di Angelo Sidoti
Un pensiero per chi pensa che basta investire in un progetto (cave di pomice) per far ripartire l'economia di un territorio.
Dati ufficiali della ADE sui redditi 2022 prodotti nel Comune di Lipari:
reddito da lavoro autonomo (professionisti) n.94 contribuenti complessivi 4.835.606 pari a 51.442/cad.
reddito da contabilità ordinaria (imprese) n. 48 contribuenti complessivi 1.968.091 pari a 41.001/cad.
reddito da contabilità semplificata (piccole imprese) n. 403 contribuenti complessivi 6.352.920 pari a 15.764/cad.
A parte la numerica molto bassa che potrebbe nascondere situazioni peggiori di soggetti senza reddito e/o addirittura in perdita, il reddito "lordo" procapite appare a dir poco "insostenibile" per un tenore di vita medio nel caso di professionisti e imprese, mentre "scarso" per le piccole imprese.
Come ho avuto modo di rappresentare in una precedente nota l'Economia alle Eolie si regge su lavoratori dipendenti e pensionati Euro 121.190.826 di reddito complessivo.
E volutamente non mi soffermo sui contribuenti che percepiscono reddito da partecipazione societarie n. 387 per un valore complessivo di 5.762.038 (reddito procapite 14.888).
Qualcuno potrebbe osservare che era il 2022 "periodo di crisi energetica" quindi impatto negativo sulla generazione di reddito. Ma come sarà il 2023?
Oppure siamo di fronte ad una patologia nota a tutti!!
L'intervento
di Massimo Gramellini
Un contribuente su quattro paga tre quarti di tutta l’Irpef. Parliamo dell’unico fesso (su quattro) che in questo Paese dichiara di guadagnare più di 29.000 euro lordi all’anno. Mi sembra di conoscerlo, forse perché ogni ricerca sul fisco (l’ultima è dell’Osservatorio Itinerari Previdenziali di Alberto Brambilla) finisce sempre per raccontarci di lui e della sua solitudine. Poiché sovente è anche l’unico dei quattro a non poter usufruire di certi servizi che egli stesso finanzia, sarebbe giusto riconoscergli almeno un diritto in esclusiva: quello di potersi lamentare delle tasse.
Capisco non sia semplice porre dei paletti a uno sport così praticato: il piagnisteo dei tartassati è parte del panorama italico come i campanili e i cartelli dei lavori in corso. Basta entrare in un luogo pubblico e mettersi in ascolto: dopo un po’ si sentirà qualche martire del fisco associare il proprio malumore alle tasse. E sarà capitato anche a voi di rivolgere una garbata reprimenda civica («scusi, perché ha rovesciato la sua spazzatura davanti al mio portone?») e di sentirvi rispondere in tono indignato: «Pago le tasse, io!».
Ecco, a chi si lamenta o si vanta di pagare troppe tasse andrebbe chiesta la dichiarazione Irpef. Se fa parte di quell’«uno su quattro», avrà diritto di perpetuare il suo sfogo. Ma qualora rientrasse nel variegato mondo degli altri tre, bisognerebbe invitarlo a osservare un minuto di silenzio. In memoria di chi troppe tasse le paga davvero.(corrieredellasera.it)