Risultati immagini per tragedia sul traghetto sansovino

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di Manuela Modica e Salvo Palazzolo
 
Hanno indossato tute e maschere speciali, quelle che non avevano i marinai morti, e sono scesi fin dentro la camera della morte. I vigili del fuoco hanno fatto un'ispezione nella pancia del traghetto Sansovino, dove sono morti tre operai, e hanno prelevato dei campioni, che adesso sono il cuore dell'indagine coordinata dal procuratore aggiunto di Messina Giovannella Scaminaci. In quelle provette ci sono le tracce dell'acido killer che ha ucciso il primo ufficiale Christian Micalizzi, il secondo ufficiale Gaetano D'Ambra e l'operaio Santo Parisi. Sono invece ancora gravi le condizioni di un altro marittimo,  Ferdinando Puccio, 38 anni, palermitano, ricoverato in Rianimazione all'ospedale Piemonte. "Gaetano non doveva stare là, non era suo compito - dice Antonino Natoli, il suocero del secondo ufficiale, D'Ambra - era trattato come fosse manovalanza, voleva lasciarlo questo maledetto lavoro, me l'aveva detto più volte. Chi gli ha dato l'ordine di scendere sotto coperta per fare un'ispezione che non era di sua competenza? Lui era ufficiale di coperta, non di macchina".
il nostromo Nino Lombardo, d Lipari, nella foto di Messinaoggi.it
"Sono riuscito a tirarne fuori due ma per gli altri era troppo tardi", dice il nostromo Nino Lombardo mentre è ancora in sedia a rotelle. Era poco distante dal luogo dell'incidente, impegnato in un altro lavoro: "Mi hanno chiamato e sono scappato, ho messo la maschera: ho avuto altre esperienze simili, ho capito cosa dovevo fare, sono in mare da trent'anni". Dai 17 anni sulle navi, Lombardo è oggi l'eroe della Sansovino, a indicarlo sono i medici del Piemonte: "Senza di lui i morti sarebbero di più oggi", dice Angelo Aliquò, direttore del Piemonte, dove è ancora in prognosi riservata Ferdinando Puccio. Lombardo resterà in osservazione qualche giorno ma è fuori pericolo: "Dopo averne tirati su due l'ossigeno nella bombola era finito e sono crollato: da quel momento non ricordo più niente".
Gli investigatori della Capitaneria di porto hanno già raccolto le testimonianze di alcuni dei cinque superstiti, anche loro ricoverati. Ad aprire il portellone della camera sarebbe stato D'Ambra, subito travolto dalle esalazioni dell'acido killer: le prime indagini dicono che si tratterebbe di acido solfidrico, residuo di nafta. È un veleno micidiale che uccide anche il primo ufficiale, Christian Micalizzi, pure lui appena arrivato nella pancia della nave attraccata da quattro mesi al molo Norimberga, per alcuni lavori di manutenzione. Veleno che non lascia scampo neanche all’operaio Santo Parisi. Un marinaio, Ferdinando Puccio, prova a soccorrere i suoi ufficiali, ma il veleno lo stordisce, lo soffoca, ora lotta fra la vita e la morte, le sue condizioni sono gravissime. Il comandante del Sansovino, Salvatore Virzì, è riuscito a portarlo via dalla pancia della nave, dall’ingresso di quella camera stagna che si è trasformata in una trappola micidiale. Pure il comandante adesso è ricoverato.
Le condizioni di Puccio ricoverato in rianmazione all'ospeale Piemonte restano molto critiche. Dopo la notte i parametri sono stazionari e ciò per i medici è già un segnale positivo insieme al fatto che l'uomo riesce a "ventilare", circostanza che al momento esclude l'ipotesi di sottoporlo a un trapianto di polmone.  Al "Piemonte" continua la straziante attesa dei parenti di Puccio mentre i familiari degli altri uomini coinvolti accusano: "Dalla Caronte&Tourist non abbiamo ricevuto neanche una telefonata - racconta Stefano Bertè, cognato di Lombardo - siamo arrivati da Lipari immediatamente e per fortuna mio cognato sta abbastanza bene. A quanto pare è stato l'unico a capire cosa stava accadendo, ha indossato la maschera a ossigeno e prima di svenire è riuscito a trascinare via dalla cisterna due suoi colleghi che avevano perso i sensi". "Gaetano non doveva stare là, non era suo compito - dice Antonino Natoli, il suocero del secondo ufficiale, D'Ambra - era trattato come fosse manovalanza, voleva lasciarlo questo maledetto lavoro, me l'aveva detto più volte. Chi gli ha dato l'ordine di scendere sotto coperta per fare un'ispezione che non era di sua competenza? Lui era ufficiale di coperta, non di macchina".(repubblica.it)

 

IL CORDOGLIO

 
"È con grande dolore che apprendiamo la notizia della morte di tre operai e del ferimento di un altro marittimo a bordo della nave Sansovino - afferma la compagnia di navigazione - intendiamo esprimere vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nell'incidente e presteremo la massima collaborazione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti, al momento al vaglio degli inquirenti".
 
"Li conoscevamo tutti ed erano grandi e seri lavoratori", dice Agostino Falanga, commissario della UilTrasporti Sicilia, "la vita del mare è una vita difficile che ti costringe a stare lontano da casa per molto tempo. Hanno perso la vita tre validi operai, iscritti a questo sindacato. È un lavoro crudo e crudele e si investe poco sulla sicurezza, lo denunciamo da sempre. Adesso aspettiamo risposte e speriamo che gli altri tre lavoratori, rimasti feriti, si riprendano il prima possibile".
 
Il presidente Mattarella: "Ogni morte sul lavoro è inaccetabile" "Prendo parte con commozione al dolore delle famiglie dei quattro lavoratori di Messina e del marmista morto a Carrara. Ribadisco con forza l'esortazione a fare di tutto perché non si ripetano queste gravissime tragedie. Ogni morte sul lavoro è inaccettabile in un paese come il nostro". È il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
 
Renzi: "Ferita a Italia che lavora" Un dolore insopportabile, una ferita nel cuore dell'Italia che lavora". Lo afferma il premier Matteo Renzi esprimendo il cordoglio personale e del governo alle famiglie delle vittime dell'incidente a Messina.



"Esprimo il mio cordoglio sincero e la mia vicinanza - dice il ministro del Lavoro Giuliano Poletti - alle famiglie dei lavoratori vittime del gravissimo incidente che si e' verificato oggi sul traghetto Sansovino. Sono profondamente rattristato per questa tragedia che rappresenta un monito, per tutti, sulla necessita' di intensificare ancora di piu' l'impegno per la prevenzione degli infortuni e i controlli del rispetto delle norme di sicurezza, specialmente nelle attivita' piu' rischiose. Il lavoro deve sostenere la vita delle persone, non distruggerla".

Comunicato Incidente Nave Sansovino. Altri morti nel lavoro, questa volta in ambiente marittimo, ormai è un bollettino di guerra giornaliero.

L’OR.S.A., da sempre impegnata nel rivendicare i massimi livelli di sicurezza in ambito marittimo, esprime cordoglio alle famiglie dei lavoratori periti durante l’esercizio delle loro funzioni e nel contempo auspica che le istituzioni competenti facciano immediata chiarezza sull’accaduto.

La pulizia delle cisterne nelle navi è una operazione delicatissima da eseguire secondo una severa normativa volta a eliminare i gas residui (gas free) per prevenire inquinamenti e incidenti al personale che lavora nei pressi della cisterna aperta. Non conoscendo le dinamiche che hanno causato il grave incidente nella nave Sansovino evitiamo di accampare ipotesi improvvisate ma il fatto che 4 lavoratori esperti abbiano seguito lo stesso triste destino, lascia immaginare che qualcosa non sia andato per il verso giusto nelle operazioni di sicurezza preventive. L’inchiesta è aperta e le indagini faranno chiarezza, si spera che non ci si perda nelle note lungaggini.

di Sergio Leone

Purtroppo accade in un solo momento ciò che non vorremmo accadesse mai! Gae sei stato un grande Uomo pieno di valori con un cuore ricco di bontà sempre disponibile nell'aiutare il prossimo ed i più deboli.. questo ti fa onore Amico Mio! Non dimenticherò mai tutti i tuoi buoni insegnamenti! Sei stato anche qualcosa in più di un amico per me,un esempio da seguire.. ti ricorderò con un grande sorriso ed una voglia di vivere immensa.. mi mancherai Gae! Buona Navigazione Capitano!

di Giuseppe Riolo

Gaetano non potrò mai dimenticare i viaggi verso Linosa e Lampedusa. In uno di questi, alle 7 del mattino mi spiegasti il funzionamento del radar e della precedenza in navigazione. Ciao amico mio, riposa in pace.

di Melissa Scoglio

Ti ricordo come oggi. Le nostre giocate le nostre risate i nostri scherzi la nostra vacanza assieme in quel paese sperduto. Poi siamo cresciuti ti sei trasferito a Lipari ma ogni volta che ci vedevamo doveva essere un saluto obbligatorio. Quando ti ho detto sai mi sposo mi hai detto io anche eravamo entrambi felici Tu perke "hai trovato una ragazza stupenda e io avevo trovato un ragazzo stupendo! Adesso ti ricordo così non ci credo ancora non voglio crederci che il destino ti ha portato via così presto. Sarai un Angelo stupendo adesso riposa in pace Amico mio!

OPERAI MORTI A MESSINA: ARDIZZONE, IL CORDOGLIO DEL PARLAMENTO SICILIANO

“Una tragedia che ci lascia sgomenti e senza parole. In questo momento il nostro pensiero va alle famiglie dei lavoratori che hanno perso la vita. Auspichiamo che le diverse inchieste aperte facciano luce sulle cause del
grave incidente e che i feriti possano, al più presto, essere dimessi dall’ospedale”. Lo dichiara il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, in merito all'incidente mortale avvenuto oggi sulla nave
Sansovino nel porto di Messina.

di Piero Roux

C'e' chi ha scritto che la dama nera ha falciato quattro giovani vite. In questo caso penso- che qualcuno le abbia dato una mano....Una politica del lavoro che, job act alla mano, ha reso i lavoratori maggiormente sottomessi agli interessi del "datore di lavoro"..Sono indignato dal fatto che la società armatrice, ancor prima di esprimere cordoglio per la perdita di quattro padri di famiglia, abbia pensato di "pararsi" le spalle con una dichiarazione di estraneità ai fatti, gettando sulle vittime ( tanto i morti non parlano) ogni responsabilità dell'accaduto. Vorrei ( ma è inutile sperare) che i responsabili fossero individuati e sottoposti - prima che al giudizio di una corte- al giudizio della famiglie di coloro che hanno perso un fratello, un marito, un padre ...E' doloroso perdere un congiunto o un amico ma diventa rabbia se si muore sul lavoro costretti ad asservirsi- senza possibilita di sottrarsi- agli ordini impartiti da irresponsabili incompetenti...Ora la giustizia farà il suo corso ma nessuno ci restituirà l'anelito e la gioia di vita di questi uomini-eroi "morti nell'esercizio delle loro (non) funzioni. Riposino in pace e giunga alle famiglie il cordoglio di tutti i lavoratori del mondo, insieme al mio.

di Sandro Pajno

Vorremmo leggere mai simili tragiche notizie. Mi unisco al cordoglio alle famiglie delle vittime.

LEGA NAVALE EOLIE

Profondamente commossi ci uniamo all’immenso dolore della famiglia con un grande e accorato abbraccio, nel ricordo di Gaetano, persona speciale, gentile, giusta e leale come si conviene a un uomo di mare quale era lui. Ci mancherà immensamente e irrimediabilmente. Ciao Gaetano .
Gli amici.
Lega Navale Italiana Sez. di Lipari

OPERAI MORTI: PARLAMENTO SICILIANO RICORDA VITTIME

L’Assemblea regionale siciliana ha ricordato, con un minuto di raccoglimento, i tre operai morti ieri in un tragico incidente sul lavoro a Messina. Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, in apertura della seduta d’Aula di stamattina, ha espresso il cordoglio dell’intero Parlamento siciliano alle famiglie delle vittime, augurandosi anche che i feriti, di cui alcuni gravi, possano, quanto prima, fare ritorno a casa. “In queste occasioni - ha affermato il presidente Ardizzone - è veramente difficile trovare parole di conforto per chi è colpito da tragedie, che
causano ferite irreparabili. Rivolgo il mio omaggio alla memoria dei caduti, alcuni giovanissimi, ed esprimo la mia vicinanza a quanti ancora lottano tra la vita e la morte. Ferma restando la necessità di controlli sempre più stringenti per il rispetto delle normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, mi auguro che le diverse inchieste avviate
possano fare luce, il prima possibile, sulle cause dell’incidente”.

di Gianluca Giuffrè

Gli abitanti di Stromboli e Ginostra si stringono al dolore delle famiglie colpite da questa tragedia ed esprimono le più sentite condoglianze.

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---Restano gravissime le condizioni di Ferdinando Puccio, 36 anni, uno degli operai che ieri stavano lavorando nel serbatoio della nave Sansovino, del gruppo Caronte & Tourist, ormeggiata nel molo Norimberga del porto di Messina e che sono stati investiti da gas rivelatisi letali. Puccio, ricoverato all'ospedale Piemonte, viene sottoposto in questo momento a una ventilazione forzata ai polmoni.Le sue condizioni sono definite disperate, tanto che ieri sera compagni di lavoro e alcuni sindacalisti avevano comunicato il suo decesso. In ospedale si trovano anche i familiari dell'operaio, giunti da Terrasini.Sei i feriti ma l'unico grave, oltre a Puccio, è il comandante Salvatore Virzì.

Il fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Giovanella Scaminaci, che coordina l'inchiesta al momento contro ignoti, ipotizza il reato di omicidio colposo e lesioni.

---di Sergio Granata

Tre morti e quattro feriti tra i quali il comandante Virzì. E’ il terribile bilancio sul lavoro avvenuto questo pomeriggio su una nave della Siremar nel porto di Messina. Le vittime hanno perso la vita durante i lavori di manutenzione di una cisterna del traghetto Sansovino, mentre era attraccato al molo San Raineri. Uno dei marinai è morto sulla banchina, gli altri tre all’ospedale Papardo e al Policlinico. Tra le vittime c’è un secondo ufficiale di coperta ventisettenne, di Lipari: si tratta di Gaetano D'Ambra, coniugato. Il padre Giovanni fa l'ormeggiatore. Resi noti i nominativi di Christian Micalizzi, 38 anni, primo ufficiale di Messina e Santo Parisi, 51 anni, operaio di Terrasini.

Secondo una prima ricostruzione i marinai stavano effettuando una saldatura all’interno della cisterna, dalla quale si è scatenato un principio d’incendio che ha sprigionato fumi tossici. I marinai sono stati soccorsi dal 118, che ha prestato le prime cure anche a un numero ancora imprecisato di marinai intossicati in modo più lieve. Le indagini sull’incidente sono affidate alla Capitaneria di Porto di Messina mentre la procura di Messina ha aperto un’inchiesta.E' con grande dolore che apprendiamo la notizia della morte di tre operai e del ferimento di un altro marittimo a bordo della nave "Sansovino" della Caronte & Tourist Isole Minori", scrive in una nota il gruppo Caronte&Tourist, la compagnia proprietaria della nave Sansovino. "Intendiamo esprimere vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nell'incidente e presteremo la massima collaborazione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti, al momento al vaglio degli inquirenti - dicono - Nel frattempo abbiamo attivato una commissione interna d'inchiesta in modo da fare luce sull'accaduto nel più breve tempo possibile".

---Sono tre - e non quattro - gli operai morti nella cisterna del traghetto Sansovino a Messina. Tre anche i feriti: uno è gravissimo, in ventilazione nell'ospedale Piemonte. La procura della città siciliana ha aperto un'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci. Le indagini sono state affidate alla Capitaneria di porto. Secondo una prima ricostruzione i marittimi erano impegnati nei lavori di saldatura all'interno della cisterna del traghetto. Una scintilla avrebbe innescato un principio di incendio che ha liberato nell'aria i gas tossici che hanno stordito i lavoratori, provocando la morte di tre di loro: uno sul posto, gli altri due negli ospedali messinesi dove erano stati trasferiti d'urgenza. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e il personale del 118 che ha prestato le prime cure. La compagnia Caronte & Tourist Isole Minori ha attivato una commissione interna d'inchiesta in modo da fare luce sull'accaduto nel più breve tempo possibile.

--La nave traghetto Sansovino della "Sns", in arrivo a Linosa, a causa di improvvise e forti raffiche di vento di scirocco ha urtato la banchina senza accusare apparentemente danni. Per la sicurezza di passeggeri ed equipaggio il comandante ha deciso di saltare lo scalo e dirigersi a Lampedusa, dove la nave ha attraccato senza problemi. I passeggeri diretti a Linosa saranno riprotetti a spese di "Sns" sul catamarano in partenza verso quello scalo.

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