di Mariano Bruno
E’ TEMPO DI GUARDARE AVANTI
IL BALLETTO DELLE DATE DI RIAPERTURA ALLA VITA“ AMMANNITE IN QUESTI GIORNI 13 aprile,16 maggio (passando per il 1°maggio a casa) sta creando ulteriori grandi preoccupazioni che non lasciano presagire una rapida uscita dalla crisi
NO, NON DOBBIAMO ABBATTERCI, NON POSSIAMO ABBATTERCI.
I PIU’ GIOVANI, I FIGLI, I NIPOTI HANNO BISOGNO, COME NOI NEL DOPOGUERRA, COME NOI DOPO LE ALTRE EPIDEMIE DI AVERE UNA SPERANZA CHE SI MUTI PRESTO IN CERTEZZA CHE NE USCIREMO.
COME NE USCIREMO? LA NOSTRA FRAGILE ECONOMIA, IL TURISMO REGGERA’ALL’URTO?
I VARI PROVVEDIMENTI ECONOMICO-FINANZIARI, RISULTANO ADEGUATI AL NOSTRO TERRITORIO, ALLE NOSTRE ARTI E MESTIERI, AI NOSTRI NUCLEI FAMILIARI, AI MENO ABBIENTI?
Con l’augurio che una eccessiva burocrazia non imbrigli, non vanifichi, quanto di buono verrà deliberato, si palesa necessaria la semplificazione degli atti.
Solo per chi avesse voglia di leggere e di abbandonarsi ad una serena riflessione.
Non mi sfugge, assolutamente, che nella situazione drammatica che stiamo vivendo, molti, potrebbero dire che questo mio pensiero RISULTI fuori luogo o meglio intempestivo. Corro, in buona fede, il rischio.
Ma a chi volesse, solo a chi volesse, chiedo di leggere, lentamente, lo scritto, in tutta la sua stesura.
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA (Giacomo Leopardi)
E’ questa la poesia, per antonomasia, in cui si può leggere, nel poeta pessimista, un apparente distacco dalla negatività…”Risorge il mormorio…” …”…Assai felice se respirar ti lice…” Una volontà intrisa di immaginazioni positive che si possono cogliere, quasi vedere, sentire aleggiare.
A DA PASSA’ A NUTTATA (NAPOLI MILIONARIA Edoardo de Filippo)
Dovrà pur passare il difficilissimo momento storico rappresentato dal Paese distrutto dalla guerra. La recitazione di questo spaccato della commedia è di sicura impronta ottimistica.
L’OTTIMISMO E’IL PROFUMO DELLA VITA, L’OTTIMISMO VOLA (Tonino Guerra)
Pensare positivo, o meglio far prevalere la positività sulla negatività.
Ma, come dice il Prof. Martin E. Seligman “L’OTTIMISMO REALISTICO è la sintesi virtuosa delle capacità di considerare i dati reali e oggettivi ma cercando in essi la positività SENZA NEGARE GLI ASPETTI NEGATIVI DELLA SITUAZIONE ATTUALE”.
Veniamo al nostro CALATI JUNCU CHI (CA) PASSA LA CHINA
In ogni momento della nostra vita potrebbe abbattersi una piena. A noi il coraggio, la forza, la capacità e la volontà di saper, attendere il passaggio della piena, quindi uscirne, pronti a ricominciare. Anche nel momento della piena, non si può restare passivi, ognuno con armi spuntate o meno deve combattere, deve essere propositivo. Le idee di ognuno, le più disparate, torneranno utili a noi e al nostro PAESE.
Qualsiasi trauma se non vissuto passivamente come punizione o negazione della felicità può rappresentare nel suo accadere repentino e imprevedibile, un’occasione di realizzazione superiore, al pari della condizione del cigno che si è sviluppato a partire dal brutto anatroccolo della nota favola di Andersen (Cyrulnik 2002).
SI APRE UNO SQUARCIO, cos’è? A nessuno di noi sfuggono storie ed affetti spezzati via in pochissimo tempo. Il vuoto nelle comunità. Grande l’angoscia per i giorni passati. Le preoccupazioni per il presente. L’ansia per il futuro. Alla luce di quanto sopra mi sforzo di PENSARE POSITIVO e una spinta l’ho ricevuta anche dalla possibilità di vivere in queste meravigliose isole, ISOLE CHE LA DIVINA PROVVIDENZA, per chi crede, o ALTRO per chi non crede, SONO STATE APPENA SFIORATE DA QUESTO FUNESTO CICLONE CHE HA INVESTITO IL MONDO.
Partendo da questo PENSIERO POSITIVO che è la pura verità, mi guarderei bene dall’abbassare la guardia, ma nulla e nessuno mi impedisce di far uscire, scivolare fuori e girovagare IL PENSIERO LIBERO, PROPOSITIVO. So bene, ciò che mi circonda, ma so anche bene che è iniziato il MESE DI APRILE L’aria di Pasqua con il suo prezioso carico di fraternità lascia immaginare una serenità mista a speranzose aspettative. Tutto ciò mi induce a rafforzare la positività No, non mi stacco dalla triste quotidianità.
APRILE. E’ il mese nel quale la stragrande maggioranza degli operatori stagionali comincia il suo lavoro, riaprono molti esercizi, spesso diciamo, eufemisticamente, comincia l’estate. So bene che, qualcuno potrebbe obiettare, ma come si può pensare e parlare di estate “cu stu gran malut(i)empu c’avimu”.
Il lavoro che manca O PEGGIO ANCORA, E’ VENUTO A MANCARE, la difficoltà di mettere in tavola il necessario per un desinare modesto, O PEGGIO ANCORA,TALVOLTA, L’IMPOSSIBILITA’ DI UN PASTO DA POTER OFFRIRE AI PROPRI FIGLI SE NON CON IL RICORSO AD AIUTI ESTEMPORANEI, SIANO ESSI CARITATEVOLI O ELARGITI DA NORMATIVE ,QUANDO QUESTE, sono previste
AIUTI ALIMENTARI O DI PRIMA NECESSITA’ CHE NON POSSONO ESSERE ASSICURATI COSTANTEMENTE A QUELLA REALE PLATEA CHE NE HA REALMENTE BISOGNO, la disperazione per le poche risorse a disposizione, FRUTTO DI GRANDI SACRIFICI, CHE SI STANNO DISSOLVENDO.
E chi più ne ha più ne metta. CI SARA’CHI POTRA’ DIRE: E’ FACILE PARLARE QUANDO NON SI tocca con mano LA MISERIA CHE INCOMBE . MA COME SI PUO’INNEGGIARE ALL’OTTIMISMO CON IL DISASTRO CHE ABBIAMO ATTORNO?
Lo so bene che è così MA NON DIMENTICHIAMO CHE SIAMO STATI BACIATI DAL SIGNORE. ALTRI DIRANNO BACIATI DALLA FORTUNA. RIFLETTETE, BISOGNA BEN DIRLO e ridirlo E’ PROPRIO COSI’.
Le nostre isole sono state appena sfiorate. Ed allora se qualcosa di altamente positivo, in fondo, ci ha investito, proviamo A RIFLETTERE, solo per chi lo volesse e con il massimo rispetto del pensiero diverso o contrario o diametralmente opposto a quanto, qui, si sostiene.
FACCIAMO UNA PROVA. Proviamo a pensare, che siamo prossimi all’uscita dalla crisi. Chi di dovere, ai vari livelli, sta portando avanti, condiviso o meno nella formulazione, la lotta alla recessione, una tenuta seppur fragile dell’asse europeo, gli aiuti alle imprese, alle famiglie, al mondo del lavoro, alla disoccupazione, al lavoro emerso e sommerso ed ancora di più ai tanti altri temi scottanti e di grande attualità.
A questo punto, non è forse il caso, che ci ritagliamo degli spazi, da semplici cittadini, per dire la nostra. ECCO LA PROVA che possiamo affrontare. Essere presenti, senza restare solo a constatare ciò che il virus ha prodotto, sta producendo, produrrà, ciò non ci FAREBBE cittadini del mondo, quali siamo. Bando ad ogni tipo di recriminazione su quanto si è fatto o si sarebbe potuto fare da parte di chi occupa posti di responsabilità.
ATTENZIONE NON DOBBIAMO SCIVOLARE NELLA POLEMICA. Dobbiamo evitare che un semplice esercizio di democrazia si trasformi in una rissa verbale, bensì IMMAGINARE, SUGGERIRE, SIN DA ORA, COME POSSA AVVENIRE O DEBBA AVVENIRE LA RIPRESA PER LE NOSTRE ISOLE O SE VOGLIAMO PER LE ISOLE MINORI.
Non ci avventuriamo a suggerire soluzioni per la Nazione (ciascuno, poi, sarà libero di regolarsi come crede), ma solo per i nostri territori, senza dimenticare i necessari interventi della Regione Sicilia, dello Stato e dell’Europa.
MI LIMITO VOLUTAMENTE, non intendendo indirizzare gli interventi di chi vorrà dire la sua, ANCHE SU ALTRI ARGOMENTI, ALLARGANDO LA VISIONE:
- Intero settore turistico alberghiero, ristorazione, bar…..
- Commercio
- Nautica da diporto
- Giovani, Anziani
- Trasporti
- Servizi
- Famiglie
- Mondo della pesca
- Pescaturismo
- Agricoltura
- Liberi professionisti
- Provvidenze relative al lavoro per imprese e lavoratori
- La fede, la speranza, la carità, la solidarietà
- La Sanità
Aggiungete altro e apriamo un sereno dibattito. Evadiamo, dedichiamo del tempo al nostro paese, naturalmente virtualmente e con il pensiero. Basta, almeno per una mattinata, di mascherine, tamponi, dati su contagi, guariti, morti, sperimentazioni, nuovi posti letto, test rapidi, sorveglianza sanitaria. Ci sarà chi bollerà di inutilità questo esercizio o ancor peggio.
“Non ti curar di lor ma guarda e passa” direbbe il SOMMO, io dico semplicemente: il solo pensiero che ha ispirato questo mio scritto è sperare che qualcuno possa condividere che
A PENSARE POSITIVO NON SI FA MALE A NESSUNO. USCIRE DALL’ISOLAMENTO FA BENE A TUTTI. SIAMO PROFONDAMENTE COSTERNATI PER I TANTI MORTI, IN TUTTO IL MONDO, che sono morti di tutti, E PARTICOLARMENTE PER QUELLI GEOGRAFICAMENTE VICINI. NESSUNO POTRA’ SPEGNERE, in breve tempo, tale DOLORE.
QUANDO SIAMO STATI CHIAMATI A PARTECIPARE, lo abbiamo fatto, non ci siamo certo tirati indietro quando ci hanno invitato ad esporre i cartelli con l’arcobaleno.
ANDRA’ TUTTO BENE, CE LA FAREMO, CI RIUSCIRO’ CI RIUSCIREMO, quando ci hanno dato appuntamento per dar fiato ai FISCHIETTI, battere le MANI, cantare TUTTI INSIEME. Lo abbiamo fatto, convinti della partecipazione.
L’ESSERE PARTECIPATIVI E’SEGNO DI AMORE E INTERESSE PER IL NOSTRO PAESE. CONSCI DI CIO’ CHE SIAMO, DIAMO FIATO A TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO NEL CUORE, MA SOPRATTUTTO NELLE NOSTRE MENTI, aprendoci al confronto tra di noi e con gli altri. USCENDO DA QUESTA PANDEMIA SAREMO PEGGIORI O MIGLIORI CITTADINI DEL MONDO. E i rapporti interpersonali? VOGLIAMO RITENERLA UNA FUGA DALLA REALTA’, FUGGIAMO PER LO SPAZIO DI QUALCHE ORA, NON SARA’UN ESERCIZIO INUTILE.
Io penso che……
I COMMENTI
DA MELBOURNE IN LINEA MARCELLO D'AMICO
di Marcello D'Amico
Carissimo Bartolino,
A te e famiglia e a tutti gli eoliani vi giungano i nostri piu' sinceri auguri di ben presto poter ritornare ad una vita normale con i nostri cari, con la viva speranza che tutti abbiamo imparato la dura lezione che forse ci meritavamo. Ed e' anche doveroso dire che mentre la maggior parte di noi segue le indicazioni necessarie per rallentare e fermare queso mostro, alcuni elementi purtroppo fanno orecchio da mercante. Speriamo che anche questi capiscano che e' necessario combattere questo male sacrificandoci tutti insieme.
Anche in questi tempi, ed oggi e' la domenica della palme, Il Notiziario che ci tiene legati l'un con l'altro, ci da anche coraggio e speranza che un giorno non lontano possiamo goderci nuovamente la nostra liberta' ed apprezzare tutto quello di bello che questa nostra terra ci offre.
Ho letto con gran piacere l'intervento del caro amico Mariano Bruno e condivido pienamente tuttu quello che ha scritto.
Fra l'altro ho letto con grande sorpresa i brani che lui suggerisce di leggere. Fra questi la poesia siciliana "CALATI JUNCU CHA PASSA LA CHINA". Caro Mariano, ho letto per la prima volta questa poesia a Messina nel lontano 1950, ero ancora un mocciosetto ma amavo la poesia, quando insieme al compianto mio fratello prete Vincenzino eravamo ospite a Messina del comandante e poeta Tino Fiore, autore di un libbro di poesie che purtroppo non ricordo piu' il nome, e fra questi brani c'era proprio "Calati juncu ca passa la china".
Ricordo pure altre poesie che descrivevano perfettamente in uno stile umoristico gli eventi che dominavano la vita a Messina a cavallo degli anni 40 e 50. In merito al caos dei trasporti: " Fra chistu caussu , cia' mannassuvu a vostra figghia". Ed un'altra poesia che paragonava una mamma che costringeva la figlia ad esercitare il piu' vecchio mestiere di questo mondo alla mitica signora romana Cornelia:" Corna e corna, cu nni pigghia pigghia, cornelizzamo tutta la famigghia".
Purtroppo oggi non ho piu' questo volume perche' l'ho regalato alcuni anni orsono ad un amico messinese.
Concludo con un affettuso abbraccio a voi tutti
di Maria Fernanda Gervasi
Colgo con piacere l’appello dell’ex sindaco di Lipari, Mariano Bruno.
Come gran parte dei messinesi, già da piccola trascorrevo le mie vacanze a Vulcano e, crescendo, iniziavo a scoprire la bellezza anche delle altre isole. Sette sorelle che hanno il potere di stregarti e stupirti di continuo.
Oggi, a 31 anni, posso dire di ritenermi eoliana, oltre che messinese, non solo perché possiedo una piccola casetta a Vulcano, ma perché fra queste isole c’è parte del mio cuore, della mia vita, delle mie amicizie e dei miei ricordi.
Penso che questa domenica, in condizioni di “normalità”, l’avrei trascorsa proprio a Vulcano, come anche i fine settimana a seguire e le festività – e come me, tanti altri -, ma questa pandemia ci costringe, giustamente, a rimanere nelle nostre case, evitare spostamenti e contatti per preservare noi stessi e gli altri.
Ad un mese dall’inizio della quarantena, però, mi sembra di poter nutrire la speranza che si sia trovato un equilibrio nell’emergenza, soprattutto dal punto di vista sanitario, ed è evidente quanto la preoccupazione sia rivolta anche all’impatto economico che il virus ha già avuto e continuerà ad avere nel nostro territorio.
Rispetto alle regioni del nord Italia, possiamo ritenerci “fortunati”, sono i numeri a dirlo. Un bilancio che risulta comunque drammatico, fatto da persone che oggi soffrono o non ci sono più, e a cui va il nostro pensiero.
Tuttavia dalle parole di Mariano voglio cogliere la positività che è riuscito a trasmettere, guardando al bicchiere mezzo pieno. Non posso che condividere il suo appello a ritenerci tutti protagonisti di una ripresa che sta a noi determinare, mettendo da parte le critiche e guardando al domani in chiave propositiva.
Un atteggiamento che sarà fondamentale anche per accompagnare il lavoro di chi, essendo nelle istituzioni, già oggi gestisce l’emergenza – con le evidenti difficoltà del caso – e che da domani dovrà pensare a risolvere i tanti problemi che si aggiungono a quelli preesistenti l’emergenza.
La mia speranza è che chi governa oggi non si dimentichi della Sicilia e delle Isole Eolie.
I danni dell’emergenza su settori chiave, come ad esempio il turismo, sono evidenti e non c’è tempo da perdere. Quando avremo la misura degli interventi predisposti sarà importante consigliare e proporre come sfruttare i fondi che arriveranno e con quale priorità. Mi rivolgo soprattutto a chi le isole le vive 365 giorni l’anno, e a cui, ahimè, è probabile che non basteranno i provvedimenti economici attuati dal Governo, e che quindi dovrà guardare con più attenzione anche al mondo dei fondi europei.
In questo sono fiduciosa, perché conosco la forza dei cittadini delle isole: il carattere, la determinatezza e lo spirito di sacrificio. Non ci si potrà permettere di cullarsi sulle risorse che madre natura ci ha donato, ma dovremo tutti, insieme, dare il meglio per ripartire ancora più forti.
Abbiamo il dovere di reagire, cogliere la lezione che il virus ha impartito a tutti noi e imboccare la strada del miglioramento. Certo, non sarà facile e ci vorrà tanta pazienza.
Anche se, come tutti noi, non nascondo preoccupazione e timore verso un futuro che si è fatto ancora più incerto, voglio essere ottimista e per questo alla domanda dell’amico Mariano rispondo in termini positivi: ne usciremo migliori, caro Mariano, tutti insieme.
Lo dobbiamo alle nostre Isole, al mondo intero, a chi verrà dopo di noi.
--TURISMO, E' TRACOLLO. Con la pandemia crollo del fatturato turismo -73%, in fumo 40 mld
Cna, tra febbraio e settembre mancheranno 50 mln stranieri
E' paralisi dell'intera filiera del turismo italiano, che genera circa il 12% del nostro Pil, colpita duramente dalla pandemia che ha portato alla catastrofe dello "zero tourism" con 40 miliardi andati in fumo. La Cna stima che nel primo semestre del 2020 i ricavi subiranno una contrazione del 73%. E arriva anche il grido d'allarme di Assoturismo Confesercenti sugli effetti che il coronavirus avrà, dopo la batosta di marzo, sulle vacanze di Pasqua e i ponti di primavera inclusi, per un totale di 10,5 milioni di viaggiatori 'svaniti' e di 3,3 miliardi di consumi turistici perduti, secondo le stime di Cst Firenze. Il giro d'affari atteso, dicono i dati elaborati da Cna, è di appena 16 miliardi di euro rispetto ai 57 miliardi dello stesso periodo del 2019. Compromessa anche la stagione estiva: tra luglio e settembre mancheranno all'appello circa 25 milioni di stranieri e addirittura 50 milioni saranno quelli che non visiteranno l'Italia, se si considera il periodo tra febbraio e settembre. Il consuntivo del primo trimestre mostra una flessione del fatturato di 15,6 miliardi mentre per il secondo trimestre si prevede una contrazione di oltre 25 miliardi, anche tenendo conto di un allentamento delle misure restrittive. Il segmento più colpito è la ricettività alberghiera ed extra-alberghiera con un crollo del giro d'affari di 13 miliardi nella prima metà del 2020, da 17 a 4 miliardi di euro. Per la ristorazione si stima un fatturato a 3 miliardi di euro contro i 10 miliardi dello stesso periodo del 2019. In calo di 6,1 miliardi per lo shopping turistico. Molto colpiti anche i trasporti turistici con una perdita di fatturato stimata a 6,7 miliardi. In particolare la diffusione del virus a livello globale e le relative misure restrittive degli spostamenti si traducono nel mancato arrivo nella penisola di circa 25 milioni di stranieri nel periodo tra febbraio e giugno, pari a 82 milioni di presenze. Tra luglio e settembre altri 25 milioni di turisti stranieri non arriveranno in Italia per 98,5 milioni di presenze in meno. In totale tra febbraio e settembre la perdita di turisti stranieri ammonta a 50,2 milioni e circa 180,8 milioni di presenze. Per l'immediato, Cna propone, oltre agli interventi per il sostegno al reddito, l'introduzione di un bonus vacanze per le famiglie da utilizzare in Italia e in tutte le attività legate alla filiera del turismo che si caratterizza per oltre 500 mila imprese. Tra le altre misure suggerite, l'introduzione di un voucher in sostituzione di pacchetti turistici acquistati e prenotazioni disdettate o sospese da spendere nella filiera turistica. Ma è una situazione di shock. Il mese di aprile che rappresenta il momento della ripresa degli spostamenti, della riapertura delle imprese stagionali del balneare, dei laghi e più in generale del segmento dell'open air, è stato praticamente azzerato dall'emergenza. "Lo stop improvviso ha messo in ginocchio il comparto, colpendo direttamente tutte le attività della ricettività e dei servizi turistici. Lo scorso anno si dibattevano i presunti pericoli dell'overtourism, quest'anno si vive la catastrofe dello zero tourism" dice Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo. "Finora il governo non ha fatto abbastanza per alleviare la crisi del turismo. Imprese e operatori hanno visto crollare completamente i fatturati. L'indennità di 600 euro, che può essere utile per la sussistenza, non è un aiuto adeguato a sostenere uno dei settori chiave dell'economia italiana nel suo momento più difficile. Serve di più e subito, dalla moratoria degli affitti allo stop del fisco. Soprattutto, è necessaria una iniezione di liquidità consistente: ci avviamo a perdere tutta la stagione primaverile ed anche quella estiva non promette bene. Difficile che la ripresa arrivi prima del prossimo anno: senza un aiuto, le imprese turistiche salteranno come birilli" avverte il presidente nazionale di Assoturismo.
Tipica lettera di giornata
Spettabili Fornitori,
sono qui a comunicarVi quanto sta accadendo all’interno della nostra azienda a seguito delle problematiche riconducibili alla pandemia in atto.
Attualmente siamo in attesa di verificare quanti pagamenti da parte dei nostri clienti andranno a buon fine e quanti, invece, rimarranno insoluti. Tale analisi sarà fondamentale per determinare la nostra capacità di pagamento e potrà concludersi in maniera chiara e completa non prima della fine della prossima settimana.
In questa grave situazione di emergenza globale, ci sentiamo inoltre in obbligo nei confronti della numerosa clientela meritevole e bisognosa di un importante supporto finanziario da parte nostra.
In merito a quanto sopra descritto Vi comunico le opzioni di pagamento che potremmo mettere in atto: - bonifico bancario post settimana della scadenza con applicato sconto del 5% sull’imponibile (data la difficoltà ad onorare le scadenze possiamo definirlo “sconto Covid19”) - spostamento delle scadenze in essere di 60 gg. con bonifico bancario o nella peggiore delle ipotesi (ci auguriamo di no) a 150 gg.
Vi prego di valutare con le dovute attenzioni questa mia comunicazione considerando il periodo infausto che stiamo vivendo. Sono consapevole che ci saranno dei ritardi ma sono altresì sicuro che nessuno di Voi rimarrà impagato.