Leni - La “nuova spiaggia” di Rinella, nel Comune di Leni, scatena le ire di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia “Milioni di euro per devastare la spiaggia, che un tempo era di sabbia nera, con ghiaietto acuminato dell’Etna, che scoraggia turisti e locali. Preoccupati per quello che accadrà alle altre spiagge dell’arcipelago”. E si è rivolto all’assessore regionale del territorio e dell’ambiente Toto Cordaro e ai sindaci dei Comuni delle Eolie. “Qualche mese fa – esordisce - è stato effettuato un nuovo intervento di consolidamento e di ripascimento dell’arenile di Rinella: questa piccola e magnifica spiaggia di sabbia nera aveva già sofferto gli effetti nefasti della realizzazione della banchina, risalente a quarant’anni fa; sebbene ridotta in estensione, nonostante ciò presentava ancora caratteristiche di pregio fino a quando – circa sette anni fa – hanno avuto inizio le opere di ripascimento.
Un primo stralcio dei lavori (per un importo di 800mila €uro) si è concretizzato nella costruzione di una barriera con rocce laviche provenienti dall’Etna; lo scopo era la protezione delle retrostanti grotte di tufo, un tempo usate dai pescatori come deposito dei loro attrezzi, che sono state spacciate – senza alcun riscontro in letteratura – per antichi rifugi di appestati, motivando una loro “valorizzazione storico-culturale” nel Piano Portuale di Rinella”. E puntualizza “I lavori sono proseguiti con lo sversamento di abbondante ghiaietto grigio e appuntito sulla porzione antistante della spiaggia, dove era impossibile camminare a piedi nudi. Nel settembre del 2020 sono ripresi i lavori di completamento del “ripascimento”, per un importo di circa 2,5 milioni di euro, con ulteriore sversamento di decine di migliaia di metri cubi di ghiaietto – sempre grigio e ben aguzzo.
Questo materiale è stato trasportato dalle pendici dell’Etna fino ad Augusta e imbarcato su pontoni per giungere infine a Rinella e un metro cubo è costato ben 130 euro, a fronte del costo medio che varia tra 20 e 30 euro. Il ghiaietto ha finalmente ricoperto per intero l’antica spiaggia di fine sabbia vulcanica, conferendole un aspetto simile a quello di una discarica di inerti”. Insomma, se questo è stato considerato il “fiore all’occhiello”, quello che si paventa per altre spiagge dell’arcipelago (Pollara a Salina, Portinenti e Unci a Lipari, Spiagge Nere a Vulcano), dove le amministrazioni comunali prevedono di effettuare nuovi e costosi ripascimenti, può solo destare ragionevoli e comprensibili preoccupazioni”.
Dura la replica del sindaco di Leni Giacomo Montecristo “Rispondo a quest'ultima provocazione del Presidente regionale di Legambiente – dice - con il fatto che Rinella ha riottenuto con i lavori di ripascimento una spiaggia apprezzata da un gran numero di bagnanti, già molto più numerosi rispetto agli anni scorsi, che possono apprezzare un'ampia area per la balneazione. La spiaggia e le retrostanti grotte hanno riacquistato l'antico splendore come nel vecchio film "Vulcano" di Anna Magnani girato proprio sulla spiaggia di Rinella nel 1949”. “Ormai – continua - prima dell'intervento, la strettissima spiaggetta rimasta non riusciva a proteggere il vecchio borgo di Rinella che sorge proprio a ridosso”. “A questo punto – conclude - non riesco a capire da che parte sta Legambiente, da un lato assegna la bandiera con le 5 vele a Salina e quindi anche al mio Comune e poi spara contro la spiaggia che è diventata il fiore all'occhiello dell'intera isola”.
L'INTERVENTO
di Giacomo Montecristo*
Caro Direttore,
in relazione al tuo articolo, pubblicato sul “Giornale di Sicilia” il 15 del c.m. dal titolo “Ghiaietto dell’Etna a Salina: è polemica” a parte la risposta “a caldo” che ti ho prontamente fatto pervenire e da te pubblicata in calce alle “ire di Gianfranco Zanna”, non nuovo a tale atteggiamento iroso nei confronti di questo Comune, vorrei per i tuoi lettori tornare sull’argomento.
Non ti sarà sfuggita, la definizione generica di “ghiaietto” usata dall’autore delle doglianze sulla spiaggia di Rinella con la specificazione della sua provenienza dall’Etna. C’è da dire a proposito che la provenienza è giusta mentre il materiale usato, conformemente a quanto prescritto nel giudizio positivo di compatibilità ambientale, è composto da “… inerti provenienti da cave etnee con caratteristiche geochimiche, in termini di percentuali dei principali componenti mineralogici, compatibili con il materiale presente in loco.”, e non da generico ghiaietto.
L’autore delle doglianze esordisce affermando “Milioni di euro per devastare la spiaggia che un tempo era di sabbia nera con ghiaietto acuminato che scoraggia turisti e locali. Preoccupati per quello che accadrà alle altre spiagge dell’arcipelago.”, descrivendo un mondo di preoccupazione per quello che le amministrazioni locali hanno fatto, nel caso di Leni, e per quello che le altre amministrazioni locali andranno a fare, le quali da oggi in poi devono scegliere se portare avanti i loro programmi in merito o fare i conti con le ire del solito censore.
Un mondo alla rovescia, caro Direttore, mundus inversus avrebbero detto i nostri antenati latini. Io ho soltanto incontrato turisti e locali preoccupati dalla mancanza di spiagge e non dai progetti di ripascimento che tutti auspicano. Nel caso di Rinella la spiaggia “ … che un tempo era di sabbia nera …” per via dell’erosione, purtroppo, di spiaggia ne era rimasta un fazzoletto e le grotte della cui storia il Presidente di Legambiente sembra atteggiarsi come unico conoscitore, considerato che a suo dire sono state spacciate anche per rifugio di appestati, negando quella vicenda storica ampiamente documentata (ad alcuni soggetti la lettura di qualche libro in più di storia locale forse non farebbe male!), sono state fortemente danneggiate, come si può evincere anche dal rimanente tratto di costa che ancora dovrà essere consolidato, e sarebbero di certo crollate senza gli interventi di consolidamento che sono stati realizzati.
Insomma quello che avrebbero realizzato l’Amministrazione Comunale di Leni, che ha promosso l’iniziativa, insieme all’Assessorato Territorio ed Ambiente, che nel suo giudizio di compatibilità ambientale ha stabilito sia la natura del materiale di ripascimento sia la quantità da utilizzare, e tutti gli Enti che hanno dato il loro parere favorevole in merito è “una discarica di inerti” del costo al metro cubo di “… ben 130 euro, a fronte del costo medio che varia da 20 a 30 euro.
Ecco caro Direttore, ci poteva mancare il sospetto che qualcuno potesse specularci in merito, aumentando a suo piacimento il prezzo del cosiddetto “ghiaietto” da 20,00 o 30,00 euro a 130 euro al metro cubo? No, non ci poteva mancare proprio, con quest’ultimo argomento il quadro è completo: tutti sprovveduti, disinformati, incapaci e spendaccioni (per non dire altro!), tranne l’iroso, ovviamente.
*Sindaco di Leni
LENI - La nuova spiaggia di Rinella, nel Comune di Leni, Salina, suscita le critiche di Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. “Milioni di euro per devastare la spiaggia, che un tempo era di sabbia nera, con ghiaietto acuminato dell’Etna, che scoraggia turisti e locali. - dice - preoccupati per quello che accadrà alle altre spiagge dell’arcipelago”.
Zanna si è rivolto all’assessore regionale del territorio e dell’ambiente Toto Cordaro e ai sindaci dei Comuni delle Eolie. “Qualche mese fa – esordisce - è stato effettuato un nuovo intervento di consolidamento e di ripascimento dell’arenile di Rinella: questa piccola e magnifica spiaggia di sabbia nera aveva già sofferto gli effetti nefasti della realizzazione della banchina, risalente a quarant’anni fa; sebbene ridotta in estensione, nonostante ciò presentava ancora caratteristiche di pregio fino a quando hanno avuto inizio le opere di ripascimento”.
Dura la replica del sindaco di Leni Giacomo Montecristo “Rispondo a quest'ultima provocazione del presidente regionale di Legambiente - dice - con il fatto che Rinella ha riottenuto con i lavori di ripascimento una spiaggia apprezzata da un gran numero di bagnanti, già molto più numerosi rispetto agli anni scorsi, che possono apprezzare un'ampia area per la balneazione. La spiaggia e le retrostanti grotte hanno riacquistato l'antico splendore come nel vecchio film di Anna Magnani girato proprio sulla spiaggia di Rinella nel 1949”.(ANSA)
La spiaggia di Rinella è stata recuperata. Il risultato si vede tutto ed è giusto mettere in risalto la meritevole gloria politica. Una ricchezza per tutta l’isola di Salina e in particolar modo per il Comune di Leni. Ormai la spiaggia rifatta, è diventa l’attrazione di tutta l’isola. E’ il nostro fiore all’occhiello dichiara il prof. Giacomo Montecristo, sindaco del più piccolo Comune delle Eolie. Il progetto parte da lontano, l’opera di protezione e ripascimento è stata ultimata a fine ottobre 2020 anche se ancora devono essere espletate le operazioni di collaudo. L’importo per il secondo lotto di completamento è stato di Euro 3.650.000 mentre le le varie fasi di monitoraggio avverranno nei prossimi 10 anni. Per il ripascimento è arrivata solo sabbia certificata, simile all’esistente, da Augusta. A Natale il piccolo Borgo di Rinella è diventato ancora più famoso perché una squadra di giovani salinari ha fatto il bagno a mare con la felicità dei tempi antichi. Tanti isolani l’adorano perché é perfetta per una famiglia con bambini essendo facilmente accessibile. Altri pur apprezzandone la bellezza temono che alle prossime mareggiate possa scomparire. Intanto Salina ha una spiaggia rimessa a nuovo con pura sabbia. Adesso si attende la posa della prima bitta per il nuovo porto turistico&altro per dare ancora più smalto economico alla comunità locale.
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