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Il bollettino dell'Ingv di Catania

Alla luce dei dati di monitoraggio si evidenzia:

1) OSSERVAZIONI VULCANOLOGICHE: Attività vulcanica esplosiva normale di tipo stromboliano accompagnata da attività di spattering a tratti intensa all’area N2. La frequenza totale degli eventi ha mostrato valori oscillanti tra livelli medio-bassi (8 eventi/h) e valori medio-alti (18 eventi/h). L’intensità delle esplosioni è stata variabile da bassa a medio-alta all'area craterica Nord e medio-alta a quella Centro-Sud.

2) SISMOLOGIA: I parametri sismologici monitorati non mostrano variazioni significative.

3) DEFORMAZIONI: Non ci sono variazioni significative da segnalare

4) GEOCHIMICA: Flusso di SO2: livello medio Rapporto C/S: i valori si attestano su livelli medi Rapporto isotopico dell'He: i valori mostrano ancora una lieve dimuzione, pur mantenendosi su valori medi.

5) OSSERVAZIONI SATELLITARI: L’attività termica in area sommitale si pone su un livello medio-basso. 2. SCENARI ATTESI Attività persistente di tipo stromboliano di intensità ordinaria e discontinua attività di spattering. Non è possibile escludere il verificarsi di esplosioni di intensità maggiore dell'ordinario e\o emissioni laviche.

N.B. Eventuali variazioni dei parametri monitorati possono comportare una diversa evoluzione degli scenari d’evento sopra descritti. Si sottolinea che le intrinseche e peculiari caratteristiche di alcune fenomenologie, proprie di un vulcano in frequente stato di attività e spesso con persistente stato di disequilibrio come lo Stromboli, possono verificarsi senza preannuncio o evolvere in maniera imprevista e rapida, implicando quindi un livello di pericolosità mai nullo. 

OSSERVAZIONI VULCANOLOGICHE Nel periodo in osservazione, l’attività eruttiva dello Stromboli è stata caratterizzata attraverso l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza dell’INGV-OE situate a quota190 m, Punta Corvi e quota 400 m. La telecamera del Pizzo è stata danneggiata nel corso dell’evento del 19 luglio 2020 e la stazione è in fase di ripristino presso i laboratori dell'INGV-OE. La descrizione dell’attività e la discriminazione delle bocche che alimentano l’attività esplosiva nelle singole aree crateriche Nord (N) e Centro–Sud (CS) potrebbero avere delle incertezze a causa dell’inquadratura delle telecamere di quota 400 m e di quota 190 m che non permettono di discriminare i punti di emissione, in particolare l’area Centro–Sud.

All’area craterica Nord il cratere N1, con due punti di emissione, ha prodotto esplosioni di intensità variabile da bassa a medio-alta (talvolta i prodotti hanno raggiunto i 250 m di altezza) di materiale grossolano (lapilli e bombe) frammisto a fine (cenere). Dopo il primo giorno del periodo analizzato (12 aprile) è diminuita sia l’intensità delle esplosioni sia la porzione grossolana a vantaggio della porzione cineritica. La bocca N2 ha mostrato fino al giorno 15 aprile una attività esplosiva d’intensità bassa di materiale fine che è diventato, nel resto del periodo, in prevalenza grossolano con una debole attività di spattering che ha raggiunto il suo apice il giorno 17 aprile con una intensa, a tratti, attività di spattering. La frequenza media delle esplosioni è stata oscillante tra 5 e 13 eventi/h. All’area Centro-Sud sono stati almeno tre i punti di emissione con esplosioni, in prevalenza, di materiale grossolano di intensità media e talvolta alta (i prodotti hanno superato i 250 m di altezza). L’attività esplosiva ha mostrato valori della frequenza media oraria compresi tra 3 e 5 eventi/h.

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Il cratere del vulcano Stromboli continua a regalare spettacolo con le continue esplosioni di lapilli incandescenti. “Peccato che questo spettacolo non può essere ammirato dai turisti – dice la guida Mario Zaia – sulla montagna si continua a salire fino a quota 400 metri. Per tre volte siamo arrivati fin in cima (a 900 metri) per le riprese che sono state autorizzate a due troupe di televisioni straniere ed a quella di “Linea Bianca” il programma di Raiuno condotto da Massimiliano Ossini che andrà in onda sabato”.  L’intensità delle esplosioni è monitorata dall’Ingv di Catania. “Si mantiene medio-alta – dicono i vulcanologi - nel cratere del centro-sud e non è possibile escludere il verificarsi di esplosioni di intensità maggiore dell'ordinario e\o emissioni laviche. Le intrinseche e peculiari caratteristiche di alcune fenomenologie, proprie di un vulcano in frequente stato di attività e spesso con persistente stato di disequilibrio come lo Stromboli, possono verificarsi senza preannuncio o evolvere in maniera imprevista e rapida, implicando quindi un livello di pericolosità mai nullo".  

"Sono stati almeno tre i punti di emissione con esplosioni, - aggiungono - in prevalenza, di materiale grossolano di intensità media e talvolta alta ed i prodotti hanno superato anche i 250 metri di altezza”.(*ANSA)

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