panareamarechebollesub«La sopravvivenza delle barriere coralline» del Mediterraneo è messa a rischio «dal riscaldamento globale e dall'acidificazione degli oceani, con potenziali effetti negativi sugli ecosistemi marini e di conseguenza sulle società umane». Lo rivela lo studio di un team internazionale guidato dai ricercatori dell'Università di Bologna, pubblicato sulla rivista "Nature Communications".

La ricerca è stata svolta «al largo dell'isola di Panarea, dove un cratere vulcanico sottomarino emette continuamente anidride carbonica acidificando l'acqua circostante e creando un gradiente di acidificazione che rispecchia i valori previsti per il 2100».

La specie al centro dei lavori è «il corallo Mediterraneo Balanophyllia europaea. Lo studio ha evidenziato come, all'aumentare dell'acidificazione delle acque, il polipo incontri maggiori difficoltà a produrre lo scheletro», con una conseguente diminuzione della calcificazione che lo rende più poroso e fragile.

«Il cratere vulcanico sommerso di Panarea - spiega la ricerca coordinata da UniBo - rappresenta uno dei quattro siti noti al mondo dove l'acqua del mare presenta oggi dei valori di acidità paragonabili a quelli previsti per la fine del secolo».

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