Ginostra - "Il porto di cartapesta...". Mareggiata e lo spazza via. Milioni di euro buttati a mare.
Non è la prima volta e non sarà l'ultima. Come già accaduto negli anni passati per Pignataro ancora disintegrato, Marina Corta, Acquacalda per difendere l'abitato di San Gaetano, come successo più volte per il lungomare di Canneto.
Lunedì alla Regione si cercherà di fare piena luce su questi lavori non andati a buon fine. Dopo aver visionato foto e video del Notiziario, siamo stati contattati da un dirigente della Regione Sciliana e sarà avviato un accertamento.
Intanto, ruspe al lavoro per liberare lo scalo degli aliscafi. Ma come sempre ne pagheranno le conseguenze i 40 abitanti per l'approdo degli aliscafi reso inagibile Sicuramente quando il mare lo permetterà, si rimetterà in circolazione il vecchio rollo con l'aliscafo che si fermerà in rada. Come ai vecchi tempi. Invece di andare avanti, si tornerà indietro.
E Ginostra - con il cambiamento climatico che non risparmia continui fortunali - sarà sempre più irraggiungibile. Non bastava il pericolo delle capre, ci mancava anche il porto a pezzi.
Il detto di Vittorio Sgarbi è più che mai d'attualità "Capre-capre-capre..."
E pensare che dopo la scorsa estate 2023, il villaggio di Stromboli era stato interessato da un lavoro nel porticciolo proprio per proteggerlo, sollecitato da anni dagli isolani.
Dei massi naturali erano stati scaricati sulla battigia a protezione della stradina che collega il molo del Pertuso a quello di navi ed aliscafi. Stradina che rischiava di essere distrutta essendo ormai da tempo esposta ai marosi. Ad occuparsi dei lavori era stata la ditta Comar srl con una spesa di circa 400 mila euro.
L'intervento
di Romano Alaimo*
Spero, ma sicuramente quello che scrivo sarà stato preventivamente predisposto e verbalizzato dal responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, di avere constatato i massi di cls staccatesi dal muro paraonde, verificato la presenza o meno di correnti in acciaio e la verifica del diametro e tipo di ferro d’armatura con il relativo prelievo di materiale per accertare il motivo del cedimento. Ancora verificare lo stato della struttura scalo aliscafi in acciaio.
*Dirigente assessorato regionale
VIDEO
Stromboli, anche per Natale il cratere regala emozioni...
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che l'intensificazione dell'attività di spattering all'area craterica Nord, ha alimentato un trabocco lavico, il cui fronte rimane confinato nella parte alta della Sciara del Fuoco.
In particolare, il trabocco si è generato alle ore 05:20 UTC, a seguito di un'esplosione un pò più intensa rispetto alle esplosioni ordinarie, che ha avuto luogo alle 05:14 UTC ed i cui prodotti piroclastici si sono incanalati all'interno della parte alta del canyon.
Dal punto di vista sismico, alle 05:14 UTC è stato registrato un segnale sismico di energia di poco superiore alla norma, associabile all'evento esplosivo. Tale segnale è stato seguito da una fase di incremento del tremore della durata di circa 5 minuti,.
Contestualmente è stato registrato un repentino incremento dell'ampiezza del tremore che da valori alti si è portata su quelli molto alti. Attualmente i valori dell'ampiezza sono alti.
I dati di deformazione misurati dalle reti clinometriche e GPS (HR) non mostrano variazioni rilevanti associabili all'evento.
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