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I Vignaioli e le Vignaiole indipendenti  protagonisti fino a oggi 25 Novembre 2024 a BolognaFiere.

Assaggia e compra i loro vini, ascolta le loro storie, conosci da vicino il lavoro dei Vignaioli Indipendenti.

E non poteva mancare il produttore eoliano divenuto ormai il numero uno per la presenza costante in queste fiere anche internazionali per far gutare i suoi prodotti a km0 e soprattutto il "Maldallena" che continua adessere il preferito e la malvasia bio...

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A Mes­si­na, i Ca­ra­bi­nie­ri del NAS di Ca­ta­nia e del­la Com­pa­gnia Mes­si­na Cen­tro han­no ese­gui­to il de­cre­to di se­que­stro, emes­so dal GIP del Tri­bu­na­le di Mes­si­na, su ri­chie­sta con­for­me del­la lo­ca­le Pro­cu­ra del­la Re­pub­bli­ca, di due sale ope­ra­to­rie del Re­par­to di Car­dio­chi­rur­gia del­l’O­spe­da­le “Pa­par­do”. 

Il prov­ve­di­men­to sca­tu­ri­sce da­gli ac­cer­ta­men­ti con­dot­ti, su de­le­ga del­l’Au­to­ri­tà Giu­di­zia­ria, dai Ca­ra­bi­nie­ri, a se­gui­to di que­re­le pre­sen­ta­te, dal set­tem­bre scor­so, dai fa­mi­lia­ri di al­cu­ni pa­zien­ti che, sot­to­po­sti a in­ter­ven­to di car­dio­chi­rur­gia pres­so l’o­spe­da­le, era­no de­ce­du­ti a di­stan­za di po­chi gior­ni dal­l’o­pe­ra­zio­ne per in­fe­zio­ni ti­pi­ca­men­te ospe­da­lie­re.

In par­ti­co­la­re, dal­le ve­ri­fi­che, ef­fet­tua­te an­che con il sup­por­to di con­su­len­ti tec­ni­ci, è emer­so che i de­ces­si re­la­ti­vi alle de­nun­ce si in­se­ri­va­no in un no­ve­ro più am­pio di casi ana­lo­ghi av­ve­nu­ti nel men­zio­na­to re­par­to sa­ni­ta­rio, ai dan­ni di pa­zien­ti sot­to­po­sti a in­ter­ven­ti di va­ria na­tu­ra, a cui era­no sta­te in­stal­la­te val­vo­le car­dia­che o by­pass co­ro­na­ri­ci.

A se­gui­to del­le ve­ri­fi­che con­dot­te, sono sta­te inol­tre ri­le­va­te nu­me­ro­se cri­ti­ci­tà in ter­mi­ni di sa­lu­bri­tà de­gli am­bien­ti ope­ra­to­ri, con il su­pe­ra­men­to del­le so­glie di ri­lie­vo del­la pre­sen­za di agen­ti pa­to­ge­ni e al­tri mi­cror­ga­ni­smi. 

Si evi­den­zia che il prov­ve­di­men­to è sta­to emes­so sul­la scor­ta di ele­men­ti in­di­zia­ri ac­qui­si­ti in fase di in­da­gi­ne pre­li­mi­na­re. Per­tan­to, per tut­ti gli in­da­ga­ti tro­va ap­pli­ca­zio­ne il prin­ci­pio di pre­sun­zio­ne di non col­pe­vo­lez­za, fino al giu­di­zio da­van­ti al giu­di­ce ter­zo ed im­par­zia­le, nel con­trad­dit­to­rio fra le par­ti, che po­trà con­clu­der­si an­che con il ri­co­no­sci­men­to del­la estra­nei­tà de­gli in­da­ga­ti ri­spet­to ai fat­ti con­te­sta­ti.

 
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Panarea, deceduta  la signora Adriana Cavalieri amante dell'isola 

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Dopo una vita lunga e ricca di soddisfazioni è mancata Adriana Cavaliere, per molti anni al vertice della carriera amministrativa del Comune di Milano, moglie dell' Artista Alik Cavaliere, innamoratissima di Panarea, dove ha casa già dai primi anni Settanta, e delle isole Eolie.

Ne danno annuncio agli amici tutti la figlia Fania Cavaliere e il genero Pierluigi Mantini, con le nipoti Gaia e Giulia

Ai familiari le condoglianze del Notiziario delle Eolie

 

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di Nino Saltalamacchia*

Abbiamo il piacere di comunicare che Il 7 novembre, nel 90° anniversario del Premio Nobel per la Letteratura a Luigi Pirandello, arriverà al cinema “Eterno Visionario”, diretto da Michele Placido e co-sceneggiato da Matteo Collura e Toni Trupia.

Un racconto del geniale scrittore e commediografo siciliano da una prospettiva inedita, incentrata per la prima volta sulla sua dimensione più intima e privata. Riscopriremo così l’autore de Il fu Mattia Pascal e Uno, nessuno e centomila come un uomo intrappolato nel rapporto conflittuale con la moglie e con i figli, travolto dalla passione cieca e irrealizzabile per l’attrice Marta Abba, musa e impossibile oggetto di desiderio.

E nel frattempo lo seguiremo tra Berlino, Roma e lungo il suo viaggio in treno verso Stoccolma per ritirare il Nobel.
Il film è liberamente ispirato a “Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello” di Matteo Collura, edito da Longanesi Editore.
Gli studenti di Lipari, grazie al Dott. Matteo Collura socio del Centro Studi, a breve potranno vedere il film “Eterno Visionario”.

*Presidente Centro Studi Eoliano

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di Natascia Cucunato 

Eolie Dance Festival e il Marchio di Eccellenza Italiana!

Il Eolie Dance Festival, noto per la sua celebrazione della danza e delle arti performative, ha recentemente ottenuto il prestigioso marchio di eccellenza italiana. Questo riconoscimento non è solo un attestato di qualità artistica, ma anche un segnale importante dell’innovazione nel settore del turismo e della cultura, in particolare attraverso il concetto di alloggi diffusi.

Il Concetto di Alloggi Diffusi. Definizione e Vantaggi

Gli alloggi diffusi rappresentano un modello di ospitalità che si distacca dalla tradizionale offerta ricettiva. Questo approccio implica l’utilizzo di diverse strutture sparse sul territorio, permettendo ai visitatori di vivere un’esperienza più autentica e immersiva. I vantaggi di questo modello includono:

Integrazione con il territorio: Gli ospiti possono scoprire le tradizioni locali e interagire con la comunità. Sostenibilità: Distribuendo l’impatto turistico su diverse aree, si evita il sovraffollamento di alcune zone. Varietà dell’offerta: Gli alloggi possono spaziare da case storiche a strutture moderne, offrendo opzioni per tutti i gusti e budget.

Impatto del Marchio di Eccellenza. Riconoscimento e Visibilità. Ottenere il marchio di eccellenza italiana rappresenta un importante traguardo per il festival. Questo riconoscimento:

Aumenta la visibilità: Attira l'attenzione non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, contribuendo a posizionare il festival come uno dei principali eventi culturali in Italia.

Favorisce il turismo: L’interesse generato può portare a un aumento delle presenze turistiche nelle Isole Eolie, beneficiando anche le attività locali.

Stimola l’innovazione: Promuove l’adozione di pratiche sostenibili e innovative nel settore turistico, ispirando altre iniziative simili.

Conclusioni, Eolie Dance Festival non solo celebra la danza, ma rappresenta anche un modello esemplare di come la cultura e il turismo possano integrarsi in modo sostenibile. Il marchio di eccellenza italiana, insieme al concetto di alloggi diffusi, pone le basi per un futuro luminoso e innovativo per il festival e per le Isole Eolie, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale italiano.

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Panarea - 1-2-3 novembre 2024 l'Associazione albergatori guidata da Salvatore Tesoriero sara’ presente alla fiera salone internazionale delle vacanze di Lugano...

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il reportage del Notiziario delle Eolie

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Rotazioni dei comandanti nelle stazioni dei carabinieri di Lipari, Salina e Stromboli.

Il maresciallo Ca. Gabriele Bianchi, già comandante della stazione di Salina per ben 11 anni, assumerà l’incarico di vice comandante a Lipari;

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sarà sostituito dal mar. Ord. Giuseppe Carlà, precedente comandante della stazione di Stromboli.

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Al suo posto, nell’isola recentemente colpita dalle forti piogge, il maresciallo Salvatore Tartaglione.

Ai comandanti Bianchi, Carlà e Tartaglione complimenti e buon lavoro

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Le stazioni dei militari dell'Arma alle Eolie dipendono dalla Compagnia dei carabinieri di Milazzo che da qualche settimana è comandata dal nuovo capitano Alberto Del Basso.

Il saluto del maresciallo Carlà agli abitanti di Stromboli

Buongiorno a tutti, in questa giornata ancora un po' grigia per la nostra isola e nell'accingermi a lasciare questa terra meravigliosa, vorrei ringraziarvi unitamente per ciò che mi avete trasmesso in questi anni.

Abbiamo vissuto insieme diversi eventi, ed ho avuto modo di apprezzare proprio durante le diverse emergenze vissute, il legame viscerale con "Iddu" e con la sua terra.

Ricorderò con affetto ognuno di Voi, indistintamente, e sono certo e convinto che quando sentirò parlare di Stromboli e Ginostra, mi sentirò orgoglioso e fiero di aver fatto parte, anche se per un breve periodo della mia vita, di quest'isola magica".

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di Romana Villari

Nei locali dell’Altromondo Studios a Rimini si è svolta l’edizione Summer delle finali nazionali della 16° edizione del blasonato concorso canoro Sanremo New Talent, fondato dall’ambasciatore e talent scout Devis Paganelli. Lo scopo del contest, oltre che promuovere astri nascenti del panorama canoro, è di raccogliere fondi per iniziative umanitarie nei paesi in conflitto e per i popoli in difficoltà.

Su oltre tremila concorrenti che si sono candidati, sono stati solo duecento quelli selezionati per partecipare all’evento. In 42 sono arrivati alla finale di categoria e solo 15 hanno passato il turno alla finalissima televisiva che verrà trasmessa su Sky a fine ottobre.

Tra i quindici finalisti è stato selezionato dalla giuria, composta da artisti del calibro di Vince Tempera(Maestro, arrangiatore, compositore, musicista direttore d’orchestra) e Paolo Paltrinieri (Dirigente di Mediaset Musica, musicista, produttore e molto altro ancora), Alessandro Bensi, undicenne alla sua prima esperienza in contest, nipote del nostro conterraneo Villari Carmelo, emigrato negli anni ’50 a Torino, che, a sua volta, si esibiva nei locali torinesi con artisti della generazione di Rita Pavone.

Alessandro ha riscosso notevole apprezzamento da parte del pubblico e della giuria, coinvolgendo tutti con il suo pezzo “Il gatto e la volpe” di Edoardo Bennato che è diventato il tormentone dell’edizione.

Lo abbiamo intervistato per Voi:
-Alessandro, come ti sei sentito sul quel palco importante?
-A parte i primi minuti di timore, è stata davvero un’esperienza emozionante soprattutto vedere il pubblico e la giuria che battevano le mani a tempo ed erano coinvolti dall’ esibizione. Non mi sarei mai aspettato di arrivare fino alla finalissima televisiva, però ne sono stato davvero felicissimo. Mi hanno fatto anche i complimenti per l’interpretazione, ed in effetti era fatta molto a modo mio in modo speciale. Ho anche firmato il mio primo autografo.

-Come ti sei avvicinato al canto?
-Io ricordo di cantare da sempre, però è solo da un paio di anni che studio alla scuola di Musica Musicalmente con la Maestra Elisabetta Rafaele. Io quando canto sono felice.

Il prossimo appuntamento del Sanremo New talent sarà per l’edizione Winter che si svolgerà a Sanremo, in febbraio, in concomitanza con il Festival della Canzone Italiana.
Rivedremo Alessandro con una nuova e personale interpretazione canora. Stay Tuned!

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di Claudio Rugolo

Gent.mo Direttore,
quale Presidente della Pro Loco Leni APS “Eolie Patrimonio dell’Umanità”, associazione di volontariato senza scopo di lucro, abbiamo organizzato la manifestazione che segue:

𝟕 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒: 𝐈𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐨 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐅𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐀𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞 in Servizio di Volontariato "Zefiro e Malvasia" 

𝐎𝐛𝐢𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨: Sistemazione del sentiero comunale di Leni che conduce alla "Pietra che Suona" 🪨

𝐏𝐞𝐫 𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐈𝐬𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐥𝐢𝐧𝐚: per partecipare contattare Marcello Rando al 333 665 2800 

Vi aspettiamo numerosi, più siamo e meglio è per la nostra Isola! 

Volontariato Ambiente IsolaDiSalina

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Moschella&Mule festeggiano i 20 anni di carriera insieme a Taormina Arte il 20 agosto  aprendo il cartellone della Villa comunale (lo chiuderà Ornella Muti). Dopo il successo di Rosa Rosae con l’orchestra sinfonica siciliana lo scorso 11 luglio e la vittoria al festival del cinema italiano 2024 con il loro film,  tornano al teatro comico, all’interno del prestigioso cartellone di Taormina Arte 2024 con “uno show x duo - 20 anni insieme “ il 20 agosto alla villa comunale di Taormina.

Giuseppe Moschella e Emanuela Mulè accompagnati dalla vocalist Valeria Milazzo, propongono, raccontando anche la loro vita di coppia, alcuni dei loro pezzi comici e ironici, ma anche divertenti aneddoti che negli anni li ha visti applauditi  protagonisti in diversi teatri italiani come il teatro Zelig di Milano , il teatro dei Satiri di Roma e tanti altri. Taormina sarà la prima data del loro Show che continuerà per tutto il 2025.

Sono felici di debuttare a Taormina,  meravigliosa cittadina a cui sono molto legati:  il papà di Giuseppe era messinese e lui ha vissuto tante vacanze un famiglia proprio a Taormina mentre con Emanuela hanno scelto di trascorrere a Taormina  parte della loro luna di miele nel 2017.  Protagonisti di Taormina arte 2009 e 2010 e del Taormina Film Fest 2023 il duo è felice di tornarci con uno spettacolo che celebra il loro percorso artistico e la magica Taormina non può non ricordare loro, da professionisti e amanti del cinema, le preziose masterclass  con il premio Oscar Lina WERTMULLER e con il mitico John Landis.

E allora buon show a tutti!

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Un ricordo di Alain Delon

di Gian Piero De Paolis

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Alain Delon davanti alla «Madonna del Parto», capolavoro di Piero della Francesca, simbolo di Monterchi. È una scena del film «La prima notte di quiete» di Valerio Zurlini (1972) con l’attore francese vicino all’affascinante opera rinascimentale che anche grazie a lui e a questo film ebbe una visibilità mondiale. 

Delon, appena scomparso all’età di 88 anni, nel film interpreta il ruolo di un professore che invita la sua allieva  di cui si era invaghito a visitare «La Madonna del Parto». Qui, regalerà una lezione emozionante rievocando la storia del dipinto, come fu commissionato a Piero della Francesca - dal popolo e non da un nobile come invece quasi sempre era la committenza -, la figura della madre del pittore che era di Monterchi, l’attesa di Gesù Cristo bambino. All’epoca, dopo l’uscita della pellicola, le visite a Monterchi fecero registrare un’impennata.

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“IL GIUDICE E IL BOSS”
Un film dove si racconta del giudice Cesare Terranova e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso, che indagando sulla mafia dei corleonesi, scoprirono il Peccato originale della Repubblica italiana, e per questo dovevano morire. Una lotta epica contro il male, impersonato dal boss Luciano Liggio, e dagli uomini corrotti delle Istituzioni.
Se, il processo di Bari, istruito dal giudice Terranova dopo dieci anni di duro lavoro, si fosse concluso con la condanna del clan dei corleonesi, quante morti innocenti, quante stragi si sarebbero potuti evitare?
Ma le cose sono andate diversamente e il giudice Terranova e il maresciallo Mancuso furono lasciati soli, umiliati e offesi, a combattere contro i mulini a vento…

NOTE DI REGIA:

Cesare Terranova non è stato un giudice qualsiasi. Ma un modello a cui si sono ispirati Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il primo che ha avuto il coraggio di indagare sulla sanguinaria cosca dei Corleonesi.
Il primo ad aver capito che la mafia era un’organizzazione unitaria che agiva di concerto con elementi della politica, della massoneria e della finanza.
Anche Lenin Mancuso, non è stato un poliziotto qualsiasi, ma uno dei migliori poliziotti di Palermo. È stato l’esempio a cui si sono ispirati Ninni Cassarà, Beppe Montana, Lillo Zucchetto, Natale Mondo e Roberto Antiochia, che ne hanno seguito le orme, e per questo verranno uccisi anche loro dalla mafia.

Il 30 luglio al Festival di Lipari la pellicola con protagonista l'attore Gaetano Bruno che parla dell'uccisione del magistrato Terranova
PALERMO I boss e i pentiti, come i malacarne di Corleone e Gomorra, non gli sono mai piaciuti. E Pasquale Scimeca, il regista che ha raccontato pure Placido Rizzotto, Pio La Torre e papa Francesco, torna al cinema offrendo ai giovani la vita di un altro uomo retto e giusto, quella di Cesare Terranova, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1979 con il suo braccio destro, il maresciallo Lenin Mancuso.

A questo magistrato che comprese per primo il peso del clan guidato da Luciano Liggio si ispirarono Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino. Una scelta di campo per Scimeca quella di esaltare loro, evitando di trasformare i Riina e i Provenzano in protagonisti di una epopea dove tutto si confonde: «Al di là di ogni buona intenzione, risulta devastante e deviante la lettura che spesso gli spettatori fanno dei criminali rappresentanti sullo schermo».
Un rischio che non si corre con «Il giudice e il boss», film prodotto da Arbash in collaborazione con Rai Cinema, in arrivo il 14 luglio al Festival di Taormina. Perché il giudice è Gaetano Bruno nei panni di Terranova. Affiancato da Peppino Mazzotta, interprete del maresciallo Mancuso. Sono loro i modelli positivi della storia, in contrapposizione all’allora capo dei Corleonesi, all’anagrafe «Leggio» (Claudio Castrogiovanni).
La storia è quella di una guerra che forse il processo del 1969, tenuto a Bari per «legittima suspicione», avrebbe potuto fermare. E invece i boss assolti per insufficienza di prove tornarono spavaldi in Sicilia. Come Liggio. Infine, arrestato e processato a Reggio Calabria, ma pronto a sbeffeggiare in aula il giudice Terranova quando ormai i suoi killer lo avevano ucciso, insieme con Mancuso.

Drammatico epilogo di un anno funesto, il 1979, cominciato con il delitto del giornalista Mario Francese, proseguito con l’eliminazione del segretario provinciale della Dc Michele Reina e con l’agguato a Boris Giuliano, il capo della squadra mobile. Era stato Terranova a lavorare da giudice nella Palermo degli anni 70, impegnato nelle indagini su speculazione edilizia, traffico internazionale di stupefacenti e finanza. Per Scimeca la scelta dei temi e dei personaggi è finalizzata ad un esercizio di memoria: «Non si possono ricordare le vittime della mafia solo nelle commemorazioni ufficiali. Bisogna creare un movimento culturale che le faccia conoscere alle nuove generazioni, come modelli di vita da seguire».

Ed eccoci alla presa di distanza dall’esaltazione di violenze contro ogni rischio di emulazione: «Troppi film e serie tv hanno come protagonisti i boss, figure che contribuiscono a creare tra i giovani falsi miti in cui immedesimarsi. Al contrario, la maggior parte delle vittime viene ricordata solo con riti ufficiali, fra parenti e qualche rappresentante delle istituzioni».
Per restituire lo stesso rispetto a tutte le vittime della mafia Scimeca dice che «tutte meritano di essere raccontate perché, come diceva Borsellino, “non basta l’azione repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine, ma è necessaria una presa di coscienza civile e una forte azione culturale”».