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di Aldo Natoli

ISOLE EOLIE – Terme di San Calogero - Illusioni e Delusioni

“IL PAESE DEI VULCANI e LEGGENDE LIPAROTE”

E ancora vanno al mare i ragazzi ad immergersi a capofitto nella culla azzurra di Porto delle Genti, dove la leggenda popolare pone il sarcofago di marmo, ove giunto il corpo di S.Bartolo che veniva a visitare il fratello vescovo dell’isola, S. Agatone. Gli abitanti detrassero la salma per serbarla religiosamente.

Ma un altro giorno il Papa richiese il corpo del santo, poiché aveva stabilito di riunire a Benevento i corpi santi, e allora Lipari restituì la salma, ma ne trattenne un dito. Il dito è preziosamente conservato come reliquia nella Cattedrale, mirabile opera normanna. Il sarcofago sparì; ma nel punto della spiaggia, ove esso era stato rinvenuto, è un grosso scoglio, e i giovanetti in estate, tuffandosi nel mare, credono di vedere sotto lo scoglio la bianca urna.

Queste ed altre ancora le leggende.

In queste isole si dovrebbe vivere solo in contemplazione delle bellezze del mare e della terra e del cielo, invece il Liparoto, nelle viscere della massa vulcanica immerge le mani, tribola le zolle di terra , s’arrampica per le fratturate pareti, donde il masso precipita ferale e, se non riesce a trovare da vivere, prende le vie del mare.

Il Liparoto, che durante le invasioni saracenesche non s’avvilì nel terrore incessante dei pirati, non si abbattè, e risorse tutte le volte che l’isola fu rasa al s’infiacchì nel clima dolcissimo, nelle sue leggende e bellezze, nella lontananza e abbandono del consorzio umano, nel continuo dolore della sua terra, martoriata in tutti i modi.

Le isole devono la vita alla loro natura vulcanica, per la malvasia, per le cave della pomice, uniche al mondo, e per la loro terra, ricca di sostanze fertili, che produce frutta squisita.

Stromboli, roccioso ed incantevole, vero filosofo, continuamente fuma la sua grande pipa di fuoco, sorridente sui mali degli uomini, facendo sentire di tanto in tanto il suo disprezzo con boati e scosse.

Vulcano, con la sua grande bocca perennemente sporca di zolfo, con le innumerevoli fumate, che scendono giù colando , sullo zolfo bollente: e bolle il mare ai piedi della spiaggia, e bolle la spiaggia fin la casa dei Favaloro, e dentro la casa escono le fumarole.

Lipari, calma, dominata dal castello secolare, giacente tra le due marine, e cullata dalle onde azzurre, à quasi tutti i suoi monti vulcani spenti. Ogni sua pietra racconta la sua natura, mentre Diana d’oro, sotterrata nella borgata Diana, dorme il suo sonno senza risveglio.

< Sulla costa di ponente pullula una ricchissima sorgente di acqua alcalina alla temperatura di 62°C . che la leggenda dice rinvenuta da San Calogero - dove sorge uno stabilimento grande, bellissimo, ombreggiato da giganteschi eucalipti, in una piccola valle chiusa tutt’intorno ai venti dalle rocce aspre e rosseggianti, aperta al mare solo verso ponente, dove uno scoglio pittoresco- “la Pietra del Bagno”, sempre bianco di gabbiani fronteggia la costa.
E’ uno di quei recessi meravigliosi, ove parrebbe di poter vivere tutta la vita senza cure ed “affanni”. E questo luogo meraviglioso fu uno dei miei sogni più luminosi di fede.

SECONDA PUNTATA (SEGUE)

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