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di Natascia Cucunato 

Eolie Dance Festival e il Marchio di Eccellenza Italiana!

Il Eolie Dance Festival, noto per la sua celebrazione della danza e delle arti performative, ha recentemente ottenuto il prestigioso marchio di eccellenza italiana. Questo riconoscimento non è solo un attestato di qualità artistica, ma anche un segnale importante dell’innovazione nel settore del turismo e della cultura, in particolare attraverso il concetto di alloggi diffusi.

Il Concetto di Alloggi Diffusi. Definizione e Vantaggi

Gli alloggi diffusi rappresentano un modello di ospitalità che si distacca dalla tradizionale offerta ricettiva. Questo approccio implica l’utilizzo di diverse strutture sparse sul territorio, permettendo ai visitatori di vivere un’esperienza più autentica e immersiva. I vantaggi di questo modello includono:

Integrazione con il territorio: Gli ospiti possono scoprire le tradizioni locali e interagire con la comunità. Sostenibilità: Distribuendo l’impatto turistico su diverse aree, si evita il sovraffollamento di alcune zone. Varietà dell’offerta: Gli alloggi possono spaziare da case storiche a strutture moderne, offrendo opzioni per tutti i gusti e budget.

Impatto del Marchio di Eccellenza. Riconoscimento e Visibilità. Ottenere il marchio di eccellenza italiana rappresenta un importante traguardo per il festival. Questo riconoscimento:

Aumenta la visibilità: Attira l'attenzione non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, contribuendo a posizionare il festival come uno dei principali eventi culturali in Italia.

Favorisce il turismo: L’interesse generato può portare a un aumento delle presenze turistiche nelle Isole Eolie, beneficiando anche le attività locali.

Stimola l’innovazione: Promuove l’adozione di pratiche sostenibili e innovative nel settore turistico, ispirando altre iniziative simili.

Conclusioni, Eolie Dance Festival non solo celebra la danza, ma rappresenta anche un modello esemplare di come la cultura e il turismo possano integrarsi in modo sostenibile. Il marchio di eccellenza italiana, insieme al concetto di alloggi diffusi, pone le basi per un futuro luminoso e innovativo per il festival e per le Isole Eolie, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale italiano.

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Panarea - 1-2-3 novembre 2024 l'Associazione albergatori guidata da Salvatore Tesoriero sara’ presente alla fiera salone internazionale delle vacanze di Lugano...

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il reportage del Notiziario delle Eolie

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Rotazioni dei comandanti nelle stazioni dei carabinieri di Lipari, Salina e Stromboli.

Il maresciallo Ca. Gabriele Bianchi, già comandante della stazione di Salina per ben 11 anni, assumerà l’incarico di vice comandante a Lipari;

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sarà sostituito dal mar. Ord. Giuseppe Carlà, precedente comandante della stazione di Stromboli.

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Al suo posto, nell’isola recentemente colpita dalle forti piogge, il maresciallo Salvatore Tartaglione.

Ai comandanti Bianchi, Carlà e Tartaglione complimenti e buon lavoro

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Le stazioni dei militari dell'Arma alle Eolie dipendono dalla Compagnia dei carabinieri di Milazzo che da qualche settimana è comandata dal nuovo capitano Alberto Del Basso.

Il saluto del maresciallo Carlà agli abitanti di Stromboli

Buongiorno a tutti, in questa giornata ancora un po' grigia per la nostra isola e nell'accingermi a lasciare questa terra meravigliosa, vorrei ringraziarvi unitamente per ciò che mi avete trasmesso in questi anni.

Abbiamo vissuto insieme diversi eventi, ed ho avuto modo di apprezzare proprio durante le diverse emergenze vissute, il legame viscerale con "Iddu" e con la sua terra.

Ricorderò con affetto ognuno di Voi, indistintamente, e sono certo e convinto che quando sentirò parlare di Stromboli e Ginostra, mi sentirò orgoglioso e fiero di aver fatto parte, anche se per un breve periodo della mia vita, di quest'isola magica".

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di Romana Villari

Nei locali dell’Altromondo Studios a Rimini si è svolta l’edizione Summer delle finali nazionali della 16° edizione del blasonato concorso canoro Sanremo New Talent, fondato dall’ambasciatore e talent scout Devis Paganelli. Lo scopo del contest, oltre che promuovere astri nascenti del panorama canoro, è di raccogliere fondi per iniziative umanitarie nei paesi in conflitto e per i popoli in difficoltà.

Su oltre tremila concorrenti che si sono candidati, sono stati solo duecento quelli selezionati per partecipare all’evento. In 42 sono arrivati alla finale di categoria e solo 15 hanno passato il turno alla finalissima televisiva che verrà trasmessa su Sky a fine ottobre.

Tra i quindici finalisti è stato selezionato dalla giuria, composta da artisti del calibro di Vince Tempera(Maestro, arrangiatore, compositore, musicista direttore d’orchestra) e Paolo Paltrinieri (Dirigente di Mediaset Musica, musicista, produttore e molto altro ancora), Alessandro Bensi, undicenne alla sua prima esperienza in contest, nipote del nostro conterraneo Villari Carmelo, emigrato negli anni ’50 a Torino, che, a sua volta, si esibiva nei locali torinesi con artisti della generazione di Rita Pavone.

Alessandro ha riscosso notevole apprezzamento da parte del pubblico e della giuria, coinvolgendo tutti con il suo pezzo “Il gatto e la volpe” di Edoardo Bennato che è diventato il tormentone dell’edizione.

Lo abbiamo intervistato per Voi:
-Alessandro, come ti sei sentito sul quel palco importante?
-A parte i primi minuti di timore, è stata davvero un’esperienza emozionante soprattutto vedere il pubblico e la giuria che battevano le mani a tempo ed erano coinvolti dall’ esibizione. Non mi sarei mai aspettato di arrivare fino alla finalissima televisiva, però ne sono stato davvero felicissimo. Mi hanno fatto anche i complimenti per l’interpretazione, ed in effetti era fatta molto a modo mio in modo speciale. Ho anche firmato il mio primo autografo.

-Come ti sei avvicinato al canto?
-Io ricordo di cantare da sempre, però è solo da un paio di anni che studio alla scuola di Musica Musicalmente con la Maestra Elisabetta Rafaele. Io quando canto sono felice.

Il prossimo appuntamento del Sanremo New talent sarà per l’edizione Winter che si svolgerà a Sanremo, in febbraio, in concomitanza con il Festival della Canzone Italiana.
Rivedremo Alessandro con una nuova e personale interpretazione canora. Stay Tuned!

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di Claudio Rugolo

Gent.mo Direttore,
quale Presidente della Pro Loco Leni APS “Eolie Patrimonio dell’Umanità”, associazione di volontariato senza scopo di lucro, abbiamo organizzato la manifestazione che segue:

𝟕 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒: 𝐈𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐀𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 in Servizio di Volontariato "Zefiro e Malvasia" 

𝐎𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨: Sistemazione del sentiero comunale di Leni che conduce alla "Pietra che Suona" 🪨

𝐏𝐞𝐫 𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐈𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐥𝐢𝐧𝐚: per partecipare contattare Marcello Rando al 333 665 2800 

Vi aspettiamo numerosi, più siamo e meglio è per la nostra Isola! 

Volontariato Ambiente IsolaDiSalina

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Moschella&Mule festeggiano i 20 anni di carriera insieme a Taormina Arte il 20 agosto  aprendo il cartellone della Villa comunale (lo chiuderà Ornella Muti). Dopo il successo di Rosa Rosae con l’orchestra sinfonica siciliana lo scorso 11 luglio e la vittoria al festival del cinema italiano 2024 con il loro film,  tornano al teatro comico, all’interno del prestigioso cartellone di Taormina Arte 2024 con “uno show x duo - 20 anni insieme “ il 20 agosto alla villa comunale di Taormina.

Giuseppe Moschella e Emanuela Mulè accompagnati dalla vocalist Valeria Milazzo, propongono, raccontando anche la loro vita di coppia, alcuni dei loro pezzi comici e ironici, ma anche divertenti aneddoti che negli anni li ha visti applauditi  protagonisti in diversi teatri italiani come il teatro Zelig di Milano , il teatro dei Satiri di Roma e tanti altri. Taormina sarà la prima data del loro Show che continuerà per tutto il 2025.

Sono felici di debuttare a Taormina,  meravigliosa cittadina a cui sono molto legati:  il papà di Giuseppe era messinese e lui ha vissuto tante vacanze un famiglia proprio a Taormina mentre con Emanuela hanno scelto di trascorrere a Taormina  parte della loro luna di miele nel 2017.  Protagonisti di Taormina arte 2009 e 2010 e del Taormina Film Fest 2023 il duo è felice di tornarci con uno spettacolo che celebra il loro percorso artistico e la magica Taormina non può non ricordare loro, da professionisti e amanti del cinema, le preziose masterclass  con il premio Oscar Lina WERTMULLER e con il mitico John Landis.

E allora buon show a tutti!

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Un ricordo di Alain Delon

di Gian Piero De Paolis

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Alain Delon davanti alla «Madonna del Parto», capolavoro di Piero della Francesca, simbolo di Monterchi. È una scena del film «La prima notte di quiete» di Valerio Zurlini (1972) con l’attore francese vicino all’affascinante opera rinascimentale che anche grazie a lui e a questo film ebbe una visibilità mondiale. 

Delon, appena scomparso all’età di 88 anni, nel film interpreta il ruolo di un professore che invita la sua allieva  di cui si era invaghito a visitare «La Madonna del Parto». Qui, regalerà una lezione emozionante rievocando la storia del dipinto, come fu commissionato a Piero della Francesca - dal popolo e non da un nobile come invece quasi sempre era la committenza -, la figura della madre del pittore che era di Monterchi, l’attesa di Gesù Cristo bambino. All’epoca, dopo l’uscita della pellicola, le visite a Monterchi fecero registrare un’impennata.

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“IL GIUDICE E IL BOSS”
Un film dove si racconta del giudice Cesare Terranova e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso, che indagando sulla mafia dei corleonesi, scoprirono il Peccato originale della Repubblica italiana, e per questo dovevano morire. Una lotta epica contro il male, impersonato dal boss Luciano Liggio, e dagli uomini corrotti delle Istituzioni.
Se, il processo di Bari, istruito dal giudice Terranova dopo dieci anni di duro lavoro, si fosse concluso con la condanna del clan dei corleonesi, quante morti innocenti, quante stragi si sarebbero potuti evitare?
Ma le cose sono andate diversamente e il giudice Terranova e il maresciallo Mancuso furono lasciati soli, umiliati e offesi, a combattere contro i mulini a vento…

NOTE DI REGIA:

Cesare Terranova non è stato un giudice qualsiasi. Ma un modello a cui si sono ispirati Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il primo che ha avuto il coraggio di indagare sulla sanguinaria cosca dei Corleonesi.
Il primo ad aver capito che la mafia era un’organizzazione unitaria che agiva di concerto con elementi della politica, della massoneria e della finanza.
Anche Lenin Mancuso, non è stato un poliziotto qualsiasi, ma uno dei migliori poliziotti di Palermo. È stato l’esempio a cui si sono ispirati Ninni Cassarà, Beppe Montana, Lillo Zucchetto, Natale Mondo e Roberto Antiochia, che ne hanno seguito le orme, e per questo verranno uccisi anche loro dalla mafia.

Il 30 luglio al Festival di Lipari la pellicola con protagonista l'attore Gaetano Bruno che parla dell'uccisione del magistrato Terranova
PALERMO I boss e i pentiti, come i malacarne di Corleone e Gomorra, non gli sono mai piaciuti. E Pasquale Scimeca, il regista che ha raccontato pure Placido Rizzotto, Pio La Torre e papa Francesco, torna al cinema offrendo ai giovani la vita di un altro uomo retto e giusto, quella di Cesare Terranova, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1979 con il suo braccio destro, il maresciallo Lenin Mancuso.

A questo magistrato che comprese per primo il peso del clan guidato da Luciano Liggio si ispirarono Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Una scelta di campo per Scimeca quella di esaltare loro, evitando di trasformare i Riina e i Provenzano in protagonisti di una epopea dove tutto si confonde: «Al di là di ogni buona intenzione, risulta devastante e deviante la lettura che spesso gli spettatori fanno dei criminali rappresentanti sullo schermo».
Un rischio che non si corre con «Il giudice e il boss», film prodotto da Arbash in collaborazione con Rai Cinema, in arrivo il 14 luglio al Festival di Taormina. Perché il giudice è Gaetano Bruno nei panni di Terranova. Affiancato da Peppino Mazzotta, interprete del maresciallo Mancuso. Sono loro i modelli positivi della storia, in contrapposizione all’allora capo dei Corleonesi, all’anagrafe «Leggio» (Claudio Castrogiovanni).
La storia è quella di una guerra che forse il processo del 1969, tenuto a Bari per «legittima suspicione», avrebbe potuto fermare. E invece i boss assolti per insufficienza di prove tornarono spavaldi in Sicilia. Come Liggio. Infine, arrestato e processato a Reggio Calabria, ma pronto a sbeffeggiare in aula il giudice Terranova quando ormai i suoi killer lo avevano ucciso, insieme con Mancuso.

Drammatico epilogo di un anno funesto, il 1979, cominciato con il delitto del giornalista Mario Francese, proseguito con l’eliminazione del segretario provinciale della Dc Michele Reina e con l’agguato a Boris Giuliano, il capo della squadra mobile. Era stato Terranova a lavorare da giudice nella Palermo degli anni 70, impegnato nelle indagini su speculazione edilizia, traffico internazionale di stupefacenti e finanza. Per Scimeca la scelta dei temi e dei personaggi è finalizzata ad un esercizio di memoria: «Non si possono ricordare le vittime della mafia solo nelle commemorazioni ufficiali. Bisogna creare un movimento culturale che le faccia conoscere alle nuove generazioni, come modelli di vita da seguire».

Ed eccoci alla presa di distanza dall’esaltazione di violenze contro ogni rischio di emulazione: «Troppi film e serie tv hanno come protagonisti i boss, figure che contribuiscono a creare tra i giovani falsi miti in cui immedesimarsi. Al contrario, la maggior parte delle vittime viene ricordata solo con riti ufficiali, fra parenti e qualche rappresentante delle istituzioni».
Per restituire lo stesso rispetto a tutte le vittime della mafia Scimeca dice che «tutte meritano di essere raccontate perché, come diceva Borsellino, “non basta l’azione repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine, ma è necessaria una presa di coscienza civile e una forte azione culturale”».

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Lipari - Il ritorno del giudice Gianni Ingrascì, già in servizio alle Eolie.

Quando arrivò il "Corriere della Sera" lo presentò con un articolo a nove colonne

"Per combattere la mafia all'agrodolce delle Eolie è arrivato un giudice da Milano..."

Il dottor Giovanni Ingrascì ha ricoperto l'incarico di pretore nella maggiore isola delle Eolie dal maggio 1976 all'ottobre 1985.

Al suo arrivo alle Eolie il "Corriere della Sera" dedicò mezza pagina pubblicata da Sebastiano Grasso. Titolo: "Contro la mafia all'agrodolce è arrivato a Lipari un giudice da Milano".

Il "pretore d'assalto dell'epoca" si è innamorato delle Eolie e torna spesso a godersi il mare e a continuare la pesca ai totani...

Ora è divenuto anche scrittore e ha pubblicato il libro "Racconti dal Lockdown", ovviamente, dedicato a personaggi isolani...

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NOTIZIARIOEOLIE.IT

20 LUGLIO 2020

ESCLUSIVO. LA NOSTRA STORIA. Lipari, "Contro la mafia all'agrodolce è arrivato a Lipari un giudice da Milano". E Gianni Ingrascì pubblica "Racconti dal Lockdown". L'intervento

2 OTTOBRE 2020

Le INTERVISTE de “Il NOTIZIARIO”. Giovanni Ingrascì, un giudice da pescoso mare eoliano.

Al bar "La Precchia" i due amici con tavolo sempre riservato...

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E Alex Mollica e Tonno Beach "panza su panza..."

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L’introvabile libro “Chiamatemi professore” Vita, morte e miracoli di Franco Scoglio di Gessi Adamoli-Ed. De Ferrari Anno 2006, i 2 Scoglio di Fulvio Collovati, l’istrione, lo spogliatoio, il legame con Schillaci, il lupo mannaro nella grotta, la Dinamo Kiev, il presidente Massimino, la legge del calcio, i pettegolezzi, gli schemi, gli appunti, il giocatore di pallone e il terzino killer e…

Le rarità eoliane del ricercatore Massimo Ristuccia a cura di Gennaro Leone. Franco Scoglio il professore del calcio

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di Bartolino Ferlazzo

SONO UTILI, NON SONO UTILI
(se la legge le prevede vuol dire qualcosa o no ?)

Bisogna riconoscere che il passato non è mai finito, bisogna riconoscere che le frasi fatte, sono quelle che trovano ingresso solo nel momento in cui qualcosa viene a mancare, qualcosa non gira come si era previsto, che le bocciature sono sempre dietro l'angolo.-
Non vogliamo addentrarci in polemiche sterili, inutili, di parte ma desideriamo, solo, capire del perché certe scelte, dichiarazioni, prese di posizione hanno trovato ingresso, in un contesto politico amministrativo, che va certamente oltre la semplice dichiarazione o critica.-
Il passato non è finito, chi credeva che certi tempi, certi comportamenti, fossero ormai del tutto finiti si è sbagliato, non ha calcolato un aspetto tipico, di cui l'uomo per sua natura è dotato, sia nel bene che nel male, ovvero < il libero arbitrio >.

Nessuno ha potuto, può e potrà mai cambiare questo "gene" umano; il libero arbitrio è una scelta personale, giusta o sbagliata che sia, ma cos'è il libero arbitrio " ... Il libero arbitrio è un concetto filosofico e teologico, secondo il quale ogni persona ha il potere di decidere gli scopi del proprio agire e pensare, tipicamente perseguiti tramite volontà, nel senso che la sua possibilità di scelta, ha origine nella persona stessa e non in forze esterne ...", dunque una scelta dettata dal momento, dalla situazione, dalla propria morale, dalla volontà, dal proprio pensare, che come abbiamo visto ultimamente, è in netto contrasto con quelle forze che vorrebbero imporre, la propria a discapito ed offendendo, in tal senso, anche e principalmente, l'intelligenza della persona stessa, a cui è diretta l'imposizione.-

Il passato non è finito, anzi è sempre attuale, lascia perplessi che ancora si invochi lo sconcerto del cambio di casacca, come sempre e come sarà sempre; sconcertanti, invece, potrebbero essere atteggiamenti alla Ivan, alla Leonid, alla Igor, alla Nikolay in quanto assoluti depositari della verità, pretendendo cieca obbedienza, oltre che sconcertanete è miserevole.-
La fiducia, la collaborazione si deve conquistare, si ottiene con le buone maniere, con tutti i distunguo del caso, non con gli insulti, le risatine di presa in giro, le scurrili, certamente non scandalizzabili ai tempi nostri, frasi pronunciate in pubblico, che non si addicono a chi fa, o crede di fare politica, a chi crede di essere un politico ed invece è solo un politicante, un mestierante.-
Tutto quanto è stato più volte dissacrato, giustamente, adesso torna in auge, torna in tutta la sua potenza, senza possibilità di smentite, decisioni libere senza nessuna imposizione, ma semplici scelte, giuste o sbagliate, ma scelte dettate dal convincimento delle proporie idee.-

Il passato non è finito, crediamo che bisogna essere coerenti, qualche consigliere comunale era presente nel civico consesso liparoto già in anni passati, quando mai si è discusso di utilità o meno di certe forme di democrazia, forse allora erano utili ed oggi no ? può darsi, non si ha la controprova se non c'è un riscontro, la visibilità la possiamo trovare nei nostri tramonti, nei nostri panorami, non crediamo che bisogna essere consiglieri comunali per essere visibili agli occhi degli altri, la visibilità, se vogliamo proprio dirla, si ottiene comportandosi con dignità, democraticamente e con prerogative, che vanno oltre, le inutili affermazioni che non hanno nessun senso e non portano a nessun risultato.-

Il passato non è finito, se si ritiene, giustamente o meno, che queste forme di democrazia non siano valide, producenti e conducenti alla causa della gente, ma sono previste in atti legalmente autorizzati da altri enti superiori, che fare ? se si è certi dell'inutilità, bisogna portare all'attenzione di chi dovrà decidere e chiedere, che non vengano inserite nelle leggi, nei regolamenti, negli statuti, negli usi e nei costumi del comune, solo che quanto proposto, non violi le normative e le leggi in materia, altrimenti come riferiva sempre, il Prof. Masino Carnevale < è solo aria fritta >.-

Il passato non è finito, se in quasialsi consesso, sono previste una maggioranza ed un'opposizione, certamente ci sarà un motivo, la maggioranza propone il quantum, l'opposizione dispone, per la froza disponibile, di concerto mettendo in atto tutte quelle che sono le iniziative legali a disposizione, pertanto previste dalla legge, per eventualmente contrastarle, non a proprio vantaggio, ma per apporti che magari non sono stati valutati o dimenticati, si chiama opposizione e dunque un motivo ci sarà , è infatti - un'unità di misura del pluralismo e gli ordinamenti dove l'opposizione, di qualunque colore politico o ideologico, non ha concrete garanzie e diritti, possono essere inseriti nella categoria dei sistemi democratici "di facciata" - dove sì, il tutto diventa un motivo per acquisire visibilità.-

Fare politica spicciola, di bassa lega non serve, quando qualcosa si sgretola, quando qualcosa portata avanti con forza non trova riscontro, quando la tua/nostra/vostra, idea non regge l'urto della dialettica ed anche della critica, è avviata su un abbrivio che prima o poi porterà a "sbattere"; quando vieni battuto, quando hai numeri risicati, quando le scialuppe stanno per calarsi in acqua, bisogna reagire, bisogna porre rimedio, bisogna pensare che su quella nave, ci sono persone che non possono pagare la tua mania di grandezza, di onnipotenza o del < con me o contro di me > ci sono delle persone da salvare, e questo dovrebbe essere il primo pensiero che un < vero e valido comandante > metterebbe in atto; molte volte il dialogo, il chiedere, il

trattare, il coinvolgere, a discapito di autoritarismo, provocazione o di lesa maestà, non è debolezza ma atti di democrazia, di coinvolgimento, con tutte le differenze del caso, ma necessarie affinché le prevaricazioni e le imposizioni siano messe da parte; sogni ? sicuramente si, l'albero si raddrizza da piccolo, si da una struttura, una forma, perché da grande non si piega ma si spezza.-

Adesso attendiamo, come smpre l'intervento, la risposta del saggio io so tutto, dico tutto, conosco tutto e sono depositario della verità, ben venga ne saremo felici lo rispettiamo ma certamente non lo temiamo..-
Desideriamo concludere con una bella affermazione di Antoine Bernheine " ... la riconoscenza è una malattia del cane non trasmissibile all' uomo ...".-
Аугури Липари.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

19 FEBBRAIO 2024

L’appuntamento con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. Il giornalismo eoliano

14 APRILE 2024

L’appuntamento del Notiziario con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. I voti

5 MAGGIO 2024

L’appuntamento del Notiziario con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. Opere e scempi

8 MAGGIO 2024

IL DOCUMENTO. Lipari, Maggio 1943 - Maggio 2024: 81° Anniversario dell'affondamento del piroscafo Santa Marina (quanti politicanti lo ricordano?). "UNA TRAGEDIA PER NON DIMENTICARE..."

15 MAGGIO 2024

L’appuntamento con Bartolino Ferlazzo e Gennaro Leone. Il Lipari Calcio

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Gentile direttore,

a Marina Lunga marciapiede super pericoloso...

Le cadute dei passanti non si contano piu. Per i piu' anziani è sempre dietro l'angolo.

Cordialmente

Lettera firmata

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Lipari, buon compleanno al prof Emiliano Cipicchia 

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Il personale scolastico, i colleghi e gli studenti della sede CIRS di Lipari, porgono i migliori auguri di buon compleanno al professore Emiliano Cipicchia, e rinnovano i complimenti per la recente nomina ad “Ambasciatore del Gusto Doc Italy”.

La passione e la dedizione nel settore culinario del prof. Emiliano, si rispecchiano quotidianamente nelle sue lezioni a scuola: i suoi insegnamenti rappresentano per gli allievi dell'indirizzo di Operatore della Ristorazione, un viaggio attraverso i sapori autentici e la tradizione secolare della cucina eoliana.
Auguriamo che questo nuovo anno di vita porti ulteriori successi e soddisfazioni.

Al professor Emiliano Cipicchia auguri anche dal Notiziario delle Eolie