale durante il 2017. 64 deliberazioni, 23 leggi regionali, votate in 83 sedute complessive con 266 ore e mezza di dibattito, 525 atti di sindacato ispettivo e 304 di indirizzo presentati, 18mila studenti coinvolti, oltre 3mila presenze alle mostre, più di 1 milioni di visitatori sul sito istituzionale. Numeri che dimostrano come questo Palazzo fatto di mattoni si sia trasformato in un vero Palazzo di vetro. Un modello virtuoso, che si apre al mondo, una vera strategia politica che pone il Piemonte come modello-obiettivo.
Si è concluso con successo il Piano di rientro dal forte debito sanitario. Grazie ad alcuni interventi di razionalizzazione, la spesa sanitaria pubblica in Piemonte è più bassa rispetto alla media italiana: 1813 euro pro capite contro i 1838 euro registrati a livello nazionale .".

La salute per tutti ha visto crescere il " Movimento , alimentazione sana e corretti stili di vita per il benessere dei giovani studenti", alla luce del "Cammino degli stati generali dello sport e del benessere". Tema centrale la salute ed il territorio: hanno collaborato la Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro, l'Università degli Studi di Torino, il centro ricerche Performance e benessere, con media partner la RAI. Per tutto il 2017 è proseguita l'attività che ha mirato a promuovere i servizi alla persona con la massima diffusione delle tecniche salvavita. In particolare l'attenzione è stata posta sul trattamento e riconoscimentio dell'endometriosi.
La domanda è la seguente: nei prossimi anni il Piemonte, con l'invecchiamento della popolazione e la scarsità di nascite, riuscirà a contenere la spesa entri limiti accettabili e, nel contempo, ad affrontare in modo efficace la maggiore diffusione di malattie croniche? Come si sta attrezzando per sostenere questa sfida? Tema centrale per tutta la popolazione. Il Comitato regionale per i Diritti umani ha posto in evidenza il tema dei " diritti dell'infanzia e dell'adolescenza", che oggi registrano molti casi di assoluto bisogno di politiche di forte intervento.

Torino, città del cinema, ha dedicato la terza edizione ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza con la rassegna cinematografica "Rights on the movie". Non di meno importante è stata la " Celebrazione della Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia", ricorrenza che si celebra il 17 maggio di ogni anno. Il Piemonte ha aderito alla campagna per l'abolizione delle armi nucleari promossa dal Movimento per la pace.
Ecco inaugurato il Baby family friendly, aperto a tutti i bambini, all'interno di Palazzo Lascaris, per restituire spazi comuni alla cittadinanza.

Dal 2018 si avvierà il nuovo Museo dei diritti umani, presso i locali dell'ex Banco di Sicilia. Il 2017 ha portato anche altre iniziative, come l'inaugurazione della Galleria Carla Spagnuolo e il recentessimo restauro della Sala delle bandiere, sede della conferenza odierna. "Occorre partecipazione senza la quale la democrazia non cresce, non si sviluppa". 8.203 ragazzi delle scolaresche che sono venuti in visita a Palazzo Lascaris, 3.117 presenze alle nostre mostre
Fondamentale è stata l'attenzione posta al tema di copertura dei crescenti costi e del fabbisogno finanziario. Approvato il nuovo bilancio di previsione 2018-20, il fabbisogno è di circa 44,9 milioni di euro. E' stato adottato il nuovo sistema di gestione di bandi, gare e nomine, ed un nuovo sistema di trascrizione automatica delle sedute, in ottica di ottimizzazione della trascrizione in digitale dei documenti. Da tempo le sedute del Consiglio regionale vengono trasmesse in diretta attraverso i canali Facebook e Youtube.

---Si è tenuta il 7 Dicembre presso la sede torinese di Piazza Castello della Regione Piemonte una conferenza stampa nella quale sono stati presentati i risultati della ricerca universitaria sull’impatto economico, sociologico e turistico che hanno avuto sul territorio le manifestazioni “Peperò, 68° Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola” e “21° Mostra Regionale della Toma di Lanzo e dei Formaggi d’Alpeggio” di Usseglio.

Gli esiti della ricerca sono stati illustrati dal Prof. Giuseppe Attanasi, docente presso l'Università "Bocconi" e di Lille 1, responsabile del progetto e dalla Dott.ssa Sara Poli dell'Università di Torino.
Sono intervenuti: Ivana Gaveglio primo cittadino di Carmagnola e Pier Mario Grosso Sindaco di Usseglio. Entrambi hanno sottolineato l'importanza della ricerca nel fornire linee-guida agli indirizzi strategici delle istituzioni pubbliche nonché a orientare gli operatori privati nelle scelte di investimento finalizzate allo sviluppo del territorio in una logica di sinergia che si rende ormai sempre più ineludibile.

Primario obiettivo della ricerca è stato quello di monitorare l'impatto economico generatosi nonché esplorare gli effetti sociologici di una metodologia condotta "sul campo" grazie ad uno specifico questionario cui hanno risposto i visitatori nel corso delle due manifestazioni.

Come puo generarsi il "capitale sociale istantaneo" ? Grazie ad una maggiore predisposizione alla condivisione della domanda e dell’offerta, che aumenta con la circolazione della cultura, della conoscenza e della ricchezza da essa generata. Infatti, sempre piu’ « Territorio e Turismo » sono un binomio inscindibile.

Il Piemonte è oggi una destinazione turistica emergente, come dimostra il trend dei flussi turistici e le valutazioni sull’impatto economico. Infatti, il trend è in crescita negli ultimi decenni e nel 2006, grazie al forte impatto generatosi dalle Olimpiadi Invernali, il Piemonte ha acquisito un importante posizionamento sul mercato nazionale e internazionale che si è tradotto in oltre 11 milioni di presenze turistiche. Un andamento del tutto positivo, soprattutto per i segmenti di mercato «  di qualità » e nelle aree dove si è investito per lo sviluppo e miglioramento del prodotto, ad un marketing che punta alla «  qualità dell’accoglienza » come alla promozione turistica mirata da puntuali ricerche ad «  hoc » e studi di mercato. 

Oggi, DMO Turismo Piemonte, supportando le strutture regionali nel coordinamento dell'attività di promozione turistica e dei prodotti agroalimentari, agevola, operando in stretta collaborazione con le Agenzie di Accoglienza e Promozione turistica locale, il raccordo con i territori per la programmazione di azioni di valorizzazione dei vari eccellenti prodotti piemontesi, e partecipa alla definizione di obiettivi e azioni strategiche tramite l'interazione tra i soggetti pubblici e privati, al fine di incrementare i flussi turistici verso la Regione.

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