Lipari - Non doversi procedere per remissione di querela. C.D., 36 anni e P.M., 36 anni, di Lipari, sono stati difesi dall'avvocato Francesco Rizzo.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice di pace Davide La Rosa (assistente giudiziaria Rita Villan ti).
Secondo il capo d'imputazione erano accusati di lesioni. I fatti risalgono al 26 luglio 2021.
Non doversi procedere per remissione di querela per C.M., 50 anni, di Lipari.
La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice di pace Vincenzo La Torre (piemme Francesco cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione era accusato di lesioni.
La vicenda risale al 20 ottobre 2019
Taormina, i bersaglieri e Luciano Profilio in trionfo... VIDEO
Non doversi procedere per remissione di querela per D.P., 57 anni, di Lipari.
La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice di pace Vincenzo La Torre (piemme Francesco cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione era accusato di lesioni.
300 euro di multa ed il pagfamento delle spese processuali.
P.G., 59 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Onofrio Natoli.
La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice di pace Vincenzo La Torre (piemme Francesco cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione era accusato di minacce.
La vicenda risale al 5 marzo 2020.
800 euro di multa ed il pagamento delle spese processuali per B.M., 63 anni, di Lipari.
La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice di pace Vincenzo La Torre.
Secondo il capo d'imputazione era accusato di lesioni.
La vicenda risale al 2 novembre 2017.
Lipari - Non doversi procedere per maturata prescrizione.
P.C.M., 41 anni, rumeno, è stato difeso dall'avvocato Marika Ficarra.
La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata dal tribunale di Lipari dal giudice Giuseppa Abbate (piemme Francesco Cannavò, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione era accusato di lesioni.
La vicenda accaduta a Lipari risale al 17 novembr5e 2018.
Lipari - Non doversi procedere per remissione di querela.
Antonio Bellanca, 72 anni, di Palermo, è stato difeso dall'avvocato Saro Venuto.
La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Rita Lazzara, assistente giudiziaria Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione "aveva acquistato un'auto da isolani e ricorreva al giudice di pace richiedendo l'annullamento del contratto sostenendo che non l'avesse mai ricevuta. In realtà l'aveva rivenduta".
La vicenda accaduta a Lipari risale al 13 giugno 2019.
Quattro mesi di reclusione, già ridotti per la scelta del rito (pena sospesa).
Galliano Rizzo 63 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Giuseppe Ziino.
la sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Rita Lazzara, assistente giudiziario Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione coltivava due piantine di canapa ed era recidivo.
I fatti risalgono al 24 giugno 2015.
Due mesi di reclusione, 4 mila euro di ammenda già ridotti per scelta del rito e il pagamento delle spese processuali (pena sospesa).
Alessio Sciacchitano, 22 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Saro Venuto.
La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Giovanni Mannuccia (piemme Rita Lazzara, assistente giudiziaria Rita Villanti).
Secondo il capo d'imputazione guidava il ciclomotore senza patente ed era recidivo.
La vicenda risale al 30 marzo 2019
Non doversi procedere per maturata prescrizione.Giuseppe Benenato, 62 anni, di Milazzo, è stato difeso dall'avvocato Pietro Venuti. La sentenza è stata emessa dal giudice del tribunale Ennio Fiocco (piemme Silvana Messina).
Secondo il capo d'imputazione "si impossessava di corrispondenza elettronica intervenuta fra Vincenzo Isgrò e Yuan Fang, il cui contenuto diffondeva mediante posta elettronica. La vicenda risale al 10 marzo 2008.
Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
DECRETO 2016 DEL NUOVO PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI BARCELLONA GIOVANNI DE MARCO CHE INTERESSA ANCHE LA SEZIONE DISTACCATA DI LIPARI. PER LA LETTURA CLICCARE NEL LINK CHE SEGUE:
Decreto n. 29 del 29.02.2016 (variazione tabellare urgente).pdf
L'INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE A BARCELLONA.
Ieri mattina, l’aula A del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha ospitato l’insediamento del Giudice Dott. Giovanni De Marco, è uno tra i più giovani Presidenti del Tribunale d’Italia che da ieri ricopre l’incarico di dirigenza presso il Palazzo di Giustizia della Città del Longano. Ad accoglierlo, una folta rappresentanza del foro, il Sindaco Roberto Materia, il Presidente della Corte d’Appello di Messina e tutte le autorità civili e militari del luogo.
Dopo la cerimonia d’insediamento davanti alla Dott.ssa Maria Celi, fino a ieri Presidente facente funzione, al Dott. Fabio Processo e al Dott. Francesco Alligo, il Presidente del Tribunale di Messina Dott. Antonio Totaro è intervenuto intessendo lodi nei confronti del giovanissimo magistrato proveniente dal ruolo di gip del Tribunale di Messina, “ceduto con rammarico da Messina a Barcellona, dove avrà modo di dimostrare le sue doti e competenze più di quanto abbia già fatto intervenendo contro la criminalità organizzata dei colletti bianchi“. Per il Procuratore della Repubblica di Barcellona P.G., Emanuele Crescenti, De Marco “non è il nuovo Presidente del Tribunale di Barcellona, non è un collega qualcuno, ma un amico, una spalla competente. Per il suo insediamento qui – ha puntualizzato Crescenti – sono davvero felice e convinto che faremo squadra per un buon lavoro“.
“Barcellona è certamente un Tribunale di frontiera, dato il turnover continuo di magistrati e l’insufficienza di personale rispetto alla mole ingente di lavoro. Non sara certamente un compito facile, – ha affermato Michele Galluccio, ex Presidente del Tribunale di Barcellona, adesso alla Corte d’Appello di Messina – ma per la sua competenza e per la mia totale disponibilità, Giovanni De Marco, ne sono certo, è e sarà certamente all’altezza. Per lui, spero che si crei lo stesso ambiente familiare, che sicuramente rimane uno dei miei più piacevoli ricordi per i quali nutro sempre un debole per Barcellona Pozzo di Gotto.” Il benvenuto è stato dato anche dal Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Barcellona Pozzo di Gotto, Francesco Russo, dal Presidente della Camera Penale di Barcellona Pozzo di Gotto, Pinuccio Calabrò, dal Presidente dell’AIGA di Barcellona Pozzo di Gotto, Nino Maio, dal vice – presidente del Consiglio distrettuale di disciplina di Messina, Francesco Ruvolo, e dal Presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Barcellona Pozzo di Gotto, Giovanni Genovese.
“Mi aspettavo una cerimonia più sobria, più veloce, invece questa cerimonia davvero inaspettata mi è molto gradita, ma ahimè aumenta l’ansia da prestazione in me che mai mi sarei aspettato questo incarico del tutto casuale.- ha esordito Giovanni De Marco, giovanissimo e con uno spiccatissimo senso dell’humor e del dovere adorno di schiettezza, sincerità ed umiltà – La situazione, devo dire, è peggiore di come l’avevano prospettata, Barcellona è davvero una prova. Non vi aspettate da me la stessa abilità di chi mi ha preceduto. Non è minimamente pensabile che io possa riuscire ad operare come il Presidente Galluccio, per esempio, ma cercherò di fare del mio meglio”.(24live.it)
IL VIDEO CON L’INTERVISTA AL PRESIDENTE DE MARCO
Assolto alla sezione distaccata del tribunale eoliano. Francesco Laganà, 50 anni, di Messina, è stato difeso dall'avvocato Carmelo Buccheri. La sentenza è stata emessa dal giudice Ennio Fiocco (piemme Francesco Cannavò).Secondo il capo d'imputazione "in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico, realizzava una tettoia avente struttura in legno e copertura in tegola, senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competente. I fatti accaduti a Stromboli risalgono al 17 gennaio 2012. Entro 90 girni saranno rese note le motivazioni.
--Assolto alla sezione distaccata del tribunale eoliano. Francesco Laganà, 50 anni, di Messina è stato difeso dall'avvocato Carmelo Buccheri. La sentenza è stata formulata dal giudice Ennio Fiocco (piemme Francesco Cannavò).
Secondo il capo d'imputazione "in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico a Stromboli, realizzava una tettoia avente struttura in legno e copertura in tegola senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competente". La vicenda risale al 17 gennaio 2012.Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Assolti alla sezione distaccata del tribunale eoliano. Antonino Marotta, 69 anni di Palermo, Vincenzo Scaffidi, 80 anni, di Vulcano ed Emanuele Carnevale, 53 anni, di Lipari, sono stati difesi dagli avvocati Isabella Barone e Romeo Palamara. La sentenza è stata emessa dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione "avevano realizzato due scavi di cui uno di forma rettangolare, di profondità e l'altro di forma irregolare e con sottofondo costituito da un massetto in conglomerato cementizio in zona sottoposta al vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico, in assenza della prescritta autorizzazione. I fatti accaduti a Vulcano risalgono al 9 maggio 2007. Entro novanta giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Assolto perchè il fatto non costituisce reato. Raffaele Granato Corigliano, 45 anni, di Portici (Na), è stato difeso dall'avvocato Mario Luciano Brancato. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco (piemme Francesco Dieni). Secondo il capo d'imputazione "eseguiva lavori di manutenzione co allargamento dei terrazzi, la realizzazione di un muro in pietra faccia vista, nonché la trasfomazione di due finestre in porte e posizionamento delle tegole su porte e finestre, oltre alla modifica dell'ngreso con la realizzazione in parte di una scala fuori dal suo sedime, e determinava una trasformazione stabile dell'assetto urbanistrico della zona, dichiarata di notevole interesse pubblico con decreto assessoriale, senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competente; e per avere eseguito i lavori in zona sismica, senza darne preavviso al Genio Civile, senza preventiva autorizzazione scritta di tale ufficio e senza la preventiva presentazione dei calcoli di stabilità. La vicenda risale al 5 febbraio 2010.
NUOVA CIRCOLARE PER I GIUDICI ONORARI.
Circolare relativa ai criteri per la nomina e conferma e sullo stato professionale dei giudici onorari di tribunale.
IL DOTTOR GIOVANNI DE MARCO NOMINATO NUOVO PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI BARCELLONA.
Il nuovo Presidente del Tribunale di Barcellona P.G. è il dottor Giovanni De Marco, 50 anni. E' stato nominato dal Consiglio Supoeriore della magistratura. Attuale coordinatore dell'Ufficio dei giudici delle indagini preliminari a Messina,
è entrato in magistratura nel 1993 ed ha svolto la sua carriera nella città dello Stretto: alla procura circondariale e poi come coordinatore all'Ufficio del Gip-Gup.
IL DOTT. GIOVANNI DE MARCO, ATTUALE COORDINATORE DELL’UFFICIO DEI GIUDICI DELLE INDAGINI PRELIMINARI A MESSINA, E’ STATO PROPOSTO ALL’UNANIMITÀ’, DALLA QUINTA COMMISSIONE DEL CSM, ALLA PRESIDENZA DEL TRIBUNALE DI BARCELLONA. GIOVANISSIMO, NON HA ANCORA 50 ANNI, IL DOTT. DE MARCO SI APPRESTA A RICOPRIRE UN POSIZIONE DI ASSOLUTO PRESTIGIO. MAGISTRATO DI GRANDE COMPETENZA E ALTRETTANTO ECCELLENTE CAPACITA’ ORGANIZZATIVA, IL DOTT. DE MARCO E’ ENTRATO IN MAGISTRATURA NEL 1993 ED HA SVOLTO L’INTERA CARRIERA A MESSINA: PRIMA ALLA PROCURA CIRCONDARIALE, QUINDI AL TRIBUNALE. DA ULTIMO, COME COORDINATORE DELL’UFFICIO DEL GIP/GUP. LEONARDO ORLANDO DA GDS
---Assolto perchè non si è raggiunta la prova della colpevolezza. Sirikumara Sujeewa Lankpurage, 39 anni, di Kalubowila (Sri Lanka), è stato difeso dall'avvocato Giuseppe Imbruglia. La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco (piemme Francesco Dieni). Era stato accusato di minacce ad un connazionale ed di esserci avvicinato con un coltello in mano. I fatti risalgono a 27 giugno 2008. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Assolto per non aver commesso il fatto. Fabrizio Monteleone, 40 anni, residente sull'isola, è stato difeso dall'avvocato Saro Venuto. La snetenza è stata pronunciata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco (piemme Francesco Dieni). per la stessa vicenda è stato anche assolto perchè il fatto non sussiste. Secondo il capo d'imputazione "mediante la collocazione di tavoli e sedie del suo bar, occupava arbitrariamente, al fine di trarne profitto, suolo pubblico. In particolare occupava il suolo antistante l'esercizio commerciale "Eden bar" in difformità e in eccedenza rispetto a quanto autorizzato dal Comune di Lipari". E ancora perchè "turbava la regolarità di un servizio di pubblica necessità. In particolare ostacolava il transito dell'autoambulanza del 118 che, in fase di emergenza, stava trasportando una isolana presso il pronto soccorso dell'ospedale, turbando la regolarità del predetto servizio di pubblica necessità. I fatti risalgono al 26 luglio 2010. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Assolto per stato di necessità. Gabriele Munafò, 24 anni, residente sull'isola, è stato difeso dall'avvocato Melchiorre Munafò. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco (piemme Francesco Dieni). Era stato accusato di aver guidato senza avere conseguito la patente di guida, il motociclo MBK 124 targato BD57106. Secondo il giudice Fiocco "il comportamento dell'imputato non è censurabile penalmente, in quanto sussiste lo stato di necessità, avendo agito in tal senso, in quanto uscito di casa in serata per provvedere all'aquisto dei medicinali per la madre che stava male. In un primo momento aveva anche telefonato ad un amico il quale si trovava a casa a Quattropani, borgata molto distante da Canneto. E non ha potuto aiutarlo In conseguenza di ciò il Munafò ha preso un mezzo a disposizione della famiglia e si è recato in farmacia per provvedere all'acquisto dei medicinali che erano stati prescritti dall'operatore della guardia medica". I fatti risalgono al 31 maggio 2011. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
---Due mila euro di ammenda (pena sospesa) ed il pagamento dlele spese processuali. Alessandro Zappalà, 36 anni, di Aci Bonaccorsi (Catania), è stato difeso dall'avvocato Acarolo Peluso. La sentenza alla sezione distaccata del tribunale di Lipari è stata pronunciata dal giudice Ennio Fiocco (piemme Francesco Cannavò). Secondo il capo d'imputazione "effettuava un'attività di raccolta, smaltimento o comunque trasporto, in qualità di conducente dell'autocarro FIAT tg. SR33954S, di rifiuti non pericolosi consistenti in materiale di risulta edile, in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione; contestazione alternativa (limitatamente allo smaltimento) e perchè abbandonava o depositava in modo incontrollato rifiuti non pericolosi consistenti in materiale di risulta edile.
I fatti accaduti a Lipari risalgono al 31 maggio 2014. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
--Nove mesi di reclusione ed il pagamento delle spese processuali (pena sospesa). Angelo Mirabito, 66 anni, di Stromboli, è stato difeso dall' avvocato Manuela Mancuso. La sentenza alla sezione distaccata del tribunale di Lipari è stata pronunciata dal giudice Ennio Fiocco (piemme Francesco Cannavò).Si è anche deciso di non doversi procedere per il ripristino dello stato dei luoghi. Secondo il capo d'imputazione "in qualità di materiale esecutore dei lavori, realizzava a Stromboli una tettoria con struttura lignea e copertura in materiale lastico; un muro in blocchi di pomicemento avente forma ad "L"; un battuto in cemento e deposito di materiali (serbatoi in plastica, barche, cime per imbarcazioni, materiali lignei e lapidei, sabbia, in assenza del necessario permesso di costruire in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico; realizzava le opere in zona sismica e in assenza del necessario preavviso e della preventiva autorizzazione rispettivamente da inoltrare e da ricevere dal Genio Civile; realizzava gli interventi in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competetente. I fatti risalgono al 17 luglio 2012. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Otto mesi di reclusione ed il pagamento delle spese processuali (pena sospesa). Vittorio Casamento, 63 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Saro Venuto. La sentenza è stata emessa dal giudice Ennio Fiocco (piemme Rita Lazzara) alla sezione distaccata del tribunale di Lipari. Secondo il capo d'imputazione "in qualità di possessore e/o committente, in assenza della necessaria concessione edilizia e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico realizzava quattro strutture in cemento armato, destinate alla raccolta e allo stoccaggio di rifiuti, nonché realizzava opere di canalizzazione e di raccolta delle acque meteoriche, opere di dilavamento, nonché strade carrabili in terra battuta, per aver realizzato le opere in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competetente e per aver realizzato le opere di cui al capo a), in zona sismica e in assenza del necessario preavviso e della preventiva autorizzazione rispettivamente da inoltrare e da ricevere dal Genio Civile. I fatti risalgono al 26 agosto 2013. Entro novanta giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Cinque mesi e 10 giorni di reclusione (pena sospesa) ed il pagamento delle spese processuali. Giovanni Zagami, 66 anni, di Leni, è stato difeso dall'avvocato Francesco Rizzo. La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione "essendo legalmente detenuto in regime di arresti domiciliari nell'appartamento sito iPianoconte, in applicazione dell'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Barcellona evadeva allontanandosi dall'abitazione senza giustificato motivo. La vicenda risale al 14 luglio 2013. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza.
---Vincenzo Iacono, 69 anni, residente sull'isola, è stato condannato ad un mese e 20 giorni di reclusione e al pagamento delle spese processuali (pena sospesa) ed assolto perchè il fatto non costituisce reato. Per Giovanni Iacono, 48 anni, sempre di Lipari, non doversi procedere per remisisone di querela. Sono stati difesi dall'avvocato Anna Mirabile. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale eoliano dal giudice Ennio Fiocco. Vincenzo Iacono, secondo il capo d'imputazione era stato accusato di minacce e fatto aggravato perché commesso brandendo un coltello ad uncino. Giovanni Iacono sempre per minacce e per aver offeso l'onore e il decoro. I fatti risalgono al 20 aprile 2013. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Assolti alla sezione distaccata del tribunale eoliano. Antonino Donato, 82 anni e Annunziata Pintaudi, 76 anni, di Leni, sono stati difesi dall'avvocato Vincenzo Terenzio. La sentenza è stata emessa dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione "in concorso tra loro, e in qualità di proprietari e/o committenti, in assenza della necessaria concessione edilizia e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico del Comune di Leni, creavano un nuovo volume costruendo sul terrazzo posto sul retro del fabbricato una struttura a chiusura dello stesso in alluminio anodizzato e vetri e con pilastri portanti in conglomerato cementizio, avente copertura in pannelli coibentati e travi in legno e per avere realizzato, in concorso tra loro, le opere in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza e per avere realizzato, in concorso tra loro, le opere in zona sismica e in assenza del necessario preavviso e della preventiva autorizzazione rispettivamente da inoltrare e da ricevere dal Genio Civile. I fatti risalgono al 9 febbraio 2012. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni.
Assolto Salvatore La Rosa,82 anni, di San Pier Niceto. E' stato difeso dall'avvocato Daniela Germanà Bozza. La sentenza è stata emessa in tribunale dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, sedendosi su una sedia sul luogo nel quale era stata disposta, con nota dell'Ufficio Tecnico Comunale di Pace del Mela, l'effettuazione di uno scavo destinato alla collocazione di un segnale stardale verticale indicante il archeggio per invalidi, impediva agli operai addetti l'installazione del segnale stradale medesimo cagionaldo l'interruzione di un pubblico servizio. I fatti si sono verificati il 26 marzo 2010, 26 aprile 2010 e 10/06/2010. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Assolto perchè il fatto non sussiste. Angelo Cortese, 50 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Romeo Palamara. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione "in qualità di esecutore dei lavori, realizzava in una zona del Comune di Malfa, sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico, dei lavori senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competente: rialzamento in cemento di un muro di confine; una scala in conglomerato cementizio costituita da pianerottolo, tre scalini e una pedata. I fatti risalgono
27 luglio 2012. Entro novanta giorni vi saranno le motivazioni della snetenza.
Non doversi procedere per intervenuta concessione della sanatoria edilizia. Natale Sciacchitano, 40 anni e Davide Ferlazzo, 46 anni, di Vulcano, sono stati difesi dagli avvocati Saro Venuto e Pietro Pollicino. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione in qualità di proprietario e committente e
Ferlazzo in qualità di direttore dei lavori, in assenza di concessione edilizia (o comunque in presenza di concessione assentita illegittima) e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico sita nel Comune di Lipari – Vulcano, realizzavano lavori di sbancamento finalizzati alla ricostruzione di immobile con volume superiore rispetto a quello preesistente (mc. 271,55 in luogo di mc. 151,27 preesistenti) in area sottoposta (quantomeno nella parte rientrante in area E1) a vincoli cimiteriale, boschivo e stradale e con illegittima modificazione della destinazione d'uso di un ricovero animali preesistente in fabbricato di civile abitazione. Il fatto è stato accertato a Vulcano il 02/08/2013.
Tommaso Zavone, 65 anni di Santa Marina Salina, è stato assolto alla sezione distaccata del tribunale eoliano. E' stato difeso dall'avvocato Pietro Scoglio. La sentenza è stata emessa dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione in qualità di conduttori di locali, in assenza del necessario permesso di costruire ed in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di
notevole interesse pubblico, adibendo due locali (ricavati sotto la sede stradale della strada provinciale 182) il primo a deposito attrezzature nautiche ed il secondo ad ufficio a servizio del Centro Nautico Salina, ne variava la destinazione d'uso e perché realizzava le opere in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico senza avere previamente ottenuto il nulla osta della della Soprintendenza competetente. I fatti sono stati tutti accertati in Leni il 23/03/2013.
---Antonio Marino Taranto, 40 anni, di Leni, assolto alla sezione distaccata del tribunale. E' stato difeso dagli avvocati Letterio nastasi e Pietro Venuto. La sentenza è stata formulata dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione, "in qualità di proprietario ed esecutore materiale dei lavori, realizzava le seguenti opere: sul terreno di pertinenza al fabbricato, due tratti di muri di contenimento in conglomerato cementizio, un battuto in cemento che funge da pavimento tra le due strutture; in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico, in zona sismica e in assenza del necessario preavviso e della preventiva autorizzazione rispettivamente da inoltrare e da ricevere dal Genio Civile e in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competente. I fatti risalgono al 30 dicembre 2013. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza.
Assolto Carmelo Gullo, 63 anni, di Santa Marina Salina. E' stato difeso dall'avvocato Daniela Cultera. La sentenza è stata formulata dal giudice Ennio Fiocco alla sezione distaccata del tribunale di Lipari. Secondo il capo d'imputazione "nella qualità di proprietario e committente dei lavori realizzava in un fondo rustico sito a monte del torrente Batanà, lquattro ricoveri per animali costituiti da strutture precarie, pali con legno con sovrastante tettoria in ondulino e lastre di ecopan poggiante su travi in legno e travi posti verticalmente, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico senza avere previamente ottenuto il nulla osta della Soprintendenza competente. I fatti risalgono al 21 giugno 2013. Entro novanta giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Assolto alla sezione distaccata del tribunale. Antonino Natoli, 63 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Anna Maria Abbate. La sentenza è stata emessa dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione, nel corso del sopralluogo per la verifica dell'osservanza della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, dichiarava ai controllori verbalizzanti di essere residente, contrariamente al vero, al numero civico 38 della via Aria Morta. I fatti risalgono al 23 giugno 2011. Entro novanta giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Cinque mesi e 14 giorni di reclusione e il pagamento delle spese processuali. Domenico Antonino Anania, 55 anni, di Malfa, è stato difeso dall'avvocato Pietro Ruggeri. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Per lo stesso processo, ma per retai diversi, è stato invece assolto perchè il fatto non sussiste. Era stato accusato n qualità di proprietario e committente, di aver realizzato una struttura in legno, 6 pilastri in legno con copertura in cannucciato, in assenza della preventiva autorizzazione rispettivamente da inoltrare e da ricevere dal Genio Civile, in zona sottoposta a vincolo paesaggistico e dichiarata di notevole interesse pubblico in assenza del prescritto nulla osta della Soprintendenza competetente. Il giudice Fiocco ha sospeso la pena inflitta subordinatamente alla demolizione dell'opera abusiva entro il termine di giorni novanta dal passaggio in giudicato della sentenza.
I fatti che si verificarono a Leni, risalgono al 25 giugno 2013.
Non doversi procedere per maturata prescrizione. Giovanni Profilio,30 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Carmelo Fenga. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione aveva portato fuori dalla propria abitazione un coltello serramanico con manico di colore nero marca "Veneziani Yachting" di cm. 19 con lama a punta di cm. 9; un coltello a serramanico con manico di colore nero marca "Veneziani" della lunghezza totale di cm. 19 con lma a punta di cm. 8,5. I fatti risalgono al 4 aprile 2010.
Il giudice Fiocco ha anche disposto la confisca e la distruzione dei coltelli.
Sei mesi di arresto e 6 mila euro di ammenda, oltre al pagamento delle spese processuali in favore dell'Erario. Ferruccio Mandarano, 55 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Oliva. La sentenza è stata emessa alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco.
Secondo il capo d'imputazione "alla guida dell'autovettura Nissan Micra in evidente stato di alterazione alcolica e con la quale aveva provocato un sinistro stradale, si rifiutava, di sottoporsi ad accertamento alcolemico da eseguirsi presso il presidio ospedaliero di Lipari mediante esame ematico". I fatti risalgono al 29 gennaio 2010.
Ventidue mesi di reclusione ed € 1.000,00 di multa, oltre al pagamento delle spese giudiziali in favore dell'erario. Andrea Alizzo, 32 anni, di Malfa, è stato condannato alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Sono stati invece assolti per mancanza di prova della colpevolezza Valeria Alizzo, .39 anni, Maria Rosaria Barbuto, 50 anni, Calogero Marino, 44 anni, tutti di Malfa, Paolo Sforza, 59 anni, di Altamura. Sono stati difesi dagli avvocati Vincenzo Amato, Giovanni Maggiore e Alessandro Oliva. Secondo il capo d'imputazione Andrea Alizzo era stato accusato di aver acquistato o di aver ricevuto da una persona non ancora identificata due cellulari che utilizzava associando la scheda telefonica allo stesso intestate con la consapevolezza della provenienza delittuosa in quanto entrambi i telefoni erano stati rubati nel mese di febbraio del 2007 a Cefalù, alla signora Enrica Rolla. Anche gli altri imputati avevano la stessa accusa.
200 euro di ammenda (pena sospesa). Alessandro Zappalà, 36 anni, di Catania, è stato difeso dall'avvocato Carlo Peluso. La sentenza è stata pronunciata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco (piemme Rita Lazzara, assistente giudiziario Nino Paino). Secondo il capo d'imputazione trasportava con un autocarro materiale da risulta in assenza della prescritta autorizzazione. Il giudice Fiocco ha disposto il dissequestro. Entro 90 giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza. La vicenda risale al 31 maggio 2014.
Cinque mesi e dieci giorni di reclusione e il pagamento delle spese processuali (pena sospesa). Giovanni Zagami, 72 anni, di Leni, è stato difeso dall'avvocato Francesco Rizzo (presente la praticante legale Nadia Giuffrè). La sentenza alla sezione distaccata del tribunale di Lipari è stata emessa dal giudice Ennio Fiocco (piemme Rita Lazzara, assistente giudiziario Nino Paino). Secondo il capo d'imputazione, l'isolano era agli arresti domiciliari nell'abitazione di Pianoconte a Lipari in applicazione dell'ordinanza emessa dal gip e si allontanava senza giustificato motivo. La vicenda risale al al 14 luglio 2013.
---Assolta il fatto non sussiste. Vita Biviano, 77 anni, di Leni, è stata difesa dall'avvocato Saro Venuto. La sentenza è stata pronunciata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Era stata accusata di aver realizzato una copertura in lamiera grecata di un vano sottoposta a vincolo paesaggistito e dichiarata di notevole interesse pubblico, senza avere previamente ottenuto il nulla osta delladella Soprintendenza competente e perché realizzava le opere in zona sismica e in assenza del necessario preavviso e delle preventiva autorizzazione rispettivamente da inoltrare e da ricevere dal Genio Civile. I fatti risalgono al maggio 2013. Entro novanta giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Non doversi procedere per maturata prescrizione. Tommaso La Macchia, 44 anni, di Lipari, è stato difeso dall'avvocato Susanna La Greca. La sentenza è stata pronunciata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Secondo il capo d'imputazione "senza giustificato motivo, portava fuori dalla propria abitazione un coltello della lunghezza di cm. 20, con lama della lunghezza di cm. 12, utilizzabile per l'offesa alla persona. Con la recidiva reiterata. I fatti risalgono al 25 dicembre 2008. Il giudice Fiocco ha anche disposto la confisca e la distruzione del coltello a cura degli operanti. Entro novanta giorni saranno rese note le motivazioni della sentenza.
Non doversi procedere per maturata prescrizione. Angela Bartolone, 51 anni, di Leni, è stata difesa dall'avvocato Saro Venuto. La sentenza è stata formulata alla sezione distaccata del tribunale di Lipari dal giudice Ennio Fiocco. Era stata accusata di aver illegalmente detenuto armi da sparo, in particolare: un fucile a due canne marca "Damasco" a retromarcia calibro16 e un fucile a due canne marca "Gruppo Essen" calibro 12, omettendo di presentare denuncia presso il locale ufficio di pubblica sicurezza dopo il 31.08.2007, data del decesso del padre Bartolone Giovanni che ne aveva la regolare detenzione. I fatti risalgono al 18 marzo 2010. Il giudice Fiocco ha anche disposto la confisca di quanto sequestrato e la distruzione a cura della polizia giudiziaria.