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Quando questi giganti buoni sono così socievoli da avvicinarsi incuriositi alla nostra imbarcazione quasi a farsi toccare è sempre una grande emozione che ripaga di tanta fatica e dai momenti di sconforto!!
Forse, contro i ladri, la Giustizia italiana ha trovato in modo casuale il sistema per far restituire la refurtiva. Bisogna far maledire i beni, a rischio, dalla jella. E l'epilogo di una vicenda di furto di frammenti antichi negli scavi di Pompei che risale al 2005. La loro restituzione in forma anonima ha fatto il giro del mondo.
I cinque piccoli reperti trafugati sono arrivati per posta in una busta con francobollo canadese al barista di Pompei che ha consegnato tutto ai Carabinieri. Oltre ai beni archeologici, una lettera spiegava come la sfiga si era accanita poi contro la propria famiglia scaricando energia negativa. Totò avrebbe già girato un film o forse due.
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Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica.
Il ritmo di aumento dei pazienti gravi vanno ad occupare posti di terapia intensiva, al Sud, non basteranno. La Campania, ad esempio, tra settembre e ottobre ha sestuplicato i posti occupati causa Covid, oggi sono 63, a metà novembre, se non si inverte la tendenza, saranno quasi 400. Il sistema andrà al collasso. Colpa del mese d'agosto che ha riempito spiagge e discoteche. Il Paese si era illuso che il coronavirus non esistesse in più: negli ospedali di tutta Italia c'erano solo 45 pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid.
Un mese dopo, arriviamo al 9 settembre, inizia il risveglio, dalle ferie torna un esercito di nuovi positivi con la seconda illusione secondo cui sono tutti asintomatici: i pazienti dei reparti di terapia intensiva sono triplicati, fino a quota 150. Con questo ritmo di crescita a dicembre si supereranno sopra quota 1.000.
ISOLA LAMPADA
L'isola dona il suo giudizio
senza annegare il concetto
ghiacciato che vuole l’inverno, le sciarpe di lana
con le sciarpe che ondeggiano davanti al mondo.
Quelli che stanno quieti
mentre le braccia salutano e basta.
Chi arriva in un tutti i modi,
con il peso prossimo al principio dell'inizio.
Cercare una lampada al buio
sognato le bianche lenzuola che coprivano letti
tavole che aggiustavano schiene.
Sentire ancora i nomi che si usavano
come richiami arrivati sul mare
e restare ad aspettare
l'azzurro del cielo che infonde fiducia.
CONTROCORRENTEOLIANA: CANNETO
Ormai Canneto é entrata nel vivo dei lavori. Sotto a chi tocca. I parametri lanciati per abbellire, difendere allargare il lungomare saranno controllati sicuramente dai cannetari. Per curiosità, per interesse, per esperienza e per capire quando applaudire e quando fischiare. La politica ha finito il suo compito. Ha portato i soldi, il progetto il costruttore. Il risultato come ogni volta si vedrà alla fine. Al momento i maghi hanno previsto come finirà.
VERO&FALSO
-Politico eoliano scava.
-Elettore eoliano cava.
-Salina studia da grande.
-Stromboli investimenti con i tamponi.
-A Fiicudi spunta una nuova punta.
-A Panarea ritroverà se stessa.
-Gli eoliani verranno avvolti nei cappotti.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta
La necessità urgente per rimediare ad oltre 30 anni di inefficienza.
Oggi abbaiano 3 abitanti per difendersi dal pericolo dietro la porta di casa, senza branco...lare nel buio, alla ricerca di una soluzione per tutti. Il vicesindaco Gaetano Orto garantisce, in diretta, che da domani (stamane ndd) si lavorerà per la soluzione e...
Le isole e il vento nella poesia di Bartolo Cattafi.
Ho scoperto da poco Bartolo Cattafi. La sua è stata una delle voci più originali della poesia italiana contemporanea e, nonostante le attestazioni di alcuni tra i maggiori critici e poeti del Novecento, i suoi versi sono rimasti a tutt'oggi dispersi o disponibili solo in forma antologica. Non è affatto un poeta semplice, ma è capace di parlare ai lettori in modo nuovo in quanto da buon postmoderno finisce per autocitarsi e superarsi di volta in volta con esiti imprevedibili.Le costanti immersioni nella materia accompagnano una poesia che vuole incunearsi nelle pieghe più profonde della realtà per poi librarsi fino alle più alte vette concettuali, disegnando a volte paesaggi metafisici di sillabe e sintagmi.
La sua poesia prende forma sovvertendo i poli di un dissidio che non si ricompone mai, se non apparentemente in un atto di libera resa ad una verità più grande che, accettata, dà valore anche ai molteplici mondi metaforici ed immaginativi che non avevano fino a quel momento nesso né statuto ontologico. Vediamo chi è Bartolo Cattafi. Il poeta nasce a Barcellona P.G. il 6 luglio 1922. Il padre muore poco prima della sua nascita, per cui egli cresce sotto la protezione dello zio, il commendatore Enrico Barresi, podestà fascista di Castroreale, che all'epoca comprendeva pure il territorio di Castroreale Terme (divenuto nel secondo dopoguerra comune autonomo, con la denominazione di Terme Vigliatore).
È qui che abita e domina il commendatore Barresi, che il popolo chiamava “cumandaturi”, per il ruolo di direzione politica rivestito, nonché per la posizione sociale di proprietario terriero. Vi è da dire che la struttura economico-sociale di Castroreale Terme è simile a quella di buona parte del circondario di Barcellona Pozzo di Gotto. Al vertice c’è la classe dei proprietari terrieri, che gestiscono i loro fondi rustici attraverso un esercito di fattori e di campieri, che costituiscono la classe media e che si impossessa delle proprietà con metodi amministrativi non trasparenti costituendo una nuova società arrivista. Il commendatore Barresi continua ad esercitare un ruolo politico-amministrativo di rilievo anche nell’immediato secondo dopoguerra, sostituendo alla carica di podestà quella di sindaco. In sostanza, il il vecchio ceto politico fascista e monarchico, espressione diretta della classe agraria, è costretto a cedere progressivamente il comando alla Democrazia cristiana, che rappresenta la nuova borghesia commerciale, dando vita ad un susseguirsi di un potere spartitorio attraverso la speculazione edilizia. Nel giovane Bartolo Cattafi vi è una ribellione a tale potere e il poeta si forma in questo contesto provinciale già animato dalla passione per la poesia. Riesce ad ottenere un premio, che rappresenta il suo esordio in ambito letterario.
Nel 1947 si trasferì a Milano, dove lavorava all'inizio come pubblicitario, e con la Sicilia intrattenne sempre rapporti stabili. Ha scritto tantissimo e la sua fama ci fa orgoglio. Quella di Cattafi è una poesia dai toni epigrammatici che fa ricorso alla metafora del vuoto e della solitudine per delineare l’amaro bilancio di una generazione che ha vissuto la giovinezza durante il ventennio fascista, per poi assistere agli orrori della grande guerra. Muore a Milano il 13 marzo 1979 all'età di 57 anni per un male incurabile. Mi permetto evidenziare due sue poesie che ci appartengono anche per i temi trattati:“Eolie” e “Il vento”.
“EOLIE
Le Eolie le azzurre parole
sono sorte nell’acqua nel mattino di gioia
come vergini calme con un faro
bianco nel cuore
una linda nuvola sopra”.
“IL VENTO
Quello che qui m’aspetto invano è una visita
un evento un’ombra sulla porta una mano annaspante
un occhio spento una voce che dica con un filo di fiato.
- Fino all’ultima rampa solo con le mie forze non sospinta dal vento -
dato che il mondo giunge senza scampo e a folate”.
NOTIZIARIOEOLIE.IT
I DOCUMENTI STORICI IN ESCLUSIVA DEL DOTTOR ENNIO FIOCCO
La politica dell’usa e getta o quella del fai bene e “scordati”. Insieme ai compagni di colazione Luca Lotti e Cosimo Ferri, il buon Palamara ha gestito la nomina del procuratore di Roma e ha messo in atto una strategia per arrivare a un procuratore di Perugia "addomesticato" si dice nel giro giusto o di giustizia. Sempre agendo come i suoi interlocutori per puri "interessi personali" e quindi concretizzando "un indebito condizionamento" delle funzioni del Csm.
Con l'aggravante di aver così permesso a Lotti, che era imputato nell'inchiesta Consip della procura di Roma, di interloquire e concorrere alla scelta del dirigente dell'ufficio giudiziario che lo aveva messo sotto accusa. La gravità di certi comportamenti esiste si o no? Chi potrà rispondere? Qui viene fuori il giudice-imputato Palamara, l’amico degli amici o gli amici che lo ritenevano un amico. Nel chi sa parli volano fascicoli e parole, intercettazioni con ascolti ritagliati magari a misura d’ambiente per scodinzolare con i prossimi amici dell’uomo con la toga. A chi toga toga.
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Le ragazze si laureano un po’ prima dei colleghi e con voti migliori. Generalmente gli iscritti alle Università sono donne per il 55% in tutti i settori. Sono tante, e in aumento, le studentesse a Farmacia 75%, a Medicina 60% e a Scienze Matematiche, fisiche e naturali 43%.
Invece in Ingegneria (26%) e Informatica (14%). Considerazione diametralmente opposta per Scienze della Formazione e per Lingue Straniere che riportano solo il 20% di iscritti uomini. I dati evidenziano la sussistenza, per questi percorsi formativi, degli stereotipi di genere sulle carriere femminili e maschili che rischiano di limitare la scelta delle matricole. Proprio perché l’Università è donna.
ISOLA PRIMIERA
Chi raccoglie le lacrime, riesce a strofinarle sul viso di chi prende il coraggio e lo lancia nel vuoto dell’isola primiera. Nessuno osserva l’animo che scopre la vita, come un sentiero bastardo ad oltranza. L’isola lascia la speranza e cerca la sua luce nell’ombra. Poggiare sul tessuto usato la carne per donare bontà e scoprire l’amore della vita.
CONTROCORRENTEOLIANA: IMMOBILI
Ancora oggi le Eolie dimostrano che le proprietà immobiliari hanno il loro valore. Mantengono il fascino e soprattutto nei rapporti con le rendite delle banche primeggiano. Una casa alle Eolie, prima o seconda, è la porta di una cassaforte indipendentemente dall’utilizzo. E’ sempre stato così ed il futuro prevede sempre le mura nei centri storici e con ampi terrazzi.
VERO&FALSO
-Politico eoliano crea.
-Elettore eoliano distrugge.
-Rinella dopo il porto diventerà il quinto comune eoliano.
-Trovato a Napoli reperto turistico eoliano.
-Tutti copiano il look eoliano.
-Alle Terme di San Calogero aprirà il Museo del fumo.
-I vip vogliono fare sport e spot ad Alicudi
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta
Preg/mo Direttore del Notiziario delle Eolie e a tutta la redazione.
Caro Bartolino , ti voglio ancora una volta ringraziare per lo spazio che fino ad oggi mi hai continuato a riservare nel tuo prestigioso giornale online . Ringrazio altresì tutta la redazione e in particolare al Webmaster Massimo Pagliaro per la sua bontà e preziosa collaborazione . Ma se me lo consenti, il mio più vivo ringraziamento desidero formularlo a tutti i lettori e a tutti gli amici vicini e lontani che continuano a seguirmi . In data odierna mi sono compiaciuto perché ho potuto constatare che le mie pubblicazioni hanno raggiunto esattamente le 45.802 visite ( e non sono poche ) Sono particolarmente contento e soddisfatto , perché vuol dire che tutto il tempo e l'impegno che ci metto non è sprecato, anzi mi appaga e mi stimola ad andare avanti. Un grazie di vero cuore a tutti Giovanni Giardina
Al Ministro Dell’Istruzione Dott. ssa Azzolina, All ‘USR di Palermo in persona del suo Dirigente , All ‘USP di Messina nella persona della sua Dirigente, All Assessore all istruzione del Comune di Lipari Dott ssa De Luca Tiziana, Alla Preside dell istituto Comprensivo 1 di Lipari Prof ssa Mirella Fanti
LA SCUOLA DI FILICUDI, NON HA “BIBLIOTECHE” e NON E’ LA PIU’ PICCOLA D EUROPA, MA ALUNNI CHE CHIEDONO DI STUDIARE COME TUTTI !! (basterebbero pochi docenti in più e una connessione internet )
Ogni anno e ogni volta che abbiamo chiesto un piccolo incremento dell‘organico, nella scuola di Filicudi, quello che ci è stato risposto è questo: “la logica dei numeri non ci consente di avere docenti in più”.
Quei docenti che, sosteniamo, farebbero la differenza per i nostri genitori e alunni, tra scegliere di restare o partire, tra abbandonare padri, nonni, zii e famiglie a favore di una vita “si, cittadina”, ma senza affetti, senza la propria casa, senza nonni, senza i propri giochi e amici.. e per le mamme, senza i propri mariti e la propria vita.
Con l‘aggravante considerazione che così, anche la già precaria economia isolana viene “spostata “sulla terra ferma, che ormai è diventata per tutti, Milazzo. Tale situazione che si protrae da anni, ha creato gravi disagi a tutte le famiglie interessate oltre allo spopolamento dell’ isola, in favore della cittadina mamertina, diventata punto di riferimento per i genitori che intendono e soprattutto, POSSONO, portare i propri figli , anche delle elementari e medie, fuori dall ‘isola, dove poter assicurare un’ adeguata istruzione ai propri ragazzi e un futuro migliore del loro.
Anche quest’anno, abbiamo perduto , in favore delle scuole primarie e dell’ infanzia di Milazzo, due alunne, la cui mamma preoccupata del futuro delle proprie bimbe, ha scelto di portarle fuori già da ora.
Eppurel ‘infanzia e la primaria ci sono, sull ‘isola! Perché dunque portare via e ” strappare” in quinta elementare, alla propria classe, ai compagni, alla vita semplice dell’ isola, la propria figlia?? Nessuno se lo chiede? Lo si da per scontato? Noi lo consideriamo un fatto gravissimo nel suo intrinseco significato di depauperamento “umano” dell’ unica istituzione rimasta . perché noi conosciamo le vere ragioni di questo spopolamento: - il mancato e inadeguato diritto allo studio non garantito da sufficiente organico ormai da anni.
Si aggiunga la situazione “difficilissima del Cpe”dove una ragazzina di seconda, che “rimandata” in 5 materie, non riesce a recuperare nel mese di Settembre, per mancanza di docenti, (a differenza dei i compagni dell’istituto di Lipari nelle sue stesse condizioni) e rientrata a scuola non sa se frequentare la seconda o la terza media, ed è ancora in attesa di conoscere quali saranno i suoi insegnanti e quando arriveranno.
Situazione questa, che si ripete ogni anno. Inoltre, quando i due docenti (due) arrivano, non svolgono un orario confacente alle esigenze didattiche, ma decidono autonomamente come coprire le ore nel modo piu conveniente ad esigenze logistiche o personali. Si chiede quindi, che l orario sia stabilito in modo orizzontale e non verticale, cosi da venire incontro alle gia difficili situazioni dei ragazzini rimasti sull isola.
Tutto ciò premesso e considerato che: il diritto all’ istruzione degli studenti di Filicudi viene mortificato da tempo , a causa di un sistema scolastico che tiene conto solo di numeri e non di alunni con gli stessi diritti di quelli della terraferma. Non valuta le peculiarità territoriali delle nostre isole.
Che non tiene in conto Il D.P.R 81/09 che all’art 8 prevede : “nelle scuole delle piccole isole, nei comuni montani, nelle zone abitate da minoranze linguistiche, nelle aree a rischio di devianza minorile, o caratterizzate dalla presenza di alunni con rilevanti difficoltà di apprendimento, possono essere costituite classi uniche con numeri di alunni inferiore a quello minimo e massimo stabilito dagli artt,10, 11 e 16.
Che sebbene si possa , ex legge 107/ 15, utilizzare, nelle scuole di cui sopra, i docenti del potenziamento, quindi prevedere una seconda insegnante per la pluriclasse della primaria e “sdoppiare” in due gruppi, come avveniva in passato, i 7/8 bambini appartenenti a quattro classi differenti, ma tutti costretti a svolgere lezione “contemporaneamente”.
Questo garantirebbe già un’ adeguata didattica e non un surplus di sforzi e tentativi di svolgere quattro e cinque programmi nello stesso momento, con gravissimo disagio per tutti, in primis , gli alunni, tanti dei quali “magrebini” . Garantirebbe anche la sostituzione delle docenti uniche che in caso di bisogno non potrebbero essere sostituite da nessuno, né potrebbero accorparsi le classi poiché severamente vietato dallo stesso CCNL. Avendo rappresentato le difficoltà superiori alle vostre illustrissime ‘ personalità competenti” ad intervenire, ci attendiamo a stretto giro, di avere risposte definitive in merito all’ adeguamento dell ‘organico, cosi come richiesto con le argomentazioni sopraevidenziate. In caso contrario, facciamo presente, che ci rivolgeremo definitivamente alla Procura della Repubblica di Barcellona P. G. rappresentando alla Autorità giudiziaria l’ annosa questione per l inadeguato servizio pubblico offerto.
Valeria Virgona, prima firmataria
LA REPLICA DELLA PRESIDE FANTI
di Mirella Fanti*
GENTILE DIRETTORE, La ringrazio di ospitare sul suo giornale la mia risposta ad una petizione proveniente da Filicudi, ma non firmata (anonima?). Premetto che molte delle affermazioni contenute nella lettera non sono veritiere: 1. I docenti sono sempre arrivati a Filicudi come nelle altre Isole con grande impegno, dispendio di energie e spese. 2. Le famiglie che si spostano non lo fanno a causa della scuola ma per ragioni familiari che non è giusto mettere in piazza. 3. Abbiamo sempre garantito un servizio scolastico di buon livello con 6 insegnanti per meno di 20 alunni di infanzia, primaria, media. 4. I docenti non si fanno l’orario secondo i loro comodi, ma – non potendo volare – in base all’arrivo degli aliscafi e fermandosi a pernottare varie giornate sull’Isola.
Le affermazioni su “una ragazzina di seconda ” ledono apertamente la privacy di una minore facilmente identificabile di cui si diffondono illegalmente i risultati scolastici sbattuti sui social per fare notizia e scalpore. In ogni caso i docenti dell’anno passato hanno informato chiaramente le famiglie che nella scuola di Filicudi nessun alunno è stato bocciato per cui ognuno può benissimo calcolare in che classe si trova l’anno seguente senza bisogno per questo di scrivere ai giornali. Gli stessi docenti hanno diffusamente informato le famiglie che il recupero si sarebbe svolto all’inizio dell’anno scolastico come in tutte le altre scuole e come stanno facendo i docenti che ho incaricato in questi giorni (lezioni di italiano, matematica e inglese).
Nel merito delle richieste, chi scrive la lettera evidentemente non capisce gli articoli di legge che cita perché chiede una deroga già applicata: la pluriclasse composta da alunni di anni differenti anche in presenza di numeri inferiori ai criteri minimi. A Filicudi esiste una pluriclasse di primaria con 8 alunni ed 1 pluriclasse di scuola media con 4 alunni, quando i criteri sulla terraferma per formare una classe sono molto superiori. Gli alunni e le famiglie di Filicudi – come quelli di tutte le Isole italiane - beneficiano di deroghe previste dalla nostra legislazione che assegnano un numero di docenti ben più alto di quello delle scuole delle zone non insulari. Il diritto allo studio sulle Isole è molto più garantito che in una classe pollaio di 27/30 alunni delle nostre città.
Ma queste classi, questi docenti e queste deroghe a Filicudi non bastano mai e soprattutto non si adattano alle richieste esorbitanti di chi scrive lettere ai giornali invece di seguire i propri figli il pomeriggio, come fanno invece tutti i genitori del mondo con pazienza e collaborazione. Perché a Filicudi si pretende e basta. Perché a Filicudi si fa la voce grossa e si fanno le denunce se il mare è brutto e i docenti non arrivano. Si richiedono insistentemente 2 insegnanti per 8 bambini di scuola primaria. Forse nella lettera si vuole insinuare che la docente presente a Filicudi non è all’altezza? Si vuole insinuare che non sa gestire una pluriclasse di 8 bambini? Che non sa applicare i principi innovativi della didattica per unità di apprendimento invece dell’obsoleto programma che non esiste più? Forse si vuole accusare la docente di non essere informata che i 5 programmi non esistono più? Perché sono stati sostituiti dal 2012 dalle Indicazioni nazionali che consentono una didattica più flessibile e più adatta anche alle pluriclassi. Questa lettera vuole forse gettare fango anche sulla docente che ha scelto di ritornare a Filicudi?
Sarà per questo che nessuno sceglie Filicudi? Che i docenti scappano e non ritornano? Perché vengono aggrediti verbalmente appena arrivano a scuola, perché vengono apostrofati in modo maleducato, perché quello che fanno non basta mai? Eppure arrivano con tutte le buone intenzioni, prendono un alloggio e si fermano a dormire, spendono tempo ed energie lontano dalle famiglie, dalla casa e dai loro affetti. Per portare un servizio, la formazione, la scuola. Affrontano il mare in ogni condizione meteo, freddo, pioggia, burrasca. Per svolgere un lavoro che amano e che hanno scelto. A volte partono di domenica per assicurare la presenza il lunedì mattina. Si fermano sull’Isola nei week end di maltempo senza tornare a casa per non compromettere l’apertura della scuola. Insieme ai collaboratori scolastici vivono la scuola come la loro seconda famiglia e dedicano ai figli di chi scrive le lettere ai giornali più tempo di quanto non passano con i propri.
Meriterebbero ben altro rispetto e considerazione da parte di chi scrive lettere infamanti. Infine due parole sulla nomina dei docenti del CPE che purtroppo non dipende dal Dirigente ma dall’Ufficio di Messina e dalla scuola polo, sulla base delle nuove GPS (Graduatorie provinciali). Dopo molti giorni di attesa le nomine sono state fatte, revocate, rettificate più volte. La docente nominata venerdì era pronta a partire per Filicudi questa mattina, ma nella notte è arrivata l’ennesima rettifica e ancora non sappiamo chi la sostituirà. La scuola non può nominare perché deve attendere le operazioni provinciali.
Comunque non perderò la pazienza: fino a quel momento continuerò a chiedere ai miei docenti di buona volontà di andare a Filicudi – da Lipari, da Salina, da Milazzo – per fare recupero al CPE, per garantire il diritto allo studio di tutti i bambini delle Isole. E loro continueranno a venire a Filicudi. Per fare lezione ai figli di chi scrive le lettere infamanti. Perché loro credono in quello che fanno. I miei docenti continueranno a garantire il diritto allo studio dei bambini di Filicudi, anche se questo impegno e questa buona volontà a chi scrive le lettere da Filicudi non bastano mai. Anche se questo servizio prestato con fatica e dedizione per chi scrive le lettere da Filicudi non vale niente e non garantisce niente. Continueranno perché è il loro lavoro, la loro vita. Il nostro lavoro, la nostra vita.
P.S. Dite ai vostri figli di studiare un po’ di più al pomeriggio, perché il lavoro dei docenti senza quello degli alunni da solo non basta a formare una buona testa ed un buon cuore. E senza il lavoro individuale e personale degli alunni il lavoro dei docenti non basterà mai.
*Dirigente scolastico IC Eolie
LA REAZIONE DEI GENITORI
Caro direttore, ci spiace dovere approfittare del suo giornale, ma la “reprimenda”della Preside Fanti, alla nostra petizione di qualche giorno fa, merita una replica e un chiarimento. -In primis, nessuno si è scagliato contro la Professoressa, anzi abbiamo chiesto aiuto, come facciamo dal 2014 (anno in cui la primaria di Filicudi è rimasta con una sola insegnante) per la nostra preziosa istituzione. Speravamo dunque, in un suo aiuto, piuttosto che, in un attacco ingiustificato alle famiglie dell ‘isola e agli stessi alunni, invitati a studiare di più al pomeriggio. (La Preside dimostra di disconoscere il fatto che i bambini spesso non hanno in casa chi li possa aiutare, e non dispongono di linee internet adeguate, cosi, come ci risulta non ne ABBIANO A SCUOLA) Non sapevamo cosa fossero le Indicazioni nazionali, ma ci siamo documentati e abbiamo capito che si tratta, scriviamo testualmente, di: “testi di riferimento in cui si conferma con forza la centralità della persona e il suo diritto ad un apprendimento significativo, orientato alla cittadinanza e al consolidamento dei saperi di base”…con particolare attenzione alle varie forme di diversita’, svantaggio o disabilità (didattica inclusiva) Al centro anche l’autonomia responsabile delle scuole che sono chiamate ad elaborare una “sintesi progettuale ed operativa delle condizioni pedagogiche organizzative e didattiche che consentano di realizzare un INSEGNAMENTO EFFICACE ED ADEGUATO agli alunni, nel rispetto degli indirizzi del curriculo nazionale ( Finalità e traguardi) . Detto ciò: “chiediamo alla Preside, che si chiamino programmi o indicazioni nazionali, traguardi o altro, sono sempre saperi di base che i ragazzini della scuola primaria devono apprendere? E questi saperi di base, arricchiti dalla tecnologia( totalmente assente), dalle competenze di madrelingua (pensiamo agli stranieri presenti), competenze in lingue straniere, competenze matematiche e via discorrendo, sono e possono essere assicurati da una sola insegnante ( che lei ha messo in mezzo , ma che noi non abbiamo affatto nominato perché svolge egregiamente e competentemente il proprio e con l‘abnegazione che tutti le riconoscono??) Ora Signora Preside, da addetta ai lavori, crede sul serio che mentre, nello stesso momento, si insegna alla prima a leggere e scrivere, la seconda chiama, la terza chiede chiarimenti, la quarta desidera una spiegazione e la quinta pure, gli stranieri arrancano nella lingua italiana che dimenticano perché la parlano solo a scuola…(Senza una lavagna interattiva funzionante perchè senza alcuna connessione) .. Davvero Preside, pensa ed ha voluto dirci che le indicazioni nazionali dicano questo? Noi , ce lo consenta, non ci crediamo. Ha voluto difendere l indifendibile, non i bimbi di Filicudi , né le loro famiglie. Dal 2014 si ostina ad aggrapparsi ai numeri senza tenere in considerazione le vere necessità di questi bambini. A tal proposito le chiediamo: quando ha visitato l ‘ultima volta la scuola di Filicudi?? Vede, Preside, lei ci costringe ad una “guerra” tra poveri e ci impone di tirare in ballo la scuola di Alicudi. Una scuola ( che lei visita spesso e con la quale va spesso in Tv) con soli due bambini e Tre docenti. Una docente di primaria, senza bambini. Una docente di inglese fissa dall ‘inizio dell ‘anno e da domani, anche la/il docente di matematica. I nostri figli, a Filicudi, al Cpe non sanno ancora chi saranno i loro docenti. Hanno visto arrivare dei docenti per il recupero. Ma quale recupero possono fare un docente al giorno, preso di qua e di la?? Che arriva e parte?? Qui, gli alunni sono circa 20. Ad Alicudi. Una bimba all ‘infanzia e una al Cpe. E’ giusto che abbiano i loro docenti. Anche un solo bambino merita di studiare. Perché dunque, lei ha tutta questa attenzione per la Scuola della nostra sorella vicina e non si rende conto delle esigenze che le abbiamo spiegato in tutti i modi, sin dal 2014??? Cosa non va a Filicudi?? Dobbiamo trovare un “benefattore”che regali alla scuola un po' di libri anche qui ,per avere un po' di considerazione?? Non offenda le famiglie di Filicudi. Né i loro figli. Noi chiediamo da anni che i nostri figli si preparino adeguatamente al domani. Se non è possibile, ce lo dica. Ci trasferiamo tutti ad Alicudi…
La scuola, una mamma che abbraccia, un terreno comune da coltivare. L’autonomia delle Eolie, che non sono periferia dell’impero, ma uno…spazio per la cultura nel mondo per un futuro modellato con l’estetica e…
La sicurezza italiana nel dare ospitalità agli arrivi che provengono dalla Libia, Tunisia e dall'est Europa devono prevedere un piano. L'Italia deve avere un numero adeguato di forze dell'ordine, di Tribunali e di leggi per effettuare i controlli sugli arrivi, seguirli nel loro traggitto di vita, proteggerli e punire adeguatamente i trasgressori. Contemporaneamente bisogna creare adeguate strutture sanitarie per i controlli e le cure. Lo sbaraglio non appartiene alla democrazia indipendentemente dai buonisti o malisti che governano questo paese che fugge da se stesso.
ISOLA ACCANTO
Ore senza respiro
infilato nei ricordi della vita
con l'isola che ansima
cercando il suo cortisone.
Figli di frenetiche notti senza avere accanto l'amata
recuperata dal mare in tempesta
con le fumanti droghe
e le vuote bottiglie
che il vento spargeva
su tristi spiagge lontane
e abbandonate dal mondo malato.
Essere accanto col segno
e senza bussola
ma col cuore aperto
dentro il porto
che é ancora di vita.
Prendere carta per scrivere
e non avere la penna.
Ma c'é risposta nell'isola?
CONTROCORRENTEOLIANA: GIOVENTU'
In attesa della vera ripartenza le Eolie devono essere pronte a chiedersi dove vogliono andare. Cultura e programmazionedevono essere i bastoni della vecchia e non della gioventù. Che volendo è preparata ma innocentemente é cresciuta con la necessità dell'assistenzialismo programmato politicamente.
VERO&FALSO
-Politico eoliano ride.
-Elettore eoliano piange.
-Le Eolie cercano felicità.
-Filicudi dona il libro “La luna rossa”.
-Vulcano sarà curata col ferro.
-A Stromboli si usa il relax craterico.
-Lipari esporrà il monomanico.
ll Notiziario si legge e si ascolta-INFORMAZIONEXINFORMAZIONE
Concluse a Lipari e Salina le riprese del film di Fabio Segatori dedicato allo statista sardo Emilio Lussu. Protagonisti Renato Carpentieri e Galatea Ranzi.
Si sono concluse a Lipari e Salina le riprese del film Documentario “LUSSU” di Fabio Segatori, con protagonisti Renato Carpentieri e Galatea Ranzi, prodotto da Paola Columba per la Baby Films Srl di Roma.
Troupe interamente siciliana, coordinata dal produttore esecutivo Gigi Spedale.
Realizzato con il sostegno di MIBACT, Regione Sardegna, Sardegna Film Commission, Cineteca Sarda, Regione Siciliana e Sicilia Film Commission; con la collaborazione di Istituto Lussu, del Centro Studi Eoliano, del Comune di Lipari e di S. Marina Salina e del Comune di Malfa, il lungometraggio narra, procedendo per flashback con la voce di Emilio Lussu da anziano, gli episodi salienti della sua vita eroica ed esemplare.
La ricostruzione dei fatti avvenuti tra il 1927 e il 1929, dopo aver ripercorso i luoghi della Sardegna, racconta del confino di Lipari e della clamorosa e rocambolesca fuga notturna via mare, alternando materiali di repertorio e scene di ricostruzione storica, supportata dagli studiosi Giuseppe La Greca e Antonino Saltalamacchia.
A interpretare il ruolo del grande statista sardo sono Renato Carpentieri (David di Donatello per La Tenerezza di G. Amelio) e Giacomo Fadda (To Rome With Love di Woody Allen); il ruolo di Joyce Salvadori Lussu è interpretato da Galatea Ranzi (La Grande Bellezza di P. Sorrentino, Oscar 2014 e Premio Ubu in teatro).
Gli altri personaggi delle vicende accadute a Lipari, sono stati interpretati da giovani e valenti professionisti siciliani, selezionati in collaborazione con il Dipartimento COSPECS e il DAMS dell’Università di Messina e da promettenti attori esordienti isolani.
Hanno preso parte alle riprese in Sicilia gli attori Clara Schwartzenberg, Michelangelo Maria Zanghì, Giuseppe Capodicasa, Simone Di Mauro e Andrea Dugoni; il direttore della fotografia Fabio Vita, la costumista/scenografa Cinzia Muscolino, l’aiuto regia Giuseppe Ruggeri, il fonico Emanuele Pusceddu, il truccatore Francesco Paolo Catalano.
Completavano la troupe professionisti e stagisti universitari: Emanuela Licciardelli, Morgan Maugeri, Sabrina Sproviero, Tino Caspanello, Joe Pagliaro e Aldo Scandurra.
I produttori hanno manifestato particolare gratitudine per la disponibilità dei cittadini eoliani e per il sostegno da parte di imprenditori sensibili e illuminati, come Clara Rametta, Federico Rando, Mauro Leva, Angelo Zavone, Giovanni Maria Bonci, che hanno consentito il completamento delle riprese programmate, nonostante le notevoli riduzioni del budget previsto e le difficoltà imposte dall’attuale emergenza.
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NOTIZIARIOEOLIE.IT
Lipari - Neanche il tempo di finire di girare a Stromboli il film di Paolo Sorrentino "E' stata la mano di Dio" che tra pochi giorni inizieranno le riprese di un'altra opera-storica cinematografica.
"Lussu", film-documentario, dedicato ad Emilio Lussu, scrittore, militare e politico, eletto piu' volte al parlamento e due volte ministro, fondatore del partito Sardo d'Azione e del movimento "Giustizia e Libertà".
Il film-doc ricostruirà il periodo della reclusione e della fuga dal confino di Lipari tra il 1927 e 1929.
La produzione cinematografica è curata da Baby Films di Roma, la regia da Fabio Segatori, i protagonisti saranno Renato Carpentieri (già noto alle Eolie per aver girato "Caro Diario" di Nanni Moretti) e Galatea Ranzi che partecià a "La Grande Bellezza"..
Le riprese sono iniziate eranno e si concluderanno nei prossimi giorni.
Come scenario le isole di Salina e Lipari.
Nella fuga da Lipari oltre a Emilio Lussu, furono coinvolti anche Carlo Rosselli e Francesco Fausto Nitti.
Lipari - Il 5 ottobre inizieranno a Lipari le riprese del docu-film "Lussu", dedicato al fondatore del Partito sardo d'azione e del movimento "Giustizia e Libertà", confinato da Mussolini nell'isola eoliana tra il '27 e il '29. Emilio Lussu fuggì dall'isola insieme a Carlo Rosselli e Francesco Fausto Nitti.
La produzione è di Baby Films di Roma, per la regia di Fabio Segatori. I protagonisti saranno Renato Carpentieri (che alle Eolie girò "Caro Diario" di Nanni Moretti) e Galatea Ranzi. Parte delle riprese si svolgerà a Salina.
L'INTERVENTO
di Gianni Iacolino
Apprendo che cominceranno a breve le riprese di un docufilm sul senatore Emilio Lussu, personaggio di enorme spessore etico e politico, cui avrei voluto ispirarmi negli anni verdi della mia vita.
Obiettivo impossibile da raggiungere .
La grandezza del personaggio era forgiata da una rettitudine, da coscienza civile e coraggio impossibile da eguagliare, impensabile ad avvicinare.
Lussu, già prosciolto dal Tribunale di Genova , avrebbe dovuto essere immediatamente scarcerato. " In seguito alla sentenza di assoluzione, io avrei dovuto essere immediatamente scarcerato , ma le carceri dipendono dal Ministero degli Interni, non dalla Magistratura. Io fui trattenuto in carcere <per misure di ordine pubblico>. In base alle leggi eccezionali per la difesa dello Stato fascista , si riunì una commissione fascista e, in via amministrativa, io fui condannato a cinque anni di deportazione come <avversario incorreggibile del regime>. Il medico del carcere mi dichiarò intrasportabile.....il medico non cambiò parere. La notte venne a visitarmi un altro medico mandato appositamente dalla Prefettura. Constatò che avevo la febbre. All'indomani mattina, ebbi l'ordine di alzarmi dal letto e partire."
Trattato peggio di un pericoloso brigante. Un medico compiacente con i forti, non manca mai.
" Non mi fu concesso neppure di salutare mia madre..... Dappertutto sentinelle e pattuglie " . " in carcere io mi ero preso una bronchite ed una pleurite. In quei giorni avevo in permanenza la febbre da 38 a 39 gradi ed ero costretto a rimanere a letto". Il 19 novembre 1927 fui tradotto a Lipari in catene , febbricitante , affetto da pleurite . "Due giorni dopo sbarcai a Lipari, ammanettato con due catene. Ero veramente sfinito ".
Prese alloggio in una casa in vico Sparviero; suo vicino di casa era Nitti, dirimpettaio; Carlo Rosselli viveva a non più di 400 metri di distanza. A decine, i confinati, abitavano i nostri vicoli . La più brillante generazione di Italiani , seguita dopo quasi un secolo alla romantica gioventù risorgimentale.
Era questa la nostra isola di allora: un concentrato unico di eroi in un ambiente che non era in grado di comprendere la ricchezza che racchiudeva. Parri arriverà a Lipari nel settembre 1928. Rosselli considerava Parri la sua seconda coscienza, il fratello maggiore. Aveva 38 anni. Tranne rare eccezioni- vedi la famiglia Bongiorno- in pochi si rendevano conto da quante brillanti personalità erano circondati.
La scelta dell'abitazione cadde su un punto strategico che consentiva una eventuale fuga da diverse vie . Si instaura un forte legame fra Rosselli , Lussu e Nitti . Costituiscono il " club dell'evasione" cui aderisce anche Gioacchino Dolci, il quarto amico, che ,finito di scontare la pena, li aiuterá ,poi, da Parigi. Li immagino insieme, riuniti a discutere , ad erigere un nuovo futuro per l'Italia, ad organizzare una fuga che possa permettere loro di tornare operativi al più presto.
In una calda notte senza luna del 27-28Luglio 2929, mare calmissimo, scivola via un potente motoscafo nelle acque di Marina Corta.
Immagino la scena, le persone sedute al bar a sorseggiare, la sabbia che faceva ,allora , da pavimento alla piazza, il chiacchiericcio, i pescatori scalzi - li ricordo scalzi anche d'inverno- , forse qualche orchestrina, note sparse di musiche napoletane e loro tre , Lussu, Rosselli e Nitti che finalmente ce la fanno al terzo tentativo.
Dopo una settimana saranno a Parigi dove fonderanno il nuovo movimento politico Giustizia e Libertà oltre ad un omonimo settimanale che accoglieva la voce di tanti martiri del regime.
Il Senatore Lussu ,come tanti altri grandi italiani , è finito nella voragine di un dimenticatoio generale dal quale mi sembra difficile possa uscire un pensiero alto . Una grande gioia mi regala la notizia di questo lavoro cinematografico che , spero, farà conoscere ai giovani di che pasta erano fatti gli uomini che , a loro spese, ci regalarono la Repubblica e le libertà perdute.
PS : sul lungomare dove quotidianamente passeggiava questo martire dell'antifascismo sventola ,da anni , insolente ed irriverente , la bandiera della X MAS a cento metri dalle finestre della Guardia Costiera.
Al momento attuale, è questa la massima riconoscenza che la mia comunità ha saputo dedicargli.
LA STORIA. FUGA DA LIPARI
di Silvia Sea
Emilio Lussu riuscì a evadere dal confino di Lipari alla fine del luglio del 1929 con altri due celebri amici: Carlo Rosselli e Fausto Nitti, anch’essi condannati a cinque anni di deportazione. Importante nella preparazione della fuga fu la presenza della moglie di Rosselli, l’inglese Marion Cave, che ottenne l’autorizzazione di abitare con il marito a Lipari. Grazie al suo passaporto inglese potè viaggiare liberamente senza controllo, riuscendo a mantere i contatti con gli oppositori già rifugiatisi all’estero.
Le menti dell’operazione furono Gaetano Salvemini, Alberto Tarchiani e Alberto Cianca, aiutati da Raffaele Rossetti (protagonista, nel 1918, dell’affondamento della Viribus Unitis, fiore all’occhiello della Marina militare austriaca), Italo Oxilia (che aveva guidato il motoscafo per la fuga di Turati e Pertini) e Gioacchino Dolci (operaio repubblicano, compagno di deportazione dei tre, che avendo scontato la pena era già espatriato in Francia).
Il progetto di evasione prevedeva che Lussu, Rosselli e Nitti, scelto un angolo della costa meno controllato, avrebbero dovuto nuotare fino al largo, dove sarebbero stati raggiunti da un’imbarcazione “amica”. Per ben quattro volte, però, come raccontò Lussu, dal mare non arrivò nessuno. In un caso il problema fu il motoscafo “Sigma IV”, i cui motori così pesanti rischiarono di far affondare l’imbarcazione che fu così costretta a rientrare a Tunisi appena dopo la partenza. I tre fuggitivi dovettero così abbandonare momentaneamente l’azione, con le guardie fasciste che, fortunatamente, non si accorsero di nulla.
Il quinto tentativo riuscì il 27 luglio 1929, in una notte di luna nuova.
Anche stavolta Lussu, Rosselli e Nitti riuscirono a eludere il controllo delle guardie e a raggiungere il largo a nuoto. Stavolta, dopo una pasmodica attesa, il motoscafo “Dream V” arrivò con a bordo Italo Oxilia e Gioacchino Dolci che seguirono i punti luminosi indicati da Lussu. Il motoscafo riuscì a entrare nel porto a motori e fari spenti, senza essere visto dalle guardie.
Il primo a salire a bordo fu Nitti, seguito da Rosselli e Lussu. Nel motoscafo, oltre a una grande riserva di carburante, per volere di Lussu furono sistemati anche fucili e bombe a mano. Ma l’uso delle armi non fu necessario. Con le sue trenta miglie orarie, frutto dei motori truccati, il Dream virò rapido e si lanciò in mare aperto senza che nessuno a Lipari si accorgesse di nulla. Man mano che il motoscafo andava, l’isola diventava un incubo sempre più lontano mentre il sogno della libertà conquistata diventava sempre più vicino.
Nel frattempo scattò l’allarme a Lipari, ma ormai era troppo tardi. I fuggitivi erano al largo, impossibile raggiungerli.
L’indomani, nel primo pomeriggio, il motoscafo arrivava a destinazione: Tunisi. Da Tunisi, passando per Marsiglia, Lussu, Nitti e Rosselli, assieme a Tarchiani, raggiunsero in treno Parigi dove fuori alla Gare de Lyon trovarono ad attendergli Gaetano Salvemini, Filippo Turati e Alberto Cianca.
Pochi giorni dopo nasceva Giustizia e Libertà, movimento che avrebbe dato un contributo importantissimo alla Resistenza italiana.
La fuga dei tre oppositori fu un grandissimo successo per tutto l’antifascismo italiano; trovò spazio nei giornali di mezzo mondo, rafforzò il dibattito democratico. Fu il simbolo dell’esistenza di un’Italia che non si piegava al fascismo, di quell’Italia che grazie ai nuclei clandestini e alla voce degli esuli, stava dando vita alla lotta contro il nazifascismo.
La fuga rappresentò invece una vera umiliazione per il regime fascista. I servizi segreti erano al corrente che a Lipari si stava programmando un tentativo di evasione, ma non riuscirono a far nulla per impedirlo. Solo il 9 agosto la notizia trovò spazio sul “Popolo d’Italia“, il giornale di Mussolini: “Nella notte dal 27 al 28 luglio sono evasi da Lipari i confinati ex deputato Emilio Lussu, prof. Carlo Rosselli e Francesco Fausto Nitti”. Tutto qui. E fu in qualche modo obbligato a farlo visto che la notizia, ormai, faceva il giro del mondo.
Mussolini cercò di rivalersi in un modo o nell’altro. E così la moglie di Rosselli, incinta, venne arrestata in Valle d’Aosta, ma a seguito del clamore suscitato in Inghilterra ottenne un’immediata liberazione. Nello Rosselli, accusato di aver organizzato la fuga del fratello, venne confinato a Ustica. La clamorosa fuga del 1929 finì con inasprire ulteriormente la detenzione in tutte le zone di confino, e a Lipari in particolare, dove la Milizia prese il posto della polizia.
Per quel che riguarda il futuro dei tre fuggiaschi, questo è ormai noto ai più. Lussu prima partecipò alla Guerra civile spagnola nel fronte antifranchista, con funzioni di dirigente politico della Colonna Rosselli. Leader prima di Giustizia e Libertà e poi del Partito d’Azione, partecipò attivamente alla Resistenza romana. Nel 1945, fu Ministro dell’assistenza postbellica nel primo governo di unità nazionale dell’Italia libera e poi ancora eletto più volte senatore. Si ritirerà dalla vita politica nel 1968.
Anche Nitti fu uno dei fondatori di Giustizia e Libertà. Partecipò alla Guerra civile spagnola e tornato in Francia fu internato nel campo di Argelès-sur-Mer. Durante la Seconda guerra mondiale fu uno dei promotori della rete spionistica clandestina per la Francia libera e, dopo essere stato arrestato, fu deportato dai nazisti verso il campo di concentramento di Dachau. Durante il viaggio però, riuscì a compiere un’altra avventurosa evasione e si aggregò alla Resistenza francese grazie al quale ottenne la medaglia per la Resistenza. Eletto consigliere comunale a Roma, aderì alla Massoneria.
Rosselli, fondatore del movimento Giustizia e Libertà assieme a Nitti e Lussu, fu subito attivo nella Guerra spagnola sostenendo le forze repubblicane. Celebre divenne il discorso pronunciato alla Radio di Barcellona nel novembre del 1936: “Oggi qui, domani in Italia”, divenuto il motto degli antifascisti italiani. Tragica fu la sua fine. Nel giugno del 1937, mentre si trovava a Bagnoles-de-l’Orne per delle cure termali, venne raggiunto dal fratello Nello che probabilmente era stato seguito dai suoi aguzzini sulle tracce del fratello. Il 9 giugno, con un pretesto, vennero fatti scendere dall’automobile e colpiti con raffiche di pistola dai miliziani della Cagoule, formazione dell’estrema destra, su mandato ricevuto da Galeazzo Ciano. Carlo morì sul colpo, Nello venne finito da un’arma da taglio.
Sulla tomba, l’epitaffio di Calamandrei: “Giustizia e Libertà. Per questo morirono, per questo vivono”.(trepassiavanti.wordpress.com)
L'ultimo appello sui vaccini antinfluenzali é partito dai medici di famiglia. "Avremo un carenza e dei ritardi nelle vaccinazioni e ci sarà una iniquità nell'accesso". L'allarme arriva da Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg (Federazione nazionale dei medici di medicina generale), a margine del 77esimo congresso nazionale in corso a Villasimius (Cagliari).
"Sono giorni che sto ripetendo che volevo delle linee guida perché potrebbero esserci delle responsabilità medico-legali per i colleghi che, immaginiamo l'ultimo giorno di vaccinazione, hanno di fronte due pazienti: il sessantenne in buona salute e il 50enne diabetico con uno stent cardiovascolare. Io - avverte Scotti - so a chi fare il vaccino ma solo nella mia responsabilità, perché se il 60enne si prende l'influenza e le cose vanno male chi si becca la denuncia è il medico di famiglia".
Le Regioni" che non sono riuscite a fare gare dirette per i vaccini in prima battuta sono: la Lombardia, il Molise e la Basilicata", ricorda Scotti. "Siamo arrivati al momento di cambiare la Costituzione, l'articolo 32, e aggiungere alla definizione di diritto alla salute universale, equo e solidale, anche la parola regionale - rimarca Scotti con una battuta -
Perché il diritto alla vaccinazione antinfluenzale in questo momento, governato attraverso gare regionali, non garantisce un accesso paritario in tutte le Regioni. E' chiaro che ci sono situazioni in cui c'è una eccedenza rispetto al raggiungimento dell'obiettivo del 75% e altre Regioni che sono sotto l'obiettivo del 75%. O si sta sperando che molti cittadini rinuncino alla vaccinazione o non c'è un meccanismo di solidarietà successivo alle gare regionali" .
ISOLA GUIDA
Gli impedimenti si travasano con le anime fedeli e gli amori sovrapposti espongono felicità. Senza mutare le tendenze che svaniscono con chi s’allontana. C'è sempre un faro fisso che sovrasta la tempesta è produce una guida alla barca antica. Quale distanza allontana il piacere? Quanto vale il soggetto regalato al tempo? La lama che taglia la festa non muta la direzione in poche ore o anni. Resistono anche gli allievi al giorno del giudizio senza evidenziare l'errore. Esiste e resiste nello scritto e nel parlato. Tutto e amato.
CONTROCORRENTEOLIANA: GIOVANI
Le isole Eolie cercano giovani disperatamente. Non per oziare nelle strade delle vacanze perpetue ma per fermarsi nei luoghi sacri della natura e meditare su cosa si vorrà fare da grande. Un concetto che deve partire dalla famiglia, passare per la scuola e magari frequentando quella sana politica che sembra esserci ma non compare. Forse per troppi compari...
VERO&FALSO
-Politico eoliano taglia torte.
-Elettore eoliano unisce torti.
-Salina produce tortellini al la malvasia.
-Panarea vuole la luna storta.
-Vulcano produrrà candele allo zolfo per torte da compleanno.
-Canneto Dentro costruirà tagliere da torte.
-Il porto di Filicudi sarà storto.
ll Notiziario si legge e si ascolta-INFORMAZIONEXINFORMAZIONE
Amare troppo fa male? Si fa male se si ama male. E’ il messaggio che arriva da "Miss Marx", il film che racconta la vita di Eleanor Marx, la figlia minore del filosofo e la sua infelice relazione con Edward Aveling, un uomo debole, bugiardo e infedele. “Succede spesso che donne in gamba, capaci, si trovino compagni meno in grado di loro di fare i conti con la vita, e finiscano col trascorrere vite profondamente infelici ".
Alla base c’è la tendenza a idealizzare le persone amate, la difficoltà di fare i conti con la realtà, ma anche problemi di autostima, Succede a donne intelligenti che hanno un padre ingombrante, autorevole, di fronte al quale non si sentono all’altezza. Spesso viene idealizzata la relazione affettiva tra i genitori fino a negare la realtà. Anche l'amicizia può far male. Succede a chi ha assoluto bisogno di sentirsi indispensabile, perché la sua autostima dipende da questo.
ISOLA DESERTO
Con la tristezza dei singhiozzi corti o lunghi, si cerca la sola musica dei violini autunnali che pizzicano il cuore che aspetta solo il languore. Quasi l'ora suonata alla nostalgia evacuata dai ricordi inutili che trasportano il pianto per gli antichi giorni col vento ingrato che porta la sabbia del deserto dell'isola coperta di foglie morte di nostalgia.
CONTROCORRENTEOLIANA: TERRITORIO
Le isole Eolie hanno la capacità di prepararsi alla protezione del territorio delle 7 isole. Hanno poco tempo a disposizione per prevenire i disastri che vengono causati dalle nuove mode atmosferiche e dalle necessità degli uomini di progredire con il cemento in tasca e l'asfalto in mente. Il territorio non si produce, si difende e basta. Ma bisogna essere prepararti con la coscienza e con gli uomini.
VERO&FALSO
-Politico eoliano ama il miele.
-Elettore eoliano mangia solo mele.
-Salina produce e basta.
-Panarea riduce il lavoro.
-Vulcano cambia cratere con catetere.
-Nascerà il super comune delle Eolie .
-Minestra di totani eoliani presentata in Tunisia.
ll Notiziario si legge e si ascolta-INFORMAZIONEXINFORMAZIONE
ecco un breve articolo che riguarda le memorie di mio padre Giuseppe Giunta, cavaliere di Vittorio Veneto, con medaglia di bronzo e onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica.
CAVALLI 8 - UOMINI 40 50mo Gruppo Artiglieria da Montagna 2o Reggimento
Testimonianza di un diciottenne
Quale reduce della decimata classe 1899, dopo quasi quattro anni di servizio militare svolto dal 1o maggio 1917 al 28 febbraio 1921, sia in Francia durante la battaglia e la ritirata della Marna, sia dal giugno 1918 all’agosto 1920 in Albania, non scevro di tanti pericoli, sia per la guerra (1a guerra mondiale 1915-18), sia per la grave infezione malarica contratta in Albania... (continua) GIUSEPPE GIUNTA, nato a Modica, provincia di Ragusa il 15 agosto 1899 e sepolto nel cimitero di Lipari.
sono qui a lamentare l'ennesimo imbroglio da parte di chi dovrebbe tutelarci e si vanta pubblicamente di farlo, ma spende solo imbrogli e bugie: si strombazza su molti giornali (link in calce) un'ordinanza,
Ordinanza contingibile e urgente n. 36 del 27 settembre 2020
secondo cui chi rientra in Sicilia provenendo dall'estero è obbligato al tampone Covid 19.
"Oh, ottimo! Che brave le nostre autorità!" dice il famoso 'onesto cittadino', che ci crede.
Ma qui comincia il gioco dei ballottini, ovvero delle tre carte.
Chi deve garantire il tampone? Mi cerco la pomposa Ordinanza 36 e scopro che recita:
"Art.2,
Chiunque entri nel territorio della Regione provenendo da Stati UE e/o extra UE ha l’obbligo
Le Aziende Sanitarie Provinciali competenti territorialmente provvedono alla sottoscrizione di un Protocollo con le Società di gestione degli aeroporti, le Autorità portuali, i gestori del trasporto, di concerto con l’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, al fine di sottoporre al c.d. tampone rapido ovvero ad altri mezzi di indagine diagnostica, validati dall’Istituto Superiore di Sanità, i soggetti provenienti dai Paesi esteri."
Disposizione fumosa.
Verifico.
Chiamo la USCA, unità medica anticovid: un operatore reticente mi informa che, dalla famosa ordinanza l'unico obbligo VERO per la persona che rientra dall'estero è inviare una mail al sito siciliacoronavirus.it.
Altro che tampone obbligatorio!
Se una persona ha contratto contagio, e rientrando in Sicila può diffonderlo, sarà una sua mail a rivelarlo?
Di fatto, succede ieri 10 ottobre che una conoscente in rientro dall'estero chiede all'aeroporto di Catania il tampone: risultato zero, nessuno dell'aeroporto è competente.
Questa allora è propaganda di bassa lega fatta sulla pelle dei cittadini e sul loro rischio di una brutta morte.
Colpevole chi gestisce la Regione, complici i giornali che stanno al gioco, strombazzando nei titoli un obbligo e un'attenzione alla vita dei cittadini che in realtà NON ESISTE.
" Uno dei passaggi della nuova ordinanza contro il contagio da coronavirus, firmata dal governatore Nello Musumeci, recita che, da giovedì, chi arriverà dall'estero in Sicilia dovrà essere sottoposto al tampone ."
Coronavirus, tamponi rapidi per viaggi dall'estero e rientri in Sicilia ...
UN BELLISSIMO CORO! Eppure basta leggersi il testo, anche se contorto, dell'Ord. 36!
La ringrazio
Parte la campagna "Piu' movimento meno trombosi"
di Federica Fedele di Gallarate (Varese)
Carissimo,
Volevo aggiornarla, nel mentre mi hanno nominato Ambassador mondiale della campagna globale della trombosi. Ho aperto un evento nazionale dove la Sicilia è molto partecipe purtroppo però non a Lipari.
L'evento ha come obiettivo la sensibilizzazione alla patologia e alla prevenzione. Per non arrivare a sentire quelle brutte storie come quella di Lorenza.
Lei mi può aiutare? Si tratta di far arrivare i kit indossarlo taggare l'evento e mettere #piumovimentomenotrombosi. Il kit consegnato costa 18euro Questi soldini servono per l'associazione per creare nuovi prossimi eventi per educare alla prevenzione e informare
Molti abitanti, che hanno il mare in tasca, non condividono la costosa opera del lungomare di Canneto. Il muraglione anti mareggiate con la sua forma ad arco, per innalzare l'onda, non deve essere abbattuto. Allargare la carreggiata, solo per il tentativo di cercare di risolvere il caos, nel limitato periodo estivo, è un palliativo. Per poi intuire come si risolverà la sistemazione idraulica per la raccolta delle acque. Da un visione della foto di come dovrebbero essere realizzate le opere, si nota che l'intervento modificherà radicalmente il lungomare di Canneto, avvicinandolo allo stile di Gioiosa Marea, di nome e di fatto, fino alla ridente località di Torregrotta che nulla hanno di stile eolico/eoliano.
Chi non vuole essere nominato dice che l'intervento dovrebbe avere opere a mare, con i famosi tetrapoli o i più moderni sostituti, facendo riemergere quelli ormai sommersi, posizionandoli ad Unci così come in progetto, per spezzare la forza delle correnti verso il largo, facilitata dalla conformazione di Monte Rosa. Restano necessari i pettini allungati verso il mare aperto. La rinascita di Canneto con la possibilità anche di potere pescare senza barche. La sistemazione dell'alveo dei torrenti deve andare oltre la segnalazione di innocenti cartelli di pericolo. Da quello che si capisce ci sarà l'opera che aggiungerà tristezza, alla bellezza, nei periodi invernali. Quando mancheranno le persone e le porte aperte delle strutture turistiche chiuse per ferie. Tutto per un largo mare.
EOL MARE servizi marittimi Lipari
Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica.
Una certa arte moderna non arreda più. Ormai si ammira solo sui tablet, sapendo che tenerli appesi in casa sarebbe troppo rischioso. L'arte é ancora considerata un investimento? Resta però sempre l'emozione di chi é riuscito a mettere insieme opere straordinarie dei più sfuggenti e politici artisti dei nostri tempi. Quelli che donano satira, provocazione, denuncia sociale, tempismo, abilità e vivibilità. Pensare all'arte come sinonimo di un'azione rivoluzionaria e dirompente cercando nell'artista la magnifica ossessione, il genio senza prezzo.
ISOLA SEGRETO
Quanta gente cerca il mare che non ha sempre ascoltando la sua voce libera e rauca. Quasi uno specchio da contemplare nell’infinito movimento dell’onda. L’anima popolare cerca l'abisso per amare con l'amaro sposando l'immagine. Fra gli occhi saraceni e le braccia del gigante. Senza il distrarre il cuore e il suo suono selvaggio ed indomabile ma senza lamento. Chi ha sondato il fondo con le sue intime ricchezze, che gestiscono il segreto? Ancora con il rimorso e la pietà che lottano insieme per la strage dell'amore. Ancora, timone e remi, senza timore di lontananza.
CONTROCORRENTEOLIANA: DUBBIO
Le isole Eolie, covid e non covid, sono sempre stato un pallone.Bastano 40 giorni per gonfiarsi e poi si sgonfia che é un piacere. La realtà delle isole é quella dei 40 giorni o il resto dell'anno? Il dubbio al quale si legano i progetti futuri delle prossime campagne elettorali sta qui. Bisognerà vedere se alla fine gli utilizzatori e utilizzati del turismo sono d'accordo. Il dubbio c'é.
VERO&FALSO
-Politico eoliano intesta.
-Elettore eoliano da testate.
-Salina mostra i capezzoli in riserva.
-Panarea produce allegria.
-Vulcano dona il passatempo.
-Le Eolie produrranno cacao.
-”La verità che non ti piace abbastanza” é il libro per tutto l'aripelago eoliano.
ll Notiziario si legge e si ascolta-INFORMAZIONEXINFORMAZIONE
Sono mesi che scriviamo sui tamponi e sulla tecnologia PCR, crediamo che i tempi siano maturi per scrivere qualcosa in più che forse potrà farvi orientare meglio tra le teorie dei vari virologi o presunti tali. L'argomento è ostico ma crediamo che ognuno possa, e debba, farsi un'idea propria. Vorremmo andare al nocciolo della questione a costo di addentrarci in dettagli tecnici, ma viceversa sarebbe impossibile farci capire e farvi capire perchè i numeri dei positivi al Covid conteggiati giornalmente soffrano di un grave “peccato originale”.
Al fine di contenere e monitorare l’andamento di una epidemia, il parametro che più ci interessa è ovviamente la “contagiosità”, cioè quella capacità di un microrganismo patogeno di trasferirsi da un soggetto ad un altro.
Al momento l’unico strumento che stiamo usando per valutare questo aspetto è il tampone e seguente analisi Real Time PCR, applicando di fatto l’equazione:
POSITIVITA’ AL TAMPONE = SOGGETTO CONTAGIOSO
considerando dunque la positività al tampone requisito unico e sufficiente a stabilire se un soggetto è contagioso.
E’ corretto scientificamente questo comportamento?
La tecnologia PCR, che abbiamo già discusso in precedenza, è una tecnica strumentale usata per vari scopi, ma di per sè NON è un test diagnostico. Può essere un elemento molto utile in una diagnosi, a condizione che si abbia un "riferimento" con cui comparare i risultati.
gli autori ci dicono: ”che tutti i ricercatori vanno a stimare per quanto tempo un soggetto può essere ritenuto contagioso andando a ricercare l’ RNA virale nei campioni. Finchè ritrovano rna nei campioni considerano il soggetto contagioso, ma in realtà definire un soggetto “contagioso” è un processo molto laborioso che NON può basarsi solo sulla rilevazione di Rna virale.
Infatti per molti virus respiratori ( Sars, Mers, influenza ) è ben noto il fatto che l’ rna virale può essere rilevato molto oltre la fine dell’infezione.
Nel caso del morbillo, ad esempio, il virus può essere rilevato anche 6-8 settimane dopo la scomparsa del virus vitale.
Il sistema immunitario degrada i virus rompendo il loro involucro o aggregando più particelle virali, ma l’acido nucleico viene eliminato lentamente nel tempo."
In un altro articolo Tom Jefferson scrive:
“La PCR è un test molto sensibile, e ciò significa che rileva anche la più piccola frazione di un virus che sta cercando, amplificando il campione milioni di volte. In ogni caso, un frammento non è un virus intero, capace di replicarsi e infettare altri esseri umani. E’ solo una piccola parte della struttura virale ciò che viene rilevato dai primer della PCR, non l’intero virus. Solo virus interi possono infettarci.
In aggiunta il numero di cicli di amplificazione necessario per raggiungere un risultato positivo è raramente riportato. Noi sappiamo che questa è un’informazione vitale per interpretare il risultato. Un alto numero di cicli può rilevare piccoli frammenti e dare risultato positivo, ma un basso numero di cicli è senz’altro un elemento più giusto per identificare i soggetti contagiosi che richiedono la quarantena.”
Ogni ciclo di PCR raddoppia la quantità del campione.
Dunque il numero di cicli di PCR necessario a far apparire fluorescenza (e dunque positività) è un'informazione vitale, senza la quale non è possibile fare valutazioni cliniche ed epidemiologiche, eppure tutti i risultati che vengono diffusi omettono di darci questa informazione.
Allo scoppio della pandemia non era disponibile ovviamente una tecnica certificata per rilevare il Sars-Cov-2, dunque si è proceduto a diramare le linee guida per autorizzare in “emergency use” (EUA) l’uso dei saggi relativi al covid, trovate per esempio le specifiche USA a questo link
https://www.fda.gov/media/139516/download
In questo testo troviamo alcuni dettagli fondamentali.
1- il testo specifica che il test funziona con 3 primer, 2 relativi al nucleocapside ( N1 specifico per il Sars-Cov-2 e N3 generico invece per i coronavirus ) e l’ultimo specifico per un gene che codifica per una proteina spike specifica del Sars-Cov-2.
2- Il test viene eseguito scegliendo una Ct ( Ciclo Soglia, è il ciclo della reazione di PCR scelto come riferimento ) estremamente alta, nello specifico 39 cicli, in pratica tutto lo spettro della PCR. Vale a dire che il test darà risultato positivo per ogni segnale di fluorescenza che appare nei primi 39 cicli.
3- Sebbene un eventuale virus di Sars-Cov-2 contenga gli elementi per dare positività a tutti e 3 i primer presenti nel test, poichè ovviamente possiede tutte e 3 le porzioni geniche che il test cerca, dalla tabella su come interpretare i dati apprendiamo che anche se solo 1 primer è positivo, il test da come esito la positività, e già questo è molto strano perché se nel campione fosse presente un virus vitale tutti e 3 i primer dovrebbero dare positività.
Dunque così funziona un test ( negli USA ), se rileva in un tampone, entro 39 cicli, uno di quei 2 pezzi di genoma, da positività. Questo vuol dire contagiosità?
Ma 39 cicli è praticamente il massimo numero di cicli a cui si può spingere la PCR, parliamo di numeri molto grandi, talmente grandi che è impossibile considerare uguali ( e ugualmente positivi=contagiosi ) una positività emersa al 25° ciclo ed una al 38°, è evidente che il secondo campione contiene una carica virale praticamente nulla.
Ma allora come facciamo a interpretare questi risultati?
Tom Jefferson ci conferma che non c’è uno standard, non esiste valore di Ct di riferimento che ci permetta di dire che al di sotto di tale valore il soggetto è contagioso, al di sopra invece no.
Solo un breve cenno, come vedete dal grafico sottostante il Ct é il punto in cui la curva di fluorescenza incontra la linea di Threshold. Questa linea è posizionata in automatico dal software ma può essere spostata dall'operatore, e conferisce il significato al test.
Non esistendo un parametro viene analizzato tutto lo spettro della PCR, rilevando dunque positività anche totalmente non contagiose.
Lo studio rileva la necessità di eseguire uno studio multi-laboratorio per cercare di correlare la Cycle Threshold al grado di contagiosità, ma al momento manca e purtroppo i vari laboratori nei vari studi, quando si parla di positivi, non rivelano il numero di cicli in cui è stata rilevata la positività, rendendo impossibile per i ricercatori esterni fare considerazioni in merito.
Al momento, dunque,Tom Jefferson afferma che “Definire un livello soglia predittivo di contagiosità dovrebbe essere fattibile ed è necessario per poter fare diagnosi di virus respiratori usando i test molecolari.”
Ricordiamo che il rilevamento del virus vitale si fa con coltura in vitro del campione che ha dato positività. Solo se c’è crescita virale si può supporre che il campione riveli “contagiosità”.
Ci si pone la questione : “è possibile distinguere un positivo che è contagioso da uno che non lo è?”
"Esaminando 79 studi abbiamo rilevato che sebbene gli autori riscontrassero Rna virale per un tempo molto prolungato ( anche 83 giorni), i virus vitali sono stati riscontrati al massimo dopo 8 giorni dalla fine dei sintomi. Bullard e Al hanno infatti rilevato nessuna crescita virale in campioni con una Cycle Threshold superiore a 24 oppure da campioni prelevati 8 giorni dopo la scomparsa dei sintomi, anche tra i casi con un esordio con alta carica virale. "
Un'altra conferma della nostra analisi ci viene dalle dichiarazioni di Roberto Rigoli, primario del reparto di microbiologia di Rovigo, che trovate a questo link
«Dei 60mila tamponi effettuati – spiega Rigoli – 210 sono risultati positivi; ma 199 di essi lo erano in maniera molto modesta, tanto che abbiamo dovuto amplificare molto il “segnale” per trovare i virus….
Hanno dovuto amplificare molto il segnale? A quanti cicli hanno rilevato la positività?
Ma il nostro obiettivo dovrebbe essere stabilire la potenziale contagiosità di un soggetto, non quello di rinvenire a qualunque costo tracce di rna virale, dunque perché amplificare così tanto il segnale se l'evidenza scientifica ci dice che oltre un certo numero di cicli il rischio di infettività è praticamente nullo?
Perché non si è provveduto subito a fare uno studio che potesse fornire un indice di riferimento che potesse essere applicato in tutti i laboratori in modo uniforme e invece si è lasciati liberi i ricercatori di "amplificare" a piacimento i parametri col risultato che con tutta probabilità una grossa fetta dei "positivi asintomatici" sono soggetti assolutamente sani e non infettivi?
Tom Jefferson afferra il nocciolo della questione quando afferma che...
"un approccio binario SI/NO all’interpretazione della PCR non validata da coltura virale darà origine a falsi positivi con la reclusione di un grande numero di persone che non sono più infette"
Sarebbe come se un test per il colesterolo rispondesse solo Alto o Basso!
In assenza di un valore sarebbe impossibile per il medico intraprendere qualsivoglia azione terapeutica.
Se un uso così "alla leggera" dei tamponi si poteva giustificare nella fase iniziale dell'epidemia, quando fra l'altro la carica virale media era decisamente più alta e i test erano effettuati solo su soggetti sintomatici, oggi appare scientificamente insensato un uso così indiscriminato su soggetti totalmente asintomatici, peraltro senza avere idea di che valore di carica virale ricercare per poter attestare una effettiva contagiosità del soggetto.
Kary Mullis affermava che con la PCR, amplificando, rendi positiva anche l'acqua.
Cos’è, o cosa dovrebbe essere un test? Dovrebbe essere qualcosa che aiuti un medico a formulare una diagnosi o più in generale a capire lo stato di salute dei suoi pazienti, non di certo qualcosa che sostituisca il medico e che gli inponga una diagnosi anche al di là di evidenti contraddizioni cliniche.
È possibile che un medico possa avallare una diagnosi fatta da un dispositivo senza neanche vedere il paziente? Siamo alla fine della medicina clinica?
LA TESI DEL FARMACISTA FINOCCHIARO FINISCE SU "AFFARITALIANI.IT" FONTE "NOTIZIARIOEOLIE.IT) E SE NE OCCUPANO ANCHE I MAGGIORI VIROLOGI...
L'altro ieri sera i più stimati virologi d'Italia hanno chiesto ciò che ho scritto.
D’altronde ieri sono state comunicate 595 nuove positività, ma è anche vero che il 95% è asintomatico e – lo hanno appena ricordato i professori Giorgio Palù e Roberto Rigoli, super consulenti di Zaia e tra gli specialisti più considerati d’Italia – la carica virale si è fatta via via sempre più bassa. Tanto che, Rigoli, il quale coordina i laboratori veneti di microbiologia, ha appena proposto al governo centrale di stabilire una soglia al di sotto della quale si è considerati negativi. La proposta, qualora fosse accettata, rivoluzionerebbe la situazione.(F:F:)
Anche se continuamente tentato,mi sono sempre astenuto dall'intervenire su temi riguardanti la sanita'. Non certo per quieto vivere, quanto per non essere invischiato in discussioni e polemiche che spesso hanno poco a che vedere con le reali cause di tanti disservizi nella gestione della sanita' pubblica. Ho fatto di tutto per dare il massimo impegno da pubblico dipendente,ricevendo in cambio, ironia della sorte, continue convocazioni in consiglio disciplina. Così, a volte, va la vita. Ovviamente ho continuato ad operare secondo i miei principi etici e scientifici, ma evitando atteggiamenti che hanno piu' a che fare col populismo, oggi dilagante, che con la voglia di andare a fondo nella soluzione dei problemi che affliggono la societa'. Oggi non ce l'ho fatta piu'! Dopo le ultime dichiarazioni del famoso virologo Massimo Boldi, brillante comico e barzellettiere : " Diffidate della app Immuni " e di altri scritti riguardanti cose sapute e risapute sui test,( positivita' non piu' contagiose, in rari casi che , peraltro, non ne inficiano per niente la validita' e l'importanza strategica in corso di epidemie), mi corre l'obbligo di intervenire su questi temi per cercare non tanto di mettere un freno al dilagare di simili dichiarazioni ( Umberto Eco docet )quanto per far capire l'importanza di attuare quei minimi accorgimenti che possono frenare il rapido propagarsi dei contagi, in attesa degli anticorpi monoclonali e del vaccino. Fomentare diffidenza sulla scienza e' quanto di piu' deplorevole si possa fare, sopratutto in momenti come questi. La scienza , per sua stessa natura, non puo' essere democratica e quest'aspetto da' modo ai populisti di bombardare con bufale, ragionamenti verosimili e mezze verita' ( bugie ) le menti meno preparate, piu 'vicine a Vanna Marchi che a Fauci o a Grisanti, solo per fare qualche nome. Andrea Grisanti e' Direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell'Universita' di Padova; e' colui che grazie al modello dei tamponi e quindi della tracciabilita' ha salvato la regione Veneto dalla prima ondata di Covid. Forse un Professore di medicina molecolare disconosce la positivita', non piu' contagiosa, di qualche test ? Certo che no ! Sa bene che simili situazioni non inficiano per niente l'importanza del modello di screening, anzi insiste da mesi, giustamente, sulla necessita' di quadruplicare il numero dei tamponi: "Possiamo utilizzare i tamponi per tre attivita': screening di comunita', prevenzione o sorveglianza attiva. " Dobbiamo ritenere farlocca l'app di IMMUNI perche' non supera il vaglio scientifico di Boldi ? Il dato clinico , nel caso del Covid, e' un passo successivo al tampone anche quando il paziente e' asintomatico o paucisintomatico. In questi casi il dato clinico e' sovrapponibile a quello dell'influenza. La differenza, per la diagnosi , puo' farla solo il tampone. Anche nei casi di polmonite conclamata, di vasculite , etc , il test rapido ti da' subito le giuste indicazioni su come comportarsi, trattandosi di patologie altamente contagiose se causate da SARS COV2. Sono cose risapute. Lo scrivente si e' sempre affidato ,per la diagnosi, alla visita del paziente, ai dati clinici ed alla semeiotica da cui ha tratto quasi sempre gli elementi necessari , così ,da 49 anni, dal lontano 1971.Rricorso ai vari test sierologici o per immagini? Raramente, se proprio necessario. Nel caso del Covid, l'approccio non puo' che essere diverso; a parte le chiacchiere, non si puo' prescindere dal tampone.
di Salvatore Granata da Milano
Caro Gianni, solo il profondo affetto e l’incondizionata stima che da oltre quarant’anni, quando, per citare le parole che mio padre ripeteva sempre, “ti battesti come un leone” nel disperato tentativo di salvare mia mamma, mi inducono a lasciare per un attimo la turris eburnea ove da tempo mi sono rifugiato per sfuggire alla dilagante, inarrestabile cialtroneria che domina la nostra società in ogni ambito e che ha trovato la sua sublimazione nella questione del corona virus. Aristotele, la più grande intelligenza dell’umanità, riprendendo un pensiero del maestro Platone, distingueva fra scienza (epistème) e opinione (doxa), laddove all’incontrovertibilità della prima si contrappone l’opinabilità della seconda. Ebbene, pur nel mio isolamento, non mi sono certamente sfuggite le insanabili contraddizioni, le tesi antitetiche, i continui ribaltamenti di posizione con cui ci ha deliziato la cosiddetta comunità scientifica, che invece di dare al popolo certezze ha ingenerato confusione, che una stampa vergognosamente e strumentalmente schierata si è affrettata a trasformare in terrore per la stragrande maggioranza della popolazione. Penso che nemmeno nel mai sufficientemente ricordato e rimpianto bar di Franchino, di cui eri un quotidiano frequentatore, si sia mai assistito a un tale profluvio di minchiate, con la piccola differenza che lì i temi erano le carte, le femmine e il calcio, citati in ordine sparso. Ebbene, la tua accusa di populismo al dottor Finocchiaro, che, preciso, non ho il piacere di conoscere in quanto appartenente a una generazione con cui non ho avuto la possibilità di interagire, avendo definitivamente lasciato Lipari quando egli era forse poco più che un bambino, mi ha lasciato sinceramente perplesso in quanto nella fattispecie colui che cavalca l’onda del facile consenso, anche in forza della autorità di cui gode nell’isola, sei proprio tu. A prescindere dalla intelligibilità dello stesso per un profano e dalle citazioni squisitamente tecniche, il fulcro dell’articolo del dottor Finocchiaro può considerarsi il passo ove si dice: “oggi appare scientificamente insensato un uso così indiscriminato su soggetti totalmente asintomatici”, ciò che non mi pare seriamente discutibile. Non sono un uomo di scienza, ma conosco un po’ la storia e abbastanza la logica, disciplina che dovrebbe guidare qualsiasi altra, attesa la sua ontologica priorità. Per questo motivo sono a dir poco sconcertato dal fatto che, come ad esempio avviene nel mondo dello sport, unico settore che seguo leggendo esclusivamente il Corriere dello Sport, siano effettuati migliaia di tamponi su soggetti che non hanno nemmeno il raffreddore e, nondimeno, vengono segregati come appestati. A proposito di peste chiudo ricordando che quella del 1348, secondo i cronisti dell’epoca, nel territorio della sola Repubblica di Siena, che non arrivava a centomila abitanti, provocò circa ottantamila morti, ossia ben più del doppio di quelli attribuiti al corona virus nella nostra nazione, compresi, ciò che mi consta personalmente per motivi professionali, decessi in cui il virus non ha avuto nemmeno un ruolo concausale. Un abbraccio.
Il rinvio all’aprile 2021 dell’uscita dell’ultimo film di James Bond, “No Time to Die” darà il colpo di grazia alle sale cinematografiche. La catena britannica Cineworld ha annunciato che a causa del rinvio chiuderà le sue 128 sale in Gran Bretagna e Irlanda. Cineworld, la seconda catena di cinema più importante del mondo dopo quella cinese di Wanda Cinema, ha dichiarato una perdita di 1,3 miliardi di sterline nei primi sei mesi dell’anno, a fronte di un ricavo di 110 milioni nell’analogo periodo del 1919.
La colpa è della chiusura delle sale a causa della pandemia, ma anche dei continui rinvii delle uscite dei film più attesi. Un motivo in più per ritirarsi davvero, come ha annunciato di voler fare Daniel Craig, ormai cinquataduenne. Ma di rinvio in rinvio, forse non ci saranno più sale dove vedere il film.
ISOLA PORTABAGAGLI
C’è un posto nell'isola dove il cuore batte nel di più e gli uomini si fermano col fiato in gola. Le grandi emozione piovono e vanno senza l'orologio e senza fermagli. L'età si cerca e non si trova in quel posto che sono le braccia amatate. Nessuno invecchia con la mente, che continua a sognare. Chi vuole scappare con la fantasia sente il potere del richiamo. Quanto calore permette di volare con l'altrui pensiero conservato nel portabagli dell'auto ferma.
CONTROCORRENTEOLIANA: VIGNETI
Prima o poi anche le vigne eoliane potranno essere controllate da internet. Fra i suoi filari di alcuni vigneti italiani si montano sensori e piattaforme online. Con i dati raccolti si usa meno chimica arrivando ad una maggiore qualità. E' sempre più il momento di Internet delle piante, e dell'agricoltura. I sensori misurano umidità dell'aria e del terreno, temperatura, vento, bagnatura e presenza di parassiti. Tutti i dati vengono analizzati e trasferiti a qualsiasi distanza dove gli specialisti attraverso altre tecnologie osservano e consigliano.
VERO&FALSO
-Politico eoliano ondeggia.
-Elettore eoliano soleggia.
-Salina cerca nuove piste.
-Panarea cerca pesto di qualità.
-Al cratere di Vulcano ci sarà il pestato.
-Le Eolie rinunciano agli impestati.
-Pasta col pesto eoliana imprestata alle altre isole.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-IL Notiziario si legge e si ascolta
Una voce col cuore, un successo artistico col suono del mare eoliano, la bellissima famiglia con i figli Elena e Lorenzo e i nipotini Ginevra e Riccardo, l'amore per nonna Elena che festeggia il secolo di vita, i saluti a Eligio e…
Nonna Elena per i suoi 100 anni festeggiata anche dal parroco Lillo Maiorana nella Basilica Minore di San Cristoforo di Canneto e da "Filippino" anche dal sindaco Marco Giorgianni che ha donato una pergamena..