Rifiuti, dopo Noto emergenza anche sulle isole Eolie: «Immondizia ovunque»
Interi tratti delle strade coperti di spazzatura. Il primo cittadino di Lipari si affida all’ex ministro D’Alia come avvocato e minaccia la revoca del contratto da 14milioni di euro alla ditta incaricata. Che si difende: «C’è un piano per favorire i concorrenti»
Non si è ancora spenta l’eco della polemica social e mediatica nata dalle denunce di Selvaggia Lucarelli sulla spazzatura che circondava la villa che aveva affittato nel territorio di Noto e giunge la notizia che le isole Eolie sono inondate di rifiuti. In buona sostanza, fatta eccezione per il comune di Salina, a Lipari, Stromboli, Panarea e Vulcano è emergenza.
Interi tratti delle vie principali sono ricoperti di immondizia. Cosa sta accadendo nelle isole tirreniche? Cosa vi è all’origine del caso? Il fatto che le Eolie d’estate raggiungano una popolazione di centomila abitanti comporta di certo uno sforzo non irrilevante sul piano dei servizi, ma la moltiplicazione delle presenze nel periodo estivo non è una novità.
Va sottolineato che vi è in atto uno scontro fra l’amministrazione guidata da Marco Giorgianni, sindaco di Lipari, e la ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti. Il sindaco Giorgianni ha comunicato via Facebook che l’ufficio comunale competente ha inviato una diffida alla ditta Loveral per la revoca del contratto. Il sindaco specifica che è una decisione dell’ufficio competente, «una revoca motivata».
Giorgianni spiega: «Se entro venti giorni non vi saranno risposte adeguate da parte della ditta si procederà con la revoca». Si tratta di un contratto di 14 milioni di euro per sette anni, «un contenzioso importante». «L’ufficio competente del Comune — aggiunge il sindaco — ha seguito con rigore tutti i passaggi della procedura, nel rispetto dei tempi previsti dalla legge».
Un passo indietro. A giugno la ditta Loveral di Patti, d’intesa con la giunta guidata da Marco Giorgianni, ha avviato la raccolta porta a porta, almeno nelle località principali. La scaturigine delle problematiche e dello scontro in atto sulla questione viene individuato in questa fase storica. A Lipari, nella località Marina Lunga, sono scomparsi i cassonetti e in mezzo alla strada ci sono i cestelli stracolmi con accanto sacchi di spazzatura. Un altro disservizio che crea disagi ai cittadini è che nelle ore notturne ed all’alba viene effettuato il prelievo del vetro, con un rumore che viene definito «assordante». Il Comune di Lipari nel contenzioso con la ditta ha dato l’incarico all’avvocato Gianpiero D’Alia, già ministro e sottosegretario dell’Interno. La diffida è già partita e l’azienda Loveral dovrà far pervenire le controdeduzioni. La Loveral ha espresso una visione diversa sulla vicenda, ed ha sostenuto che «c’è un piano persecutorio per favorire un’altra ditta». Dopo questa dichiarazione dell’azienda, il sindaco Giorgianni ha presentato una querela nei confronti della società.
La Loveral ha anche presentato un decreto ingiuntivo al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto per richiedere oltre 400 mila euro. La ditta nel 2020 ha vinto l’appalto per 7 anni. In Sicilia le polemiche sul tema spazzatura non mancano, a partire dal capoluogo Palermo. Va anche aggiunto che la Regione su questo argomento è a macchia di leopardo, vi sono infatti molte località (piccole e grandi comunità) che sul piano della raccolta differenziata e della pulizia delle strade non hanno nulla da invidiare a comunità del Nord d’Italia. È forse il caso di studiare a livello regionale i modelli locali che già funzionano.