Il Consiglio di Stato ferma la vendita della Siremar, accogliendo il ricorso della Società di navigazione siciliana che aveva visto sfumare l'acquisto del marchio ex Tirrenia, ceduto alla Compagnia delle Isole, controllata dalla Regione siciliana. Nel mirino del ricorso, scrive Italia Oggi, era finita una controgaranzia fidejussoria prestata dalla Regione siciliana a Unicredit, a sua volta garante di Compagnia delle Isole, e ritenuta illegittimo aiuto di Stato. La gara è da rifare. Siremar-Compagnia delle Isole spa collega la Sicilia alle Eolie, Egadi, Ustica, Pantelleria e Pelagie. In particolare, il tribunale aveva accolto il ricorso presentato dai concorrenti della Società Navigazione Siciliana (Ustica Lines e Caronte&Tourist) contro la proposta di acquisto di Siremar da parte di Compagnia delle Isole, sostenendo la presenza di un 'illecito aiuto di Stato'. Il Consiglio di Stato aveva sospeso il provvedimento impugnato, ridando così valore al contratto di cessione stipulato. Adesso la nuova sentenza del Consiglio di Stato. Il Ministero dello sviluppo economico, Mediterranea Holding di Navigazione e Compagnie delle Isole avevano impugnato la sentenza del Tribunale amministrativo regionale del Lazio che aveva accolto in parte il ricorso proposto dalla Società Navigazione Siciliana contro gli atti della procedura di vendita dell'amministrazione straordinaria della Siremar.
Nel mirino del ricorso una controgaranzia fidejussoria prestata dalla Regione siciliana a Unicredit, a sua volta garante di Compagnia delle Isole, e ritenuta illegittimo aiuto di Stato. Gli appellanti hanno censurato la sentenza impugnata "nella parte in cui ha ritenuto inficiato il procedimento selettivo delle offerte di acquisto del ramo di azienda Siremar in ragione della presenza, nella documentazione inerente l'offerta della Compagnia delle Isole s.p.a., di una 'controgaranzia' prestata dalla Regione Sicilia in favore di Unicredit, a sua volta garante verso lÆamministrazione straordinaria di Siremar del pagamento, da parte della predetta società, del prezzo differito oggetto di offerta", come si legge nella sentenza del Consiglio di Stato.
Il giudice di primo grado ha ritenuto che la controgaranzia si sia risolta in un vantaggio economico per Compagnia delle Isole e, prima ancora, come abbia implicato un'alterazione della parità di condizioni del confronto concorrenziale dei partecipanti alla procedura, "con conseguente violazione delle norme - come dicono i giudici amministrativi - 1993. della controgaranzia prestata dalla Regione Sicilia". Per il Consiglio di Stato "sia la dichiarazione del 31 gennaio 2012 del Ragioniere generale della Regione Sicilia, nella quale si fa riferimento espresso al ritiro dell'atto del 12 ottobre 2011, sia la nota di Unicredit del 3 febbraio 2012, nella quale pure si conferma la restituzione della controgaranzia del 12 ottobre 2011, conducono ragionevolmente a ritenere che, alla data del 13 ottobre 2011, la controgaranzia della Regione Sicilia fosse ancora sussistente".
"Non par dubbio - secondo i giudici amministrativi - che nella specie sia ravvisabile un collegamento funzionale tra le distinte garanzie autonome prestate (da Unicredit in pro della procedura e dalla Regione Sicilia a favore di Unicredit), non altrimenti comprensibile nè giustificabile (nè in concreto giustificato) sul piano causale: se ne deduce , in base all'ordinaria logica, che, in mancanza della garanzia della Regione Sicilia (costituente un vero e proprio elemento di perturbazione dell'equilibrio concorrenziale tra i due soggetti offerenti nella procedura di cessione di Siremar), la garanzia di Unicredit in ordine al pagamento della consistente tranche di prezzo differito da parte della Compagnia delle Isole s.p.a. non sarebbe stata prestata; o, quantomeno, non assistita con la forza economica di un tale mezzo, a origine pubblica, sarebbe stata prestata a condizioni diverse e meno competitive". "Tanto è sufficiente, valuta il Collegio, a ritenere violato il principio normativo di trasparenza e non discriminazione tra offerenti".
La controgaranzia prestata dalla Regione Sicilia, secondo i giudici amministrativi, avrebbe "neutralizzato, financo sul piano della causa negotii, lÆimpegno contrattuale assunto da Unicredit, la quale (proprio in ragione di quella controgaranzia) si è indotta a rilasciare a sua volta la garanzia richiesta dal regolamento di gara, senza nulla formalmente pretendere a titolo di premio, e quindi a condizioni davvero eccezionali che certamente non avrebbe diversamente praticato in difetto di quel presupposto. Dal che la disparità distorsiva per cui è causa".
Resta nella competenza degli organi dell'amministrazione straordinaria di Siremar (Commissario straordinario, Comitato di vigilanza e Ministero dello sviluppo economico, ciascuno per quanto di competenza) dar corso agli adempimenti per concludere la procedura di cessione del ramo d'azienda Siremar nel rispetto dei principi di diritto desumibili dalla presente sentenza e dalla normativa nazionale ed europea, come spiegano i magistrati. Ecco perchè il Consiglio di Stato dichiara "improcedibile l'appello incidentale proposto dalla Società di Navigazione Siciliana".
Intanto, giovedì 13 febbraio vi sarà una giornata di sciopero dei marittimi imbarcati sui mezzi ex Siremar da e per le isole minori. E' stato proclamato uno sciopero da Fit Cgil- Fit Cisl e Usclac Uncdim Smacd che lamentano violazioni al contratto collettivo di lavoro.
LE REAZIONI.
di Massimo Lo Schiavo*
In considerazione del fatto che domani avremo un incontro con l'assessore Bartolotta, chiedero' di avere garanzie dalla Regione, vista la loro competenza, sull'attuale assetto in essere, al fine della tutela del trasporto da e per le isole minori.
*Sindaco di Santa Marina Salina e coordinatore dell'associazione dei Comuni delle isole minori di Sicilia
CHRISTIAN DEL BONO, PRESIDENTE FEDERALBERGHI EOLIE E DELLE ISOLE MINORI DI SICILIA.
Perdura la grave mancanza di chiarezza sulla vicenda Siremar Compagnia delle Isole, dichiara Christian Del Bono, presidente di Federalberghi isole minori della Sicilia. Così come riportati dalla stampa, appaiono decisamente inquietanti gli effetti della sentenza del Consiglio di Stato che vedrebbe la "gara Siremar da rifare". Ad oltre un anno e mezzo di distanza dall'aggiudicazione del servizio e dopo almeno altri cinque anni di preparazione e gestazione dell'infinita procedura di privatizzazione, ci ritroveremmo di fatto all'anno zero, insiste Del Bono. In questo caso non potremmo che rinnovare il nostro sconcerto per la superficialità procedurale dell'intero iter di privatizzazione e per le notevoli mancanze sul piano politico che da anni interessano la vicenda Siremar. Qualora, infatti, la portata delle notizie lanciate dalle agenzie di stampa dovesse rivelarsi tale, il senso di precarietà che già avvolge il comparto dei collegamenti marittimi delle isole minori siciliane, non potrebbe che risultarne ulteriormente aggravato. Tutto ciò, incalza il presidente di Federalberghi Isole minori Sicilia, come da tradizione, avviene in procinto di partecipare alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano.Auspichiamo, conclude Del Bono, urgenti e convincenti rassicurazioni da parte dell'Assessorato Regionale al Turismo e dei vertici della compagnia, anche al fine di evitare ulteriori danni di immagine.
di Alessandro Seminara*
La sentenza emessa dal consiglio di Stato in data 7 febbraio non ha annullato il contratto di cessione del ramo di azienda Siremar in favore di Compagnia delle Isole. Le sentenze vanno applicate e per tanto Compagnia delle Isole continuerà nel regolare svolgimento della propria attività e continuerà ad assicurare tutti i servizi a tutti i suoi utenti.
*Amministratore delegato Compagnia delle Isole