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Foto di Mario Marturano

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PRIMA PAGINA: PARTANDO

“Per garantire la massima sicurezza alle mamme e ai bambini i punti nascita devono contare almeno mille parti all’anno e mai meno di 500”. Chiaro e lineare il concetto espresso dalle associazioni dei medici ginecologi (Sigo), neonatologi (Sin) e degli anestesisti-rianimatori (Siaarti) durante l’audizione alla Camera in merito alle “Iniziative per aggiornare gli standard per la distribuzione dei punti nascita”. L’appuntamento del marzo scorso nell’aula della XII Commissione Affari Sociali ha messo nero su bianco i requisiti minimi che un punto nascita deve a avere per fare in modo che si possa partorire in piena sicurezza. La letteratura scientifica dice che è più pericoloso sotto quel livello e se realizzato in un DEA di secondo livello”. Ci sono persone che vedrebbero anche una suddivisione in base alla tipologia di parto fra quelli considerati a rischio e quelli naturali. Una circostanza che, però, non può trovare riscontro nella pratica. È impossibile, infatti, stabilire a priori se un parto sarà a rischio o meno.

Alcuni parti iniziano senza intoppi e poi finiscono in sala operatoria per salvare sia la mamma che il bambino. Motivo per il quale un punto nascita deve per forza essere dotato di tutti i sistemi necessari per portare a termine anche un parto iniziato come naturale e finito a rischio per eventuali complicazioni. L’evento parto è imprevedibile. Stando ai dati di chi lavora nel mondo dell’ostetricia locale, su circa 100 parti sono 20-30 i cesarei (anche se, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità non dovrebbero essere più del 15%). Dei restanti 70 la metà arrivano a compimento senza nessun intoppo, mentre l’altra metà può avere qualche complicazione. In alcuni casi è necessario anche il trasferimento in sala operatoria. Motivo per il quale un punto nascita deve per forza essere pronto anche a gestire un parto diventato a rischio. C’è anche la questione del personale spesso tenuto in piedi dai medici a gettone delle cooperative che li mandano in base alla necessità. Infine il tema del pronto soccorso pediatrico. Tutto legato.

ISOLA  CORRENTE foto di Giuseppina De Maria

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L’essere qualcuno e avere nessuno

per cercare nella profondità del cuore

il sentimento che suona le note della vita.

Cuori affranti dal mal di testa

senza perderla e accettare cosa resta.

L’isola è bella di suo ma rovinata

dalle “rugherie” del popolo lamentoso.

Tutto diventa oleoso

mentre il ruscello assorbe le lacrime del mondo.

Dove porta la corrente

arriva la luce dell’io padrone del niente.

CONTROCORRENTEOLIANA: MANIFESTAZIONI

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Le manifestazioni eoliane hanno la forza di superarsi. Ciascuno con il suo stile affronta la diversità nella gara per far parlare del proprio lavoro che resta imparagonabile. Chi ha la fortuna di avere santi in paradiso per essere sovvenzionato con soldi pubblici e chi con qualche spicciolo e a volte neanche quello supera ogni previsione di successo.

VERO&FALSO

pitvf-Politico eoliano scodinzola.

-Elettore eoliano abbaia. 

 

 

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