Dei 44 siti italiani Unesco presenti ben 6 si trovano in Sicilia, a testimonianza della significativa valenza del patrimonio storico-artistico e naturalistico della regione. "E' una preziosissima risorsa – sottolinea l'onorevole Orazio Ragusa – che può diventare "volàno" per far "fruttare" l'immensa ricchezza determinata da questo patrimonio culturale di valore inestimabile. La Regione Siciliana deve prevedere la possibilità di richiedere specifiche risorse finanziarie attraverso i fondi disponibili con la programmazione europea per il recupero dei centri storici tutelati dall'Unesco. E' per questi motivi che l'onorevole Ragusa ha presentato uno specifico emendamento in finanziaria per utilizzare i fondi europei per questi scopi. Penso – sottolinea Orazio Ragusa – ai grandi benefici che potrebbero trarre città come Modica o Scicli. Queste città d'arte protette dal "marchio" UNESCO rappresentano un "bene culturale complesso", che eroga un servizio immobiliare-residenziale, oltre che storico-culturale. Poter utilizzare, per questi scopi, specifici strumenti finanziari europei, sarebbe di grandissimo aiuto per attuare importanti politiche di intervento sul patrimonio culturale immobiliare. Tutto questo può assumere un ruolo centrale nelle strategie di sviluppo economico sostenibile delle comunità locali. È noto che un qualunque bene culturale, ma in particolar modo un centro storico, eroga una serie di funzioni i cui effetti positivi sono tangibili e presenti non solo a livello microterritoriale, ma in molti casi a scala regionale e addirittura sovraregionale. Sono fiducioso – conclude Orazio Ragusa – che questo emendamento sarà approvato perché è di grande importanza e perché coinvolge, oltre all'area iblea, territori dislocati nell'intero territorio regionale come l'area archeologica di Agrigento, Enna, Piazza Armerina con La Villa del Casale, le Isole Eolie, ovviamente tutte le città barocche della Val di Noto, Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica e lo stesso Monte Etna iscritto nel 2013."