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Lipari - Nel giorno di Pasqua ci ha lasciati Gilberto Sciacchitano.

Aveva 71 anni.

Il personaggio di via Garibaldi e dintorni.

Il "Paninaro dell'isola". Sempre sorridente, scherzoso, i suoi panini hanno fatto il giro del mondo.

Piu' volte è apparso nelle riviste anche straniere.

Alla moglie Vera, alle figlie Alessia e Grazia ed ai parenti le condoglianze di Gennaro, Salvatore, Bartolino Leone e famiglie

E lo vogliamo ricordare proprio con un "pezzo" pubblicato da una rivista tedesca https://www.morgenpost.de

Ein steiler Treppenweg führt von der barocken Kathedrale, die dem Insel­heiligen Bartolomeo gewidmet ist, zur Via Garibaldi. Hier kehrt Ute nach ge­taner Arbeit gern mal in die Paninoteca Gilberto e Vera ein, um sich mit einem „Panino“ zu stärken und um einen guten Tropfen äolischen oder sizilianischen Wein zu verkosten. Mit 50 Sorten kann Weinkenner ­Gilberto Sciacchitano in prall gefüllten Regalen aufwarten. Es sind überwiegend Wanderer, die sich auf ihrem Weg zum Hafen mit Panini bei Gilberto eindecken. 31 Sorten Panini stehen auf Gilbertos Speisekarte. Übersetzt in 18 Sprachen. „Das Geheimnis, dass die Panini auch beim Wandern unter ­sizilianischer Sonne schön frisch bleiben und nicht durchweichen, liegt darin, dass ich sie nach dem Belegen noch einmal toaste“, sagt der 65-Jährige.

IL CORDOGLIO

di Gianluca Veneroso

CIAO, GILBY: UN PEZZO UNICO DI EOLIANITÀ
Ciao, Gilberto! Con te vola via, verso un Paradiso che ci dicono essere migliore, un pezzo unico di EOLIANITÀ! Tu, simbolo di ospitalità e accoglienza. Pietra miliare di un localino magico proprio come te: piccolo ma garbato, luogo di incontro e fusione di storie e sapori, dove riecheggerà per sempre la voce del fine CICERONE, capace di mescere vino e spiegazioni, aneddoti e risate, dialetto e accenti esterofili di un Inglese e Francese masticati con stravagante disinvoltura.
Ciao, amico di tutti. Sorriso inconfondibile dagli occhietti vispi che ritroveremo nello sguardo delle tue figlie. Ciao, spirito di una Marina Corta che sa essere pesca e cultura, tradizione e apertura, vicolo e mondo al contempo….Ciao, mattacchione giocatore di carte, nei caldi autunnali condivisi in piazzetta, davanti al PESCATORE, quando, dopo mesi di lavoro, ti davi ai sollazzi della tua amata terra. Ciao, cercatore estenuante e divertito di improbabili vocaboli in un GIARDINO DELLE PAROLE che cocciutamente definivi sbagliato. Possa tu scrivere e trovare - nel NUOVO GIARDINO a cui vai incontro - le stesse parole che ti hanno fatto grande quaggiù: SIMPATIA, UMILTÀ, TENACIA! Noi di parole, per descrivere il vuoto che lasci, fatichiamo decisamente a trovarne. CIAO!

di Maurizio Pagliaro: Un "grande" non c'è piu'. Compagno d'infanzia nei vicoli dietro il bar di papa' e mamma. Lasci un vuoto, un professionista del turismo eoliano, un altro tassello che scompare "d'anchianata da marina curta" e da tutta Lipari. Lassu' scherzerai ancora con Nicolino, ciao Gilberto.

---Spesso non si capiva se andavi da Gilberto per stare con lui o per mangiare un panino. Due motivi eccezionali. Bisognava capire se conveniva scendere o salire " da scinnuta o da chianata da Marina Curta". Gilberto, da dietro il banco, preparava i migliori panini delle Eolie e contemporaneamente vedeva chi saliva e chi scendeva". Era sempre lui col pronto, servito e parlato. Poi venne questa Pasqua senza companatico ed il pane rimase asciutto e vuoto.
Ciao Gilberto e riposa in pace.(L.G)

di Franco Finocchiaro: Ciao Bartolino, Speriamo tutti bene. Con tristezza ho letto sul Notiziario la morte di Gilberto. Tante condoglianze alla famiglia. Lo ricordiamo sempre nel nostri cuori con mia moglie Luciana Sercia. Saluti da Melbourne 

di Christian Del Bono: La Federalberghi Isole Eolie è vicina agli amici e alla famiglia di Gilberto Sciacchitano che ci ha improvvisamente lasciati. Gilberto, come pochi, negli anni era riuscito a ritagliarsi uno spazio ben preciso e caratteristico nel nostro mosaico turistico. Con semplicità, capacità relazionali, dedizione e attenzione era diventato un punto di riferimento per eoliani, guide turistiche e visitatori che ormai difficilmente riescono a scindere “Gilberto e Vera” dall’arte del panino per antonomasia.

di Mimmo Ziino e Antonio Iacullo

Se ne è andato Gilberto, il nostro amico Gilberto. Un pezzo della nostra gioventù, un pezzo della storia di un luogo, il microcosmo di Marinacorta.
La notizia ci è arrivata quasi all’improvviso. Sapevamo che c’era nell’aria qualcosa che non andava, perché Gilberto, pur mimetizzando alquanto le sue disgrazie, non era pimpante, euforico, con la battuta sempre pronta e pertinente, ma soprattutto si fermava di meno con gli amici al bar, l’università del marciapiede, come l’hanno battezzata alcuni amici “forestieri”. Purtroppo invece le cause dei suoi disturbi avevano radici ben più serie e profonde, tant’è che praticamente in breve tempo è arrivato all’epilogo della sua intraprendente e laboriosa esistenza.
Come spesso accadeva, quando tra un caffè, una granita e una brioche ci disponevamo a cerchio tutti gli amici. Si partiva con l’affrontare e discutere sulle notizie del giorno per continuare spesso nei ricordi del passato, quel passato che costituiva la storia di ognuno di noi e praticamente del luogo nel quale tutto si svolgeva.
Diverse volte a Gilberto è capitato ricordare a tutti noi quando, bambino, i suoi genitori, ‘u zu Anciulinu e ‘a za Razia, avevano aperto la loro attività in un vecchio piccolo magazzino e alla quale hanno dato il nome di “Cafè du port”. Scherzosamente ci spiegava che il nome derivava dal fatto che quel piccolo locale ad angolo aveva due porte e che in dialetto faceva “cafè du’ porti”. Erano gli anni ’50, la piazza era frequentata quasi esclusivamente da abitanti del luogo, quindi pescatori, il turismo era ancora impensabile. Eppure a Marinacorta le attività del genere erano sostanzialmente due che si “contendevano” la clientela composta dalla marineria locale. C’era pure “il Gabbiano” d’u zu Minicu Ziino con la sua numerosa famiglia, dove si poteva già guardare una delle prime televisioni in bianco e nero.
Già allora i locali erano punti di incontro nei quali gli amici si ritrovavano più che altro per il gioco delle carte, ma già si poteva assaggiare qualche granita, qualche bibita, qualche gelato o i “magnuli”. Ogni tanto qualcuno si inventava una novità che potesse rappresentare un’attrattiva. Gilberto, nel frattempo cresciuto, per esempio si invento le granite alle “erbe” o al “sangue” (granite limone con aggiunta di sciroppi alla menta o all’amarena).
La svolta determinante per il nostro amico si è verificata quando, ceduta l’attività del bar, rilevò il vecchio generi alimentari della ”Buttà”, che di fatti era quasi un emporio. Nel tempo ha avuto l’intuizione di trasformarla in una panineria alla quale accedevano molti lavoratori dell’edilizia per la loro colazione, tant’è che uno degli ormai famosi panini di Gilberto è ancora denominato “panino del muratore”.
Man mano che si incrementava la presenza turistica Gilberto adattava la propria attività, cercando di intercettare la richiesta che proveniva sempre più copiosamente dai frequentatori delle isole, mettendo a loro disposizione sapori e produzioni locali che nel tempo si rilevarono vincenti per la sua attività.
Partendo dal malvasia e alcuni altri vini locali, impiantò gradatamente una fornitissima enoteca di vini siciliani e non solo. Associando a questi anche i sapori locali, la sua attività è diventata una tappa d’obbligo e un luogo importante nel quale si svolgevano le degustazioni tanto richieste ed apprezzate dai turisti provenienti da tutto il mondo.
A far crescere l’interesse e la curiosità dei visitatori non era soltanto la bontà dei prodotti, che venivano offerti agli avventori, ma la simpatia attenta, divertente e coinvolgente con la quale Gilberto usava intrattenere i clienti, in effetti Gilberto era divenuto il “personaggio” tra i più conosciuti dell’isola.
Una vita di lavoro dedicata amorosamente ad una attività, che sicuramente rappresenta un patrimonio importante che il nostro amico Gilberto lascia alla famiglia ed alla comunità, e che sicuramente verrà curata e tramandata nel tempo in sua memoria.
Così vogliamo ricordare il nostro amico Gilberto, orgoglioso di ciò che faceva, sempre con il sorriso sulle labbra, ma con determinazione e intensa passione.
Ciao Gilberto, siamo sicuri che insieme a Nicola, Santo ed Attilio, proseguirete i vostri viaggi e le avventure di sempre per le vie dell’universo.
Alla famiglia tutta i sentimenti del più profondo cordoglio.

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