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di Mario Tozzi* per "La Stampa"

Se qualcuno si domandasse se c'è qualcosa di strano nei vulcani siciliani che sembrano essersi rimessi in azione, dovremmo rispondere che non solo non c'è nulla di eccezionale, ma che quei vulcani sono, in realtà, attivi e per un vulcano attivo, di strano, c'è solo il periodo, più o meno lungo, in cui non manifesta la propria attività.

E il motivo è che il Tirreno meridionale è una delle regioni del Mediterraneo dove si manifesta lo scontro geologico fra la placca europea e quella africana, uno scontro sotterraneo che va avanti da milioni di anni e che, fra l'altro, ha portato alla costruzione della catena montuosa alpino-himalayana.

L'Africa scende lentamente sotto l'Europa dove viene progressivamente fusa e digerita nelle profondità della Terra. In questo processo, chiamato di subduzione, si generano terremoti profondi e la risalita di magmi che alimentano archi di isole vulcaniche: le Cicladi nell'Egeo e le Eolie nel Tirreno.

L'Italia del Sud è fatta così, non c'entrano né il caso né la cattiva sorte. Nessuna meraviglia, a pensarci bene, che Stromboli venga chiamato il "faro del Mediterraneo" per via dei pennacchi di fumo e di lava delle sue perenni eruzioni.

Nell'isola, in media ogni 5-15 anni, i fenomeni esplosivi parossistici e le frane che scatenano i maremoti provocano danni a persone e cose. E i terremoti possono essere violenti. Normalmente, invece, l'attività stromboliana procede per getti modesti di vapore acqueo che scaraventano in aria piccoli frammenti incandescenti originati dalle bolle di gas che arrivano alla sommità della colonna magmatica ogni venti minuti circa.

Qualche volta le fontane di lava raggiungono il chilometro di altezza e possono essere viste da molto lontano, soprattutto quando è notte e mancano altri punti di riferimento. E nessuna meraviglia che l'isola di Vulcano manifesti cambiamenti di "umore" che ne testimoniano un'attività che non è mai cessata.

Quell'isola è il Vulcano per antonomasia, visto che proprio dal suo nome tutti i vulcani al mondo si chiamano così. E le eruzioni qui sono esplosive e violente fino a distruggere lo stesso cono da cui si sviluppano.

L'attività vulcanica a Vulcano nasce circa 120.000 anni fa, un'inezia in termini geologici, ma l'ultimo risveglio è stato fra il 1889 e il 1890, attraverso un ciclo di eruzioni che ha costruito un imponente cono di tufi sovrastante l'attuale area del Porto di Levante. Accanto a quello che è il centro vulcanico più attivo dell'isola, c'è l'area di Vulcanello a Nord, all'interno di una stessa caldera che prende il nome "La Fossa".

Si tratta di un vulcano pericoloso e molto attivo, visto che Vulcanello non è sempre stato unito al resto dell'isola, in superficie: prima del 1500 era un'isola-vulcano a sé stante. A metà del XVI secolo, però, un'intensa attività eruttiva provocò la formazione dell'istmo che ora li collega; dopodiché, si entrò in una fase calante e di riposo per circa 200 anni.

Sembra, però, che i sapiens abbiano una memoria cortissima e che il profitto obnubili le menti, visto che l'isola è stata oggetto della più spietata speculazione edilizia del Mediterraneo: da sei ettari occupati da costruzioni nel 1954 a 193 ettari nel 2007. E molte proprio attorno a quell'istmo appena formato.

Vale la pena di sottolineare che a Vulcano ci si è mossi come folli irrispettosi e ignoranti, sperando di farla franca e dimenticando che, contro le eruzioni vulcaniche esplosive, non si perdono solo i beni immobili, ma anche la vita.

E che attorno a quel tipo di vulcani è bene non abitare e destinare a parco naturale e geologico quelle aree, che è possibile visitare solo con molta attenzione e sotto sorveglianza. A Vulcano si sono costruiti villaggi turistici e seconde case da abbandonare e abbattere. Lì il rischio vulcanico lo abbiamo incrementato e quasi creato noi sapiens, non la Terra.

*Geologo, divulgatore scientifico, saggista, autore e conduttore televisivo italiano.

L'intervista di Mario Tozzi su "Unomattina" di Raiuno VIDEO

L'INTERVENTO

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di Rino Giuffrè*

Negli anni venti del secolo scorso ci fu un certo risveglio che invece di eruttare produsse una grande quantità di zolfo puro fumarole. Sembra che una delibera comunale di allora vietasse qualunque tipo di costruzione abitativa alle falde e base della “fossa”.

Negli anni 80 esplose come per incanto una speculazione edilizia anomala. Grazie ad un collegamento notturno con Milazzo arrivavano verso le 23 attrezzature ed operai,  cellule fotoelettriche comprese ed alla chetichella sistemavano fondazioni abitative e ripartivano con la stessa nave verso le 2 di notte. senza che nessuno si accorgesse di nulla. Tornavano dopo qualche settimana con autotreni, pale meccaniche e tutto il necessario.

Alle 2 l’abitazione era completa e magari abitata e gli “abusivi” ripartivano.

Nacquerò cosi come funghi decine di costruzioni abusive, seguirono denunzie, accertamenti, sequestri. Sfruttando il basso costo del terreno in quanto trattavasi di zone acquitrinose, fumaroliche ed infestate di CO2 il costo era bassissimo ed il boom speculativo ebbe il sopravvento.

Altre costruzioni furono autorizzate. Alberghi, bar, negozi, boutiques, pizzerie etc trasformando un giuncheto acquitrinoso ed infestato di fumarole di oltre otto ettari in un grande complesso abitativo. Qualcuno scavò addirittura degli scantinati sotto il pavimento per aumentare l’abitabilità affidandosi a pompe e ventilatori dimenticando che se dovesse mancare la corrente nessuno riuscirebbe a risalire. 

Era risaputo che dopo l’eruzione del 1888 tutto il Porto di Levante era soggetto ad emanazioni di monossido di carbonio. Oggi sono tutte costruzioni legalmente autorizzate ed in regola e si tratta di centinaia di unità abitative con Hotels 3*** ville e villette. Molte sono addirittura in
ristrutturazione al momento attuale. 

*Memoria storica dell’isola, 86 anni, albergatore. 

Al momento non hanno rilasciato commenti il sindaco Marco Giorgianni che guida il Comune di Lipari da due legislature e concluderà il mandato nella prossima primavera, e l’ex sindaco delle due precedenti legislature Mariano Bruno che ha preannunciato la sua candidatura a primo cittadino del palazzo di piazza Mazzini, il piu’ ambito delle Eolie.

Anche Raffaele Rifici, geometra e consigliere comunale di maggioranza è lapidario “in questo momento non rilascio dichiarazioni”.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

26 MAGGIO 2021

L’intervista del Notiziario a Rino Giuffré, il principe di Vulcano

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foto di Dario La Guidara - 1965 circa

NOTIZIARIOEOLIE.IT

4 AGOSTO 2017

LE INTERVISTE DE "IL NOTIZIARIO". Lipari, al Centro Studi presentato il volume "Paure fuori luogo" di Mario Tozzi

23 FEBBRAIO 2021

I Vulcani borbottano "ma l'abusivismo è piu' forte..."

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