di Aldo Natoli
ISOLE EOLIE Terme di San Calogero – Illusioni e delusioni!
“IL PAESE DEI VULCANI E LEGGENDE LIPAROTE”
Il Comune richiese il pagamento dei canoni d’affitto come una prima volta aveva fatto un’amministrazione passata, senonchè mandò immediatamente l’atto giudiziario per il sequestro in casa. Cosa in verità sbalorditiva, quando c’è in corso un dare ed avere, quando c’è il lavoro di ben venticinque anni, vivo e vero, alla luce del sole . Caduta questa amministrazione, e sorta quella che ancora oggi esiste, sembrò che dovesse avvenire un accomodo fra noi ed il Comune.
Si scelsero infatti i periti e di comune accordo si scelse un arbitro, per ragioni sue personali nelle quali non vogliamo assolutamente entrare, rifiutò all’ultimo momento, quest’arbitrato. Allora il Comune non volle scegliere un altro arbitro, si rifiutò di scendere all’accomodo, tenne in nessun conto la perizia del nostro ingegnere, e rinnovò la citazione per lire novemila, pretese per canoni, e volle per sé tutte le adiacenze da noi lavorate per ben 25 anni. E venticinque anni di lavoro su un pezzo di terreno non son poi da disprezzare.
Le pietre diventano preziose! Gli alberi si amano, si difendono, si sognano, poiché foglia per foglia si son visti crescere. Ci vogliono infatti ben 25 anni di lavoro perché l’albero dia i suoi migliori frutti, e i suoi più bei fiori, e ci vogliono venticinque anni perché le palme diano i loro ciuffi piumati, e l’edera ricopra le mura. Il masso si dissoda col piccone! Il piccone si lavora con le braccia! E’ perché il grano dia la sua messe rigogliosa ci vuole tempo, calma ed amore. Il duce incoraggia l’agricoltore, bonifica terreni, ci esorta ad amare gli alberi: <amateli, dice,="" difendeteli!="">
Ci esorta al lavoro ed alla propaganda, perché risorga sempre nelle sue zolle questa santa nostra Italia martoriata! (Segue quartodicesima puntata)